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Pubblichiamo di seguito il Messaggio del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale in occasione della Giornata Mondiale del Turismo che, come di consueto, sarà celebrata il 27 settembre, quest’anno sul tema: Turismo sostenibile: uno strumento per lo sviluppo”:
Testo in lingua italiana
“Turismo sostenibile: uno strumento per lo sviluppo”
1. In occasione della Giornata Mondiale del Turismo, che come ogni anno si celebra il 27 settembre, la Chiesa si unisce alla società civile nell’avvicinarsi a questo fenomeno, convinta che ogni attività genuinamente umana debba trovare posto nel cuore dei discepoli di Cristo.1]
Per la prima volta, questo messaggio è pubblicato dal nuovo Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, come parte della propria missione.
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2017 “Anno internazionale del turismo sostenibile per lo sviluppo”. Opportunamente, l’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT) ha fatto propria questa decisione scegliendo come titolo per la Giornata del 2017 “Turismo sostenibile: uno strumento per lo sviluppo”.
2. Quando parliamo di turismo, ci riferiamo a un fenomeno di grande importanza, sia per il numero di persone che in esso sono coinvolte (viaggiatori e lavoratori), sia per i numerosi benefici che può offrire (tanto economici quanto culturali e sociali), ma anche per i rischi e i pericoli che in tanti ambiti esso può rappresentare.
Secondo l’ultimo Barometro dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, riferito al 2016, ammonta intorno a 1.235 milioni il numero di arrivi turistici internazionali. A livello mondiale, il settore rappresenta il 10% del PIL e il 7% del totale delle esportazioni, tenuto conto che 1 su 11 posti di lavoro si trova nel turismo. Esso occupa dunque un posto rilevante nelle economie dei singoli Stati e nelle politiche che puntano allo sviluppo inclusivo e alla sostenibilità ambientale a livello globale.
3. Il turismo può essere uno strumento importante per la crescita e per la lotta alla povertà. Secondo la dottrina sociale della Chiesa, tuttavia, il vero sviluppo “non si riduce alla semplice crescita economica”. Esso, infatti, per essere autentico “deve essere integrale”, cioè “volto alla promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo”, come rileva la Lettera enciclica Populorum progressio.2. In questa linea, Paolo VI sottolineava perciò la necessità di promuovere un “umanesimo plenario”, comprensivo delle esigenze materiali e spirituali per la maturazione di ogni persona nella propria dignità.3 Venti anni dopo, nel 1987, l’ONU introduceva il concetto di sviluppo sostenibile come “uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”.4 Per la Chiesa, il concetto di integralità, connesso all’espressione “sviluppo umano”, consente di includere anche quella sostenibilità di cui parlano le Nazioni Unite, abbracciando tutti gli aspetti della vita: sociale, economico, politico, culturale, spirituale, e rendendoli parte di un’unica sintesi, la persona umana.
L’OMT ha applicato queste idee per promuovere il “turismo sostenibile”.5 Ciò significa che esso deve essere responsabile, non distruttivo né dannoso per l’ambiente e per il contesto socio-culturale su cui incide, in particolare rispettoso verso le popolazioni e il loro patrimonio, teso alla salvaguardia della dignità personale e dei diritti lavorativi, e, non ultimo, attento alle persone più svantaggiate e vulnerabili. Il tempo di vacanza non può essere, infatti, pretesto né per l’irresponsabilità né per lo sfruttamento: anzi, esso è un tempo nobile, nel quale ciascuno può aggiungere valore alla propria vita e a quella degli altri. Il turismo sostenibile è strumento di sviluppo anche per le economie in difficoltà se diventa veicolo di nuove opportunità, e non fonte di problemi.
Nella risoluzione del 2017 le Nazione Unite riconoscono che il turismo sostenibile è “strumento positivo per combattere la povertà, proteggere l’ambiente, migliorare la qualità della vita e rendere donne e giovani economicamente autonomi e protagonisti, così come il contributo del turismo stesso alle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, in particolar modo nei paesi in via di sviluppo”.6 In tal senso, vengono promosse la sostenibilità “ecologica”, che procura di non modificare gli ecosistemi; quella “sociale”, che si sviluppa in armonia con la comunità che accoglie; quella “economica”, che dà impulso a una crescita inclusiva. Nel contesto dell’Agenda 2030, dunque, il presente Anno internazionale si presenta come una opportunità per favorire politiche adeguate da parte dei governi e buone pratiche da parte delle imprese del settore, e per sensibilizzare i consumatori e le popolazioni locali, evidenziando come una concezione integrale del turismo contribuisca a un vero sviluppo sostenibile.
4. Consapevoli che “in tutto il suo essere e il suo agire, la Chiesa è chiamata a promuovere lo sviluppo integrale dell’uomo alla luce del Vangelo”,7 noi cristiani vogliamo offrire il nostro contributo affinché il turismo possa aiutare lo sviluppo dei popoli, in particolare quelli più svantaggiati. Proponiamo, perciò, la nostra riflessione. Riconosciamo Dio come Creatore dell’universo e Padre di tutti gli uomini, che ci rende fratelli gli uni gli altri. Mettiamo al centro la persona umana; riconosciamo la dignità di ciascuno e la relazionalità tra gli uomini; condividiamo il principio del comune destino della famiglia umana e la destinazione universale dei beni della terra. L’essere umano non agisce, così, come padrone, ma come “amministratore responsabile”.8 Nel riconoscerci fratelli, comprenderemo “il principio di gratuità e la logica del dono”9, e i nostri doveri di solidarietà, giustizia e carità universale.10
Ora ci domandiamo: in quale modo questi principi possono dare concretezza allo sviluppo del turismo? Quali conseguenze derivano per i turisti, gli imprenditori, i lavoratori, i governanti e le comunità locali? E’ una riflessione aperta. Invitiamo tutte le persone coinvolte a impegnarsi in un serio discernimento e a promuovere pratiche in questa linea, accompagnando comportamenti e cambiamenti negli stili di vita a un modo nuovo di porsi in relazione con l’altro.
