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L’Udienza Generale, 28.12.2022


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.00 nell’Aula Paolo VI, dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa ha incentrato la Sua meditazione su “Il Natale con San Francesco di Sales” (Lettura: Lc 2,15-16).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno e ancora buon Natale!

Questotempo liturgico ci invita a soffermarci a riflettere sul mistero del Natale. E poiché proprio oggi ricorre il quarto centenario della morte di San Francesco di Sales, Vescovo e Dottore della Chiesa, possiamo prendere spunto da alcuni suoi pensieri.Lui ha scritto tanto sul Natale.A questo proposito, ho il piacere di annunciare che oggi viene pubblicata la Lettera Apostolica che commemora tale anniversario.Iltitoloè“Tutto appartiene all’amore”, riprendendo un’espressione caratteristica diSanFrancesco di Sales. Infatti, così egli scriveva nelTrattato dell’amore di Dio: «Nella santa Chiesa tutto appartiene all’amore, vive nell’amore, si fa per amore e viene dall’amore» (Ed. Paoline, Milano 1989, p. 80).E magari tutti noi potessimo andare su questa strada dell’amore, tanto bella.

Cerchiamo ora di approfondire un po’ il mistero della nascita di Gesù, “in compagnia” di San Francesco di Sales,così uniamo le due commemorazioni.

San Francesco di Sales, in una delle tante lettere indirizzate a Santa Giovanna Francesca di Chantal, scrivecosì: «Mi pare di vedere Salomone sulgrande trono d’avorio,dorato e scolpito, chenon ebbe uguale in nessun regno,come dice la Scrittura (1 Re10,18-20);di vedere, insomma, quel re che non ebbe uguale in gloria e magnificenza (cfr1 Re10,23).Ma io preferisco cento volte vedereilcaro piccolo Bambino nella mangiatoia, piuttosto che tutti i re sui loro troni» [1]: è bello quello che diceva.Gesù, il Re dell’universo, non si è mai seduto su un trono,mai: è nato in una stallalo vediamo così rappresentato, avvolto in fasce e adagiato in una mangiatoia; e alla fine è morto su una croce e, avvolto in un lenzuolo, è stato deposto nel sepolcro. In effetti, l’evangelista Luca, raccontando la nascita di Gesù, insiste molto sul particolare della mangiatoia. Questo vuol dire che esso è molto importante non solo come dettaglio logistico, ma come elemento simbolicoper capire che?per capireche genere di Messiaè Colui che è nato a Betlemme,che genere di Re:chi è Gesù.Guardando la mangiatoia, guardando la croce, guardando la sua vita di semplicità, possiamo capire chi è Gesù. Gesù è il Figlio di Dio che ci salva facendosi uomo,come noi,spogliandosi della sua gloria e umiliandosi (cfrFil2,7-8). Tale mistero noi lo vediamo concretamente nel punto focale del presepe, cioè nel Bambino che giace in una mangiatoia. Questo è “il segno” che Dio ci dà a Natale: lo è stato allora per i pastori di Betlemme (cfrLc2,12), lo è oggi e lo sarà sempre.Quando gli angeli annunciano la nascita di Gesù: “Andate a trovarlo”; e il segno è: troverete un bambino in una mangiatoia. Quello è il segnale. Il trono di Gesù è la mangiatoia o la strada, durante la sua vita quando predicava, o la croce alla fine della vita: questo è il trono del nostro Re.

