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L’Udienza Generale, 06.04.2022


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Appelli del Santo Padre

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa ha incentrato la Sua meditazione sul suo recente Viaggio Apostolico a Malta (Lettura: At 28,1-2).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti. Quindi ha rivolto un appello alla preghiera per la fine della guerra in Ucraina e in occasione dell’odierna celebrazione della Giornata Mondiale dello Sport per la Pace e lo Sviluppo, indetta dalle Nazioni Unite.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno e benvenuti!

Sabato e domenica scorsi mi sono recato a Malta: un Viaggio apostolico che era in programma da tempo: è stato rimandato due anni fa, per il covid e le sue conseguenze. Non molti sanno che Malta, pur essendo un’isola in mezzo al Mediterraneo, ha ricevuto prestissimo il Vangelo. Perché? Perché l’Apostolo Paolo fece naufragio vicino alle sue coste e prodigiosamente si salvò con tutti quelli che stavano sulla nave, più di duecentosettanta persone. Racconta il libro degli Atti degli Apostoli che i maltesi li accolsero tutti, e dice questa parola: «con rara umanità» (28,2). Questo è importante, non dimenticarlo: “con rara umanità”. Ho scelto proprio queste parole: con rara umanità, come motto del mio Viaggio, perché indicano la strada da seguire non solo per affrontare il fenomeno dei migranti, ma più in generale perché il mondo diventi più fraterno, più vivibile, e si salvi da un “naufragio” che minaccia tutti noi, che stiamo – come abbiamo imparato – sulla stessa barca, tutti. Malta è, in questo orizzonte, un luogo-chiave.

Lo è anzitutto geograficamente, per la sua posizione al centro del Mare che sta tra Europa e Africa, ma che bagna anche l’Asia. Malta è una specie di “rosa dei venti”, dove si incrociano popoli e culture; è un punto privilegiato per osservare a 360 gradi l’area mediterranea. Oggi si parla spesso di “geopolitica”, ma purtroppo la logica dominante è quella delle strategie degli Stati più potenti per affermare i propri interessi estendendo l’area di influenza economica, o influenza ideologica o influenza militare: lo stiamo vedendo con la guerra. Malta rappresenta, in questo quadro, il diritto e la forza dei “piccoli”, delle Nazioni piccole ma ricche di storia e di civiltà, che dovrebbero portare avanti un’altra logica: quella del rispetto e della libertà, quella del rispetto e anche la logica della libertà, della convivialità delle differenze, opposta alla colonizzazione dei più potenti. Lo stiamo vedendo adesso. E non solo da una parte: anche da altre … Dopo la seconda guerra mondiale si è tentato di porre le basi di una nuova storia di pace, ma purtroppo – non impariamo – è andata avanti la vecchia storia di grandi potenze concorrenti. E, nell’attuale guerra in Ucraina, assistiamo all’impotenza della Organizzazione delle Nazioni Unite.

Secondo aspetto: Malta è un luogo-chiave per quanto riguarda il fenomeno delle migrazioni. Nel Centro di accoglienza Giovanni XXIII ho incontrato numerosi migranti, che sono approdati sull’Isola dopo viaggi terribili. Non bisogna stancarsi di ascoltare le loro testimonianze, perché solo così si esce dalla visione distorta che spesso circola nei mass-media e si possono riconoscere i volti, le storie, le ferite, i sogni e le speranze di questi migranti. Ogni migrante è unico: non è un numero, è una persona; è unico come ognuno di noi. Ogni migrante è una persona con la sua dignità, le sue radici, la sua cultura. Ognuno di essi è portatore di una ricchezza infinitamente più grande dei problemi che comporta. E non dimentichiamo che l’Europa è stata fatta dalle migrazioni.

