Benedizione delle candele alla Cappellina delle Apparizioni del Santuario di “Nostra Signora di Fátima”
Saluto del Santo Padre
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Traduzione in lingua spagnola
Traduzione in lingua polacca
Traduzione in lingua araba
Questa sera, il Santo Padre Francesco si è trasferito in auto alla Cappellina delle Apparizioni del Santuario di “Nostra Signora di Fátima” dove, alle ore 21.30, ha avuto luogo la Benedizione delle candele.
Dopo un momento di raccoglimento e meditazione silenziosa, il Papa ha benedetto le candele. Quindi, ha pronunciato parole di saluto ai pellegrini e ha introdotto la recita del Santo Rosario.
Pubblichiamo di seguito il saluto che il Santo Padre ha rivolto ai presenti:
Saluto del Santo Padre
Amados peregrinos de Maria e com Maria!
Obrigado por me acolherdes entre vós e vos associardes a mim nesta peregrinação vivida na esperança e na paz. Desde já desejo assegurar a quantos estais unidos comigo, aqui ou em qualquer outro lugar, que vos tenho a todos no coração. Sinto que Jesus vos confiou a mim (cf. Jo 21, 15-17) e, a todos, abraço e confio a Jesus, «principalmente os que mais precisarem» - como Nossa Senhora nos ensinou a rezar (Aparição de julho de 1917). Que Ela, Mãe doce e solícita de todos os necessitados, lhes obtenha a bênção do Senhor! Sobre cada um dos deserdados e infelizes a quem roubaram o presente, dos excluídos e abandonados a quem negam o futuro, dos órfãos e injustiçados a quem não se permite ter um passado, desça a bênção de Deus encarnada em Jesus Cristo: «O Senhor te abençoe e te guarde! O Senhor faça brilhar sobre ti a sua face e te favoreça! O Senhor volte para ti a sua face e te dê a paz» (Nm 6, 24-26).
Esta bênção cumpriu-se cabalmente na Virgem Maria, pois nenhuma outra criatura viu brilhar sobre si a face de Deus como Ela, que deu um rosto humano ao Filho do eterno Pai, podendo nós agora contemplá-Lo nos sucessivos momentos gozosos, luminosos, dolorosos e gloriosos da sua vida, que repassamos na recitação do Rosário. Com Cristo e Maria, permaneçamos em Deus. Na verdade, «se queremos ser cristãos, devemos ser marianos; isto é, devemos reconhecer a relação essencial, vital e providencial que une Nossa Senhora a Jesus e que nos abre o caminho que leva a Ele» (Paulo VI, Alocução na visita ao Santuário de Nossa Senhora de Bonaria-Cagliari, 24/IV/1970). Assim, sempre que rezamos o Terço, neste lugar bendito como em qualquer outro lugar, o Evangelho retoma o seu caminho na vida de cada um, das famílias, dos povos e do mundo.
Peregrinos com Maria… Qual Maria? Uma «Mestra de vida espiritual», a primeira que seguiu Cristo pelo caminho «estreito» da cruz dando-nos o exemplo, ou então uma Senhora «inatingível» e, consequentemente, inimitável? A «Bendita por ter acreditado» (cf. Lc 1, 42.45) sempre e em todas as circunstâncias nas palavras divinas, ou então uma «Santinha» a quem se recorre para obter favores a baixo preço? A Virgem Maria do Evangelho venerada pela Igreja orante, ou uma esboçada por sensibilidades subjetivas que A veem segurando o braço justiceiro de Deus pronto a castigar: uma Maria melhor do que Cristo, visto como Juiz impiedoso; mais misericordiosa que o Cordeiro imolado por nós?
Grande injustiça fazemos a Deus e à sua graça, quando se afirma em primeiro lugar que os pecados são punidos pelo seu julgamento, sem antepor – como mostra o Evangelho – que são perdoados pela sua misericórdia! Devemos antepor a misericórdia ao julgamento e, em todo o caso, o julgamento de Deus será sempre feito à luz da sua misericórdia. Naturalmente a misericórdia de Deus não nega a justiça, porque Jesus tomou sobre Si as consequências do nosso pecado juntamente com a justa pena. Não negou o pecado, mas pagou por nós na Cruz. Assim, na fé que nos une à Cruz de Cristo, ficamos livres dos nossos pecados; ponhamos de lado qualquer forma de medo e temor, porque não se coaduna em quem é amado (cf. 1 Jo 4, 18). «Sempre que olhamos para Maria, voltamos a acreditar na força revolucionária da ternura e do carinho. Nela vemos que a humildade e a ternura não são virtudes dos fracos mas dos fortes, que não precisam de maltratar os outros para se sentirem importantes (…). Esta dinâmica de justiça e de ternura, de contemplação e de caminho ao encontro dos outros é aquilo que faz d’Ela um modelo eclesial para a evangelização» (Exort. ap. Evangelii gaudium, 288). Possamos, com Maria, ser sinal e sacramento da misericórdia de Deus que perdoa sempre, perdoa tudo.
