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L’Udienza Generale, 23.02.2022


 

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Appello del Santo Padre

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa, iniziando un nuovo ciclo di catechesi sulla Vecchiaia, ha incentrato la sua riflessione sul tema: “La grazia del tempo e l’alleanza delle età della vita” (Lettura: Gl 3,1-2.5).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti. Quindi ha rivolto un appello e un invito alla preghiera per la pace in Ucraina.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

 

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Abbiamo finito le catechesi su San Giuseppe. Oggi incominciamo un percorso di catechesi che cerca ispirazione nella Parola di Dio sul senso e il valore della vecchiaia. Facciamo una riflessione sulla vecchiaia. Da alcuni decenni, questa età della vita riguarda un vero e proprio “nuovo popolo” che sono gli anziani. Mai siamo stati così numerosi nella storia umana. Il rischio di essere scartati è ancora più frequente: mai così numerosi come adesso, mai il rischio come adesso di essere scartati. Gli anziani sono visti spesso come “un peso”. Nella drammatica prima fase della pandemia sono stati loro a pagare il prezzo più alto. Erano già la parte più debole e trascurata: non li guardavamo troppo da vivi, non li abbiamo neppure visti morire. Ho trovato anche questa Carta per i diritti degli anziani e i doveri della comunità: questo è stato editato dai governi, non è editato dalla Chiesa, è una cosa laica: è buona, è interessante, per conoscere che gli anziani hanno dei diritti. Farà bene leggerlo.

Assieme alle migrazioni, la vecchiaia è tra le questioni più urgenti che la famiglia umana è chiamata ad affrontare in questo tempo. Non si tratta solo di un cambiamento quantitativo; è in gioco l’unità delle età della vita: ossia, il reale punto di riferimento per la comprensione e l’apprezzamento della vita umana nella sua interezza. Ci domandiamo: c’è amicizia, c’è alleanza fra le diverse età della vita o prevalgono la separazione e lo scarto?

Tutti viviamo in un presente dove convivono bambini, giovani, adulti e anziani. Però è cambiata la proporzione: la longevità è diventata di massa e, in ampie regioni del mondo, l’infanzia è distribuita a piccole dosi. Abbiamo pure parlato dell’inverno demografico. Uno squilibrio che ha tante conseguenze. La cultura dominante ha come modello unico il giovane-adulto, cioè un individuo che si fa da sé e rimane sempre giovane. Ma è vero che la giovinezza contiene il senso pieno della vita, mentre la vecchiaia ne rappresenta semplicemente lo svuotamento e la perdita? Quello è vero? Soltanto la giovinezza ha il senso pieno della vita, e la vecchiaia è lo svuotamento della vita, la perdita della vita? L’esaltazione della giovinezza come unica età degna di incarnare l’ideale umano, unita al disprezzo della vecchiaia vista come fragilità, come degrado o disabilità, è stata l’icona dominante dei totalitarismi del ventesimo secolo. L’abbiamo dimenticato questo?

L’allungarsi della vita incide in maniera strutturale sulla storia dei singoli, delle famiglie e delle società. Ma dobbiamo chiederci: la sua qualità spirituale e il suo senso comunitario sono oggetto di pensiero e di amore coerenti con questo fatto? Forse gli anziani devono chiedere scusa della loro ostinazione a sopravvivere a spese d’altri? O possono essere onorati per i doni che portano al senso della vita di tutti? Di fatto, nella rappresentazione del senso della vita – e proprio nelle culture cosiddette “sviluppate” – la vecchiaia ha poca incidenza. Perché? Perché è considerata un’età che non ha contenuti speciali da offrire, né significati propri da vivere. Per di più, manca l’incoraggiamento delle persone a cercarli, e manca l’educazione della comunità a riconoscerli. Insomma, per un’età che è ormai una parte determinante dello spazio comunitario e si estende a un terzo dell’intera vita, ci sono – a volte – piani di assistenza, ma non progetti di esistenza. Piani di assistenza, sì; ma non progetti per farli vivere in pienezza. E questo è un vuoto di pensiero, di immaginazione, di creatività. Sotto questo pensiero, quello che fa il vuoto è che l’anziano, l’anziana sono materiale di scarto: in questa cultura dello scarto, gli anziani entrano come materiale di scarto.