La Chiesa sta offrendo un proprio contributo, avviando iniziative che pongono realmente il turismo al servizio dello sviluppo integrale della persona. Per questo si parla di “turismo dal volto umano”, che si sostanzia in progetti di “turismo di comunità”, “di cooperazione”, “di solidarietà”, e nella valorizzazione anche del grande patrimonio artistico che è una vera e propria “via di bellezza”.11
Nel discorso alle Nazione Unite, Papa Francesco affermava: “La casa comune di tutti gli uomini deve continuare a sorgere su una retta comprensione della fraternità universale e sul rispetto della sacralità di ciascuna vita umana, di ciascun uomo e di ciascuna donna [...]. La casa comune di tutti gli uomini deve edificarsi anche sulla comprensione di una certa sacralità della natura creata”.12 Che il nostro impegno possa essere vissuto alla luce di queste parole e di questi intenti!
Città del Vaticano, 29 giugno 2017
Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson
Prefetto
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1 Concilio Vaticano II, Costituzione pastorale Gaudium et spes, 7 dicembre 1965, n. 1.
2 Paolo VI, Lettera enciclica Populorum progressio, 26 marzo 1967, n. 14.
3 Paolo VI, Lettera enciclica Populorum progressio, 26 marzo 1967, n. 42.
4 Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo, Our Common Future (conosciuto anche come Rapporto Brundtland), 4 agosto 1987. Questa Commissione fu creata dall’Assemblea Generale delle Nazione Unite nel 1983.
5 Organizzazione Mondiale del Turismo, Dichiarazione di L’Aia sul Turismo, 10-14 aprile 1989, principio III.
6 Organizzazione delle Nazioni Unite, Risoluzione A/RES/70/193 approvata dall’Assemblea Generale, 22 dicembre 2015 [traduzione non ufficiale].
7 Francesco, Lettera Apostolica Humanam progressionem in forma di ‘Motu Proprio’ con la quale si istituisce il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, 17 agosto 2016.
8 Francesco, Lettera enciclica Laudato si’, 24 maggio 2015, n. 116.
9 Benedetto XVI, Lettera enciclica Caritas in veritate, 29 giugno 2009, n. 36.
10 Paolo VI, Lettera enciclica Populorum progressio, 26 marzo 1967, n. 44.
11 Francesco, Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium, 24 novembre 2013, n. 167.
12 Francesco, Discorso nell’incontro con i Membri dell'Assemblea Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, 25 settembre 2015.
[01112-IT.01] [Testo originale: Italiano]
Traduzione in lingua francese
“Tourisme durable: un instrument au service du développement”
1. À l’occasion de la Journée Mondiale du Tourisme, qui comme d’habitude sera célébrée le 27 septembre prochain, l’Église s’unit à la société civile pour s’intéresser à ce phénomène, convaincue que toute activité authentiquement humaine doit trouver une place dans le cœur des disciples du Christ.1
Pour la première fois, ce message est publié par le nouveau Dicastère pour le Service du Développement Humain Intégral, étant donné que cela fait partie de sa mission.
L’Assemblée générale des Nations-Unies a proclamé l’année 2017 «Année internationale du tourisme durable pour le développement». À juste titre, l’Organisation Mondiale du Tourisme (OMT) a fait sienne cette décision en choisissant comme titre pour la Journée de 2017: «Tourisme durable : un instrument au service du développemen».
2. Quand nous parlons de tourisme, nous faisons référence à un phénomène d’une grande importance, tant par le nombre de personnes concernées (voyageurs et travailleurs) que par les nombreux bienfaits et bénéfices qu’il peut offrir (aussi bien économiques que culturels et sociaux), mais aussi à cause des risques et des dangers qu’il peut représenter dans de nombreux domaines.
Selon le dernier baromètre de l’Organisation Mondiale du Tourisme, se rapportant à l’année 2016, le nombre d’arrivées touristiques internationales s’élève à environ 1 milliard 235 millions. Au niveau mondial, le secteur représente 10% du PIB et 7% du total des exportations, compte tenu qu’un emploi sur 11 se situe dans le secteur du tourisme. Celui-ci occupe donc une place importante dans les économies des différents États et dans les politiques qui tendent au développement inclusif et à la durabilité environnementale au niveau global.
3. Le tourisme peut être un important instrument pour la croissance et pour la lutte contre la pauvreté. Cependant, selon la doctrine sociale de l’Église, le développement véritable «ne se réduit pas à la simple croissance économique». De fait, pour être authentique il «doit être intégral», c’est-à-dire «promouvoir tout homme et tout l’homme», comme le relève la Lettre encyclique Populorum progressio.2 Dans cette même ligne, Paul VI soulignait, par conséquent, la nécessité de promouvoir un «humanisme plénier», comprenant les exigences matérielles et spirituelles pour la maturation de chaque personne dans sa propre dignité.3 Vingt ans plus tard, en 1987, l’ONU introduisait le concept de développement durable comme «un développement qui répond aux besoins du présent sans compromettre la capacité des générations futures de répondre aux leurs ».4 Pour l’Église, le concept d’intégralité, conjugué à l’expression «développement humain», permet d’inclure aussi la durabilité dont parlent les Nations Unies, en englobant tous les aspects de la vie: social, économique, politique, culturel, spirituel, en les intégrant en une synthèse unique, la personne humaine.
L’OMT a appliqué ces idées pour promouvoir le «tourisme durable».5 Cela signifie qu’il doit être responsable, ni destructeur ni nuisible à l’environnement et, pour le contexte socioculturel sur lequel il exerce une incidence, en particulier vis-à-vis des populations et de leur patrimoine, il se doit de tendre à la sauvegarde de la dignité personnelle et des droits du travail et, enfin, d’être attentif aux personnes les plus défavorisées et vulnérables. De fait, le temps des vacances ne peut être un prétexte ni à l’irresponsabilité, ni à l’exploitation : au contraire, ce doit être un temps noble, dans lequel chacun peut ajouter de la valeur à sa propre vie et à celle des autres. Le tourisme durable est aussi un instrument de développement pour les économies en difficulté s’il devient le véhicule de nouvelles opportunités et non une source de problèmes.
Dans une résolution de 2017, les Nations Unies reconnaissent que le tourisme durable joue un rôle important «pour éliminer la pauvreté, protéger l’environnement, améliorer la qualité de vie et faciliter l’émancipation économique des femmes et des jeunes, ainsi que de sa contribution à la réalisation du développement durable dans ses trois dimensions, surtout dans les pays en développement».6 En ce sens, sont encouragées la durabilité «écologique» qui fait en sorte de ne pas modifier les écosystèmes, la durabilité «sociale» qui se développe en harmonie avec la communauté qui accueille et la durabilité «économique» qui constitue une impulsion pour une croissance inclusive. Aussi, dans le contexte de l’Agenda 2030, l’Année internationale actuelle se présente comme une opportunité pour favoriser des politiques adéquates de la part des gouvernements et de bonnes pratiques de la part des entreprises du secteur, et pour sensibiliser les consommateurs et les populations locales, en mettant en évidence qu’une conception intégrale du tourisme contribue à un véritable développement durable.
