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L’Udienza Generale, 30.03.2022


 

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Appello del Santo Padre

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa, continuando il nuovo ciclo di catechesi sulla Vecchiaia, ha incentrato la sua riflessione sul tema: “La fedeltà alla visita di Dio per la generazione che viene” (Lettura: Lc 2,25-30).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti. Quindi ha invitato i fedeli a pregare per il prossimo Viaggio Apostolico che compirà a Malta il 2 e il 3 aprile.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Nel nostro itinerario di catechesi sul tema della vecchiaia, oggi guardiamo al tenero quadro dipinto dall’evangelista san Luca, che chiama in scena due figure di anziani, Simeone e Anna. La loro ragione di vita, prima di congedarsi da questo mondo, è l’attesa della visita di Dio. Aspettavano che venisse Dio a visitarli, cioè Gesù. Simeone sa, per una premonizione dello Spirito Santo, che non morirà prima di aver visto il Messia. Anna frequenta ogni giorno il tempio dedicandosi al suo servizio. Entrambi riconoscono la presenza del Signore nel bambino Gesù, che colma di consolazione la loro lunga attesa e rasserena il loro congedo dalla vita. Questa è una scena di incontro con Gesù, e di congedo.

Che cosa possiamo imparare da queste due figure di anziani pieni vitalità spirituale?

Intanto, impariamo che la fedeltà dell’attesa affina i sensi. Del resto, lo sappiamo, lo Spirito Santo fa proprio questo: illumina i sensi. Nell’antico inno Veni Creator Spiritus, con cui invochiamo ancora oggi lo Spirito Santo, diciamo: «Accende lumen sensibus», accendi una luce per i sensi, illumina i nostri sensi. Lo Spirito è capace di fare questo: acuisce i sensi dell’anima, nonostante i limiti e le ferite dei sensi del corpo. La vecchiaia indebolisce, in un modo o nell’altro, la sensibilità del corpo: uno è più cieco, uno più sordo … Tuttavia, una vecchiaia che si è esercitata nell’attesa della visita di Dio non perderà il suo passaggio: anzi, sarà anche più pronta a coglierlo, avrà più sensibilità per accogliere il Signore quando passa. Ricordiamo che un atteggiamento del cristiano è stare attento alle visite del Signore, perché il Signore passa nella nostra vita con le ispirazioni, con l’invito a essere migliori. E Sant’Agostino diceva: “Ho paura di Dio quando passa” – “Ma come mai, tu hai paura?” – “Sì, ho paura di non accorgermene e lasciarlo passare”. È lo Spirito Santo che prepara i sensi per capire quando il Signore ci sta facendo una visita, come ha fatto con Simeone e Anna.

Oggi abbiamo più che mai bisogno di questo: abbiamo bisogno di una vecchiaia dotata di sensi spirituali vivi e capace di riconoscere i segni di Dio, anzi, il Segno di Dio, che è Gesù. Un segno che ci mette in crisi, sempre: Gesù ci mette n crisi perché è «segno di contraddizione» (Lc 2,34) – ma che ci riempie di letizia. Perché la crisi non necessariamente ti porta la tristezza, no: essere in crisi, rendendo il servizio al Signore, tante volte ti dà una pace e una letizia. L’anestesia dei sensi spirituali – e questo è brutto – l’anestesia dei sensi spirituali, nell’eccitazione e nello stordimento di quelli del corpo, è una sindrome diffusa in una società che coltiva l’illusione dell’eterna giovinezza, e il suo tratto più pericoloso sta nel fatto che essa è per lo più inconsapevole. Non ci si accorge di essere anestetizzati. E questo succede: è sempre successo e succede nei nostri tempi. I sensi anestetizzati, senza capire cosa succede; i sensi interiori, i sensi dello spirito per capire la presenza di Dio o la presenza del male, anestetizzati, non distinguono.

