Catechesi del Santo Padre in lingua italiana
Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue
L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.25 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana il Papa ha incentrato la sua meditazione sul significato del Natale del Signore Gesù.
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.
Catechesi del Santo Padre in lingua italiana
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Oggi vorrei soffermarmi con voi sul significato del Natale del Signore Gesù, che in questi giorni stiamo vivendo nella fede e nelle celebrazioni.
La costruzione del presepe e, soprattutto, la liturgia, con le sue Letture bibliche e i suoi canti tradizionali, ci hanno fatto rivivere «l’oggi» in cui «è nato per noi il Salvatore, il Cristo Signore» (Lc 2,11).
Ai nostri tempi, specialmente in Europa, assistiamo a una specie di “snaturamento” del Natale: in nome di un falso rispetto che non è cristiano, che spesso nasconde la volontà di emarginare la fede, si elimina dalla festa ogni riferimento alla nascita di Gesù. Ma in realtà questo avvenimento è l’unico vero Natale! Senza Gesù non c’è Natale; c’è un’altra festa, ma non il Natale. E se al centro c’è Lui, allora anche tutto il contorno, cioè le luci, i suoni, le varie tradizioni locali, compresi i cibi caratteristici, tutto concorre a creare l’atmosfera della festa, ma con Gesù al centro. Se togliamo Lui, la luce si spegne e tutto diventa finto, apparente.
Attraverso l’annuncio della Chiesa, noi, come i pastori del Vangelo (cfr Lc 2,9), siamo guidati a cercare e trovare la vera luce, quella di Gesù che, fattosi uomo come noi, si mostra in modo sorprendente: nasce da una povera ragazza sconosciuta, che lo dà alla luce in una stalla, col solo aiuto del marito... Il mondo non si accorge di nulla, ma in cielo gli angeli che sanno la cosa esultano! Ed è così che il Figlio di Dio si presenta anche oggi a noi: come il dono di Dio per l’umanità che è immersa nella notte e nel torpore del sonno (cfr Is 9,1). E ancora oggi assistiamo al fatto che spesso l’umanità preferisce il buio, perché sa che la luce svelerebbe tutte quelle azioni e quei pensieri che farebbero arrossire o rimordere la coscienza. Così, si preferisce rimanere nel buio e non sconvolgere le proprie abitudini sbagliate.
Ci possiamo chiedere allora che cosa significhi accogliere il dono di Dio che è Gesù. Come Lui stesso ci ha insegnato con la sua vita, significa diventare quotidianamente un dono gratuito per coloro che si incontrano sulla propria strada. Ecco perché a Natale si scambiano i doni. Il vero dono per noi è Gesù, e come Lui vogliamo essere dono per gli altri. E, siccome noi vogliamo essere dono per gli altri, scambiamo dei doni, come segno, come segnale di questo atteggiamento che ci insegna Gesù: Lui, inviato dal Padre, è stato dono per noi, e noi siamo doni per gli altri.
L’apostolo Paolo ci offre una chiave di lettura sintetica, quando scrive – è bello questo passo di Paolo –: «E’ apparsa la grazia di Dio, che porta la salvezza a tutti gli uomini e che ci insegna a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà» (Tt 2,11-12). La grazia di Dio “è apparsa” in Gesù, volto di Dio, che la Vergine Maria ha dato alla luce come ogni bambino di questo mondo, ma che non è venuto “dalla terra”, è venuto “dal Cielo”, da Dio. In questo modo, con l’incarnazione del Figlio, Dio ci ha aperto la via della vita nuova, fondata non sull’egoismo ma sull’amore. La nascita di Gesù è il gesto di amore più grande del nostro Padre del Cielo.