4. Conscients que «dans tout son être et par tout son agir, l’Église est appelée à promouvoir le développement intégral de l’homme à la lumière de l’Évangile»,7 nous, les chrétiens, nous voulons offrir notre contribution afin que le tourisme puisse favoriser le développement des peuples, en particulier de ceux qui sont les plus défavorisés. C’est pourquoi nous proposons notre réflexion. Nous reconnaissons Dieu comme Créateur et Père de tous les hommes, qui nous rend frères les uns des autres. Nous accordons la place centrale à la personne humaine ; nous reconnaissons la dignité de chacun et l’interaction relationnelle entre les hommes ; nous partageons le principe du destin commun de la famille humaine et la destination universelle des biens de la terre. Ainsi, l’être humain n’agit pas comme un maître, mais comme un «administrateur responsable».8 En nous reconnaissant frères, nous comprendrons «le principe de gratuité et la logique du don» 9 et nos devoirs de solidarité, de justice et de charité universelle.10
Or, nous nous demandons: de quelle façon ces principes peuvent-ils conférer un aspect concret au développement du tourisme? Quelles conséquences en dérivent pour les touristes, pour les entrepreneurs, pour les travailleurs, les gouvernants et les communautés locales? Cette réflexion demeure ouverte. Nous invitons toutes les personnes concernées à s’engager dans un discernement sérieux et à encourager des pratiques allant dans cette voie, en accompagnant des comportements et des changements au niveau des styles de vie pour adopter une nouvelle manière de se situer dans la relation à l’autre.
L’Église offre sa contribution, en lançant des initiatives qui placent réellement le tourisme au service du développement intégral de la personne. Voilà pourquoi on parle de «tourisme à visage humain», qui se réalise en projets de «tourisme de communauté», «de coopération», «de solidarité», ainsi que dans la mise en valeur du grand patrimoine artistique qui est une véritable «voie de la beauté». 11
Dans son discours aux Nations Unies, le Pape François affirmait: «La maison commune de tous les hommes doit continuer à s’élever sur une juste compréhension de la fraternité universelle et sur le respect de la sacralité de chaque vie humaine, de chaque homme et de chaque femme [...]. La maison commune de tous les hommes doit aussi s’édifier sur la compréhension d’une certaine sacralité de la nature créée ».12 Que nos efforts puissent être vécus à la lumière de ces paroles et de ces intentions !
Cité du Vatican, 29 juin 2017
Cardinal Peter Kodwo Appiah Turkson
Préfet
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1 Concile Vatican II, Constitution pastorale Gaudium et spes, 7 décembre 1965, n° 1.
2 Paul VI, Lettre encyclique Populorum progressio, 26 mars 1967, n° 14.
3 Paul VI, Lettre encyclique Populorum progressio, 26 mars 1967, n° 42.
4 Commission mondiale sur l’environnement et le développement, Our Common Future (connu également sous le nom de Rapport Brundtland), 4 août 1987. Cette Commission fut créée par l’Assemblée Générale des Nations Unies en 1983.
5 Organisation Mondiale du Tourisme, Déclaration de La Haye sur le Tourisme, 10-14 avril 1989, principe III.
6 Organisation des Nations Unies, Résolution A/RES/70/193 approuvée par l’Assemblée Générale, 22 décembre 2015.
7 François, Lettre Apostolique Humanam progressionem sous forme de “ Motu Proprio ” par laquelle est institué le Dicastère pour le Service du Développement Humain Intégral, 17 août 2016.
8 François, Lettre encyclique Laudato si’, 24 mai 2015, n° 116.
9 Benoît XVI, Lettre encyclique Caritas in veritate, 29 juin 2009, n° 36.
10 Paul VI, Lettre encyclique Populorum progressio, 26 mars 1967, n° 44.
11 François, Exhortation Apostolique Evangelii Gaudium, 24 novembre 2013, n° 167.
12 François, Discours lors de la rencontre avec les Membres de l'Assemblée Générale de l'Organisation des Nations Unies, 25 septembre 2015.
[01112-FR.01] [Texte original: Italien]
Traduzione in lingua inglese
“Sustainable Tourism – a tool for development”
1. On the annual occasion of World Tourism Day, celebrated every 27 September 2017, the Church joins civil society in addressing this phenomenon, in the conviction that every genuinely human activity must find its place in the hearts of Christ’s disciples1.
For the first time, this message is issued by the new Dicastery for Promoting Integral Human Development, as part of its mission.
The United Nations General Assembly has proclaimed 2017 the International Year of Sustainable Tourism for Development. Opportunely, the World Tourism Organization (UNWTO) has followed in the same vein by choosing Sustainable Tourism: a tool for development as the theme for this year’s Day.
2. When we say tourism, we are talking about a phenomenon of major importance, both in light of the number of people involved (travellers and workers) and for the many benefits that it can bring to society (economic, cultural and social), but also given the risks and dangers that it can create in many areas.
According to the World Tourism Organization’s latest Barometer, for the year 2016, the number of international tourist arrivals is around 1.2 billion. Worldwide, the sector accounts for 10% of GDP and 7% of total exports, also considering that 1 out of 11 jobs are in tourism. It therefore occupies an important place in the economies of individual states and in policies that focus on inclusive development and environmental sustainability globally.
3. Tourism can be an important tool for growth and the fight against poverty. Nevertheless, according to the Church’s social doctrine, true development “cannot be restricted to economic growth alone”. In fact, “to be authentic, it must be well rounded”; that is, “it must foster the development of each man and of the whole man”, as the Encyclical Populorum progressio2 notes. In this regard, Paul VI stressed the need to promote a “full-bodied humanism”, including the material and spiritual needs for the full development of each person in dignity3. Twenty years later, in 1987, the UN introduced the concept of sustainable development as a development that “meets the needs of the present without compromising the ability of future generations to meet their own needs”4. For the Church, the concept of integrality, when connected to the expression human development, also includes the United Nations’ idea of sustainability, and embraces all aspects of life: social, economic, political, cultural, and spiritual, making them elements in a single synthesis, the human person.