La giovinezza è bellissima, ma l’eterna giovinezza è un’allucinazione molto pericolosa. Essere vecchi è altrettanto importante – e bello – è altrettanto importante che essere giovani. Ricordiamocelo. L’alleanza fra le generazioni, che restituisce all’umano tutte le età della vita, è il nostro dono perduto e dobbiamo riprenderlo. Deve essere ritrovato, in questa cultura dello scarto e in questa cultura della produttività.

La Parola di Dio ha molto da dire a proposito di questa alleanza. Poco fa abbiamo ascoltato la profezia di Gioele: «I vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni» (3,1). Si può interpretare così: quando gli anziani resistono allo Spirito, seppellendo nel passato i loro sogni, i giovani non riescono più a vedere le cose che devono essere fatte per aprire il futuro. Quando invece i vecchi comunicano i loro sogni, i ragazzi vedono bene ciò che devono fare. I ragazzi che non interrogano più i sogni dei vecchi, puntando a testa bassa su visioni che non vanno oltre il loro naso, faticheranno a portare il loro presente e a sopportare il loro futuro. Se i nonni ripiegano sulle loro malinconie, i giovani si curveranno ancora di più sul loro smartphone. Lo schermo può anche rimanere acceso, ma la vita si spegne prima del tempo. Il contraccolpo più grave della pandemia non sta forse proprio nello smarrimento dei più giovani? I vecchi hanno risorse di vita già vissuta alle quali possono ricorrere in ogni momento. Staranno a guardare i giovani che smarriscono la loro visione o li accompagneranno riscaldando i loro sogni? Davanti ai sogni dei vecchi, cosa faranno i giovani?

La sapienza del lungo cammino che accompagna la vecchiaia al suo congedo va vissuta come una offerta di senso della vita, non consumata come inerzia della sua sopravvivenza. La vecchiaia, se non è restituita alla dignità di una vita umanamente degna, è destinata a chiudersi in un avvilimento che toglie amore a tutti. Questa sfida di umanità e di civiltà richiede il nostro impegno e l’aiuto di Dio. Chiediamolo allo Spirito Santo. Con queste catechesi sulla vecchiaia, vorrei incoraggiare tutti a investire pensieri e affetti sui doni che essa porta con sé e alle altre età della vita. La vecchiaia è un dono per tutte le età della vita. È un dono di maturità, di saggezza. La Parola di Dio ci aiuterà a discernere il senso e il valore della vecchiaia; lo Spirito Santo conceda anche a noi i sogni e le visioni di cui abbiamo bisogno. E vorrei sottolineare, come abbiamo ascoltato nella profezia di Gioele, all’inizio, che l’importante è non solo che l’anziano occupi il posto di saggezza che ha, di storia vissuta nella società, ma anche che ci sia un colloquio, che interloquisca con i giovani. I giovani devono interloquire con gli anziani, e gli anziani con i giovani. E questo ponte sarà la trasmissione della saggezza nell’umanità. Mi auguro che queste riflessioni siano di utilità per tutti noi, per portare avanti questa realtà che diceva il profeta Gioele, che nel dialogo fra giovani e anziani, gli anziani possano dare i sogni e i giovani possano riceverli e portarli avanti. Non dimentichiamo che nella cultura sia famigliare sia sociale gli anziani sono come le radici dell’albero: hanno tutta la storia lì, e i giovani sono come i fiori e i frutti. Se non viene il succo, se non viene questa “flebo” – diciamo così – dalle radici, mai potranno fiorire. Non dimentichiamo quel poeta che ho detto tante volte: “Tutto quello che l’albero ha di fiorito viene da quello che ha di sotterrato (Francisco Luis Bernárdez). Tutto quello che è bello che ha una società è in rapporto con le radici degli anziani. Per questo, in queste catechesi, io vorrei che la figura dell’anziano venga posta in evidenza, che si capisca bene che l’anziano non è un materiale di scarto: è una benedizione per una società.

