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L’Udienza Generale, 04.05.2022


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa, continuando il ciclo di catechesi sulla Vecchiaia, ha incentrato la sua riflessione sul tema: Eleazaro, la coerenza della fede, eredità dell’onore. (Lettura: 2 Mac 6,18.23-25).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

 

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Nel cammino di queste catechesi sulla vecchiaia, oggi incontriamo un personaggio biblico - un anziano - di nome Eleazaro, vissuto ai tempi della persecuzione di Antioco Epifane. È una bella figura. La sua figura ci consegna una testimonianza dello speciale rapporto che esiste fra la fedeltà della vecchiaia e l’onore della fede. È uno fiero questo! Vorrei parlare proprio dell’onore della fede, non solo della coerenza, dell’annuncio, della resistenza della fede. L’onore della fede si trova periodicamente sotto la pressione, anche violenta, della cultura dei dominatori, che cerca di svilirla trattandola come un reperto archeologico, o vecchia superstizione, puntiglio anacronistico e così via.

Il racconto biblico – ne abbiamo ascoltato un piccolo brano, ma è bello leggerlo tutto – narra l’episodio degli ebrei costretti da un decreto del re a mangiare carni sacrificate agli idoli. Quando viene il turno di Eleazaro, che era un anziano novantenne molto stimato da tutti e autorevole, gli ufficiali del re lo consigliano di fare una simulazione, cioè di fingere di mangiare le carni senza farlo realmente. Ipocrisia religiosa, c’è tanta ipocrisia religiosa, ipocrisia clericale. Questi gli dicono: “Ma fa’ un po’ l’ipocrita, nessuno se ne accorgerà”. Così Eleazaro si sarebbe salvato, e – dicevano quelli – in nome dell’amicizia avrebbe accettato il loro gesto di compassione e di affetto. Dopo tutto – insistevano – si trattava di un gesto minimo, far finta di mangiare ma non mangiare, un gesto insignificante.

È poca cosa, ma la pacata e ferma risposta di Eleazaro fa leva su un argomento che ci colpisce. Il punto centrale è questo: disonorare la fede nella vecchiaia, per guadagnare una manciata di giorni, non è paragonabile con l’eredità che essa deve lasciare ai giovani, per intere generazioni a venire. Ma bravo questo Eleazaro! Un vecchio che è vissuto nella coerenza della propria fede per un’intera vita, e ora si adatta a fingerne il ripudio, condanna la nuova generazione a pensare che l’intera fede sia stata una finzione, un rivestimento esteriore che può essere abbandonato, pensando di poterlo conservare nel proprio intimo. E non è così, dice Eleazaro. Un tale comportamento non onora la fede, neppure di fronte a Dio. E l’effetto di questa banalizzazione esteriore sarà devastante per l’interiorità dei giovani. La coerenza di quest’uomo che pensa ai giovani, pensa all’eredità futura, pensa al suo popolo!

Proprio la vecchiaia e questo è bello per i vecchi - appare qui il luogo decisivo, il luogo insostituibile, di questa testimonianza. Un anziano che, a motivo della sua vulnerabilità, accettasse di considerare irrilevante la pratica della fede, farebbe credere ai giovani che la fede non abbia alcun reale rapporto con la vita. Essa apparirebbe loro, fin dal suo inizio, come un insieme di comportamenti che, all’occorrenza, possono essere simulati o dissimulati, perché nessuno di essi è così importante per la vita.

L’antica gnosi eterodossa, che è stata un’insidia molto potente e molto seducente per il cristianesimo dei primi secoli, teorizzava proprio su questo, è una cosa vecchia questa: che la fede è una spiritualità, non una pratica; una forza della mente, non una forma della vita. La fedeltà e l’onore della fede, secondo questa eresia, non hanno nulla a che fare con i comportamenti della vita, le istituzioni della comunità, i simboli del corpo. La seduzione di questa prospettiva è forte, perché essa interpreta, a suo modo, una verità indiscutibile: che la fede non si può mai ridurre a un insieme di regole alimentari o di pratiche sociali. La fede è un’altra cosa. Il guaio è che la radicalizzazione gnostica di questa verità vanifica il realismo della fede cristiana, perché la fede cristiana è realistica, la fede cristiana non è soltanto dire il Credo, ma è pensare il Credo, è sentire il Credo, è fare il Credo. Operare con le mani. Invece questa proposta gnostica è un “fare finta”, l’importante è che tu dentro abbia la spiritualità e poi puoi fare quello che vuoi. E questo non è cristiano. È la prima eresia degli gnostici, che è molto alla moda qui, in questo momento, in tanti centri di spiritualità e così via. E svuota la testimonianza di questa gente, che mostra i segni concreti di Dio nella vita della comunità e resiste alle perversioni della mente attraverso i gesti del corpo.