The UNWTO has applied these ideas to promoting sustainable tourism5. This means that it must be responsible, and not destructive or detrimental to the environment nor to the socio-cultural context of the locality. Moreover, it must be particularly respectful of the population and their heritage, with a view to safeguarding personal dignity and labour rights, especially those of the most disadvantaged and vulnerable people. Holiday time cannot be a pretext either for irresponsibility or for exploitation: in fact, it is a noble time in which everyone can add value to one’s own life and that of others. Sustainable tourism is also a development tool for economies in difficulty if it becomes a vehicle of new opportunities and not a source of problems.
In its 2017 Resolution, the United Nations recognizes “the important role of sustainable tourism as a positive instrument towards the eradication of poverty, the protection of the environment, the improvement of quality of life and the economic empowerment of women and youth and its contribution to the three dimensions of sustainable development, especially in developing countries”6. In this sense, three dimensions of sustainability are promoted: the ecological, aiming for the maintenance of ecosystems; the social, which develops in harmony with the host community; and the economic, which stimulates inclusive growth. In the context of Agenda 2030, this International Year is therefore an opportunity to encourage governments to adopt appropriate policies, the industry to embrace good practice, and to raise awareness among consumers and local people, highlighting how an integral conception of tourism can contribute to sustainable development.
4. Conscious that “in all her being and actions, the Church is called to promote the integral development of the human person in the light of the Gospel”7, we Christians want to offer our contribution so that tourism can assist in the development of peoples, especially the most disadvantaged. We therefore propose our reflection. We recognize God as the creator of the universe and father of all human beings, and He who makes us brothers. We must put the human person as the focus of our attention; we recognize the dignity of each person and the relationships among persons; we must share the principle of the common destiny of the human family and the universal destination of earthly goods. The human being acts not as a master, but as a “responsible steward”8. In acknowledging each other as brothers, we will understand “the principle of gratuitousness and the logic of gift”9 and our duties of solidarity, justice and universal charity10.
We now ask ourselves: how can these principles be practically applied to the development of tourism? What are the consequences for tourists, entrepreneurs, workers, governors, and local communities? It is an open reflection. We invite all those involved in the sector to engage in serious discernment and to promote practices towards attaining this, accompanying behaviours and lifestyle changes towards a new way of relating to each other.
The Church is making its own contribution, launching initiatives that really place tourism in the service of the integral development of the person. This is why we talk about tourism with a human touch, which is based on projects of community tourism, cooperation, solidarity, and an appreciation of the great artistic heritage which is an authentic way of beauty11.
In his address to the United Nations, Pope Francis stated: “The common home of all men and women must continue to rise on the foundations of a right understanding of universal fraternity and respect for the sacredness of every human life, of every man and every woman [...]. This common home of all men and women must also be built on the understanding of a certain sacredness of created nature”12. May we live out our commitment in the light of these words and these intentions!
Vatican City, 29 June 2017
Cardinal Peter Kodwo Appiah Turkson
Prefect
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1 Vatican Council II, Pastoral Constitution Gaudium et spes, 7 December 1965, n. 1.
2 Paul VI, Encyclical Populorum progressio, 26 March 1967, n. 14.
3 Paul VI, Encyclical Populorum progressio, 26 March 1967, n. 42.
4 World Commission On Environment and Development, Our Common Future (also known as the Brundtland Report), 4 August 1987. This Commission was created by the UN General Assembly in 1983.
5 World Tourism Organisation, The Hague Declaration on Tourism, 10-14 April 1989, Principle III.
6 United Nations Organization, Resolution A/RES/70/193 approved by the General Assembly on 22 December 2015.
7 Francis, Apostolic Letter Humanam progressionem in the form of a ‘Motu Proprio’, with which the Dicastery for Promoting Integral Human Deveopment was established, 17 Agost 2016.
8 Francis, Encyclical Laudato si’, 24 May 2015, n. 116.
9 Benedict XVI, Encyclical Caritas in veritate, 29 June 2009, n. 36.
10 Paul VI, Encyclical Populorum progressio, 26 March 1967, n. 44.
11 Francis, Apostolic Exhortation Evangelii Gaudium, 24 November 2013, n. 167.
12 Francis, Address to the members of the General Assembly of the United Nations Organization, 25 September 2015.
[01112-EN.01] [Original text: Italian]
Traduzione in lingua tedesca
“Nachhaltiger Tourismus: ein Instrument für die Entwicklung”
1. Anlässlich des Welttourismustages, der wie jedes Jahr am 27. September 2017 stattfindet, nähert sich die Kirche diesem Problem gemeinsam mit der bürgerlichen Gesellschaft in der Überzeugung, dass jede im vollen Sinne menschliche Tätigkeit einen Widerhall im Herzen der Jünger Christi finden muss.1
Zum ersten Mal wird diese Botschaft von dem neuen Dikasterium für den Dienst zugunsten der ganzheitlichen Entwicklung des Menschen als Teil seiner Mission veröffentlicht.
Die UN-Vollversammlung hat das Jahr 2017 zum “Internationalen Jahr des nachhaltigen Tourismus für Entwicklung“ erklärt. Dieser Entscheidung folgend hat die Weltorganisation für Tourismus (UNWTO) für den Welttourismustag 2017 sinnvollerweise das Motto “Nachhaltiger Tourismus: ein Instrument für die Entwicklung” gewählt.
2. Wenn wir von Tourismus sprechen, meinen wir eine Erscheinung, die sowohl im Hinblick auf die Zahl der betroffenen Personen (Reisende und Beschäftigte) von großer Bedeutung ist, als auch im Hinblick auf seine zahlreichen positiven Auswirkungen (wirtschaftliche, kulturelle und soziale), zugleich aber auch im Hinblick auf die Risiken und Gefahren, die er für viele Bereiche mit sich bringen kann.
Dem letzten Barometer der Weltorganisation für Tourismus zufolge beträgt die Zahl der internationalen Gäste im Tourismus, bezogen auf das Jahr 2016, etwa 1.235 Millionen. International macht der Bereich 10% des BIP und 7% der Summe aller Exporte aus, wenn man berücksichtigt, dass auf den Tourismus je 1 von 11 Arbeitsplätzen kommt. Er nimmt also einen bedeutenden Platz in der Wirtschaft der einzelnen Staaten und in den politischen Maßnahmen ein, die auf eine inklusive Entwicklung und umweltpolitische Nachhaltigkeit auf internationaler Ebene abzielen.