E, infine, un ultimo aspetto importante: nel Natale possiamo vedere come la storia umana, quella mossa dai potenti di questo mondo, viene visitata dalla storia di Dio. E Dio coinvolge coloro che, confinati ai margini della società, sono i primi destinatari del suo dono, cioè – il dono – la salvezza portata da Gesù. Con i piccoli e i disprezzati Gesù stabilisce un’amicizia che continua nel tempo e che nutre la speranza per un futuro migliore. A queste persone, rappresentate dai pastori di Betlemme, «apparve una grande luce» (Lc 2,9-12). Loro erano emarginati, erano malvisti, disprezzati, e a loro apparve la grande notizia per prima. Con queste persone, con i piccoli e i disprezzati, Gesù stabilisce un’amicizia che continua nel tempo e che nutre la speranza per un futuro migliore. A queste persone, rappresentate dai pastori di Betlemme, apparve una grande luce, che li condusse dritti a Gesù. Con loro, in ogni tempo, Dio vuole costruire un mondo nuovo, un mondo in cui non ci sono più persone rifiutate, maltrattate e indigenti.
Cari fratelli e sorelle, in questi giorni apriamo la mente e il cuore ad accogliere questa grazia. Gesù è il dono di Dio per noi e, se lo accogliamo, anche noi possiamo diventarlo per gli altri – essere dono di Dio per gli altri – prima di tutto per coloro che non hanno mai sperimentato attenzione e tenerezza. Ma quanta gente nella propria vita mai ha sperimentato una carezza, un’attenzione di amore, un gesto di tenerezza…Il Natale ci spinge a farlo. Così Gesù viene a nascere ancora nella vita di ciascuno di noi e, attraverso di noi, continua ad essere dono di salvezza per i piccoli e gli esclusi.
[01976-IT.02] [Testo originale: Italiano]
Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue
In lingua francese
Speaker:
Frères et sœurs, je m’arrêterai aujourd’hui à la signification de la fête de la Nativité du Seigneur. A une époque où nous assistons à une sorte de dénaturation de Noël, il faut dire que c’est la naissance de Jésus qui est le vrai Noël, sans Jésus ce n’est pas Noël! A travers l’annonce de l’Eglise, comme les bergers de l’Evangile, nous sommes guidés pour trouver la vraie lumière, celle de Jésus qui se révèle de façon surprenante: il naît d’une pauvre jeune fille inconnue, qui le met au monde dans une étable, avec la seule aide de son mari. C’est ainsi que le Fils de Dieu se présente encore à nous aujourd’hui: comme le don de Dieu pour l’humanité qui surgit dans la nuit et dans la torpeur du sommeil, alors que souvent l’humanité préfère demeurer dans l’obscurité et ne pas changer ses habitudes erronées. Par l’incarnation de son Fils, Dieu nous a ouvert le chemin d’une vie nouvelle, fondée sur l’amour et non sur l’égoïsme. A Noël, l’histoire humaine a été visitée par l’histoire de Dieu. Avec les petits, les méprisés, Jésus établit une amitié qui continue dans le temps et nourrit l’espérance d’un avenir meilleur. Avec eux, Dieu veut construire un monde nouveau où il n’y aura plus de personnes rejetées, maltraitées, indigentes. En ces jours de fête, ouvrons notre esprit et notre cœur pour accueillir cette grâce.
Santo Padre:
Sono lieto di dare il benvenuto ai pellegrini francofoni, in particolare ai fedeli della diocesi di Séez, con il vescovo, mons. Jacques Habert, e alle famiglie della diocesi di Cambrai. Cari amici, in questo tempo di Natale, possa Gesù nascere anche nelle vostre vite e, attraverso di voi, diventare un dono di salvezza per i più piccoli e per gli esclusi! Buon Natale e che Dio vi benedica!
Speaker:
Je suis heureux d’accueillir les pèlerins de langue française, en particulier les fidèles du diocèse de Séez, avec l’évêque, Mgr Jacques Habert, ainsi que les familles du diocèse de Cambrai. Chers amis, en ce temps de Noël, que Jésus naisse aussi dans vos vies et qu’à travers vous, il devienne un don de salut pour les petits et les exclus! Bon Noël et que Dieu vous bénisse!