Tomados pela mão da Virgem Mãe e sob o seu olhar, podemos cantar, com alegria, as misericórdias do Senhor. Podemos dizer-Lhe: A minha alma canta para Vós, Senhor! A misericórdia, que usastes para com todos os vossos santos e com todo o vosso povo fiel, também chegou a mim. Pelo orgulho do meu coração, vivi distraído atrás das minhas ambições e interesses, mas não ocupei nenhum trono, Senhor! A única possibilidade de exaltação que tenho é que a vossa Mãe me pegue ao colo, me cubra com o seu manto e me ponha junto do vosso Coração. Assim seja.
[00696-PO.01] [Texto original: Português]
Traduzione in lingua italiana
Cari pellegrini di Maria e con Maria!
Grazie per avermi accolto fra voi ed esservi uniti a me in questo pellegrinaggio vissuto nella speranza e nella pace. Fin d’ora desidero assicurare a quanti vi trovate uniti con me, qui o altrove, che vi porto tutti nel cuore. Sento che Gesù vi ha affidati a me (cfr Gv 21,15-17), e abbraccio e affido a Gesù tutti, “specialmente quelli che più ne hanno bisogno” – come la Madonna ci ha insegnato a pregare (Apparizione di luglio 1917). Ella, Madre dolce e premurosa di tutti i bisognosi, ottenga loro la benedizione del Signore! Su ciascuno dei diseredati e infelici ai quali è stato rubato il presente, su ciascuno degli esclusi e abbandonati ai quali viene negato il futuro, su ciascuno degli orfani e vittime di ingiustizia ai quali non è permesso avere un passato, scenda la benedizione di Dio incarnata in Gesù Cristo: «Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace» (Nm 6,24-26).
Questa benedizione si è adempiuta pienamente nella Vergine Maria, poiché nessun’altra creatura ha visto risplendere su di sé il volto di Dio come Lei, che ha dato un volto umano al Figlio dell’eterno Padre; e noi adesso possiamo contemplarlo nei successivi momenti gaudiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi della sua vita, che rivisitiamo nella recita del Rosario. Con Cristo e Maria, noi rimaniamo in Dio. Infatti, «se vogliamo essere cristiani, dobbiamo essere mariani, cioè dobbiamo riconoscere il rapporto essenziale, vitale e provvidenziale che unisce la Madonna a Gesù, e che apre a noi la via che a Lui ci conduce» (Paolo VI, Discorso durante la visita al Santuario della Madonna di Bonaria, Cagliari, 24 aprile 1970). Così ogni volta che recitiamo il Rosario, in questo luogo benedetto oppure in qualsiasi altro luogo, il Vangelo riprende la sua strada nella vita di ognuno, delle famiglie, dei popoli e del mondo.
Pellegrini con Maria... Quale Maria? Una Maestra di vita spirituale, la prima che ha seguito Cristo lungo la “via stretta” della croce donandoci l’esempio, o invece una Signora “irraggiungibile” e quindi inimitabile? La “Benedetta per avere creduto” sempre e in ogni circostanza alle parole divine (cfr Lc 1,42.45), o invece una “Santina” alla quale si ricorre per ricevere dei favori a basso costo? La Vergine Maria del Vangelo, venerata dalla Chiesa orante, o invece una Maria abbozzata da sensibilità soggettive che La vedono tener fermo il braccio giustiziere di Dio pronto a punire: una Maria migliore del Cristo, visto come Giudice spietato; più misericordiosa dell’Agnello immolato per noi?
