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Conferenza Stampa di presentazione dell’Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita sul tema “Human. Meanings and Challenges”, 12.02.2024


Intervento di S.E. Mons. Vincenzo Paglia

Intervento di Mons. Renzo Pegoraro

Intervento della Prof.ssa Mariana Mazzucato

Intervento del Prof. Jim Al-Khalili

Alle ore 12.00 di oggi, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo in diretta streaming la Conferenza Stampa di presentazione dell’Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita, sul tema “Human. Meanings and Challenges”, che si svolge dal 12 al 14 febbraio 2024 presso il Centro Conferenze dell'Augustinianum.

Sono intervenuti: S.E. Mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita; Mons. Renzo Pegoraro, Cancelliere della Pontificia Accademia per la Vita; la Prof.ssa Mariana Mazzucato, Institute for Innovation and Public Purpose (IIPP), University College London, e Accademica Ordinaria; e il Prof. Jim Al-Khalili, School of Mathematics and Physics, University of Surrey, Guildford (Regno Unito).

Ne riportiamo di seguito gli interventi:

Intervento di S.E. Mons. Vincenzo Paglia

Testo in lingua italiana

Traduzione in lingua inglese

Testo in lingua italiana

Buongiorno,

Papa Francesco stamattina ci ha di nuovo incoraggiato ad andare avanti.

E lo facciamo, convinti come siamo che lo sviluppo scientifico e tecnologico in cui siamo immersi – uno straordinario ‘cambiamento d’epoca’ – imponga una riflessione sulla questione antropologica. Dopo gli appuntamenti di questi anni, dedicati alla roboetica, all’Intelligenza Artificiale, alle nuove tecnologie, abbiamo deciso di affrontare un interrogativo esigente e inderogabile: la questione antropologica, la domanda sul senso del cammino che l’umanità sta compiendo.

L’urgenza del tema si è imposta pensando al nostro futuro come specie umana, che oggi presenta il rischio di scomparire per autodistruzione o per superamento. Abbiamo quindi messo al centro dei lavori di quest’anno la questione antropologica in modo diretto, anche perché diventa sempre più insistente nel dibattito pubblico, non solo in ambito ecclesiale e accademico.

La novità dei ritrovati tecnico-scientifici, a volte produce un effetto di disorientamento e una sensazione di precarietà che può spingere l’opinione pubblica verso posizioni negative, nella nostalgia di certezze che sembrano scomparire. Per questo serve un dialogo tra i saperi ed una visione dell’umanità e del suo futuro, insieme ad una riflessione etica sui prodotti del sapere umano.

Grazie.

[00260-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua inglese

Good morning,

Pope Francis, in the audience we had with him this morning, again encouraged us to move forward.

And we do so, convinced as we are that the scientific and technological development in which we are immersed - an extraordinary 'change of epoch' - imposes a reflection on the anthropological question. After our Assemblies of the past few years, dedicated to Robo-ethics, Artificial Intelligence, and New technologies, we have decided to address a demanding and inescapable question: the anthropological issue, the question about the meaning of the journey that humanity is taking.

The urgency of the theme was imposed by thinking about our future as a human species, which today presents the risk of disappearing through self-destruction or overcoming. We have therefore placed the anthropological question at the center of this year's work in a direct way, not least because it is becoming more and more insistent in public debate, not only in the ecclesial and academic spheres.

The novelty of scientific-technical findings sometimes produces an effect of disorientation and a feeling of precariousness that can push public opinion toward negative positions, in the nostalgia for certainties that seem to disappear. This requires a dialogue between all knowledge, scientific and humanistic, and a vision of humanity and its future, together with an ethical reflection on the products of human knowledge.

Thank you.

[00260-EN.01] [Original text: Italian]

Intervento di Mons. Renzo Pegoraro

Testo in lingua italiana

Traduzione in lingua inglese

Testo in lingua italiana

Buongiorno,

come ha già anticipato il nostro Presidente, dopo gli appuntamenti degli anni scorsi dedicati ai più recenti sviluppi tecnologici e alle questioni di salute globale collegate alla pandemia, quest’anno ritorniamo sulla questione antropologica.

Come vedete dal programma, abbiamo due densi giorni di lavori e dibattiti, cercando di integrare la visione umanistica, la visione scientifica e tecnica, e quella religiosa.

L’obiettivo è offrire un contributo alla Chiesa ed alla società e per questo avremo come sempre la pubblicazione degli Atti, nei prossimi mesi, per consentire ad un pubblico più vasto di usufruire del lavoro che stiamo facendo in questi giorni.

Domani pomeriggio avremo anche la terza edizione del Premio “Guardian of Life”. La scelta della persona da premiare quest’anno è andata alla dottoressa Marie Guerda Coicou, che vive e lavora ad Haiti ed è specialista in Anestesia e Rianimazione. La dottoressa Coicou è qui presente, a vostra disposizione per parlare della sua esperienza. Da parte nostra la ringraziamo per la sua azione professionale ed umana. È qui avendo superato, come immaginate, notevoli difficoltà.