[00273-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

 

In lingua francese

 

Santo Padre:

Frères et sœurs, nous commençons aujourd’hui un parcours qui s’inspire de la Parole de Dieu sur le sens et la valeur de la vieillesse. Cet âge de la vie concerne un vrai “nouveau peuple”, les personnes âgées. Le risque de rejeter cette catégorie de personnes considérées comme un “poids” est très présent. Avec les migrations, la vieillesse fait partie des questions les plus urgentes que la famille humaine doit affronter. L’unité des âges de la vie est en jeu car la longévité a augmenté et l’enfance s’est réduite. Le prolongement de la vie influence de manière structurelle l’histoire, les individus, les familles et la société. Dans la représentation du sens de la vie dans les cultures dites “développées”, il y a peu de place pour la vieillesse. Pour un âge aussi important de l’espace communautaire, il y a des plans d’assistance, mais pas de projets d’existence. L’alliance entre les générations est le don perdu qui doit être retrouvé. Les personnes âgées ont une ressource de vie déjà vécue qui peut aider les jeunes. La sagesse de la longue marche qui accompagne la vieillesse doit être vécue comme une offrande du sens de la vie. La vieillesse, dépourvue d’une vie humainement digne, court le risque de se renfermer dans un avilissement qui enlève l’amour à tous. Le défi de l’humanité et de la civilisation exige notre engagement et l’aide de Dieu.

Santo Padre:

Sono lieto di salutare i pellegrini provenienti dai Paesi francofoni, in particolare la Scuola Lacordaire di Marsiglia e i pellegrini della diocesi di Lione.

Invocando lo Spirito Santo sulle famiglie, incoraggio ciascuno di voi a discernere il senso e il valore della vecchiaia e ad accogliere con gratitudine gli anziani, per ricevere la loro testimonianza di saggezza, necessaria alle giovani generazioni.

A tutti di voi, la mia Benedizione!

Santo Padre:

Je suis heureux de saluer les pèlerins des pays francophones, particulièrement l’école Lacordaire de Marseille et les pèlerins du diocèse de Lyon.

Invoquant l’Esprit Saint sur les familles, j’encourage chacun de vous à discerner le sens et la valeur de la vieillesse et à accueillir avec reconnaissance les personnes âgées, afin de recevoir leur témoignage de sagesse nécessaire aux jeunes générations.

A vous tous, ma Bénédiction!

[00274-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear Brothers and Sisters: Today begins a new series of weekly catecheses on the meaning and value of old age, viewed in the light of God’s word. Increased longevity has led to growing numbers of elderly persons in our midst, and thus a need to reflect anew on the relationship between the generations. Our throwaway society often exalts youthfulness and even dismisses the elderly as an unwanted burden. It is important, then, to consider and value the spiritual fruitfulness that this time of life can bring to the elderly themselves, as well as the gifts that they can offer to the communities of which they are an integral part. In this sense, we need to rediscover the “covenant” that unites the generations in looking to the future of our human family. The prophet Joel speaks of a time when “the elderly shall dream dreams and the young see visions” (cf. Joel 2:28). In these days of pandemic, we have come to see once more how important it is to offer our young people wise guidance, hope and enthusiasm as they look to the future. As we begin these reflections, let us ask the Holy Spirit to help us understand and appreciate the great contribution that the elderly can make to a just and fraternal society.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’udienza odierna, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Irlanda e Stati Uniti d’America. Su tutti voi, e sulle vostre famiglie, invoco la gioia e la pace del Signore nostro Gesù Cristo. Dio vi benedica!

Speaker:

I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially the groups from England, Ireland and the United States of America. Upon all of you, and your families, I cordially invoke the joy and peace of our Lord Jesus Christ. God bless you!

