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Decreto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita Le associazioni di fedeli che disciplina l’esercizio del governo nelle associazioni internazionali di fedeli, private e pubbliche, e negli altri enti con personalità giuridica soggetti alla vigilanza diretta del medesimo Dicastero, 11.06.2021


Testo in lingua italiana

Traduzione in lingua francese

Traduzione in lingua inglese

Traduzione in lingua spagnola

Testo in lingua italiana

DECRETO GENERALE

Le associazioni internazionali di fedeli e l’esercizio del governo al loro interno sono oggetto di peculiare riflessione e conseguente discernimento da parte del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, in ragione delle competenze che gli sono proprie.

La Chiesa riconosce ai fedeli, in forza del battesimo, il diritto di associazione e tutela la libertà dei medesimi di fondarle e dirigerle. Fra le varie forme di attuazione di tale diritto, vi sono le associazioni di fedeli (cfr. cann. 215; 298-329 del Codice di diritto canonico), le quali, soprattutto a seguito del Concilio Vaticano II, hanno conosciuto una stagione di grande fioritura, portando alla Chiesa e al mondo contemporaneo abbondanza di grazia e di frutti apostolici.

Il governo nelle associazioni, riconosciuto e tutelato come sopra, deve tuttavia esercitarsi nei limiti stabiliti dalle norme generali della Chiesa, dalle norme statutarie proprie delle singole aggregazioni, nonché in conformità alle disposizioni dell’autorità ecclesiastica competente per il loro riconoscimento e per la vigilanza sulla loro vita e attività.

La coessenzialità dei doni carismatici e dei doni gerarchici nella Chiesa, (cfr. Iuvenescit Ecclesia, 10), esige, infatti, che il governo, all’interno delle aggregazioni di fedeli, sia esercitato coerentemente con la missione ecclesiale delle medesime, quale servizio ordinato alla realizzazione delle finalità loro proprie e alla tutela dei membri.

Occorre, pertanto, che l’esercizio del governo si articoli adeguatamente nella comunione ecclesiale e si realizzi nella sua qualità strumentale ai fini che l’associazione persegue.

Nel processo di definizione dei criteri per una prudente conduzione del governo nelle associazioni, il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita ha ritenuto necessaria la regolamentazione dei mandati delle cariche di governo quanto a durata e a numero, come anche la rappresentatività degli organi di governo, al fine di promuovere un sano ricambio e di prevenire appropriazioni che non hanno mancato di procurare violazioni e abusi.

Stanti le premesse enunciate e valutata l’utilità del ricambio generazionale negli organi direttivi, nonché l’opportunità di promuovere un avvicendamento negli incarichi di governo;

tenuta parimenti in considerazione la necessità di prevedere mandati di governo tali da consentire la realizzazione di progetti idonei alle finalità dell’associazione;

valutato, altresì, il ruolo del fondatore per l’opportuna configurazione, lo sviluppo e la stabilità della vita associativa, in forza del carisma che ne ha suscitato la nascita;

nell’intento di assicurare il retto funzionamento del governo di tutte le associazioni internazionali di fedeli;

consultati esperti in materia e altri Dicasteri della Curia Romana, per quanto di loro competenza;

visti l’articolo 18 della Costituzione Apostolica Pastor Bonus sulla Curia Romana, l’articolo 126 del Regolamento Generale della Curia Romana, i canoni 29, 30 e 305 del Codice di diritto canonico, nonché gli articoli 1, 5 e 7 § 1 dello Statuto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita;

il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, nell’esercizio delle proprie funzioni e per mandato della Suprema Autorità,

decreta,

con riferimento alle associazioni internazionali di fedeli riconosciute o erette dalla Sede Apostolica e soggette alla vigilanza diretta del Dicastero, quanto segue.

Art. 1. - I mandati nell’organo centrale di governo a livello internazionale possono avere la durata massima di cinque anni ciascuno.

