Catechesi del Santo Padre in lingua italiana
Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue
L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.00 nell’Aula Paolo VI, dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il ciclo di catechesi sulDiscernimento, ha incentrato la Sua meditazione sul tema: “La vigilanza” (Lettura: Mt 12,43-45).
Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.
Catechesi del Santo Padre in lingua italiana
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Entriamo ormai nella fase finale di questo percorso di catechesi sul discernimento. Siamo partiti dall’esempio di Sant’Ignazio di Loyola; abbiamo poi considerato gli elementi del discernimento – cioè la preghiera, il conoscere sé stessi, il desiderio e il “libro della vita” –; ci siamo soffermati sulla desolazione e la consolazione, che ne formano la “materia”; e quindi siamo giunti alla conferma della scelta fatta.
Ritengo necessario inserire a questo punto il richiamo a un atteggiamento essenziale affinché tutto il lavoro fatto per discernere il meglio e prendere la buona decisione non vada perduto, e questo sarebbe l’atteggiamento della vigilanza. Noi abbiamo fatto il discernimento, consolazione e desolazione; abbiamo scelto una cosa…tutto va bene, ma adesso vigilare: l’atteggiamento della vigilanza. Perché in effetti il rischio c’è, come abbiamo sentito nel brano del Vangelo che è stato letto. Il rischio c’è, ed è che il “guastafeste”, cioè il Maligno, possa rovinare tutto, facendoci tornare al punto di partenza, anzi, in una condizione ancora peggiore. E questo succede, per questo bisogna stare attenti e vigilare. Ecco perché è indispensabile essere vigilanti. Pertanto oggi mi è sembrato opportuno mettere in risalto questo atteggiamento, di cui tutti abbiamo bisogno perché il processo di discernimento vada a buon fine e rimanga lì.
In effetti, nella sua predicazione Gesù insiste molto sul fatto che il buon discepolo è vigilante, non si addormenta, non si lascia prendere da eccessiva sicurezza quando le cose vanno bene, ma rimane attento e pronto a fare il proprio dovere.
Per esempio, nel Vangelo di Luca, Gesù dice: «Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che al suo ritorno il padrone troverà ancora svegli» (12,35-37).
Vigilare per custodire il nostro cuore e capire cosa succede dentro. Si tratta della disposizione d’animo dei cristiani che aspettano la venuta finale del Signore; ma si può intendere anche come l’atteggiamento ordinario da tenere nella condotta di vita, in modo che le nostre buone scelte, compiute a volte dopo un impegnativo discernimento, possano proseguire in maniera perseverante e coerente e portare frutto.
Se manca la vigilanza, è molto forte, come dicevamo, il rischio che tutto vada perduto. Non si tratta di un pericolo di ordine psicologico, ma di ordine spirituale, una vera insidia dello spirito cattivo. Questo, infatti, aspetta proprio il momento in cui noi siamo troppo sicuri di noi stessi, è questo il pericolo: “Sono sicuro di me stesso, ho vinto, adesso sto bene…” è quel momento che lo spirito cattivo aspetta, quando tutto va bene, quando le cose vanno “a gonfie vele” e abbiamo, come si dice, “il vento in poppa”. In effetti, nella piccola parabola evangelica che abbiamo ascoltato, si dice che lo spirto impuro, quando ritorna nella casa da cui era uscito, «la trova vuota, spazzata e adorna» (Mt 12,44). Tutto è a posto, tutto è in ordine, ma il padrone di casa dov’è? Non c’è. Non c’è nessuno che la vigili e che la custodisca. È questo è il problema. Il padrone di casa non c’è, è uscito, si è distratto, oppure è in casa ma addormentato, e dunque è come se non si fosse. Non è vigilante, non è attento, perché è troppo sicuro di sé e ha perso l’umiltà di custodire il proprio cuore. Dobbiamo custodire sempre la nostra casa, il nostro cuore e non essere distratti e andare… perché qui è il problema, come diceva la Parabola.
