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L’Udienza Generale, 21.09.2022


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Appelli del Santo Padre

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.00 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa ha incentrato la Sua meditazione sul suo recente viaggio in Kazakhstan in occasione del settimo Congresso dei Leaders delle Religioni Mondiali e Tradizionali.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti. Quindi ha rivolto un primo appello in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer che si celebra oggi e un secondo appello per la situazione della “martoriata Ucraina” invitando alla preghiera e alla vicinanza al popolo ucraino.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

La settimana scorsa, da martedì a giovedì, mi sono recato in Kazakhstan, vastissimo Paese dell’Asia centrale, in occasione del settimo Congresso dei Leaders delle religioni mondiali e tradizionali. Rinnovo al Signor Presidente della Repubblica e alle altre Autorità del Kazakhstan la mia gratitudine per la cordiale accoglienza che mi è stata riservata e per il generoso impegno profuso nell’organizzazione. Così pure ringrazio di cuore i Vescovi e tutti i collaboratori per il grande lavoro che hanno fatto, e soprattutto per la gioia che mi hanno dato di poterli incontrare e di vederli tutti insieme.

Come dicevo, il motivo principale del viaggio è stato di prendere parte al Congresso dei Leader delle religioni mondiali e tradizionali. Questa iniziativa è portata avanti da vent’anni dalle Autorità del Paese, che si presenta al mondo come luogo di incontro e di dialogo, in questo caso a livello religioso, e quindi come protagonista nella promozione della pace e della fratellanza umana. È stata la settima edizione di questo congresso: un Paese che ha 30 anni di indipendenza, ha fatto già 7 edizioni di questi congressi, uno ogni tre anni. Questo significa mettere le religioni al centro dell’impegno per la costruzione di un mondo in cui ci si ascolta e ci si rispetta nella diversità. E questo non è relativismo, no: è ascoltare e rispettare. E di questo va dato atto al Governo kazako, che, dopo essersi liberato dal giogo del regime ateistico, ora propone una strada di civiltà, condannando nettamente fondamentalismi ed estremismi. È una posizione equilibrata e di unità.

Il Congresso ha discusso e approvato la Dichiarazione finale, che si pone in continuità con quella firmata ad Abu Dhabi nel febbraio 2019 sulla fratellanza umana. Mi piace interpretare questo passo avanti come frutto di un cammino che parte da lontano: penso naturalmente allo storico Incontro interreligioso per la pace convocato da San Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986, tanto criticato dalla gente che non aveva lungimiranza; penso allo sguardo lungimirante di San Giovanni XXIII e San Paolo VI; e anche a quello di grandi anime di altre religioni – mi limito a ricordare il Mahatma Gandhi. Ma come non fare memoria di tanti martiri, uomini e donne di ogni età, lingua e nazione, che hanno pagato con la vita la fedeltà al Dio della pace e della fraternità? Lo sappiamo: i momenti solenni sono importanti, ma poi è l’impegno quotidiano, è la testimonianza concreta che costruisce un mondo migliore per tutti.

Oltre al Congresso, questo viaggio mi ha dato modo di incontrare le Autorità del Kazakhstan e la Chiesa che vive in quella terra.

Dopo aver visitato il Signor Presidente della Repubblica – che ancora ringrazio per la sua gentilezza –, ci siamo recati nella nuova Sala da Concerti, dove ho potuto parlare ai Governanti, ai rappresentanti della società civile e al Corpo diplomatico. Ho messo in risalto la vocazione del Kazakhstan ad essere Paese dell’incontro: in esso, infatti, convivono circa centocinquanta gruppi etnici e si parlano più di ottanta lingue. Questa vocazione, che è dovuta alle sue caratteristiche geografiche e alla sua storia, - questa vocazione di essere paese di incontro, di culture, di lingue - è stata accolta e abbracciata come un cammino, che merita di essere incoraggiato e sostenuto. Come pure ho auspicato che possa proseguire la costruzione di una democrazia sempre più matura, in grado di rispondere effettivamente alle esigenze dell’intera società. È un compito arduo, che richiede tempo, ma già bisogna riconoscere che il Kazakhstan ha fatto scelte molto positive, come quella di dire “no” alle armi nucleari e quella di buone politiche energetiche e ambientali. Questo è stato coraggioso. In un momento di questa tragica guerra dove alcuni pensano alle armi nucleari - una pazzia - questo paese già dall’inizio dice “no” alle armi nucleari.

