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L’Udienza Generale, 01.06.2022


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Appello del Santo Padre

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa, continuando il ciclo di catechesi sulla Vecchiaia, incentra la sua riflessione sul tema «Non mi abbandonare quando declinano le mie forze» (Sal 71,9) (Lettura: Sal 71,5-6.20-21).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti. Quindi ha rivolto un appello e un invito affinché si risolva la questione del blocco dell’esportazione del grano dall’Ucraina.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

La bella preghiera dell’anziano che troviamo nel Salmo 71 che abbiamo ascoltato ci incoraggia a meditare sulla forte tensione che abita la condizione della vecchiaia, quando la memoria delle fatiche superate e delle benedizioni ricevute è messa alla prova della fede e della speranza.

La prova si presenta già di per sé con la debolezza che accompagna il passaggio attraverso la fragilità e la vulnerabilità dell’età avanzata. E il salmista – un anziano che si rivolge al Signore – menziona esplicitamente il fatto che questo processo diventa un’occasione di abbandono, di inganno e di prevaricazione e di prepotenza, che a volte si accaniscono sull’anziano. Una forma di viltà nella quale ci stiamo specializzando in questa nostra società. È vero! In questa società dello scarto, questa cultura dello scarto, gli anziani sono messi da parte e soffrono queste cose. Non manca, infatti, chi approfitta dell’età dell’anziano, per imbrogliarlo, per intimidirlo in mille modi. Spesso leggiamo sui giornali o ascoltiamo notizie di anziani che vengono raggirati senza scrupolo per impadronirsi dei loro risparmi; o che sono lasciati privi di protezione o e abbandonati senza cure; oppure offesi da forme di disprezzo e intimiditi perché rinuncino ai loro diritti. Anche nelle famiglie – e questo è grave, ma succede anche nelle famiglie - accadono tali crudeltà. Gli anziani scartati, abbandonati nelle case di riposo, senza che i figli vadano a trovarli o se vanno, vanno poche volte all’anno. L’anziano messo proprio all’angolo dell’esistenza. E questo succede: succede oggi, succede nelle famiglie, succede sempre. Dobbiamo riflettere su questo.

L’intera società deve affrettarsi a prendersi cura dei suoi vecchi – sono il tesoro! -, sempre più numerosi, e spesso anche più abbandonati. Quando sentiamo di anziani che sono espropriati della loro autonomia, della loro sicurezza, persino della loro abitazione, comprendiamo che l’ambivalenza della società di oggi nei confronti dell’età anziana non è un problema di emergenze occasionali, ma un tratto di quella cultura dello scarto che avvelena il mondo in cui viviamo. L’anziano del salmo confida a Dio il suo sconforto: «Contro di me – dice - parlano i miei nemici, / coloro che mi spiano congiurano insieme / e dicono: “Dio lo ha abbandonato, / inseguitelo, prendetelo: nessuno lo libera!”» (vv.10-11). Le conseguenze sono fatali. La vecchiaia non solo perde la sua dignità, ma si dubita persino che meriti di continuare. Così, siamo tutti tentati di nascondere la nostra vulnerabilità, di nascondere la nostra malattia, la nostra età e la nostra vecchiaia, perché temiamo che siano l’anticamera della nostra perdita di dignità. Domandiamoci: è umano indurre questo sentimento? Come mai la civiltà moderna, così progredita ed efficiente, è così a disagio nei confronti della malattia e della vecchiaia, nasconde la malattia, nasconde la vecchiaia? E come mai la politica, che si mostra tanto impegnata nel definire i limiti di una sopravvivenza dignitosa, nello stesso tempo è insensibile alla dignità di una affettuosa convivenza con i vecchi e i malati?