Allora, lo spirito cattivo può approfittarne e ritornare in quella casa. Dice il Vangelo che però non ci torna da solo, ma insieme ad altri «sette spiriti peggiori di lui» (v. 45). Una compagnia di malaffare, una banda di delinquenti. Ma – ci chiediamo – com’è possibile che possano entrare indisturbati? Come mai il padrone non se ne accorge? Non era stato così bravo a fare il discernimento e a cacciarli via? Non aveva avuto anche i complimenti dei suoi amici e dei vicini per quella casa così bella ed elegante, così ordinata e pulita? Già, ma forse proprio per questo si era innamorato troppo della casa, cioè di sé stesso, e aveva smesso di aspettare il Signore, di attendere la venuta dello Sposo; forse per paura di rovinare quell’ordine non accoglieva più nessuno, non invitava i poveri, i senza tetto, quelli che disturbano… Una cosa è certa: qui c’è di mezzo il cattivo orgoglio, la presunzione di essere giusti, di essere bravi, di essere a posto. Tante volte sentiamo dire: “Sì, io ero cattivo prima, mi sono convertito e adesso, ora la casa è in ordine grazie a Dio, e stai tranquillo per questo…” Quando confidiamo troppo in noi stessi e non nella grazia di Dio, allora il Maligno trova la porta aperta. Allora organizza la spedizione e prende possesso di quella casa. E Gesù conclude: «La condizione di quell’uomo diventa peggiore di prima» (v. 45).
Ma il padrone non se ne accorge? No, perché questi sono i demoni educati: entrano senza che tu te ne accorga, bussano alla porta, sono cortesi. “No va bene, vai, vai, entra…” e poi alla fine comandano loro nella tua anima. State attenti a questi diavoletti, a questi demoni: il diavolo è educato, quando fa finta di essere un gran signore. Perché entra con la nostra per uscirne con la sua. Occorre custodire la casa da questo inganno dei demoni educati. E la mondanità spirituale va per questa strada, sempre.
Cari fratelli e sorelle, sembra impossibile ma è così. Tante volte perdiamo, siamo vinti nelle battaglie, per questa mancanza di vigilanza. Tante volte, forse, il Signore ha dato tante grazie e alla fine non siamo capaci di perseverare in questa grazia e perdiamo tutto, perché ci manca la vigilanza: non abbiamo custodito le porte. E poi siamo stati ingannati da qualcuno che viene, educato, e si mette dentro e ciao…il diavolo ha queste cose. Ciascuno può anche verificarlo ripensando alla propria storia personale. Non basta fare un buon discernimento e compiere una buona scelta. No, non basta: bisogna rimanere vigilanti, custodire questa grazia che Dio ci ha dato, ma vigilare, perché tu puoi dirmi: “Ma quando io vedo qualche disordine, me ne accorgo subito che è il diavolo, che è una tentazione…” sì, ma questa volta viene travestita da angelo: il demonio sa travestirsi da angelo, entra con parole cortesi, e ti convince e alla fine è la cosa peggiore dall’inizio… Bisogna rimanere vigilanti, vigilare il cuore. Se io domandassi oggi ad ognuno di noi e anche a me stesso: “cosa sta succedendo nel tuo cuore?” Forse non sapremo dire tutto: diremo una o due cose, ma non tutto. Vigliare il cuore, perché la vigilanza è segno di saggezza, è segno soprattutto di umiltà, perché abbiamo paura di cadere e l’umiltà è la via maestra della vita cristiana.
[01944-IT.02] [Testo originale: Italiano]
Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue
In lingua francese
Speaker:
Chers frères et sœurs,
nous approchons du terme de notre parcours, à la suite de saint Ignace de Loyola, sur le discernement. Après avoir considéré les éléments essentiels du discernement que sont la prière et la connaissance de soi, le «livre de la vie», les consolations et désolations qui nous conduisent à poser un choix, nous devons désormais vivre dans une attitude de veille, pour assurer la poursuite fidèle de nos choix discernés. Jésus insiste souvent dans sa prédication sur le fait que nous devons rester vigilants, des serviteurs qui attendent le retour de leur Maitre.
Nous, chrétiens, nous attendons la venue finale du Seigneur. Mais plus encore nous veillons dans les choix de nos vies ordinaires, pour persévérer avec cohérence. Ne nous fions pas aux réussites apparentes qui nous poussent souvent à ne plus garder nos cœurs et qui peuvent nous endormir dans une torpeur trompeuse et l’illusion d’un ordre parfait qui ne supporterait plus l’imprévu, le pauvre, l’étranger. Mais restons attentifs à la venue de l’Epoux. Lorsque nous sommes trop confiant en nous-même et ne nous confions plus à la grâce de Dieu c’est là que le Malin trouve la porte de notre maison ouverte. La vigilance est un signe de sagesse et d’humilité qui est la voie royale des chrétiens.