Art. 2 § 1. - La stessa persona può ricoprire un incarico nell’organo centrale di governo a livello internazionale per un periodo massimo di dieci anni consecutivi.

Art. 2 § 2. - Trascorso il limite massimo di dieci anni, la rielezione è possibile solo dopo una vacanza di un mandato.

Art. 2 § 3. - La disposizione di cui all’articolo 2 § 2 non si applica a chi è eletto moderatore, il quale può esercitare tale funzione indipendentemente dagli anni già trascorsi in altro incarico nell’organo centrale di governo a livello internazionale.

Art. 2 § 4. - Chi ha esercitato le funzioni di moderatore per un massimo di dieci anni, non può accedere nuovamente a tale incarico; può, invece, ricoprire altri incarichi nell’organo centrale di governo a livello internazionale solo dopo una vacanza di due mandati relativi a tali incarichi.

Art. 3. - Tutti i membri pleno iure abbiano voce attiva, diretta o indiretta, nella costituzione delle istanze che eleggono l’organo centrale di governo a livello internazionale.

Art. 4 § 1. - Le associazioni nelle quali, al momento della entrata in vigore del presente Decreto, sono conferiti incarichi nell’organo centrale di governo a livello internazionale a membri che hanno superato i limiti di cui agli articoli 1 e 2, debbono provvedere a nuove elezioni entro e non oltre ventiquattro mesi dalla entrata in vigore del presente Decreto.

Art. 4 § 2. - Le associazioni nelle quali, al momento della entrata in vigore del presente Decreto, sono conferiti incarichi nell’organo centrale di governo a livello internazionale a membri che supereranno, durante il periodo del mandato in corso, i limiti di cui agli articoli 1 e 2, debbono provvedere a nuove elezioni entro e non oltre ventiquattro mesi dal raggiungimento del limite massimo imposto dal presente Decreto.

Art. 5. - I fondatori potranno essere dispensati dalle norme di cui agli articoli 1, 2 e 4 dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita.

Art. 6. - Le presenti disposizioni non riguardano gli incarichi di governo vincolati all’applicazione di norme proprie di associazioni clericali, di istituti di vita consacrata o di società di vita apostolica.

Art. 7. - Il presente Decreto si applica, con eccezione della norma di cui all’articolo 3, anche agli altri enti non riconosciuti né eretti come associazioni internazionali di fedeli, a cui è stata concessa personalità giuridica e che sono soggetti alla vigilanza diretta del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita.

Art. 8. - Dalla entrata in vigore del presente Decreto e fino all’approvazione di eventuali modifiche statutarie da parte del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, quanto stabilito abroga ogni norma ad esso contraria eventualmente prevista negli statuti delle associazioni.

Art. 9. - Il presente Decreto, promulgato mediante pubblicazione nel quotidiano L’Osservatore Romano, entra in vigore trascorsi tre mesi dal giorno della sua pubblicazione. Il Decreto sarà altresì pubblicato nel commentario ufficiale degli Acta Apostolicae Sedis.

Il Sommo Pontefice Francesco, nell’Udienza concessa il giorno 2 giugno 2021 al sottoscritto Cardinale Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, ha approvato in forma specifica il presente Decreto generale, avente forza di legge, unitamente alla Nota esplicativa che lo accompagna.

Dato a Roma, dalla sede del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, il 3 giugno 2021, Solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo.

Card. Kevin Farrell
Prefetto

P. Alexandre Awi Mello, I.Sch.
Segretario

[00816-IT.01] [Testo originale: Italiano]

 

Traduzione in lingua francese

DÉCRET GÉNÉRAL

Les associations internationales de fidèles et l’exercice du gouvernement en leur sein sont l’objet d’une réflexion particulière et d’un discernement conséquent de la part du Dicastère pour les Laïcs, la Famille et la Vie, du fait de ses compétences spécifiques.