La tentazione gnostica che è una delle - diciamo la parola – eresie, una delle deviazioni religiose di questo tempo, la tentazione gnostica rimane sempre attuale. In molte linee di tendenza della nostra società e nella nostra cultura, la pratica della fede subisce una rappresentazione negativa, a volte sotto forma di ironia culturale, a volte con una occulta emarginazione. La pratica della fede per questi gnostici che già c’erano al tempo di Gesù, è considerata come un’esteriorità inutile e anzi nociva, come un residuo antiquato, come una superstizione mascherata. Insomma, una cosa per i vecchi. La pressione che questa critica indiscriminata esercita sulle giovani generazioni è forte. Certo, sappiamo che la pratica della fede può diventare un’esteriorità senz’anima - questo è l’altro pericolo, il contrario - ma in sé stessa non lo è affatto. Forse tocca proprio a noi, i vecchi una missione molto importante: restituire alla fede il suo onore, farla coerente che è la testimonianza di Eleazaro, la coerenza fino alla fine. La pratica della fede non è il simbolo della nostra debolezza, ma piuttosto il segno della sua forza. Non siamo più ragazzi. Non abbiamo scherzato quando ci siamo messi sulla strada del Signore!

La fede merita rispetto e onore fino alla fine: ci ha cambiato la vita, ci ha purificato la mente, ci ha insegnato l’adorazione di Dio e l’amore del prossimo. È una benedizione per tutti! Ma tutta la fede, non una parte. Non baratteremo la fede per una manciata di giorni tranquilli, ma faremo come Eleazaro, coerente fino alla fine fino al martirio. Dimostreremo, in tutta umiltà e fermezza, proprio nella nostra vecchiaia, che credere non è una cosa “da vecchi”, ma è cosa di vita. Credere allo Spirito Santo, che fa nuove tutte le cose, e Lui ci aiuterà volentieri.

Cari fratelli e sorelle anziani, per non dire vecchi - siamo nello stesso gruppo - per favore, guardiamo ai giovani. Loro ci guardano, non dimentichiamo questo. Mi viene in mente quel film del Dopoguerra tanto bello: “I bambini ci guardano”. Noi possiamo dire lo stesso con i giovani: i giovani ci guardano e la nostra coerenza può aprire loro una strada di vita bellissima. Invece, un’eventuale ipocrisia farà tanto male. Preghiamo gli uni per gli altri. Che Dio benedica tutti noi vecchi!

[00672-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Chers frères et sœurs,

poursuivant notre catéchèse sur la vieillesse, nous évoquons aujourd’hui la figure d’Eléazar. Il témoigne de l’importance, pour la vieillesse, d’honorer la foi avec fidélité. La réponse d’Eléazar permet de comprendre que faiblir dans la foi au temps de la vieillesse, compromet l’héritage qu’elle doit laisser aux jeunes et aux générations à venir. Une personne âgée qui considère la pratique de la foi comme insignifiante fait croire aux jeunes qu’elle n’a aucun rapport avec la vie. C’est une théorie que soutenait l’ancienne gnose hétérodoxe selon laquelle la foi serait une spiritualité et non une pratique ; une activité de l’esprit et non une forme de vie. Une telle théorie rend inutile le réalisme de la foi chrétienne et la vide de son témoignage. Aujourd’hui dans notre société, la pratique de la foi est vue de manière négative. Elle est considérée comme inutile et même nuisible, bien plus comme un vestige du passé et une superstition déguisée. La pression que cette critique exerce sur la jeune génération est forte et il revient aux personnes âgées de rendre à la foi son honneur. La foi mérite respect et honneur, elle a changé notre vie, elle a purifié notre esprit, elle nous a enseigné l’adoration de Dieu et l’amour du prochain. Elle est une bénédiction pour tous !