Per quanto riguarda la Chiesa, mi ha tanto rallegrato incontrare una comunità di persone contente, gioiose, con entusiasmo. I cattolici sono pochi in quel Paese così vasto. Ma questa condizione, se vissuta con fede, può portare frutti evangelici: anzitutto la beatitudine della piccolezza, dell’essere lievito, sale e luce contando unicamente sul Signore e non su qualche forma di rilevanza umana. Inoltre la scarsità numerica invita a sviluppare le relazioni con i cristiani di altre confessioni, e anche la fraternità con tutti. Dunque piccolo gregge, sì, ma aperto, non chiuso, non difensivo, aperto e fiducioso nell’azione dello Spirito Santo, che soffia liberamente dove e come vuole. Abbiamo ricordato anche quella parte grigia, i martiri: i martiri di quel Popolo santo di Dio - perché ha sofferto decenni di oppressione ateistica, fino alla liberazione 30 anni fa - uomini e donne che hanno sofferto tanto per la fede nel lungo periodo della persecuzione. Assassinati, torturati, carcerati per la fede.

Con questo gregge piccolo ma gioioso abbiamo celebrato l’Eucaristia, sempre a Nur Sultan, nel piazzale di Expo 2017, circondato da architetture ultra-moderne. Era la festa della Santa Croce. E questo ci fa riflettere: in un mondo nel quale progresso e regresso si intrecciano, la Croce di Cristo rimane l’ancora di salvezza: segno della speranza che non delude perché fondata sull’amore di Dio, misericordioso e fedele. A Lui va il nostro ringraziamento per questo viaggio, e la preghiera affinché esso sia ricco di frutti per il futuro del Kazakhstan e per la vita della Chiesa pellegrina in quella terra. Grazie.

[01420-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Chers frères et sœurs,

La semaine dernière, je me suis rendu au Kazakhstan, vaste pays d'Asie centrale, à l'occasion du septième Congrès des dirigeants des religions mondiales et traditionnelles. Je renouvelle ma gratitude aux autorités et aux Évêques pour l'accueil chaleureux qui m'a été réservé et pour l'engagement généreux pris au sein de l'organisation.

Le Congrès organisé par les autorités politiques du Kazakhstan se présente comme un lieu de rencontre et de dialogue pour promouvoir la paix et la fraternité en plaçant les religions au centre de l'engagement pour construire un monde où la diversité est écoutée et respectée. Le gouvernement kazakh, après s'être affranchi du joug du régime athée, propose désormais une voie de civilisation qui fasse cohabiter politique et religion, sans les confondre ni les séparer, condamnant clairement l’intégrisme et l’extrémisme. La Déclaration finale, discutée et approuvée par le Congrès, s'inscrit dans la continuité de celle de Abu Dhabi sur la fraternité humaine et dans la lignée des initiatives de mes prédécesseurs.

Outre le Congrès, ce voyage m'a donné l'occasion de rencontrer l'Église qui vit sur cette terre: un petit troupeau oui, joyeux et enthousiaste mais aussi ouvert et confiant dans l’action du Saint-Esprit pouvant être un levain, un sel et une lumière reposant uniquement sur le Seigneur et non sur une forme quelconque de pertinence humaine. Avec eux nous avons célébré à Nour Soultan la fête de la Sainte Croix et nous nous sommes souvenus de leurs martyrs. La Croix du Christ, dans un monde de progrès et de régressions, demeure l’ancre du salut, un signe d’espérance qui ne déçoit pas parce qu’elle est fondée sur l’amour de Dieu.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare la delegazione del Soccorso Cattolico, Caritas Francia e il gruppo della diocesi di Chalon.

