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L’Udienza Generale, 08.06.2022


 

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa, continuando il ciclo di catechesi sulla Vecchiaia, ha incentrato la sua riflessione sul tema «Nicodemo. «Come può un uomo nascere quando è vecchio?» (Lettura: Gv 3,3-6).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

 

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Tra le figure di anziani più rilevanti nei Vangeli c’è Nicodemo – uno dei capi dei Giudei –, il quale, volendo conoscere Gesù, ma di nascosto andò da lui di notte (cfr Gv 3,1-21). Nel colloquio di Gesù con Nicodemo emerge il cuore della rivelazione di Gesù e della sua missione redentrice, quando dice: «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna» (v. 16).

Gesù dice a Nicodemo che per “vedere il regno di Dio” bisogna “nascere dall’alto” (cfr v. 3). Non si tratta di ricominciare daccapo a nascere, di ripetere la nostra venuta al mondo, sperando che una nuova reincarnazione riapra la nostra possibilità di una vita migliore. Questa ripetizione è priva di senso. Anzi, essa svuoterebbe di ogni significato la vita vissuta, cancellandola come fosse un esperimento fallito, un valore scaduto, un vuoto a perdere. No, non è questo, questo nascere di nuovo del quale parla Gesù: è un’altra cosa. Questa vita è preziosa agli occhi di Dio: ci identifica come creature amate da Lui con tenerezza. La “nascita dall’alto”, che ci consente di “entrare” nel regno di Dio, è una generazione nello Spirito, un passaggio tra le acque verso la terra promessa di una creazione riconciliata con l’amore di Dio. È una rinascita dall’alto, con la grazia di Dio. Non è un rinascere fisicamente un’altra volta.

Nicodemo fraintende questa nascita, e chiama in causa la vecchiaia come evidenza della sua impossibilità: l’essere umano invecchia inevitabilmente, il sogno di una eterna giovinezza si allontana definitivamente, la consumazione è l’approdo di qualsiasi nascita nel tempo. Come può immaginarsi un destino che ha forma di nascita? Nicodemo pensa così e non trova il modo di capire le parole di Gesù. Questa rinascita, cos’è?

L’obiezione di Nicodemo è molto istruttiva per noi. Possiamo infatti rovesciarla, alla luce della parola di Gesù, nella scoperta di una missione propria della vecchiaia. Infatti, essere vecchi non solo non è un ostacolo alla nascita dall’alto di cui parla Gesù, ma diventa il tempo opportuno per illuminarla, sciogliendola dall’equivoco di una speranza perduta. La nostra epoca e la nostra cultura, che mostrano una preoccupante tendenza a considerare la nascita di un figlio come una semplice questione di produzione e di riproduzione biologica dell’essere umano, coltivano poi il mito dell’eterna giovinezza come l’ossessione – disperata – di una carne incorruttibile. Perché la vecchiaia è – in molti modi – disprezzata. Perché porta l’evidenza inconfutabile del congedo di questo mito, che vorrebbe farci ritornare nel grembo della madre, per ritornare sempre giovani nel corpo.

La tecnica si lascia attrarre da questo mito in tutti i modi: in attesa di sconfiggere la morte, possiamo tenere in vita il corpo con la medicina e la cosmesi, che rallentano, nascondono, rimuovono la vecchiaia. Naturalmente, una cosa è il benessere, altra cosa è l’alimentazione del mito. Non si può negare, però, che la confusione tra i due aspetti ci sta creando una certa confusione mentale. Confondere il benessere con l’alimentazione del mito dell’eterna giovinezza. Si fa tanto per riavere sempre questa giovinezza: tanti trucchi, tanti interventi chirurgici per apparire giovani. Mi vengono in mente le parole di una saggia attrice italiana, la Magnani, quando le hanno detto che dovevano toglierle le rughe, e lei disse: “No, non toccarle! Tanti anni ci sono voluti per averle: non toccarle!”. È questo: le rughe sono un simbolo dell’esperienza, un simbolo della vita, un simbolo della maturità, un simbolo di aver fatto un cammino. Non toccarle per diventare giovani, ma giovani di faccia: quello che interessa è tutta la personalità, quello che interessa è il cuore, e il cuore rimane con quella giovinezza del vino buono, che quanto più invecchia più è buono.

