Catechesi del Santo Padre in lingua italiana
Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue
Appello del Santo Padre
L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana il Papa ha incentrato la sua meditazione sul tema: “Una speranza fondata sulla Parola” (cfr. Rm 15,1-2.4-5).
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti. Quindi ha rivolto un invito a vivere l’appuntamento del 24 e 25 marzo “24 ore per il Signore” per riscoprire il sacramento della riconciliazione.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.
Catechesi del Santo Padre in lingua italiana
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Già da alcune settimane l’Apostolo Paolo ci sta aiutando a comprendere meglio in che cosa consiste la speranza cristiana. E abbiamo detto che non era un ottimismo, era un’altra cosa. E l’apostolo ci aiuta a capire questo. Oggi lo fa accostandola a due atteggiamenti quanto mai importanti per la nostra vita e la nostra esperienza di fede: la «perseveranza» e la «consolazione» (vv. 4.5). Nel passo della Lettera ai Romani che abbiamo appena ascoltato vengono citate due volte: prima in riferimento alle Scritture e poi a Dio stesso. Qual è il loro significato più profondo, più vero? E in che modo fanno luce sulla realtà della speranza? Questi due atteggiamenti: la perseveranza e la consolazione.
La perseveranza potremmo definirla pure come pazienza: è la capacità di sopportare, portare sopra le spalle, “sop-portare”, di rimanere fedeli, anche quando il peso sembra diventare troppo grande, insostenibile, e saremmo tentati di giudicare negativamente e di abbandonare tutto e tutti. La consolazione, invece, è la grazia di saper cogliere e mostrare in ogni situazione, anche in quelle maggiormente segnate dalla delusione e dalla sofferenza, la presenza e l’azione compassionevole di Dio. Ora, san Paolo ci ricorda che la perseveranza e la consolazione ci vengono trasmesse in modo particolare dalle Scritture (v. 4), cioè dalla Bibbia. Infatti la Parola di Dio, in primo luogo, ci porta a volgere lo sguardo a Gesù, a conoscerlo meglio e a conformarci a Lui, ad assomigliare sempre di più a Lui. In secondo luogo, la Parola ci rivela che il Signore è davvero «il Dio della perseveranza e della consolazione» (v. 5), che rimane sempre fedele al suo amore per noi, cioè che è perseverante nell’amore con noi, non si stanca di amarci! E’ perseverante: sempre ci ama! E si prende cura di noi, ricoprendo le nostre ferite con la carezza della sua bontà e della sua misericordia, cioè ci consola. Non si stanca neanche di consolarci.
In tale prospettiva, si comprende anche l’affermazione iniziale dell’Apostolo: «Noi, che siamo i forti, abbiamo il dovere di portare le infermità dei deboli, senza compiacere noi stessi» (v. 1). Questa espressione «noi che siamo i forti» potrebbe sembrare presuntuosa, ma nella logica del Vangelo sappiamo che non è così, anzi, è proprio il contrario perché la nostra forza non viene da noi, ma dal Signore. Chi sperimenta nella propria vita l’amore fedele di Dio e la sua consolazione è in grado, anzi, in dovere di stare vicino ai fratelli più deboli e farsi carico delle loro fragilità. Se noi stiamo vicini al Signore, avremo quella fortezza per essere vicini ai più deboli, ai più bisognosi e consolarli e dare forza a loro. Questo è ciò che significa. Questo noi possiamo farlo senza autocompiacimento, ma sentendosi semplicemente come un “canale” che trasmette i doni del Signore; e così diventa concretamente un “seminatore” di speranza. E’ questo che il Signore ci chiede, con quella fortezza e quella capacità di consolare e essere seminatori di speranza. E oggi serve seminare speranza, ma non è facile …
Il frutto di questo stile di vita non è una comunità in cui alcuni sono di “serie A”, cioè i forti, e altri di “serie B”, cioè i deboli. Il frutto invece è, come dice Paolo, «avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti, sull’esempio di Cristo Gesù» (v. 5). La Parola di Dio alimenta una speranza che si traduce concretamente in condivisione, in servizio reciproco. Perché anche chi è “forte” si trova prima o poi a sperimentare la fragilità e ad avere bisogno del conforto degli altri; e viceversa nella debolezza si può sempre offrire un sorriso o una mano al fratello in difficoltà. Ed è una comunità così che “con un solo animo e una voce sola rende gloria a Dio” (cfr v. 6). Ma tutto questo è possibile se si mette al centro Cristo, e la sua Parola, perché Lui è il “forte”, Lui è quello che ci dà la fortezza, che ci dà la pazienza, che ci dà la speranza, che ci dà la consolazione. Lui è il “fratello forte” che si prende cura di ognuno di noi: tutti infatti abbiamo bisogno di essere caricati sulle spalle dal Buon Pastore e di sentirci avvolti dal suo sguardo tenero e premuroso.