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare l’Associazione Via Romana, la Comunità dell’Arca e i giovani venuti dalla Francia.

Fratelli e sorelle, con la nostra preghiera e la nostra vicinanza possiamo essere un conforto e un sostegno per gli anziani, specialmente nei momenti in cui il peso dell'età e le sofferenze li espongono all'abbandono della fede.

Dio vi benedica!

Speaker:

Je salue cordialement les pèlerins de langue française, particulièrement l’Association la “Voie Romaine”, la Communauté de l’Arche et les jeunes venus de France.

Frères et sœurs, puissions-nous, par notre prière et notre proximité, être un réconfort et un soutien pour les personnes âgées, particulièrement dans les moments où le poids de l’âge et les souffrances les exposent à l’abandon de la foi.

Que Dieu vous bénisse !

[00673-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear brothers and sisters: In our continuing catechesis on the meaning and value of old age in the light of God’s word, we now consider the example of Eleazar, as found in the Second Book of Maccabees. At a time of violent persecution, the Jewish people were being forced under pain of death to eat meat sacrificed to idols. As an elderly and respected member of the community, Eleazar was told that if he merely pretended to do so, his life would be spared. Rather than betray his faith in God, Eleazar preferred death. His witness to the truth and dignity of the faith, even at the cost of his life, thus served as a powerful example to the young. Eleazar showed that faith is not an abstract idea or a set of rules to be followed, but a commitment of one’s entire being to God. In our own day, the witness of the elderly to a clear and consistent practice of the faith can counter the powerful cultural forces that would dismiss the faith as outmoded or irrelevant. By showing the dignity of a life of faith expressed in community worship and acts of charity, the elderly can help to strengthen the fabric of society and offer the young a model of integrity and fidelity valid for every age.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Norvegia, Canada e Stati Uniti d’America. Rivolgo un saluto particolare ai diversi gruppi ecumenici e interreligiosi. Nella gioia del Cristo Risorto, invoco su ciascuno di voi, e sulle vostre famiglie, l’amore misericordioso di Dio nostro Padre. Il Signore vi benedica!

Speaker:

I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially those from England, Norway, Canada and the United States of America. I also welcome the members of the various ecumenical and interreligious groups present. In the joy of the Risen Christ I invoke upon you and your families the loving mercy of God our Father. May the Lord bless you!

[00674-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, die Lesung heute erzählt von Eleasar, der sich dem Befehl des Königs widersetzte und sich aus Respekt vor den Regeln seines Glaubens weigerte, Götzenopferfleisch zu essen. Weil er überall beliebt war, rieten ihm sogar die Beamten des Königs, er solle einfach so tun, als äße er von dem Fleisch; so könne er sein Leben retten. Eleasar lässt sich auf solche Heuchelei aber nicht ein. Dies wäre Verrat an Gott und zudem gäbe er der jungen Generation ein schlechtes Beispiel. Die Jungen sollen nicht auf den verkehrten Gedanken kommen, es käme allein auf die innere Einstellung an und die äußere Glaubenspraxis sei demgegenüber sekundär und müsse nicht unbedingt beachtet werden. Klar, der Glaube darf nicht auf die Einhaltung irgendwelcher Speisevorschriften und andere äußere Bestimmungen reduziert werden, zugleich aber ist christlicher Glaube nie etwas rein Geistiges; er wird immer den Weg des Herrn gehen, den Weg der Inkarnation. Auch heute erleben wir, dass viele die konkrete Glaubenspraxis für entbehrlich halten oder sie gar als schädliche Äußerlichkeit ansehen, als ein Relikt der Vergangenheit, als abergläubisches Ritual – als etwas für alte Leute. Unser Glaube will sowohl in seiner geistigen wie auch in seiner praktischen Dimension beachtet werden. Auf diese Weise kann er unser Leben verändern, unseren Geist läutern und uns die Anbetung Gottes wie auch die Liebe zum Nächsten lehren. Ein solcher konkreter Glaube ist ein Segen für alle, nicht nur „für die Alten“.

Santo Padre:

Cari fratelli e sorelle di lingua tedesca, il mese di maggio e dedicato alla Madre di Dio, che è anche nostra Madre. Vi invito ad invocare la sua intercessione per le vostre intenzioni personali, per le intenzioni della Chiesa e per la pace nel mondo.