Vi esorto a rendere grazie con me per il viaggio compiuto la scorsa settimana in Kazakistan. Possa rivelarsi ricco di frutti per il futuro di questo Paese e per la vita della Chiesa pellegrina su questa terra. Questi momenti solenni vissuti durante il Congresso e i vari incontri sono importanti; tuttavia, è l’impegno quotidiano che costruisce un mondo migliore per tutti.

Dio benedica le vostre famiglie e le vostre comunità!

Speaker:

Je salue cordialement les pèlerins de langue française, en particulier la délégation du Secours Catholique, Caritas France, et le groupe du diocèse de Chalon.

Je vous encourage à rendre grâce avec moi pour le voyage accompli la semaine dernière au Kazakhstan. Puisse-t-il se révéler riche de fruits pour l’avenir de ce pays et pour la vie de l’Église pèlerine sur cette terre. Ces moments solennels vécus durant le Congrès et les diverses rencontres sont importants, mais il nous faut ensuite nous rappeler que c'est l'engagement au quotidien, qui construisent un monde meilleur pour tous.

Que Dieu bénisse vos familles et vos communautés!

[01421-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear Brothers and Sisters: Following my recent Apostolic Journey to Kazakhstan, I once more express my gratitude to the President of the Republic, the civil authorities, Bishops and lay faithful, and the many volunteers for their warm welcome. The primary purpose of my visit was to attend the Seventh Congress of Leaders of World and Traditional Religions, whose aim is to promote peace and human fraternity in our world. This gathering, together with its Final Declaration, is one more step forward on the path of interreligious dialogue, and continues a journey that began with the historic meeting in Assisi in 1986. This path also includes the Document on Human Fraternity signed in Abu Dhabi in 2019. When speaking of these noble efforts, we must also remember the many martyrs of diverse nationalities and backgrounds who have borne faithful witness in their daily lives to God’s desire for peace and fraternity among his children. In addition to encouraging the nation in its vocation as a Country of Encounter, I was able to meet members of the local Church. This small yet faithful flock, fortified by the example of its saints, especially during the years of persecution, is open to the promptings of the Holy Spirit. Indeed, it was fitting that we could celebrate Mass together on the Feast of the Exaltation of the Holy Cross, an instrument of suffering and death turned into the ultimate sign of hope and salvation. Let us pray that God will abundantly bless the people of Kazakhstan and the life of the pilgrim Church in that land.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’udienza odierna, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Danimarca, Norvegia, Gerusalemme e Stati Uniti d’America. In particolare, saluto i nuovi seminaristi del Venerabile Collegio Inglese all’inizio della loro formazione sacerdotale qui a Roma. Su ciascuno di voi, e sulle vostre famiglie, invoco la gioia e la pace del Signore Gesù.

Speaker:

I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially the groups from England, Denmark, Norway, Jerusalem and the United States of America. In a particular way my greeting goes to the new seminarians of the Venerable English College as they begin their priestly formation here in Rome. I invoke upon each of you, and your families, joy and peace in our Lord Jesus Christ.

[01422-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, dankbar blicke ich auf meine Apostolische Reise nach Kasachstan zurück, die ich in der vergangenen Woche anlässlich des Kongresses der Führer der Weltreligionen und der traditionellen Religionen unternommen habe. In diesen Tagen der Begegnung und des Dialogs wurde deutlich, wie unverzichtbar der Beitrag der Religionen für unsere Welt ist, in der man vielfach verlernt hat, aufeinander zu achten, einander zuzuhören und sich in der vom Schöpfer gewollten Vielfalt zu respektieren. So stellt die gemeinsame Abschlusserklärung dieses Kongresses einen wichtigen Schritt auf unserem Weg des Friedens und der universalen Geschwisterlichkeit dar. Versuchen wir, diese edlen Ziele zum Aufbau einer besseren Welt in unserem Alltag zu verwirklichen! Sehr gerne denke ich auch an die Begegnung mit der kleinen Gemeinschaft der Katholiken in diesem großen Land, die ein frohes Glaubenszeugnis gibt, und versucht, als Sauerteig in der Gesellschaft den Dialog und die Geschwisterlichkeit zu leben. Bitten wir den Herrn, er möge alle Menschen in Kasachstan, in diesem Land der Begegnung zwischen Religionen, Kulturen, Sprachen mit seinem Segen begleiten.

