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L’Udienza Generale, 25.05.2022


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Appello del Santo Padre

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa, continuando il ciclo di catechesi sulla Vecchiaia, ha incentrato la sua riflessione sul tema Qoelet: la notte incerta del senso e delle cose della vita, (Lettura: 2,17-18; 12,13-14).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti. Quindi, ricordando la strage avvenuta in una scuola elementare in Texas, ha rivolto un appello contro il traffico indiscriminato delle armi.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Nella nostra riflessione sulla vecchiaia – continuiamo a riflettere sulla vecchiaia –, oggi ci confrontiamo con il Libro di Qoelet, un altro gioiello incastonato nella Bibbia. A una prima lettura questo breve libro colpisce e lascia sconcertati per il suo celebre ritornello: «Tutto è vanità», tutto è vanità: il ritornello che va e viene; tutto è vanità, tutto è “nebbia”, tutto è “fumo”, tutto è “vuoto”. Stupisce trovare queste espressioni, che mettono in discussione il senso dell’esistenza, dentro la Sacra Scrittura. In realtà, la continua oscillazione di Qoelet tra senso e non-senso è la rappresentazione ironica di una conoscenza della vita che si distacca dalla passione per la giustizia, della quale è garante il giudizio di Dio. E la conclusione del Libro indica la via d’uscita dalla prova: «Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché qui sta tutto l’uomo» (12,13). Questo è il consiglio per risolvere questo problema.

Di fronte a una realtà che, in certi momenti, ci sembra ospitare tutti i contrari, riservando loro comunque lo stesso destino, che è quello di finire nel nulla, la via dell’indifferenza può apparire anche a noi l’unico rimedio ad una dolorosa disillusione. Sorgono in noi domande come queste: I nostri sforzi hanno forse cambiato il mondo? Qualcuno è forse capace di far valere la differenza del giusto e dell’ingiusto? Sembra che tutto questo è inutile: perché fare tanti sforzi?

È una specie di intuizione negativa che può presentarsi in ogni stagione della vita, ma non c’è dubbio che la vecchiaia rende quasi inevitabile questo appuntamento col disincanto. Il disincanto, nella vecchiaia, viene. E dunque la resistenza della vecchiaia agli effetti demoralizzanti di questo disincanto è decisiva: se gli anziani, che hanno ormai visto di tutto, conservano intatta la loro passione per la giustizia, allora c’è speranza per l’amore, e anche per la fede. E per il mondo contemporaneo è diventato cruciale il passaggio attraverso questa crisi, crisi salutare, perché? Perché una cultura che presume di misurare tutto e manipolare tutto finisce per produrre anche una demoralizzazione collettiva del senso, una demoralizzazione dell’amore, una demoralizzazione anche del bene.

Questa demoralizzazione ci toglie la voglia di fare. Una presunta “verità”, che si limita a registrare il mondo, registra anche la sua indifferenza agli opposti e li consegna, senza redenzione, al flusso del tempo e al destino del niente. In questa sua forma – ammantata di scientificità, ma anche molto insensibile e molto amorale – la moderna ricerca della verità è stata tentata di congedarsi totalmente dalla passione per la giustizia. Non crede più al suo destino, alla sua promessa, al suo riscatto.

Per la nostra cultura moderna, che alla conoscenza esatta delle cose vorrebbe consegnare praticamente tutto, l’apparizione di questa nuova ragione cinica – che somma conoscenza e irresponsabilità – è un contraccolpo durissimo. Infatti, la conoscenza che ci esonera dalla moralità sembra dapprima una fonte di libertà, di energia, ma ben presto si trasforma in una paralisi dell’anima.

Qoelet, con la sua ironia, smaschera già questa tentazione fatale di una onnipotenza del sapere – un “delirio di onniscienza” – che genera un’impotenza della volontà. I monaci della più antica tradizione cristiana avevano identificato con precisione questa malattia dell’anima, che improvvisamente scopre la vanità della conoscenza senza fede e senza morale, l’illusione della verità senza giustizia. La chiamavano “accidia”. E questa è una delle tentazioni di tutti, anche dei vecchi, ma è di tutti. Non è semplicemente la pigrizia: no, è di più. Non è semplicemente la depressione: no. Piuttosto, l’accidia è la resa alla conoscenza del mondo senza più passione per la giustizia e per l’azione conseguente.