Domani sera a cura di Mons. Pierangelo Sequeri, che conoscete come teologo e musicologo, offriamo ai nostri Accademici – ad ingresso libero per tutti – la meditazione-concerto con l’esecuzione del Quatuor pour la fin du temps (1941), di Olivier Messiaen (1908-1992), composto in campo di concentramento. L’appuntamento è per le ore 21 nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie alle Fornaci, nella omonima Piazza e l'ingresso è gratuito.

Ancora una parola sulle nostre ultime pubblicazioni.

Abbiamo gli Atti della nostra Assemblea Generale del 2023 sul tema “Converging on the person”.

Abbiamo pubblicato gli Atti del Colloquio scientifico sulle Cure Palliative Perinatali, in inglese.

Come sapete la Libreria Editrice Vaticana (LEV) ha pubblicato due anni fa il volume “Etica Teologica della Vita” che presenta il risultato di un seminario internazionale in teologia morale a partire da un Testo Base. Si tratta di un lavoro che ha riscontrato grande interesse in ambito accademico e non solo. Per questo abbiamo deciso ora di pubblicare in un volume separato il Testo Base. Il volume si intitola “La Gioia della Vita”, è edito dalla LEV, è in italiano; le traduzioni in inglese, francese, spagnolo, sono già pronte e verranno presto pubblicate.

Grazie.

[00248-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua inglese

Good morning,

As our President has already mentioned, after last years' events dedicated to the latest technological developments and global health issues related to the pandemic, this year we return to the anthropological question.

As you can see from the programme, we have two dense days of work and debates, trying to integrate the humanistic vision, the scientific and technical vision, and the religious vision.

The goal is to make a contribution to the Church and society, and for this we will, as always, have the Acts published in the coming months to allow a wider public to benefit from the work we are doing these days.

Tomorrow afternoon we will also have the third Guardian of Life Award. The choice of the person to be awarded this year went to Dr. Marie Guerda Coicou, who lives and works in Haiti and is a specialist in Anaesthesia and Reanimation. Dr Coicou is here, at your disposal to talk about her experience. On our part, we thank for her professional and human action. She is here having overcome, as you can imagine, considerable difficulties.

Tomorrow evening, organised by Msgr. Pierangelo Sequeri, whom you know as a theologian and musicologist, we will offer our Academicians - with free admission for all - a meditation-concert with a performance of the Quatuor pour la fin du temps (1941), by Olivier Messiaen (1908-1992), composed in a concentration camp. The appointment is at 9 p.m. in the Church of Santa Maria delle Grazie alle Fornaci, and admission is free.

One more word about our latest publications.

We have the Proceedings of our General Assembly of 2023 on 'Converging on the person'.

We published the Proceedings of the Scientific Colloquium on Perinatal Palliative Care, in English.

As you know, two years ago the Libreria Editrice Vaticana (LEV) published the volume 'Theological Ethics of Life', which presents the result of an international seminar in moral theology based on a Testo Base (Basic Text). The book prompted great interest in the academic sphere and beyond. That is why we have now decided to publish the Testo Base in a separate volume. The volume is entitled La Gioia della Vita 'The Joy of Life', is published by LEV, is in Italian; translations into English, French and Spanish are already ready and will be published soon.

Thank you.

[00248-EN.01] [Original text: Italian]

Intervento della Prof.ssa Mariana Mazzucato

Testo in lingua inglese

Traduzione in lingua italiana

Testo in lingua inglese

In the Pontifical Academy for Life’s International Workhshop, I will speak about the topic: “Governing the economy for the common good”. The world is facing inter-connected crises: climate, biodiversity, water, and health. While such goals are global and inter-connected, we have failed to treat them as collective goals with common agendas. In my recent paper “Governing the Economics of the Common Good: from Correcting Market Failures to Shaping Collective Goals”, I put forth a new framing of the common good – as both, setting shared goals and working out how to achieve them. As Pope Francis recognizes in his Encyclical Laudato si’, this involves defending the dignity of the socially, politically, and economically marginalized – not just with words but with policies and new forms of collaboration between government, business, workers, and civil society. The SDGs (Sustainable Development Goals) for example can benefit from a common good perspective because their legitimacy requires negotiation of the objective at the global, national, and local level. Different voices must be brought to the table to discuss what it means to co-create a just and sustainable economy. Indeed, one big lesson from COVID-19 was that unless economic activity – such as the development of vaccines – is governed for the common good, many people remain excluded from its benefits. By emphasizing the how as much as the what, the common good offers opportunities to promote human solidarity, knowledge sharing, and collective distribution of rewards.

