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L’Udienza Generale, 26.10.2022


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Appello del Santo Padre

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.00 in Piazza San Pietro, dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il ciclo di catechesi sul Discernimento, ha incentrato la Sua meditazione sul tema: “La materia del discernimento. La desolazione” (Lettura: Sir 2,1-2.4-5).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti. Quindi ha rivolto un appello alla preghiera per le vittime dei sanguinosi eventi dei giorni scorsi nella Repubblica Democratica del Congo.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Il discernimento, lo abbiamo visto nelle precedenti catechesi, non è principalmente un procedimento logico; esso verte sulle azioni, e le azioni hanno una connotazione affettiva anche, che va riconosciuta, perché Dio parla al cuore. Entriamo allora in merito alla prima modalità affettiva, oggetto del discernimento, cioè la desolazione. Di cosa si tratta?

La desolazione è stata così definita: «L’oscurità dell’anima, il turbamento interiore, lo stimolo verso le cose basse e terrene, l’inquietudine dovuta a diverse agitazioni e tentazioni: così l’anima s’inclina alla sfiducia, è senza speranza, e senza amore, e si ritrova pigra, tiepida, triste, e come separata dal suo Creatore e Signore» (S. Ignazio di L., Esercizi spirituali, 317). Tutti noi ne abbiamo esperienza. Credo che in un modo o nell’altro, abbiamo fatto esperienza di questo, della desolazione.

Il problema è come poterla leggere, perché anch’essa ha qualcosa di importante da dirci, e se abbiamo fretta di liberarcene, rischiamo di smarrirla.

Nessuno vorrebbe essere desolato, triste: questo è vero. Tutti vorremmo una vita sempre gioiosa, allegra e appagata. Eppure questo, oltre a non essere possibile – perché non è possibile –, non sarebbe neppure un bene per noi. Infatti, il cambiamento di una vita orientata al vizio può iniziare da una situazione di tristezza, di rimorso per ciò che si è fatto. È molto bella l’etimologia di questa parola, “rimorso”: il rimorso della coscienza, tutti conosciamo questo. Rimorso: letteralmente è la coscienza che morde, che non dà pace. Alessandro Manzoni, nei Promessi sposi, ci ha dato una splendida descrizione del rimorso come occasione per cambiare vita. Si tratta del celebre dialogo tra il cardinale Federico Borromeo e l’Innominato, il quale, dopo una notte terribile, si presenta distrutto dal cardinale, che si rivolge a lui con parole sorprendenti: «“Voi avete una buona nuova da darmi, e me la fate tanto sospirare?”. “Una buona nuova, io?” disse l’altro. “Ho l’inferno nel cuore […]. Ditemi voi, se lo sapete, qual è questa buona nuova”. “Che Dio v’ha toccato il cuore, e vuol farvi suo”, rispose pacatamente il cardinale» (cap. XXIII). Dio tocca il cuore e ti viene qualcosa dentro, la tristezza, il rimorso per qualche cosa, ed è un invito a iniziare una strada. L’uomo di Dio sa notare in profondità ciò che si muove nel cuore.

È importante imparare a leggere la tristezza. Tutti conosciamo cosa sia la tristezza: tutti. Ma sappiamo leggerla? Sappiamo capire cosa significa per me, questa tristezza di oggi? Nel nostro tempo, essa – la tristezza – è considerata per lo più negativamente, come un male da fuggire a tutti i costi, e invece può essere un indispensabile campanello di allarme per la vita, invitandoci a esplorare paesaggi più ricchi e fertili che la fugacità e l’evasione non consentono. San Tommaso definisce la tristezza un dolore dell’anima: come i nervi per il corpo, essa ridesta l’attenzione di fronte a un possibile pericolo, o a un bene disatteso (cfr Summa Th. I-II, q. 36, a. 1). Per questo, essa è indispensabile per la nostra salute, ci protegge perché non facciamo del male a noi stessi e ad altri. Sarebbe molto più grave e pericoloso non avvertire questo sentimento e andare avanti. La tristezza alle volte lavora come semaforo: “Fermati, fermati! È rosso, qui. Fermati”.

