Catechesi del Santo Padre in lingua italiana
Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue
L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana, il Papa, continuando il ciclo di catechesi sulla Vecchiaia, ha incentrato la sua riflessione sul tema: “Onora il padre e la madre”: l’amore per la vita vissuta. (Lettura: Sir 3,3-6.12-13.16).
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.
Catechesi del Santo Padre in lingua italiana
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Oggi, con l’aiuto della Parola di Dio che abbiamo ascoltato, apriamo un passaggio attraverso la fragilità dell’età anziana, segnata in modo speciale dalle esperienze dello smarrimento e dell’avvilimento, della perdita e dell’abbandono, della disillusione e del dubbio. Naturalmente, le esperienze della nostra fragilità, di fronte alle situazioni drammatiche – talora tragiche – della vita, possono accadere in ogni tempo dell’esistenza. Tuttavia, nell’età anziana esse possono suscitare meno impressione e indurre negli altri una sorta di assuefazione, persino di fastidio. Quante volte abbiamo sentito o abbiamo pensato: “I vecchi danno fastidio”; L’abbiamo detto, l’abbiamo pensato… Le ferite più gravi dell’infanzia e della giovinezza provocano, giustamente, un senso di ingiustizia e di ribellione, una forza di reazione e di lotta. Invece le ferite, anche gravi, dell’età anziana sono accompagnate, inevitabilmente, dalla sensazione che, comunque, la vita non contraddice sé stessa, perché è già stata vissuta. E così i vecchi sono un po’ allontanati anche dalla nostra esperienza: vogliamo allontanarli.
Nella comune esperienza umana, l’amore – come si dice – è discendente: non ritorna sulla vita che sta dietro le spalle con la stessa forza con la quale si riversa sulla vita che ci sta ancora davanti. La gratuità dell’amore appare anche in questo: i genitori lo sanno da sempre, i vecchi lo imparano presto. Nonostante ciò, la rivelazione apre una strada per una diversa restituzione dell’amore: è la via dell’onorare chi ci ha preceduto. La via dell’onorare le persone che ci hanno preceduto comincia da qui: onorare gli anziani.
Questo amore speciale che si apre la strada nella forma dell’onore – cioè, tenerezza e rispetto allo stesso tempo – destinato all’età anziana è sigillato dal comandamento di Dio. «Onora il padre e la madre» è un impegno solenne, il primo della “seconda tavola” dei dieci comandamenti. Non si tratta soltanto del proprio padre e della propria madre. Si tratta della generazione e delle generazioni che precedono, il cui congedo può anche essere lento e prolungato, creando un tempo e uno spazio di convivenza di lunga durata con le altre età della vita. In altre parole, si tratta della vecchiaia della vita.
Onore è una buona parola per inquadrare questo ambito di restituzione dell’amore che riguarda l’età anziana. Cioè, noi abbiamo ricevuto l’amore dei genitori, dei nonni e adesso noi restituiamo questo amore a loro, agli anziani, ai nonni. Noi oggi abbiamo riscoperto il termine “dignità”, per indicare il valore del rispetto e della cura della vita di chiunque. Dignità, qui, equivale sostanzialmente all’onore: onorare padre e madre, onorare gli anziani è riconoscere la dignità che hanno.
Pensiamo bene a questa bella declinazione dell’amore che è l’onore. La cura stessa del malato, il sostegno di chi non è autosufficiente, la garanzia del sostentamento, possono mancare di onore. L’onore viene a mancare quando l’eccesso di confidenza, invece di declinarsi come delicatezza e affetto, tenerezza e rispetto, si trasforma in ruvidezza e prevaricazione. Quando la debolezza è rimproverata, e addirittura punita, come fosse una colpa. Quando lo smarrimento e la confusione diventano un varco per l’irrisione e l’aggressività. Può accadere persino fra le pareti domestiche, nelle case di cura, come anche negli uffici o negli spazi aperti della città. Incoraggiare nei giovani, anche indirettamente, un atteggiamento di sufficienza – e persino di disprezzo – nei confronti dell’età anziana, delle sue debolezze e della sua precarietà, produce cose orribili. Apre la strada a eccessi inimmaginabili. I ragazzi che danno fuoco alla coperta di un “barbone” – lo abbiamo visto –, perché lo vedono come uno scarto umano, sono la punta di un iceberg, cioè del disprezzo per una vita che, lontana dalle attrazioni e dalle pulsioni della giovinezza, appare già come una vita di scarto. Tante volte pensiamo che i vecchi sono lo scarto o li mettiamo noi allo scarto; si disprezzano i vecchi e si scartano dalla vita, mettendoli da parte.
