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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE AL CARD. ALFONSO LOPEZ TRUJILLO, PRESIDENTE DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA, 23.11.2001


MESSAGGIO DEL SANTO PADRE AL CARD. ALFONSO LOPEZ TRUJILLO, PRESIDENTE DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA

In occasione del Congresso sul tema "La Familiaris Consortio nel suo ventesimo, dimensione antropologica e pastorale", promosso dal Pontificio Consiglio per la Famiglia per il XX anniversario della pubblicazione dell’Esortazione Postsinodale Familiaris Consortio, Giovanni Paolo II ha inviato al Card. Alfonso López Trujillo, Presidente del medesimo Pontificio Consiglio, il Messaggio che pubblichiamo di seguito:

   AL SIGNOR CARDINALE
ALFONSO LOPEZ TRUJILLO
PRESIDENTE DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA

Saluto cordialmente i partecipanti al Congresso sul tema «La Familiaris Consortio nel suo ventesimo, dimensione antropologica e pastorale», promosso da codesto Pontificio Consiglio in occasione del XX anniversario della pubblicazione dell'Esortazione Postsinodale Familiaris Consortio.

Saluto Lei, venerato Signor Cardinale, che presiede alle attività del Dicastero; saluto il Segretario e il Sottosegretario, e tutti i collaboratori come pure quanti hanno curato la preparazione di questo incontro, che commemora un evento di singolare importanza per la vita della Chiesa, e tocca uno degli argomenti che più mi sta a cuore:la famiglia. Il panorama che esso intende analizzare è quanto mai vasto e attiene all'identità e alla missione della famiglia voluta da Dio per «custodire, rivelare e comunicare l'amore» (FC, n. 17). Nei venti anni trascorsi abbiamo assistito al formarsi di una nuova coscienza e di una nuova sensibilità riguardo alla famiglia.

Venti anni che segnano anche l'esistenza del Pontificio Consiglio per la Famiglia, al quale volli affidare il compito di approfondire e valorizzare ogni aspetto delle ricchezze contenute nelle Propositiones del Sinodo (cfr FC, n. 2). Rendo grazie a Dio per il lavoro svolto dal vostro Dicastero a difesa e al servizio del Vangelo della Famiglia.

2. In questo periodo, anche se non sono mancate insidie all'istituto familiare forse tra le più pericolose nella storia, sono andate consolidandosi alcune comuni convinzioni. Ad esempio, la causa integrale della famiglia e della vita è oggi riscoperta e promossa in tanti ambiti come valore e diritto appartenente al patrimonio comune dell'umanità. Il Magistero della Chiesa ha fornito significative tracce per questo rinnovamento, con numerosi e importanti interventi e insegnamenti. Già al tempo del Concilio Vaticano II, la famiglia veniva considerata come uno dei temi, su cui occorreva illuminare Ie coscienze dei cristiani e della intera umanità. Su questa scia molti passi sono stati compiuti. L'appello: «Famiglia, diventa ciò che sei», contenuto nella citata Esortazione Pastorale (n. 17), tanta eco ha avuto nella pubblica opinione.

«Famiglia, diventa ciò che sei», ripeto ancora oggi!

Come istituzione naturale, la comunità familiare è stata voluta da Dio al «principio», con la creazione dell'uomo e della donna, per il bene degli uomini. È a questo «principio» che Cristo si richiama, quando i farisei tentano di travisarne la struttura (Mt l9, 3-l2). Non è dato agli uomini il potere di mutare il progetto originario del Creatore.

L'Esortazione Postsinodale Familiaris Consortio ha notevolmente approfondito i compiti specifici dell'istituto familiare dei quali parlava già la Costituzione conciliare Gaudium et Spes.

Ogni famiglia deve essere una vera comunione di persone - «communio personarum» nel rispetto della dignità dei singoli che la compongono. In questo contesto di mutua comprensione si colloca il "servizio alla vita", secondo i due complementari significati, unitivo e procreativo, della sessualità, come ha insegnato il mio venerato predecessore, il Servo di Dio Paolo VI, nella Enciclica Humanae Vitae.

3. Al progressivo consolidarsi della consapevolezza da parte della famiglia della propria missione nella Chiesa e nella società hanno contribuito numerosi eventi, che in questi anni hanno visto la partecipazione sempre più numerosa di famiglie. Penso, ad esempio, agli Incontri Mondiali di Roma, in occasione dell'Anno Internazionale della Famiglia del 1994, all'Incontro di Rio di Janeiro nel 1997, e a quello del Giubileo delle Famiglie, lo scorso anno. Ringrazio il Signore per questa crescita di autocoscienza che la famiglia ha offerto di se stessa e della sua missione.