L’Église reconnaît aux fidèles, en raison du baptême, le droit d’association et protège leur droit de les fonder et de les diriger. Parmi les diverses formes d’application de ce droit figurent les associations de fidèles (cf. cc. 215 ; 298-329 du Code de droit canonique). Après le Concile Vatican II en particulier, celles-ci ont connu un grand essor et ont porté beaucoup de grâces et des fruits apostoliques à l’Église et au monde de notre temps.

L’exercice du gouvernement dans les associations, reconnu et protégé comme ci-dessus indiqué, doit cependant se faire dans les limites établies par les normes générales de l’Église, les statuts de chaque association, et en conformité avec les dispositions de l’autorité ecclésiastique compétente en matière de leur reconnaissance et de la vigilance sur leur vie et leurs activités.

La co-essentialité des dons charismatiques et des dons hiérarchiques dans l’Église (cf. Iuvenescit Ecclesia, 10) exige, en effet, que le gouvernement interne des associations de fidèles soit exercé en cohérence avec leur mission ecclésiale, en tant que service ordonné à la réalisation des finalités qui leur sont propres et pour le bien de leurs membres.

C’est pourquoi, il est important que l’exercice du gouvernement s’articule correctement dans la communion ecclésiale et se réalise comme un instrument au service des finalités que l’association poursuit.

Dans la définition des critères pour une gestion prudente du gouvernement des associations, le Dicastère pour les Laïcs, la Famille et la Vie a estimé nécessaire de règlementer les mandats des fonctions de gouvernement en termes de durée et de nombre, ainsi que la représentativité des organes de gouvernement, afin de promouvoir un sain renouvellement et de prévenir des appropriations qui ont suscité des violations et des abus dans le passé.

Vu les prémisses ci-dessus énoncées, et convaincu du bien-fondé du renouvellement générationnel au sein des organes directeurs, ainsi que de l’opportunité de promouvoir une alternance dans les fonctions de gouvernement ;

Compte tenu aussi de la nécessité de prévoir des mandats de gouvernement qui consentent la réalisation des projets adaptés aux finalités de l’association;

Vu aussi l’importance du rôle du fondateur dans la configuration optimale de la vie associative, son développement et sa stabilité, en vertu du charisme qui en a suscité sa naissance;

En vue de garantir le bon fonctionnement du gouvernement de toutes les associations internationales de fidèles;

Ayant consulté des experts en la matière ainsi que d’autres Dicastères de la Curie romaine selon leurs compétences;

Vu l’article 18 de la Constitution Apostolique Pastor Bonus sur la Curie romaine, l’article 126 du Règlement général de la Curie romaine, les canons 29, 30 et 305 du Code de droit canonique, et les articles 1, 5 et 7 § 1 des Statuts du Dicastère pour les Laïcs, la Famille et la Vie;

Le Dicastère pour les Laïcs, la Famille et la Vie, dans l’exercice de ses propres fonctions et par mandat de l’Autorité Suprême,

décrete,

Concernant les associations internationales de fidèles reconnues ou érigées par le Siège Apostolique et soumises à la vigilance directe du Dicastère pour les Laïcs, la Famille et la Vie, ce qui suit:

Art. 1. - Les mandats de l’organe central de gouvernement au niveau international peuvent avoir une durée maximale de cinq ans chacun.

Art. 2 § 1. - Une même personne peut occuper des fonctions au sein de l’organe central de gouvernement au niveau international pour une période maximale de dix années consécutives.

Art. 2 § 2. – Une fois cette limite maximale de dix ans atteinte, la réélection n’est possible qu’après une vacance d’un mandat.

Art. 2 § 3. – La disposition contenue dans l’article 2 § 2 ne s’applique pas à quiconque est élu comme modérateur, celui-ci pouvant exercer ce rôle indépendamment du temps passé dans d’autres fonctions au sein de l’organe central de gouvernement au niveau international.