[01977-FR.01] [Texte original: Français]
In lingua inglese
Speaker:
Dear brothers and sisters: In this holy season of Christmas, we celebrate the birthday of Jesus, who is God’s gift to us, our Saviour and the Light of the world. Without Jesus, there is no Christmas! Our traditional celebrations express our joy that God’s light shines in a world darkened by sin and injustice. Like the shepherds of Bethlehem, we too are called to seek and find Jesus, who comes to us in hiddenness and poverty. Sadly, despite the coming of the light many prefer to live in darkness. Yet those who receive the gift of Jesus come to know God’s saving grace and the promise of a new life, based no longer on selfishness but on self-giving love. Our tradition of giving gifts at Christmas is ultimately a sign of our gratitude for the gift of Jesus and our desire to share him with others. Christmas reminds us that God’s plan intersects with our history, and opens the way to a better future, a new world. This Christmas, may Jesus be born anew in each of us, so that by our lives, he may be a gift of salvation for all, especially the poor and those of our brothers and sisters who are most in need.
Santo Padre:
Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’Udienza odierna, specialmente quelli dagli Stati Uniti d’America. A voi e alle vostre famiglie auguro di custodire la gioia di questo tempo di Natale, incontrando nella preghiera il Principe della Pace, che desidera farsi vicino a tutti. Dio vi benedica!
Speaker:
I greet all the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, particularly those from the United States of America. May each of you, and your families, cherish the joy of this Christmas season, and draw near in prayer to the Prince of Peace who has come to dwell among us. God bless you all!
[01978-EN.01] [Original text: English]
In lingua tedesca
Speaker:
Liebe Brüder und Schwestern,
in der heutigen Katechese wollen wir über die Bedeutung von Weihnachten nachdenken. Ohne Jesus gibt es keine Weihnacht. Wenn Jesus im Mittelpunkt dieses Festes steht, dann haben die Lichter, die Gesänge und die weihnachtlichen Bräuche einen Sinn und geben der Feier einen besonderen Glanz. Wenn Jesus weggenommen wird, bleibt nur etwas Äußerliches, das über kurz oder lang in sich zusammenfällt. Die weihnachtliche Verkündigung der Kirche leitet uns an, Christus, das wahre Licht, zu suchen und zu finden. Sie zeigt uns jenes staunenswerte Bild des kleinen Kindes im Stall, das dank eines armen Mädchens mit Namen Maria das Licht der Welt erblickt. So schenkt sich uns Gott, und er lädt uns ein, uns ebenfalls dem Nächsten zu schenken. Gott hat uns den Weg zu einem neuen Leben geöffnet, das nicht auf Selbstfindung, sondern auf Hingabe gründet. Weihnachten macht uns auch deutlich, dass Gott in seinen Heilsplan die miteinbezieht, die am Rand stehen. Sie, die Hirten, sind die ersten Empfänger seines Geschenks, der Geburt des Erlösers. Gott will die Welt erneuern, damals wie heute, und er fängt damit bei den Kleinen und Verachteten an.
Santo Padre:
Un saluto di cuore rivolgo ai pellegrini di lingua tedesca. Il Mistero di Natale deve anche aver luogo in ciascuno di noi, come ha detto il Pellegrino Cherubico: «Ah potesse diventare il tuo cuore una mangiatoia, Dio nascerebbe bambino di nuovo sulla terra». Il Signore ci accompagni a portare la sua pace e il suo amore agli uomini e donne del nostro tempo.
Speaker:
Einen herzlichen Gruß richte ich an die Pilger deutscher Sprache. Das weihnachtliche Geheimnis muss auch in jedem von uns stattfinden, wie es im Cherubinischen Wandersmann heißt: »Ach könnte nur dein Herz zu einer Krippe werden / Gott würde noch einmal ein Kind auf dieser Erden«. Der Herr möge uns begleiten, seinen Frieden und seine Liebe zu den Männer und Frauen unserer Zeit zu bringen.