La vita nella carne mortale è una bellissima “incompiuta”: come certe opere d’arte che proprio nella loro incompiutezza hanno un fascino unico. Perché la vita quaggiù è “iniziazione”, non compimento: veniamo al mondo proprio così, come persone reali, come persone che progrediscono nell’età, ma sono per sempre reali. Ma la vita nella carne mortale è uno spazio e un tempo troppo piccolo per custodire intatta e portare a compimento la parte più preziosa della nostra esistenza nel tempo del mondo. La fede, che accoglie l’annuncio evangelico del regno di Dio al quale siamo destinati, ha un primo effetto straordinario, dice Gesù. Essa consente di “vedere” il regno di Dio. Noi diventiamo capaci di vedere realmente i molti segni di approssimazione della nostra speranza di compimento per ciò che, nella nostra vita, porta il segno della destinazione per l’eternità di Dio.

I segni sono quelli dell’amore evangelico, in molti modi illuminati da Gesù. E se li possiamo “vedere”, possiamo anche “entrare” nel regno, con il passaggio dello Spirito attraverso l’acqua che rigenera.

La vecchiaia è la condizione, concessa a molti di noi, nella quale il miracolo di questa nascita dall’alto può essere assimilato intimamente e reso credibile per la comunità umana: non comunica nostalgia della nascita nel tempo, ma amore per la destinazione finale. In questa prospettiva la vecchiaia ha una bellezza unica: camminiamo verso l’Eterno. Nessuno può rientrare nel grembo della madre, e neppure nel suo sostituto tecnologico e consumistico. Questo non dà saggezza, questo non dà cammino compiuto, questo è artificiale. Sarebbe triste, seppure fosse possibile. Il vecchio cammina in avanti, il vecchio cammina verso la destinazione, verso il cielo di Dio, il vecchio cammina con la sua saggezza vissuta durante la vita. La vecchiaia perciò è un tempo speciale per sciogliere il futuro dall’illusione tecnocratica di una sopravvivenza biologica e robotica, ma soprattutto perché apre alla tenerezza del grembo creatore e generatore di Dio. Qui, io vorrei sottolineare questa parola: la tenerezza dei vecchi. Osservate un nonno o una nonna come guardano i nipoti, come accarezzano i nipoti: quella tenerezza, libera da ogni prova umana, che ha vinto le prove umane e capace di dare gratuitamente l’amore, la vicinanza amorosa dell’uno per gli altri. Questa tenerezza apre la porta a capire la tenerezza di Dio. Non dimentichiamo che lo Spirito di Dio è vicinanza, compassione e tenerezza. Dio è così, sa accarezzare. E la vecchiaia ci aiuta a capire questa dimensione di Dio che è la tenerezza. La vecchiaia è il tempo speciale per sciogliere il futuro dall’illusione tecnocratica, è il tempo della tenerezza di Dio che crea, crea una strada per tutti noi. Lo Spirito ci conceda la riapertura di questa missione spirituale – e culturale – della vecchiaia, che ci riconcilia con la nascita dall’alto. Quando noi pensiamo alla vecchiaia così, poi diciamo: come mai questa cultura dello scarto decide di scartare i vecchi, considerandoli non utili? I vecchi sono i messaggeri del futuro, i vecchi sono i messaggeri della tenerezza, i vecchi sono i messaggeri della saggezza di una vita vissuta. Andiamo avanti e guardiamo ai vecchi.

[00903-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

 

Speaker:

Chers frères et sœurs,

Jésus explique à Nicodème que pour voir le règne de Dieu, il faut «naître d’en haut». Ce notable pharisien veut connaître Jésus et s’est rendu en cachette auprès de lui, mais il peine à comprendre cette nouvelle naissance dont Jésus lui parle, car il est âgé.

De fait, la «naissance d’en haut», qui nous permet d’entrer dans le royaume de Dieu, est une génération dans l’Esprit, un passage à travers les eaux vers la Terre promise.

L’objection de Nicodème est très instructive pour nous. Nous pouvons la renverser, à la lumière des paroles de Jésus, pour y découvrir une mission propre à la vieillesse, loin de cette obsession désespérée d’une chair incorruptible où le mythe de l’éternelle jeunesse refuse la réalité de la vieillesse et où l’on attend tout de la médecine et des cosmétiques. La recherche d’un certain bien-être légitime ne doit pas faire basculer vers ce mythe de l’éternelle jeunesse.