Art. 2 § 4. – Quiconque a exercé les fonctions de modérateur pour une période maximale de dix ans ne peut être réélu à cette fonction. Il peut, par contre, occuper d’autres fonctions au sein de l’organe central de gouvernement au niveau international après une vacance de deux mandats, relatifs à ces autres fonctions.

Art. 3. - Tous les membres pleno iure doivent avoir voix active, directe ou indirecte, dans la constitution des instances qui élisent l’organe central du gouvernement au niveau international.

Art. 4 § 1. - Les associations dans lesquelles, au moment de l’entrée en vigueur du présent Décret, des fonctions de l’organe central de gouvernement au niveau international sont confiées à des membres qui ont dépassé les limites indiquées aux articles 1 et 2, doivent procéder à de nouvelles élections au plus tard vingt-quatre mois après l’entrée en vigueur du présent Décret.

Art. 4 § 2. - Les associations dans lesquelles, au moment de l’entrée en vigueur du présent Décret, des fonctions de l’organe central de gouvernement au niveau international sont confiées à des membres qui dépasseront les limites indiquées aux articles 1 et 2 en cours de mandat, doivent procéder à de nouvelles élections au plus tard vingt-quatre mois, à compter de la date où la limite maximale imposée par le présent Décret sera atteinte.

Art. 5. - Les fondateurs pourront être dispensés des normes contenues dans les articles 1, 2 et 4 par le Dicastère pour les Laïcs, la Famille et la Vie.

Art. 6. – Les présentes dispositions ne concernent pas les fonctions de gouvernement liées à l’application des normes propres des associations cléricales, instituts de vie consacrée ou sociétés de vie apostolique.

Art. 7. - Le présent Décret s’applique aussi, à l’exception des normes contenues dans l’article 3, aux organismes non reconnus ou érigés comme associations de fidèles, auxquels a été accordée la personnalité juridique et qui sont soumis à la vigilance directe du Dicastère pour les Laïcs, la Famille et la Vie.

Art. 8. - Dès l’entrée en vigueur du présent Décret et jusqu’à l’approbation d’éventuelles modifications statutaires par le Dicastère pour les Laïcs, la Famille et la Vie, les présentes dispositions abrogent toutes normes qui leur sont éventuellement contraires dans les statuts des associations.

Art. 9. – Le présent Décret, promulgué par publication dans le quotidien L’Osservatore Romano, entre en vigueur trois mois après la date de publication. Le Décret sera également publié dans le commentaire officiel des Acta Apostolicae Sedis.

Le Saint-Père François, lors de l’Audience accordée le 2 juin 2021 au soussigné Cardinal Préfet du Dicastère pour les Laïcs, la Famille et la Vie, a approuvé en forme spécifique ce Décret général, ayant force de loi, ainsi que la Note explicative qui l’accompagne.

Fait à Rome, au siège du Dicastère pour les Laïcs, la Famille et la Vie, le 3 juin 2021, Solennité du Saint Sacrement du Corps et du Sang du Christ.

Card. Kevin Farrell
Préfet

P. Alexandre Awi Mello, I.Sch.
Secrétaire

[00816-FR.01] [Texte original: Italien]

 

Traduzione in lingua inglese

GENERAL DECREE

The international associations of the faithful and their internal government have been the object of particular reflection and a consequent discernment by the Dicastery for Laity, Family and Life, on the basis of its competence.

The Church recognises that the faithful have, because of their baptism, the right of association, and it protects their freedom to found and govern them. Among the various forms in which this right is exercised are the associations of the faithful (cf. cc. 215; 298-329 of the Code of Canon Law), which, particularly since Vatican Council II, have flourished considerably, producing an abundance of graces and apostolic fruits for the Church and the world of today.

The internal government of associations, recognised and protected as indicated above, should, however, be exercised within the limits established by the general norms of the Church, the statutory norms of each association, and in conformity with the dispositions of the ecclesiastical authority competent for their recognition and for the supervision of their life and activities.