Grande ingiustizia si commette contro Dio e la sua grazia, quando si afferma in primo luogo che i peccati sono puniti dal suo giudizio, senza anteporre – come manifesta il Vangelo - che sono perdonati dalla sua misericordia! Dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio e, comunque, il giudizio di Dio sarà sempre fatto alla luce della sua misericordia. Ovviamente la misericordia di Dio non nega la giustizia, perché Gesù ha preso su di Sé le conseguenze del nostro peccato insieme al dovuto castigo. Egli non negò il peccato, ma ha pagato per noi sulla Croce. E così, nella fede che ci unisce alla Croce di Cristo, siamo liberi dai nostri peccati; mettiamo da parte ogni forma di paura e timore, perché non si addice a chi è amato (cfr 1 Gv 4,18). «Ogni volta che guardiamo a Maria torniamo a credere nella forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto. In Lei vediamo che l’umiltà e la tenerezza non sono virtù dei deboli ma dei forti, che non hanno bisogno di maltrattare gli altri per sentirsi importanti. […] Questa dinamica di giustizia e di tenerezza, di contemplazione e di cammino verso gli altri, è ciò che fa di Lei un modello ecclesiale per l’evangelizzazione» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 288). Possa ognuno di noi diventare, con Maria, segno e sacramento della misericordia di Dio che perdona sempre, perdona tutto.
Presi per mano della Vergine Madre e sotto il suo sguardo, possiamo cantare con gioia le misericordie del Signore. Possiamo dire: La mia anima canta per Te, Signore! La misericordia, che ha avuto verso tutti i tuoi santi e verso l’intero popolo fedele, è arrivata anche a me. A causa dell’orgoglio del mio cuore, ho vissuto distratto dietro le mie ambizioni e i miei interessi, senza riuscire però a occupare alcun trono, o Signore! L’unica possibilità di esaltazione che ho è questa: che la tua Madre mi prenda in braccio, mi copra con il suo mantello e mi collochi accanto al tuo Cuore. E così sia.
[00696-IT.01] [Testo originale: Portoghese]
Traduzione in lingua francese
Chers pèlerins de Marie et avec Marie!
Merci de m’accueillit parmi vous et de vous unir à moi en ce pèlerinage vécu dans l’espérance et dans la paix. Dès maintenant, je désire assurer tous ceux qui s’unissent à moi, ici ou ailleurs, que je vous porte tous dans mon cœur. Je sens que Jésus vous a confiés à moi (cf. Jn 21, 15-17), et je vous embrasse et vous confie tous à Jésus, “spécialement ceux qui en ont le plus besoin” – comme la Vierge nous a enseigné à prier (Apparition de juillet 1917). Mère douce et attentive à tous ceux qui sont dans le besoin, qu’elle leur obtienne la bénédiction du Seigneur! Sur chacun des déshérités et des malheureux à qui a été volé le temps présent, sur chacune des personnes exclues et abandonnées à qui est nié l’avenir, sur chacun des orphelins et des victimes de l’injustice à qui il n’est pas permis d’avoir un passé, que descende la bénédiction de Dieu incarnée en Jésus Christ: «Que le Seigneur te bénisse et te garde! Que le Seigneur fasse briller sur toi son visage, qu’il te prenne en sa grâce! Que le Seigneur tourne vers toi son visage, qu’il t’apporte la paix!» (Nb 6, 24-26).
Cette bénédiction s’est accomplie pleinement dans la Vierge Marie, puisqu’aucune autre créature n’a vu resplendir sur elle le visage de Dieu comme elle, qui a donné un visage humain au Fils du Père éternel; et nous, maintenant, nous pouvons le contempler successivement dans les moments joyeux, lumineux, douloureux et glorieux de sa vie, que nous revisitons dans la récitation du Rosaire. Avec le Christ et Marie, demeurons en Dieu! En effet, «si nous voulons être chrétiens, nous devons être marials, c’est-à-dire que nous devons reconnaître le rapport essentiel, vital, providentiel qui unit la Vierge à Jésus et qui nous ouvre le chemin qui nous conduit à Lui» (Paul VI, Discours lors de la visite au sanctuaire de la Vierge de Bonaria, Cagliari, 24 avril 1970). Ainsi, chaque fois que nous récitons le Rosaire, en ce lieu béni ou partout ailleurs, l’Evangile reprend sa route dans la vie de chacun, dans la vie des familles, des peuples et du monde.
Pèlerins avec Marie… Quelle Marie? Une Maîtresse de vie spirituelle, la première qui a suivi le Christ sur la “voie étroite” de la croix, nous donnant l’exemple, ou alors une Dame “inaccessible” et donc inimitable? La “Bienheureuse pour avoir cru” toujours et en toutes circonstances aux paroles divines (cf. Lc 1, 42.45), ou au contraire une “image pieuse” à laquelle on a recours pour recevoir des faveurs à bas coût? La Vierge Marie de l’Evangile, vénérée par l’Eglise priante, ou au contraire une Marie esquissée par des sensibilités subjectives qui la voit tenir ferme le bras justicier de Dieu prêt à punir: une Marie meilleure que le Christ, vu comme un juge impitoyable; plus miséricordieuse que l’Agneau immolé pour nous?