Questo disprezzo, che disonora l’anziano, in realtà disonora tutti noi. Se io disonoro l’anziano disonoro me stesso. Il brano del Libro del Siracide, ascoltato all’inizio, è giustamente duro nei confronti di questo disonore, che grida vendetta al cospetto di Dio. Esiste un passo, nella storia di Noè, molto espressivo a questo riguardo. Il vecchio Noè, eroe del diluvio e ancora gran lavoratore, giace scomposto dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo. È già anziano, ma ha bevuto troppo. I figli, per non farlo svegliare nell’imbarazzo, lo coprono delicatamente, con lo sguardo abbassato, con grande rispetto. Questo testo è molto bello e dice tutto dell’onore dovuto all’anziano; coprire le debolezze dell’anziano, per non farlo vergognare, è un testo che ci aiuta tanto.
Nonostante tutte le provvidenze materiali che le società più ricche e organizzate mettono a disposizione della vecchiaia – delle quali possiamo certamente essere orgogliosi –, la lotta per la restituzione di quella speciale forma dell’amore che è l’onore, mi pare ancora fragile e acerba. Dobbiamo fare di tutto, sostenerla e incoraggiarla, offrendo migliore sostegno sociale e culturale a coloro che sono sensibili a questa decisiva forma di “civiltà dell’amore”. E su questo, io mi permetto di consigliare ai genitori: per favore, avvicinare i figli, i bambini, i figli giovani agli anziani, avvicinarli sempre. E quando l’anziano è ammalato, un po’ fuori testa, avvicinarli sempre: che sappiano che questa è la nostra carne, che questo è quello che ha fatto sì che noi stessimo adesso qui. Per favore, non allontanare gli anziani. E se non c’è altra possibilità che inviarli in una casa di riposo, per favore, andarli a trovare e portare i bambini a trovarli: sono l’onore della nostra civiltà, i vecchi che hanno aperto le porte. E tante volte, i figli si dimenticano di questo. Vi dico una cosa personale: a me piaceva, a Buenos Aires, visitare le case di riposo. Andavo spesso e visitavo ognuno. Ricordo una volta che domandai a una signora: “Quanti figli ha, lei?” – “Ne ho quattro, tutti sposati, con nipotini”. E incominciò a parlarmi della famiglia. “E loro vengono?” – “Sì, vengono sempre!”. Quando sono uscito dalla camera l’infermiera, che aveva sentito, mi disse: “Padre, ha detto una bugia per coprire i figli. Da sei mesi non viene nessuno!”. Questo è scartare i vecchi, è pensare che i vecchi sono materiale di scarto. Per favore: è un peccato grave. Questo è il primo grande comandamento, e l’unico che dice il premio: “Onora il padre e la madre e avrai vita lunga sulla terra”. Questo comandamento di onorare i vecchi ci dà una benedizione, che si manifesta in questo modo: “Avrai lunga vita”. Per favore, custodire i vecchi. E se perdono la testa, custodirli comunque perché sono la presenza della storia, la presenza della mia famiglia, e grazie a loro io sono qui, possiamo dire tutti noi: grazie a te, nonno e nonna, io sono vivo. Per favore, non lasciarli da soli. E questo, di custodire i vecchi, non è una questione di cosmetici e di chirurgia plastica: no. Piuttosto, è una questione di onore, che deve trasformare l’educazione dei giovani riguardo alla vita e alle sue fasi. L’amore per l’umano che ci è comune, inclusivo dell’onore per la vita vissuta, non è una faccenda per vecchi. Piuttosto è un’ambizione che renderà splendente la giovinezza che ne eredita le qualità migliori. La sapienza dello Spirito di Dio ci conceda di aprire l’orizzonte di questa vera e propria rivoluzione culturale con l’energia necessaria.
[00571-IT.02] [Testo originale: Italiano]
Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue
In lingua francese
Speaker:
Aujourd’hui, nous réfléchissons à une dimension essentielle de l’amour, celle qui consiste à honorer ceux qui nous précèdent. Cet honneur pour les personnes âgées, fait à la fois de tendresse et de respect, est un commandement du Seigneur : "Honore ton père et ta mère". En réalité, il s'agit ici plus largement des générations précédentes, qui coexistent parfois durablement avec les autres âges de la vie.