The coessentiality of charismatic and hierarchical gifts in the Church (cf. Iuvenescit Ecclesia, 10) indeed requires that government within the associations of the faithful be exercised in coherence with their ecclesial mission, as a service ordered to realising their own purposes and to the good of their members.

Therefore, it is necessary that the exercise of government be properly organised within ecclesial communion and carried out as a means to the purposes that the association pursues.

In the process of defining the criteria for prudently guiding government in the associations, the Dicastery for Laity, Family and Life has considered it necessary to regulate the terms of office in government, with regard to their duration and number, as well as the representativeness of governing bodies, in order to promote a healthy renewal and to prevent misappropriations that have indeed led to violations and abuses.

Given these premises, and considering the usefulness of generational change in governing bodies and the appropriateness of promoting change in responsibilities in government;

equally, taking into account the need to provide for terms of government which allow the implementation of projects suited to the purposes of the association;

also, considering the role of the founder in the appropriate configuration, development and stability of associative life, by virtue of the charism that gave rise to the association;

in order to insure the proper functioning of government in all international associations of the faithful;

having consulted experts in this field and other Dicasteries of the Roman Curia as far as their competence is concerned;

given article 18 of the Apostolic Constitution Pastor Bonus on the Roman Curia, article 126 of the General Regulations of the Roman Curia, canons 29, 30 and 305 of the Code of Canon Law, and articles 1, 5 and 7 § 1 of the Statutes of the Dicastery for Laity, Family and Life;

the Dicastery for Laity, Family and Life, in the exercise of its functions and by mandate of the Supreme Authority

decrees,

with reference to international associations of the faithful recognised or erected by the Apostolic See and subject to the direct supervision of the Dicastery for Laity, Family and Life, as follows.

Art. 1. – The terms of office in the central governing body at international level can have a maximum duration of five years each.

Art. 2 § 1. – The same person can hold positions in the central governing body at international level for a maximum period consecutive period of ten years.

Art. 2 § 2. – After the maximum period of ten years, re-election is possible only after a vacancy for one term.

Art. 2 § 3. – The provision set out in article 2 § 2 does not apply to the person who is elected moderator, this person being able to exercise this function independently of time already spent in other positions within the central governing body at international level.

Art. 2 § 4. – Anyone who has exercised the function of moderator for a maximum period of ten years cannot access this position again. This person can, however, hold other positions in the central governing body at international level after a vacancy of two terms relative to this other position.

Art. 3. – All pleno iure members are to have active voice, direct or indirect, in the constitution of the bodies that elect the central governing body at international level.

Art. 4 § 1. - Associations in which, at the time of coming into force of this Decree, positions in the central governing body at international level are conferred on members who have exceeded the limits referred to in articles 1 and 2, must provide for new elections no later than twenty-four months from the coming into force of this Decree.

Art. 4 § 2. - Associations in which, at the time of coming into force of this Decree, positions in the central governing body at international level are conferred on members who will exceed the limits referred to in articles 1 and 2 during the period of their current term, must provide for new elections no later than twenty-four months from reaching the maximum limit imposed by this Decree.

Art. 5. – Founders can be dispensed from the norms referred to in articles 1, 2 and 4 by the Dicastery for Laity, Family and Life.

Art. 6. – These provisions do not apply to positions in government tied to the application of the norms of clerical associations, institutes of consecrated life or societies of apostolic life.

Art. 7. – This Decree also applies, with the exception of the norm referred to in article 3, to bodies not recognised or erected as international associations of the faithful to which juridical personality has been granted and which are subject to the direct supervision of the Dicastery for Laity, Family and Life.

Art. 8. – From the coming into force of this Decree and until the approval of any statutory changes by the Dicastery for Laity, Family and Life, these provisions abrogate any norms in the statutes of the associations that might be contrary to them.

Art. 9. – This Decree, promulgated through publication in the newspaper L’Osservatore Romano, comes into force three months from the date of its publication. The Decree will also be published in the official commentary Acta Apostolicae Sedis.