En effet, la vie dans la chair mortelle ici-bas a quelque chose d’inachevé, parce que cette vie est un commencement, non un accomplissement. La foi, qui nous permet de «voir le règne de Dieu», nous oriente vers l’éternité. Et la vieillesse ne devrait pas donner la nostalgie de notre naissance dans le temps, mais l’amour pour notre destinée finale. En ce sens, la vieillesse possède une beauté unique: elle nous fait cheminer vers l’Éternité.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i fedeli di lingua francese presenti a questa udienza, in particolare i pellegrini venuti dalla Francia e da La Réunion, dalla Costa d’Avorio e dal Gabon. Sull’esempio di Nicodemo, lo Spirito Santo ci faccia riscoprire questa missione spirituale della vecchiaia che ci riconcilia con "la nascita dall'alto". Lo Spirito Santo, il Consolatore, vi benedica tutti!

Speaker:

Je salue cordialement les pèlerins de langue française présents à cette audience, en particulier les pèlerins venus de France et de La Réunion, de Côte d’Ivoire et du Gabon.

Qu’à la suite de Nicodème, l’Esprit-Saint nous accorde la redécouverte de cette mission spirituelle de la vieillesse qui nous réconcilie avec «la naissance d’en haut».

Que l’Esprit Saint Consolateur vous bénisse!

[00904-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear brothers and sisters: In our continuing catechesis on the meaning and value of old age in the light of God’s word, we now consider the words spoken by Jesus to Nicodemus: “No one can see the kingdom of God without being born anew” (Jn 3:3) by water and the Holy Spirit. This spiritual rebirth does not negate or detract from the value of our earthly existence, but points it towards its ultimate fulfilment in the eternal life and joy of heaven. Our age, with its frantic pursuit of the myth of eternal youth, needs to relearn this truth and to see every age of life as preparation for the eternal happiness for which we were created. Jesus tells Nicodemus: “God so loved the world that he gave his only Son, so that everyone who believes in him may not perish, but may have eternal life (v. 16). The elderly, through their faith, wisdom and experience, can bear convincing witness to the presence of God’s kingdom in our midst and the authentic meaning of our earthly existence as a foretaste of that true “eternal youth” which awaits us in the new creation inaugurated by Christ and his Holy Spirit.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Filippine e Stati Uniti d’America. Rivolgo un saluto particolare ai numerosi gruppi di giovani studenti qui presenti. Su voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore nostro Gesù Cristo. Il Signore vi benedica!

Speaker:

I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially those from England, the Philippines and the United States of America. I offer a special greeting to the many student groups present. Upon you and your families I invoke the joy and peace of our Lord Jesus Christ. God bless you!

[00905-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, heute möchten wir über das Gespräch Jesu mit dem Pharisäer und Schriftgelehrten Nikodemus nachdenken. Wir erinnern uns: Nikodemus hatte Jesus nachts aufgesucht, um mit ihm sprechen zu können. Dabei erklärte Jesus dem Nikodemus, dass es notwendig sei, „von oben“ geboren zu werden, um das Reich Gottes sehen zu können (vgl. Joh 3,3). Nikodemus fragte ihn: Wie kann ein Mensch, der alt ist, geboren werden? Heute wollen einige diese Frage mit der Suche nach Möglichkeiten einer Produktion bzw. Reproduktion biologischen Lebens beantworten. Sie nähren den Traum einer unsterblichen Jugend. Das Älterwerden macht uns die Unhaltbarkeit dieses Mythos deutlich. Wir können durch Technik und Kosmetik den Körper nicht künstlich am Leben erhalten, das Alter verdrängen und irgendwann vielleicht sogar den Tod besiegen. Das Leben auf der Erde ist räumlich und zeitlich nicht imstande, den kostbarsten Teil unserer menschlichen Existenz zu erhalten und zu vollenden. Im Glauben vermögen wir aber das Reich Gottes zu sehen und die Liebe Gottes zu erkennen, die uns zur Fülle des Lebens führen will. Gerade ältere gläubige Menschen können uns Zeichen der Hoffnung vermitteln, um die Bestimmung für die Ewigkeit nicht aus den Augen zu verlieren, die sich im Reich Gottes vollenden wird.