Santo Padre:
Saluto cordialmente le persone di lingua francese. Il periodo di Avvento ci ricorda questo atteggiamento fondamentale del cristiano: la vigilanza. Attendiamo la venuta del Signore e lo facciamo restando attenti ai nostri fratelli più fragili che bussano alla porta del nostro cuore. In questo modo costruiamo la nostra vita con discernimento, in coerenza con il Vangelo. Chiediamo al Signore di tenerci vigilanti in umiltà e disponibilità. Dio vi benedica!
Speaker:
Je salue cordialement les personnes de langue française. Le temps de l’Avent nous rappelle cette attitude fondamentale du chrétien: la vigilance. Nous attendons la venue du Seigneur, et nous le faisons en demeurant attentifs à nos frères les plus fragiles et qui frappent à la porte de nos cœurs. Nous bâtissons de cette manière avec discernement nos vies, en cohérence avec l’Evangile. Demandons au Seigneur de nous garder éveillés dans l’humilité et la disponibilité. Que Dieu vous bénisse.
[01945-FR.01] [Texte original: Français]
In lingua inglese
Speaker:
Dear brothers and sisters: In our catechesis on discernment, we have considered its various elements, including prayer, self-knowledge, spiritual experience and the signs assuring us of the rightness of our decisions. A fundamental attitude that must guide the entire process of discernment, however, is that of vigilance. Jesus often warns his disciples of the need to be watchful, lest the enemy take advantage of our distraction and bring our good efforts to nought. The Lord gives the example of an unclean spirit who, chased from a house, returns to find it clean but empty, since its owner is absent, and then comes back with seven of his companions. Like that owner, we too can fail to guard our house and keep our hearts pure as a dwelling for the Lord. When we trust excessively in ourselves and not in the Lord’s grace, our presumption can open a door to the evil one and can find ourselves “worse than before” (cf. Lk 12:45). In our exercise of discernment, may we always remain vigilant, for vigilance is a sign of spiritual wisdom and of the humility that is at the heart of the Christian life.
Santo Padre:
Do il benvenuto a tutti i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente a quelli provenienti dagli Stati Uniti d’America e dell’Università Cattolica d’Australia. A ciascuno di voi e alle vostre famiglie, giunga l’augurio di un fecondo cammino di Avvento, per accogliere, a Natale, il Bambino Gesù, Figlio di Dio e Principe della pace. Dio vi benedica!
Speaker:
I greet the English-speaking pilgrims taking part in today’s Audience, especially those from the United States of America and from the Australian Catholic University. I pray that each of you, and your families, may experience a blessed Advent in preparation for the coming, at Christmas, of the newborn Jesus, Son of God and Saviour of the world. God bless you!
[01946-EN.01] [Original text: English]
In lingua tedesca
Speaker:
Liebe Brüder und Schwestern, gegen Ende unserer Katechesen über die geistliche Unterscheidung möchte ich heute mit euch über die Wachsamkeit nachdenken, jene innere Haltung der gläubigen Seele in Erwartung der Wiederkunft Christi. Die Wachsamkeit ist jedoch auch für den Prozess der geistlichen Unterscheidung von Bedeutung, insbesondere dann, wenn die bereits getroffenen Entscheidungen Bestand haben und fruchtbar sein sollen. Wie das eben gehörte Gleichnis aus dem Matthäusevangelium (Mt 12,43-45) zeigt, ist mangelnde Wachsamkeit eine große Gefahr für das geistliche Leben. Der böse Feind trachtet nämlich danach, unsere im Sinne des Herrn getroffenen Entscheidungen wieder zunichte zu machen und uns das schon Erreichte wieder zu nehmen. Das Gleichnis macht deutlich: Wenn nach einem guten Prozess geistlicher Unterscheidung in unserem Inneren alles ordentlich und aufgeräumt erscheint, wenn wir vielleicht aber gerade deswegen selbstzufrieden sind und uns in falscher Sicherheit wiegen, wenn wir dann leicht ablenkbar sind und Gott und den Mitmenschen gegenüber in unserer Achtsamkeit nachlassen, dann sind dem Bösen Tür und Tor geöffnet und es wird sich unser leicht bemächtigen. Seien wir also weise – seien wir stets wachsam!
Santo Padre:
Un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua tedesca. In particolare saluto la delegazione del Land Alta Austria, insieme ai pellegrini della Diocesi di Linz con il loro Vescovo, Mons. Manfred Scheuer. Vi ringrazio per aver portato nuovamente la "Luce della Pace" da Betlemme a Roma. Imploriamo dal Signore il dono della pace, di cui il mondo ha tanto bisogno. Buon Avvento a tutti, benedico di cuore.