Il vuoto di senso e di forze aperto da questo sapere, che respinge ogni responsabilità etica e ogni affetto per il bene reale, non è innocuo. Non toglie soltanto le forze alla volontà del bene: per contraccolpo, apre la porta all’aggressività delle forze del male. Sono le forze di una ragione impazzita, resa cinica da un eccesso di ideologia. Di fatto, con tutto il nostro progresso, con tutto il nostro benessere, siamo davvero diventati “società della stanchezza”. Pensate un po’ a questo: siamo la società della stanchezza! Dovevamo produrre benessere diffuso e tolleriamo un mercato scientificamente selettivo della salute. Dovevamo porre un limite invalicabile alla pace, e vediamo susseguirsi guerre sempre più spietate verso persone inermi. La scienza progredisce, naturalmente, ed è un bene. Ma la sapienza della vita è tutta un’altra cosa, e sembra in stallo.

Infine, questa ragione an-affettiva e ir-responsabile toglie senso ed energie anche alla conoscenza della verità. Non è un caso che la nostra sia la stagione delle fake news, delle superstizioni collettive e delle verità pseudo-scientifiche. È curioso: in questa cultura del sapere, di conoscere tutte le cose, anche della precisione del sapere, si sono diffuse tante stregonerie, ma stregonerie colte. È stregoneria con certa cultura ma che ti porta a una vita di superstizione: da una parte, per andare avanti con intelligenza nel conoscere le cose fino alle radici; dall’altra parte, l’anima che ha bisogno di un’altra cosa e prende la strada delle superstizioni e finisce nelle stregonerie. La vecchiaia può imparare dalla saggezza ironica di Qoelet l’arte di portare alla luce l’inganno nascosto nel delirio di una verità della mente priva di affetti per la giustizia. Gli anziani ricchi di saggezza e di umorismo fanno tanto bene ai giovani! Li salvano dalla tentazione di una conoscenza del mondo triste e priva di sapienza della vita. E anche, questi anziani riportano i giovani alla promessa di Gesù: «Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati» (Mt 5,6). Saranno loro a seminare fame e sete di giustizia nei giovani. Coraggio, tutti noi anziani: coraggio e avanti! Noi abbiamo una missione molto grande nel mondo. Ma, per favore, non bisogna cercare rifugio in questo idealismo un po’ non concreto, non reale, senza radici – diciamolo chiaramente: nelle stregonerie della vita.

[00809-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Chers frères et sœurs,

dans notre parcours sur la vieillesse, nous ouvrons aujourd’hui le livre de Qoelet, qui nous a tous frappés par cette expression semblant remettre en cause le sens de l’existence: « Tout est vanité».

En fait, le sage présente ironiquement une vision de la connaissance et de la vie détachée de la passion pour la justice, et donc de Dieu. Qoelet démasque cette tentation d’un savoir omnipotent vidé de sens, et donc d’amour et de bonté. La culture actuelle a fini par créer une fausse conception de la vérité qui ne serait que le fruit des sciences exactes et de la technique, mais une vérité sans morale.

Celle-ci apparait comme une source d’une plus grande liberté mais provoque en réalité une paralysie de l’âme qui ôte la volonté d’agir et désenchante l’existence.

Face à la dure réalité qui semble réduire à néant nos efforts pour changer le monde, la tentation de l’indifférence peut sembler être un remède. La vieillesse a toujours rendez-vous avec ce désenchantement. Mais la résistance des personnes âgées, qui gardent intacte leur passion pour la justice, est décisive. La vieillesse peut apprendre de la sagesse ironique de Qoelet à démasquer les illusions d’une prétendue vérité, coupée de la justice, la tentation d’une connaissance du monde triste et privée de la sagesse de la vie.

Santo Padre:

Saluto cordialmente le persone di lingua francese provenienti da Francia, Lussemburgo e Svizzera, in particolare i seminaristi di Strasburgo e i pellegrini dell’arcidiocesi di Bordeaux. La cultura moderna ha ridotto la verità alla scienza esatta e alla tecnologia, creando un mondo senza speranza e senza amore. Chiediamo al Signore di illuminare la nostra mente attraverso la fede, per cercare sempre la giustizia di Dio e dare un senso alla vita. Dio vi benedica.