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern deutscher Sprache, der Monat Mai ist der Gottesmutter Maria geweiht, die auch unsere Mutter ist. Ich lade euch ein, sie vertrauensvoll um ihre Fürsprache zu bitten: in euren persönlichen Anliegen, in den Anliegen der Kirche und für den Frieden in der Welt.

[00675-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Continuamos nuestras catequesis sobre la vejez, y hoy nos acompaña la figura de Eleazar. Nos dice la Biblia que a este noble anciano se le propuso ganar unos días más de vida si traicionaba los preceptos de Dios, pero él rechazó esa posibilidad con firmeza y valentía. Eleazar decidió morir antes que renegar de la fe, dando así ejemplo de fidelidad y de coherencia a las futuras generaciones. Su testimonio nos deja una gran herencia: ser coherentes con la propia fe, es decir, obrar siempre de acuerdo a lo que creemos, hasta el final de nuestros días.

La tentación de separar la fe y la vida podemos encontrarla también hoy, de diferentes maneras, incluso con maneras que parecen mejores espiritualmente. Por ejemplo, vemos que la práctica de la fe muchas veces se presenta de forma negativa, se ridiculiza o se margina, o bien se considera una cosa de “viejos”, algo inútil e incluso nocivo para la propia existencia. Frente a esto, estamos llamados a testimoniar que la fe no es algo reservado a una etapa de la vida, sino una bendición para todos, un don que siempre merece ser respetado y honrado.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Veo allí mexicanos, chilenos, argentinos, muchos peregrinos de lengua española, españoles y colombianos. Pidamos al Espíritu Santo que nos ayude a ser testigos fieles y valientes de Cristo, y sobre todo a ser coherentes cuando las dificultades ponen a prueba nuestra fe. Que Dios los bendiga. Muchas gracias.

[00676-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Um decreto do rei Antíoco Epífanes obrigava os judeus a comer carne imolada aos ídolos. Os executores do decreto, pela amizade que nutriam por Eleázar, sugeriam-lhe fingir que a comia, mas sem realmente o fazer; deste modo teria a vida salva. Afinal – insistiam eles – era um gesto mínimo, insignificante. Não é assim! – retorquiu Eleázar. Um idoso que concordasse em considerar irrelevante a prática da fé, levaria os jovens acreditar que a fé não tem verdadeira relação com a vida, tratando-se apenas dum conjunto de atitudes e costumes que poderiam, em caso de necessidade, ser simulados ou disfarçados. Tal comportamento não honraria a fé, mesmo diante de Deus, e o efeito desta banalização seria devastador para os jovens. Uma pessoa idosa, que tivesse vivido os seus dias na coerência da fé e agora aceitasse fingir, levaria a nova geração a pensar que tal fé era uma ficção, uma cobertura externa que poderia ser abandonada com a desculpa de manter a fé dentro de si mesma. Claro, sabemos que a prática da fé pode cair numa exterioridade sem alma; mas, em si mesma, não o é. A fé merece respeito e honra: mudou a nossa vida, purificou a nossa mente, ensinou-nos a adoração a Deus e o amor ao próximo. É uma bênção para todos! Não podemos trocá-la por um punhado de dias tranquilos. Com humilde firmeza, demonstraremos, precisamente na nossa velhice, que acreditar não é «coisa de velhos». Para isso podemos contar com a ajuda do Espírito Santo, que faz novas todas as coisas.

Santo Padre:

Carissimi fedeli di lingua portoghese, vi saluto tutti, in particolare gli alunni e i professori del Collegio Horizonte, di Porto. Abbiamo iniziato da poco il mese di maggio, che tradizionalmente chiama il popolo cristiano a moltiplicare i gesti quotidiani di venerazione alla Vergine Maria. Il segreto della sua pace e del suo coraggio era questa certezza: «nulla è impossibile a Dio». Abbiamo bisogno d’imparare ciò con la Madre di Dio; mostriamoci riconoscenti, pregando il rosario ogni giorno. Dio vi benedica e la Madonna vi protegga.