[00275-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, heute beginnen wir eine neue Katechesenreihe über „Sinn und Wert des Alters“. Seit dem letzten Jahrhundert hat die mittlere Lebenserwartung sehr zugenommen und zu einem beachtlichen Zuwachs an älteren Menschen geführt. Andererseits werden sie vielfach als Last angesehen und nicht selten ausgeschlossen. Zu Beginn der Pandemie haben die Älteren oft einen höheren Preis zahlen müssen als ihre jüngeren Zeitgenossen. Es ist eine vorrangige Aufgabe, die älteren Menschen zu ermutigen und den Austausch unter den Generationen sowie das Verständnis und die Wertschätzung für das Leben in seiner ganzen Spannbreite wiederzuerlangen. Die Verherrlichung der Jugend als Ideal des Menschen im Gegensatz zu einer Sicht des Alters als Zeit der Gebrechlichkeit und des Niedergangs war das gängige Bild der Totalitarismen des 20. Jahrhunderts. Dagegen sollten wir heute die Stärken des Alters mehr hervorheben; nicht nur Pflegeprogramme entwickeln, sondern kreative Projekte der Lebensgestaltung. Die älteren Menschen sollten nicht ihre Träume begraben, sonst vermögen die Jungen nicht mehr, die Dinge zu sehen, die es braucht, um sich der Zukunft zu öffnen. Das Wort Gottes helfe uns, den Sinn und den Wert des Alters tiefer zu erkennen.

Santo Padre:

Saluto di cuore i pellegrini di lingua tedesca. Auspico che possa crescere un rapporto più familiare tra i giovani e gli anziani per rendere più umana l’intera società. Lo Spirito Santo accompagni voi e le vostre famiglie.

Speaker:

Einen herzlichen Gruß richte ich an die Pilger deutscher Sprache. Ich wünsche mir, dass familiärere Beziehungen zwischen die jungen und den älteren Menschen wachsen mögen, welche die gesamte Gesellschaft menschlicher machen. Der Heilige Geist begleite euch und eure Familien.

[00276-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Habiendo finalizado ya las catequesis sobre san José, hoy comenzamos con una serie de catequesis sobre el sentido y el valor de la vejez. Nunca antes en la historia de la humanidad ha habido tantos ancianos como hoy. Sin embargo, constatamos que la cultura dominante tiene como único modelo al adulto joven, por lo que conviene preguntarse si existe una conexión o alianza entre las diversas etapas de la vida, o si más bien prevalece la separación y el descarte. Lamentablemente es común que, en las así llamadas culturas “desarrolladas”, la vejez tenga poca relevancia, pues no es considerada como una edad que pueda ofrecer grandes cosas.

La profecía de Joel que dice: “sus ancianos tendrán sueños, y sus jóvenes, visiones” (3,1) nos manifiesta que ha de existir una alianza entre las generaciones. Si los ancianos, los abuelos, se repliegan en su melancolía y renuncian a soñar, los jóvenes no podrán ver más allá de su smartphone. En cambio, los ancianos, con recursos que sólo los años de vida otorgan, son llamados a comunicar sus sueños, para que a partir de ellos los jóvenes puedan ensanchar sus horizontes y tomar decisiones que abran caminos hacia el futuro.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Que la Palabra de Dios nos ayude a discernir el valor de la vejez, y que el Espíritu Santo conceda a cada uno de nosotros los sueños y las visiones que necesitamos para que nuestra vida tenga un profundo sentido cristiano. Dios los bendiga. Muchas gracias.