Quando perdi la sensibilità del tatto o del gusto, te ne accorgi subito. Invece, quella dell’anima, quella sensibilità dell’anima puoi ignorarla a lungo, vivere senza accorgerti che hai perso la sensibilità dell’anima. Essa non riguarda semplicemente il pensiero di Dio o della religione. L’insensibilità dei sensi spirituali riguarda la compassione e la pietà, la vergogna e il rimorso, la fedeltà e la dedizione, la tenerezza e l’onore, la responsabilità propria e il dolore per l’altro. È curioso: l’insensibilità non ti fa capire la compassione, non ti fa capire la pietà, non ti fa provare vergogna o rimorso per avere fatto una cosa brutta. È così: i sensi spirituali anestetizzati confondono tutto e uno non sente, spiritualmente, cose del genere. E la vecchiaia diventa, per così dire, la prima perdita, la prima vittima di questa perdita di sensibilità. In una società che esercita soprattutto la sensibilità per il godimento, non può che venir meno l’attenzione verso i fragili e prevalere la competizione dei vincenti. E così si perde la sensibilità. Certo, la retorica dell’inclusione è la formula di rito di ogni discorso politicamente corretto. Ma ancora non porta una reale correzione nelle pratiche della convivenza normale: stenta a crescere una cultura della tenerezza sociale. No: lo spirito della fraternità umana – che mi è sembrato necessario rilanciare con forza – è come un abito dismesso, da ammirare, sì, ma… in un museo. Si perde la sensibilità umana, si perdono questi movimenti dello spirito che ci fanno umani.

È vero, nella vita reale possiamo osservare, con commossa gratitudine, tanti giovani capaci di onorare fino in fondo questa fraternità. Ma proprio qui sta il problema: esiste uno scarto, uno scarto colpevole, fra la testimonianza di questa linfa vitale della tenerezza sociale e il conformismo che impone alla giovinezza di raccontarsi in tutt’altro modo. Che cosa possiamo fare per colmare questo scarto?

Dal racconto di Simeone e Anna, ma anche da altre storie bibliche dell’età anziana sensibile allo Spirito, viene un’indicazione nascosta che merita di essere portata in primo piano. In che cosa consiste, concretamente, la rivelazione che accende la sensibilità di Simeone e di Anna? Consiste nel riconoscere in un bambino, che loro non hanno generato e che vedono per la prima volta, il segno certo della visita di Dio. Essi accettano di non essere protagonisti, ma solo testimoni. E quando un individuo accetta di non essere protagonista, ma si coinvolge come testimone, la cosa va bene: quell’uomo o quella donna sta maturando bene. E ciò avviene se ha sempre la voglia di essere protagonista, altrimenti non maturerà mai questo cammino verso la pienezza della vecchiaia. La visita di Dio non si incarna nella loro vita, di quelli che vogliono essere protagonisti e mai testimoni, non li porta sulla scena come salvatori: Dio non prende carne nella loro generazione, ma nella generazione che deve venire. Perdono lo spirito, perdono la voglia di vivere con maturità e, come si dice usualmente, si vive con superficialità. È la grande generazione dei superficiali, che non si permettono di sentire le cose con la sensibilità dello spirito. Ma perché non si permettono? In parte per pigrizia, e in parte perché già non possono: l’hanno persa. È brutto quando una civiltà perde la sensibilità dello spirito. Invece, è bellissimo quando troviamo anziani come Simeone e Anna che conservano questa sensibilità dello spirito e sono capaci di capire le diverse situazioni, come questi due hanno capito questa situazione che era davanti a loro che era la manifestazione del Messia. Nessun risentimento e nessuna recriminazione, per questo, quando sono in questo stato di staticità. Invece, grande commozione e grande consolazione quando i sensi spirituali sono ancora vivi. La commozione e la consolazione di poter vedere e annunciare che la storia della loro generazione non è perduta o sprecata, proprio grazie a un evento che prende carne e si manifesta nella generazione che segue. E questo è quello che sente un anziano quando i nipoti vanno a parlare con lui: si sentono ravvivare. “Ah, la mia vita ancora è qui”. È tanto importante andare dagli anziani, è tanto importante ascoltarli. È tanto importante parlare con loro, perché avviene questo scambio di civiltà, questo scambio di maturità fra giovani e anziani. E così, la nostra civiltà va avanti in modo maturo.