On commet une grande injustice contre Dieu et contre sa grâce quand on affirme en premier lieu que les pécheurs sont punis par son jugement sans assurer auparavant – comme le montre l’Evangile – qu’ils sont pardonnés par sa miséricorde! Nous devons faire passer la miséricorde avant le jugement et, de toute façon, le jugement de Dieu sera toujours fait à la lumière de sa miséricorde. Evidemment la miséricorde de Dieu ne nie pas la justice, parce que Jésus a pris sur lui les conséquences de notre péché avec le châtiment mérité. Il n’a pas nié le péché mais il a payé pour nous sur la Croix. Et ainsi, dans la foi qui nous unit à la Croix du Christ, nous sommes libérés de nos péchés; mettons de côté toute forme de peur et de crainte, parce que cela ne convient pas à celui qui est aimé (cf. 1 Jn 4, 18). Comme je l’ai rappelé dans l’Exhortation apostolique Evangelii gaudium, «chaque fois que nous regardons Marie nous voulons croire en la force révolutionnaire de la tendresse et de l’affection. En elle, nous voyons que l’humilité et la tendresse ne sont pas les vertus des faibles, mais des forts, qui n’ont pas besoin de maltraiter les autres pour se sentir importants. […] Cette dynamique de justice et de tendresse, de contemplation et de marche vers les autres, est ce qui fait d’elle un modèle ecclésial pour l’évangélisation» (n. 288). Que chacun de nous puisse devenir, avec Marie, signe et sacrement de la miséricorde de Dieu qui pardonne toujours, qui pardonne tout.
Pris par la main de la Vierge Mère et sous son regard, nous pouvons chanter avec joie les miséricordes du Seigneur. Nous pouvons lui dire: Mon âme chante pour toi, Seigneur! La miséricorde que tu as eue envers tous tes saints et envers le peuple fidèle tout entier, est aussi arrivée jusqu’à moi. A cause de l’orgueil de mon cœur, j’ai vécu distrait derrière mes ambitions et mes intérêts, mais je n’ai occupé aucun trône, ô Seigneur! L’unique possibilité d’exaltation que j’ai, c’est que ta Mère me prenne dans ses bras, me couvre de son manteau et me place à côté de ton Cœur. Ainsi soit-il!
[00696-FR.02] [Texte original: Portugais]
Traduzione in lingua inglese
Dear Pilgrims to Mary and with Mary!
Thank you for your welcome and for joining me on this pilgrimage of hope and peace. Even now, I want to assure all of you who are united with me, here or elsewhere, that you have a special place in my heart. I feel that Jesus has entrusted you to me (cf. Jn 21:15-17), and I embrace all of you and commend you to Jesus, “especially those most in need” – as Our Lady taught us to pray (Apparition of July, 1917). May she, the loving and solicitous Mother of the needy, obtain for them the Lord’s blessing! On each of the destitute and outcast robbed of the present, on each of the excluded and abandoned denied a future, on each of the orphans and victims of injustice refused a past, may there descend the blessing of God, incarnate in Jesus Christ. “The Lord bless you and keep you. The Lord make his face to shine upon you, and be gracious to you. The Lord lift up his countenance upon you, and give you peace” (Num 6:24-26).
This blessing was fulfilled in the Virgin Mary. No other creature ever basked in the light of God’s face as did Mary; she in turn gave a human face to the Son of the eternal Father. Now we can contemplate her in the succession of joyful, luminous, sorrowful and glorious moments of her life, which we revisit in our recitation of the rosary. With Christ and Mary, we abide in God. Indeed, “if we want to be Christian, we must be Marian; in a word, we have to acknowledge the essential, vital and providential relationship uniting Our Lady to Jesus, a relationship that opens before us the way leading to him” (PAUL VI, Address at the Shine of Our Lady of Bonaria, Cagliari, 24 April 1970). Each time we recite the rosary, in this holy place or anywhere else, the Gospel enters anew into the life of individuals, families, peoples and the entire world.
Pilgrims with Mary… But which Mary? A teacher of the spiritual life, the first to follow Jesus on the “narrow way” of the cross by giving us an example, or a Lady “unapproachable” and impossible to imitate? A woman “blessed because she believed” always and everywhere in God’s words (cf. Lk 1:42.45), or a “plaster statue” from whom we beg favours at little cost? The Virgin Mary of the Gospel, venerated by the Church at prayer, or a Mary of our own making: one who restrains the arm of a vengeful God; one sweeter than Jesus the ruthless judge; one more merciful than the Lamb slain for us?