Per chi invece ha il desiderio di compiere il bene, la tristezza è un ostacolo con il quale il tentatore vuole scoraggiarci. In tal caso, si deve agire in maniera esattamente contraria a quanto suggerito, decisi a continuare quanto ci si era proposto di fare (cfr Esercizi spirituali, 318). Pensiamo al lavoro, allo studio, alla preghiera, a un impegno assunto: se li lasciassimo appena avvertiamo noia o tristezza, non concluderemmo mai nulla. È anche questa un’esperienza comune alla vita spirituale: la strada verso il bene, ricorda il Vangelo, è stretta e in salita, richiede un combattimento, un vincere sé stessi. Inizio a pregare, o mi dedico a un’opera buona e, stranamente, proprio allora mi vengono in mente cose da fare con urgenza – per non pregare e per non fare le cose buone. Tutti abbiamo questa esperienza. È importante, per chi vuole servire il Signore, non lasciarsi guidare dalla desolazione. E questo che … “Ma no, non ho voglia, questo è noioso …”: stai attento. Purtroppo, alcuni decidono di abbandonare la vita di preghiera, o la scelta intrapresa, il matrimonio o la vita religiosa, spinti dalla desolazione, senza prima fermarsi a leggere questo stato d’animo, e soprattutto senza l’aiuto di una guida. Una regola saggia dice di non fare cambiamenti quando si è desolati. Sarà il tempo successivo, più che l’umore del momento, a mostrare la bontà o meno delle nostre scelte.

È interessante notare, nel Vangelo, che Gesù respinge le tentazioni con un atteggiamento di ferma risolutezza (cfr Mt 3,14-15; 4,1-11; 16,21-23). Le situazioni di prova gli giungono da varie parti, ma sempre, trovando in Lui questa fermezza, decisa a compiere la volontà del Padre, vengono meno e cessano di ostacolare il cammino. Nella vita spirituale la prova è un momento importante, la Bibbia lo ricorda esplicitamente e dice così: «Se ti presenti per servire il Signore, preparati alla tentazione» (Sir 2,1). Se tu vuoi andare sulla strada buona, preparati: ci saranno ostacoli, ci saranno tentazioni, ci saranno momenti di tristezza. È come quando un professore esamina lo studente: se vede che conosce i punti essenziali della materia, non insiste: ha superato la prova. Ma deve superare la prova.

Se sappiamo attraversare solitudine e desolazione con apertura e consapevolezza, possiamo uscirne rafforzati sotto l’aspetto umano e spirituale. Nessuna prova è al di fuori della nostra portata; nessuna prova sarà superiore a quello che noi possiamo fare. Ma non fuggire dalle prove: vedere cosa significa questa prova, cosa significa che io sono triste: perché sono triste? Cosa significa che io in questo momento sono in desolazione? Cosa significa che io sono in desolazione e non posso andare avanti? San Paolo ricorda che nessuno è tentato oltre le sue possibilità, perché il Signore non ci abbandona mai e, con Lui vicino, possiamo vincere ogni tentazione (cfr 1 Cor 10,13). E se non la vinciamo oggi, ci alziamo un’altra volta, camminiamo e la vinceremo domani. Ma non permanere morti – diciamo così – non permanere vinti per un momento di tristezza, di desolazione: andate avanti. Che il Signore ti benedica in questo cammino – coraggioso! – della vita spirituale, che è sempre camminare.

[01638-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Chers frères et sœurs,

nous avons vu dans les catéchèses précédentes, que le discernement n'est pas d'abord une procédure logique ; il concerne les actions, qui ont une connotation affective qui doit être reconnue, parce que Dieu parle au cœur. Aujourd’hui nous nous intéresserons au mode affectif de la désolation, objet du discernement.

Saint Ignace définit ainsi la désolation: "Ténèbres de l'âme, agitation intérieure et tentations, envie de choses basses et terrestres : ainsi l'âme est portée à la méfiance, elle est sans espoir et sans amour, elle se trouve paresseuse, tiède, triste et comme séparée de son Créateur et Seigneur". La désolation possède un côté dangereux certes, mais aussi un côté salutaire pour l’âme et il convient de déchiffrer cet état d’esprit avec l’aide d’un guide sage.

Car pour ceux qui ont le désir de faire le bien, la tristesse est un obstacle par lequel le tentateur veut nous décourager. Le danger serait de s’y complaire alors qu’en cas de tentation il faut agir de manière exactement contraire à ce qui est suggéré sous peine de renoncer à ses engagements, et cela peut concerner la vie de prière, ou encore le choix qui a été fait du mariage ou de la vie religieuse.

Cependant, la désolation, et la tristesse qui la manifeste, peut être un réveil indispensable à la vie spirituelle; Saint Thomas la définit comme une douleur de l'âme comparable à celle des nerfs pour le corps: elle éveille notre attention à un danger possible, ou à un bien négligé et peut alors se révéler salutaire. Le changement d'une vie orientée vers le vice peut commencer par une situation de tristesse, de remords pour ce que l'on a fait. Le remord au sens propre, c’est «la conscience qui mord», qui ne donne pas la paix et la littérature est remplie d’exemples de ce type.