[01979-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]
In lingua spagnola
Queridos hermanos y hermanas:
Dedico la catequesis de hoy a reflexionar sobre el significado de la Navidad. En nuestros días, estamos asistiendo a una especie de «desnaturalización» de la Navidad. En nombre de un falso respeto ante quien no es cristiano, muchas veces se esconde la voluntad de marginar la fe, eliminando todo tipo de referencia al nacimiento de Jesús. Sin embargo, el verdadero sentido de estas fiestas se encuentra en Jesús, es Él quien da sentido a todo lo que celebramos.
Nosotros, como los pastores del Evangelio, estamos llamados a buscar la verdadera luz que es Jesús, que es el don de Dios a la humanidad que se encuentra inmersa en la oscuridad de la noche. Cuando acogemos a Jesús en nuestras vidas, nos convertimos en un don para los demás. Por este motivo, nosotros los cristianos nos intercambiamos regalos, porque el verdadero don para nosotros es Jesús y, como Él, queremos ser don para los demás.
Jesús viene a este mundo y los primeros destinatarios de su venida son los pequeños y despreciados, con los que establece una amistad que continúa en el tiempo. Con ellos, en cada momento, Dios desea construir un mundo nuevo en el que no haya más personas rechazadas, descartadas ni maltratadas.
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a los venidos de España y Latinoamérica. En estos días los animo a abrir la mente y el corazón para acoger a Jesús que es el don de Dios para nosotros, y si lo acogemos también nosotros podremos serlo para los demás, especialmente para los necesitados de atención y de ternura.
Que Dios los bendiga. Muchas gracias.
[01980-ES.01] [Texto original: Español]
In lingua portoghese
Speaker:
A construção do presépio e sobretudo as celebrações litúrgicas, com as suas leituras bíblicas e os seus cânticos tradicionais, fazem-nos reviver hoje o Natal do Deus Menino, levando-nos a procurar e a reconhecer a verdadeira luz, que é Jesus. Fez-Se homem como nós, mas apresentou-Se de maneira surpreendente: nasceu duma família humilde e desconhecida, na pobreza dum curral; nasceu da Virgem Maria como qualquer criança deste mundo, mas não veio «da terra», veio do Pai celeste. O mundo não se deu conta de nada, mas os anjos exultam no Céu e vieram dar notícia aos marginalizados da sociedade: os pastores de Belém. São eles os primeiros destinatários da salvação trazida pelo Deus Menino. Sobre eles refulgiu uma grande luz, que os levou até Jesus. E é assim que Ele Se apresenta também a nós: como o dom de Deus para uma humanidade imersa na noite e na sonolência. Jesus é um dom de Deus para nós. E como se acolhe este dom de Deus que é Jesus? Como Ele próprio nos ensinou com a sua vida: tornando-nos diariamente um dom para as pessoas que se cruzam connosco. Por isso mesmo, no Natal, trocamos dons entre nós. Mas, para nós, o verdadeiro dom é Jesus e, como Ele, queremos ser dom para os outros. Assim Jesus não cessará jamais de nascer na vida de cada um de nós e, por nosso intermédio, continuará a ser dom de salvação para os humildes e marginalizados da terra.
Santo Padre:
Cari pellegrini di lingua portoghese, auguro a voi e alle vostre famiglie un Natale veramente cristiano, in modo che gli auguri di «Buone Feste» scambiati fra noi siano espressione della gioia che proviamo nel sapere che Dio è presente in mezzo a noi e che cammina con noi. A tutti desidero offrire gli auguri di un buon Anno Nuovo, pieno di benedizioni del Dio Bambino.