Great injustice is done to God’s grace whenever we say that sins are punished by his judgment, without first saying – as the Gospel clearly does – that they are forgiven by his mercy! Mercy has to be put before judgment and, in any case, God’s judgment will always be rendered in the light of his mercy. Obviously, God’s mercy does not deny justice, for Jesus took upon himself the consequences of our sin, together with its due punishment. He did not deny sin, but redeemed it on the cross. Hence, in the faith that unites us to the cross of Christ, we are freed of our sins; we put aside all fear and dread, as unbefitting those who are loved (cf. 1 Jn 4:18). “Whenever we look to Mary, we come to believe once again in the revolutionary nature of love and tenderness. In her, we see that humility and tenderness are not virtues of the weak but of the strong, who need not treat others poorly in order to feel important themselves… This interplay of justice and tenderness, of contemplation and concern for others, is what makes the ecclesial community look to Mary as a model of evangelization” (Ap. Exhort. Evangelii Gaudium, 288). With Mary, may each of us become a sign and sacrament of the mercy of God, who pardons always and pardons everything.
Hand in hand with the Virgin Mother, and under her watchful gaze, may we come to sing with joy the mercies of the Lord, and cry out: “My soul sings to you, Lord!” The mercy you have shown to all your saints and all your faithful people, you have also shown to me. Out of the pride of my heart, I went astray, following my own ambitions and interests, without gaining any crown of glory! My one hope of glory, Lord, is this: that your Mother will take me in her arms, shelter me beneath her mantle, and set me close to your heart. Amen.
[00696-EN.01] [Original text: Portuguese]
Traduzione in lingua tedesca
Liebe Pilger und Pilgerinnen zu Maria und mit Maria,
danke, dass ihr mich bei euch aufgenommen habt und euch mit mir vereint habt auf dieser Pilgerreise, die ich in der Hoffnung und im Frieden mache. Zunächst möchte ich euch allen, die ihr jetzt hier oder anderswo mit mir verbunden seid, bekräftigen, dass ihr alle mir am Herzen liegt. Ich spüre, dass Jesus euch mir anvertraut hat (vgl. Joh 21,15-17). Daher umarme ich euch alle und empfehle euch Jesus, „besonders jene, die seiner Barmherzigkeit am meisten bedürfen“ – wie die Mutter Gottes uns zu beten gelehrt hat (Erscheinung am 13. Juli 1917). Sie, die sanfte und fürsorgliche Mutter aller Bedürftigen, möge ihnen den Segen des Herrn erwirken! Auf jeden der Entrechteten und Unglücklichen, denen die Gegenwart geraubt wurde, wie auf jeden der Ausgeschlossenen und der Verlassenen, denen die Zukunft verwehrt wird, und auf jeden der Waisen und der Opfer der Ungerechtigkeit, denen eine eigene Vergangenheit nicht zugestanden wird, komme der Segen Gottes herab, der in Jesus Christus menschliche Gestalt angenommen hat: »Der Herr segne dich und behüte dich. Der Herr lasse sein Angesicht über dich leuchten und sei dir gnädig. Der Herr wende sein Angesicht dir zu und schenke dir Frieden« (Num 6,24-26).
Dieser Segen hat sich in der Jungfrau Maria vollkommen erfüllt. Denn kein anderes Geschöpf hat über sich das Antlitz Gottes aufstrahlen sehen wie sie, die dem Sohn des ewigen Vaters ein menschliches Gesicht gegeben hat. Wir können es nun in einer Reihe von freudenreichen, lichtreichen, schmerzhaften und glorreichen Momenten ihres Lebens betrachten, die wir beim Beten des Rosenkranzes durchgehen. Mit Christus und Maria bleiben wir in Gott. In der Tat, »wenn wir Christen sein wollen, müssen wir auch marianisch sein. Das heißt, wir müssen die wesentliche, lebendige und von der Vorsehung bestimmte Beziehung anerkennen, die Maria mit Jesus verbindet und die uns den Weg eröffnet, auf dem sie uns zu ihm führt« (Paul VI., Ansprache während des Besuchs des Heiligtums der Muttergottes von Bonaria, Cagliari, 24. April 1970). So nimmt das Evangelium, jedes Mal wenn wir den Rosenkranz an dieser segensreichen Stätte oder an jedem anderen Ort beten, seinen Weg im Leben eines jeden Einzelnen, der Familien, der Völker und der ganzen Welt auf.