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua tedesca, in particolare agli alunni del Wilhelmsstift a Tübingen, e del Felixianum di Trier, nonché ai ministranti della Diocesi di Eichstätt. Nel Signore Gesù siamo figli amati di Dio. Lo Spirito Santo ci aiuti ad essere messaggeri di gioia e testimoni della sua carità!

Speaker:

Herzlich grüße ich die Pilger deutscher Sprache, besonders die Priesteramtskandidaten des Wilhelmsstifts in Tübingen, die Alumnen des Felixianums in Trier und die Ministranten aus der Diözese Eichstätt. Durch den Herrn Jesus sind wir geliebte Kinder Gottes. Der Heilige Geist mache uns zu Boten der Freude und Zeugen seiner Liebe!

[00906-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

En la catequesis de hoy reflexionamos sobre la importante figura de un anciano del Nuevo Testamento: Nicodemo, a quien Jesús le dice que para “ver el Reino de Dios” hay que “renacer de lo alto”. Nicodemo no entiende sus palabras, y le plantea la imposibilidad de volver a nacer cuando uno ya es viejo. Pero Jesús se refiere a un nuevo nacimiento en el Espíritu, para el cual la ancianidad no es obstáculo, y a que nos dejemos abrazar por la ternura del amor creador de Dios.

En esta época que vivimos el mito de la eterna juventud es una obsesión. La vejez se desprecia, olvidando que la vida terrenal es un “inicio” y no una “conclusión”; caminamos hacia la eternidad. En este camino, la fe nos permite “ver” el Reino de Dios. En este sentido, quienes atraviesan la etapa de la ancianidad pueden descubrir, a la luz del Evangelio, una nueva misión: ser signos e instrumentos del amor de Dios que señalan cuál es la meta definitiva a la que estamos llamados.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Los invito a releer el diálogo de Jesús con Nicodemo y a preguntarnos cómo estamos viviendo la llamada a “nacer de nuevo”. Pidamos al Señor que el Espíritu Santo nos haga transmisores de amor y esperanza para quienes nos rodean. Que Dios los bendiga. Muchas gracias.

[00907-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Nicodemos, um dos chefes dos Judeus, está entre as pessoas idosas mais relevantes nos Evangelhos. No seu diálogo com o divino Mestre manifesta-se o coração da Revelação de Jesus e de sua missão redentora: “Deus amou tanto o mundo, que deu o seu Filho único, para que todo o que nele crer não pereça, mas tenha a vida eterna” (Jo 3, 16). Quando Jesus lhe diz que é preciso “nascer do Alto”, Nicodemos apresenta como objeção a velhice. Mas, à luz da palavra de Jesus em resposta a esta objeção, descobrimos que a velhice não é um obstáculo a este novo nascimento, e sim o tempo oportuno para entendê-lo. O “nascimento do Alto”, que nos permite entrar no reino de Deus, é uma nova geração no Espírito. A vida em nossa carne mortal é uma belíssima obra inacabada, como algumas obras de arte que, apesar de incompletas, possuem um fascínio único. Porque a nossa vida aqui na terra é iniciação, e não consumação. A fé, que acolhe o anúncio evangélico do reino de Deus ao qual estamos destinados, nos torna capazes de ver os sinais de esperança nesta nova vida em Deus. A velhice é a condição na qual o milagre do “nascimento do alto” pode ser assimilado intimamente e tornar-se sinal de credibilidade para a humanidade.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua portoghese, in particolare i membri del Centro Nacional de Cultura del Portogallo e dell’Associazione Evangelizar é preciso, di Curitiba, nel Brasile. Fratelli e sorelle, lo Spirito Santo ci aiuti a capire la vecchiaia come periodo nel quale – abbandonato il mito dell’eterna giovinezza – impariamo cosa significa “nascere dall’alto” e siamo riconciliati con la nostra destinazione eterna. Dio vi benedica!

