Alle ore 13.00 di oggi, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo in diretta streaming la Conferenza Stampa di presentazione di due documenti della Segreteria Generale del Sinodo: il primo intitolato Come essere Chiesa sinodale in missione? Cinque prospettive da approfondire teologicamente in vista della Seconda Sessione; il secondo Gruppi di studio su questioni emerse nella Prima Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi da approfondire in collaborazione con i Dicasteri della Curia romana.
Sono intervenuti: l’Em.mo Card. Mario Grech, Segretario Generale della Segreteria Generale del Sinodo; l’Em.mo Card. Jean-Claude Hollerich, S.I., Arcivescovo di Luxembourg; Relatore Generale della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi; S.E. Mons. Filippo Iannone, O. Carm., Prefetto del Dicastero per i Testi Legislativi; la Rev.da. Sr. Simona Brambilla, M.C., Segretaria del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica; il Rev.do Mons. Piero Coda, Segretario Generale della Commissione Teologica Internazionale e Padre Giacomo Costa, S.I., Consultore della Segreteria Generale del Sinodo.
Pubblichiamo di seguito l’intervento della Rev.da. Sr. Simona Brambilla:
Intervento della Rev.da. Sr. Simona Brambilla, M.C.
La Relazione di Sintesi (RdS) pubblicata lo scorso ottobre a conclusione della I sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla sinodalità porta il titolo: UNA CHIESA SINODALE IN MISSIONE. La domanda guida che ci accompagna nei lavori verso la II sessione dell’ottobre 2024 è: Come essere Chiesa sinodale in missione?[1]. Il Santo Padre, approvando le linee guida del lavoro verso la II sessione dell’Assemblea, ricordava: «il Sinodo è sulla sinodalità e non su questo o quel tema... L’importante è come si fa la riflessione, cioè in modo sinodale»[2]. Come Chiesa, a vari livelli, abbiamo bisogno di approfondire questo “come”, ossia i modi concreti, le vie, i processi attraverso i quali si realizza di fatto la sinodalità, il camminare insieme. E questa attenzione si applica a tutti i temi e le questioni che la RdS ha raccolto: come trattarli, rifletterli, approfondirli, elaborarli, viverli in modo sinodale? Appunto, il sinodo non è su questo o quel tema: è sulla sinodalità, diceva il Santo Padre. Proprio per questo, il percorso che ci conduce all’ottobre 2024 mira a favorire e sviluppare processi, movimenti sinodali ai vari livelli di Chiesa. Anche nella Curia Romana, nelle e tra le varie Istituzioni della stessa. Nel DIVCSVA il “come” sta gradualmente trovando nuove forme e spazi. Tra i membri del Sinodo ci sono sia il Prefetto sia il Segretario del Dicastero. Per entrambi, l’esperienza di immersione nella dinamica sinodale è stata coinvolgente e stimolante. Ci siamo accorti, con stupore e commozione, di trovarci a vivere un momento forte dello Spirito che segna una svolta. L’Aula Paolo VI in Vaticano come un grande cenacolo. I tavoli rotondi disposti attorno alla Parola e all’icona della Madre, la Salus populi romani che, come a Cana, vigila con premura e discrezione sullo svolgersi del banchetto, custodendo la comunione, la gioia, la festa. Sedute alla mensa della Parola, che risuona nella Scrittura e nella voce dell’altro, oltre 400 persone provenienti dai 5 continenti e dalle più diverse esperienze di Chiesa – cardinali, vescovi, preti, diaconi, consacrati e consacrate, laici e laiche – uniti da ciò che li rende profondamente fratelli e sorelle, al di là di ogni ruolo, titolo, funzione, servizio, responsabilità: il Battesimo, l’immersione in Cristo, la vocazione cristiana!
Da questa esperienza non si torna indietro. Si va avanti; e si va dentro, in profondità, coinvolti e presi in un movimento a spirale che, con forza e dolcezza, ci porta all’essenziale di ciò che siamo come cristiani: fratelli e sorelle in Cristo. Alleggeriti, disarmati e liberati dalle varie armature e paramenti che possiamo avere addosso. Sì, perché il sinodo è un percorso squisitamente spirituale, e come tale è soffio, sussurro, movimento che trasforma, libera, unisce e armonizza, senza mai appiattire, omologare, omogeneizzare.
Così, sull’onda benefica dell’esperienza assembleare dello scorso ottobre, in Dicastero stanno prendendo forma nuove istanze di ascolto reciproco, conversazione, discernimento: incontri settimanali del Prefetto col Segretario e i Sottosegretari; incontri mensili coi Capi Ufficio; e presto, incontri periodici con tutti coloro che prestano il loro prezioso servizio in Dicastero.
Sulla stessa onda benefica, con gioia ci prepariamo ad attuare quanto il Santo Padre ha disposto con il chirografo dello scorso 16 febbraio: «secondo quanto stabilito dall’art. 33 di Praedicate evangelium, i Dicasteri della Curia Romana collaborino, “secondo le rispettive specifiche competenze, all’attività della Segreteria Generale del Sinodo”, costituendo dei gruppi di studio che avviino, con metodo sinodale, l’approfondimento di alcuni tra i temi emersi nella Prima Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Questi gruppi di studio siano costituiti di comune accordo tra i Dicasteri della Curia Romana competenti e la Segreteria Generale
del Sinodo, a cui è affidato il coordinamento»[3]. Siamo sicuri che questi gruppi di studio saranno un’occasione benedetta non solo di approfondimento dei temi previsti, ma anche di sperimentare, gustare, sentire la bellezza e la fecondità del camminare assieme in ascolto dello Spirito.
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[1] SEGRETERIA GENERALE DEL SINODO - XVI ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEL SINODO DI VESCOVI, Verso ottobre 2024, Vaticano 11 dicembre 2023.
[2] Ibidem.
[3] Chirografo del Santo Padre sulla collaborazione tra i Dicasteri della Curia Romana e la Segreteria Generale del Sinodo, Vaticano 16 febbraio 2024.
[00456-IT.01] [Testo originale: Italiano]
[B0214-XX.02]