Speaker:
Queridos peregrinos de língua portuguesa, desejo a vós e às vossas famílias um Natal verdadeiramente cristão, de tal modo que os votos de «Boas Festas», que trocamos entre nós, sejam expressão da alegria que sentimos por saber que Deus está presente no nosso meio e caminha connosco. Para todos, formulo votos dum bom Ano Novo, repleto de bênçãos do Deus Menino
[01981-PO.01] [Texto original: Português]
In lingua araba
Speaker:
[تكلم البابا اليوم عن معنى ميلاد الربّ يسوع، الذي نعيشه في هذه الأيام بالإيمان والاحتفالات، وعما يشهده هذا العيد من "تشويه"، باسم احترامٍ كاذبٍ لغير المسيحيّين، غالبًا ما يخفي خلفه الرغبة في تهميش الإيمان، بحذف كلّ ما يشير إلى ميلاد يسوع. وأكد البابا أنه بدون يسوع ليس هناك من عيد ميلاد، فبدونه تنطفئ الأضواء، ويصبح كلّ شيء مزيّفًا، ومجرّد مظهر بلا مضمون. لذا تعلن الكنيسة أن يسوع هو النور الحقيقي وهو ابن الله الذي صار بشرًا وولد من العذراء مريم في مذود؛ هو المخلص الذي لم ينتبه لميلاده أهل زمانه، إنما هللت له ملائكة السماء والرعاة الفقراء؛ إنه عطيّة الله للبشريّة المقيمة في الظلمة وظلال الموت، والتي غالبًا ما تفضّل الظلام، لأنّها تعرف أن النور يكشف أعمالها الشريرة. لقد فتح الله، بتجسّد ابنه، طريقَ الحياة الجديدة، التي تقوم على المحبّة والبذل والتواضع. لقد دخل الله تاريخَ البشرّية، مانحا الأولوية للصغار والمرذولين والفقراء والمعوَزين. إن الميلاد يذكرنا بأن يسوع هو هبة الله لنا، وبأنه بإمكاننا نحن أيضًا، إن قبلناه، أن نصبح هبة للآخرين، فيولد هكذا يسوع من جديد في حياتنا وفي حياة من نلتقي معهم، ولا سيما الصغار والمهمّشين].
Santo Padre:
Saluto cordialmente i pellegrini di lingua araba, in particolare quelli provenienti dalla Siria, dall’Iraq, dalla Terra Santa e dal Medio Oriente. La nascita di Gesù è il compimento delle promesse divine. Dio non ama a parole, il Suo amore non si limita all’invio di profeti, messaggeri o testi, ma Lo porta ad abbracciare la nostra debolezza e la nostra condizione umana per sollevarci alla dignità filiale perduta. L’incarnazione di Dio è la prova certa dell’autenticità del Suo amore, Chi ama veramente si immedesima con l’amato. Il Signore vi benedica e tanti auguri di glorioso Natale e felice anno nuovo!
Speaker:
أرحب بمودة بالحاضرين الناطقين باللغة العربية، وخاصة بالقادمين من سوريا، ومن العراق، ومن الأراضي المقدسة، ومن الشرق الأوسط. ميلاد يسوع هو التحقيق التام لوعود الله. إن الله لا يحب بالكلام، فمحبته لا تكتفي بإرسال الأنبياء أو الرسل أو النصوص، بل تدفعه إلى تبني ضعفنا وحالتنا البشرية ليرفعنا إلى مرتبة الكرامة البنوية المفقودة. إن تجسد الله هو الدليل على صحة محبته، فالشخص الذي يحب حقًا يتوحد تمامًا مع مَن يحب. ليبارككم الرب جميعا وأطيب التمنيات بعيد ميلاد مجيد وسنة سعيدة!