Cari amici, non ringrazieremo mai abbastanza Dio per il dono della sua Parola, che si rende presente nelle Scritture. È lì che il Padre del Signore nostro Gesù Cristo si rivela come «Dio della perseveranza e della consolazione». Ed è lì che diventiamo consapevoli di come la nostra speranza non si fondi sulle nostre capacità e sulle nostre forze, ma sul sostegno di Dio e sulla fedeltà del suo amore, cioè sulla forza e la consolazione di Dio. Grazie.
[00401-IT.02] [Testo originale: Italiano]
Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue
In lingua francese
Speaker:
Frères et sœurs, aujourd’hui je voudrais aborder deux attitudes importantes pour notre vie chrétienne: la persévérance qui est la capacité de demeurer fidèles, même quand nous sommes tentés de juger négativement et de tout abandonner; et le réconfort – ou la consolation – qui est la grâce de savoir accueillir en toute situation la présence et l’action compatissante de Dieu. Saint Paul nous dit que persévérance et réconfort nous sont transmis particulièrement par les Ecritures. En effet, la Parole de Dieu nous conduit à tourner notre regard vers Jésus pour lui ressembler toujours davantage et elle nous révèle que le Seigneur demeure inlassablement fidèle à son amour pour nous. Celui qui en fait l’expérience dans sa vie est en mesure de demeurer proche de ses frères plus faibles et de se charger de leurs fragilités, devenant ainsi un semeur d’espérance. En effet, la Parole de Dieu nourrit une espérance qui se traduit concrètement par le partage et le service réciproque. Et tous nous avons besoin d’être chargés sur les épaules du Bon Pasteur et de nous sentir enveloppés de son regard tendre et prévenant.
Santo Padre:
Sono lieto di accogliere i pellegrini di lingua francese, in particolare i responsabili dell’insegnamento cattolico della Diocesi di Pontoise, con il Vescovo Mons. Stanislas Lalanne, i fedeli venuti da Belgio e Francia come anche la comunità del Congo-Brazzaville d’Italia. Vi invito a ringraziare Dio per il dono della sua parola, per diventare sempre più coscienti che la nostra speranza si fonda sulla fedeltà del suo amore. Dio vi benedica!
Speaker:
Je suis heureux d’accueillir les pèlerins de langue française, en particulier les responsables de l’enseignement catholique du diocèse de Pontoise, avec l’Evêque Mgr Stanislas Lalanne, les fidèles venus de Belgique et de France ainsi que la communauté du Congo-Brazzaville d’Italie. Je vous invite à remercier Dieu pour le don de sa Parole, afin de devenir toujours plus conscients que notre espérance se fonde sur la fidélité de son amour. Que Dieu vous bénisse !
[00402-FR.01] [Texte original: Français]
In lingua inglese
Speaker:
Dear Brothers and Sisters: In our continuing catechesis on Christian hope, today we reflect on two words used by Saint Paul in the opening reading: steadfastness and encouragement. Paul says that both are contained in the message of the Scriptures, but even more, that ours is a God of steadfastness and encouragement (cf. Rom 15:4-5). In the Christian life, we are called to spread hope by supporting and encouraging one another, especially those in danger of faltering. But we do so with the strength provided by the Lord, who is our unfailing source of hope. Faithful to the Apostle’s injunction, may we always live in harmony with one another, in accord with Christ Jesus (v. 5).
Santo Padre:
Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Danimarca, Norvegia e Stati Uniti d’America. Auspico che questa nostra celebrazione di Quaresima sia per voi e per le vostre famiglie un tempo di grazia e di rinnovamento spirituale, colmo di gioia e pace nel Signore Gesù.
Rivolgo il mio cordiale saluto ai partecipanti al Convegno sul tema: “Watershed: Replenishing Water Values for a Thirsty World”, promosso dal Pontificio Consiglio per la Cultura e dal Capitolo Argentino del Club di Roma. Proprio oggi si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita 25 anni fa dalle Nazioni Unite, mentre ieri ricorreva la Giornata Internazionale delle Foreste. Mi rallegro di questo incontro, che segna una nuova tappa nell’impegno congiunto di varie istituzioni per sensibilizzare alla necessità di tutelare l’acqua come bene di tutti, valorizzando anche i suoi significati culturali e religiosi. Incoraggio in particolare il vostro sforzo nel campo educativo, con proposte rivolte ai bambini e ai giovani. Grazie per quanto fate, e che Dio vi benedica!