Pilger und Pilgerinnen mit Maria … Welcher Maria? Ist sie eine Lehrerin des geistlichen Lebens, die erste, die Christus auf dem „schmalen Weg“ des Kreuzes gefolgt und so unser Vorbild geworden ist – oder ist sie vielmehr eine „unnahbare“ Herrin, die wir nicht nachahmen können? Ist sie „selig“, weil sie immer und in jeder Lage an die göttlichen Worte „geglaubt hat“ (vgl. Lk 1,42.45) oder ist sie vielmehr ein Heiligenbild, an das man sich wendet, um schnell und billig eine Gunst zu erhalten? Ist sie die Jungfrau Maria des Evangeliums, die von der betenden Kirche verehrt wird, oder ist sie eine Maria, wie sie von subjektiven Empfindungen gezeichnet wurde, nach denen sie den Richterarm Gottes zurückhält, der zur Bestrafung ausholt? Als wäre sie eine Maria, die gütiger als Christus ist, der als grausamer Richter erscheint; als hätte sie mehr Erbarmen als das Lamm, das für uns geopfert wird?
Man tut Gott und seiner Gnade Unrecht, wenn man an erster Stelle sagt, dass die Sünden durch sein Gericht bestraft werden, ohne voranzustellen – wie es das Evangelium deutlich macht –, dass er sie in seiner Barmherzigkeit vergibt! Wir müssen die Barmherzigkeit dem Gericht überordnen. Jedenfalls geschieht das Gericht Gottes immer im Licht seines Erbarmens. Natürlich leugnet die Barmherzigkeit Gottes die Gerechtigkeit nicht; denn Jesus hat die Folgen unserer Sünde mit der gerechten Strafe auf sich genommen. Er leugnet die Sünde nicht, er hat sie vielmehr am Kreuz für uns bezahlt. Und so sind wir im Glauben, der uns mit dem Kreuz Christi verbindet, von unseren Sünden frei. Legen wir jede Form von Angst und Furcht ab, denn das ziemt sich nicht für jemanden, der geliebt wird (vgl.1 Joh 4,18). »Jedes Mal, wenn wir auf Maria schauen, glauben wir wieder an das Revolutionäre der Zärtlichkeit und der Liebe. An ihr sehen wir, dass die Demut und die Zärtlichkeit nicht Tugenden der Schwachen, sondern der Starken sind, die nicht andere schlecht zu behandeln brauchen, um sich wichtig zu fühlen. […] Diese Dynamik der Gerechtigkeit und der Zärtlichkeit, des Betrachtens und des Hingehens zu den anderen macht Maria zu einem kirchlichen Vorbild für die Evangelisierung« (Evangelii gaudium, 288). Möge jeder von uns mit Maria zu einem Zeichen und Sakrament der Barmherzigkeit Gottes werden, des Gottes, der immer vergibt und alles vergibt.
Von Maria an der Hand genommen und unter ihren Augen können wir mit Freuden das Erbarmen des Herrn besingen. Wir können sagen: Meine Seele singt für dich, mein Herr! Die Barmherzigkeit, die du allen deinen Heiligen und dem ganzen gläubigen Volk erwiesen hast, ist auch zu mir gelangt. Aufgrund meines stolzen Herzens verrannte ich mich in meinem Ehrgeiz und meinem Eigenwillen, ohne jedoch irgendeinen Rang zu erlangen, mein Herr! Die einzige Möglichkeit erhöht zu werden, ist diese: dass deine Mutter mich auf den Arm nimmt, mich mit ihrem Mantel bedeckt und mich an dein Herz legt. So sei es!
[00696-DE.01] [Originalsprache: Portugiesisch]
Traduzione in lingua spagnola
Queridos peregrinos de María y con María.
Gracias por recibirme entre vosotros y uniros a mí en esta peregrinación vivida en la esperanza y en la paz. Desde ahora, deseo asegurar a los que os habéis unidos a mí, aquí o en cualquier otro lugar, que os llevo en mi corazón. Siento que Jesús os ha confiado a mí (cf. Jn 21,15-17), y a todos os abrazo y os confío a Jesús, «especialmente a los más necesitados» —como la Virgen nos enseñó a pedir (Aparición, julio de 1917)—. Que ella, madre tierna y solícita con todos los necesitados, les obtenga la bendición del Señor. Que, sobre cada uno de los desheredados e infelices, a los que se les ha robado el presente, de los excluidos y abandonados a los que se les niega el futuro, de los huérfanos y las víctimas de la injusticia a los que no se les permite tener un pasado, descienda la bendición de Dios encarnada en Jesucristo: «El Señor te bendiga y te proteja, ilumine su rostro sobre ti y te conceda su favor. El Señor te muestre su rostro y te conceda la paz» (Nm 6,24-26).
