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L’Udienza Generale, 09.11.2022


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.00 in Piazza San Pietro, dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa ha incentrato la Sua meditazione sul Suo recente Viaggio Apostolico in Bahrein.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Prima di parlare su quello che ho preparato, vorrei attirare l’attenzione su questi due ragazzi che sono venuti qui. Loro non hanno chiesto permesso, loro non hanno detto: “Ah, ho paura”: sono venuti direttamente. Così noi dobbiamo essere con Dio: direttamente. Ci hanno dato esempio di come dobbiamo comportarci con Dio, con il Signore: andare avanti! Lui ci aspetta sempre. Mi ha fatto bene vedere la fiducia di questi due bambini: è stato un esempio per tutti noi. Così dobbiamo avvicinarci sempre al Signore: con libertà. Grazie.

Tre giorni fa sono rientrato dal viaggio nel Regno del Bahrein, che io non conoscevo, davvero: non sapevo bene come fosse, quel regno. Desidero ringraziare tutti coloro che hanno accompagnato questa visita con il sostegno della preghiera, e rinnovare la mia riconoscenza a Sua Maestà il Re, alle altre Autorità, alla Chiesa locale e alla popolazione per la calorosa accoglienza. E anche, voglio ringraziare gli organizzatori dei viaggi: per fare questo viaggio c’è un movimento di gente, la Segreteria di Stato lavora tanto per preparare i discorsi, per preparare la logistica, tutto, si muovono in tanti … poi, i traduttori … e poi, il Corpo della Gendarmeria, il Corpo della Guardia svizzera, che sono bravissimi. È un lavoro enorme! Tutti, tutti quanti vorrei ringraziarvi pubblicamente per tutto quello che fate perché un viaggio del Papa vada bene. Grazie.

Viene spontaneo chiedersi: perché il Papa ha voluto visitare questo piccolo Paese a grandissima maggioranza islamica? Ci sono tanti Paesi cristiani: perché non va prima da uno o dall’altro? Vorrei rispondere attraverso tre parole: dialogo, incontro e cammino.

Dialogo: l’occasione del Viaggio, desiderato da tempo, è stata offerta dall’invito del Re a un Forum sul dialogo tra Oriente e Occidente. Dialogo che serve a scoprire la ricchezza di chi appartiene ad altre genti, ad altre tradizioni, ad altri credo. Il Bahrein, un arcipelago formato da tante isole, ci ha aiutato a capire che non si deve vivere isolandosi, ma avvicinandosi. Nel Bahrein, che sono isole, si sono avvicinati, si sfiorano. Lo esige la causa della pace, e il dialogo è “l’ossigeno della pace”. Non dimenticatevi questo: il dialogo è l’ossigeno della pace. Anche nella pace domestica. Se è stata fatta una guerra lì, fra marito e moglie, poi con il dialogo si va avanti con la pace. In famiglia, dialogare pure: dialogare, perché con il dialogo si custodisce la pace. Quasi sessant’anni fa il Concilio Vaticano II, parlando della costruzione dell’edificio della pace, affermava che «tale opera esige che [gli uomini] dilatino la loro mente e il loro cuore al di là dei confini della propria nazione, deponendo ogni egoismo nazionale ed ogni ambizione di supremazia su altre nazioni, e nutrendo invece un profondo rispetto verso tutta l’umanità, avviata ormai faticosamente verso una maggiore unità» (Gaudium et spes, 82). In Bahrein ho avvertito questa esigenza e ho auspicato che, in tutto il mondo, i responsabili religiosi e civili sappiano guardare al di fuori dei propri confini, delle proprie comunità, per prendersi cura dell’insieme. Solo così si possono affrontare certi temi universali, per esempio la dimenticanza di Dio, la tragedia della fame, la custodia del creato, la pace. Insieme, si pensa questo. In questo senso il Forum di dialogo, dal titolo “Est e Ovest per la coesistenza umana”, ha esortato a scegliere la via dell’incontro e a rifiutare quella dello scontro. Quanto bisogno ne abbiamo! Quanto bisogno abbiamo di incontrarci! Penso alla folle guerra – folle! – di cui è vittima la martoriata Ucraina, e a tanti altri conflitti, che non si risolveranno mai attraverso l’infantile logica delle armi, ma solo con la forza mite del dialogo. Ma oltre l’Ucraina, che è martoriata, pensiamo alle guerre che durano da anni, e pensiamo alla Siria – più di 10 anni! – pensiamo ad esempio alla Siria, pensiamo ai bambini dello Yemen, pensiamo al Myanmar: dappertutto! Adesso, più vicina è l’Ucraina, a cosa fanno le guerre? Distruggono, distruggono l’umanità, distruggono tutto. I conflitti non vanno risolti attraverso la guerra.