Nous avons tous envie de fuir la tristesse, c’est légitime, mais pas avant de l’avoir reconnue et déchiffrée.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese presenti a questa udienza, in particolare i membri del Collegio di Difesa della NATO, i cresimati della diocesi di Bayeux-Lisieux, i pellegrini della diocesi di Coutances con i rispettivi Vescovi; il gruppo della Congregazione dell’Oratorio di Hyières nonché i fedeli della Francia e della Svizzera.

Cari amici, ricordate bene, la desolazione deve essere letta e capita: essa è a volte negativa, quando ci paralizza e a volte positiva, quando si rivela un campanello d'allarme essenziale per la vita!

Dio vi benedica!

Speaker:

Je salue cordialement les pèlerins de langue française présents à cette audience, en particulier les membres du Collège de Défense de l'OTAN, les confirmands du diocèse de Bayeux-Lisieux, les pèlerins du diocèse de Coutances avec leurs évêques respectifs ; le groupe de la Congrégation de l'Oratoire de Hyières, ainsi que les fidèles de France et de Suisse.

Chers amis, rappelez-vous bien, la désolation doit être lue et comprise : elle est parfois négative, lorsqu'elle nous paralyse, et quelquefois positive, lorsqu'elle s'avère être un réveil essentiel pour la vie!

Que Dieu vous bénisse !

[01639-FR.02] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear brothers and sisters: In our continuing catechesis on discernment, we now consider what the spiritual masters call “desolation”, those moments when we experience interior darkness, unrest and distance from God and from the consolations of faith. For our spiritual growth, it is important to confront these dark nights of the soul and to discern what the Lord wishes to tell us through them. At times, desolation can be a summons to acknowledge our sinfulness and to embrace God’s offer of love and forgiveness. Saint Thomas says that our souls, like our bodies, can experience a kind of pain that makes us aware of threats to our spiritual health. At other times, the experience of desolation can be a temptation to grow slack in prayer and in the discipline of the Christian life. Here too, the great spiritual teachers urge us not to yield to this temptation, but to persevere, confident that by this testing the Lord will guide us to a fuller understanding of his gracious plan for our lives and a deeper union with him in faith, hope and love.

Santo Padre:

Do il benvenuto a tutti i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente a quelli provenienti da Inghilterra, Irlanda, Danimarca, Norvegia, Malta, Indonesia, Filippine e Stati Uniti d’America. Su tutti voi invoco la gioia e la pace di Cristo nostro Signore. Dio vi benedica!

Speaker:

I greet the English-speaking pilgrims taking part in today’s Audience, especially those from England, Ireland, Denmark, Norway, Malta, Indonesia, the Philippines and the United States of America. Upon all of you I invoke the joy and peace of Christ our Lord. God bless you!

[01640-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, zu einer guten geistlichen Unterscheidung bedarf es einer gewissen Kenntnis der eigenen Neigungen und Gefühle, denn sie spielen für unser Handeln meist eine wesentliche Rolle. Und so möchte ich heute auf den Seelenzustand der Trostlosigkeit zu sprechen kommen. Mit dieser Gefühlslage verbindet man zunächst gewiss nichts Positives und doch kann sie etwa als ein Alarmsignal Bedeutung gewinnen, indem sie uns auf eine Gefahr oder einen bis dato unbemerkten Mangel in unserem Leben hinweist und uns einlädt, uns wesentlicheren und fruchtbareren Dingen zuzuwenden als bisher. Daneben kann uns die Trostlosigkeit freilich auch vom Guten abhalten, von unseren Aufgaben und Zielen. Deshalb ist der böse Feind stets darauf aus, uns zu entmutigen. Dem entgeht man nur, indem man das, was man sich vorgenommen hat, umso entschlossener verfolgt. Um im Guten voranzuschreiten, braucht es Selbstüberwindung und die Bereitschaft zu kämpfen. Ja, wir werden im Leben immer wieder auf die Probe gestellt, aber doch nicht über unsere Kräfte hinaus versucht werden, denn der Herr ist mit uns. Zusammen mit ihm werden wir bestehen (vgl. 1Kor 10,13) und am Ende sogar geistig und geistlich gestärkt aus solchen Erfahrungen hervorgehen.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua tedesca, in particolare la delegazione dello Servizio Ospedaliero dell’Ordine di Malta in Austria, accompagnata da Mons. Stephan Turnovszky, Vescovo ausiliare di Vienna. Lo Spirito Santo ci renda forti nella fede e sempre pronti ad aiutare i nostri fratelli e sorelle bisognosi. Egli doni a tutti noi consolazione e speranza.