Nous avons redécouvert comme expression de cet honneur dû aux anciens, le terme "dignité", qui indique bien l’importance de respecter et de prendre en charge la vie des plus fragiles.
L'honneur fait défaut lorsque la faiblesse et la précarité, qui sont au cœur de l’expérience du grand âge, sont blâmées, voire même punie comme une faute, et mènent parfois à des attitudes abusives, agressives et violentes. Cela peut se produire à la maison, dans les maisons de soins, ou même dans les rues. Ce mépris, qui déshonore les personnes âgées, nous déshonore en fait tous.
Nous devons tout faire pour soutenir et encourager cette mise à l’honneur de la vie vécue, notamment dans l’éducation des plus jeunes. Que la sagesse de l'Esprit de Dieu nous donne l'énergie nécessaire pour mettre en œuvre ce qui est l’une des formes décisives de la "civilisation de l'amour".
Santo Padre:
Saluto cordialmente le persone di lingua francese presenti oggi, in modo particolare i giovani di Frejus-Toulon e di Parigi, e i pellegrini di Monaco accompagnati del loro vescovo, Mons. David.
In questi giorni dell'Ottava, segnati dalla gioia della Pasqua, preghiamo soprattutto per gli anziani, perché, con il sostegno delle loro famiglie e delle comunità cristiane, collaborino con la loro saggezza ed esperienza alla trasmissione della fede e all'educazione delle nuove generazioni.
Cristo Risorto vi benedica!
Speaker:
Je salue cordialement les personnes de langue française présentes aujourd’hui, particulièrement les jeunes du diocèse de Fréjus-Toulon, les lycéens de Paris et les pèlerins de Monaco, accompagnés par leur évêque, Mgr David.
En ces jours de l’Octave, marqués par la joie de Pâques, prions particulièrement pour les personnes âgées afin que, grâce au soutien de leurs familles et des communautés chrétiennes, elles collaborent par leur sagesse et par leur expérience à la transmission de la foi et à l’éducation des nouvelles générations.
Que le Christ ressuscité vous bénisse !
[00572-FR.01] [Texte original: Français]
In lingua inglese
Speaker:
Dear brothers and sisters: With the help of the Word of God, we focus today on the fragility of old age. While reminders of our fragility can occur at any point in life, it seems that they only provoke a strong reaction when they happen to young people. In this regard, our common experience envisions love as something “descending”, a gift freely given by parents and the elderly to younger generations. Divine revelation, however, shows us another way of loving: honouring those who came before us. This special love was made sacred by God through its inclusion in the Ten Commandments. The commandment is not limited to just one’s own father or mother but extends to all the generations that came before us. The honour due to the elderly must never be forgotten regardless of their physical or mental condition, as today’s Scripture passage from the Book of Sirach reminds us. This lesson is also evident in the way that Noah was treated by his children after he had too much to drink. Amid all the present-day resources dedicated to the care of the elderly, we must always strive to offer them that special form of love, that honour, which is due to them.
Santo Padre:
Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’udienza odierna, in particolare quelli provenienti dall’Inghilterra, dal Myanmar e dagli Stati Uniti. Nella gioia del Cristo Risorto, invoco su di voi e sulle vostre famiglie l’amore misericordioso di Dio nostro Padre. Dio vi benedica!
Speaker:
I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially those from England, Myanmar and the United States. In the joy of the Risen Christ, I invoke upon you and your families the loving mercy of God our Father. God bless you all!