Solo la vecchiaia spirituale può dare questa testimonianza, umile e folgorante, rendendola autorevole ed esemplare per tutti. La vecchiaia che ha coltivato la sensibilità dell’anima spegne ogni invidia tra le generazioni, ogni risentimento, ogni recriminazione per un avvento di Dio nella generazione che viene, che arriva insieme con il congedo della propria. E questo è quello che succede a un anziano aperto con un giovane aperto: si congeda dalla vita ma consegnando – tra virgolette – la propria vita alla nuova generazione. E questo è quel congedo di Simeone e Anna: “Adesso posso andare in pace”. La sensibilità spirituale dell’età anziana è in grado di abbattere la competizione e il conflitto fra le generazioni in modo credibile e definitivo. Sorpassa, questa sensibilità: gli anziani, con questa sensibilità, sorpassano il conflitto, vanno oltre, vanno all’unità, non al conflitto. Questo certamente è impossibile agli uomini, ma è possibile a Dio. E oggi ne abbiamo tanto bisogno, della sensibilità dello spirito, della maturità dello spirito, abbiamo bisogno di anziani saggi, maturi nello spirito che ci diano una speranza per la vita!

[00468-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Nous poursuivons notre catéchèse sur le thème de la vieillesse, en considérant ce matin les figures de Syméon et Anne qui, sûrs de leur espérance, attendent le Messie. Ces deux anciens, pleins de vitalité spirituelle, nous apprennent que la fidélité de l’attente affine les sens de l’âme. C’est ceque nous demandons encore à l’Esprit Saint dans l’hymne du Veni Creator.

Aujourd’hui, plus que jamais, dans l’étourdissement des sens corporels et l’illusion d’une éternelle jeunesse, nous nous trouvons face à une anesthésie, souvent inconsciente, des sens spirituels. La sensibilité de l’âme ne touche pas seulement la pensée de Dieu ou la religion, mais aussi la compassion et la pitié, la honte et le remord, la fidélité et le dévouement, la tendresse et notre responsabilité envers l’autre.

On entend bien cette rhétorique de l’inclusion des plus fragiles dans les discours politiquement corrects, mais dans la pratique, l’esprit de la fraternité humaine – qu’il m’a semblé nécessaire de relancer avec force – est comme un vêtement élimé, à admirer certes, mais… dans un musée!

Malgré le conformisme ambiant, nous pouvons observer le témoignage émouvant de tant de jeunes qui honorent pleinement cette fraternité et manifestent cet élan vital de tendresse sociale.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini francofoni presenti a questa udienza, in particolare i membri del Gruppo d'Amicizia Francia-Italia.

Riconoscendo il Bambino che vedono per la prima volta e che non hanno generato loro, Simeone e Anna accettano di non essere i protagonisti ma testimoni discreti e fedeli della venuta del Messia. Solo la sensibilità spirituale della vecchiaia può dare questa testimonianza umile ed esemplare e abbattere la competizione o i conflitti tra le generazioni. Dio vi benedica!

Speaker :

Je salue cordialement les pèlerins de langue française présents à cette audience, en particulier les membres du Groupe d’Amitié France-Italie.

En reconnaissant l’Enfant qu’ils voient pour la première fois et qu’ils n’ont pas engendrés, Syméon et Anne acceptent de n’être pas des protagonistes mais des témoins discrets et fidèles de l’avènement du Messie. Seule la sensibilité spirituelle de la vieillesse peut donner ce témoignage humble et exemplaire et abattre les compétitions ou les conflits entre les générations. Que Dieu vous bénisse!

