Pubblichiamo di seguito l’omelia che l’Arcivescovo Giovanni Angelo Becciu, Sostituto della Segreteria di Stato, ha pronunciato oggi nel corso della Santa Messa a Kuala Lumpur (Malesia) per l’inaugurazione della nuova Nunziatura Apostolica:
Omelia di S.E. Mons. Angelo Becciu
Testo in lingua italiana
Testo in lingua inglese
Testo in lingua italiana
Eminenza,
Eccellenze,
Nel brano evangelico di oggi, il Signore dice a San Pietro che lui è la roccia si cui avrebbe edificato la sua Chiesa e che le porte degli inferi non avrebbero prevalso su di essa. È significativo che Gesù punti al futuro: “Su questa pietra edificherò la mia Chiesa” (Mt 16,18). La Chiesa in Malesia doveva diventare parte di quel futuro. Per grazia di Dio, in questo nostro tempo, la vibrante vitalità delle comunità cristiane in questo Paese sta realizzando la promessa del Signore in un modo magnifico.
San Pietro, “la roccia” su cui nostro Signore ha costruito la sua Chiesa, era, come sappiamo, un uomo comune, un semplice pescatore. Pietro conosceva sé stesso e ha proclamato la sua propria debolezza davanti a Gesù. Nemmeno i Vangeli la nascondono: questi parlano della sua paura paralizzante davanti alla tempesta, del suo rifiuto di lasciare Cristo lavargli i piedi, e del suo triplice rinnegamento del Signore nelle ore precedenti la crocifissione. E nonostante ciò, conoscendo bene Pietro e guardando nel suo cuore, Gesù lo ha scelto per essere il primo degli Apostoli, princeps Apostolorum.
Qui vediamo la bellezza della grazia di Dio. Gesù rende la debolezza di Pietro una fonte di forza, una forza chiaramente evidente dopo la resurrezione e la discesa dello Spirito Santo a Pentecoste. Pietro ha proclamato il Vangelo senza paura a Gerusalemme, ad Antiochia, a Roma, e finalmente ha dato la suprema testimonianza a Cristo nel proprio martirio. Nel nostro ministero di Vescovi, anche noi sperimentiamo il potere della grazia di Dio, lavorando attraverso le nostre stesse debolezze, mentre ci sforziamo in umiltà di essere una roccia per coloro che serviamo.
In un certo modo, voi in quanto Vescovi in unione con il Successore di Pietro a Roma, siete chiamati ad essere un segno visibile della presenza di Dio come roccia nella Chiesa universale e in ciascuna delle vostre Chiese particolari. Se ci sono momenti in cui vorremmo manifestare le nostre debolezze a Cristo, come fece Pietro, dobbiamo confidare nella promessa incrollabile del Signore di essere sempre con noi, di rafforzarci nella nostra missione di araldi del Vangelo e di del popolo fedele di Dio. La sua promessa non verrà mai meno.
L’edificio che oggi dedichiamo è la casa di Pietro; simbolizza la vostra unità, e quella delle vostre Chiese locali, con il Santo Padre, il cui ministero come Successore di Pietro lo rende fondamento visibile e principio dell’unità della Chiesa nella fede: ubi Petrus, ibi Ecclesia. Nel salmo responsoriale abbiamo cantato: “Ecco com’è bello e com’è dolce che i fratelli vivano insieme” (Sal 133). Preghiamo perché questa casa, e tutti coloro che vi abitano, siano sempre segno del ministero di servizio del Santo Padre alla nostra comunione nella Chiesa Cattolica. Possa anche questa cappella, come cuore della nuova Nunziatura, essere una sorgente di luce spirituale e di forza per il Nunzio e per i suoi collaboratori nel loro sforzo quotidiano di condividere con il Successore di Pietro le difficoltà come anche le gioie sperimentate dal Popolo di Dio nelle vostre rispettive diocesi e di trasmettere a loro volta la preoccupazione pastorale e l’incoraggiamento del Santo Padre. In questo modo, la presenza della Nunziatura qui può contribuire all’unità che i Vescovi godono con il Papa, tra loro e con il clero, con i religiosi e con i fedeli laici delle Chiese locali. Incoraggerà l’intera comunità cattolica a testimoniare il Vangelo e nel diffondere, tramite le loro buone opere, l’amore misericordioso di Cristo per tutta l’umanità.
Il salmista descrive la bontà dell’unione fraterna attraverso l’immagine dell’olio fragrante che scende sulla barba di Aronne e sull’orlo delle sue vesti. Qui vediamo bene una profezia dello Spirito Santo versato sulla Chiesa, nel senso della ricchezza dei suoi doni carismatici e gerarchici, per la sua edificazione nella fede, nella speranza e nella carità. Ognuno di noi, per grazia di Dio, ha ricevuto quel dono in abbondanza, specialmente nel giorno della sua consacrazione. Possa la benedizione di questa cappella essere l’occasione di una rinnovata effusione dei doni dello Spirito Santo. Possa l’olio della sua gioia ungere le nostre vite e rafforzarci nella santità e nello zelo per l’apostolato. Se a volte ci sentiamo deboli e sopraffatti dalle difficoltà che affrontiamo, lo Spirito ci ricordi che Cristo ha costruito la sua Chiesa sulla roccia e continua a guidarla ad ogni passo. Fortifichiamoci l’un l’altro nell’unità e nella fiducia nella promessa del Signore.