Speaker:
I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, particularly the groups from England, Denmark, Norway and the United States of America. May this Lent be a time of grace-filled time of spiritual renewal, filled with the Lord’s blessings of joy and peace.
I also offer a special welcome to the participants in the “Watershed” Conference on replenishing water values for a thirsty world”, co-hosted by the Pontifical Council for Culture and the Argentinian Chapter of the Club of Rome. Today is World Water Day, instituted twenty-five years ago by the United Nations, while yesterday was the International Day of Forests. I am happy that this meeting is taking place, for it represents yet another stage in the joint commitment of various institutions to raising consciousness about the need to protect water as a treasure belonging to everyone, mindful too of its cultural and religious significance. I especially encourage your efforts in the area of education, through programmes directed to children and young people. Thank you for all that you do and may God bless you!
[00403-EN.01] [Original text: English]
In lingua tedesca
Speaker:
Liebe Brüder und Schwestern, in der Katechesenreihe über die christliche Hoffnung wollen wir heute unseren Blick auf die Haltungen der Geduld und des Trostes richten. Was haben sie mit der Hoffnung zu tun? Geduld meint Beharrlichkeit, die Kraft, etwas zu tragen, Treue auch in Schwierigkeiten. Der Trost ist die Gnade, welche uns in Zeiten der Not und Enttäuschung die Gegenwart und das Mitleiden Gottes erkennen lässt. Der Apostel Paulus weist darauf hin, dass uns die Heilige Schrift Geduld und Trost lehrt. Zugleich aber offenbart sie uns den Herrn selbst als „Gott der Geduld und des Trostes“ (Röm 15,5). Die Gnade der Geduld und des Trostes, die Gott uns schenkt, sollen wir unserem Nächsten weitergeben. Dann nehmen die sogenannten „Starken“ Teil an der Schwäche der Bedürftigen und beschenken sich gegenseitig. Wichtig ist dabei, immer Christus ins Zentrum zu stellen, der wirklich unser „starker Bruder“ ist, der für jeden von uns sorgt, der als guter Hirt uns auf seinen Schultern trägt. So erschöpft sich christliche Hoffnung nicht in menschlichen Fähigkeiten, sondern Christus selbst ist ihre Erfüllung.
Santo Padre:
Rivolgo un cordiale saluto a tutti i pellegrini di lingua tedesca. Qualche giorno fa abbiamo celebrato la Solennità di San Giuseppe, il quale è un modello di speranza e di perseveranza. Quante difficoltà ha superato con la fiducia in Dio! Così ha trasmesso alla Santa Famiglia la consolazione delle promesse del Signore. Per sua intercessione, Dio ci conceda il dono della solidarietà e la Sua benedizione.
Speaker:
Einen herzlichen Gruß richte ich an alle Pilger deutscher Sprache. Vor einigen Tagen haben wir das Fest des heiligen Josef gefeiert, der ein Beispiel an Hoffnung und Geduld ist. Wie viele Schwierigkeiten hat er im Vertrauen auf Gott gemeistert und so der Heiligen Familie den Trost der Verheißungen des Herrn vermittelt. Auf seine Fürsprache gewähre Gott auch euch das Geschenk der Solidarität und seinen Segen.
[00404-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]
In lingua spagnola
San Pablo continúa ayudándonos a comprender mejor en qué consiste la esperanza cristiana. Hoy señala dos actitudes importantes para nuestra vida y nuestra experiencia de fe. La perseverancia o paciencia es la capacidad de soportar, de permanecer fieles, sobre todo en medio de las situaciones adversas. Por otra parte, la otra actitud, la consolación es la gracia de saber acoger y mostrar en todo momento, especialmente en aquellos momentos marcados por el sufrimiento y la desilusión, la presencia y la acción compasiva de Dios que nunca nos abandona y permanece siempre fiel en su amor por nosotros.
Por eso el Apóstol afirma que somos fuertes, porque en la lógica del Evangelio nuestra fuerza no viene de nosotros sino del Señor, que nos concede experimentar su consolación y su amor fiel, y nos da la capacidad de estar cerca de los hermanos más débiles y de hacernos cargo de su fragilidad.
La Palabra de Dios alimenta en nosotros la esperanza, que se traduce concretamente en servicio recíproco y en el compartir. Esto es posible sólo cuando en el centro está Cristo y su Palabra, porque él es el “hermano fuerte” que nos cuida y nos carga sobre sus hombros de “Buen Pastor”, tierno y solícito.