[00573-EN.02] [Original text: English]
In lingua tedesca
Speaker:
Liebe Brüder und Schwestern, ältere Menschen machen oft die Erfahrung, dass sie nicht mehr wie früher am Leben der anderen teilnehmen können. Sie fühlen sich zurückgesetzt und unverstanden. Dieser Eindruck wird nicht selten verstärkt durch eine gewisse Überheblichkeit der Jüngeren, denen die Schwäche und die Unsicherheit der Alten für ihre eigene Lebensgestaltung lästig werden. Die älteren Menschen ihrerseits fühlen sich infrage gestellt, und dies im Kontrast zu den reichen Erfahrungen ihres gelebten Lebens, die auch im Alter nicht verloren gehen. Die Geringachtung, die den Alten keine Ehre schenkt, entehrt aber in Wirklichkeit uns alle zusammen. Die Heilige Schrift spricht sehr entschieden davon, die ältere Generation zu ehren. »Ehre deinen Vater und deine Mutter« ist eine feierliche Aufforderung, mit der die zweite Tafel der Zehn Gebote beginnt, die dem Moses von Gott selbst offenbart worden ist. Die Ehrerbietung ist ein Ausdruck der Liebe, die der älteren Generation gebührt für all das, was sie, sei es in der Familie oder in der Gesellschaft, für uns geleistet hat. Der Abschnitt aus dem Buch Jesus Sirach, den wir gehört haben, spricht sogar davon, dass derjenige, der die Eltern ehrt, selbst eine reiche Belohnung für sein Leben erhält. Die Erziehung zur Ehrerbietung gegenüber den Älteren hilft den jungen Menschen, ein tieferes Verständnis für den Wert des Lebens und die Würde der menschlichen Person zu finden. Der Heilige Geist schenke uns dazu die nötige Kraft und Einsicht!
Santo Padre:
Saluto cordialmente i fedeli di lingua tedesca. Auguro un buon Tempo di Pasqua, colmo di grazia del Signore Risorto, a voi e alle vostre famiglie. Preghiamo, allo stesso tempo, per la pace e per il conforto di tutte le famiglie che soffrono a causa delle guerre nel mondo.
Speaker:
Herzlich grüße ich die Gläubigen deutscher Sprache. Eine gute Osterzeit, erfüllt von der Gnade des auferstandenen Herrn, wünsche ich Euch allen und Euren Familien. Beten wir zugleich für den Frieden und um Trost für die Familie, die wegen der Kriege in der Welt viel Leid erfahren.
[00574-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]
In lingua spagnola
Queridos hermanos y hermanas:
Retomamos hoy nuestras catequesis sobre la ancianidad, y con la ayuda de la Palabra de Dios, reflexionamos sobre lo que significa “honra a tu padre y a tu madre”. Este mandamiento no se refiere solamente a los padres biológicos, sino al respeto y el cuidado que se debe procurar a las generaciones que nos preceden, es decir, a todas las personas mayores. Además, consideremos que no se trata sólo de “honrar” a los ancianos cubriendo sus necesidades materiales sino, sobre todo, de “honrarlos” —de “dignificarlos”— con el amor, con la cercanía y con la escucha.
Muchas veces, lamentablemente, los ancianos son objeto de burlas, incomprensiones y desprecios. Incluso, llegan a ser víctimas de la violencia, pues se los considera material de descarte. Por eso, es importante que transmitamos a las jóvenes generaciones que el amor a la vida hay que manifestarlo siempre, en todas sus etapas, desde la concepción hasta su fin natural, e incluye de modo especial honrar la vida vivida por nuestros mayores y honrarla con ternura y con respeto.
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. En estos días de Pascua, pidamos a Cristo resucitado que nos conceda delicadeza y paciencia para tratar con las personas que nos rodean, especialmente con quienes están atravesando la etapa de la ancianidad. ¡Felices Pascuas de Resurrección! Que Dios los bendiga. Muchas gracias.
[00575-ES.02] [Texto original: Español]
In lingua portoghese
Speaker:
A experiência da fragilidade humana no meio dos dramas da vida pode acontecer ao longo de toda a nossa existência, mas, na velhice, talvez surpreenda menos os outros, talvez lhes cause menor impressão, desinteressando-se, porque – pensam – era de esperar. Este desinteresse e desprezo que desonra o idoso, na realidade desonra-nos a todos nós. Hoje voltamos a descobrir o termo «dignidade» para indicar o valor do respeito e do cuidado da vida de quem quer que seja. Este amor especial pela terceira idade – o qual abre a estrada sob a forma de honra, ou seja, sob a forma simultaneamente de ternura e respeito –, este amor especial é selado pelo mandamento de Deus: «Honra pai e mãe». Este trecho do livro de Ben Sirá, que ouvimos ao início, é justamente duro com esta falta de honra, que clama vingança aos olhos de Deus. Aqui não estamos diante duma questão de cosmética ou de cirurgia plástica, mas duma questão de honra, que revela a nossa compreensão da vida e das suas fases. O amor pelo humano que todos compartilhamos, incluindo a honra pela vida vivida, não é um problema de idosos, mas uma virtude de todos, que se conta entre as qualidades melhores de cada um. Não obstante as estruturas e prestações de assistência que as sociedades mais ricas e organizadas vão colocando à disposição da terceira idade – e das quais podemos certamente sentir-nos orgulhosos –, aparece ainda frágil e fria a luta para se chegar a oferecer aquela especial forma de amor que é a honra devida aos idosos. Devemos fazer tudo para sustentar uma tal luta, prestando melhor apoio social e cultural àqueles que são sensíveis a esta decisiva forma de «civilização do amor». Que o Espírito de Deus nos conceda a sabedoria de abrir horizontes nesta verdadeira e própria revolução cultural!