L’anziano del salmo che abbiamo sentito, questo anziano che vede la sua vecchiaia come una sconfitta, riscopre la fiducia nel Signore. Sente il bisogno di essere aiutato. E si rivolge a Dio. Sant’Agostino, commentando questo salmo, esorta l’anziano: «Non temere di essere abbandonato nella tua vecchiaia. […] Perché temi che [il Signore] ti abbandoni, che ti respinga nel tempo della vecchiaia quando verrà meno la tua forza? Anzi, proprio allora sarà in te la sua forza, quando verrà meno la tua» (PL 36, 881-882). E il salmista anziano invoca: «Liberami e difendimi, / tendi a me il tuo orecchio e salvami. / Sii tu la mia roccia, / una dimora sempre accessibile; / hai deciso di darmi salvezza: / davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!» (vv. 2-3). L’invocazione testimonia la fedeltà di Dio e chiama in causa la sua capacità di scuotere le coscienze deviate dalla insensibilità per la parabola della vita mortale, che va custodita nella sua integrità. Prega ancora così: «O Dio, da me non stare lontano: / Dio mio, vieni presto in mio aiuto. / Siano svergognati e annientati quanti mi accusano, / siano coperti di insulti e d’infamia / quanti cercano la mia rovina» (vv. 12-13).

In effetti, la vergogna dovrebbe cadere su coloro che approfittano della debolezza della malattia e della vecchiaia. La preghiera rinnova nel cuore dell’anziano la promessa della fedeltà e della benedizione di Dio. L’anziano riscopre la preghiera e ne testimonia la forza. Gesù, nei Vangeli, non respinge mai la preghiera di chi ha bisogno di essere aiutato. Gli anziani, a motivo della loro debolezza, possono insegnare a chi vive altre età della vita che tutti abbiamo bisogno di abbandonarci al Signore, di invocare il suo aiuto. In questo senso, tutti dobbiamo imparare dalla vecchiaia: sì, c’è un dono nell’essere vecchi inteso come abbandonarsi alle cure degli altri, a partire da Dio stesso.

C’è allora un “magistero della fragilità”, non nascondere le fragilità, no. Sono vere, c’è una realtà e c’è un magistero della fragilità, che la vecchiaia è in grado di rammentare in modo credibile per l’intero arco della vita umana. Non nascondere la vecchiaia, non nascondere le fragilità della vecchiaia. Questo è un insegnamento per tutti noi. Questo magistero apre un orizzonte decisivo per la riforma della nostra stessa civiltà. Una riforma ormai indispensabile a beneficio della convivenza di tutti. L’emarginazione degli anziani sia concettuale sia pratica, corrompe tutte le stagioni della vita, non solo quella dell’anzianità. Ognuno di noi può pensare oggi agli anziani della famiglia: come io mi rapporto con loro, li ricordo, vado a trovarli? Cerco che non manchi nulla a loro? Li rispetto? Gli anziani che sono nella mia famiglia, mamma, papà, nonno, nonna, gli zii, amici, li ho cancellati dalla mia vita? O vado da loro a prendere saggezza, la saggezza della vita? Ricordati che anche tu sarai anziano o anziana. La vecchiaia viene per tutti. E come tu vorresti essere trattato o trattata nel momento nella vecchiaia, tratta tu gli anziani oggi. Sono la memoria della famiglia, la memoria dell’umanità, la memoria del Paese. Custodire gli anziani che sono saggezza. Il Signore conceda agli anziani che fanno parte della Chiesa la generosità di questa invocazione e di questa provocazione. Che questa fiducia nel Signore ci contagi. E questo, per il bene di tutti, di loro e di noi e dei nostri figli.

[00858-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Chers frères et sœurs,

Aujourd’hui le Psalmiste, dans sa vieillesse, nous fait entendre sa prière au Seigneur. Pour les personnes âgées, l’épreuve réside déjà dans la faiblesse et la vulnérabilité qui les accompagne, et qui trop souvent suscitent envers-elles abandon, tromperies, dominations et abus. Le Psalmiste voit sa vieillesse comme une défaite et redécouvre dans le même moment la confiance dans le Seigneur. La prière renouvelle dans le cœur des aînés la promesse de la fidélité et de la bénédiction de Dieu, et, nous le savons, Jésus entend toujours les prières de ceux qui ont besoin d’aide.

Dans nos sociétés modernes, qui se veulent avancées, il est saisissant de voir combien la culture du déchet, empoisonnant notre monde, est prégnante. Elle suscite un malaise en face de la maladie et de la vieillesse. La marginalisation des aînés blesse tous les âges de notre civilisation, pas seulement les personnes âgées. Perçue comme une perte de dignité, on en doute même qu’elle vaille la peine d’être vécue. Pourtant les personnes âgées nous enseignent, à tous et tout au long de notre vie, la nécessité de nous abandonner aux soin des autres à commencer par Dieu. Ce Magistère de la fragilité est décisif pour notre civilisation.