Santo Padre:

Cari pellegrini di lingua tedesca, durante il mio viaggio in Kazakistan abbiamo celebrato la festa dell’Esaltazione della Croce. Guardiamo con fiducia alla Croce di nostro Signore, che ci insegna l’amore, la compassione e il perdono e ci incoraggia ad abbracciare le croci della nostra vita. Dio vi benedica!

Speaker:

Liebe Pilger, deutscher Sprache, während meiner Reise nach Kasachstan haben wir das Fest Kreuzerhöhung gefeiert. Blicken wir voll Vertrauen auf das Kreuz unseres Herrn, der uns Liebe, Mitgefühl und Vergebung lehrt und uns ermutigt, die Kreuze unseres Lebens anzunehmen. Der Herr segne euch!

[01423-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

La semana pasada, del 13 al 15 de septiembre, estuve en Kazajistán. El motivo principal de este viaje fue participar en el Congreso de Líderes de Religiones Mundiales y Tradicionales. Allí se discutió y aprobó la Declaración final, como un paso más en la promoción de la paz y la fraternidad humana. Esos momentos de encuentro son importantes, pero no olvidemos que también el esfuerzo y el testimonio cotidiano de cada uno hacen posible construir un mundo mejor para todos.

Además de participar en el Congreso, pude encontrarme con las autoridades de Kazajistán —a quienes agradezco su acogida cordial— y con la Iglesia que vive en esas tierras. Allí los católicos son pocos, pero ese “pequeño rebaño” es una comunidad de personas alegres y entusiastas, abierta a las relaciones con los cristianos de otras confesiones y a la fraternidad con todos. Con ellos celebré la Misa el día de la Santa Cruz, la cual es signo de la esperanza que no defrauda porque está fundada en el amor de Dios, misericordioso y fiel.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española que están en la Plaza. El lema del Viaje apostólico a Kazajistán fue «Mensajeros de la paz y la unidad». Que Cristo resucitado nos conceda la gracia de ser portadores de su paz y constructores de unidad en cada uno de nuestros ambientes. Que Dios los bendiga. Muchas gracias.

[01424-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Na semana passada, visitei o Cazaquistão com o objetivo principal de participar no Congresso dos Líderes das Religiões Mundiais e Tradicionais, um evento que chegou à sétima edição, com o favor e o apoio das Autoridades do país. Este, depois de se ter libertado do jugo do regime ateu, fez-se paladino duma estrada de civilização onde convivem a política e a religião, sem se confundir nem hostilizar. Vemos, assim, as religiões no centro do empenho pela construção duma sociedade, onde se escutam e respeitam uns aos outros na diversidade, pondo de parte extremismos e fundamentalismos. O Congresso, com a sua Declaração final, representou mais uma etapa num caminho que já vem de longe: penso no histórico Encontro Inter-religioso em prol da Paz convocado por São João Paulo II em Assis no ano de 1986. Feliz e esperançado com a sementeira que pude ver crescer em Nur Sultan, lá encontrei também os fiéis católicos: num país predominantemente muçulmano, constituem um pequeno rebanho, mas formado por pessoas jubilosas e cheias de entusiamo. E a elas me juntei para celebrar a festa daquele dia: a Exaltação da Santa Cruz. No nosso mundo, com os seus avanços e recuos, a Cruz de Cristo permanece como âncora de salvação: um sinal de esperança que não desilude, porque fundada sobre o amor de Deus misericordioso e fiel. Hoje, queridos irmãos e irmãs, juntai-vos a mim para agradecer ao Senhor esta viagem e pedir-Lhe que a faça frutificar a bem do futuro do Cazaquistão e da vida da Igreja naquela terra.