Ma non ci può essere dialogo senza – seconda parola – incontro. In Bahrein ci siamo incontrati, e più volte ho sentito emergere il desiderio che tra cristiani e musulmani gli incontri aumentino, che si stringano rapporti più saldi, che ci si prenda maggiormente a cuore. In Bahrein – come si usa in oriente – le persone si portano la mano al cuore quando salutano qualcuno. L’ho fatto anch’io, per fare spazio dentro di me a chi incontravo. Perché, senza accoglienza, il dialogo resta vuoto, apparente, rimane questione di idee e non di realtà. Tra i tanti incontri, ripenso a quello con il caro Fratello, il Grande Imam di Al-Azhar – caro fratello!; e a quello con i giovani della Scuola del Sacro Cuore, studenti che ci hanno dato un grande insegnamento: studiano insieme, cristiani e musulmani. Da giovani, da ragazzi, da bambini occorre conoscersi, così che l’incontro fraterno prevenga le divisioni ideologiche. E qui voglio ringraziare la Scuola del Sacro Cuore, ringraziare suor Rosalyn che ha portato avanti questa scuola tanto bene, e i ragazzi che hanno partecipato con i discorsi, con le preghiere, il ballo, il canto: li ricordo bene! Grazie tante. Ma anche gli anziani hanno offerto una testimonianza di saggezza fraterna: ripenso all’incontro con il Muslim Council of Elders, un’organizzazione internazionale nata pochi anni fa, che promuove buoni rapporti tra le comunità islamiche, all’insegna del rispetto, della moderazione e della pace, opponendosi all’integralismo e alla violenza.

Così andiamo verso la terza parola: cammino. Il viaggio in Bahrein non va visto come un episodio isolato, fa parte di un percorso, inaugurato da San Giovanni Paolo II quando si recò in Marocco. Così, la prima visita di un Papa in Bahrein ha rappresentato un nuovo passo nel cammino tra credenti cristiani e musulmani: non per confonderci o annacquare la fede, no: il dialogo non annacqua; ma per costruire alleanze fraterne nel nome del padre Abramo, che fu pellegrino sulla terra sotto lo sguardo misericordioso dell’unico Dio del Cielo, Dio della pace. Per questo il motto del viaggio era: “Pace in terra agli uomini di buona volontà”. E perché dico che il dialogo non annacqua? Perché per dialogare bisogna avere identità propria, si deve partire dalla propria identità. Se tu non hai identità, tu non puoi dialogare, perché non capisci neppure tu cosa sei. Perché un dialogo sia buono, si deve sempre partire dalla propria identità, essere consci della propria identità, e così si può dialogare.