Santo Padre:

Saluto cordialmente le persone di lingua francese, in particolare i liceali dell’Immacolata Concezione di Laval e gli studenti dell'Istituto dell’Oratorio di Lione. I nostri anziani sono un magistero vivente. Attraverso la loro fragilità ci insegnano la necessità di abbandonarci al Signore e agli altri. Chiediamo al Signore di entrare, con fede, nella saggezza di questa fragilità perché possa rendere le nostre società più umane e fraterne. Dio vi benedica.

Speaker:

Je salue cordialement les personnes de langue française, en particulier les lycéens de l’Immaculée Conception de Laval et les étudiants de l’Institut de l’Oratoire de Lyon. Nos personnes âgées sont un Magistère vivant. Par leur fragilité, ils nous apprennent la nécessité de nous abandonner au Seigneur et aux autres. Demandons au Seigneur d’entrer, par la foi, dans la sagesse de cette fragilité pour qu’elle puisse rendre nos sociétés plus humaines et fraternelle. Que Dieu vous bénisse.

[00859-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear brothers and sisters: In our continuing catechesis on the meaning and value of old age in the light of God’s word, we now consider the heartfelt prayer found in the first verses of Psalm 71: “You, O Lord, are my hope; my trust, O Lord, from my youth” (v. 5). Sensing the growing frailty and vulnerability that come with the passing of the years, the Psalmist implores God’s continued protection and care. In our own day, his anxious concern is shared by many of the elderly, who see their dignity and even their rights threatened by the spread of a “throwaway culture” that views them as useless and indeed a burden to society. In the face of this sense of frailty and uncertainty, the Psalmist reaffirms his trust in God’s covenant fidelity and his provident care. In every generation, the elderly can offer us a much-needed example of such perseverance in prayer and hope-filled surrender to the Lord. By their presence and example, they can open minds and hearts, and inspire the building of a more just and humane society – one that respects all the stages of life and values the contribution of each of its members to the common good.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Inghilterra e Stati Uniti d’America. Rivolgo un saluto particolare ai numerosi gruppi di giovani studenti. Nell’imminenza della Solennità di Pentecoste, invoco su voi e sulle vostre famiglie un’abbondante effusione dei doni dello Spirito Santo. Il Signore vi benedica!

Speaker:

I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially those from England and the United States of America. I offer a special greeting to the many student groups present. As we prepare to celebrate the Solemnity of Pentecost, I invoke upon you and your families an abundant outpouring of the gifts of the Holy Spirit. May the Lord bless you!

[00860-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, bei Psalm 71, aus dem wir einen Ausschnitt gehört haben, handelt es sich um das Gebet eines älteren Menschen, der angesichts seiner spürbar schwindenden Kräfte Gott um Hilfe anruft. Er erlebt nicht nur die eigene Schwäche, sondern auch die Angst, alleingelassen, betrogen und in seiner Würde missachtet zu werden. Diese bedrückende Erfahrung des Ausgeliefertseins machen viele, manchmal sogar innerhalb der eigenen Familie. Das Alter bzw. der alte Mensch scheint nur noch einen geringen Stellenwert in unserer Wegwerfgesellschaft zu haben. Mehr oder weniger unverhohlen wird bisweilen die Frage laut, ob „so ein Leben“ überhaupt noch würdig und lebenswert sei. Wie ist eine solche Infragestellung Alter, Kranker und Schwacher mit den oft beschworenen Werten unserer fortschrittlichen und wohlhabenden Gesellschaft zu vereinen? Warum haben wir solche Schwierigkeiten im Umgang mit Alter und Krankheit? Dabei könnte die Gesellschaft gerade von den alten und schwachen Menschen etwas Entscheidendes lernen, das für alle Menschen – egal welchen Alters – gilt, in späteren Jahren jedoch besonders hervortritt: dass wir alle in irgendeiner Weise hilfsbedürftig und aufeinander angewiesen sind. Der Gläubige erkennt darüber hinaus, dass er sich auf den verlassen kann, von dem letztlich alles abhängt: auf Gott. Mit dem Psalmisten darf er beten: „Du bist mein Fels und meine Festung. Du bist meine Hoffnung, meine starke Zuflucht“ (vgl. V. 3-7).