[01982-AR.01] [Testo originale: Arabo]
In lingua polacca
Speaker:
W dzisiejszej katechezie Ojciec Święty podjął refleksję nad znaczeniem świąt Bożego Narodzenia. Liturgia tego okresu, wraz z jej czytaniami biblijnymi i tradycyjnymi pieśniami sprawiają, że przeżywamy na nowo „dzisiaj”, w którym „narodził się nam Zbawiciel, którym jest Mesjasz, Pan” (Łk 2,11). Poprzez przepowiadanie Kościoła, podobnie jak pasterze z Ewangelii (por. Łk 2, 9), jesteśmy prowadzeni, by poszukiwać i odnaleźć prawdziwe światło, światło Syna Bożego, który stał się człowiekiem, takim jak my. Narodził się jako dar Boży dla ludzkości, która jest pogrążona w nocy i w odrętwieniu snu (por. Iz 9, 1). Apostoł Paweł daje syntetyczny klucz do zrozumienia tej tajemnicy, gdy pisze: „Ukazała się bowiem łaska Boga, która niesie zbawienie wszystkim ludziom i poucza nas, abyśmy wyrzekłszy się bezbożności i żądz światowych, rozumnie i sprawiedliwie, i pobożnie żyli na tym świecie” (Tt 2,11-12). Łaska Boża „ukazała się” w Jezusie, obliczu Boga, którego Maryja Dziewica urodziła tak jak każde dziecko na tym świecie, ale które nie przyszło „z ziemi”, lecz „z Nieba”, od Boga. W ten sposób, wraz z Wcieleniem Syna, Bóg otworzył nam drogę nowego życia, opartego nie na egoizmie, ale na miłości.
Santo Padre:
Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Cari fratelli e sorelle, in questi giorni apriamo la mente e il cuore ad accogliere il dono dell’amore di Dio che è Gesù, il suo Figlio nato dalla Vergine Maria. Se lo accogliamo nel nostro quotidiano, anche noi possiamo diventare dono per gli altri. Ringrazio tanto per gli auguri natalizi che giungono dalla Polonia e da tutto il mondo, e soprattutto per le preghiere secondo le mie intenzioni. Vi prego di ricordarmi sempre davanti al Signore. Vi benedico di cuore!
Speaker:
Serdecznie witam polskich pielgrzymów. Drodzy bracia i siostry, w tych dniach otwórzmy nasze umysły i serca, aby przyjąć dar miłości Boga, którym jest Jezus Jego Syn zrodzony z Maryi Dziewicy. Jeśli Go przyjmiemy w naszej codzienności, to my również możemy stać się darem dla innych. Bardzo dziękuję za życzenia bożonarodzeniowe, jakie docierają z Polski i z całego świata, a szczególnie za modlitwy w mojej intencji. Proszę was, abyście stale pamiętali o mnie przed Panem. Z serca wam błogosławię!
[01983-PL.01] [Testo originale: Polacco]
In lingua italiana
Accolgo con la gioia del clima natalizio i cari pellegrini di lingua italiana. Saluto gli artisti e gli operatori del Golden Circus di Liana Orfei, e li ringrazio per la loro gradita esibizione. L’arte circense come la bellezza sempre ci avvicina a Dio! E voi, con il vostro lavoro, con la vostra arte, avvicinate la gente a Dio. Grazie per quello che fate!
Saluto la Confraternita Santissima Annunziata in Panza d’Ischia nel 4° centenario di fondazione, il gruppo del reparto di pediatria dell’Ospedale di Padova e i gruppi parrocchiali, particolarmente i fedeli di Gromlongo di Palazzago, di Vignanello, di Aprilia, di Curno e di Catanzaro. In questo Tempo di Natale abbiamo davanti agli occhi il meraviglioso mistero di Gesù, dono di Dio per tutta l’umanità. Senza Gesù, ricordiamolo, non è Natale, è un’altra cosa.
Mi è gradito porgere un saluto speciale ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Cari giovani sappiate essere forti nella fede, guardando al divino Bambino, che nel mistero del Natale si offre in dono per l’intera umanità. Cari ammalati, vi auguro di scorgere, nella vivida luce di Betlemme, il senso della vostra sofferenza. Ed esorto voi sposi a mantenere costanti, nel costruire la vostra famiglia, l’amore e la dedizione oltre ogni sacrificio.
[01984-IT.02] [Testo originale: Italiano]
[B0926-XX.02]