Questo segno ci mostra lo “stile” di Dio.E qual è lo stile di Dio? Non dimenticarlo mai: lo stile di Dioè vicinanza, compassione e tenerezza.Il nostro Dio è vicino, compassionevole e tenero. In Gesù si vede questo stile di Dio.Con questo suo stile, Dio ci attira a sé. Non ci prende con la forza, non ci impone la sua verità e la sua giustizia, non fa proselitismo con noi, no:vuole attirarci con l’amore, con la tenerezza, con la compassione. In un’altra lettera San Francesco di Sales scrive: «La calamita attira il ferro e l’ambra attira la paglia e il fieno. Ebbene, sia che siamo ferro per la nostra durezza, sia che siamo paglia per la nostra debolezza, dobbiamo farci attirare da questo celeste piccolo Bambino»[2].Le nostre forze, le nostre debolezze, si risolvono soltanto davanti al presepio, davanti a Gesù, o davanti alla croce: Gesù spogliato, Gesù povero; ma sempre con il suo stile di vicinanza, compassione e tenerezza.Dio ha trovato il mezzo per attirarci comunque siamo: con l’amore. Non un amore possessivo ed egoistico, come purtroppo è tanto spesso l’amore umano. Il suo amore è puro dono, pura grazia, è tutto e solo per noi, per il nostro bene. E così ci attira, con questo amore disarmato eanchedisarmante,perché quando vediamo questa semplicità di Gesù, anche noi buttiamo fuori le armi della superbia e andiamo lì, umili, a chiedere salvezza, a chiedere perdono, a chiedere luce per la nostra vita, per poter andare avanti. Non dimenticatevi del trono di Gesù: la mangiatoia e la croce, questo è il trono di Gesù.

Un altro aspetto che risalta nel presepe è la povertà, -davvero c’è povertà, lì-intesa come rinuncia ad ogni vanità mondana.Quando noi vediamo i soldi che si spendono per la vanità: tanti soldi per la vanità mondana; tanti sforzi, tante ricerche per la vanità; mentre Gesù ci fa vedere l’umiltà.San Francesco di Salesscrive: «Dio mio! quanti santi affetti fa sorgere questa nascita nei nostri cuori! Sopra tutto, però, ci insegna la perfetta rinunzia a tutti i beni, a tutte le pompe […] di questo mondo. Io non so, ma non trovo altro mistero io cui si mescolino così soavemente la tenerezza e l’austerità, l’amore e il ri­gore, la dolcezza e l’asprezza»[3]: tutto questo lo vediamo nel presepio.Sì, stiamo attenti a non scivolare nella caricatura mondana del Natale.E questo è un problema, perché il Natale è questo. Ma oggi vediamo che c’è anche un “altro Natale,” tra virgolette, è la caricatura mondana del Natale, che riduce il Natale auna festa consumistica e sdolcinata.Ci vuole fare festa, ci vuole, ma che questo non sia il Natale, il Natale è un’altra cosa.L’amore di Dio non è mieloso, ce lo dimostra la mangiatoia di Gesù.L’amore di Dio non è un buonismo ipocrita che nasconde la ricerca dei piaceri e delle comodità. I nostri vecchi che avevano conosciuto la guerra e anche la fame lo sapevano bene: il Natale è gioia e festa, certamente, ma nella semplicità e nell’austerità.

E concludiamo con un pensiero di San Francesco di Sales che ho ripreso anche nella Lettera Apostolica. Egli lo dettò alle Suore Visitandine – pensate! – due giorni prima di morire.EDiceva: «Vedete Gesù Bambino nella greppia? Riceve tutte le ingiurie del tempo, il freddo e tutto quello che il Padre permette che gli accada. Non rifiuta le piccole consolazioni che sua madre gli dà, e non è scritto che tenda mai le sue mani per avere il seno di sua Madre, ma lasciò tutto alla cura e alla preveggenza di lei; così non dobbiamo desiderare nulla né rifiutare nulla, sopportando tutto ciò che Dio ci invierà, il freddo e le ingiurie del tempo»[4].E qui, cari fratelli e sorelle, c’è un grande insegnamento, che ci viene da Gesù Bambino attraverso la sapienza di San Francesco di Sales: non desiderare nulla e non rifiutare nulla, accettare tutto quello che Dio ci manda. Ma attenzione! Sempre e solo per amore, perché Dio ci ama e vuole sempre e solo il nostro bene.