Speaker:

Herzlich grüße ich die Pilger deutscher Sprache, besonders die Delegation des Malteser Hospitaldienstes Austria in Begleitung von Weihbischof Stephan Turnovszky aus Wien. Der Heilige Geist stärke uns im Glauben und mache uns stets bereit, unseren notleidenden Brüdern und Schwestern zu helfen. Er schenke uns allen Trost und Hoffnung.

[01641-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

En este ciclo de catequesis dedicado al discernimiento, hoy reflexionamos sobre la desolación. Todo lo que hacemos tiene una connotación afectiva, y es necesario reconocer —o sea, discernir— lo que “se mueve” en nuestro interior, porque Dios habla al corazón. Cuando los movimientos interiores se caracterizan por la turbación, la tristeza y las tentaciones; cuando sentimos que perdemos la esperanza y nos alejamos de Dios, estamos experimentando la desolación.

Nadie quisiera tener que pasar por estos momentos de oscuridad, pero a todos nos llegan, es parte del camino. Y si sabemos “leerlos”, rezarlos y confrontarlos con un guía espiritual que nos acompañe, pueden ayudarnos a madurar y a afrontar la vida de otra manera, más “arraigados y firmes en la fe”. También es importante, cuando llega la prueba, “no hacer mudanza”, no cambiar, es decir, permanecer fuertemente unidos al Señor y no desviarnos del camino que nos conduce hasta Él. Así, con la gracia de Dios, podremos fortalecernos y seguir viviendo con mayor paz y libertad.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. El próximo martes celebramos la Solemnidad de Todos los Santos. Pidamos que, siguiendo su ejemplo de entrega a la voluntad de Dios, no nos desanimemos en los momentos de desolación, y sepamos confiar siempre en Él y en su amor infinito que no nos abandona. Que Jesús los bendiga y la Virgen Santa los cuide. Muchas gracias.

[01642-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Caros irmãos e irmãs, o discernimento, que nos vem ocupando nestas catequeses, tem a ver sobretudo com as nossas ações e a sua dimensão afetiva, porque Deus fala ao coração. Assim, hoje dedicar-me-ei a reflectir sobre a experiência da desolação, que se manifesta numa certa escuridão da alma, que se sente tíbia, preguiçosa e triste. Aprendermos a ler esta tristeza é importante, para evitar que o tentador a utilize como instrumento para nos desencorajar. Quando o desânimo sobrevém, devemos continuar com firmeza o que nos tínhamos proposto fazer. Se abandonássemos o trabalho ou o estudo por sentir tédio ou tristeza, nunca terminaríamos nada. O mesmo sucede na vida espiritual. Infelizmente, por causa da desolação, alguns abandonam a oração, e até o matrimónio ou a vida religiosa, sem parar, primeiro, a interpretar esse estado de espírito, com a ajuda de uma pessoa prudente. Para quem quer servir o Senhor, há uma regra de ouro: nunca fazer alterações em tempo de desolação. Antes, aproveitar a desolação como uma oportunidade para converter a vida ou para imitar Jesus naquela firme resolução com que rejeitou as tentações. Se soubermos atravessar a solidão e a desolação com esta consciência e abertura ao Espírito Santo, podemos sair delas mais fortes tanto a nível humano como espiritual.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini di lingua portoghese, in modo speciale quelli provenienti da São Salvador da Bahia, Anicuns, Taubaté e São Paulo. Cari fratelli e sorelle, l’altro ieri, a Crato, nello stato brasiliano del Ceará, è stata beatificata Benigna Cardoso da Silva, una giovane martire che, osservando la parola di Dio, mantenne pura la sua vita, difendendo la sua dignità. Il suo esempio ci aiuti ad essere generosi discepoli di Cristo. Dalla nostra testimonianza coerente e gioiosa del Vangelo dipende la vita del mondo. Un applauso alla nuova Beata! (applauso) Prego Nostra Signora di Aparecida che protegga e curi il popolo brasiliano, che lo liberi dall’odio, dall’intolleranza e dalla violenza.