The Supreme Pontiff Francis, in the Audience granted on June 2nd 2021 to the undersigned Cardinal Prefect of the Dicastery for Laity, Family and Life, has approved this General Decree in forma specifica, having force of law, and the Explanatory Note that accompanies it.

Done in Rome, in the offices of the Dicastery for Laity, Family and Life, June 3rd 2021, Solemnity of the Most Holy Body and Blood of Christ.

Card. Kevin Farrell
Prefect

P. Alexandre Awi Mello, I.Sch.
Secretary

[00816-EN.01] [Original text: Italian]

 

Traduzione in lingua spagnola

DECRETO GENERAL

Las asociaciones internacionales de fieles y el ejercicio del gobierno en ellas son objeto de particular reflexión y consiguiente discernimiento por parte del Dicasterio para los Laicos, la Familia y la Vida, en razón de las competencias que le son propias.

En virtud del bautismo, la Iglesia reconoce el derecho de asociación de los fieles y protege su libertad de fundarlas y dirigirlas. Entre las diversas formas de aplicación de este derecho se encuentran las asociaciones de fieles (cf. cann. 215; 298-329 del Código de Derecho Canónico) que, sobre todo después del Concilio Vaticano II, han vivido una época de gran florecimiento, aportando a la Iglesia y al mundo contemporáneo una abundancia de gracia y de frutos apostólicos.

El gobierno en las asociaciones, reconocido y protegido como se ha indicado arriba, debe, sin embargo, ejercerse dentro de los límites establecidos por las normas generales de la Iglesia, por las normas estatutarias propias de cada una de las agregaciones y en conformidad con las disposiciones de la autoridad eclesiástica competente para su reconocimiento y para la supervisión de su vida y actividad.

La coesencialidad de los dones carismáticos y de los dones jerárquicos en la Iglesia (cf. Iuvenescit Ecclesia, 10), exige, en efecto, que el gobierno, en el seno de las agregaciones de fieles, se ejerza de manera coherente con su misión eclesial, como servicio ordenado a la realización de sus propios fines y a la tutela de sus miembros.

Es necesario, por tanto, que el ejercicio del gobierno se articule adecuadamente en la comunión eclesial y se realice en su calidad instrumental para los fines que la asociación persigue.

En el proceso de definición de los criterios para una gobernanza prudente de las asociaciones, el Dicasterio para los Laicos, la Familia y la Vida ha considerado necesario regular la duración y el número de mandatos de los cargos de gobierno, así como la representatividad de los órganos de gobierno, con el fin de promover una sana rotación y evitar apropiaciones que no han dejado de procurar violaciones y abusos.

Teniendo en cuenta lo anterior, y habiendo valorado la utilidad del relevo generacional en los órganos de gobierno y la conveniencia de promover una rotación en los cargos de gobierno;

Teniendo también en cuenta la necesidad de prever los mandatos del gobierno como para permitir la realización de proyectos adecuados a los fines de la asociación;

Evaluado, asimismo, el papel del fundador para la oportuna configuración, desarrollo y estabilidad de la vida asociativa, en virtud del carisma que dio lugar a su nacimiento;

Con el fin de garantizar el buen funcionamiento del gobierno de todas las asociaciones internacionales de fieles;

Habiendo consultado a expertos en la materia y a otros Dicasterios de la Curia Romana, en la medida de sus competencias;

Vistos el artículo 18 de la Constitución Apostólica Pastor Bonus sobre la Curia Romana, el artículo 126 del Reglamento General de la Curia Romana, los cánones 29, 30 y 305 del Código de Derecho Canónico, y los artículos 1, 5 y 7 § 1 del Estatuto del Dicasterio para los Laicos, la Familia y la Vida;

El Dicasterio para los Laicos, la Familia y la Vida, en el ejercicio de sus funciones y por mandato de la Suprema Autoridad

decreta,

con referencia a las asociaciones internacionales de fieles reconocidas o erigidas por la Sede Apostólica y sujetas a la supervisión directa del Dicasterio, lo siguiente.