Certo, l’accoglienza va organizzata – è vero, questo – va governata, e prima, molto prima, va progettata insieme, a livello internazionale. Perché il fenomeno migratorio non può essere ridotto a un’emergenza, è un segno dei nostri tempi. E come tale va letto e interpretato. Può diventare un segno di conflitto, oppure un segno di pace. Dipende da come lo prendiamo, dipende da noi. Chi a Malta ha dato vita al Centro Giovanni XXIII ha fatto la scelta cristiana e per questo lo ha chiamato “Peace Lab”: laboratorio di pace. Ma io vorrei dire che Malta nel suo insieme è un laboratorio di pace! Tutta la nazione con il suo atteggiamento, con il proprio atteggiamento, è un laboratorio di pace. E può realizzare questa sua missione se, dalle sue radici, attinge la linfa della fraternità, della compassione, della solidarietà. Il popolo maltese ha ricevuto questi valori insieme con il Vangelo, e grazie al Vangelo potrà mantenerli vivi.

Per questo, come Vescovo di Roma, sono andato a confermare quel popolo nella fede e nella comunione. Infatti – terzo aspetto – Malta è un luogo-chiave anche dal punto di vista dell’evangelizzazione. Da Malta e da Gozo, le due Diocesi del Paese, sono partiti tanti sacerdoti e religiosi, ma anche fedeli laici, che hanno portato in tutto il mondo la testimonianza cristiana. Come se il passaggio di San Paolo avesse lasciato la missione nel DNA dei maltesi! Per questo la mia visita è stata anzitutto un atto di riconoscenza, riconoscenza a Dio e al suo santo popolo fedele che è a Malta e a Gozo.

Tuttavia, anche lì soffia il vento del secolarismo e della pseudocultura globalizzata a base di consumismo, neocapitalismo e relativismo. Anche lì, perciò, è tempo di nuova evangelizzazione. La visita che, come i miei Predecessori, ho compiuto alla Grotta di San Paolo è stata come un attingere alla sorgente, perché il Vangelo possa sgorgare a Malta con la freschezza delle origini e ravvivare il suo grande patrimonio di religiosità popolare. Questa è simboleggiata dal Santuario mariano nazionale di Ta’ Pinu, nell’isola di Gozo, dove abbiamo celebrato un intenso incontro di preghiera. Lì ho sentito battere il cuore del popolo maltese, che ha tanta fiducia nella sua Santa Madre. Maria ci riporta sempre all’essenziale, a Cristo crocifisso e risorto, e questo per noi, al suo amore misericordioso. Maria ci aiuta a ravvivare la fiamma della fede attingendo dal fuoco dello Spirito Santo, che anima di generazione in generazione il gioioso annuncio del Vangelo, perché la gioia della Chiesa è evangelizzare! Non dimentichiamo quella frase di San Paolo VI: la vocazione della Chiesa è evangelizzare; la gioia della Chiesa è evangelizzare. Non dimentichiamola perché è la definizione più bella della Chiesa.

Colgo questa occasione per rinnovare il mio ringraziamento al Signor Presidente della Repubblica di Malta, così cortese e fratello: grazie a lui e alla sua famiglia; al Signor Primo Ministro e alle altre Autorità civili, che mi hanno accolto con tanta gentilezza; come pure ai Vescovi e a tutti i membri della comunità ecclesiale, ai volontari e a quanti mi hanno accompagnato con la preghiera. Non vorrei trascurare di menzionare il Centro di accoglienza per i migranti Giovanni XXIII: lì quel frate francescano che lo porta avanti, padre Dionisio Mintoff, ha 91 anni e continua a lavorare così, con l’aiuto dei collaboratori della Diocesi. È un esempio di zelo apostolico e di amore ai migranti, che oggi ci vuole tanto. Noi, con questa visita, seminiamo, ma è il Signore che fa crescere. Che la sua bontà infinita conceda frutti abbondanti di pace e di ogni bene al caro popolo maltese! Grazie a questo popolo maltese per la sua accoglienza così umana, così cristiana. Grazie tante.