Speaker:
Ein herzliches Willkommen den Gläubigen deutscher Sprache. Besonders grüße ich die Delegation des Landes Oberösterreich zusammen mit den Pilgern der Diözese Linz in Begleitung ihres Bischofs Manfred Scheuer. Ich danke euch für das Friedenslicht, das wiederum aus Bethlehem nach Rom gebracht wurde. Bitten wir den Herrn um das Geschenk des Friedens, den die Welt so sehr braucht. Allen wünsche ich einen gesegneten Advent, ich segne euch von Herzen.
[01947-DE.02] [Originalsprache: Deutsch]
In lingua spagnola
Queridos hermanos y hermanas:
Estamos llegando al final del ciclo de catequesis sobre el discernimiento. Una actitud esencial para que el proceso de discernimiento llegue a buen término es la vigilancia, saber lo que pasa dentro nuestro. Jesús insiste mucho en que los discípulos permanezcan vigilantes, que no se duerman ni estén demasiado seguros de sí mismos, sino que estén atentos, porque el mal espíritu —como acabamos de escuchar en la lectura del evangelio— siempre aprovecha las ocasiones para “entrar en nuestra casa”, para meterse dentro del corazón y alejarnos del Señor.
Podríamos preguntarnos, ¿cuándo le dejamos la puerta abierta al mal espíritu? Por ejemplo, cuando confiamos más en nosotros mismos que en la gracia de Dios, o cuando nos distraemos y nos olvidamos de esperar al Señor. También cuando nos acomodamos y dejamos de ayudar a las personas que nos necesitan. Por eso, no basta hacer un buen discernimiento y tomar buenas decisiones. Es necesario estar atentos, como el centinela de la mañana. Vigilar qué pasa dentro nuestro, porque vigilar es signo de sabiduría y, sobre todo, de humildad, que es el gran camino de la vida cristiana.
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Pidamos a María, Virgen de la Dulce Espera, que nos enseñe a “velar y orar” para no distraernos en el seguimiento de su Hijo, y para descubrir su presencia salvadora en los acontecimientos de nuestra vida cotidiana. Que Dios los bendiga. Muchas gracias.
[01948-ES.02] [Texto original: Español]
In lingua portoghese
Speaker:
Entramos na fase final destas catequeses sobre o discernimento destacando uma atitude essencial a fim de que não se perca todo o esforço para discernir o que é melhor e tomar a decisão certa: a vigilância! Como ouvimos no Evangelho, existe o risco de que, após todo o trabalho de discernimento feito, venha o “estraga-prazeres”, isto é, o Maligno, e estrague tudo. Em sua pregação, Jesus insiste muito em que o bom discípulo é vigilante, permanece atento e pronto a realizar o próprio dever. Trata-se de uma disposição de ânimo dos cristãos que esperam pela vinda definitiva do Senhor, mas também uma atitude quotidiana para que as nossas boas escolhas, consequência de um bom discernimento, possam seguir em frente de modo perseverante e produzir bons frutos. Quando diminuímos a vigilância, corre-se um verdadeiro perigo de ordem espiritual: o perigo de que nos sintamos demasiado seguros de nós mesmos e deixemos que o Maligno coloque todo o trabalho feito a perder. Portanto, não basta fazer um bom discernimento e realizar uma boa escolha: é necessário permanecer vigilantes. A vigilância é sinal de sabedoria, mas sobretudo de humildade, que é o eixo central da vida cristã.
Santo Padre:
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua portoghese, in modo speciale al gruppo di giovani di Vila do Conde! Tutti attendiamo con fiducia la venuta del Signore. Dobbiamo chiederci: Io, rimango vigilante in questa attesa? Dio vi benedica e vi protegga da ogni male!
Speaker:
Dirijo uma cordial saudação de boas-vindas aos peregrinos de língua portuguesa, especialmente ao grupo de jovens de Vila do Conde! Todos aguardamos com confiança a vinda do Senhor. Devemos perguntar-nos: Eu, permaneço vigilante nessa espera? Que Deus vos abençoe e vos proteja de todo o mal!