Guardiamo la mangiatoia, che è il trono di Gesù, guardiamo Gesù sulle strade di Giudea, di Galilea, predicando il messaggio del Padre e guardiamo Gesù sull’altro trono, sulla croce. Questo è quello che ci offre Gesù: la strada, ma questa è la strada della felicità.

A tutti voi e alle vostre famiglie, buontempo diNatale e buon inizio del nuovo anno!

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[1]Alla madre di Chantal, Annecy, 25 dicembre 1613, inTutte le lettere, vol.II (1619-1622),a cura di L. Rolfo,Paoline, Roma 1967, 402-403 (Œuvres de Saint François de Sales, édition complète, Annecy, Tome XVI, 120-121).

[2]A una religiosa, Parigi, verso il 6 gennaio 1619, inTutte le lettere, vol.III (1619-1622),a cura di L. Rolfo,Paoline, Roma 1967, 10 (Œuvres de Saint François de Sales, édition complète, Annecy, Tome XVIII, 334-335).

[3]A una religiosa dell’abbazia di Santa Caterina, Annecy, 25 o 26 dicembre 1621, inTutte le lettere, vol.III (1619-1622),a cura di L. Rolfo,Paoline, Roma 1967, 615 (Œuvres de Saint François de Sales, édition complète, Annecy, Tome XX, 212).

[4]Trattenimenti spirituali, Paoline, Milano 2000, 463 (F. De Sales,Entretiens spirituels, Œuvres. Textes présentés et annotés par A. Ravier avec la collaboration de R. Devos, Bibliothèque de la Pléiade, Gallimard, Paris1969, 1319).

[02022-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Chers frères et sœurs,

le temps liturgique nous invite à réfléchir sur le mystère de Noël. Nous pouvons le faire à la lumière de la pensée de saint François de Sales dont nous fêtons le 4ème centenaire de la mort. Une Lettre Apostolique, intitulée «Tout est à l’amour», est publiée aujourd’hui pour commémorer cet anniversaire. Dans l’une de ses Lettres, saint François de Sales dit qu’il préfère voir cent fois le petit Enfant dans la mangeoire que tous les rois sur leurs trônes. En effet, Saint Luc dans son récit de la naissance de Jésus insiste sur la mangeoire. Elle est un élément symbolique qui aide à comprendre qui est Jésus. Elle est aussi le signe que Dieu nous donne à Noël et nous révèle son style qui est proximité, compassion et tendresse. Dans une autre Lettre, il nous invite à nous laisser attirer par l’amour de cet Enfant céleste. Cette naissance nous apprend aussi le renoncement parfait à tous les biens du monde, car la pauvreté est un autre aspect qui ressort de la crèche. Le grand enseignement, qui nous vient donc de l’Enfant Jésus à travers la sagesse de saint François de Sales, est de ne rien désirer ni rejeter de tout ce que Dieu nous envoie, mais de l’accepter par amour, parce qu’il nous aime et ne veut que notre bien.

Santo Padre:

Saluto cordialmente le persone di lingua francese in particolare i giovani del Seminario San Paolo VI con il loro Vescovo.

Fratelli e sorelle, in questi giorni in cui contempliamo il mistero del Dio fatto uomo, chiediamo la grazia di saperci privare di qualcosa per offrirlo al prossimo bisognoso, affinché ognuno possa vivere la gioia del Natale.

Dio vi benedica!

Speaker:

Je salue cordialement les personnes de langue française en particulier les jeunes du Séminaire Saint-Paul VI accompagnés par Mgr Luc Crépy.

Frères et sœurs, en ces jours où nous contemplons le mystère du Dieu fait homme, demandons la grâce de savoir nous priver de quelque chose pour l’offrir au prochain dans le besoin, afin chacun puisse vivre la joie de Noël.

Que Dieu vous bénisse!