[00509-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Frères et sœurs, Malte a reçu très tôt l’Évangile grâce à l’Apôtre Paul et à ses compagnons que les Maltais ont accueills « avec une rare humanité ». Ces mots ont été choisis comme devise du récent Voyage Apostolique pour que le monde devienne plus fraternel, plus vivable, et se sauve d’un "naufrage" qui nous menace tous.

Malte est avant tout un lieu-clé du point de vue géographique. Par sa position, elle est un lieu où se croisent peuples et cultures. Elle représente aussi le droit et la force des "petits", des Nations petites mais riches d’histoire et de civilisation, qui incarnent la logique du respect et de la liberté, de la convivialité des différences. Malte est ensuite un lieu-clé concernant les migrations. Ce phénomène est un signe de notre temps qui peut devenir source de conflit ou de paix. Cela dépend de nous. Malte est enfin un lieu-clé du point de vue de l’évangélisation parce qu’elle a porté au monde entier le témoignage chrétien. Face au vent du sécularisme et de la culture globalisée, le temps est venu d’une nouvelle évangélisation à Malte afin que l’Évangile puisse jaillir avec la fraîcheur des origines et raviver son patrimoine de religiosité populaire. La Vierge Marie est là pour nous aider à raviver la flamme de l’Esprit Saint qui anime de génération en génération l’annonce joyeuse de l’Évangile, parce que la joie de l’Église est d’évangéliser !

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare l'Ufficio Internazionale dell'Insegnamento Cattolico e i giovani venuti dalla Francia e dal Belgio.

Fratelli e sorelle, in questi momenti in cui il mondo affronta grandi fenomeni migratori, impariamo, sull'esempio dei maltesi, a vincere l'indifferenza e la paura dell'altro per costruire società fondate sull'accoglienza e la solidarietà.

Su ciascuno di voi invoco la Benedizione di Dio.

Speaker:

Je salue cordialement les pèlerins de langue française, en particulier l’Office International de l’Enseignement Catholique et les jeunes venus de France et de Belgique.

Frères et sœurs, en ces moments où le monde fait face à de grands phénomènes migratoires, apprenons, à l’exemple des Maltais, à vaincre l’indifférence et la peur de l’autre afin de construire des sociétés fondées sur l’accueil et la solidarité.

Sur chacune de vos personnes, j’invoque la Bénédiction de Dieu.

[00510-FR.02] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear Brothers and Sisters: Following my recent Apostolic Journey to Malta, I renew my thanks to the President and civil authorities, to the Bishops and faithful, and to the many volunteers for their generous welcome. In the Acts of the Apostles, we read that Paul, after his shipwreck off the island of Malta, was received there with “unusual kindness” (28:2). This spirit of welcome and charitable concern shown by the Maltese to the Apostle and his companions should inspire our own response to the complex issue of migration today, which is not simply an emergency but a sign of our times. Malta is at the forefront of these efforts, as I saw at the “John XXIII Peace Lab” Centre. There we were reminded that migrants bring with them unique stories and have a wealth of gifts to offer. At the Grotto of Saint Paul, I prayed for a renewal of the missionary spirit that has always distinguished the Church in Malta. Our prayer meeting at the National Marian Shrine of Ta’ Pinu in Gozo reflected the strong devotion of the Maltese people to Our Lady, who always brings us back to what is essential: to Christ crucified and risen and to the joy of the Gospel with its saving message of God’s merciful love for our human family. May God bless Malta and its people with prosperity and peace.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’udienza odierna, in particolare quelli provenienti da Danimarca e Stati Uniti. A tutti auguro che il cammino quaresimale ci porti alla celebrazione della Pasqua con il cuore purificato e rinnovato dalla grazia dello Spirito Santo. Su ciascuno di voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore Gesù.

Speaker:

I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially the groups from Denmark and the United States. May our Lenten journey bring us to celebrate Easter with hearts purified and renewed by the grace of the Holy Spirit. I invoke upon each of you, and your families, joy and peace in our Lord Jesus Christ.