Speaker:

Saúdo cordialmente os peregrinos de língua portuguesa, em particular os membros do Centro Nacional de Cultura de Portugal e da Associação “Evangelizar é preciso”, de Curitiba, no Brasil. Irmãos e irmãs, o Espírito Santo nos ajude a compreender a velhice como período no qual – abandonado o mito da eterna juventude – aprendemos o que significa “nascer do alto” e somos reconciliados com nosso destino eterno. Que Deus vos abençoe!

[00908-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

تَكلَّمَ قَداسَةُ البابا اليَومَ علَى الشَّيخوخَةِ ونيقوديمُس المتَقَدِّمِ في السِّنّ، وقال: في حديثِ يسوع مَعَ نيقوديمُس قالَ لهُ: من أجلِ أنْ ترَى ملكوتَ اللهِ تحتاجُ أنْ تُولَدَ مِنْ عَلُ. لكن هذهِ الوِلادَةُ لا تعنِي أنْ نُولَدَ مِن جديد، ونُكَرِّرَ مَجيئَنا إلى العالم، على أمَلِ أنْ نَجِدَ مع الوِلادةِ الجديدةِ فُرصَةً لحياةٍ ثانيَّةٍ أفضل. هذا التِكرّارُ لا معنَى لهُ، بلْ يُفرِغُ الحياةَ الَّتي عِشناها مِن كلِّ معنَى، ويُلغِيها كما لو كانتْ خِبرةً فاشِلَة، وفَراغًا وضَياعًا. الوِلادَةُ مِن عَلُ، الَّتي تسمحُ لنا بأنْ نَدخُلَ إلى ملكوتِ الله، هي وِلادَةٌ بالماءِ والرُّوح، هي عُبورُ المياهِ إلى أرضِ الميعادِ الَّتي هي خليقَةٌ مُتصالِحَةٌ مَعَ الله. أساءَ نيقوديمُس فَهمَ هذه الوِلادَة، وأمامَ واقِعِ الشَّيخوخةِ قالَ إنَّها غيرُ مُمكِنَة. إنَّ اعتراضَ نيقوديمُس مفيدٌ لنا ويُمكِنُ أنْ نَجِدَ فيهِ تعلِيمًا لنا. فالشَّيخُوخةُ ليستْ عَقَبَةً أمامَ الوِلادَةِ مِن عَلُ، وليسَ هذا فقط، بلْ هي الوقتُ المناسِبُ لِفَهمِها وَتَحقِيقِها، ولِلخُروجِ مِن سوءِ الفَهمِ الَّذي يَجعَلُ الحياةَ الجديدةَ مِثلَ التَشَبُثِ برجاءِ حياةٍ زمنيّةٍ دائمة. الوِلادَةُ الجديدةُ بالماءِ والرُّوح، تَسمَحُ لنا بأنْ نرَى ملكوتَ الله، وبأنْ نرَى العلاماتِ الَّتي تُشيرُ إليهِ علَى الأرض، وأَهَمُّها الحبُّ الإنجِيليّ. فإذا تَمَكَّنا مِن رؤيَّةِ هذا الحُبّ، أَمكَنَنا دخولَ الملكوتِ بقبولِ الماءِ والرُّوح، واستمرَّت مسيرَتُنا الطَبيعيَّةُ نحوَ مصيرِنا الَّذي هو أبديَّةُ الله.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba. La vecchiaia, in modo particolare, è un tempo di grazia, nel quale il Signore rinnova la Sua chiamata agli anziani a custodire e trasmettere la loro fede e a guidare con la loro sapienza il mondo di oggi, che sta affrontando molte difficoltà, diventando così un faro per le nuove generazioni. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏‎‎‎‏!

Speaker:

أُحَيِّي المؤمِنينَ الناطِقينَ باللغَةِ العربِيَّة. الشَّيخُوخَةُ هيَ بنَوعٍ خاص زَمَنُ نِعمَة، حيثُ يُجدِّدُ الرَّبُّ يسوع فيه دعوَتَهُ لِلمُتَقَدِّمينَ في السِّنّ، لِيُحافِظُوا على إيمانِهِم وَيَنقُلُوه، ويُرشِدُوا بِحِكمَتِهِم عالَمَ اليومِ الَّذي يُواجِهُ صِعابًا كثيرة، فيَكُونوا بذلِكَ مَنارةً للأجيالِ الجَدِيدة. باركَكُم الرّبُّ جَميعًا وحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!