Desidero rinnovare la gratitudine del Papa Francesco verso l’intera Conferenza Episcopale e verso tutti coloro che hanno reso possibile la costruzione di questo edificio della Nunziatura Apostolica. Come sappiamo, ogni casa ha bisogno di una madre. Rivolgiamoci a Maria, Madre della Chiesa, e chiediamo la sua intercessione, affidando tutti i nostri sforzi, il nostro popolo, le nostre speranze e noi stessi alla sua cura materna. Possa Ella guidarci alla nostra patria celeste nella comunione col corpo di Cristo, la Chiesa, e in unità di mente e di cuore con il Successore di Pietro a Roma.
[01786-IT.01] [Testo originale: Italiano]
Testo in lingua inglese
Your Eminence,
Your Excellencies,
Dear Friends,
In today’s Gospel passage, our Lord tells Saint Peter that he is the rock on which he will found his Church and that the gates of hell shall not prevail against her. It is significant that Jesus points to the future: “On this rock I shall build my Church” (Mt 16:18). The Church in Malaysia was to become a part of that future. By God’s grace, in our own days, the vibrant life of the Christian community in this country is fulfilling the Lord’s promise in a wonderful way.
Saint Peter, the “rock” on which our Lord built his Church, was, as we know, an ordinary man, a simple fisherman. Peter knew himself and he protested his own weakness to Jesus. Nor do the Gospels hide it: they speak of his crippling fear in the storm, his refusal to let Christ wash his feet, and his threefold denial of the Lord in the hours before the crucifixion. And yet, knowing Peter well, and seeing into his heart, Jesus chose him to be the first of the Apostles, princeps Apostolorum.
Here we see the beauty of God’s grace. Jesus makes Peter’s weakness a source of strength, a strength clearly evident after the resurrection and the descent of the Holy Spirit at Pentecost. Peter proclaimed the Gospel fearlessly, in Jerusalem, Antioch and Rome, and ultimately bore the supreme witness to Christ by his martyrdom. In our ministry as Bishops, we too experience the power of God’s grace working through our own weakness, as we strive in humility to be a rock for those whom we serve.
In a particular way, you as Bishops in union with Peter’s Successor in Rome, are called to be a visible sign of God’s rock-like presence in the universal Church and in each of your particular Churches. If there are times when we want to protest our weakness to Christ, as Peter did, we must trust in the Lord’s unshakable promise to be with us always, to strengthen us in our mission as heralds of the Gospel and as shepherds of God’s faithful people. His promise will never fail.
The building we dedicate today is Peter’s house; it symbolizes your unity, and that of your local Churches, with the Holy Father, whose ministry as the Successor of Peter makes him the visible foundation and principle of the Church’s unity in faith: ubi Petrus, ibi Ecclesia. In the responsorial psalm we sang: “How good and pleasant it is when brothers dwell in unity” (Ps 133). Let us pray that this house, and all who work and dwell here, will always be a sign of the Holy Father’s ministry of service to our communion in the Catholic Church. May this chapel too, as the heart of the new Nunciature, be a source of spiritual light and strength to the Nuncio and his co-workers in their daily efforts to share with Peter’s Successor the challenges as well as the joys experienced by God’s People in your respective Dioceses, and to transmit in turn the Holy Father’s pastoral concern and encouragement. In this way, the presence of the Nunciature here can contribute to the unity the Bishops enjoy with the Pope, among themselves and with the clergy, religious and lay faithful of the local Churches. It will encourage the entire Catholic community in bearing witness to the Gospel and in spreading, through good works, Christ’s merciful love for all mankind.
The psalmist describes the goodness of fraternal unity with the image of fragrant oil flowing down the beard of Aaron and onto his robes. Here we rightly see a prophecy of the Holy Spirit poured out upon the Church, in the richness of his charismatic and hierarchical gifts, for her upbuilding in faith, hope and love. Each of us, by God’s grace, has received that gift in abundance, especially on the day of our consecration. May the blessing of this chapel be the occasion of a fresh outpouring of the Spirit’s gifts. May the oil of his gladness anoint our lives and strengthen us in holiness and zeal for the apostolate. If at times we feel weak and overwhelmed by the challenges we face, the Spirit reminds us that Christ has built his Church on rock and continues to guide her at every step. Let us strengthen one another in unity and trust in the Lord’s promise.
I wish to renew the gratitude of Pope Francis to the entire Bishops’ Conference and to all those who have made the building of this Apostolic Nunciature possible. As we know, every home also needs a mother. Let us turn to Mary, Mother of the Church, and ask her intercession, entrusting all our efforts, our people, our hopes and our very selves, to her maternal care. May she guide us to our heavenly homeland in the communion of Christ’s body, the Church, and in unity of mind and heart with Peter’s Successor in Rome.
[01786-EN.01] [Original text: English]
[B0826-XX.01]