[00511-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, meine jüngste Apostolische Reise führte mich auf die Insel Malta. Das Evangelium gelangte schon sehr früh dorthin, weil sich der Apostel Paulus nach erlittenem Schiffbruch auf diese Insel retten konnte. Die Apostelgeschichte berichtet, dass die Malteser ihn und die anderen Hilfesuchenden „mit ungewöhnlicher Menschenfreundlichkeit“ aufnahmen (28,2). Diese Worte wählte ich zum Motto meiner Reise, denn sie weisen uns den Weg zu einem besseren Umgang mit dem Phänomen der Migration und darüber hinaus zu einer menschlicheren und lebenswerteren Welt. Heute wird zwar oft von „Geopolitik“ gesprochen, doch meist geht es dabei leider nur um die Behauptung und Ausweitung des jeweils eigenen wirtschaftlichen, ideologischen und militärischen Einflussbereichs. Hören wir uns immer wieder neu die bewegenden Zeugnisse der vielen Flüchtlinge und Migranten an, sehen wir in allen Menschen unsere Brüder und Schwestern und erkennen wir jeden einzelnen in seiner Würde an. Dazu verpflichtet uns das Evangelium, das die Malteser nicht nur früh empfangen, sondern durch viele Missionare in der ganzen Welt weiterverkündet haben. Ich danke allen, die diese Reise vorbereitet und zu ihrem Gelingen beigetragen haben – auch durch ihr Gebet. Wir säen, der Herr aber lässt die Saat aufgehen. In seiner unendlichen Güte schenke er dem maltesischen Volk reiche Früchte des Friedens!

Santo Padre:

Saluto di cuore i pellegrini di lingua tedesca. Maria ha fedelmente accompagnato suo Figlio sulla via della croce. Lei sia anche con noi in tutte le tenebre del nostro tempo. Ci conduca a suo Figlio che, attraverso la sua morte e risurrezione, ci ha aperto la via della gioia eterna. Anche se non c’era nel saluto tedesco, saluto la banda tedesca che stava suonando quando io sono entrato. Grazie tante!

Speaker:

Herzlich grüße ich die Pilger deutscher Sprache. Die Gottesmutter Maria hat ihren Sohn auf seinem Weg zum Kreuz treu begleitet. Sie sei auch mit uns in aller Dunkelheit unserer Zeit. Sie führe uns zu ihrem Sohn, der uns durch seinen Tod und seine Auferstehung den Weg zur ewigen Freude erschlossen hat. Auch wenn es im deutschen Text nicht gestanden hat, möchte ich hier die deutsche Musikkapelle grüßen, die bei meiner Ankunft gespielt hat. Vielen Dank!

[00512-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

El sábado y domingo pasados finalmente pude realizar el Viaje apostólico a Malta, país que, como nos lo recuerda el libro de los Hechos de los Apóstoles, recibió el primer anuncio del Evangelio del mismo san Pablo. Él, habiendo naufragado cerca de esa isla, encontró, junto con sus compañeros de viaje, acogida y refugio de parte de los malteses y dice así el texto, que les «mostraron una cordialidad fuera de lo común», una “rara humanidad” (28,2). Estas palabras las escogí como lema de mi viaje porque indican la vía a seguir para afrontar el fenómeno de los migrantes, pero también para que nuestro mundo sea más fraterno, más vivible y pueda salvarse de un “naufragio” que nos amenaza a todos, el de la guerra, recordando que “estamos en la misma barca”.

Malta representa un lugar clave, primero, porque situada en el Mediterráneo, entre Europa y África, es zona de encuentro de pueblos y culturas. Una nación pequeña, llena de historia y civilización, que debe animar a las naciones poderosas a seguir la lógica del respeto de la libertad y la convivialidad de las diferencias. Además, es fundamental para el fenómeno de las migraciones, pues Malta es un laboratorio de paz, donde se acoge a los migrantes con un espíritu de fraternidad, compasión y solidaridad. Y no siempre siente el apoyo de los otros países de Europa para recibir y ayudar a los migrantes a instalarse definitivamente. Por eso, como Obispo de Roma quise venir para confirmar a los malteses en la fe y en la comunión, e invitarlos a emprender una nueva evangelización, esencial para reavivar su fe y alegría en Jesús.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Agradezco al Señor haberme permitido realizar este Viaje apostólico a Malta y también por todos los misioneros que desde esa nación han llevado al mundo el testimonio del Evangelio. Que Dios los bendiga. Muchas gracias.