[00249-EN.01] [Original text: English]

Traduzione in lingua italiana

Nell’ambito del Workhshop internazionale della Pontificia Accademia per la Vita, affronterò il tema: "Governare l'economia per il bene comune". Il mondo sta affrontando crisi interconnesse: clima, biodiversità, acqua e salute. Sebbene tali obiettivi siano globali e interconnessi, non siamo riusciti a trattarli come obiettivi collettivi con agende comuni. Nel mio recente articolo “Governing the Economics of the Common Good: from Correcting Market Failures to Shaping Collective Goals” (Governare l'economia del bene comune: dalla correzione dei fallimenti del mercato alla definizione di obiettivi collettivi), ho proposto un nuovo inquadramento del bene comune, inteso sia come definizione di obiettivi condivisi che come elaborazione di modalità per raggiungerli. Come riconosce Papa Francesco nella sua Enciclica Laudato si’, ciò implica la difesa della dignità delle persone socialmente, politicamente ed economicamente emarginate - non solo a parole, ma con politiche e nuove forme di collaborazione tra governo, imprese, lavoratori e società civile. Gli SDGs (Sustainable Development Goals), ad esempio, possono beneficiare di una prospettiva di bene comune perché la loro legittimità richiede la negoziazione dell'obiettivo a livello globale, nazionale e locale. È necessario portare al tavolo voci diverse per discutere di cosa significhi co-creare un'economia giusta e sostenibile. Infatti, una grande lezione del COVID-19 è stata che se l'attività economica - come lo sviluppo dei vaccini - non è governata per il bene comune, molte persone rimangono escluse dai suoi benefici. Ponendo l'accento sul come e sul cosa, il bene comune offre l'opportunità di promuovere la solidarietà umana, la condivisione delle conoscenze e la distribuzione collettiva delle ricompense.

[00249-IT.01] [Testo originale: Inglese]

Intervento del Prof. Jim Al-Khalili

Testo in lingua inglese

Traduzione in lingua italiana

Testo in lingua inglese

The subject I wish to focus on is the role of artificial intelligence – not only in terms of how it will impact humanity in the way we live our everyday lives, but also whether it is changing our views about what it means to be human (in the sense of us being sentient, self-aware, thinking, biological entities).

As a physicist (I feel like a humble physicist, because, I would say, physicists do not usually show humility!) and as a science popularizer, I will try to summarize some aspects of the impact that the computational power of machines can have on our lives.

All these have made our life easier; and we adapt to them so quickly that we forget what it was like without it. And none of them have made us any less ‘human’. They’ve changed us, yes – and we might argue not always for the better – but they have not altered our essence: what it means to be human.

What does all this mean for us humans? There are many challenges and potentially even existential threats that we need to confront in the face of the rapid advances of AI. And we should certainly be prepared for the day that machines might develop true intelligence and consciousness. Just as we should prepare for the day when we might discover life beyond Earth. Neither of these should give us an identity crisis.

But will AI ever think or feel like a human? I would say no. Why would it? And indeed, why should it? What makes us human is more than the neural connections in our brains. It is more than our intelligence, intuition, or creativity, all of which will likely one day be replicated in AIs. What makes us uniquely human is also about our behaviour and interaction with our physical surroundings, our relationships with each other within complex collective structures and societies; it is our shared cultures and beliefs, our history, our memories.

[00250-EN.01] [Original text: English]

Traduzione in lingua italiana

L’argomento su cui desidero concentrarmi è il ruolo dell'Intelligenza Artificiale (IA) - non solo in termini di impatto sull'umanità nel modo in cui viviamo la nostra vita quotidiana, ma anche se sta cambiando il nostro punto di vista su ciò che significa essere umani (nel senso di essere entità biologiche senzienti, autocoscienti e pensanti).

Come fisico (mi sento un fisico umile, perché, direi, i fisici di solito non danno prova di umiltà!) e come divulgatore scientifico, cercherò di riassumere alcuni aspetti dell'impatto che la potenza computazionale delle macchine può avere sulla nostra vita.

Tutti questi strumenti hanno reso la nostra vita più facile e ci adattiamo ad essi così rapidamente da dimenticare com'era senza di essi. E nessuno di questi strumenti ci ha reso meno “umani”. Ci hanno cambiato, sì, e potremmo dire non sempre in meglio, ma non hanno alterato la nostra essenza: ciò che significa essere umani.

Cosa significa tutto questo per noi umani? Ci sono molte sfide e potenzialmente anche minacce esistenziali che dobbiamo affrontare di fronte ai rapidi progressi dell'IA. E dovremmo certamente essere preparati al giorno in cui le macchine potrebbero sviluppare una vera intelligenza e coscienza. Così come dovremmo prepararci al giorno in cui potremmo scoprire la vita oltre la Terra. Nessuna delle due cose dovrebbe crearci una crisi d'identità.

Ma l’IA potrà mai pensare o sentire come un essere umano? Direi di no. Perché dovrebbe? E perché dovrebbe? Ciò che ci rende umani va oltre le connessioni neurali del nostro cervello. È più della nostra intelligenza, intuizione o creatività, che probabilmente un giorno saranno replicate nelle forme di IA. Ciò che ci rende unicamente umani riguarda anche il nostro comportamento e la nostra interazione con l'ambiente fisico circostante, le nostre relazioni reciproche all'interno di strutture collettive e società complesse; sono le nostre culture e credenze condivise, la nostra storia, i nostri ricordi.

[00250-IT.01] [Testo originale: Inglese]

[B0140-XX.02]