Santo Padre:

Cari pellegrini di lingua tedesca, lo Spirito Santo, che invochiamo specialmente in questi giorni prima della Pentecoste, ci insegni lo stile di Gesù e ci rinfranchi nella verità e nell’amore. Signore, manda il tuo Spirito e rinnova la faccia della terra!

Speaker:

Liebe Pilger deutscher Sprache, der Heilige Geist, um den wir in diesen Tagen vor Pfingsten besonders bitten, schenke uns die Gesinnung Jesu und stärke uns in der Wahrheit und in der Liebe. Herr, sende aus deinen Geist und das Antlitz der Erde wird neu!

[00861-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

En esta catequesis consideramos, con el salmista la fragilidad y la vulnerabilidad presentes en la vida de los ancianos. Esta realidad, que ya es dura en sí misma, da origen en nuestra civilización a situaciones de abandono, de engaños y se abusos contra las personas mayores. Es paradójico que nuestra sociedad, tan avanzada en su presunta eficacia, propicie al mismo tiempo estas injusticias, cada vez más numerosas, que lejos de ser una excepción, muestran palpablemente la cultura del descarte que se ha apoderado de todos nosotros y de la sociedad.

Ante esto, el salmista reafirma su confianza en el Señor, que es para él “la roca de refugio” (Sal 71, 3). Pues, de hecho, cuando nuestras fuerzas se terminan, el Señor nos colma de seguridad y fortaleza. Toda la sociedad debe sentirse interpelada por su incapacidad de convivir con la vejez, incapacidad que en ocasiones llega a hacer que los ancianos sean despojados de su dignidad y no se acepte la vulnerabilidad y fragilidad propias de esa etapa de la vida.

Estamos llamados a acoger el magisterio de la fragilidad, que la vejez pone antes nuestros ojos de manea creíble en todo el arco de la vida humana, pues todos tenemos necesidad de confiar en Dios e invocar su ayuda. El magisterio de la fragilidad es necesario para realizar una reforma indispensable en nuestra civilización, pues la marginación de los ancianos afecta todas las etapas de la vida.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Hagamos nuestra la súplica del anciano enfermo del salmo, la cual nos recuerda que en la oración y confianza en el Señor encontramos nuestra fuerza y nuestro refugio en los momentos difíciles de la vida. Dios los bendiga. Muchas gracias.

[00862-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Na leitura inicial, o ancião volta-se para Deus numa daquelas situações de abandono, fraude e prepotência, que às vezes assolam o tempo da velhice. Acontece lermos nos jornais ou ouvirmos nos noticiários casos de idosos a quem roubam as suas economias, abandonam sem cuidados ou intimidam, desprezando os seus direitos. Inclusive em ambientes familiares, vemos idosos expropriados da sua pensão de ancianidade e até mesmo da sua casa. Quem explora assim a fragilidade humana, devia sentir vergonha. É, portanto, urgente que a sociedade se dedique com seriedade a cuidar dos seus idosos, combatendo a cultura do descarte. Perguntemo-nos: por que motivo a civilização moderna e a política se mostram tão insensíveis à dignidade de conviver com os idosos e os doentes? O ancião do salmo, quando lhe fizeram ver a sua velhice como uma derrota, reencontrou a confiança em Deus, ganhando forças na oração: «Não me abandones, Senhor, quando já não tiver forças» (Sal 71, 9). Os idosos, na sua debilidade, ensinam-nos que todos temos necessidade de nos entregar a Deus; chamemos-lhe o “magistério da fragilidade”, que é capaz de abrir um horizonte decisivo para a reforma da nossa civilização. Aproveitê-mo-lo!

