Oggi, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza alcuni Cappellani di scuole della Svizzera Romanda e ha rivolto loro le parole di saluto che pubblichiamo di seguito:
Saluto del Santo Padre
Caro fratello,
Cari fratelli e sorelle,
Vi ringrazio di avermi fatto conoscere la vostra esperienza di servizio, accanto a giovani studenti della Svizzera romanda. Un lavoro impegnativo, ma che sicuramente dà tanto a chi lo vive con una motivazione forte e con animo generoso.
Ringrazio il vostro “portavoce” per la sua presentazione – molto chiara, anche le tue domande finali –, che ha messo in luce alcuni aspetti della realtà giovanile. Questo è prezioso perché non sono cose che avete letto sui libri: è il frutto del vostro stare con i ragazzi, accompagnarli, ascoltarli… E anche portarli davanti al Signore, nella preghiera. È lì, nel silenzio, che riemergono i volti, le storie, i sorrisi e le lacrime, i sogni… Ed è lì che voi ritrovate anche lo slancio interiore, perché un lavoro come il vostro assorbe molte energie e può esaurire lo spirito se non c’è la “linfa” del Signore che lo ricarica.
Mi piace vedere il vostro lavoro sullo sfondo del Sinodo per e con i giovani, che abbiamo vissuto quattro anni fa. Anche quel Sinodo non si è esaurito con un bel documento finale, ma è stato il momento culminante di un cammino ecclesiale che precede e che segue l’assemblea. E direi che, con il vostro stare accanto ai giovani, anche voi potete, in un certo senso, scrivere nuove pagine della Lettera che è venuta fuori da quel Sinodo: l’Esortazione apostolica Christus vivit (25 marzo 2019).
Ogni volta che uno di voi si affianca a due o tre giovani in cammino, li ascolta, ascolta le delusioni, i fallimenti, i dubbi che portano dentro, e poi parla loro di Gesù Cristo, risvegliando nei loro cuori la speranza, lì si rinnova qualcosa dell’esperienza dei discepoli di Emmaus. Non dipende dalla vostra bravura: è Cristo vivo che passa, è il suo Spirito che agisce; ma è importante che voi ci siate, è necessaria la vostra presenza accanto a loro. Essere lì, accompagnare.
E un aspetto che merita di essere sottolineato è quello ecumenico: voi siete cattolici e protestanti e lavorate insieme. Un tempo ci bruciavamo! Adesso è bello questo lavorare insieme, è bello, lavorare in collaborazione. E questo è buono, dà buona testimonianza, e può aiutare la Chiesa a crescere verso un’unità sempre più piena, più conforme alla volontà di Cristo Signore. Vi incoraggio ad andare avanti su questa strada.
Cari fratelli e sorelle, vi ringrazio ancora della vostra visita. Vi auguro ogni bene per il vostro lavoro. Di cuore benedico voi, i vostri colleghi e le vostre famiglie. E vi chiedo per favore di pregare per me.
[01530-IT.02] [Testo originale: Italiano]
[B0744-XX.02]