[00469-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

 

Speaker:

Dear Brothers and Sisters: In our continuing catechesis on the meaning and value of old age, in the light of God’s word, we now consider how the elderly Simeon and Anna can serve as an example for all the elderly. They too are called to offer a personal witness of faith and trust in the fulfilment of God’s promises, and thus build bridges between the generations. While the passing of years dulls the physical senses, at this precious time in life the Holy Spirit can sharpen our spiritual senses. How much our society needs older persons capable of recognizing and welcoming Christ’s presence and the gifts of his Spirit. A society that exalts pleasure and cultivates the illusion of eternal youth can easily grow anaesthetized to the essential spiritual values of faith, wisdom, compassion and care for those in need. The lives and witness of the elderly can ensure this spiritual grounding and teach us the primary importance of discerning God’s presence in our daily lives and the unfolding of his saving plan from one generation to the next.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’udienza odierna, in particolare quelli provenienti da Inghilterra, Danimarca, Paesi Bassi, Svezia, Israele e Stati Uniti d’America. A tutti auguro che il cammino quaresimale ci porti alla celebrazione della Pasqua con il cuore purificato e rinnovato dalla grazia dello Spirito Santo. Su ciascuno di voi, e sulle vostre famiglie, invoco la gioia e la pace in Cristo nostro Redentore.

Speaker:

I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially the groups from England, Denmark, the Netherlands, Sweden, Israel and the United States of America. May our Lenten journey bring us to celebrate Easter with hearts purified and renewed by the grace of the Holy Spirit. Upon each of you, and your families, I invoke joy and peace in Christ our Redeemer.

[00470-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, in der Lesung hörten wir von den beiden hochbetagten Menschen Simeon und Hanna. Sie leben ganz in Erwartung des kommenden Christus. Als Jesus dann schließlich in den Tempel gebracht wird, erkennen sie in dem Kind, erleuchtet vom Heiligen Geist, sogleich die Gegenwart des Herrn. Wenn auch im Alter die körperlichen Sinne nachlassen, so entwickelt sich in anderer Hinsicht oft eine ganz besondere Sensibilität. Wir sind heute vor lauter äußeren Sinnesreizen so benommen oder gar abgestumpft, dass wir nicht einmal mehr spüren, wie unsensibel wir vielfach geworden sind. Mehr denn je braucht unsere Zeit Menschen mit einem lebendigen geistig-geistlichen Sensorium, das in der Lage ist, die Zeichen Gottes zu erkennen, insbesondere das Zeichen seines menschgewordenen Sohnes Jesus Christus. Dieser, so die weitsichtige Prophezeiung Simeons, ist ein „ein Zeichen, dem widersprochen wird“ (Lk 2,34) – das uns aber mit tiefer Freude erfüllt. Eine solche geistliche Sensibilität, wie sie Simeon und Hanna zu eigen war, betrifft nicht nur das Religiöse im engeren Sinn, sondern überhaupt so grundlegende Kompetenzen wie Erbarmen und Mitgefühl, Scham und Reue, Treue und Hingabe, Zärtlichkeit und Ehre, Eigenverantwortung und Sorge für andere. Um einer guten Zukunft willen, helfe uns der Herr, diese Fähigkeiten neu zu entdecken.

Santo Padre:

Cari fedeli di lingua tedesca, nella Quaresima siamo invitati ad aprirci al Signore attraverso il digiuno e la preghiera e a diventare sensibili ai bisogni del prossimo. Vi chiedo di pregare per me, come anch’io prego per voi.

Speaker:

Liebe Gläubige deutscher Sprache, in der Fastenzeit sind wir eingeladen, uns durch Fasten und Gebet dem Herrn zu öffnen und sensibel zu werden für die Not unserer Mitmenschen. Ich bitte euch um euer Gebet – auch ich bete für euch!

[00471-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Continuamos nuestras catequesis sobre la ancianidad, y hoy contemplamos de modo especial a Simeón y Ana. La razón de vivir de estos ancianos era esperar la visita de Dios; y lo hicieron llenos de vitalidad espiritual, en una actitud de oración y servicio. Al final de sus vidas, ambos supieron reconocer en el Niño Jesús al Salvador, fuente de paz y consuelo. Su ejemplo nos enseña que la fidelidad en la espera afina los sentidos espirituales y nos hace más sensibles para reconocer los signos de Dios.