[00513-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

No passado sábado e domingo, estive em Malta, que recebeu o Evangelho muito cedo, porque o apóstolo Paulo naufragou perto da sua costa. O livro dos Actos dos Apóstolos diz-nos que os malteses o acolheram «com invulgar humanidade» (28, 2). Com invulgar humanidade! Foi precisamente este o lema que escolhi para a viagem, porque nos indica o caminho para enfrentar tanto o fenómeno dos migrantes, como o desafio de construir um mundo mais fraterno, salvo do “naufrágio” que ameaça a inteira humanidade. Nesta linha, Malta é um lugar-chave por três razões. Primeiramente, é um lugar-chave por causa da sua geografia. Localizada no meio do Mediterrâneo, Malta é uma espécie de “rosa dos ventos”, onde se cruzam povos e culturas. As suas pequenas dimensões territoriais incentivam a uma lógica “geopolítica” baseada no respeito, na liberdade e no convívio das diferenças, em vez de ser ditada pela colonização dos mais poderosos. Depois, Malta é um lugar-chave quanto à migração. No Centro de Acolhimento João XXIII encontrei numerosos migrantes. Cada um deles é único. Não nos podemos cansar de os ouvir. O fenómeno migratório não é apenas uma emergência, é um sinal dos tempos, que pode ser lido como sinal de conflito ou como sinal de paz. Depende de nós. Por último, Malta é também um lugar-chave do ponto de vista da evangelização. Dali partiram muitos sacerdotes, religiosos e fiéis leigos, que levaram o testemunho cristão ao mundo inteiro, como se São Paulo tivesse deixado o ímpeto missionário no DNA dos malteses! Entretanto, também ali ocorre uma nova evangelização, que revitalize a grande herança de religiosidade popular simbolizada nomeadamente no santuário nacional mariano de Ta’ Pinu, onde senti palpitar a fé do povo maltês pela sua Santíssima Mãe, Maria, que nos reconduz sempre ao essencial: a Cristo.

Santo Padre:

Rivolgo un saluto speciale ai pellegrini di lingua portoghese, in particolare alle scolaresche di Lourinhã. Vi ringrazio per le preghiere, soprattutto quelle fatte per il mio recente viaggio apostolico a Malta. La nostra vita è uno stupendo pellegrinaggio che può contare sulla vicinanza di Gesù. Lui ci spinge a trovarci e ad amarci, a vicenda, come fratelli. Dio vi benedica!

Speaker:

Dirijo uma saudação especial a todos os peregrinos de língua portuguesa, especialmente ao agrupamento de escolas da Lourinhã. Agradeço as vossas orações, especialmente aquelas orações feitas pela minha recente visita apostólica a Malta. A nossa vida é uma maravilhosa peregrinação que pode contar com a proximidade de Jesus. Ele impele-nos ao encontro fraterno e desafia-nos ao amor recíproco. Deus vos abençoe!