Dialogo, incontro e cammino in Bahrein si sono realizzati anche tra i cristiani: per esempio, il primo incontro, infatti, è stato ecumenico, di preghiera per la pace, con il caro Patriarca e Fratello Bartolomeo e con fratelli e sorelle di varie confessioni e riti. Ha avuto luogo nella Cattedrale, dedicata a Nostra Signora d’Arabia, la cui struttura evoca una tenda, quella in cui, secondo la Bibbia, Dio incontrava Mosè nel deserto, lungo il cammino. I fratelli e le sorelle nella fede, che ho incontrato in Bahrein, vivono davvero “in cammino”: sono per la maggior parte lavoratori immigrati che, lontani da casa, ritrovano le loro radici nel Popolo di Dio e la loro famiglia nella grande famiglia della Chiesa. È meraviglioso vedere questi migranti, filippini, indiani e di altre parti, cristiani che si radunano e si sostengono nella fede. E questi vanno avanti con gioia, nella certezza che la speranza di Dio non delude (cfr Rm 5,5). Incontrando i Pastori, i consacrati e le consacrate, gli operatori pastorali e, nella festosa e commovente Messa celebrata allo stadio, tanti fedeli, provenienti anche da altri Paesi del Golfo, ho portato loro l’affetto di tutta la Chiesa. Questo è stato il viaggio.

E oggi vorrei trasmettere a voi la loro gioia genuina, semplice e bella. Incontrandoci e pregando insieme, ci siamo sentiti un cuore solo e un’anima sola. Pensando al loro cammino, alla loro esperienza quotidiana di dialogo, sentiamoci tutti chiamati a dilatare gli orizzonti: per favore, cuori dilatati, non cuori chiusi, duri. Aprite i cuori, perché siamo fratelli tutti e perché questa fratellanza umana vada più avanti. Dilatare gli orizzonti, aprire, allargare gli interessi e dedicarci alla conoscenza degli altri. Se tu ti dedichi alla conoscenza degli altri, mai sarai minacciato. Ma se tu hai paura degli altri, tu stesso sarai per loro una minaccia. Il cammino della fraternità e della pace, per procedere, ha bisogno di tutti e di ciascuno. Io do la mano, ma se dall’altra parte non c’è un’altra mano, non serve. La Madonna ci aiuti in questo cammino! Grazie!

[01735-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Chers frères et sœurs,

de retour de mon voyage au Bahreïn, je remercie toutes les personnes qui m’ont accompagné par leur prière et renouvèle ma reconnaissance à Sa Majesté le Roi, aux Autorités et à la population pour le chaleureux accueil. À la question de savoir pourquoi la visite de ce petit pays à majorité musulmane, je réponds par ces trois paroles: dialogue, rencontre, marche. Il s’agissait d’un voyage pour participer au Forum sur le dialogue entre l’Orient et l’Occident. Le Bahreïn nous a aidés à comprendre qu’on ne doit pas vivre isolés et que le dialogue est l’oxygène de la paix. Il faut que les responsables religieux et civils du monde entier sachent regarder au-delà de leurs frontières et de leurs communautés pour prendre soin de l’ensemble. À cet effet, le Forum sur le dialogue a exhorté à choisir la voie de la rencontre et à refuser celle du conflit. Il ne peut y avoir de dialogue sans rencontre, parce que sans l’accueil, le dialogue est vide, apparent et reste au niveau des idées, sans atteindre la réalité. Ce voyage au Bahreïn faisait aussi partie d’un parcours inauguré par le voyage de saint Jean Paul II au Maroc. La première visite d’un Pape au Bahreïn représente une nouvelle étape de cette marche entre croyants chrétiens et musulmans, pour construire une alliance fraternelle au nom de notre père Abraham. Les frères et sœurs au Bahreïn vivent vraiment «en marche». Ils avancent avec joie dans la certitude que l’espérance en Dieu ne déçoit pas. Je voudrais vous transmettre aujourd’hui leur joie authentique, simple et belle.

Santo Padre:

Saluto cordialmente le persone di lingua francese, in particolare i pellegrini della Diocesi di Auch e i giovani delle scuole Francs Bourgeois-La Salle.

Fratelli e sorelle, sull’esempio del popolo del Bahrein, sentiamoci tutti chiamati a allargare i nostri orizzonti e i nostri interessi, aprendoci alla conoscenza degli altri. Perché per procedere sul cammino della fraternità e della pace, abbiamo bisogno di tutti e di ciascuno. Dio vi benedica!