En una sociedad, como esta, que exalta el placer de los sentidos físicos y que, al mismo tiempo, “anestesia” los sentidos espirituales, se corre el peligro de ser insensibles ante el sufrimiento y la fragilidad, y, por tanto, de descartar a las personas mayores, que van perdiendo las fuerzas de la juventud. Por eso, es importante el diálogo entre las generaciones, entre jóvenes y ancianos, para que los ancianos transmitan su sabiduría a los jóvenes, y los jóvenes escuchen a los ancianos, promoviendo un espíritu de fraternidad y, me atrevo a decir la palabra, de “ternura social”. Que este diálogo entre jóvenes y ancianos nos ayude a crecer en “ternura social”.

Saludo cordialmente a los fieles de lengua española. Teniendo presente el testimonio de Simeón y Ana, pidamos al Espíritu Santo que ilumine nuestros sentidos espirituales para que descubramos los signos de Dios en nuestra vida y seamos testigos alegres de su presencia en medio del mundo. Que Dios los bendiga. Muchas gracias.

[00472-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Na nossa reflexão sobre a velhice, detemo-nos hoje com dois idosos: Simeão e Ana. A sua razão de viver, antes de deixar este mundo, é esperar a visita de Deus. Ambos reconhecem a presença do Senhor no menino Jesus, que enche de consolação a sua longa espera e de serenidade a sua despedida da vida. Na sua história, há uma indicação oculta que merece ser trazida à luz. Em que consiste a revelação que acende a sensibilidade de Simeão e Ana? Consiste em reconhecer o sinal seguro da visita de Deus numa criança que não geraram e que veem pela primeira vez. Eles aceitam não ser protagonistas, mas apenas testemunhas. A visita de Deus não se realiza na vida deles, não os coloca em cena como salvadores: Deus não toma carne na sua geração, mas na geração sucessiva. Isto, porém, não causa neles qualquer ressentimento nem lamentação; o que vemos é grande júbilo e consolação, podendo ver e anunciar que a história da sua geração não foi inútil nem é desperdiçada, precisamente graças a um evento que toma corpo e se manifesta na geração seguinte. Só uma velhice animada pelo Espírito Santo pode dar este testemunho humilde e feliz, tornando-a exemplar para todos. A velhice que cultiva a sensibilidade da alma extingue toda a inveja entre as gerações, todo o ressentimento ou lamento por uma vinda de Deus na geração que se lhe segue, que chega juntamente com a despedida da própria geração. A sensibilidade espiritual da terceira idade é capaz de quebrar a competição e o conflito entre as gerações de forma credível e definitiva. E se isto parecer impossível aos homens, não o é para Deus!

Santo Padre:

Cari fedeli di lingua portoghese e in particolare il gruppo del Collegio Nossa Senhora de Lourdes, di Porto, e gli altri gruppi di pellegrini del Portogallo, benvenuti! Di cuore saluto tutti e affido al buon Dio la vostra vita e quella dei vostri familiari, invocando per tutti le consolazioni e le luci dello Spirito Santo affinché, vinti i pessimismi e le delusioni della vita, possiate attraversare la soglia della speranza che abbiamo in Cristo Signore. Conto sulle vostre preghiere. Grazie!

Speaker:

Queridos fiéis de língua portuguesa e em particular o grupo do Colégio Nossa Senhora de Lourdes, do Porto, e os outros grupos de peregrinos de Portugal, sede bem-vindos! De coração saúdo a todos e confio ao bom Deus a vossa vida e a dos vossos familiares, invocando para todos as consolações e luzes do Espírito Santo, a fim de que, vencidos os pessimismos e as desilusões da vida, possais cruzar o limiar da esperança que temos em Cristo Senhor. Conto com as vossas orações. Obrigado!