[00514-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

تَكلَّمَ قَداسَةُ البابا اليَوم على زيارته الرسوليّة إلى مالطا، وقال: استقبلت مالطا البشارة باكرًا جدًّا، لأنّ الرّسول بولس كان قد غَرِقَ بالقرب من شواطئها ونَجَا فيها بأعجوبة مع كلّ الّذين كانوا معه. واستقبلهم أهل مالطا جميعًا بإنسانيّة نادرة. لذلك اخترت الجملة ”بإنسانيّة نادرة“ شعارًا لزيارتي الرسوليّة، لأنّها تشير إلى الطّريق التي يجب أن نتبعه، ليس فقط لمواجهة ظاهرة المهاجرين، بل لكي يصبح العالم أكثر أخوّة وقابلًا للعيش معًا. وقال قداسته: مالطا لها أهميتها بسبب موقعها الجغرافي، فهي مُلتَقَى الشّعوب والثّقافات، وهي نقطة مميّزة لرَصْدِ منطقة البحر الأبيض المتوسّط. وتمثّل حقّ وقوّة الدّول الصغيرة. لكنْ الغنيّة بالتّاريخ والحضارة. ولها أهميتها أيضًا بسبب ظاهرة الهجرة إليها. فكلّ مهاجر هو إنسان له كرامته وجذوره وثقافته. مالطا كلّها هي مختبر للسّلام! ويمكنها أن تحقّق رسالتها إن استمدّت، من جذورها، روح الأخوّة والرّحمة والتّضامن. ولها أهميتها أخيرًا بسبب البشارة: فمن مالطا ومن جوزو انطلق كهنة ورهبان كثيرون، ومؤمنون علمانيّون أيضًا، حملوا البشارة والشّهادة المسيحيّة إلى العالم أجمع. لهذا ذهبت هناك لأثبّت ذلك الشّعب في الإيمان والشّركة، وقد كانت زيارتي قبل كلّ شيء بمثابة شكر لله ولشعبه المؤمن المقدّس في مالطا وجوزو.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba. Rimanete saldi nella vostra fede in Gesù Cristo, perché vi ama, crede in voi e non vi deluderà mai. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏‎‎‎‏!

Speaker:

أُحَيِّي المؤمِنينَ الناطِقينَ باللغَةِ العربِيَّة. ابقوا ثابتين في إيمانكم بيسوع المسيح، فهو يحبّكم ويثق بكم ولن يخيّب ظنّكم أبدًا. باركَكُم الرّبُّ جَميعًا وحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!

[00515-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Drodzy bracia i siostry, chciałbym powrócić do mojej podróży na Maltę. U jej brzegów rozbił się statek Apostoła Pawła. Mottem pielgrzymki były słowa z Dziejów Apostolskich „z niespotykaną życzliwością”, opisujące przyjęcie rozbitków przez Maltańczyków. Są one wskazaniem nie tylko na konieczną postawę wobec migrantów, lecz także dla całego świata, by dzięki braterstwu ocalał od katastrofy zagrażającej „łodzi”, na której razem płyniemy.

1. Z perspektywy Malty widać dwie logiki. Jedna to logika strategii najpotężniejszych państw, ich interesów i poszerzania wpływów, co widzimy na przykładzie wojny na Ukrainie. Malta reprezentuje siłę państw małych, lecz bogatych w historię i cywilizację, które powinny kierować się logiką szacunku, wolności, współistnienia różnic, które przeciwstawiają się kolonizacji stosowanej przez najpotężniejszych.

2. Malta jest ważna ze względu na migrację, która jest znakiem naszych czasów. Na migrantów musimy patrzeć widząc ich twarze i słuchając ich historii. Każdy z nich ma godność, korzenie i kulturę, większe od problemów, z którymi przychodzi. Cała Malta czyni tak, dzięki czerpaniu ze swoich ewangelicznych korzeni braterstwa, współczucia i solidarności.

3. Duch misji, z którą św. Paweł przyszedł do Maltańczyków, pozostała w ich duchowym DNA. Jednak i Maltę dotknęła nasza pseudokultura z nieokiełznaną konsumpcją i relatywizmem. Konieczna jest nowa ewangelizacja Malty. Modląc się z Maltańczykami czułem, że radosne głoszenie Ewangelii może znów rozpalić ogień wiary w nowych pokoleniach.