Santo Padre:
Rivolgo un cordiale saluto ai fedeli di lingua portoghese, augurando a tutti santi giorni di Pasqua! Davanti alle dolorose sconfitte della vita, Cristo, vincitore del peccato, della paura e della morte, esorta a non arrendersi al male e alla violenza. Lasciamoci vincere dalla pace di Cristo! Nel suo Nome, benedico voi e i vostri cari!
Speaker:
Dirijo uma cordial saudação aos fiéis de língua portuguesa, a todos desejando santos dias de Páscoa! Perante as dolorosas derrotas da vida, Cristo, vencedor do pecado, do medo e da morte, exorta a não se render ao mal e à violência. Deixemo-nos vencer pela paz de Cristo! Em seu Nome vos abençoo, a vós e aos vossos entes queridos!
[00576-PO.01] [Texto original: Português]
In lingua araba
Speaker:
تَكلَّمَ قَداسَةُ البابا اليَوم على واجب إكرام الوالدين أي محبّة الحياة التي مضت، وقال: هذه المحبّة مختومة بوصيّة الله "أَكرِمْ أَباكَ وأُمَّك" وهي التزام كبير. هناك أمورٌ كثيرة في الحياة يمكن أن تفتقد الإكرام، مثل رعاية المرضى، وضمان المعيشة. يغيب الإكرام عندما تتحوّل الثّقة إلى قسوة وظلم، بدل أن تكون رقّة وعطفًا، وحنانًا واحترامًا. وعندما نصير نتّهم الضعف كأنّه خطيئة وعندما يصبح الضّياع والارتباك مدخلًا للسخرية والعدوانيّة. يمكن أن يحدث هذا في العائلات نفسها ودور الرعاية والمكاتب وفي الشوارع. عندما نشجّع الشّباب بأن يزدروا كبار السّن ينتج عن ذلك أشياء مروّعة. هذا الازدراء الذي يهين كبار السّن، في الواقع يهيننا كلّنا. وعلى الرّغم من كلّ العناية الماديّة التي توفّرها المجتمعات الأكثر ثراءً وتنظيمًا للشيخوخة، التي بالتّأكيد نفخر بها، فإنّ الكفاح من أجل استعادة تلك الصّيغة الخاصّة للمحبّة التي هي الإكرام تبدو لي أنّها لا تزال ضعيفة وغير ناضجة. لهذا يجب علينا أن نفعل كلّ شيء لدعمها وتشجيعها، وأن نقدّم دعمًا اجتماعيًّا وثقافيًّا أفضل للذين يعملون من أجل هذه الصيغة في حضارة المحبّة.
Santo Padre:
Saluto i fedeli di lingua araba. Il comandamento “Onora il padre e la madre” è il quarto dei Dieci Comandamenti di Dio. Non si tratta solo di onorare i nostri genitori, ma anche di onorare tutti gli anziani e coloro che ci hanno preceduto alla dimora eterna. Chi onora suo padre e sua madre, Dio gli prolunghi i suoi giorni (Cfr. Es 20,12). Il Signore vi benedica tutti e vi protegga sempre da ogni male!
Speaker:
أُحَيِّي المؤمِنينَ الناطِقينَ باللغَةِ العربِيَّة. وصيّة "أَكرِمْ أَباكَ وأُمَّك" هي الوصية الرابعة من وصايا الله العشر. ولا تقوم فقط بإكرام والدَينا، بل أيضًا بإكرام جميع كبار السّن ومن سبقونا منهم إلى الدار الأبدية. ومن أكرم أباه وأمّه أطال الله عمره (راجع خروج 20، 12). باركَكُم الرّبُّ جَميعًا وحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!