Speaker:

Saúdo os peregrinos de língua portuguesa, em especial quantos vieram de São Salvador da Bahia, Anicuns, Taubaté e São Paulo. Queridos irmãos e irmãs, anteontem, em Crato, no Estado brasileiro do Ceará, foi beatificada Benigna Cardoso da Silva, uma jovem mártir que, seguindo a Palavra de Deus, manteve pura a sua vida, defendendo a sua dignidade. O seu exemplo nos ajude a ser generosos discípulos de Cristo. A vida do mundo depende do nosso testemunho coerente e alegre do Evangelho. Um aplauso à nova beata! (aplauso) Peço a Nossa Senhora Aparecida que proteja e cuide do povo brasileiro, que o livre do ódio, da intolerância e da violência.

[01643-PO.02] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

تَكلَّمَ قَداسَةُ البابا اليَومَ علَى مادةٍ مِن موادِ التَّمييزِ وهيَ الكآبة. قال: عرَّفَ القدِّيسُ أَغناطيوس دي لويولا الكآبةَ بأنَّها ظلامٌ في النَّفس، واضطرابٌ داخليّ، ونزعةٌ إلى الأمورِ الدُنيا والأرضيَّة، وقَلَقٌ بسببِ مختلفِ الانفعالاتِ والتَّجارب. وتميلُ الكآبةُ بالنَّفسِ إلى عدمِ الثِّقة، وعدمِ الرَّجاءِ والمحبَّة، ويَجِدُ الإنسانُ نفسَهُ معَها كسولًا وفاترًا وحزينًا وكأَنَّهُ مُنفَصِلٌ عن خالقِهِ وربِّهِ. ومعَ ذلك، ففي الكآبةِ شيءٌ إيجابيّ: التَّغييرُ في الحياةِ المليئةِ بالرذائلِ يُمكِنُ أنْ يبدأَ مِن حالةِ حُزنٍ وتأنيبِ ضمير. فالكآبةُ تُوقِظُ الانتباهَ مِن جديدٍ أمامَ خطرٍ مُحتَمَلٍ أو خيرٍ مُهمَل. لهذا السَّبب، هيَ ضَرُوريَّةٌ لحياتِنا، وتحمِينا حتَّى لا نُسيءُ إلى أنفسِنا وإلى الآخرين. وقالَ قداسَتُهُ: الَّذينَ يريدونَ أنْ يعملوا الخير، قدْ يكونُ الحزنُ لهم عقبةً بِها يُثَبِّطُ المُجرِّبُ عزيمَتَهُم. لكنَّ الإنجيلَ يذكِّرُنا بأنَّ الطّريقَ نحوَ الخيرِ ضيّقٌ وشاقّ، ويتطلَّبُ نِضالًا وانتصارًا على الذّات. لذلكَ مِنَ المهمِّ للذينَ يريدونَ أنْ يخدُموا الرَّبَّ يسوع، ألَّا يسمحوا للحزنِ بأنْ يُسَيطِرَ عليهِم. وعليهُم أنْ يتبعُوا قولَ الحكيم: لا تُغيِّرْ شيئًا وأنتَ في حالةِ كآبة. الوقتُ الَّذي يمرُّ، وليسَ مزاجُكَ في لحظةِ الحزن، هوَ الَّذي يُبَيِّنُ لكَ هل خيارُكَ صوابٌ أم خطأ. إنْ عرَفنا أنْ نَعبُرَ الوَحدَةَ والكآبةَ بانفتاحٍ وَوَعِيّ، يُمكِنُنا أنْ نخرُجَ أقوَى مِنَ الجانبِ الإنسانيّ والرُّوحيّ.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba. Non dobbiamo avere paura di provare momenti di tristezza e desolazione, ma essere fiduciosi e sicuri che il Signore non ci abbandona mai e, con Lui vicino, possiamo vincere ogni tentazione. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏!

Speaker:

أُحَيِّي المؤمِنينَ الناطِقينَ باللّغَةِ العربِيَّة. علينا ألَّا نخافَ مِن اختبارِ لحظاتِ الحزنِ والكآبة، بلْ علينا أنْ نكونَ واثقينَ ومتأكِّدينَ أنَّ الرَّبَّ يسوعَ لا يتخلَّى عنَّا أبدًا، وَمَعَهُ وهوَ بِقُربِنا، يُمكِنُنا أنْ نتغلَّبَ علَى كلِّ تجربة. باركَكُم الرّبُّ جَميعًا وحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!