[00277-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Hoje iniciamos um percurso de catequese que pretende, à luz da Palavra de Deus, perscrutar o significado e o valor da velhice. Nunca nós, os idosos, fomos tão numerosos na história, mas o risco de ser vistos como “um fardo” é alto. Hoje, há dois problemas urgentes para a família humana enfrentar: a migração e a velhice. Atualmente como sempre, convivem crianças, jovens, adultos e idosos, mas perguntemo-nos: existe amizade, existe unidade entre as diferentes idades da vida ou prevalece a separação e a rejeição? Em muitas regiões, constata-se que a terceira idade forma um grande número da população, enquanto se vai reduzindo cada vez mais a infância. Existem planos de assistência, mas não um plano de existência: é uma lacuna no pensamento, imaginação e criatividade. O prolongamento da vida deve ser objecto da nossa reflexão. Os velhos possuem recursos dum tempo já vivido que podem enriquecer o sentido da vida. Gostaria, por isso, de encorajar todos a investirem inteligência e afectos sobre os dons que a velhice traz consigo. Nas imagens sobre o sentido da vida, a velhice tem pouca incidência, porque é considerada uma idade que não tem conteúdos especiais a oferecer e a vivenciar, quando o que falta verdadeiramente é reconhê-los. Na verdade, ser jovem é belo, mas ser velho também o é. Daí que a aliança entre as gerações, que restitui ao ser humano todas as idades da vida, é um dom que é preciso voltar a encontrar. Quando os idosos comunicam os seus sonhos, as crianças sabem o que devem fazer para abrir o futuro e olhar além do ecrã do smartphone. Que o Espírito Santo nos conceda os sonhos e as visões de que precisamos.

Santo Padre:

Carissimi fedeli di lingua portoghese, benvenuti! Nel salutarvi, lascio l’invito a farvi pellegrini in spirito alla Cattedra dell’Apostolo Pietro e con lui ritrovare il Signore Gesù che a tutti dice: Seguimi! Ricordiamo che seguirLo significa uscire da noi stessi e offrire la vita per tutti: in modo speciale donare il tempo al nonno, alla nonna, agli anziani. Su tutti voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore!

Speaker:

Queridos fiéis de língua portuguesa, sede bem-vindos! Com a minha saudação, deixo o convite a fazer-vos peregrinos em espírito à Cátedra do Apóstolo Pedro e com ele encontrar o Senhor Jesus que nos diz: Segue-me! Lembremos que segui-Lo significa sair de nós mesmos e comunicar a vida a todos, concretamente dando o nosso tempo ao avô, à avó, aos idosos. Sobre todos vós e as vossas famílias, invoco a alegria e a paz do Senhor!

[00278-PO.01] [Texto original: Português]

 

In lingua araba

Speaker:

بَدَأَ قَداسَةُ البابا اليَوْمَ تَعْلِيمَهُ عَنِ الشَّيْخُوخَةِ وَتَكَلَّمَ علَى نِعْمَةِ الوَقْتِ وَتَحالُفِ الفِئاتِ العُمْرِيَّةِ فِي الحَياةِ فَقال: غالِبًا ما يُنْظَرُ إلِى كِبارِ السِّنِ علَى أَنَّهُم عِبءٌ. فِي مَرْحَلَةِ الجائِحَةِ الأُوْلَى، كانُوا هُمْ مَنْ دَفَعُوا الثَمَنَ الأَعْلَى. لَقَدْ كانُوا الجُزْءَ الأَضْعَفَ والأَكْثَرَ إهْمالًا. تُعَدُّ الشَّيْخُوخَةُ مِنْ بَيْنِ أَكْثَرِ القَضايا إِلحاحًا، والعائِلَةُ البَشَرِيَّةُ مَدْعُوَةٌ إلَى مُواجَهَتِها فِي هذا الوَقْت. الشَّبابُ جَمِيل، لَكِنَّ الشَّبابَ الأَبَدِيّ وَهْمٌ خَطِيرٌ جِدًّا. وَأَنْ تَكُونَ كَبِيرًا فِي السِّنِ لا يَقِّلُ أَهَمِيَّةً وَجَمالًا عَنْ أَنْ تَكُونَ شابًا. لِذَلِكَ إِنَّ التَحَالُفَ بَيْنَ الأَجْيالِ هُوَ ما يُوَحِّدُ بَيْنَ جَمِيعِ المَراحِلِ العُمْرِيَّةِ لِلإنْسان. قالَ النَّبِيُ يُوئيل: "يَحْلُمُ شُيُوخُكُم أَحْلامًا وَيَرَى شُّبانُكُم رُؤًى" (3، 1). عِنْدَما يُقاوِمُ كِبارُ السِّنِ الرُّوحَ القُدُّس، وَيَدْفِنُونَ أَحْلامَهُم فِي الماضِي، لا يَعُودُ الشَّبابُ قادِريِنَ علَى رُؤْيَةِ الأَشْياءِ التَي يَجِبُ القِيامُ بِها لِيَصْنَعُوا مُسْتَقْبَلَهُم. لَكِنْ عِنَدَما يَنْقُلُ كِبارُ السِّنِ أَحْلامَهُم، يَرَى الشَّبابُ جَيِدًّا ما يَجِبُ عَلَيْهِم فِعْلَهُ. والشَّبابُ الَّذِينَ لَمْ يَعُودُوا يَسْأَلُونَ عَن أَحْلامِ كِبارِ السِّن، فإنَّهُم يَحْنُونَ رُؤُوسَهُم إلى أَسْفَلِ في رُؤَى لا تَتَجاوَزُ أُنُوفَهُم، وَسَيَتْعَبُونَ فِي كِفاحِهِم مِنْ أَجْلِ صُنْعِ حاضِرِهِم وَتَحَمُّلِ مُسْتَقْبَلِهِم. لِذَلِكَ يَجِبُ عَيْشُ حِكْمَةِ كِبارِ السِّنِ علَى أَنَّها عَطِيَةٌ تُساعِدُنا علَى أَنْ نَفْهَمَ مَعْنَى الحَياة. وَشَجَّعَ قَداسَةُ البابا الجَمِيعَ علَى اسْتِثمارِ أَفْكارِهِم وَمَشاعِرِهِم في العَطايا التي تَحْمِلُها الشَّيْخُوخَةُ مَعَها وَفِي كُلِّ الفِئاتِ العُمْرِيَّةِ الأُخرَى في الحَياة.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba. Quando gli anziani e i giovani si uniscono, gli anziani sognano, sognano un futuro per i giovani; e i giovani possono raccogliere questi sogni e profetizzare, portarli avanti. Chiediamo allo Spirito Santo di concederci i sogni e le visioni di cui abbiamo bisogno per costruire un mondo migliore.

Speaker:

أُحَيِّي المؤمِنينَ الناطِقينَ باللغَةِ العربِيَّة. عِندما يَجْتَمِعُ كِبارُ السِّنِ والشَّبابُ مَعًا، يَحْلُمُ كِبارُ السِّنِ أَحْلامًا، ويَحْلُمُونَ في مُسْتَقْبَلِ الشَّباب، وَيُمْكِنُ للشَّبابِ أنْ يَجْمَعُوا هذهِ الأَحْلام، وأَنْ يَتَنَبَّأُوا، وَيَسِيرُوا بِها إلى الأَمام. لِنَسْأَلِ الرُّوحَ القُدُّسَ أَنْ يَمْنَحَنا الأَحْلامَ والرُؤَى التي نَحْتاجُ إلَيْها مِنْ أَجْلِ بِناءِ عالَمٍ أَفْضَل. بارَكَكُم الرَّبُّ جَمِيعًا وَحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!

[00279-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Rozpoczynamy dziś cykl katechez, które szukają w Słowie Bożym inspiracji odnośnie do znaczenia i wartości jaką ma ludzka starość.

Obok migracji, starość jest jednym z najpilniejszych problemów, z jakimi boryka się obecnie ludzkość. Nie chodzi tu tylko o zmiany ilościowe. Gra toczy się o jedność różnych okresów życia: to znaczy o realny punkt odniesienia dla zrozumienia i docenienia ludzkiego życia w jego całości. Zadajemy sobie pytanie: czy istnieje przyjaźń, czy istnieje przymierze pomiędzy różnymi okresami życia, czy też przeważa oddzielenie i odrzucenie?