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua portoghese, in particolare i gruppi di pellegrini del Brasile e di Faro (Portogallo), gli studenti e i professori della Scuola Secondaria di Sobreira. Ieri, a chiusura del mese di maggio, abbiamo rivolto alla Madonna la nostra insistente domanda per la pace. Rimaniamo uniti a Lei, nell’attesa di una nuova Pentecoste, chiedendo che il dono dello Spirito Santo ci faccia riscoprire sentieri di dialogo e di unità. Vi affido alla materna protezione della Vergine Maria e vi benedico di cuore.

Speaker:

Saúdo os fiéis de língua portuguesa, especialmente os grupos de peregrinos do Brasil e de Faro (Portugal), bem como os alunos e professores da Escola Secundária de Sobreira. Ontem, no encerramento do mês de maio, elevámos a Nossa Senhora, Mãe de Jesus, a nossa insistente súplica pela paz. Permaneçamos unidos a Ela, à espera de um novo Pentecostes, pedindo que o dom do Espírito Santo nos faça descobrir sendas de diálogo e unidade. Confio-vos à proteção materna da Virgem Maria e, de coração, vos abençoo.

[00863-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

تَكلَّمَ قَداسَةُ البابا اليَومَ علَى الشَّيخوخَةِ في المزمورِ الواحِدِ والسَبعين، وقال: صلاةُ كِبارِ السِّنِّ الجميلةُ الَّتي نجدُها في المزمورِ الواحِدِ والسَبعينَ تُشَجِّعُنا على التأَمُّلِ في التَّوتُرِ الشَّديدِ الَّذي يسودُ حالةَ الشَّيخوخة، عندما نتذكَّرُ صِعابَ الحياةِ وَبركاتِها، والَّتي تُصبحُ امتحانًا للإيمانِ والرَّجاءِ فينا. صاحِبُ المزمور، الكبيرُ في السِّنّ، يُذَكِّرُنا أنَّ مِحنَةَ المُسِنِّ تَنجُمُ عن موقفِ الآخرينَ مِنهُ: قد يكونُ مَوقِفَ خُذلانٍ لَهُ، وابتعادٍ عَنهُ، وَخِداعٍ لَهُ، وَمُراوَغَتِهِ، وَترهيبِهِ، والإساءَةِ إليهِ، وَحِرمانِهِ استِقلالِيَتَهُ وَسلامَتَهُ، حتَى مَسكِنَهُ. هناكَ في الواقعِ مَن يَستَغِلُّ المُسِنِّينَ بألفِ طريقة. والمُجتَمَعُ مُقَصِّرٌ في حِمايَتِهِم. مُجتَمَعُنا مُتَقَدِّمٌ في أمورٍ، لكنَّهُ غيرُ مُتَقَدِّمٍ في هذا المجال. لذلكَ يجبُ على المجتمعِ بأسرهِ أنْ يُسرِعَ في تجديدِ التزامِهِ لرعايَةِ كِبارِ السِّنّ. صاحِبُ المزمورِ الَّذي رأَى في شيخوخَتِهِ هزيمةً، وضعَ يأسَهُ بين يدَي اللهِ وصلَّى. واكتَشَفَ مِن جديدٍ ثِقَتَهُ بالله. فالصَّلاةُ تُجَدِّدُ وَعدَ أمانةِ اللهِ وَبَرَكَتَهُ في قلبِ كبيرِ السِّنّ، الَّذي يَشهَدُ على قُوَّتِها. كَبيرُ السِّنِّ يُنَبِّهُنا جميعًا أنَّنا بحاجةٍ بعضُنا إلى بعض، وأنَّنا أوَّلًا بحاجةٍ إلى الله.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba. Gli anziani, a motivo della loro debolezza, possono insegnare a chi vive altre età della vita che tutti abbiamo bisogno di abbandonarci al Signore, di invocare il suo aiuto. Perché Dio è sempre la nostra speranza, Dio è il nostro sostegno. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏‎‎‎‏!

Speaker:

أُحَيِّي المؤمِنينَ الناطِقينَ باللغَةِ العربِيَّة. كِبارُ السِّنّ، بِسَبَبِ ضَعفِهِم، يُمكِنُهُم أنْ يُعَلِّمُوا الَّذين يعيشونَ في أعمارٍ مُختَلِفَةٍ في الحياةِ أنَّنا جميعًا بحاجةٍ إلى أنْ نُسَلِّمَ أنفُسَنا لله، ونَطلُبَ مُساعَدَتَهُ. لأنَّ الله هوَ دائمًا رَجاؤُنا، والله هوَ سَنَدُنا. باركَكُم الرّبُّ جَميعًا وحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!