[01644-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Rozeznanie, któremu poświęcony jest ten cykl katechez, związane jest ze sferą uczuć i emocji, ponieważ Bóg przemawia do naszego serca. Dziś skupiamy się na strapieniu, które często pojawia się w procesie rozeznawania. Św. Ignacy Loyola w Ćwiczeniach duchowych określił je m. in. jako „ciemność w duszy”, która jest wówczas „smutna i jakby odłączona od swego Stwórcy i Pana”. Wszyscy chcielibyśmy wieść życie pełne radości, jednak nie jest to możliwe. Ważne jest, aby nauczyć się odczytywać pojawiający się w nim smutek. Św. Tomasz nazywa go bólem duszy, niezbędnym dla zachowania zdrowia, gdyż może on pomóc nam zwrócić uwagę „na możliwe niebezpieczeństwo albo na zlekceważone dobro”. Smutek jednak często staje się przeszkodą dla tych, którzy pragną czynić dobro, ponieważ kusiciel chce do tego zniechęcić, ale nie możemy dać się zwieść na manowce strapienia. Musimy być wytrwali w modlitwie, w pracy i podjętych zobowiązaniach. Mądra zasada mówi, aby nie dokonywać zmian, gdy jest się strapionym. W życiu duchowym taka próba jest ważnym momentem. Przypominają nam o tym słowa z Księgi Mądrości Syracha: „Jeżeli masz zamiar służyć Panu, przygotuj swą duszę na doświadczenie!”. Jeżeli będziemy starali się przejść świadomie i otwarcie przez czas samotności i strapienia, możemy wyjść z niego umocnieni. Jesteśmy w stanie przetrwać każdą próbę, ponieważ, jak mówi nam św. Paweł, nikt nie jest kuszony ponad to, co potrafi znieść, gdyż Pan nas nigdy nie opuszcza.

Santo Padre:

Saluto cordialmente tutti i polacchi. State vivendo la Settimana Missionaria, che quest’anno è accompagnata dalle parole: “Di me sarete testimoni”. Con gratitudine penso a tante missionarie e tanti missionari provenienti dal vostro Paese che testimoniano il Vangelo in varie parti del mondo. Vi incoraggio a sostenere, con le vostre preghiere e con gesti concreti di solidarietà, il loro importante servizio. Vi benedico di cuore.

Speaker:

Pozdrawiam serdecznie wszystkich Polaków. Przeżywacie teraz Tydzień Misyjny, któremu w tym roku towarzyszą słowa: „Będziecie moimi świadkami”. Z wdzięcznością myślę o wielu misjonarkach i misjonarzach, pochodzących z waszego kraju, którzy dają świadectwo Ewangelii w różnych zakątkach świata. Zachęcam was, abyście modlitwą i konkretnymi gestami solidarności wspierali ich ważną posługę. Z serca wam błogosławię.

[01645-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto l’Associazione Nazionale delle Università della Terza età, che incoraggio a proseguire nell’opera culturale per combattere la solitudine e l’emarginazione degli anziani. Essi sono i testimoni di quella “memoria” che può aiutare le nuove generazioni a costruire un futuro più umano e più cristiano: la memoria dei vecchi.

Saluto i rappresentanti di enti locali e scuole, che partecipano all’incontro promosso dall’Associazione Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo, unitamente alla Fondazione Rachelina Ambrosini. Vi ringrazio per il vostro significativo impegno a costruire cammini di fratellanza e di solidarietà, in vista della crescita intellettuale e spirituale del territorio.

E non dimentichiamo di pregare e continuare con la preghiera per la martoriata Ucraina: che il Signore protegga quella gente e ci porti tutti sulla strada di una pace duratura.

Il mio pensiero va infine, come di consueto, ai giovani, ai malati, agli anziani e agli sposi novelli, presenti a questa Udienza di fine ottobre. A tutti desidero raccomandare in modo speciale la recita del Rosario; questa semplice e suggestiva preghiera mariana indichi a ciascuno la strada per seguire Cristo con fiducia e generosità. A tutti la mia benedizione.

[01646-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Appello del Santo Padre

Assistiamo inorriditi agli eventi che continuano a insanguinare la Repubblica Democratica del Congo. Esprimo la mia ferma deplorazione per l’inaccettabile assalto avvenuto nei giorni scorsi a Maboya, nella provincia del Nord Kivu, dove sono state uccise persone inermi, tra cui una religiosa impegnata nell’assistenza sanitaria. Preghiamo per le vittime e i loro familiari, come pure per quella Comunità cristiana e gli abitanti di quella regione da troppo tempo stremati dalla violenza.

[01649-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0797-XX.02]