Dziś, w tak zwanych kulturach „rozwiniętych”, starość ma niewielkie znaczenie, ponieważ uważa się, że jest to wiek, który nie ma do zaoferowania żadnych specjalnych treści, ani wartości. Co więcej, brakuje zachęty dla ludzi, by ich poszukiwali oraz edukacji wspólnoty, by je uznać. Przymierze między pokoleniami, które przywraca człowiekowi wszystkie okresy życia, jest naszym utraconym darem, który trzeba ponownie odnaleźć.

Słowo Boże ma wiele do powiedzenia na temat tego przymierza. Przed chwilą usłyszeliśmy proroctwo Joela: „starcy wasi będą śnili, a młodzieńcy wasi będą mieli widzenia” (3,1). Można to zinterpretować w następujący sposób: kiedy starsi opierają się Duchowi, grzebiąc swoje marzenia w przeszłości, młodzi nie mogą już dostrzec rzeczy, które należy uczynić, by otworzyć przyszłość. Kiedy natomiast starzy przekazują swoje marzenia, młodzi widzą jasno, co mają do zrobienia. Starzy mają zasoby już przeżytego życia, do których mogą się odwołać. Mądrość długiej drogi towarzysząca starości, musi być przeżywana jako dar sensu życia, a nie marnotrawiona jako bierność jego przetrwania. Jeśli starości nie przywróci się właściwej godności, to jest skazana na zamknięcie się w przygnębieniu, które pozbawia wszystkich miłości. Jest to wyzwanie dla ludzkości i cywilizacji, które wymaga naszego zaangażowania i Bożej pomocy. Prośmy o to Ducha Świętego.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini polacchi e in particolare gli studenti qui presenti. Cari fratelli e sorelle, incominciando il ciclo delle riflessioni sul senso e il valore della vecchiaia, incoraggio tutti voi, soprattutto i giovani, a investire pensieri e affetti sui doni che essa porta con sé, e a dimostrare ogni giorno il rispetto e l’amore ai vostri nonni, ai genitori e a tutte le persone in età avanzata, per imparare da loro la saggezza della vita e creare insieme un futuro felice. Dio vi benedica!

Speaker:

Serdecznie pozdrawiam polskich pielgrzymów, a szczególnie studentów. Drodzy bracia i siostry, rozpoczynając cykl refleksji nad sensem i wartością starości, zachęcam was wszystkich, zwłaszcza młodych, do zaangażowania swoich myśli i uczuć w dary, które ona niesie ze sobą, i do okazywania każdego dnia szacunku i miłości waszym dziadkom, rodzicom i wszystkim osobom w podeszłym wieku, aby uczyć się od nich życiowej mądrości i wspólnie tworzyć szczęśliwą przyszłość. Niech Bóg wam błogosławi!

[00280-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto la comunità degli italo-albanesi di Roma, la Lega nazionale dilettanti calcio a cinque, i fedeli di Castellabate.

Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, agli ammalati, ai giovani e agli sposi novelli. Oggi celebriamo la memoria liturgica di San Policarpo, discepolo degli Apostoli e Vescovo di Smirne. La sua fedeltà a Cristo, fino al martirio, susciti in ciascuno il desiderio di seguire il divino Maestro cooperando generosamente alla sua opera di riconciliazione e di pace.

A tutti, la mia benedizione!

[00281-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Appello del Santo Padre

Ho un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione nell’Ucraina. Nonostante gli sforzi diplomatici delle ultime settimane si stanno aprendo scenari sempre più allarmanti. Come me tanta gente, in tutto il mondo, sta provando angoscia e preoccupazione. Ancora una volta la pace di tutti è minacciata da interessi di parte. Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politiche, perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è Dio della pace e non della guerra; che è Padre di tutti, non solo di qualcuno, che ci vuole fratelli e non nemici. Prego tutte le parti coinvolte perché si astengano da ogni azione che provochi ancora più sofferenza alle popolazioni, destabilizzando la convivenza tra le nazioni e screditando il diritto internazionale.

E ora vorrei appellarmi a tutti, credenti e non credenti. Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare del prossimo 2 marzo, mercoledì delle ceneri, una Giornata di digiuno per la pace. Incoraggio in modo speciale i credenti perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno. La Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra.

[00282-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0131-XX.02]