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua portoghese, in particolare a quanti sono venuti dal Brasile – il gruppo di magistrati, l’associazione Regina Fidei e l’organizzazione Nossa Senhora da Estrada – invitando tutti a rimanere fedeli a Cristo Gesù. Egli ci sfida a uscire dal nostro mondo piccolo e ristretto verso il Regno di Dio e la vera libertà. Lo Spirito Santo vi illumini affinché possiate portare la Benedizione di Dio a tutti gli uomini. La Vergine Madre vegli sul vostro cammino e vi protegga.

Speaker:

Dirijo uma cordial saudação aos peregrinos de língua portuguesa, especialmente a quantos vieram do Brasil – o grupo de magistrados, a associação Regina Fidei e a organização Nossa Senhora da Estrada –, convidando todos a permanecer fiéis a Cristo Jesus. Ele desafia-nos a sair do nosso mundo limitado e estreito para o Reino de Deus e a verdadeira liberdade. O Espírito Santo vos ilumine para poderdes levar a Bênção de Deus a todos os homens. A Virgem Mãe vele sobre o vosso caminho e vos proteja.

[01425-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

تَكلَّمَ قَداسَةُ البابا اليَومَ على زيارتِهِ الرّسوليّةِ إلى كازاخستان، وقال: ذهبتُ في الأسبوعِ الماضيّ إلى كازاخستان في مناسبةِ المؤتمّرِ السَّابعِ لقادةِ الدياناتِ العالميّةِ والتّقليديّة. وأنا أرَى في هذا البلدِ مكانَ لقاءٍ وحوارٍ على المُستوى الدينيّ، ومكانًا رئيسيًّا لتعزيزِ السَّلامِ والأخُوَّةِ الإنسانِيَّة. جَلَسنا نحنُ قادةَ الدياناتِ حولَ مائدةٍ مستديرةٍ وتَحَدَّثنا. كانت الدياناتُ في قلبِ الالتزامِ مِن أجلِ بناءِ عالمٍ يتمُّ فيهِ الاصغاءُ واحترامُ التَنَوُّع. وناقشَ المؤتمَّرُ وصادَقَ على البيانِ الختاميّ الَّذي يَتَماشَى مَعَ وثيقةِ الأُخَوَّةِ الإنسانِيَّةِ الَّتي تَمَّ توقِيعُها في أبوظبي في العامِ ألفَينِ وَتِسعَةَ عَشَر. وقالَ قداسَتُهُ: بالإضافةِ إلى المؤتمّر، التقيتُ مَعَ السُّلطاتِ وَمُمَثِّلِي المُجتَمَعِ المدنيّ والسِّلكِ الدُّبلوماسيّ. والتقيتُ كذلكَ مَعَ المؤمنينَ الكاثوليك، هُم عددٌ قليل، لكن إنْ عاشوا بإيمان، فَهُم خميرةٌ ومِلحٌ ونور، ويَعتَمِدُونَ فقط على الرَّبِّ يسوع. وكونَهُم عددًا قليلًا يدعُوهم إلى تطويرِ عَلاقاتٍ مَعَ المسيحيّينَ مِنَ الطوائفِ الأخرى، والأُخُوَّةِ مَعَ الجميعِ أيضًا. وَمَعَ هذا القطيعِ الصَّغيرِ والفَرِح، احْتَفَلنا بالافخارِسْتيّا في يومِ عيدِ الصَّليبِ المقدَّس، وتأمَّلنا في الصَّليبِ الَّذي هوَ مِرساةُ الخلاص، وَعلامةُ الرَّجاءِ الَّتي لا تُخَيِّبُ الآمال، لأنَّهُ مُؤَسَّسٌ علَى محبّةِ اللهِ الرَّحيمِ والأمين، الَّذي إلَيهِ نُوَجِّهُ شُكرَنا علَى هذهِ الزِّيارة، وإلَيهِ نُوَجِّهُ صلاتَنا حتَّى تُؤتِيَ الثِّمارَ مِن أجلِ مستقبلِ كازاخستان والكنيسةِ في تلكَ الأرض.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba. Essere piccolo gregge in un paese vasto non dovrebbe impaurirci, ma piuttosto invitarci a vivere questa realtà con fede, affinché possiamo diventare lievito, sale e luce per gli altri, e fiduciosi nell’azione dello Spirito Santo, che soffia liberamente dove e come vuole. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏!

