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Messaggio del Santo Padre ai partecipanti al Consiglio Plenario della Commissione Internazionale Cattolica per le Migrazioni, 30.05.2022


Messaggio del Santo Padre

Traduzione in lingua inglese

Pubblichiamo di seguito il Messaggio che il Santo Padre Francesco ha inviato ai partecipanti al Consiglio Plenario della Commissione Internazionale Cattolica per le Migrazione (CICM):

Messaggio del Santo Padre

Cari fratelli e sorelle,

sono lieto di rivolgere il mio saluto a tutti voi, che partecipate al Consiglio Plenario della Commissione Internazionale Cattolica per le Migrazioni.

In questi giorni siete chiamati a svolgere tre compiti molto importanti: eleggere il nuovo quadro direttivo della Commissione, approvare i nuovi statuti e determinare le linee operative per i prossimi anni. Colgo volentieri questa occasione per sottolineare alcuni punti che ritengo possano aiutarvi nel vostro discernimento.

La Commissione è stata fondata dal Venerabile Papa Pio XII, nel 1951, per formare, tra le Conferenze Episcopali nel mondo intero, una rete che potesse assisterle nel loro servizio pastorale a favore dei migranti e dei rifugiati. La sua natura e la sua missione ecclesiale la contraddistinguono rispetto ad altre organizzazioni operanti nella società civile e nella Chiesa. La Commissione, infatti, è espressione collegiale dell’azione pastorale, in ambito migratorio, dei vescovi che, in comunione con il Papa, partecipano della sua «sollecitudine per la Chiesa Universale in un vincolo di pace, di amore e di unità» (Lumen gentium, 22). Per questo, nella Costituzione apostolica Praedicate Evangelium, essa è menzionata e collocata tra le competenze del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale (cfr Art. 174 § 2), così che la sua natura e la sua missione siano salvaguardate in accordo con i principi originari. Nel Consiglio Plenario voi rappresentate ufficialmente le Conferenze Episcopali che hanno dato la propria adesione alla Commissione. La loro volontà di impegnarsi insieme per accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i rifugiati è confermata dalla vostra presenza.

La missione ecclesiale della Commissione si realizza in due direzioni: ad intra e ad extra. Essa è anzitutto chiamata ad offrire un’assistenza qualificata alle Conferenze Episcopali e alle Diocesi che si trovano a dover rispondere alle tante e complesse sfide migratorie del tempo presente. Si impegna, pertanto, a favorire lo sviluppo e l’attuazione di progetti di pastorale migratoria e la formazione specializzata degli agenti pastorali in ambito migratorio, sempre a servizio delle Chiese particolari e secondo le competenze proprie.

Ad extra, la Commissione è chiamata a rispondere alle sfide globali e alle emergenze migratorie con programmi mirati, sempre in comunione con le Chiese locali. Essa, inoltre, è incaricata di svolgere attività di advocacy come organizzazione della società civile in ambito internazionale. La Commissione impegna la Chiesa e lavora per una più vasta sensibilizzazione internazionale circa le tematiche migratorie, al fine di favorire il rispetto dei diritti umani e la promozione della dignità delle persone secondo gli orientamenti della dottrina sociale della Chiesa.

Vi ringrazio di cuore per tutto il lavoro che la Commissione ha compiuto negli ultimi settant’anni. Molte di queste azioni hanno avuto un’incidenza davvero determinante. Vi ringrazio, in particolare, per l’impegno profuso ad aiutare le Chiese a rispondere alle sfide legate al massiccio sfollamento provocato dal conflitto in Ucraina. Si tratta del più grande movimento di profughi verificatosi in Europa dopo la seconda guerra mondiale.

Non possiamo dimenticare, tuttavia, i milioni di richiedenti asilo, rifugiati e sfollati in altre parti del mondo, che hanno un disperato bisogno di essere accolti, protetti e amati. Come Chiesa vogliamo servire tutti e lavorare alacremente per l’edificazione di un futuro di pace. Voi avete la possibilità di dare un volto alla carità operosa della Chiesa nei loro confronti!

Auguro a tutti un lavoro fruttuoso e vi assicuro il mio ricordo nella preghiera. E voi, per favore, non dimenticatevi di pregare per me.

Dal Vaticano, 20 maggio 2022

FRANCESCO

[00849-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua inglese

Dear brothers and sisters,

I am pleased to greet all of you taking part in the Plenary Council of the International Catholic Migration Commission.

In these days, you are called to carry out three very important tasks: to choose the Commission’s new governing committee, to approve its new statutes, and to determine its operational guidelines for the coming years. I readily take this opportunity to emphasize some points that I believe can help you in your discernment.

The Commission was founded in 1951 by Venerable Pope Pius XII in order to form a network among Bishops’ Conferences worldwide to assist them in their pastoral care of migrants and refugees. Its nature and ecclesial mission distinguish it from other organizations operating in civil society and in the Church. The Commission is a collegial expression of the pastoral activity in the area of migration on the part of the Bishops, who, in communion with the Pope, share in his concern for the universal Church “in a bond of peace, love and unity” (Lumen Gentium, 22). For this reason, in the Apostolic Constitution Praedicate Evangelium it is mentioned and included among the competences of the Dicastery for Promoting Integral Human Development (cf. Art. 174 § 2), so that its nature and mission can be safeguarded in accordance with its founding principles. In your Plenary Council, you officially represent the Bishops’ Conferences affiliated to the Commission. Their willingness to work together in order to welcome, protect, promote and integrate migrants and refugees is confirmed by your presence.

The ecclesial mission of the Commission is carried out on two tracks: ad intra and ad extra. It is primarily called to offer expert assistance to Bishops’ Conferences and Dioceses that find themselves needing to respond to today’s many complex challenges with regard to migration. It strives, then, to promote the development and implementation of projects of pastoral care for migrants and the specialized training of pastoral workers in the field of migration, at the service of the particular Churches and in accordance with its proper competences.

Ad extra, the Commission is called to respond to global challenges and migratory emergencies with focused programs, always in communion with the local Churches. As an organization of civil society on the international level, it is also engaged in advocacy. The Commission expresses the Church’s commitment and works for a broader international awareness on issues involving migration. In this way, it fosters respect for human rights and promotes human dignity in line with the Church’s social doctrine.

I offer you my heartfelt thanks for the Commission’s work over the past seventy years. Many of these activities have had a truly decisive impact. I thank you in particular for your committed efforts to help the Churches respond to the challenges associated with the vast displacement of persons caused by the conflict in Ukraine, which has seen the largest movement of refugees in Europe since the Second World War.

At the same time, we cannot forget the millions of asylum seekers, refugees and displaced persons in other parts of the world, who desperately need to be welcomed, protected and loved. As a Church, we wish to serve everyone and to work diligently to build a future of peace. You have the opportunity to give a face to the Church’s charitable activity on their behalf!

I offer all of you my prayerful good wishes for the fruitfulness of your work, and I assure you of my remembrance in prayer. And I ask you, please, to remember me in your own prayers.

From the Vatican, 20 May 2022

FRANCIS

[00849-EN.01] [Original text: Italian]

[B0412-XX.02]