[02023-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear brothers and sisters: In this Christmas season, our reflections on Jesus’ birth can be enhanced by some thoughts of the great Doctor of the Church, Saint Francis de Sales. Today, on the fourth centenary of his death, I have published a new Apostolic Letter to recall some of the richness of his teaching. For Francis de Sales, the mystery of Christmas directs our gaze to the poverty and simplicity of the manger as the sign of Christ’s true identity as God among us. God, who knows our weaknesses, our sins and our hardness of heart, chose to draw us to himself by bonds of love, coming into our world as a newborn child. The birth of Jesus thus reveals God’s utterly free, gracious and indeed “disarming” love. Saint Francis teaches us to welcome the Lord into our hearts by joyfully imitating his detachment from worldly wealth and power, and, like the infant Jesus, by learning “to desire nothing and to refuse nothing, to accept everything that God sends us”, with complete confidence in his loving providence. May the lowly manger of Bethlehem inspire us to imitate that boundless love of God, made flesh in the Child of Bethlehem, the Saviour of the world.

Santo Padre:

Do il benvenuto a tutti i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente i gruppi provenienti dagli Stati Uniti d’America. A tutti voi e alle vostre famiglie, auguro ancora buon Natale e un nuovo anno colmo di gioia e di pace. Dio vi benedica!

Speaker:

I offer a warm welcome to the English-speaking pilgrims taking part in today’s Audience, especially the groups from the United States of America. To all of you and your families, I offer my prayerful good wishes for a blessed Christmas season and a new year filled with joy and peace. God bless you!

[02024-EN.01] [Original text: English]

 

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, heute ist der 400. Todestag des heiligen Franz von Sales und so möchte ich einige Gedanken dieses großen geistlichen Lehrers zum Geheimnis von Weihnachten mit euch teilen. Franz von Sales schreibt einmal, dass er „hundertmal lieber das liebe kleine Kind in der Krippe als alle Könige auf ihren Thronen“ sehen wolle. In der Tat: Der König des Universums sitzt nicht auf einem Thron, sondern liegt in einer Futterkrippe. Diese Krippe ist für den Evangelisten Lukas ein Symbol, das uns verstehen hilft, von welcher Art unser Messias ist: Jesus ist der Sohn Gottes, der uns rettet, indem er sich entäußerte und Mensch wurde (vgl. Phil 2,7-8). Bereits in diesem Zeichen des Kindes in der Krippe offenbart sich der „Stil“ Gottes, seine Nähe und Zärtlichkeit, sein Mitleid mit den Menschen. Seine Liebe ist – anders als unsere menschliche Liebe, die oft auch egoistische Züge trägt – reines Geschenk. Mit seiner ohnmächtigen und entwaffnenden Liebe will er uns an sich ziehen. Nach Franz von Sales können wir vom Jesuskind mehr und mehr lernen, aus Liebe „nichts zu verlangen und nichts abzuschlagen, sondern alles, was Gott uns schickt, anzunehmen“.

Santo Padre:

Cari fratelli e sorelle di lingua tedesca, oggi, nella festa dei Santi Innocenti, pensiamo ai più piccoli, a tutti i bambini che soffrono lo sfruttamento, la fame e la guerra. Il Signore ci aiuti con la sua benedizione a proteggerli e a sostenerli. Buone feste!

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern deutscher Sprache, heute am Fest der Unschuldigen Kinder denken wir an die Kleinen, an alle Kinder, die unter Ausbeutung, Hunger und Krieg leiden. Der Herr helfe uns mit seinem Segen sie zu beschützen und ihnen zu helfen. Gesegnete Festtage!

[02025-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas, ¡Feliz Navidad!:

El tiempo litúrgico que estamos viviendo nos invita a concentrarnos en el misterio del nacimiento del Señor. Les propongo que esta mañana lo hagamos acompañados de san Francisco de Sales, obispo y doctor de la Iglesia. Hoy, que se cumplen cuatro siglos de su muerte, publicaré una Carta apostólica titulada “Todo pertenece al amor”. Esta era una expresión característica de este santo.