3. Der Tourismus kann ein wichtiges Instrument für das Wachstum und für den Kampf gegen die Armut sein. Nach der Soziallehre der Kirche ist “Entwicklung nicht einfach gleichbedeutend mit wirtschaftlichem Wachstum”. Eine wahre Entwicklung “muss umfassend sein", das heißt, „sie muss jeden Menschen und den ganzen Menschen im Auge haben”, wie dies die Enzyklika Populorum progressio betont.2 Im gleichen Sinn unterstrich Paul VI. die Notwendigkeit, einen “Humanismus im Vollsinn” unter Einschluss aller materiellen und geistlichen Bedürfnisse zu entfalten, die für die Reifung der einzelnen Person in seiner Würde erforderlich sind.3 Zwanzig Jahre später, 1987, führt die UNO das Konzept der nachhaltigen Entwicklung als “eine Entwicklung ein, die die Bedürfnisse der Gegenwart befriedigt, ohne dadurch die Möglichkeit zukünftiger Generationen zu gefährden, ihre eigenen Bedürfnisse zu befriedigen”.4 Der Kirche erlaubt das Konzept der Ganzheitlichkeit in Verbindung mit dem Begriff der “Entwicklung des Menschen”, hierin auch jene Nachhaltigkeit einzuschließen, von der die Vereinten Nationen sprechen und die alle Aspekte des Lebens umfasst: soziale, wirtschaftliche, politische, kulturelle und geistliche, sodass sie Teil einer einzigen Synthese werden: dem Menschen.
Die UNWTO hat diese Ideen eingesetzt, um den “nachhaltigen Tourismus” zu fördern.5 Mit anderen Worten, er muss verantwortlich sein, darf weder destruktiv, noch schädlich für die Umwelt oder für den sozialen und kulturellen Hintergrund sein, auf den er einwirkt, muss vor allem die jeweilige Bevölkerung und ihr kulturelles Erbe achten, zur Sicherung der Würde des Einzelnen und der Rechte der Arbeitnehmer dienen, und nicht zuletzt bedacht sein auf die Benachteiligten und Verwundbaren. Die Zeit der Ferien darf kein Vorwand für unverantwortliches Verhalten oder Ausbeutung sein: Im Gegenteil, es soll eine noble Zeit sein, in der ein jeder seinem eigenen Leben und dem der anderen Wert hinzufügen kann. Nachhaltiger Tourismus ist auch ein Instrument der Entwicklung für Wirtschaften in der Krise, wenn er zu einem Träger neuer Gelegenheiten und nicht zu einer Quelle von Problemen wird.
In ihrem Beschluss von 2017 erkennen die Vereinten Nationen an, dass der nachhaltige Tourismus ein “positives Instrument zur Bekämpfung der Armut, zum Schutz der Umwelt, zur Verbesserung der Lebensqualität und zur wirtschaftlichen Stärkung von Frauen und Jugendlichen darstellt, und dass der Tourismus selbst einen Beitrag zu den drei Dimensionen nachhaltiger Entwicklung, insbesondere in den Entwicklungsländern leistet.“6 In diesem Sinn wird ökologische Nachhaltigkeit gefördert, die dafür sorgt, dass die Ökosysteme nicht verändert werden; eine soziale Nachhaltigkeit, die sich im Einklang mit der gastgebenden Gemeinschaft entwickelt; und eine wirtschaftliche Nachhaltigkeit, die einem inklusiven Wachstum Impulse gibt. Im Rahmen der Agenda 2030 bietet also das gegenwärtige internationale Jahr eine Gelegenheit, geeignete politische Maßnahmen von Seiten der Regierungen und bewährte Methoden auf Seiten der Unternehmer dieses Sektors zu fördern, und um bei den Konsumenten und örtlichen Bevölkerungen ein Bewusstsein dafür zu wecken, dass ein ganzheitliches Tourismuskonzept zu einer echten nachhaltigen Entwicklung beiträgt.
4. Mit ihrem ganzen Sein und in all ihrem Handeln ist die Kirche gerufen, die ganzheitliche Entwicklung des Menschen im Licht des Evangeliums zu fördern.“7 In diesem Bewusstsein wollen wir Christen unseren Beitrag leisten, damit der Tourismus zur Entwicklung der Völker, insbesondere der besonders benachteiligten unter ihnen, beitragen kann. Wir legen daher hier unsere Überlegungen vor. Wir sehen in Gott den Schöpfer des Universums und den Vater aller Menschen, was uns alle zu Brüdern macht. Stellen wir also den Menschen in den Mittelpunkt; erkennen wir die Würde jedes einzelnen an und die Beziehungswelt zwischen den Menschen; teilen wir miteinander das Prinzip eines gemeinsamen Schicksals der Menschenfamilie und der universalen Bestimmung der Güter der Erde. Der Mensch handelt nicht wie ein „Herr“, sondern als „verantwortlicher Verwalter“.8 Da wir einander als Brüder betrachten, verstehen wir “das Prinzip der Unentgeltlichkeit und die Logik des Geschenks”9, und unsere Pflicht zur Solidarität, zur sozialen Gerechtigkeit und zur Liebe.10
Nun fragen wir uns: auf welche Weise können diese Prinzipien zur Konkretisierung der Entwicklung des Tourismus beitragen? Welche Konsequenzen ergeben sich für die Touristen, für die Unternehmer, die Beschäftigten, die Regierenden und die örtlichen Gemeinden? Dies ist eine offene Diskussion. Wir laden alle betroffenen Personen ein, ernsthaft über dieses Thema nachzudenken und Maßnahmen in dieser Richtung zu fördern und dabei Verhaltensweisen und Veränderungen in der Lebensweise durch eine neue Form der Beziehungen zu anderen zu begleiten.
Die Kirche bietet einen eigenen Beitrag an, indem sie Initiativen einleitet, die den Tourismus wirklich in den Dienst der ganzheitlichen Entwicklung des Menschen stellen. So spricht man von “Tourismus mit einem menschlichen Antlitz”, der sich in Projekten eines “Tourismus der Gemeinschaft”, “der Kooperation” und “der Solidarität“ ausdrückt und in einer Aufwertung und Erschließung des großen künstlerischen Erbes, was einen wahren “Weg der Schönheit” darstellt. 11
In seiner Rede an die Vereinten Nationen, hat Papst Franziskus festgestellt: “Das gemeinsame Haus aller Menschen muss sich weiterhin über dem Fundament eines rechten Verständnisses der universalen Brüderlichkeit und der Achtung der Unantastbarkeit jedes menschlichen Lebens erheben – jedes Mannes und jeder Frau; […] Das gemeinsame Haus aller Menschen muss auch auf dem Verständnis einer gewissen Unantastbarkeit der erschaffenen Natur errichtet werden.12 Möge unser Engagement im Lichte dieser Worte und dieser Vorsätze gelebt werden!