Speaker:

أُحَيِّي المؤمِنينَ الناطِقينَ باللغَةِ العربِيَّة. أنْ نكونَ قطيعًا صغيرًا في بلدٍ شاسعٍ يجبُ ألَّا يُخيفُنا هذا الأمر، بلْ يدعُونا إلى أنْ نعيشَ هذا الواقِعَ بإيمان، حتَّى نستطيعَ أنْ نكونَ خميرةً ومِلحًا ونورًا للآخرين، ونحنُ واثِقُونَ بِعَمَلِ الرُّوحِ القُدُس، الَّذي يَهِبُّ بحريَّةٍ حيثُما شاء وكيفَما شاء. باركَكُم الرّبُّ جَميعًا وحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!

[01426-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Drodzy bracia i siostry, w zeszłym tygodniu pojechałem, do Kazachstanu na siódmy Kongres Przywódców Religii Światowych i Tradycyjnych. Wyrażam wdzięczność Prezydentowi Republiki, władzom Kazachstanu oraz biskupom i wszystkim ich współpracownikom za przyjęcie i wielką pracę, jaką wykonali. Głównym motywem wyjazdu był udział w Kongresie Przywódców Religii Światowych i Tradycyjnych. Kongres omówił i zatwierdził Deklarację Końcową, nawiązującą do tej podpisanej w Abu Zabi w lutym 2019 r. o ludzkim braterstwie. Jest to owoc drogi, która sięga daleko wstecz: myślę oczywiście o historycznym międzyreligijnym spotkaniu na rzecz pokoju, zwołanym przez św. Jana Pawła II w Asyżu w 1986 r.; myślę o dalekowzrocznym spojrzeniu św. Jana XXIII i św. Pawła VI, a także o spojrzeniu wybitnych postaci innych religii jak Mahatmy Gandhiego. Oprócz Kongresu, podróż ta dała mi możliwość poznania władz Kazachstanu i żyjącego tam Kościoła. W tym ogromnym kraju katolików jest niewielu. Ale ten stan, jeśli jest przeżywany z wiarą, może przynieść ewangeliczne owoce: przede wszystkim błogosławieństwo małości, bycia zaczynem, solą i światłem, polegania tylko na Panu, a nie na jakiejś formie ludzkiego znaczenia. Kierujemy do Boga nasze podziękowania za tę podróż, i modlitwę, aby przyniosła ona owoce dla przyszłości Kazachstanu i dla życia Kościoła.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i polacchi. Vi sono grato per il dono della preghiera con cui mi avete accompagnato durante il mio Viaggio in Kazakhstan. Saluto in modo particolare i partecipanti alle celebrazioni del 40° anniversario della Fondazione Giovanni Paolo II, istituita dal medesimo mio Predecessore. Vi ringrazio per la vostra presenza e vi incoraggio a diffondere nel mondo la sua eredità spirituale, imitandone la santità di vita. Dio vi benedica.

Speaker:

Pozdrawiam serdecznie Polaków. Dziękuję wam za dar modlitwy, którą towarzyszyliście mi podczas mojej pielgrzymki do Kazachstanu. Witam szczególnie uczestników obchodów 40. rocznicy powstania Fundacji Jana Pawła II, ustanowionej przez tegoż mojego Poprzednika. Dziękuję za waszą obecność i zachęcam was, abyście propagowali w świecie jego dziedzictwo duchowe, naśladując świętość jego życia. Niech Bóg wam błogosławi.

[01427-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua croata

Santo Padre:

Saluto con gioia i pellegrini croati, in particolare i fedeli dell’Ordinariato militare in Croazia: i membri del Ministero della Difesa, del Ministero degli Interni e del Ministero dei Veterani di guerra, come anche i Vigili del fuoco, insieme alle loro famiglie, accompagnati dal Vescovo Ordinario militare e dai sacerdoti. Cari amici, il pellegrinaggio che state compiendo in occasione del venticinquesimo anniversario dell’Ordinariato militare, vi dia una rinnovata speranza e la gioia della fede, affinché possiate continuare ad offrire il prezioso contributo del vostro lavoro nella società in cui vivete. L’intercessione della Beata Vergine Maria vi accompagni sempre nel vostro cammino. A voi tutti la mia benedizione.