Speaker:

Je salue cordialement les personnes de langue française, en particulier les pèlerins du diocèse d’Auch et les jeunes de l’École des Francs Bourgeois-La Salle.

Frères et sœurs, à l’exemple du peuple de Bahreïn, sentons-nous tous appelés à élargir nos horizons et nos intérêts, en nous ouvrant à la connaissance des autres. Car pour avancer sur le chemin de la fraternité et de la paix, on a besoin de tous et de chacun.

Que Dieu vous bénisse!

[01736-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear Brothers and Sisters,

My recent Apostolic Journey to Bahrain was occasioned by the international Forum for Dialogue, which brought together leaders of different religions in the service of peace. Dialogue is in fact “the oxygen of peace”, opening minds and hearts to encounter and breaking down the walls of violence and division. In our world, torn by war and conflict, religious and civil leaders, and all persons of good will, are challenged to look beyond narrow interests and to seek the unity and peace of the entire human family. My visit to Bahrain, a predominantly Muslim country, was yet another step in the promising journey of dialogue, encounter and fraternal cooperation between Christians and Muslims. In those days, I was also able to join Christian leaders in a choral prayer for peace and to celebrate Holy Mass with the Catholic community of Bahrain and the greater Gulf region. May the prayers of Our Lady of Arabia confirm them in their joyful witness of faith and help all believers to persevere on the path to peace, understanding and fraternal coexistence.

Santo Padre:

Do il benvenuto a tutti i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Danimarca, Finlandia, Canada e Stati Uniti d’America. Su tutti voi invoco la gioia e la pace di Cristo nostro Signore. Dio vi benedica!

Speaker:

I greet the English-speaking pilgrims taking part in today’s Audience, especially those from Denmark, Finland, Canada and the United States of America. Upon all of you I invoke the joy and peace of Christ our Lord. God bless you!

[01737-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, mit großer Dankbarkeit blicke ich auf meine jüngste Apostolische Reise in das Königreich Bahrain zurück. Auf Einladung des Königs habe ich am Forum „Der Osten und der Westen für ein menschliches Zusammenleben“ teilgenommen. Dabei wurde wieder deutlich, dass niemand für sich isoliert existieren kann, sondern dass wir die großen Herausforderungen unserer Welt gemeinsam angehen müssen – auf dem Weg der Begegnung und nicht auf dem der Konfrontation. Für einen echten Dialog ist die Begegnung unverzichtbar. Das wurde auf der Reise in den wertvollen Begegnungen zwischen Christen und Muslimen, wie etwa mit dem Großimam von Al-Azhar, erfahrbar. So wurde mein Besuch zu einem weiteren Schritt auf dem gemeinsamen Weg von Christen und Muslimen, den wir, ohne unsere jeweiligen Glaubensüberzeugungen zu verleugnen, als Kinder Abrahams gehen wollen. Gerne denke ich auch an das große ökumenische Treffen mit dem geschätzten Patriarchen Bartholomäus und vielen Brüdern und Schwestern anderer Konfessionen – und an die bewegende Feier der heiligen Messe mit den katholischen Gläubigen, die voll Freude ihren Glauben leben. Die Gottesmutter Maria helfe uns, auf dem Weg der Geschwisterlichkeit und des Friedens weiterzugehen.

Santo Padre:

Saluto di cuore i fedeli di lingua tedesca. Il mese di novembre, particolarmente dedicato alla preghiera per i defunti, ci ricorda che la carità cristiana abbraccia anche coloro che ci hanno preceduto nella fede. Cristo Signore renda partecipi loro e ciascuno di noi dell’eterna Comunione dei Santi.

Speaker:

Herzlich grüße ich die Gläubigen deutscher Sprache. Im November, in dem wir in besonderer Weise für die Verstorbenen beten, erinnern wir uns daran, dass die christliche Nächstenliebe auch die umfasst, die uns im Glauben vorausgegangen sind. Christus, der Herr, lasse sie und jeden von uns teilhaben an der ewigen Gemeinschaft der Heiligen.