San Francisco de Sales afirmaba que prefería ver al Niño Jesús en el pesebre más que a todos los reyes de la tierra en sus tronos. Lucas insiste en el detalle del pesebre como un elemento simbólico para dar a entender qué tipo de Mesías era aquel que había nacido en Belén: humilde y pobre. Así es el estilo de Dios, cercano, compasivo y tierno. De manera que Dios hecho niño, pequeño y humilde, con su amor, es capaz de atraernos. Es un amor “sin armas” y que desarma a los demás. Y también es pobre. Cuidémonos de no caer en la mundanidad viviendo la Navidad como una fiesta de consumo sin sustancia. Que vivamos estos días de alegría con sencillez y austeridad, compartiendo con los demás.

* * *

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Pidamos al Señor que cada familia, especialmente aquellas que más sufren por las carencias y la aspereza del frío, encuentren en las comunidades cristianas “un portal” en el que sientan la calidez que la Navidad nos trae con la llegada del Niño Dios. Feliz Navidad y próspero año nuevo. Que Jesús los bendiga y la Virgen Santa los cuide. Muchas gracias.

[02026-ES.02] [Texto original: Español]

 

 

 

 

 

In lingua portoghese

Speaker:

Estes dias convidam-nos a refletir sobre o mistério do nascimento de Jesus e queremos fazê-lo na companhia de São Francisco de Sales, porque, hoje mesmo, completam-se 400 anos da sua morte. O Papa São João Paulo II chama-lhe o «Doutor do amor divino»; e bem o comprova o livro estupendo que nos deixou: Tratado do Amor de Deus. Escreve ele no Prefácio: «Na santa Igreja, tudo pertence ao amor, vive no amor, faz-se por amor e vem do amor». Esta certeza do Santo nascia da contemplação da própria vida de Jesus. A 26 de dezembro – dois dias antes da sua morte – em colóquio com as Irmãs Visitandinas, dizia-lhes: «Vedes o Menino Jesus na manjedoura? Recebe todas as agruras do tempo, o frio e tudo aquilo que o Pai permite que Lhe aconteça. Não recusa as pequenas consolações que sua Mãe Lhe dá, mas também não está escrito que estendesse as mãozinhas para ter o peito da Mãe; deixara tudo ao cuidado e previsão d’Ela. De igual modo não devemos desejar nada nem recusar nada». Aqui temos, queridos irmãos e irmãs, um grande ensinamento que nos vem do Deus-Menino através da sabedoria de São Francisco de Sales: não devemos desejar nada nem recusar nada, mas aceitar tudo aquilo que Deus nos manda. Mas atenção! Sempre e só por amor, porque Deus nos ama e quer sempre e só o nosso bem.

Santo Padre:

Cari fedeli e amici di lingua portoghese, in questo santo Natale, vi auguro la pienezza delle consolazioni e grazie del Dio Bambino: risplenda nei vostri cuori, nelle vostre famiglie e comunità la luce del Redentore, che ci rivela il volto tenero e misericordioso del Padre celeste. E a tutti benedica con un sereno e felice Anno Nuovo.

Speaker:

Queridos fiéis e amigos de língua portuguesa, neste santo Natal, desejo-vos a plenitude das consolações e graças do Deus-Menino: resplandeça nos vossos corações, nas vossas famílias e comunidades a luz do Redentor, que nos revela o rosto terno e misericordioso do Pai celeste. E que a todos abençoe com um Ano Novo sereno e feliz.