Speaker:

Je salue cordialement les personnes de langue française, venues de France, du Luxembourg et de Suisse, en particulier les séminaristes de Strasbourg, ainsi que les pèlerins de l’archidiocèse de Bordeaux. La culture moderne a réduit la vérité aux sciences exactes et à la technique créant un monde sans espérance et sans amour. Demandons au Seigneur d’éclairer nos intelligences par la foi pour que nous cherchions toujours la justice de Dieu et que nous donnions du sens à la vie. Que Dieu vous bénisse.

[00810-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear brothers and sisters: In our continuing catechesis on the meaning and value of old age in the light of God’s word, we now consider the Book of Ecclesiastes, with its proverbial refrain, “Vanity of vanities! All is vanity” (1:2). With great realism, the elderly author speaks of how easy it is to grow disillusioned with life and to give up the struggle to make our world a better place. That temptation, of course, is perennial; even today, great scientific and technical progress is often accompanied by a growing sense of disenchantment and resignation: we fear that justice and peace are unattainable goals. The Christian spiritual tradition speaks of the sin of “sloth”, the listlessness born of a loss of passion for our vocation to resist evil and to strive to grow in holiness and fidelity to God’s word and his promises for our world. Ecclesiastes rejects all such resignation and instead urges obedience to the commandments and trust in God’s saving plan. May his wisdom and experience be reflected in all those elderly persons who continue to put their faith in God’s word and its power to renew our lives and to change our world.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Nigeria, Libano e Stati Uniti d’America. Nella gioia del Cristo Risorto, invoco su ciascuno di voi, e sulle vostre famiglie, l’amore misericordioso di Dio nostro Padre. Il Signore vi benedica!

Speaker:

I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially those from Nigeria, Lebanon and the United States of America. In the joy of the Risen Christ, I invoke upon you and your families the loving mercy of God our Father. May the Lord bless you!

[00811-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, bei unseren Überlegungen zum Alter kommen wir heute zum Buch Kohelet, das angesichts der Vergänglichkeit alles Seienden den Sinn der Existenz zunächst einmal radikal in Frage stellt. Ist nicht alles gleichgültig – „Windhauch“ – wenn am Ende alles Seienden unterschiedslos das Nichts steht? Hat sich die Welt bei all unserem Bemühen auch nur ein wenig gewandelt? Lohnt es sich da überhaupt, sich für das Wahre und das Gute, für die Gerechtigkeit einzusetzen? Ist nicht alles im Wortsinn gleich-gültig, also letztlich egal? Eine solche Sicht, die Wirklichkeit nur beschreibt, daraus aber keinerlei Erkenntnis über das „rechte Handeln“ oder so etwas wie Verantwortlichkeit ableiten kann, mag zunächst als befreiend erscheinen, doch über kurz oder lang führt sie zu einer Lähmung der Seele, die das frühe christliche Mönchtum als „Akedia“ bezeichnete, was man in etwa mit „Überdruss“ übersetzen kann. Diese Sinnleere und Antriebslosigkeit führt dazu, dass der Mensch nachlässt im Guten und so die Kräfte des Bösen Raum gewinnen. Wir erleben, wie die Wissenschaft Fortschritte macht und das ist gut so. Aber es fehlt die Lebensweisheit, sie scheint an einem toten Punkt angelangt zu sein. Die älteren Menschen hätten hier die wichtige Aufgabe, mit ihrer Lebenserfahrung und dem notwendigen Humor jener tristen Weltsicht entgegenzutreten, die viel Wissen anhäuft, darin aber weder Sinn noch Erfüllung entdecken kann.

Santo Padre:

La solennità dell’Ascensione, ormai vicina, ci ricorda che Gesù Cristo è tornato alla destra del Padre, ma non ci ha lasciati soli. Dal Cielo è vicino a noi in un modo nuovo, perché attraverso lo Spirito Santo Egli vive nei nostri cuori. Vi auguro di sperimentare la sua presenza in ogni momento della vostra vita!