[01738-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Hace tres días regresé del viaje al Reino de Baréin, que tuvo como lema “Paz en la tierra a los hombres de buena voluntad”. Agradezco nuevamente a Su Majestad el Rey, a las demás autoridades y a la población su generosa hospitalidad. Podríamos resumir este viaje en tres palabras: diálogo, encuentro y camino. El Foro para el diálogo: Oriente y Occidente por la Convivencia humana fue una oportunidad para revalorizar el diálogo como el “oxígeno de la paz”, que nos ayuda a acercarnos, a aprender a convivir y rechazar la locura de la guerra.

También destaco los encuentros que compartí tanto con los jóvenes, que viven la unidad en la diversidad, como con los ancianos, que dan testimonio de sabiduría y de trabajo en favor de la paz. Cristianos y musulmanes hemos expresado el deseo de seguir caminando juntos, bajo la mirada del único Dios del cielo. Además, cristianos de diversos ritos y confesiones rezamos en comunión, abriendo nuestros corazones a la esperanza. Todo ello se culminó en la celebración de la Eucaristía.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española —veo que hay un montón de mexicanos, bienvenidos—. Los animo a que sigamos avanzando por el camino de la fraternidad y de la paz, abiertos al diálogo y al encuentro con los demás. Que María nos acompañe en esta senda, y nos ayude especialmente a compartir nuestra vida con los pobres, cuya Jornada Mundial celebraremos el próximo domingo. Que Jesús los bendiga y la Virgen Santa los cuide. Muchas gracias.

[01739-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

No domingo passado terminou a minha Viagem Apostólica ao Bahrein. Poderia surgir a pergunta: Por que o Papa quis visitar este pequeno país de maioria muçulmana? Responde-se com três palavras: diálogo, encontro e caminho. O diálogo nos ajuda a descobrir a riqueza de quem pertence a outras tradições, outros credos. Somente através dele podem ser abordados temas universais como a indiferença em relação a Deus, a tragédia da fome, o cuidado com a criação e, enfim, a paz. Quanta necessidade temos de diálogo! Penso na loucura da guerra da qual é vítima a martirizada Ucrânia. Penso neste e em tantos outros conflitos, que jamais serão resolvidos pela lógica das armas, mas com a suave força do diálogo. Contudo, não pode haver diálogo sem a segunda palavra: encontro. Porque, sem acolhimento, sem encontro, o diálogo permanece vazio, uma questão de ideias e não da realidade. No Bahrein houve um encontro, e sentiu-se o desejo emergente de que ocorram mais encontros entre cristãos e muçulmanos, que evitem as divisões ideológicas. Chegamos assim à terceira palavra: caminho. Parte de um percurso, iniciado com S. João Paulo II em Marrocos, esta viagem representou um novo passo no caminho para construir alianças fraternas entre cristãos e muçulmanos. Para se continuar este caminho da fraternidade e da paz, é necessária a participação de todos e de cada um.

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua portoghese! Dopo domani incomincia a Recife, in Brasile, il diciottesimo Congresso Eucaristico Nazionale. Auguro che quest’incontro con Gesù Eucaristico rafforzi nei fedeli il desiderio di proseguire nel cammino del dialogo fraterno con tutti. Dio vi benedica e vi protegga da ogni male!

Speaker:

Dirijo uma cordial saudação aos peregrinos de língua portuguesa! Depois de amanhã começa em Recife, no Brasil, o décimo-oitavo Congresso Eucarístico Nacional. Faço votos de que este encontro com Jesus Eucarístico reforce nos fiéis o desejo de prosseguir no caminho do diálogo fraterno com todos. Que Deus vos abençoe e vos proteja de todo mal!