[00577-AR.01] [Testo originale: Arabo]
In lingua polacca
Speaker:
Dzisiaj podejmujemy rozważanie dotyczące podeszłego wieku, naznaczonego w szczególny sposób doświadczeniem słabości i cierpienia. Osobom starszym jesteśmy winni cześć, wdzięczność i szacunek, by w ten sposób okazać im i odwzajemnić im miłość, którą darzyli nas przez całe życie. Ta szczególna miłość przypieczętowana jest przykazaniem Bożym: „Czcij ojca swego i matkę swoją”. Nie chodzi w nim tylko o naszych rodziców, ale o wszystkie starsze osoby. Zastanawiając się nad tą odmianą miłości, jaką jest cześć, wiemy, że niekiedy może jej zabraknąć, na przykład w kwestii opieki nad chorymi, którzy są zależni od innych, udzielanej im pomocy, czy zapewnieniu im stosownego utrzymania. Brakuje czci, kiedy słabość jest wytykana, a nawet karana, tak jakby była winą. Kiedy zagubienie i nieład stają się pretekstem do drwin i agresji. Lekceważenie, czy pogarda, które urągają osobom starszym, w rzeczywistości hańbią nas wszystkich.
Pomimo licznych świadczeń materialnych, jakie bogate i dobrze zorganizowane społeczeństwa zapewniają ludziom w podeszłym wieku, w przywracaniu tej szczególnej formy miłości, jaką jest cześć, wydaje się, że wciąż jesteśmy na początku drogi. Musimy zrobić wszystko, aby zapewnić osobom starszym lepsze wsparcie. Zacznijmy od takiego wychowywania młodych, aby rozumieli oni poszczególne etapy życia człowieka, by mieli na uwadze szacunek wobec osób starszych.
Santo Padre:
Saluto cordialmente tutti i Polacchi. Domenica celebreremo la festa della Divina Misericordia. Cristo ci insegna che l'uomo non solo sperimenta la misericordia di Dio, ma è anche chiamato a mostrarla al suo prossimo. Vi sono particolarmente grato per la vostra misericordia verso tanti rifugiati dall'Ucraina, che hanno trovato in Polonia porte aperte e cuori generosi. Che Dio vi ricompensi per la vostra bontà. Preghiamo anche con fiducia il Cristo Misericordioso per gli anziani, i malati e gli afflitti. Che il Cristo risorto ravvivi in noi la speranza e lo spirito di fede. Vi benedico di cuore.
Speaker:
Pozdrawiam serdecznie wszystkich Polaków. Drodzy bracia i siostry, w niedzielę będziemy obchodzili Święto Miłosierdzia Bożego. Chrystus uczy nas, że człowiek nie tylko doświadcza Bożego miłosierdzia, ale także jest powołany, aby okazywał je swoim bliźnim. Szczególnie dziękuję wam za miłosierdzie wobec tak licznych uchodźców z Ukrainy, którzy w Polsce zastali otwarte drzwi i hojne serca. Niech Bóg wynagrodzi was za waszą dobroć. Z ufnością módlmy się do Chrystusa Miłosiernego także za osoby starsze, chore i doświadczone cierpieniem. Niech Zmartwychwstały ożywi w nas nadzieję i ducha wiary. Z serca wam błogosławię.
[00578-PL.01] [Testo originale: Polacco]
In lingua italiana
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i sacerdoti della diocesi di Milano che ricordano il 40° di Ordinazione, i diaconi del Collegio Internazionale del Gesù, le Suore Serve del Signore e della Vergine di Matarà, le Novizie e Juniores di varie Congregazioni religiose: queste giovani si muovono… Assicuro la mia preghiera a ciascuno perché il Signore accompagni e sostenga il vostro cammino di fedeltà e di consacrazione a Lui.
Con speciale affetto saluto i preadolescenti della Diocesi di Milano: cari ragazzi, guardate a Gesù Risorto per ritrovare in Lui, il modello e la forza per vivere pienamente le ricchezze della vostra età.
Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, agli ammalati, ai giovani e agli sposi novelli. Il messaggio che scaturisce dal mistero della Risurrezione sia per tutti un impegno a riconoscere che nell’evento di Cristo è annunciata la più profonda verità sull’uomo ed è tracciato il suo destino.
A tutti voi la mia benedizione!
[00579-IT.01] [Testo originale: Italiano]
[B0274-XX.02]