Art. 1. - Los mandatos en el órgano central de gobierno a nivel internacional pueden tener una duración máxima de cinco años cada uno.

Art. 2 § 1. - Una misma persona puede ocupar cargos en el órgano central de gobierno a nivel internacional por un período máximo de diez años consecutivos.

Art. 2 § 2. – Tras el límite máximo de diez años, la reelección sólo es posible tras una vacante de un mandato.

Art. 2 § 3. - La disposición en el artículo 2 § 2 no se aplica a quien ha sido elegido moderador, quien puede ejercer esta función independientemente de los años que haya pasado en otro cargo en el órgano central de gobierno a nivel internacional.

Art. 2 § 4 - Quien haya ejercido las funciones de moderador durante un máximo de diez años, no podrá volver a ocupar ese cargo; sin embargo, podrá ocupar otros cargos en el órgano central de gobierno a nivel internacional sólo después de una vacante de dos mandatos en estos cargos.

Art. 3. - Todos los miembros pleno iure tendrán una voz activa, directa o indirecta, en la constitución de las instancias que eligen al órgano central de gobierno a nivel internacional.

Art. 4 § 1. - Las asociaciones en las que, en el momento de la entrada en vigor del presente Decreto, los cargos en el órgano central de gobierno a nivel internacional estén conferidos a miembros que hayan superado los límites establecidos en los artículos 1 y 2, deberán prever nuevas elecciones en un plazo máximo de veinticuatro meses a partir de la entrada en vigor del presente Decreto.

Art. 4 § 2. - Las asociaciones en las que, en el momento de la entrada en vigor del presente Decreto, los cargos en el órgano central de gobierno a nivel internacional recaigan en miembros que superen, durante el período del mandato en curso, los límites establecidos en los artículos 1 y 2, deberán prever nuevas elecciones en un plazo máximo de veinticuatro meses a partir de la consecución del límite máximo impuesto por el presente Decreto.

Art. 5. - Los fundadores podrán ser dispensados de las normas de los artículos 1, 2 y 4 por el Dicasterio para los Laicos, la Familia y la Vida.

Art. 6. - Las presentes disposiciones no se refieren a los cargos de gobierno que están vinculados a la aplicación de las normas propias de las asociaciones clericales, institutos de vida consagrada o sociedades de vida apostólica.

Art. 7. - El presente Decreto se aplica, con la excepción de la norma del artículo 3, también a otras entidades no reconocidas ni erigidas como asociaciones internacionales de fieles, a las que se les ha concedido personalidad jurídica y que están sujetas a la supervisión directa del Dicasterio para los Laicos, la Familia y la Vida.

Art. 8. - A partir de la entrada en vigor del presente Decreto y hasta la aprobación de eventuales modificaciones de los estatutos por parte del Dicasterio para los Laicos, la Familia y la Vida, lo establecido abroga toda norma contraria a él que pueda estar prevista en los estatutos de las asociaciones.

Art. 9. - El presente Decreto, promulgado mediante su publicación en el diario L'Osservatore Romano, entra en vigor tres meses después del día de su publicación. El Decreto se publicará también en el comentario oficial de las Acta Apostolicae Sedis.

El Sumo Pontífice Francisco, en la Audiencia concedida el 2 de junio de 2021 al que suscribe, Cardenal Prefecto del Dicasterio para los Laicos, la Familia y la Vida, ha aprobado en forma específica el presente Decreto General, que tiene fuerza de ley, junto con la Nota Explicativa que lo acompaña.

Dado en Roma, en la sede del Dicasterio para los Laicos, la Familia y la Vida, el 3 de junio de 2021, Solemnidad del Santísimo Cuerpo y Sangre de Cristo.

Card. Kevin Farrell
Prefecto

P. Alexandre Awi Mello, I.Sch.
Secretario

[00816-ES.01] [Texto original: Italiano]