Speaker:

Bald feiern wir das Hochfest Christi Himmelfahrt. Jesus Christus ist heimgekehrt zum Vater, aber er hat uns nicht allein gelassen. Vom Himmel aus ist er uns auf eine neue Weise nahe, denn durch den Heiligen Geist lebt er in unseren Herzen. Ich wünsche euch die beständige Erfahrung seiner Gegenwart!

[00812-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Hoy meditamos sobre el pasaje del libro del Eclesiastés o Cohélet, en el que está la frase: “todo es vanidad y correr tras el viento”, que nos previene del sinsentido que supone un conocimiento separado de la justicia. Los ancianos que, después de haber experimentado tantas cosas en sus vidas, son capaces de conservar intacta la pasión por la justicia, nos enseñan que aún hay esperanza para el amor y para la fe, la que nos protege del desencanto.

En nuestro mundo está presente el cinismo de la razón enloquecida, de la razón ideologizada, que se basa solo en la “verdad científica”, sin sensibilidad ni moralidad, es decir, sin pasión por la justicia. Esta razón cínica e irresponsable, paraliza el alma con la tentación de la omnipotencia del saber. Nos hemos convertido en una sociedad del cansancio, pues el progreso y el bienestar carentes de justicia nos han robado las energías para hacer el bien. Por eso, aunque la ciencia avance, la guerra sigue causando estragos. En la antigüedad cristiana se daba a esta vanidad del conocimiento el nombre de acedia. El libro del Eclesiastés nos enseña a desenmascarar el engaño encubierto de las pseudo-verdades de nuestra época, para poder adherir con entusiasmo a la Bienaventuranza que Jesús promete a quienes no pierden nunca el hambre y la sed de la justicia.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Pidamos al Señor que nos preserve del desencanto y nos conceda la sabiduría y el buen humor de los ancianos para no dejar nunca de trabajar por la justicia. Y también que hay un buen grupo de argentinos y en este día de la fiesta nacional de nuestra patria les envío un cordial saludo a ustedes y a todo el pueblo argentino. Dios los bendiga. Muchas gracias.

[00813-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Diante duma realidade que às vezes parece abrigar todos os opostos, reservando-lhes o mesmo destino, ou seja, cada um deles resulta em nada, o ser humano experimenta o desencanto, sentindo-se tentado a viver na indiferença: tudo vale o mesmo! Ao princípio, o conhecimento que nos isenta da moralidade parece fonte de liberdade, de energia, mas não tarda a transformar-se em paralisia da alma. Qohélet, com a sua ironia, desmascara este delírio de omnisciência que gera uma impotência da vontade, fazendo-lhe perder a paixão pela justiça e consequente luta pelo seu triunfo. A contínua oscilação entre o sentido e a falta do mesmo na existência é a representação irónica dum conhecimento da vida que se desligou da paixão pela justiça e caiu na indiferença, chegando ao desencanto de Qohélet: «Vaidade das vaidades, tudo é vaidade»! Tudo é nevoeiro, fumaça, vazio... No mundo atual, a passagem por esta crise – uma crise saudável – tornou-se crucial, pois uma cultura que pretenda ser a medida de tudo e manipular tudo, acaba produzindo uma desmoralização coletiva na busca do sentido da vida. O livro de Qohélet oferece-nos uma espécie de intuição negativa, que pode surgir em qualquer época da vida, mas não há dúvida de que a velhice torna quase inevitável o encontro com este desencanto. É, pois, decisiva a resistência dos idosos aos efeitos desmoralizadores deste desencanto: se os idosos, que já viram tudo, mantêm intacta a sua paixão pela justiça, então há esperança de amor e também de fé. Idosos cheios de sabedoria e humor fazem muito bem aos jovens. Salvam-nos dum conhecimento triste e sem sabedoria e reconduzem-nos à promessa de Jesus: «Felizes os que têm fome e sede de justiça, porque serão saciados».

Santo Padre:

Carissimi fedeli di lingua portoghese, vi saluto tutti, in particolare i parrocchiani di San Camilo de Lélis, città di Natal, e i membri dell’associazione Regina fidei di San Paolo. Quando il Figlio di Dio venne tra noi, trovò il cuore aperto della Vergine Immacolata. Lei viveva come tutte le donne del suo tempo ma, nella vita semplice di ogni giorno, era disponibile al Signore. Chiediamo allo Spirito Santo il dono della docilità alla volontà di Dio. Su tutti scenda la benedizione del Signore!