[01740-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

تَكلَّمَ قَداسَةُ البابا اليَومَ علَى زيارتِهِ الرَّسوليَّةِ إلى مملكةِ البحرين، وقال: كان هدفُ الزّيارةِ تلبيةً لدعوةِ جلالةِ الملك من أجلِ المشاركةِ في منتدَى حولَ الحوارِ من أجلِ العيشِ الإنسانيّ معًا. والحوارُ يهدفُ إلى اكتشافِ غِنَى شعوبٍ وتقاليدَ ومعتقداتٍ أخرى. ومملكةُ البحرين نفسُها بتعدُّدِ الأعراقِ والأديانِ فيها تُساعِدُ على أنْ نفهمَ أنَّه يجبُ ألّا نعيشَ مُنعَزِلِين، بل مُتَقارِبِين. قضيةُ السّلامِ تتطلَّبُ ذلك، والحوارُ أيضًا، الذي هو ”أكسجينُ السَّلام“. لكن لا يمكنُ أن يكونَ هناكَ حوارٌ من دونِ لقاء. فالتَقَينا في البحرين. وكان هناكَ لقاءاتٌ كثيرة: اللقاءُ معَ فضيلةِ الإمامِ الأكبر، واللقاءُ معَ الشَّبابِ مِن دياناتٍ مختلفةٍ الذين يدرسونَ معًا في مدرسةِ القلبِ الأقدس، واللقاءُ معَ مجلسِ حكماءِ المسلمين. ثمَّ إنَّ زيارةَ البحرين ليست حلقةً مُنعَزِلَة، بل هي جزءٌ مِن مسيرةٍ افتَتَحَها القدّيسُ يوحنّا بولس الثّاني عندما ذهبَ إلى المغرب. ولهذا كانت الزِّيارةُ إلى البحرين خطوةً جديدةً في المسيرةِ بين المؤمنينَ المسيحيّينَ والمسلمين، لا للخلطِ بين الأديان، ولا لإخفاءِ إيمانِنا، بل لبناءِ تحالفاتٍ أخويّة. وتَحَقَّقَ أيضًا الحوارُ واللقاءُ والمسيرةُ في البحرين بين المسيحيّينَ في اللقاءِ المسكونيّ، عندما صلَّينا من أجلِ السَّلام، معَ الأخِ العزيزِ البطريرك برثلماوس، ومعَ الإخوةِ والأخواتِ مِن طوائفَ وطقوسٍ مختلفة، وفي اللقاءِ معَ الرُّعاةِ والمكرَّسينَ والمكرَّساتِ والعاملينَ الرَّعويّين. لِنسألِ اللهَ أن يزيدَ الحوارَ والسَّلامَ بينَ جميعِ الشُّعوب.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba. Il cammino della fraternità e della pace, per procedere, ha bisogno di tutti e di ciascuno. Per questo impegniamoci ovunque e davvero per la pace! Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏!

Speaker:

أُحَيِّي المؤمِنينَ الناطِقينَ باللّغَةِ العربِيَّة. مسيرةُ الأخوَّةِ والسَّلامِ هي بحاجةٍ إلى الجميعِ وإلى كلِّ واحدٍ لكي تَتَقَدَّم. لذلك لِنلْتَزِمْ صادقينَ في كلِّ مكانٍ من أجلِ السَّلام! باركَكُم الرّبُّ جَميعًا وحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!