[00864-AR.02] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Piękna modlitwa starca, którą usłyszeliśmy w Psalmie 71, zachęca nas do rozważania intensywnego napięcia istniejącego w okresie starości, gdy pamięć o przebytych trudach i otrzymanych błogosławieństwach jest wystawiona na próbę wiary i nadziei. Słyszymy bowiem informacje o osobach starszych, które bywają oszukiwane, żeby przywłaszczyć sobie ich oszczędności, albo, że zostawia się ich bez opieki; lub są obrażane i zastraszane, aby zrezygnowały ze swoich praw. Gdy osoby starsze pozbawiane są autonomii, bezpieczeństwa, a nawet mieszkania, rozumiemy, że dzisiejsza ambiwalencja społeczeństwa wobec nich nie jest już problemem sporadycznych sytuacji kryzysowych, ale cechą kultury odrzucenia, w której starość nie tylko traci swoją godność, lecz wręcz wątpi się, czy zasługuje na to, by trwała. Dlatego wszyscy mamy pokusę ukrywania naszej kruchości, choroby, wieku, starości, ponieważ obawiamy się, że są one przedsionkiem do utraty godności. Osoby starsze, ze względu na swoją słabość mogą uczyć tych, którzy przeżywają inny okres życia, że wszyscy musimy powierzyć się Panu i przyzywać Jego pomocy. Istnieje więc „magisterium słabości”, które otwiera decydującą perspektywę dla reformy naszej własnej cywilizacji.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i Polacchi. Oggi iniziamo il mese dedicato al Sacro Cuore di Gesù, fonte di amore e di pace. Apritevi a questo amore e portatelo "fino ai confini della terra", testimoniando la bontà e la misericordia che scaturiscono dal Cuore di Gesù. Questo appello rivolgo in particolare ai giovani che si incontreranno sabato prossimo a Lednica, luogo significativo per la fede dei Polacchi. Dio vi benedica.

Speaker:

Serdecznie pozdrawiam Polaków. Dziś rozpoczynamy miesiąc poświęcony Sercu Jezusowemu, które jest źródłem miłości i pokoju. Otwórzcie się na tę miłość i nieście ją „na krańce świata”, świadcząc o dobroci i miłosierdziu, które wypływają z Bożego Serca. To wezwanie, w szczególny sposób, kieruję do młodych, którzy w najbliższą sobotę spotkają się w Lednicy, wymownym miejscu dla wiary Polaków. Niech Bóg Wam błogosławi.

[00864-AR.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto la fondazione “Il Villaggio del fanciullo” di Lucca, con l’Arcivescovo Paolo Giulietti; l’Unità pastorale del Centro storico di Salerno; i nuovi cappellani delle carceri, che partecipano ad un incontro formativo; la Banda musicale di Castellana Grotte. Sono bravi questi musicisti!

Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, agli ammalati, ai giovani e agli sposi novelli. Domenica prossima celebreremo la solennità di Pentecoste. Lo Spirito Santo sia per voi, giovani, come “vento e fuoco” che vi preserva dal torpore, spingendovi all’amore dei grandi ideali e all’impegno per la Chiesa e la società. Sia per voi, anziani e ammalati, il “Consolatore” che vi accompagna nella fatica quotidiana, dandovi la certezza dell’amore di Dio. Sia per voi, sposi novelli, fonte di “comunione” che vi faccia crescere nell’amore reciproco.

A tutti la mia benedizione.

[00866-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Appello del Santo Padre

Desta grande preoccupazione il blocco dell’esportazione del grano dall’Ucraina, da cui dipende la vita di milioni di persone, specialmente nei Paesi più poveri. Rivolgo un accorato appello affinché si faccia ogni sforzo per risolvere tale questione e per garantire il diritto umano universale a nutrirsi. Per favore, non si usi il grano, alimento di base, come arma di guerra!

[00869-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0418-XX.02]