[01949-PO.01] [Texto original: Português]
In lingua araba
Speaker:
استمرَّ قَداسَةُ البابا اليَومَ في الكلامِ علَى التَّمييز، وعلَى أهميَّةِ السَّهرِ حتَّى لا تَضيعَ الجُهودُ الَّتي بَذَلناها مِن أجلِ تمييزٍ جيِّدٍ واتخاذِ قرارٍ جيِّد. لأنَّه هناكَ خَطَر، وهو أنَّ الشِّرّيرَ يُمكِنُ أنْ يُدَمِّرَ ويُهلِكَ كلَّ شيء، وَيُمكِنُ أنْ يُعِيدَنا إلى نقطةِ الانطلاق، بل إلى حالةٍ أَسوأَ مِن الحالةِ الأولى. لِهذا لا بُدَّ مِن أنْ نكونَ ساهرين. ألَّحَ يسوعُ كثيرًا في كِرازَتِهِ على أنَّ التِّلميذَ الصَّالحَ يجبُ أنْ يكونَ ساهِرًا، وألَّا يَغفُو، وألَّا يُبالِغَ في الثِّقةِ بنفسِهِ. بل يجبُ أنْ يبقَى مُتَيَقِّظًا وَمُسْتَعِدًا ليَقُومَ بواجِبِهِ. إنْ لمْ نَسهَرْ، سيكونُ الخطرُ أكبرَ بأنْ يَضِيعَ كلَّ شيء. والخطرُ ليسَ نَفسانِيًّا فقط، بل هو رُوحِيّ. نحن أمامَ فخٍّ حقيقيّ للرُّوحِ الشِّرّيرِ الَّذي يَنتَظِرُ اللَّحظةَ الَّتي فيها نكونُ واثقينَ جدًّا مِن أنفسِنا، فيعودُ ويَرجِعُ إلينا، وكما يقولُ الإنجيلُ إنَّهُ لنْ يَرجِعَ وَحدَهُ، بل مَعَ سَبعَةِ أَرواحٍ أَخبَثَ مِنهُ. الرُّوحُ الشِّرّيرُ يعودُ إلينا عندما نَقَعُ في حبِّ أنفسِنا ونتوقَّفُ عن انتظارِ الرَّبِّ يسوع. عندما يُبالغُ الإنسانُ في ثِقَتِهِ بنفسِهِ، ولا يَثِقُ بالله، يَجِدُ الشِّرّيرُ بابَهُ مفتوحًا، فيدخُلُ إليه، وتَكونُ حالةُ ذٰلكَ الإِنسانِ الأَخيرةُ أَسوأَ مِن حالَتِهِ الأُولى. لِذلكَ يجبُ أنْ نبقَى ساهرينَ وَمُتَيَقِّظِينَ مِن أجلِ تمييزٍ جيِّدٍ واتخاذِ قرارٍ جيِّد.
Santo Padre:
Saluto i fedeli di lingua araba. Bisogna rimanere vigilanti affinché lo spirito cattivo non entri nella nostra vita. La vigilanza è segno di saggezza, è segno soprattutto di umiltà, la via maestra della vita cristiana. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga sempre da ogni male!
Speaker:
أُحَيِّي المؤمِنينَ الناطِقينَ باللّغَةِ العربِيَّة. يجبُ أنْ نبقَى ساهِرينَ حتَّى لا يَدخُلَ الرُّوحُ الشِّرّيرُ إلى حياتِنا. فالسَّهرُ هو علامةُ حِكمَةٍ، وهو قَبلَ كلِّ شيءٍ علامةُ التَّواضُعِ الَّذي هو الطَّريقُ الرَّئيسيّ لِلحَياةِ المَسِيحِيَّة. باركَكُم الرّبُّ جَميعًا وحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!