[02027-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

تَكَلَّمَ قَداسَةُ البابا اليَوْمَ علَى سرِّ ميلادِ يسوع، مُستَلهِمًا بعضَ أفكارِ القدّيسِ فرنسيس دي سالِس الَّذي يُصادِفُ اليومَ الذكرَى المئويَّةَ الرابعةَ لوفاتِهِ. الفكرةُ الأولَى هي أنَّ يسوعَ، مَلِكَ الكَون، لم يجلِسْ قط على العَرش. بل وُلِد في الإسطبلِ واضُّجِعَ في مِذوَد. وفي النِّهايةِ ماتَ على الصَّليب، وَوُضِعَ في القبر. يسوعُ هو ابنُ اللهِ جاءَ ليُخَلِّصَنا فصارَ إنسانًا وتجرَّدَ مِن مجدِهِ ووَضَعَ نفسَهُ. نرَى هذِه العلامةَ بصورةٍ ملموسةٍ في الطِّفلِ يسوعَ المُضجَعِ في المِذوَد، وهي علامَةٌ تُبَيِّنُ لنا أُسلوبَ الله، الَّذي هو القُربُ والرّأفةُ والحنان. وبأُسلوبِهِ هذا، اللهُ يريدُ أنْ يَشُدَّنا إليه. الفكرةُ الثَّانية الَّتي تَظهَرُ مِن مغارةِ الميلادِ هي الفقر، الَّذي هو رفضٌ لكلِّ غرورٍ دُنيَوِيّ. وميلادُ يسوعَ يُعَلِّمُنا أنْ نتخلَّى عن كلِّ أمجادِ ورفاهيّاتِ هذا العالم. أجدادُنا الَّذين عَرَفُوا الحربَ والجوع، عَرَفُوا أيضًا أنَّ عيدَ الميلادِ هو عيدُ فرحٍ واحتفال، ولكن في البَّساطَةِ والتَّقَشُّف. الفكرةُ الأخيرةُ هي أنَّ طفلَ بيتَ لحم تَحَمَّلَ في المغارةِ شِدَّةَ الطَّقسِ وبُرُودَتَهُ، وكلَّ ما سمحَ بِهِ الآبُ بأنْ يحدثَ له. ولم يَرفُضِ التَّعزِيَّةَ الصَّغيرةَ الَّتي قدَّمَتها لهُ والدَتُهُ، ولم يطلبْ منها شيئًا، بل تركَ كلَّ شيءٍ لرِعايَتِها وبُعدِ نَظَرِها. ونحنُ، مِثلُه، يجبُ ألَّا نَرغَبَ في أيِّ شيءٍ، وألَّا نَرفُضَ شيئًا، وأنْ نَتَحَمَّلَ كلَّ ما يُرسِلُهُ اللهُ إلينا، لأنَّهُ يُحِبُّنا ويُريدُ دائمًا وفقط خيرَنا.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba. Confidiamo in Dio, perché Lui ci ama e vuole sempre e solo il nostro bene. Auguro a tutti un sereno Anno Nuovo, ricco di pace e di ogni grazia celeste.

Speaker:

أُحَيِّي المؤمِنينَ الناطِقينَ باللّغَةِ العربِيَّة. لِنَتَّكِلْ على اللهِ لأنَّهُ يُحِبُّنا ويُريدُ دائمًا وفقط خَيرَنا. أتَمَنَّى لَكُم جَميعًا سنةً جديدةً مُطمَئِنَّة، مليئةً بالسَّلامِ وبكلِّ نعمةٍ سماويَّة.

