Prima dell’Angelus
Dopo l’Angelus
Alle ore 12 di oggi, Vigilia del Natale del Signore, il Santo Padre Francesco si è affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli e i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro per il consueto appuntamento domenicale.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:
Prima dell’Angelus
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
In questa domenica che precede immediatamente il Natale, ascoltiamo il Vangelo dell’Annunciazione (cfr Lc 1,26-38).
In questo brano evangelico possiamo notare un contrasto tra le promesse dell’angelo e la risposta di Maria. Tale contrasto si manifesta nella dimensione e nel contenuto delle espressioni dei due protagonisti. L’angelo dice a Maria: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine» (vv. 30-33). È una lunga rivelazione, che apre prospettive inaudite. Il bambino che nascerà da questa umile ragazza di Nazaret sarà chiamato Figlio dell’Altissimo: non è possibile concepire una dignità più alta di questa. E dopo la domanda di Maria, con cui lei chiede spiegazioni, la rivelazione dell’angelo diventa ancora più dettagliata e sorprendente.
Invece, la risposta di Maria è una frase breve, che non parla di gloria, non parla di privilegio, ma solo di disponibilità e di servizio: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (v. 38). Anche il contenuto è diverso. Maria non si esalta di fronte alla prospettiva di diventare addirittura la madre del Messia, ma rimane modesta ed esprime la propria adesione al progetto del Signore. Maria non si vanta. E’ umile, modesta. Rimane come sempre.
Questo contrasto è significativo. Ci fa capire che Maria è veramente umile e non cerca di mettersi in mostra. Riconosce di essere piccola davanti a Dio, ed è contenta di essere così. Al tempo stesso, è consapevole che dalla sua risposta dipende la realizzazione del progetto di Dio, e che dunque lei è chiamata ad aderirvi con tutta sé stessa.
In questa circostanza, Maria si presenta con un atteggiamento che corrisponde perfettamente a quello del Figlio di Dio quando viene nel mondo: Egli vuole diventare il Servo del Signore, mettersi al servizio dell’umanità per adempiere al progetto del Padre. Maria dice: «Ecco la serva del Signore»; e il Figlio di Dio, entrando nel mondo dice: «Ecco, io vengo […] per fare, o Dio, la tua volontà» (Eb 10,7.9). L’atteggiamento di Maria rispecchia pienamente questa dichiarazione del Figlio di Dio, che diventa anche figlio di Maria. Così la Madonna si rivela collaboratrice perfetta del progetto di Dio, e si rivela anche discepola del suo Figlio, e nel Magnificat potrà proclamare che «Dio ha innalzato gli umili» (Lc 1,52), perché con questa sua risposta umile e generosa ha ottenuto una gioia altissima, e anche una gloria altissima.
Mentre ammiriamo la nostra Madre per questa sua risposta alla chiamata e alla missione di Dio, chiediamo a lei di aiutare ciascuno di noi ad accogliere il progetto di Dio nella nostra vita, con sincera umiltà e coraggiosa generosità.
[01970-IT.02] [Testo originale: Italiano]
Dopo l’Angelus
Cari fratelli e sorelle,
nell’attesa orante della nascita di Gesù, il Principe della Pace, invochiamo il dono della pace per tutto il mondo, specialmente per le popolazioni che più soffrono a causa dei conflitti in atto. Rinnovo in particolare il mio appello affinché, in occasione del Santo Natale, le persone sequestrate – sacerdoti, religiosi e religiose e fedeli laici – siano rilasciate e possano tornare alle loro case. Preghiamo per loro.
Desidero anche assicurare la mia preghiera alla popolazione dell’isola di Mindanao, nelle Filippine, colpita da una tempesta che ha causato numerose vittime e distruzioni. Dio misericordioso accolga le anime dei defunti e conforti quanti soffrono per questa calamità. Preghiamo per questa gente.
Saluto con affetto tutti voi, fedeli romani e pellegrini venuti da vari Paesi, famiglie, gruppi parrocchiali, associazioni.
In queste ore che ci separano dal Natale, mi raccomando: trovate qualche momento per fermarvi in silenzio e in preghiera davanti al presepe, per adorare nel cuore il mistero del vero Natale, quello di Gesù, che si avvicina a noi con amore, umiltà e tenerezza.
E, in quei momenti, ricordatevi anche di pregare per me. Grazie! Buona domenica e buon pranzo! Arrivederci!
[01971-IT.02] [Testo originale: Italiano]
[B0922-XX.02]