Esta bendición se cumplió plenamente en la Virgen María, puesto que ninguna otra criatura ha visto brillar sobre sí el rostro de Dios como ella, que dio un rostro humano al Hijo del Padre eterno; a quien podemos ahora contemplar en los sucesivos momentos gozosos, luminosos, dolorosos y gloriosos de su vida, como recordamos en el rezo del Rosario. Con Cristo y María, permanezcamos en Dios. En efecto, «si queremos ser cristianos, tenemos que ser marianos, es decir, hay que reconocer la relación esencial, vital y providencial que une a la Virgen con Jesús, y que nos abre el camino que nos lleva a él» (Pablo VI, Homilía en el Santuario de Nuestra Señora de Bonaria, Cagliari, 24 abril 1970). De este modo, cada vez que recitamos el Rosario, en este lugar bendito o en cualquier otro lugar, el Evangelio prosigue su camino en la vida de cada uno, de las familias, de los pueblos y del mundo.
Peregrinos con María... ¿Qué María? ¿Una maestra de vida espiritual, la primera que siguió a Cristo por el «camino estrecho» de la cruz dándonos ejemplo, o más bien una Señora «inalcanzable» y por tanto inimitable? ¿La «Bienaventurada porque ha creído» siempre y en todo momento en la palabra divina (cf. Lc 1,45), o más bien una «santita», a la que se acude para conseguir gracias baratas? ¿La Virgen María del Evangelio, venerada por la Iglesia orante, o más bien una María retratada por sensibilidades subjetivas, como deteniendo el brazo justiciero de Dios listo para castigar: una María mejor que Cristo, considerado como juez implacable; más misericordiosa que el Cordero que se ha inmolado por nosotros?
Cometemos una gran injusticia contra Dios y su gracia cuando afirmamos en primer lugar que los pecados son castigados por su juicio, sin anteponer —como enseña el Evangelio— que son perdonados por su misericordia. Hay que anteponer la misericordia al juicio y, en cualquier caso, el juicio de Dios siempre se realiza a la luz de su misericordia. Por supuesto, la misericordia de Dios no niega la justicia, porque Jesús cargó sobre sí las consecuencias de nuestro pecado junto con su castigo conveniente. Él no negó el pecado, pero pagó por nosotros en la cruz. Y así, por la fe que nos une a la cruz de Cristo, quedamos libres de nuestros pecados; dejemos de lado cualquier clase de miedo y temor, porque eso no es propio de quien se siente amado (cf. 1 Jn 4,18). «Cada vez que miramos a María volvemos a creer en lo revolucionario de la ternura y del cariño. En ella vemos que la humildad y la ternura no son virtudes de los débiles sino de los fuertes, que no necesitan maltratar a otros para sentirse importantes. [...] Esta dinámica de justicia y ternura, de contemplar y caminar hacia los demás, es lo que hace de ella un modelo eclesial para la evangelización» (Exhort. Ap. Evangelii gaudium, 288). Que seamos, con María, signo y sacramento de la misericordia de Dios que siempre perdona, perdona todo.
Llevados de la mano de la Virgen Madre y ante su mirada, podemos cantar con alegría las misericordias del Señor. Podemos decir: Mi alma te canta, oh Señor. La misericordia que tuviste con todos tus santos y con todo tu pueblo fiel la tuviste también conmigo. Oh Señor, por culpa del orgullo de mi corazón, he vivido distraído siguiendo mis ambiciones e intereses, pero sin conseguir ocupar ningún trono. La única manera de ser exaltado es que tu Madre me tome en brazos, me cubra con su manto y me ponga junto a tu corazón. Que así sea.
[00696-ES.01] [Texto original: Portugués]
Traduzione in lingua polacca
Drodzy pielgrzymi Maryi i z Maryją!