Siano lodati Gesù e Maria!

Speaker:

Radosno pozdravljam hrvatske hodočasnike, osobito vjernike Vojnog ordinarijata u Republici Hrvatskoj: članove Ministarstva obrane, Ministarstva unutarnjih poslova te Ministarstva branitelja kao i članove Vatrogasne zajednice, zajedno s njihovim obiteljima, u pratnji biskupa Vojnog ordinarija i svećenika. Dragi prijatelji, hodočašće koje trenutno vršite povodom dvadeset i pete obljetnice Vojnog ordinarijata, neka vam dade obnovljenu nadu i radost vjere, kako biste mogli nastaviti davati dragocjen doprinos vašega rada u društvu u kojemu živite. Neka vas na vašemu putu prati stalni zagovor Blažene Djevice Marije. Neka do svih vas doprije i moj blagoslov.

Hvaljen Isus i Marija.

[01429-AA.01] [Testo originale: Croato]

In lingua slovacca

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua slovacca. In particolare saluto i gruppi parrocchiali come pure i partecipanti al Sedicesimo pellegrinaggio dell’Ordinariato delle forze armate e dei corpi armati della Repubblica Slovacca, guidati da Monsignor František Rábek. Fratelli e sorelle, oggi celebriamo la festa di San Matteo, Apostolo ed Evangelista. La sua generosa risposta alla chiamata di Cristo illumini la vostra vita cristiana. Con tali voti benedico voi e le vostre famiglie in Patria. Sia lodato Gesù Cristo!

Speaker:

Zo srdca vítam slovenských veriacich. Osobitne pozdravujem farské skupiny, ako aj účastníkov Sestnástej púte Ordinariátu ozbrojených síl aozbrojených zborov Slovenskej republiky, vedených Monsignorom Františkom Rábekom. Bratia a sestry, dnes slávime sviatok svätého Matúša, Apoštola aEvanjelistu. Jeho veľkodušná odpoveď na Kristovo povolanie nech osvecuje váš kresťanský život. Stýmto želaním žehnám vás ivaše rodiny vo vlasti. Pochválený buď Ježiš Kristus!

[01428-AA.01] [Testo originale: Slovacco]

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i partecipanti al corso promosso dall’Università della Santa Croce, come pure i Missionari della carità contemplativi e le Figlie di Nostra Signora del Sacro Cuore che celebrano i rispettivi Capitoli generali.

Il mio pensiero va infine, come di consueto, ai giovani, ai malati, agli anziani e agli sposi novelli, che sono tanti, è bello sposarsi! La festa dell’evangelista San Matteo, che la Chiesa Universale celebra oggi, mi offre lo spunto per esortare tutti a porsi alla scuola del Vangelo. Troverete nelle parole di Cristo la luce e il sostegno per il vostro cammino. Grazie.

[01430-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Appelli del Santo Padre

Oggi, ricorre la Giornata Mondiale dell’Alzheimer, una malattia che colpisce tante persone le quali, a causa di questa patologia, sono spesso poste ai margini della società. Preghiamo per i malati di Alzheimer, per le loro famiglie e per coloro che se ne prendono amorevolmente cura, affinché siano sempre più sostenuti e aiutati. Associo anche alla preghiera gli uomini e le donne emodializzati dialisi e trapianto, qui convenuti con una rappresentanza.

E anche vorrei fare presente la terribile situazione della martoriata Ucraina. Il Cardinale Krajewski è andato lì per la quarta volta. Ieri mi ha telefonato, lui sta spendendo tempo lì, aiutando nella zona di Odessa, dando tanta vicinanza. Mi ha raccontato il dolore di questo popolo, le azioni selvagge, le mostruosità, i cadaveri torturati che trovano. Uniamoci a questo popolo così nobile e martire.

[01432-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0700-XX.02]