Speaker:

Queridos fiéis de língua portuguesa, saúdo-vos a todos e de modo particular aos paroquianos de São Camilo de Lélis, cidade de Natal, e aos membros da associação Regina fidei de São Paulo. Quando o Filho de Deus veio entre nós, encontrou disponível o coração da Virgem Imaculada. Ela vivia como todas as mulheres do seu tempo, mas, na vida simples de cada dia, estava à disposição do Senhor. Peçamos ao Espírito Santo o dom da docilidade à vontade de Deus. Sobre todos desça a bênção do Senhor!

[00814-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

تَكلَّمَ قَداسَةُ البابا اليَومَ علَى الشَّيخوخةِ وسِفرِ الجامِعَة، وقال: سِفرُ الجامِعَةِ يحتَوي علَى بعضِ التّعابير، مِنها: كُلُّ شَيءٍ باطِل، كُلُّ شَيءٍ ضبابٌ ودُخّانٌ وفراغ. وهذهِ التّعابيرُ في الكتابِ المقدّسِ تَحمِلُنا علَى الشَّكِّ في معنَى الوجودِ نفسِهِ. وأمامَ هذا التقلُّبِ بَينَ المعنَى واللامعنَى، يُمكِنُ أنْ تبدو لنا طريقُ اللامبالاةِ علَى أنَّها الحَلُّ الوحيدُ المناسِبُ تُجاهَ خيبةِ أملٍ تَشمَلُ الحياة. ولا شَكَّ في أنَّ اللقاءَ مَعَ خَيبَةِ الأملِ في الشَّيخوخةِ أمرٌ لا مفرَّ منه. وَقَد قاوَمَ بعضُ كِبارِ السِّنِّ خيبةَ الأملِ هذه، فحافَظُوا علَى حُبِّهِم للبِرِّ والصَّلاح، وأَعطُوا بذلك أملًا لِبقاءِ المحبَّةِ والإيمانِ في الحياة. حاوَلَ البحثُ الحديثُ عن الحقيقةِ أن يتخلَّى تمامًا عن حبِّ البِرِّ والصَّلاح. والمعرفةُ اليوم تُريدُ أنْ تكونَ شاملةً جامِعَة، لكن مِن دونِ التزامٍ أخلاقيٍّ ومِن دونِ مسؤُولِيَّة. وقالَ قداستُهُ: كَشَفَ سِفرُ الجامعةِ عن هذهِ التَجرِبَةِ القاتِلَةِ لِوَهمِ العِلمِ المُطلَقِ الَّذي يُوَلِّدُ في النهايةِ عجزًا في الإرادة. إنَّ الفراغَ مِن المعنَى والقوَّةِ الَّذي تُؤدِي إليهِ هذهِ المَعرِفَة، الَّتي ترفُضُ كلَّ مسؤولِيَّةٍ أخلاقِيَّةٍ وكُلَّ تَوَجُهٍ نحوَ الخيرِ الحقيقيّ، ليسَ أمرًا بريئًا، إنَّما يُجَرِّدُ الإنسانَ مِن قوَّةِ الإرادةِ والتَوَجُهِ نحوَ الخير، ويَفتَحُ البابَ لِعُدوانِيَّةِ قِوَى الشَّرّ. تَقَدُّمُ العِلمِ أمرٌ جيِّد، لكنَّ رفضَهُ لِحِكمَةِ الحياةِ هو أمرٌ مُضِرّ، ويُؤَدِّي إلى طريقٍ مسدود. وكِبارُ السِّنِّ المليئونَ بالحِكمةِ يُمكِنُهم أنْ يُنقِذُوا الشَّبابَ مِن تجرِبَةِ المعرِفَةِ المُجرَّدَةِ مِن حِكمَةِ الحياة.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba. Gli anziani ricchi di saggezza e di umorismo fanno tanto bene ai giovani! Li salvano dalla tentazione di una conoscenza del mondo triste e priva di sapienza della vita. E li riportano alla promessa di Gesù: «Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati». Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏‎‎‎‏!