Dziękuję raz jeszcze wszystkim, dzięki którym ta podróż była możliwa. Niech nieskończona dobroć Pana udzieli narodowi maltańskiemu owoców pokoju i wszelkiego dobra.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Grazie per avermi accompagnato nella preghiera durante il mio pellegrinaggio a Malta. Durante questo tempo di Quaresima, che ci prepara alla celebrazione della Resurrezione del Signore, avete dimostrato una generosità straordinaria ed esemplare verso i nostri fratelli ucraini, per i quali avete aperto i cuori e le porte delle vostre case. Grazie, grazie tante per questo che voi avete fatto con gli ucraini! Il Signore benedica la vostra patria per questa vostra solidarietà e vi mostri il Suo Volto. Vi benedico di cuore. Grazie.

Speaker:

Pozdrawiam serdecznie pielgrzymów polskich. Bardzo dziękuję wam, że towarzyszyliście mi w modlitwie podczas mojej pielgrzymki na Maltę. W tym czasie Wielkiego Postu, który przygotowuje nas do świąt Zmartwychwstania Pańskiego, okazaliście niezwykłą i przykładną życzliwość dla naszych braci Ukraińców, dla których otworzyliście serca i drzwi waszych domów. Niech za tę waszą solidarną postawę Pan błogosławi waszej ojczyźnie i ukaże wam swoje Oblicze.

[00516-PL.02] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana – che sono la maggioranza. In particolare, saluto i coniugi e i sacerdoti assistenti dell’Associazione “Incontro Matrimoniale”, incoraggiando il loro servizio alle coppie di sposi, alle famiglie, ai fidanzati e a quanti vogliono migliorare la qualità delle proprie relazioni. Non dimentichiamoci che è importante il catecumenato matrimoniale: prima del matrimonio e dopo il matrimonio, i primi anni, per aiutare a sviluppare la bellezza della famiglia e del matrimonio. Saluto inoltre i sacerdoti formatori dei Padri Verbiti, come pure alunni e docenti delle Scuole “Dedalo”. Tutti esorto a portare ovunque la luce del Vangelo, mediante una gioiosa testimonianza cristiana.

Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, agli ammalati, ai giovani e agli sposi novelli. Vi invito a vivere l’imminente Settimana Santa con intensa partecipazione al Mistero dell’amore redentore, che in essa verrà ricordato. La luce del Figlio di Dio, crocifisso e risorto, vi guidi alla testimonianza della sua verità, la quale apre la mente dei giovani, rasserena il cuore dei malati e degli anziani e sostiene il mutuo amore degli sposi. A tutti, la mia benedizione!

[00517-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Appelli del Santo Padre

Le recenti notizie sulla guerra in Ucraina, anziché portare sollievo e speranza, attestano invece nuove atrocità, come il massacro di Bucha: crudeltà sempre più orrende, compiute anche contro civili, donne e bambini inermi. Sono vittime il cui sangue innocente grida fino al Cielo e implora: si metta fine a questa guerra! Si facciano tacere le armi! Si smetta di seminare morte e distruzione! Preghiamo insieme per questo…

E ieri, proprio da Bucha, mi hanno portato questa bandiera. Questa bandiera viene dalla guerra, proprio da quella città martoriata, Bucha. E anche, ci sono qui alcuni bambini ucraini che ci accompagnano. Salutiamoli e preghiamo insieme con loro.

Questi bambini sono dovuti fuggire e arrivare a una terra straniera: questo è uno dei frutti della guerra. Non dimentichiamoli, e non dimentichiamo il popolo ucraino. È duro essere sradicati dalla propria terra per una guerra.

Ricorre oggi la Giornata Mondiale dello Sport per la Pace e lo Sviluppo, indetta dalle Nazioni Unite. Mi rivolgo agli uomini e alle donne di sport, perché attraverso la loro attività possano essere testimoni operosi di fraternità e di pace. Lo sport, con i suoi valori, può svolgere un ruolo importante nel mondo, aprendo strade di concordia tra i popoli, a patto che mai perda la sua capacità di gratuità: lo sport per lo sport, e non diventi commerciale. Quella amatorialità propria del vero sport.

[00518-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0245-XX.02]