Speaker:

Queridos fiéis de língua portuguesa, saúdo-vos a todos e de modo particular aos alunos e professores do Colégio Horizonte, do Porto. Começamos há pouco o mês de maio, que tradicionalmente chama o povo cristão a multiplicar os gestos diários de veneração à Virgem Maria. O segredo da sua paz e coragem era esta certeza: «a Deus, nada é impossível». Precisamos de aprender isto com a Mãe de Deus; mostremo-nos agradecidos, rezando o terço todos os dias. Que Deus vos abençoe e Nossa Senhora vos proteja!

[00677-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

تَكلَّمَ قَداسَةُ البابا اليَوْمَ علَى أَلِعازار، أَحَدِ شَخْصِيّاتِ العَهْدِ القَدِيم، وَكَرامَةِ الإيْمان، وَقال: شَخْصِيَّةُ أَلِعازارَ تَشْهَدُ لَنا علَى أَنَّ هُناكَ عَلاقَةٌ بَيْنَ الشَّيْخُوخَةِ وَكرامَةِ الإيْمان. كانَ المَوْقِفُ ما يَلِي: أَرادَ المَلِكُ اليُونانِي الوَثَنِيّ أَنْ يَجْبُرَ اليَهُودَ علَى أَكْلِ اللُحُومِ المُحَرَّمَةِ بِحَسَبِ الشَّرِيعَة. وَلَمَّا كانَ بَعْضُ رِجالِ المَلِكِ يَكِنُّونَ الاحْتِرامَ والمَوَدَّةَ لِأَلِعازارَ الشَّيْخ، أَرادُوا أَنْ يُخَلِّصُوهُ مِنَ المَوْت، فَعَرَضُوا عَلَيْهِ أَنْ يَتَظاهَرَ بالأَكْل، وَهُمْ يُقَدِّمُونَ لَهُ لُحُومًا غَيْرَ مُحَرَّمَة. لَكِنَّ أَلِعازارَ رَفَضَ نَصِيحَتَهُم، رَفَضَ أَنْ يَهِينَ الإيْمانَ فِي شَيْخُوخَتِهِ، وَأَنْ يَتَظاهَرَ فَيَخْدَعَ الشَّبَّابَ، الَّذِينَ سَيُخْطِأُونَ بِسَبَبِهِ وَبِسَبَبِ رِيائِهِ. وَقالَ قَداسَتُهُ: كَبِيرُ السِّنِّ الَّذِي يُوافِقُ، بِسَبَبِ ضَعْفِهِ، علَى أَنْ يَعْتَبِرَ أنْ لا أَهَمِيَةَ لِمُمارَسَةِ الإيْمان، مِنْ شَأْنِهِ أَنْ يَجْعَلَ الشَّبَّابَ يَظِنُونَ أَنَّ الإيْمانَ لَيْسَ لَهُ أَيُّ عَلاقَةٍ حَقِيقِيَّةٍ بِالحَياة، وَسَيَبْدُو الإيْمانُ لَهُمْ كَأَنَّهُ مَجْمُوعَةٌ مِنَ السُّلُوكِياتِ الَّتِي يُمْكِنُ التَظاهُرُ بِها بِمَا يُخالِفُ الحَقِيقَة. تَمامًا كَما كانَتْ تَقُولُ البِدْعَةُ الغَنُوصِيَّةُ القَدِيمَةُ الَّتِي رَأَتْ أَنَّ الإيْمانَ رُوحانِيَّةٌ وَلَيْسَ مُمارَسَةً، والأَمانَةَ لِلإيْمانِ وَكَرامَتِهِ لَا عَلاقَةَ لَهُما بِسُلُوكِ الحَياة. وَقالَ قَداسَتُهُ: إِنَّ الإيْمانَ إِيْمانٌ بالقَلْبِ والعَقْلِ وبالأَعْمالِ أَيْضًا. وَعَلَى كِبارِ السِّنِّ أَنْ يَشْهَدُوا لِكَرامَةِ الإيْمان، وَأَنْ يُبَيِّنُوا أَنَّ الإيْمانَ لَيْسَ فَقَطْ لِكِبارِ السِّنّ، بَلْ هُمْ حافَظُوا عَلَيْهِ فِي كُلِّ مَراحِلِ حَياتِهِم، وَهُوَ لِلْشَّبَّابِ وَلِلْكِبارِ علَى السَواء.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba. La fede ci ha cambiato la vita, ci ha purificato la mente, ci ha insegnato l’adorazione di Dio e l’amore del prossimo. È una benedizione per tutti e merita rispetto e onore. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏‎‎‎‏!