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a los provenientes de España y Latinoamérica. Agradezcamos al Señor el don de su Palabra y no olvidemos que nuestra esperanza no depende de nuestras capacidades, sino de la ayuda de Dios y de la fidelidad de su amor. Muchas gracias.
[00405-ES.02] [Texto original: Español]
In lingua portoghese
Speaker:
O Apóstolo Paulo, na Carta aos Romanos que escutamos há pouco, nos ajuda a compreender melhor a natureza da esperança cristã, ao tratar da perseverança e da consolação. A perseverança, ou paciência, é a capacidade de suportar, permanecer fiel, mesmo quando o peso é demasiado grande e somos tentados a abandonar tudo. A consolação é a graça de saber perceber e manifestar a presença e a ação compassiva de Deus, em todas as circunstâncias, mesmo quando marcadas pela decepção e sofrimento. Desse modo nos tornamos fortes, a fim de poder permanecer próximos aos irmãos mais fracos, ajudando-os na sua fragilidade. Isso não significa que sejamos melhores, pois a nossa força vem do Senhor, que é o Deus da perseverança e da consolação e que nos chama ao serviço recíproco: quem é forte hoje, pode se sentir fraco amanhã, e terá necessidade do auxílio de um outro irmão. No fundo, todos temos necessidade de que Jesus, “o irmão forte”, cuide de nós e nos carregue nas suas costas como o Bom Pastor.
Santo Padre:
Saluto tutti i pellegrini di lingua portoghese, del Brasile e del Portogallo. Cari amici, siamo chiamati a essere sempre disponibili verso gli altri, con un sorriso o una mano tesa a chi è in difficoltà, diventando così veri seminatori di speranza. Dio vi benedica tutti!
Speaker:
Saúdo os peregrinos de língua portuguesa, do Brasil e de Portugal. Queridos amigos, somos chamados a estar sempre disponíveis aos outros, com um sorriso ou uma mão estendida para quem está em dificuldade, tornando-nos assim verdadeiros semeadores de esperança. Que Deus vos abençoe a todos!
[00406-PO.01] [Texto original: Português]
In lingua araba
Speaker:
[تابع قداسة البابا تعاليمه حول الرجاء المسيحي مستعينا بكلمات القديس بولس في رسالته إلى أهل روما حيث يبين أهمية "الثبات" و"العزاء" في حياة المؤمن. والكتاب المقدس يدعونا من خلال هذين الموقفين إلى التشبه بالمسيح أكثر فأكثر، ويكشف لنا أن الله هو حقا "إله الثبات والعزاء"، إذ إنه هو من يعطينا القوة للتحمل، أي الثبات، ونعمة إدراك حضوره في أي ظرف كان، أي العزاء. وأوضح البابا أن هذه القوة التي أعطيت لنا، لنكون أقوياء، إنما هي كي نعطيها بدورنا لإخواننا الذين يمرون في الصعاب. فالقوي، عاجلا أم آجلا، سوف يختبر الهشاشة والوهن وسيحتاج بدوره إلى مساعدة الآخرين. والجماعة التي تقوم على هذا النمط من الحياة تعيش رجاء يترجم واقعيا في المشاركة والخدمة المتبادلة. مع التأكيد على أن هذا لن يكون ممكنا إلا إذا وضع المسيح وكلمته في وسط الجماعة. ودعا البابا إلى شكر الله على عطية الكتاب المقدس، لأننا به ندرك أن رجاءنا لا يرتكز على قدراتنا ولا على قوانا، وإنما على "إله الصبر والعزاء"، الأمين لمحبته لنا].
Santo Padre:
Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dall’Egitto, dalla Terra Santa e dal Medio Oriente. La perseveranza diventa impossibile se non si basa sulla speranza e la consolazione diviene ingannatrice se non si fonda sulla fiducia nella presenza sicura e vicina del Signore. La perseveranza e la consolazione sono impossibili senza avere Cristo al centro della nostra vita, della nostra esistenza e della nostra speranza. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga dal maligno!
Speaker:
أرحب بالحجاج الناطقين باللغة العربية، وخاصة بالقادمين من مصر، ومن الأراضي المقدسة، ومن الشرق الأوسط. يصبح الثبات مستحيلا إن لم يبنى على الرجاء؛ ويصير العزاء مخدعا إن لم يؤسس على الثقة في حضور الرب الأكيد والقريب. إن الثبات والعزاء يصيران مستحلين بدون وضع المسيح في قلب حياتنا ووجودنا ورجائنا. ليبارككم الرب جميعا ويحرسكم من الشرير!