Tuttavia, accanto a consolanti traguardi conseguiti, è doveroso registrare l'aggressione violenta (cfr. FC, n. 46) da parte di alcuni settori della moderna società all'istituto della famiglia e alla sua funzione sociale. Taluni progetti di legge non consoni con il bene vero della famiglia fondata sul matrimonio monogamico e con la protezione della inviolabilità della vita umana hanno visto la luce, favorendo l'infiltrarsi di pericolose ombre della "cultura di morte" all'interno del focolare domestico. Preoccupazione desta pure la crescente divulgazione nei fori internazionali di fuorvianti concezioni della sessualità e della dignità e missione della donna, soggiacenti a determinate ideologie sul «genere» («gender»).

Che dire poi della crisi di tante famiglie divise, delle persone sole e della situazione delle cosiddette unioni di fatto? Fra le pericolose strategie contro la famiglia c'è altresì il tentativo di negare dignità umana all'embrione prima dell'impianto nel seno materno, come pure attentarne all'esistenza con vari metodi.

Quando si parla della famiglia, non si può non accennare ai figli, che in diversi modi sono vittime innocenti delle comunità familiari disarticolate.

4. Nel panorama, appena delineato, risalta quanto mai necessaria la missione delle famiglie cristiane. Il loro esempio di gioia e di donazione, di sforzo e di capacità di sacrificio, sulle orme della Santa Famiglia, può risultare decisivo nell'incoraggiare altri nuclei familiari a corrîspondere alla grazia della loro vocazione. Quanto trascinante è in effetti il modello di una famiglia cristiana! Nella sua umiltà e semplicità, la testimonianza di vita domestica può divenire un veicolo di evangelizzazione di prim'ordine. Per questo è bene che ad essa dedichino attenzione e cura le diverse istituzioni ecclesiali. Ugualmente, non si tralasci di offrire il necessario sostegno a quelle situazioni familiari difficili, che richiedono una maggiore assistenza pastorale, come ad esempio ai divorziati risposati. Si può dire che dopo la pubblicazione della Familiaris Consortio, l'interesse per la famiglia nella Chiesa si è accentuato, e innumerevoli sono le Diocesi e le parrocchie nelle quali la pastorale familiare è diventata obiettivo prioritario. Vanno diffondendosi associazioni e movimenti in favore della famiglia e della vita. Persone di buona volontà contribuiscono, con il loro generoso sforzo, alla formazione di una nuova cultura "pro-vita". Con grande apprezzamento ricordo qui gli Incontri promossi dal vostro Pontificio Consiglio durante questi due decenni. In primo luogo, quello con i Vescovi responsabili della pastorale della famiglia e della vita in tutta la Chiesa, che è risultata una valida occasione per approfondire le nuove problematiche familiari.

Di speciale importanza è il dialogo con politici e legislatori intorno alla verità della famiglia fondata sul matrimonio monogamico e alla dignità della vita umana dal primo istante del suo concepimento. Al riguardo, gli Incontri continentali e nazionali promossi dal vostro Pontificio Consiglio hanno spianato promettenti cammini di dialogo, capaci di infondere spirito cristiano ai dibattiti parlamentari e alle pubbliche legislazioni che regolano la vita dei popoli. La stessa Carta dei Diritti della Famiglia, pubblicata nel 1983, era già stata chiesta nel corso del Sinodo ordinario del 1980.

5. «Famiglia, credi in ciò che sei; credi nella tua vocazione ad essere segno luminoso dell'amore di Dio». Ripeto oggi a voi queste parole che ebbi a pronunciare nel corso dell'Incontro con le Famiglie, il 20 ottobre dell'anno scorso.

Famiglia, sii per gli uomini del nostro tempo "santuario della vita". Famiglia cristiana, sii "chiesa domestica", fedele alla tua vocazione evangelica. Proprio perché «consapevole che il matrimonio e la famiglia costituiscono uno dei beni più preziosi dell'umanità, la Chiesa intende offrire il suo aiuto a chi, già conoscendo il valore del matrimonio e della famiglia, cerca di viverlo fedelmente, come pure a chi incerto ed ansioso, è alla ricerca della verità, senza tralasciare chi è ingiustamente impedito di vivere liberamente il proprio progetto familiare» ( FC, n. 1 ).

La famiglia, quando vive in pienezza le esigenze dell'amore e del perdono, diviene baluardo sicuro della civiltà dell'amore e speranza per l'avvenire dell'umanità.

Forte di questa consapevolezza, continui il vostro Dicastero ad operare sempre più coraggiosamente al servizio del Vangelo della Famiglia.

Mentre auspico pieno successo al vostro Congresso, assicuro il mio ricordo nella preghiera e, invocando la speciale protezione di Maria, Regina Familiae, imparto di cuore a tutti una speciale Benedizione Apostolica.

Dal Vaticano, 22 Novembre 200l.

IOANNES PAULUS II

[01907-01.01] [Testo originale: Italiano]