Speaker:

أُحَيِّي المُؤمِنِينَ الناطِقِينَ باللغَةِ العَرَبِيَّة. الإيْمانُ غَيَّرَ حَياتَنا، وَطَهَّرَ عُقُولَنا، وَعَلَّمَنا السُّجُودَ لله وَمَحَبَّةَ القَرِيب. إِنَّهُ بَرَكَةٌ لِلْجَمِيعِ وَيَسْتَحِقُّ الاحْتِرامَ والكَرامَة. باركَكُم الرَّبُّ جَميعًا وحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!

[00678-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

W kolejnej katechezie o starości rozważamy dzisiaj starotestamentalną postać Eleazara. Za jego czasów Żydzi byli zmuszani do spożywania mięsa składanego w ofierze bożkom. Poradzono mu, aby dla ratowania życia, udawał, że wypełnia to polecenie. Eleazar stanowczo odmówił, bo nie chciał wprowadzić w błąd młodych pokoleń, które mogłyby sądzić, że cała wiara jest fikcją, czymś zewnętrznym, co można porzucić w przekonaniu, że zachowuje się ją w swoim wnętrzu. Ale tak nie jest – mówi Eleazar. Byłoby to brakiem poszanowania dla wiary również przed Bogiem i miałoby niszczący wpływ na młodych ludzi. Osoba starsza, która ze względu na swoją słabość zgodziłaby się, że praktykowanie wiary jest nieistotne, pokazałaby młodym, że wiara nie ma prawdziwego związku z życiem, a jest jedynie zbiorem postaw, które w razie potrzeby można symulować lub ukryć. W chrześcijaństwie pokusa ta pojawiła się już w pierwszych wiekach pod postacią gnozy. Pokusa ta jest wciąż aktualna. W wielu nurtach naszego społeczeństwa i kultury praktykowanie wiary jest przedstawiane w sposób negatywny jako coś bezużytecznego czy wręcz szkodliwego. Młode pokolenia są pod silną presją tej krytyki. Dlatego tak ważne jest świadectwo ludzi starszych, którzy pokazują młodym, że praktykowanie wiary nie jest przejawem słabości, lecz siły. Wiara zasługuje na poważanie. Ona zmieniła nasze życie, oczyściła nasz umysł, nauczyła nas czci dla Boga i miłości bliźniego.

Santo Padre:

Saluto cordialmente tutti i polacchi. Ieri avete celebrato la solennità della Beata Vergine Maria, Regina della Polonia. A Jasna Góra avete ricordato il Beato Cardinale Wyszyński, che vi ha insegnato a confidare in Maria nei momenti più difficili della vostra storia. Seguendo il suo esempio, affidate alla Vergine Santa la sorte della vostra patria e la pace in Europa. Vi benedico di cuore.

Speaker:

Pozdrawiam serdecznie wszystkich Polaków. Wczoraj obchodziliście uroczystość Najświętszej Maryi Panny Królowej Polski. Na Jasnej Górze wspominaliście błogosławionego kard. Wyszyńskiego, który uczył was ufać Maryi w najtrudniejszych chwilach waszych dziejów. Idąc za jego przykładem z ufnością zawierzajcie Matce Bożej losy waszej Ojczyzny i pokój w Europie. Z serca wam błogosławię.

[00679-PL.01] [Testo originale: Polacco]

 

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto l’Associazione SIMBA di Taranto, e il Coro Voci e Mani bianche di Carpi.

Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, agli ammalati, ai giovani e agli sposi novelli. All’inizio di questo mese mariano, invito tutti a venerare con fiducia filiale la Madre di Gesù: guardate a Lei come maestra di preghiera e di vita spirituale.

Poi vi saluterò. Purtroppo non potrò passare fra di voi per la malattia del ginocchio. E per questo mi scuso per dovervi salutare da seduto, ma è una cosa del momento. Speriamo che passi presto e io possa venire da voi, dopo, in altre udienze.

A tutti la mia benedizione.

[00680-IT.02] [Testo originale: Italiano]

 

[B0321-XX.02]