[00473-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

تَكلَّمَ قَداسَةُ البابا اليَومَ علَى الأمانةِ لزيارةِ اللهِ للجيلِ القادم وقال: كانَ سببُ بقاءِ سمعانَ وحنّة على قيدِ الحياةِ هو انتظارُهُما لزيارةِ اللهِ لهُما. عَرَفَ سمعانُ مِنَ الرّوحِ القدس أنَّهُ لنْ يموتَ قبلَ أنْ يُعاينَ مَسيحَ الرَّبّ. وبقيَتْ حنّةُ تتردّدُ كلَّ يومٍ إلى الهيكلِ مُكرِسَةً نَفسَها لخدمتِه. وتساءَل قداستُهُ: ماذا يمكنُنا أنْ نتعلّمَ مِنْ سمعانَ وحنّةَ الطاعنَينِ في السّنِ والمليئَينِ بالحيويّةِ الرُوحيّة؟ يمكنُنا أنْ نتعلّمَ أنَّ الأمانةَ في انتظارِ الرَّبِّ تُنقّي الحَواس. والرُّوحُ القدُس نفسُهُ هو مَنْ يُنيرُ حواسَنا الرُوحيّةَ خاصةً، حتَّى لَو كَبِرنا بالسِّن. الإحساسُ الرُوحيُّ لا يشمَلُ فقط التَّفكيرَ في اللهِ أو في الدِّين، بل هو الرَّحمةُ والرّأفة، والخجلُ والنَّدم، والأَمانَةُ والتّفاني، والحنانُ والشَّرف، والمَسؤُوليّةُ الشخصيّةُ والشُعورُ بألَمِ الآخر. وفي مُجتَمَعٍ يُمارِسُ أوّلاً الحواسَ من أجلِ الاستِمتاع، لا يمكنُ أنْ يَنْتَبِهَ إلى الأضْعَفين، وَسَتَسُودُهُ روحُ المنافسةِ وروحُ الأقويّاء. مِن قصةِ سمعانَ وحنّة، نَجِدُ أيضًا أنَّ كِلَيهِما عَرَفا أَنَّهُما ليسا مِنَ الشَخصِيّاتِ الرَئيسيّة، بل هما مُجَرَّدُ شاهِدَين، وأنَّ الشخصيّاتِ الرئيسيّةَ سوف تَظهَرُ في الجيلِ الَّذي سَيأتي بعدَهُم. ولِهذا فَهُم لنا مثالٌ صادِقٌ نَقتَدِي بِهِ.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba, in particolare quelli provenienti dalla Terra Santa, dalla scuola delle Suore di Nazareth di Haifa. La vecchiaia, che ha coltivato la sensibilità dell’anima, spegne ogni risentimento e recriminazione tra le generazioni per un avvento di Dio nella generazione successiva, ed è in grado di abbattere la competizione e il conflitto generazionale in modo credibile e definitivo. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏!

Speaker:

أُحَيِّي المؤمِنينَ الناطِقينَ باللغَةِ العربِيَّة وخاصةً القادِمينَ مِنَ الأرضِ المقدّسة، مِنْ مدرسَةِ راهباتِ الناصِرة في حيفا. الشَّيخُوخَةُ الَّتِي تُنمِّي حَساسِيةَ الرُّوحِ تُطفئُ كُلَّ ضَغِينَةٍ وكُلَّ اتِهامٍ مُضادٍ بَينَ الأجيالِ لِمَجيءِ اللهِ في الجيلِ القادِم، وهيَ قادِرَةٌ علَى كَسرِ المُنافَسَةِ والصِّراعِ بَينَ الأجيالِ بِطَرِيقَةٍ صادِقَةٍ وَنِهائِيَّة. باركَكُم الرّبُّ جَميعًا وحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!

[00474-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Drodzy bracia i siostry, w naszych katechezach na temat starości przyglądamy się dzisiaj biblijnym postaciom osób starszych - Symeonowi i Annie, którzy oczekiwali na nawiedzenie Boga. Czego możemy się nauczyć od tych dwóch osób?

Przede wszystkim, dowiadujemy się, że wierność oczekiwania wyostrza zmysły. W hymnie do Ducha Świętego Veni Creator Spiritus mówimy: „światłem rozjaśnij naszą myśl”. To On wyostrza zmysły duszy, pomimo ograniczeń zmysłów ciała, które starość, w taki czy inny sposób, osłabia. Jednak starość, spędzona w oczekiwaniu na nawiedzenie Boga, nie przeoczy Jego przyjścia.