Vatikan, am 29. Juni 2017
Kardinal Peter Kodwo Appiah Turkson
Präfekt
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1 Zweites Vatikanisches Konzil, Pastorale Konstitution Gaudium et spes, 7. Dezember 1965, Nr. 1.
2 Paul VI., Enzyklika Populorum progressio, 26. März 1967, Nr. 14.
3 Paul VI., Enzyklika Populorum progressio, 26. März 1967, Nr. 42.
4 Weltkommission für Umwelt und Entwicklung, Unsere gemeinsame Zukunft (auch bekannt als Brundtland-Bericht), 4. August 1987. Diese Kommission wurde 1983 von der Generalversammlung der Vereinten Nationen eingesetzt.
5 Weltorganisation für Tourismus, Den Hager Erklärung zum Tourismus, 10.-14. April 1989, Prinzip III.
6 Organisation der Vereinten Nationen, Beschluss A/RES/70/193, verabschiedet von der Generalversammlung, 22. Dezember 2015 [keine offizielle Übersetzung].
7 Franziskus, Apostolisches Schreiben Humanam progressionem in Form eines ‘Motu Proprio’, mit dem das Dikasterium für den Dienst zugunsten der ganzheitlichen Entwicklung des Menschen eingesetzt wird, 17. August 2016.
8 Franziskus, Enzyklika Laudato si’, 24. Mai 2015, Nr. 116.
9 Benedikt XVI., Enzyklika Caritas in veritate, 29. Juni 2009, Nr. 36.
10 Paul VI., Enzyklika Populorum progressio, 26. März 1967, Nr. 44.
11 Franziskus, Apostolisches Schreiben Evangelii Gaudium, 24. November 2013, Nr. 167.
12 Franziskus, Ansprache anlässlich der Begegnung mit den Mitgliedern der Generalversammlung der Vereinten Nationen, 25. September 2015.
[01112-DE.01] [Originalsprache: Italienisch]
Traduzione in lingua spagnola
“El turismo sostenible como instrumento de desarrollo”
1. Con ocasión de la Jornada Mundial del Turismo, que cada año se celebra el 27 de septiembre, la Iglesia se une a la sociedad civil en la aproximación a este fenómeno, desde el convencimiento de que toda actividad genuinamente humana debe encontrar eco en el corazón de los discípulos de Cristo.1
Por primera vez, este mensaje es publicado por el nuevo Dicasterio para el Servicio del Desarrollo Humano Integral, como parte de su propia misión.
La Asamblea general de las Naciones Unidas ha proclamado el 2017 “Año Internacional del Turismo Sostenible para el Desarrollo”. Oportunamente, la Organización Mundial del Turismo (OMT) ha hecho suya esta decisión eligiendo como título para la Jornada de 2017 “El turismo sostenible como instrumento de desarrollo”.
2. Cuando hablamos de turismo, nos referimos a un fenómeno de gran importancia, tanto por el número de personas implicadas (viajeros y trabajadores), como por los numerosos beneficios que puede ofrecer (tanto económicos como culturales y sociales), pero también por los riesgos y peligros que en diversos ámbitos puede suponer.
Según el último Barómetro de la Organización Mundial del Turismo, referido a 2016, asciende a unos 1.235 millones el número de llegadas turísticas internacionales. A nivel mundial, el sector representa el 10% del PIB y el 7% del total de las exportaciones, teniendo en cuenta que uno de cada 11 puestos de trabajo se encuentra en el turismo. Éste ocupa por tanto un lugar relevante en las economías de los diversos Estados y en las políticas dirigidas a alcanzar el desarrollo inclusivo y la sostenibilidad ambiental a nivel global.
3. El turismo puede ser un instrumento importante para el crecimiento y para la lucha contra la pobreza. Según la doctrina social de la Iglesia, el auténtico desarrollo “no se reduce al simple crecimiento económico”. Éste, de hecho, para ser auténtico “debe ser integral”, es decir, “promover a todos los hombres y a todo el hombre”, como pone de manifiesto la Carta encíclica Populorum progressio.2 En este sentido, Pablo VI subrayaba la necesidad de promover un “humanismo pleno”, que incluya las exigencias materiales y espirituales para la maduración de toda persona en su propia dignidad.3 Veinte años después, en 1987, la ONU introducía el concepto de desarrollo sostenible como aquel “que satisfaga las necesidades del presente sin comprometer la capacidad de las futuras generaciones para satisfacer las propias”.4 Para la Iglesia, el concepto “integral”, unido a la expresión “desarrollo humano”, permite incluir también esa sostenibilidad de la que hablan las Naciones Unidas, abrazando todos los aspectos de la vida: social, económico, político, cultural, espiritual, y haciéndoles parte de una única síntesis, la persona humana.
La OMT ha aplicado estas ideas para promover el “turismo sostenible”.5 Esto significa que debe ser responsable, no destructivo ni perjudicial para el ambiente ni para el contexto socio-cultural sobre el que incide, particularmente respetuoso con la poblaciones y su patrimonio, orientado a la salvaguardia de la dignidad personal y de los derechos laborales, al tiempo que atento a las personas más desfavorecidas y vulnerables. El tiempo de vacaciones no puede ser, de hecho, pretexto ni para la irresponsabilidad ni para la explotación: es más, éste es un tiempo noble, en el que cada uno puede enriquecer su propia vida y la de los demás. El turismo sostenible es un instrumento de desarrollo también para las economías en dificultad si se convierte en vehículo de nuevas oportunidades, y no en fuente de problemas.
En la resolución de 2017, las Naciones Unidas reconocen que el turismo sostenible es “instrumento positivo para erradicar la pobreza, proteger el medio ambiente, mejorar la calidad de vida y empoderar económicamente a las mujeres y los jóvenes, así como su contribución a las tres dimensiones del desarrollo sostenible, especialmente en los países en desarrollo”.6 En esta línea, se debe promover la sostenibilidad “ecológica”, que procura no modificar los ecosistemas; la sostenibilidad “social”, que se desarrolla en armonía con la comunidad que acoge; la sostenibilidad “económica”, que impulsa un crecimiento inclusivo. En el contexto de la Agenda 2030, el presente Año internacional se presenta como una oportunidad para favorecer políticas adecuadas por parte de los gobiernos así como buenas prácticas por parte de las empresas del sector, y para sensibilizar a los consumidores y a las poblaciones locales, poniendo de manifiesto cómo una concepción integral del turismo puede contribuir a un auténtico desarrollo sostenible.