[01950-AR.01] [Testo originale: Arabo]
In lingua polacca
Speaker:
Rozpoczynamy ostatni etap cyklu katechez na temat rozeznania. W minionych tygodniach rozważaliśmy poszczególne jego elementy, m.in. modlitwę, pragnienie, strapienie czy pocieszenie. Aby trud, jaki wkładamy w ten proces, nie poszedł na marne, niezbędne jest przyjęcie postawy czujności. W przeciwnym razie pojawi się ryzyko, że Zły zniszczy wszystko, co wcześniej wypracowaliśmy. Wrócimy do punktu wyjścia w jeszcze gorszym stanie. Czujność może odnosić się do stanu ducha chrześcijanina, który oczekuje ostatecznego przyjścia Pana. Można ją też rozumieć jako postawę, którą należy przyjąć w procesie rozeznawania, aby nasze wybory były konsekwentne i przynosiły owoce. W nauczaniu Jezusa bardzo często powraca obraz dobrego ucznia, który czuwa, nie zasypia i nie daje się zwieść przez nadmierną pewność siebie. Pozostaje czujny i gotowy. Jeśli stracimy czujność, możemy wpaść w sidła złego ducha. Jak usłyszeliśmy we fragmencie Ewangelii św. Mateusza, Zły wraca do domu, lecz nie sam, a z „siedmiu innymi złośliwszymi duchami”. Zastaje pana domu, który traci pokorę i jest zbyt pewny siebie, by strzec swojego serca. Kiedy zbytnio ufamy sobie, a nie łasce Bożej, zostawiamy Złemu otwarte drzwi. Dokonanie dobrego rozeznania i dobrego wyboru to nie wszystko. Konieczne jest zachowanie czujności, będącej nie tylko znakiem mądrości, ale także pokory, która jest najlepszą drogą życia chrześcijańskiego.
Santo Padre:
Saluto cordialmente tutti i polacchi. L’Avvento è il periodo dell’attesa di Natale, è un momento di condivisione. Tanti di voi lo ricordano aderendo all’iniziativa della Caritas: “Da famiglia a famiglia”, grazie alla quale viene dato sostegno alle persone colpite da conflitti armati e crisi umanitarie in tutto il mondo. Quest’anno gli aiuti andranno anche alle famiglie ucraine. Vi incoraggio a perseverare nella condivisione con chi ha bisogno. Vi benedico di cuore.
Speaker:
Pozdrawiam serdecznie wszystkich Polaków. Adwent jest okres oczekiwania na Boże Narodzenie, to czas dzielenia się z innymi. Wielu z was pamięta o tym poprzez włączanie się w inicjatywę Caritas: „Rodzina Rodzinie”, dzięki której wsparcie otrzymują poszkodowani w wyniku konfliktów zbrojnych i kryzysów humanitarnych na całym świecie. W tym roku pomoc trafi także do rodzin ukraińskich. Zachęcam was, byście nie ustawali w dzieleniu się z potrzebującymi. Z serca wam błogosławię.
[01951-PL.02] [Testo originale: Polacco]
In lingua italiana
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto voi giovani volontari, qui convenuti nella Giornata nazionale del Servizio civile e li incoraggio ad essere testimoni di bontà, di tenerezza e di amore gratuito con tutti, specialmente con le persone più fragili. E voglio dire una cosa: io ho trovato tre cose molto belle nella società italiana, nella Chiesa italiana. Una di queste è il volontariato. Voi avete un volontariato forte, forte! Andate avanti con questa spiritualità del volontariato che ci fa aiutare tanti, uno con l’altro e ci unisce pure. Sono lieto di accogliere la Corale di Oristano con il loro Arcivescovo, l’Associazione Nazionale Marinai e l’Associazione “I nostri angeli in Paradiso” di Favara.
Il mio pensiero va infine, come di consueto, ai giovani, ai malati, agli anziani e agli sposi novelli - sono tanti! A tutti voi addito la figura di San Giovanni della Croce, Sacerdote e Dottore della Chiesa, di cui oggi celebriamo la memoria liturgica. Sull’esempio di questo grande maestro spirituale, testimoniate nell’esistenza quotidiana la vostra adesione alla volontà di Dio. E rinnoviamo la nostra vicinanza al martoriato popolo ucraino, perseverando nella preghiera per questi nostri fratelli e sorelle che soffrono tanto.
Fratelli e sorelle io vi dico: si soffre tanto in Ucraina, tanto, tanto! E io vorrei attirare l’attenzione un po' sul prossimo Natale, anche le feste. È bello festeggiare il Natale, fare le feste…ma abbassiamo un po' il livello delle spese di Natale – così si chiamano. Facciamo un Natale più umile, con regali più umili. Inviamo quello che risparmiamo al popolo ucraino, che ha bisogno, soffre tanto; fanno la fame, sentono il freddo e tanti muoiono perché non ci sono medici, infermieri a portata di mano. Non dimentichiamo: un Natale, sì; in pace con il Signore, sì, ma con gli ucraini nel cuore. E facciamo quel gesto concreto per loro.
Invitandovi tutti ad intensificare la preparazione spirituale al Natale ormai prossimo, di cuore vi benedico e adesso tutti insieme preghiamo il Padre Nostro.
[01952-IT.02] [Testo originale: Italiano]
[B0931-XX.02]