Symeon i Anna rozpoznają w dziecku, którego nie urodzili i które widzą po raz pierwszy, pewny znak nawiedzenia Boga. Godzą się, że nie są głównymi bohaterami, a jedynie świadkami. Nawiedzenie Boże nie wprowadza ich na scenę jako wybawicieli: Bóg nie staje się ciałem w ich pokoleniu, lecz w pokoleniu, które nadejdzie. Nie ma w nich żadnych pretensji, a jest natomiast wielkie wzruszenie i pocieszenie. Wzruszenie i pociecha z tego, że mogą zobaczyć i ogłosić, iż historia ich pokolenia nie jest stracona ani zmarnowana, właśnie z powodu wydarzenia, które się ucieleśnia i objawia w pokoleniu następnym.

Duchowa wrażliwość starości jest w stanie, w sposób wiarygodny i ostateczny, przełamać konflikt między pokoleniami. Jest to niemożliwe dla ludzi, ale możliwe dla Boga. A dzisiaj, jest to nam tak bardzo potrzebne!

Santo Padre:

Saluto cordialmente tutti i Polacchi.

I vostri anziani possono insegnare alle giovani generazioni come confidare in Dio, come essere misericordiosi e pregare con fervore non solo in tempi sereni, ma soprattutto in quelli difficili.

Vi incoraggio, seguendo il loro esempio, a continuare il cammino quaresimale di conversione per arrivare alla celebrazione della Resurrezione del Signore con un cuore rinnovato.

Benedico di cuore voi qui presenti e i vostri cari!

Speaker:

Pozdrawiam serdecznie wszystkich Polaków.

Wasi seniorzy mogą nauczyć młode pokolenie, jak ufać Bogu, jak być miłosiernym i modlić się gorliwie nie tylko w spokojnych czasach, ale przede wszystkim w tych trudnych.

Zachęcam Was, byście idąc za ich przykładem, kontynuowali wielkopostną drogę nawrócenia, aby dotrzeć z odnowionym sercem do świętowania Zmartwychwstania Pana.

Wam tu obecnym i Waszym bliskim z serca błogosławię!

[00475-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto l’Associazione nazionale bonifiche delle irrigazioni, che incoraggio a proseguire con cura l’opera di gestione dell’acqua, patrimonio inestimabile; saluto l’Unione Generale del lavoro, impegnata nella tutela dei diritti dei lavoratori; i rappresentanti della Marina Militare di Taranto e la Nazionale calcio trapiantati. Un saluto particolarmente affettuoso rivolgo ai Bambini ucraini, ospitati dalla Fondazione “Aiutiamoli a vivere”, dall’Associazione “Puer” e dall’Ambasciata di Ucraina presso la Santa Sede. E con questo saluto ai bambini, torniamo anche a pensare a questa mostruosità della guerra e rinnoviamo le preghiere perché si fermi questa crudeltà selvaggia che è la guerra.

Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, agli ammalati, ai giovani e agli sposi novelli. In questo ultimo tratto del cammino quaresimale, guardiamo alla Croce di Cristo, massima espressione dell’amore di Dio, e sforziamoci di stare sempre vicini a quanti soffrono, a quanti sono soli, ai deboli che patiscono violenza e non hanno chi li difenda.

A tutti voi, la mia benedizione!

[00476-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Appello del Santo Padre

Cari fratelli e sorelle, sabato e domenica prossimi mi recherò a Malta. In quella terra luminosa sarò pellegrino sulle orme dell’Apostolo Paolo, che lì fu accolto con grande umanità dopo aver fatto naufragio in mare mentre era diretto a Roma. Questo Viaggio Apostolico sarà così l’occasione per andare alle sorgenti dell’annuncio del Vangelo, per conoscere di persona una comunità cristiana dalla storia millenaria e vivace, per incontrare gli abitanti di un Paese che si trova al centro del Mediterraneo e nel sud del continente europeo, oggi ancora più impegnato nell’accoglienza di tanti fratelli e sorelle in cerca di rifugio. Fin da ora saluto di cuore tutti voi maltesi: buona giornata. Ringrazio quanti si sono impegnati per preparare questa visita e chiedo a ciascuno di accompagnarmi con la preghiera. Grazie!

[00477-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0225-XX.02]