4. Conscientes de que “en todo su ser y obrar, la Iglesia está llamada a promover el desarrollo integral del hombre a la luz del Evangelio”,7 los cristianos queremos ofrecer nuestra contribución para que el turismo pueda ayudar al desarrollo de los pueblos, especialmente de los más desfavorecidos. Proponemos, por eso, nuestra reflexión. Reconocemos a Dios como Creador del universo y Padre de todos los hombres, que nos hace hermanos los unos de los otros. Ponemos al centro la persona humana; respetamos la dignidad de cada uno y la interacción relacional entre los hombres; compartimos el principio del destino común de la familia humana y el destino universal de los bienes de la tierra. El ser humano no actúa, por tanto, como dueño, sino como “administrador responsable”.8 Al reconocernos como hermanos, comprenderemos “el principio de gratuidad y la lógica del don”9, y nuestros deberes de solidaridad, justicia y caridad universal.10.
En este punto nos preguntamos: ¿en qué modo estos principios pueden conformar el desarrollo del turismo? ¿Qué consecuencias se derivan para los turistas, los emprendedores, los trabajadores, los gobernantes y las comunidades locales? Es ésta una reflexión abierta. Invitamos a todas las personas implicadas a comprometerse en un serio discernimiento y a promover prácticas en esta línea, acompañando comportamientos y cambios en los estilos de vida hacía un nuevo modo de situarse en relación con el otro.
La Iglesia está ofreciendo su propia contribución, promoviendo iniciativas que ponen realmente el turismo al servicio del desarrollo integral de la persona. Por esto se habla de “turismo con rostro humano”, que se concreta en proyectos de “turismo de comunidad”, “de cooperación”, “de solidaridad”, así como en la valoración de su importante patrimonio artístico, que es un auténtico “camino de la belleza”.11
En el discurso a las Naciones Unidas, el Papa Francisco afirmaba: “La casa común de todos los hombres debe continuar levantándose sobre una recta comprensión de la fraternidad universal y sobre el respeto de la sacralidad de cada vida humana, de cada hombre y cada mujer [...]. La casa común de todos los hombres debe también edificarse sobre la comprensión de una cierta sacralidad de la naturaleza creada”.12 ¡Que nuestro compromiso pueda ser vivido a la luz de estas palabras y de estas intenciones!
Ciudad del Vaticano, 29 de junio de 2017
Cardenal Peter Kodwo Appiah Turkson
Prefecto
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1 Concilio Vaticano II, Constitución pastoral Gaudium et spes, 7 de diciembre de 1965, n. 1.
2 Pablo VI, Carta encíclica Populorum progressio, 26 de marzo de 1967, n. 14.
3 Pablo VI, Carta encíclica Populorum progressio, 26 de marzo de 1967, n. 42.
4 Comisión mundial sobre el ambiente y el desarrollo, Our Common Future (también conocido como Informe Brundtland), 4 de agosto de 1987. Esta Comisión fue creada por la Asamblea General de las Naciones Unidas en 1983.
5 Organización Mundial del Turismo, Declaración de La Haya sobre el Turismo, 10-14 de abril de 1989, principio III.
6 Organización de las Naciones Unidas, Resolución A/RES/70/193 aprobada por la Asamblea General, 22 de diciembre de 2015.
7 Francisco, Carta apostólica Humanam progressionem en forma de ‘Motu proprio’ con la que se instituye el Dicasterio para el Servicio del Desarrollo Humano Integral, 17 de agosto de 2016.
8 Francisco, Carta encíclica Laudato si’, 24 de mayo de 2015, n. 116.
9 Benedicto XVI, Carta encíclica Caritas in veritate, 29 de junio de 2009, n. 36.
10 Pablo VI, Carta encíclica Populorum progressio, 26 de marzo de 1967, n. 44.
11 Francisco, Exhortación apostólica Evangelii Gaudium, 24 de noviembre de 2013, n. 167.
12 Francisco, Discurso en el encuentro con los miembros de la Asamblea General de la Organización de las Naciones Unidas, 25 de septiembre de 2015.
[01112-ES.01] [Texto original: Italiano]
Traduzione in lingua portoghese
“Turismo Sustentável: um instrumento ao serviço do progresso”
1. Por ocasião do Dia Mundial do Turismo, que será celebrado em 27 de setembro, a Igreja se une à sociedade civil na abordagem do fenômeno convencida de que toda atividade genuinamente humana deve encontrar lugar no coração dos discípulos de Cristo.1
Pela primeira vez, esta mensagem é publicada pelo novo Dicastério para o Serviço do Desenvolvimento Humano Integral, como parte de sua missão.
A Assembleia geral das Nações Unidas proclamou 2017 “Ano internacional do turismo sustentável para o desenvolvimento”. Oportunamente, a Organização Mundial do Turismo (OMT) assumiu esta decisão e escolheu como tema para o Dia de 2017 “Turismo Sustentável: um instrumento ao serviço do progresso”.
2. Ao falar de turismo, nos referimos a um fenômeno de grande importância, seja pelo número de pessoas que ele envolve (viajantes e trabalhadores), seja pelos numerosos benefícios que ele pode oferecer (econômicos, culturais e sociais), ou ainda, pelos riscos e perigos que ele pode representar, em muitos âmbitos.
Segundo o último Barômetro Mundial do Turismo da OMT, relativo a 2016, as chegadas turísticas internacionais somam cerca de 1.235 milhões. No mundo, o setor representa 10% do PIL e 7% do total das exportações, considerando que a cada 11 empregos, 1 se encontra no turismo. O setor ocupa, portanto, um papel relevante nas economias dos Estados e nas políticas que apostam no desenvolvimento inclusivo e na sustentabilidade ambiental global.