[00407-AR.01] [Testo originale: Arabo]
In lingua polacca
Speaker:
Bracia i siostry, od kilku tygodni św. Paweł, towarzyszący nam w audiencjach, pomaga nam lepiej zrozumieć, na czym polega chrześcijańska nadzieja. Dzisiaj wskazuje na jej dwie ważne właściwości: wytrwałość i pociechę. W Liście do Rzymian wymienia je najpierw w odniesieniu do Pisma Świętego, a następnie do samego Boga. Wytrwałość, to właściwie cierpliwość, trwanie w wierności, kiedy coś wydaje się zbyt ciężkie i zbyt trudne do zniesienia. Pociecha, toumiejętność zrozumienia sytuacji, naznaczonej rozczarowaniem, bólem, czy cierpieniem oraz przeświadczenie o mocy i bliskości współczującego Boga.Pismo Święte zachęca nas do pielęgnowania tych postaw w sobie i wzrastania w nich. Święty Paweł podkreśla: „My, którzy jesteśmy mocni [w wierze], powinniśmy znosić słabości tych, którzy są słabi, a nie szukać tylko tego, co dla nas dogodne” (Rz15, 1). Niedościgłym w tym względzie wzorem jest dla nas Chrystus. To On objawił nam Ojca, który jest „Bogiem wytrwałości i pocieszenia”. Przypomniał, że nasza nadzieja nie opiera się na naszych zdolnościach, możliwościach, władzy, ale ma swój fundament w Bogu, wJego miłości i wierności.
Santo Padre:
Do il mio benvenuto ai pellegrini polacchi. La Quaresima ci chiama alla conversione e alla penitenza: ci indica il digiuno, la preghiera e l’elemosina come via di trasformazione; ci incoraggia all’esame di coscienza con l’umile ammissione delle colpe e la confessione dei peccati. “Imparate – come ha detto san Giovanni Paolo II – a chiamare bianco il bianco, e nero il nero, male il male, e bene il bene. Imparate a chiamare peccato il peccato, e non chiamatelo liberazione e progresso” (Agli universitari, 26.03.1981). Pieni di fiducia nella potenza della Parola di Dio apriamo i nostri cuori al dono della Sua misericordia e del Suo perdono. Sia lodato Gesù Cristo.
Speaker:
Witam pielgrzymów polskich. Wielki Post wzywa nas do nawrócenia i pokuty. Jako drogę przemiany wskazuje post, modlitwę i jałmużnę. Zachęca do rachunku sumienia, pokornego przyznania się do przewinień, wyznania grzechów. „Nauczcie się – jak powiedział św. Jan Paweł II – nazywać białe białym, a czarne czarnym; zło złem, a dobro dobrem. Nauczcie się grzech nazywać grzechem, a nie wyzwoleniem i postępem (26.03.1981 r.). Pełni nadziei w moc Bożego Słowa, otwórzmy serca na dar Jego miłosierdzia i przebaczenia. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.
[00408-PL.01] [Testo originale: Polacco]
In lingua italiana
Cari pellegrini di lingua italiana, benvenuti!
Saluto i partecipanti all’incontro per Direttori Migrantes e li incoraggio a proseguire nell’impegno per l’accoglienza e l’ospitalità dei profughi e dei rifugiati, favorendo la loro integrazione, tenendo conto dei diritti e dei doveri reciproci per chi accoglie e chi è accolto. Non dimentichiamo che questo problema di oggi dei rifugiati e dei migranti è la tragedia più grande dopo quella della Seconda Guerra Mondiale.
Saluto i ragazzi con sindrome di down della Diocesi di Ascoli Piceno e i lavoratori del Sindacato Italiano balneari, del Gruppo Fruit imprese e della Accenture Services.
Un particolare saluto rivolgo ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Sabato prossimo celebreremo la Solennità dell’Annunciazione del Signore alla Vergine Maria. Cari giovani, sappiate mettervi in ascolto della volontà di Dio come Maria; cari malati, non scoraggiatevi nei momenti più difficili sapendo che il Signore non dà una croce superiore alle proprie forze; e voi, cari sposi novelli, edificate la vostra vita matrimoniale sulla salda roccia della Parola di Dio.
[00409-IT.02] [Testo originale: Italiano]
Appello del Santo Padre
Invito tutte le comunità a vivere con fede l’appuntamento del 24 e 25 marzo per riscoprire il sacramento della riconciliazione: “24 ore per il Signore”. Auspico che anche quest’anno tale momento privilegiato di grazia del cammino quaresimale sia vissuto in tante chiese del mondo per sperimentare l’incontro gioioso con la misericordia del Padre, che tutti accoglie e perdona.
[00410-IT.02] [Testo originale: Italiano]
[B0173-XX.02]