[01741-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Drodzy bracia i siostry, przed trzema dniami powróciłem z podróży do Królestwa Bahrajnu. Pragnę podziękować wszystkim, którzy wspierali tę wizytę modlitwą, i wyrazić wdzięczność Jego Królewskiej Wysokości, innym przedstawicielom władz i mieszkańcom, za ich serdeczne przyjęcie. Dlaczego Papież odwiedził ten mały kraj ze znaczącą większością islamską? Chciałbym odpowiedzieć za pomocą trzech słów: dialog, spotkanie i pielgrzymowanie. Okazją do podróży było Forum Dialogu, zatytułowane „Wschód i Zachód dla ludzkiego współistnienia”. Bahrajn pomógł nam zrozumieć, że nie wolno żyć w izolacji od siebie. Wymaga tego sprawa pokoju, a dialog jest „tlenem pokoju”. Forum wezwało do obrania drogi spotkania i odrzucenia drogi konfrontacji. Myślę o szalonej wojnie, której ofiarą jest udręczona Ukraina, i o wielu innych konfliktach. Nie może być dialogu bez spotkania. W Bahrajnie wyrażano pragnienie częstszych spotkań chrześcijańsko-muzułmańskich. Podróż do tego kraju jest częścią drogi, zainaugurowanej przez św. Jana Pawła II, który pielgrzymował do Maroka. Ta wizyta stanowiła nowy krok pielgrzymowania między wierzącymi chrześcijanami i muzułmanami. Poczujmy się wszyscy wezwani do poszerzenia naszych horyzontów, do otwarcia i poszerzenia naszych zainteresowań, do poświęcenia się poznaniu innych. To droga braterstwa i pokoju. Niech nam w tym pomoże Matka Boża!

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Vi ringrazio per il dono della preghiera con cui mi avete accompagnato nel mio viaggio nel Regno del Bahrein. Dopodomani celebrerete l'anniversario dell'indipendenza della Polonia: questa ricorrenza significativa susciti in tutti gratitudine verso Dio e un rinnovato impegno per la fraternità, la protezione della vita e la dignità della persona umana nel vostro Paese e in campo internazionale, specialmente nella vicina Ucraina. Vi benedico di cuore.

Speaker:

Serdecznie pozdrawiam pielgrzymów polskich. Dziękuję wam za dar modlitwy, którą towarzyszyliście mi w podróży do Królestwa Bahrajnu. Pojutrze będziecie obchodzili rocznicę odzyskania przez Polskę niepodległości: niech ta znacząca rocznica wzbudzi we wszystkich wdzięczność wobec Boga i umocni zaangażowanie na rzecz braterstwa, ochrony życia i godności osoby ludzkiej w waszym kraju i na arenie międzynarodowej, zwłaszcza w sąsiedniej Ukrainie. Błogosławię was z całego serca.

[01742-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Sabato scorso a Meru (Kenya) è stata beatificata Suor Maria Carola Cecchin, della Congregazione delle Suore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, morta nel 1925, all’età di 48 anni, dopo aver testimoniato il Vangelo della carità alle popolazioni africane. Il suo esempio di donna buona e saggia sostenga quanti si adoperano per la diffusione del Regno di Dio. Un applauso alla nuova beata!

Il mio pensiero va ora al popolo cipriota, in lutto nazionale per la scomparsa di Sua Beatitudine Chrisostomos II. È stato pastore lungimirante, uomo di dialogo e amante della pace, che ha cercato di promuovere la riconciliazione fra le differenti comunità del Paese. Ricordo con affetto grato gli incontri fraterni che abbiamo condiviso a Cipro, durante la mia visita dell’anno scorso. Preghiamo per il riposo eterno della sua anima.

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto la comunità vocazionale del Seminario di Pordenone con il Vescovo, le scuole-calcio di Bellante, l’Associazione Marinai di Taranto.

Rinnovo il mio invito alla preghiera per la martoriata Ucraina: chiediamo al Signore la pace per questa gente così tribolata e che soffre tanta crudeltà, tanta crudeltà da parte dei mercenari che fanno la guerra.

Il mio pensiero va infine, come di consueto, ai giovani, ai malati, agli anziani e agli sposi novelli. Oggi celebriamo la festa dellaDedicazione della Basilica di San Giovanni in Laterano. Insieme con essa ricordiamo le chiese in cui si raccolgono le vostre comunità per celebrare i divini misteri. Il legame con la vostra chiesa accresca in ciascuno la gioia di camminare insieme nel servizio al Vangelo, nell’offerta della preghiera e nella condivisione della carità. A tutti la mia benedizione.

[01743-IT.02] [Testo originale: Italiano]

 

[B0836-XX.02]