3. O turismo pode ser um instrumento importante para o crescimento e o combate à pobreza. Todavia, segundo a doutrina social da Igreja, o verdadeiro desenvolvimento “não se reduz a um simples crescimento econômico”. Com efeito, para ser autêntico, ele “deve ser integral”, ou seja, “promover todos os homens e o homem todo”, como ressalta a Carta encíclica Populorum progressio.2 Nesta linha, Paulo VI destacava precisamente a necessidade de promover um “humanismo plenário”, inclusivo das exigências materiais e espirituais para a maturação de toda pessoa na própria dignidade.3 Vinte anos depois, em 1987, a ONU apresentava o conceito de desenvolvimento sustentável como “o desenvolvimento que satisfaz as necessidades presentes sem comprometer a capacidade das gerações futuras de suprir suas próprias necessidades”.4 Para a Igreja, o conceito de integralidade, relacionado à expressão “desenvolvimento humano”, abrange também a sustentabilidade mencionada pelas Nações Unidas, que implica todos os aspectos da vida: social, econômico, político, cultural e espiritual, tornando-os parte de uma única síntese, a pessoa humana.
A OMT aplicou estas ideias para promover o “turismo sustentável”.5 Isto significa que deve ser responsável, não destrutivo nem prejudicial para o meio ambiente e o contexto sociocultural em que incide; particularmente respeitoso pelas populações e seu patrimônio, visar a salvaguarda da dignidade pessoal e dos direitos dos trabalhadores e enfim, estar atento às pessoas mais desfavorecidas e vulneráveis. Com efeito, o tempo de férias não pode ser pretexto para a irresponsabilidade nem para a exploração: ao contrário, é um tempo nobre, no qual cada um pode agregar valor à sua vida e à dos outros. O turismo sustentável é também instrumento de progresso para as economias em dificuldade quando se torna veículo de novas oportunidades, e não fonte de problemas.
Na resolução de 2017, as Nações Unidas reconhecem que o turismo sustentável é “um instrumento positivo para combater a pobreza, proteger o meio ambiente, melhorar a qualidade da vida e tornar mulheres e jovens economicamente autônomos e protagonistas, além de contribuir com as suas três dimensões, particularmente nos países em desenvolvimento”.6 Neste sentido, são promovidas a sustentabilidade “ecológica”, que procura não alterar os ecossistemas, a “social”, que prospera em harmonia com a comunidade que a acolhe; e a “econômica”, que dá impulso a um crescimento inclusivo. Consequentemente, no âmbito da Agenda 2030, o atual Ano internacional é para os governos uma oportunidade para favorecer políticas públicas adequadas e de realizações para as empresas do setor, e para sensibilizar os consumidores e as populações locais, evidenciando que a concepção integral do turismo contribui para o verdadeiro desenvolvimento sustentável.
4. Conscientes que “em todo o seu ser e obrar, a Igreja está chamada a promover o desenvolvimento integral do homem à luz do Evangelho”,7 nós cristãos queremos oferecer a nossa contribuição para que o turismo possa ajudar o progresso dos povos, especialmente os mais desfavorecidos. Neste sentido, propomos a nossa reflexão. Reconhecemos Deus como Criador do universo e Pai de todos os homens, que nos faz irmãos uns dos outros. Colocamos no centro a pessoa humana, reconhecemos a dignidade de cada um e a relação entre os homens; compartilhamos o princípio do comum destino da família humana e o destino universal dos bens da terra. Desta forma, o ser humano não age como o dono, mas como “administrador responsável”8. Reconhecendo-nos irmãos, compreenderemos “o princípio de gratuidade e a lógica do dom”9 e nossos deveres de solidariedade, justiça e caridade universal.10
Hoje nos questionamos: de que modo estes princípios podem dar concretude ao desenvolvimento do turismo? Que consequências derivam para os turistas, os empresários, os trabalhadores, os governantes e as comunidades locais? É uma reflexão aberta. Convidamos todas as pessoas envolvidas a comprometerem-se em um sério discernimento e promoverem iniciativas neste sentido, aliando comportamentos e mudanças nos estilos de vida a um modo novo de se propor em relação ao outro.
A Igreja está oferecendo uma contribuição própria, lançando iniciativas que colocam realmente o turismo ao serviço do desenvolvimento integral da pessoa. Por isso, fala-se de “turismo com o rosto humano”, que se traduz em projetos de “turismo de comunidade”, “de cooperação”, “de solidariedade”, e na valorização do grande patrimônio artístico, uma verdadeira “via de beleza”.11
Em discurso às Nações Unidas, o Papa Francisco afirmava: “A casa comum de todos os homens deve continuar a erguer-se sobre uma reta compreensão da fraternidade universal e sobre o respeito pela sacralidade de cada vida humana, de cada homem e de cada mulher [...] A casa comum de todos os homens deve edificar-se também sobre a compreensão duma certa sacralidade da natureza criada”.12 Que nosso compromisso possa ser vivenciado à luz destas palavras e intenções!
Cidade do Vaticano, 29 de junho de 2017
Cardeal Peter Kodwo Appiah Turkson
Prefeito
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1 Concilio Vaticano II, Constituição pastoral Gaudium et spes, 7 de dezembro de 1965, n. 1.
2 Paolo VI, Carta encíclica Populorum progressio, 26 de março de 1967, n. 14.
3 Paolo VI, Carta encíclica Populorum progressio, 26 de março de 1967, n. 42.
4 Comissão mundial sobre o ambiente e o Desenvolvimento, Our Common Future (conhecido também como Relatório Brundtland), 4 de agosto de 1987. Esta Comissão foi criada pela Assembleia General das Nações Unidas em 1983.
5 Organização Mundial do Turismo, Declaração de Haia sobre o Turismo, 10-14 de abril de 1989, principio III.
6 Organização das nações unidas, Resolução A/RES/70/193 aprovada pela Assembleia Geral, 22 de dezembro de 2015 [tradução não oficial].
7 Francisco, Carta Apostólica Humanam progressionem em forma de ‘Motu Proprio’ com a qual foi instituído o Dicastério para o Serviço do Desenvolvimento Humano Integral, 17 de agosto de 2016.
8 Francisco, Carta encíclica Laudato si’, 24 de maio de 2015, n. 116.
9 Bento XVI, Carta encíclica Caritas in veritate, 29 de junho de 2009, n. 36.
10 Paolo VI, Carta encíclica Populorum progressio, 26 de março de 1967, n. 44.
11 Francisco, Exortação Apostólica Evangelii Gaudium, 24 de novembro de 2013, n. 167.
12 Francisco, Discurso no encontro com os Membros da Assembleia Geral da Organização das Nações Unidas, 25 de setembro de 2015.
[01112-PO.01] [Texto original: Italiano]
[B0503-XX.01]