[00909-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

W kolejnej katechezie na temat starości, naszą myśl absorbuje dzisiaj postać ewangelicznego Nikodema. Podczas spotkania z Panem Jezusem dowiaduje się on, że aby ujrzeć królestwo Boże, trzeba się powtórnie narodzić. Nikodem błędnie rozumie te narodziny i sprzeciwia się Jezusowi. Odwołuje się do swej starości, pokazując, że jest ona nieunikniona, że nie można cofnąć czasu i powrócić do łona matki. W świetle słów Pana o narodzeniu z Ducha, wiemy jednak, że starość nie stoi w sprzeczności z nowymi narodzinami z wysoka, wręcz przeciwnie jest dla nich stosownym czasem. Nasza epoka kultywuje mit wiecznej młodości. Oczekując na pokonanie śmierci, dzięki zdobyczom techniki i medycyny, stara się spowolnić i ukryć starość, która właśnie dlatego jest tak bardzo znienawidzona, bo ostatecznie obala ten mit. Tymczasem życie w śmiertelnym ciele jest pięknym niespełnieniem, ponieważ życie na ziemi to inicjacja, a nie spełnienie. Wiara pozwala dostrzec Królestwo Boże, ostateczny cel naszego życia w Bożej wieczności. W tej perspektywie starość jest okresem, w którym cud ponownych narodzin z wysoka może zostać wewnętrznie przyswojony. Ma on swoje wyjątkowe piękno: oto idziemy ku wiecznemu Bogu. Z biegiem lat nikt nie powraca do łona matki, lecz idzie naprzód, w stronę celu, w stronę Bożego nieba. Starość uwalnia nas od iluzji biologicznego i technicznego przetrwania, a otwiera na czułość stwórczego i rodzącego łona Boga.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i polacchi, e in particolare i sacerdoti della diocesi di Włocławek che sono venuti a Roma nel 25° anniversario della loro ordinazione. Oggi ricordate la regina Santa Edvige, Apostola della Lituania e fondatrice dell'Università Jagellonica. Durante la sua canonizzazione, San Giovanni Paolo II ricordò che per opera sua la Polonia fu unita alla Lituania e alla Rus’. Affidatevi alla sua intercessione, pregando come lei ai piedi della Croce per la pace in Europa. Vi benedico di cuore.

Speaker:

Pozdrawiam serdecznie Polaków, a szczególnie kapłanów z diecezji włocławskiej, którzy przybyli do Rzymu z okazji 25-lecia święceń kapłańskich. Dzisiaj wspominacie św. Jadwigę, królową, apostołkę Litwy, fundatorkę Uniwersytetu Jagiellońskiego. Podczas jej kanonizacji św. Jan Paweł II przypomniał, że to za jej sprawą Polska zjednoczyła się z Litwą i Rusią. Powierzając się ufnie jej wstawiennictwu, módlcie się tak jak ona, u stóp krzyża, o pokój w Europie. Z serca wam błogosławię.

[00910-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto le Suore Capitolari della Congregazione di Nostra Signora del Carmelo, incoraggiandole a camminare sempre con gioia nelle vie del Signore. Sono lieto poi di accogliere i fedeli della parrocchia Gesù Cristo Salvatore, di Praia a Mare ed auspico che il 25° di fondazione della parrocchia sia uno stimolo per essere credibili testimoni del Vangelo.

Saluto altresì la Federazione degli Ordini delle Professioni Infermieristiche e l’Associazione Volontari del Sangue di Acireale, esprimendo apprezzamento per le loro attività di solidarietà. Un saluto va inoltre agli atleti del pellegrinaggio a piedi da Macerata a Loreto, con la fiaccola della pace che vuol essere un segno ed insieme un invito alla fraternità tra gli individui e tra i popoli.

Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, agli ammalati, ai giovani e agli sposi novelli. Domenica prossima celebreremo la solennità della Santissima Trinità. Tutti esorto a trovare nella consapevolezza della presenza della Trinità nella nostra vita, grazie al Battesimo, il sostegno per compiere in ogni circostanza la volontà del Signore.

Vi benedico di cuore.

[00911-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0440-XX.02]