[02028-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Drodzy bracia i siostry, okres liturgiczny zaprasza nas do refleksji nad tajemnicą Bożego Narodzenia. A ponieważ dziś przypada czterechsetna rocznica śmierci św. Franciszka Salezego, biskupa i doktora Kościoła, mam przyjemność ogłosić, że dziś ukazuje się list apostolski zatytułowany: „Wszystko należy do miłości”. Słowa te pochodzą z „Traktatu o miłości Bożej”, w którym św. Franciszek Salezy pisał: „W Kościele świętym wszystko należy do miłości, żyje w miłości, czyni się dla miłości i pochodzi z miłości”. Rozważając o Bożym Narodzeniu, pisał, że po stokroć bardziej woli widzieć Dzieciątko w żłobie niż wszystkich królów na ich tronach. Istotnie, Jezus, Król wszechświata nigdy nie zasiadał na tronie: urodził się w stajni, owinięty w pieluszki i położony w żłobie; wreszcie umarł na krzyżu i zawinięty w prześcieradło został złożony w grobie. Dzieciątko leżące w żłobie jest dla nas „znakiem” od Boga, wskazującym na Jego „styl”, którym jest bliskość, współczucie i czułość. Bóg przyciąga nas, ale z miłością, niezależnie od tego jacy jesteśmy, nie bierze nas siłą, nie narzuca nam swojej prawdy i sprawiedliwości. Innym aspektem żłóbka jest ubóstwo. Boże Narodzenie to radość i świętowanie, ale w prostocie i surowości. Zatem, jak naucza św. Franciszek Salezy: niczego nie pragnąć i niczego nie odrzucać, przyjmować wszystko, co Bóg nam zsyła. Ale uważajmy! Zawsze, i tylko z miłości. Wam wszystkim i waszym rodzinom, raz jeszcze dobrych Świąt Bożego Narodzenia i dobrego początku Nowego Roku!

Santo Padre:

Saluto cordialmente tutti i polacchi. Nell’avvicinarsi della fine di quest'anno, vi invito a rendere grazie a Dio per la sua bontà e misericordia. L'amore di Dio che si è rivelato a Betlemme porti la consolazione ai nostri cuori, turbati dal dramma della guerra in Ucraina e in altre parti del mondo. Anche voglio ringraziare al popolo di Polonia, tutto l’aiuto che dà al popolo ucraino. Ricordiamo che nella storia dell'umanità l'ultima parola spetta a Dio, perché "tutto appartiene all'amore". A ognuno di voi, alle famiglie polacche e ucraine che si trovano attualmente nella vostra Patria, la mia benedizione.

Speaker:

Serdeczne pozdrawiam Polaków. Zbliżając się do końca obecnego roku, zachęcam was do dziękczynienia Bogu za Jego dobroć i miłosierdzie. Niech miłość Boga, która objawiła się w Betlejem przyniesie pocieszenie naszym sercom dotkniętym dramatem wojny w Ukrainie i innych miejscach świata. Chcę także podziękować narodowi polskiemu za wszelką pomoc, jakiej udziela narodowi ukraińskiemu. Pamiętajmy, że w historii ludzkości ostatnie słowo należy do Boga, ponieważ „wszystko należy do miłości”. Każdemu i każdej z was, rodzinom polskim i ukraińskim, które aktualnie znajdują się w waszej ojczyźnie, z serca błogosławię.

[02029-PL.02] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i diversi gruppi parrocchiali e li incoraggio ad essere gioiosi testimoni dell’amore di Dio nelle rispettive comunità. Saluto poi gli adolescenti del Movimento dei Focolari provenienti da diversi Paesi e li incoraggio ad affidarsi con fiducia a Gesù, l’amico fedele che non tradisce mai. Sono lieto di accogliere gli insegnanti di religione della Diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie e la Banda di Ceccano.

Vorrei chiedere a tutti voi una preghiera speciale, per il Papa emerito Benedetto, che nel silenzio sta sostenendo la Chiesa. Ricordarlo - è molto ammalato - chiedendo al Signore che lo consoli, e lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa, fino alla fine.

Il mio pensiero va infine, come di consueto, ai giovani, ai malati, agli anziani e agli sposi novelli. Il Bambino di Betlemme vi doni la sua luce e il suo conforto. Egli conceda alla martoriata Ucraina, oppressa dalla brutalità della guerra, il sospirato dono della pace.

Di cuore vi benedico.

[02007-IT.02] [Testo originale: Italiano]

 

[B0958-XX.02]