Speaker:

أُحَيِّي المؤمِنينَ الناطِقينَ باللغَةِ العربِيَّة. كِبارُ السِّنِّ المَليئونَ بالحِكمَةِ وَروحِ الفُكاهَةِ يَصنَعُونَ خيرًا كثيرًا لِلشَّباب! إنَّهم يُنقِذُونَهُم مِن تجرِبَةِ مَعرِفَةِ العالمِ الحزينَةِ والمُجَرَّدَةِ مِن حِكمَةِ الحياة. وَيُعيدُونَهم إلى وَعدِ يسوعَ القائِل: "طوبَى لِلْجِياعِ والعِطاشِ إِلى البِرّ، فإِنَّهم يُشبَعون". باركَكُم الرّبُّ جَميعًا وحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!

[00815-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

W dzisiejszej katechezie na temat starości podejmujemy refleksję w świetle Księgi Koheleta. Powtarzające się słowa: „wszystko jest marnością”, mogą wprawiać w zakłopotanie, jakby poddawały w wątpliwość sens istnienia. W rzeczywistości mamy tu do czynienia z ironicznym przedstawieniem wiedzy o życiu, oderwanej od umiłowania sprawiedliwości, której gwarantem jest Boży sąd. Dla współczesnej kultury, która chciałaby praktycznie wszystko powierzyć ścisłej wiedzy, cyniczny racjonalizm ma bardzo poważne następstwa. Wiedza, która zwalnia z moralności, wydaje się źródłem wolności, jednak szybko zamienia się w paraliż duszy. Kohelet, zwłaściwą sobie ironią, demaskuje tę zgubną pokusę wszechmocy wiedzy, która powoduje bezsilność woli. Starożytni mnisi dobrze rozpoznali tę chorobę duszy, która odkrywa próżność wiedzy bez wiary i bez moralności, iluzję prawdy bez sprawiedliwości. Nazwali ją „acedią”. Starość może nauczyć się od ironicznej mądrości Koheleta sztuki wydobywania na światło dzienne ułudy prawdy umysłu, pozbawionego umiłowania sprawiedliwości. Ludzie starsi, bogaci w mądrość, mogą chronić młodych przed pokusą pozbawionej mądrości życiowej wiedzy o świecie i prowadzić ich na nowo do obietnicy Jezusa: „Błogosławieni, którzy łakną i pragną sprawiedliwości, albowiem oni będą nasyceni”.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i polacchi. Ieri abbiamo celebrato la memoria della Beata Vergine Maria Ausiliatrice. Nelle nostre preghiere affidiamoLe in modo particolare il desiderio di pace dell’Ucraina e del mondo intero. La Madre di Dio ci insegni la solidarietà con chi è provato dalla tragedia della guerra e ottenga la riconciliazione delle Nazioni. Benedico di cuore voi tutti.

Speaker:

Serdecznie pozdrawiam Polaków. Wczoraj obchodziliśmy wspomnienie Najświętszej Maryi Panny Wspomożycielki Wiernych. W naszych modlitwach zawierzajmy Jej szczególnie sprawę pokoju na Ukrainie i na świecie. Niech Matka Boża uczy nas solidarności z ludźmi doświadczonymi tragedią wojny i wyjedna pojednanie narodów. Wszystkim wam z serca błogosławię.

[00816-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto le Suore Missionarie della Carità, il Centro Italiano femminile di Caserta, l’Azienda sanitaria Napoli 3 Sud, la Scuola San Giuseppe al Trionfale in Roma.

Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, agli ammalati, ai giovani e agli sposi novelli.

La festa, ormai vicina, dell’Ascensione del Signore mi offre lo spunto per un saluto a voi tutti. Gesù Cristo, ascendendo al cielo, lascia un messaggio ed un programma per tutta la Chiesa: «Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli... insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato» (Mt 28, 19-20). Far conoscere la parola di Cristo e testimoniarla con gioia sia l’ideale e l’impegno di ciascuno nella rispettiva condizione di vita.

A tutti la mia benedizione.

[00817-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Appello del Santo Padre

Ho il cuore affranto per la strage nella scuola elementare in Texas. Prego per i bambini, per gli adulti uccisi e per le loro famiglie. È tempo di dire basta al traffico indiscriminato delle armi. Impegniamoci tutti, perché tragedie così non possano più accadere.

[00823-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0391-XX.02]