Dziękuję, że przyjęliście mnie pośród was i złączyliście się ze mną w tej pielgrzymce przeżywanej w nadziei i pokoju. Już teraz chcę zapewnić wszystkich, którzy łączycie się ze mną tutaj czy w innych miejscach, że noszę was wszystkich w sercu. Czuję, że Jezus mnie was powierzył (por. J 21, 15-17), i obejmuję oraz zawierzam Jezusowi wszystkich, a „zwłaszcza tych najbardziej potrzebujących” – jak Maryja uczy nas się modlić (Objawienie z lipca 1917). Niech Ona, łagodna i troskliwa Matka wszystkich potrzebujących, wyjedna im błogosławieństwo Pana! Niech na każdego z wydziedziczonych i nieszczęśliwych, którym ukradziono teraźniejszość, na każdego z wykluczonych i opuszczonych, którym odmawia się przyszłości, na każdą z sierot i ofiar niesprawiedliwości, którym nie pozwala się posiadać przeszłości, zstąpi błogosławieństwo Boga wcielonego w Jezusie Chrystusie: „Niech cię Pan błogosławi i strzeże. Niech Pan rozpromieni oblicze swe nad tobą, niech cię obdarzy swą łaską. Niech zwróci ku tobie oblicze swoje i niech cię obdarzy pokojem” (Lb 6, 24-26).
To błogosławieństwo doskonale spełniło się w Dziewicy Maryi, ponieważ żadne inne stworzenie nie widziało rozjaśnionego nad sobą oblicza Boga, tak jak Ona, która dała ludzkie oblicze Synowi Ojca Przedwiecznego. A my teraz możemy je kontemplować w kolejnych wydarzeniach radosnych, światła, bolesnych i chwalebnych Jego życia, które możemy ponownie odczytać odmawiając Różaniec. Z Chrystusem i Maryją trwamy w Bogu. Istotnie, „jeśli chcemy być chrześcijanami, musimy być maryjni, czyli musimy uznać zasadniczą, istotną i opatrznościową relację łączącą Matkę Bożą z Jezusem, która otwiera nam drogę prowadzącą nas do Niego” (PAWEŁ VI, Discorso durante la visita al Santuario della Madonna di Bonaria, Cagliari, 24 kwietnia 1970). Tak więc za każdym razem, kiedy odmawiamy Różaniec, w tym błogosławionym miejscu, czy gdziekolwiek indziej, Ewangelia podejmuje na nowo swoją drogę w życiu każdego człowieka, rodzin, narodów i całego świata.
Pielgrzymi z Maryją... Jaką Maryją? Nauczycielką życia duchowego, pierwszą, która poszła za Chrystusem „wąską drogą” krzyża, dając nam przykład, czy też Panią „nieosiągalną”, której nie da się naśladować? „Błogosławioną, ponieważ uwierzyła” Bożym słowom zawsze i w każdych okolicznościach (por Łk 1,42.45), czy też „Świętą z obrazka”, do której uciekamy się, by tanim kosztem zyskać łaski? Maryją Dziewicą Ewangelii, czczoną przez modlący się Kościół, czy przeciwnie Maryją naszkicowaną przez subiektywne wrażliwości, które widzą Ją jako przytrzymującą karzące ramię Boga gotowego, by karać: Maryję lepszą od Chrystusa, postrzeganego jako bezlitosny Sędzia; bardziej miłosierną, niż za nas złożony w ofierze Baranek?
Dopuszczamy się wielkiej niesprawiedliwości wobec Boga i Jego łaski, gdy twierdzimy ponad wszystko, że grzechy są karane przez Jego sąd, nie uznając – jak ukazuje Ewangelia – że są one odpuszczone przez Jego miłosierdzie! Musimy przedkładać miłosierdzie ponad sąd, a przecież sąd Boży zawsze będzie dokonywał się w świetle Jego miłosierdzia. Oczywiście, miłosierdzie Boże nie zaprzecza sprawiedliwości, ponieważ Jezus wziął na siebie konsekwencje naszego grzechu wraz z należną karą. On nie zaprzeczył grzechowi, ale zapłacił za nas na krzyżu. A zatem, w wierze, która jednoczy nas z Chrystusowym krzyżem, jesteśmy wolni od naszych grzechów; odłóżmy na bok wszelkie formy lęku i strachu, ponieważ nie przystoi temu, kto jest miłowany (por. 1 J 4, 18). „Za każdym razem, gdy spoglądamy na Maryję, znów zaczynamy wierzyć w rewolucyjną moc czułości i miłości. W Niej dostrzegamy, że pokora i delikatność nie są cnotami słabych, lecz mocnych, którzy nie potrzebują źle traktować innych, aby czuć się ważnymi. [...] Ta dynamika sprawiedliwości i czułości, kontemplacji i wyruszania ku innym – to wszystko czyni z Niej kościelny wzorzec ewangelizacji” (Evangelii gaudium, 288). Oby każdy z nas stawał się wraz z Maryją znakiem i sakramentem miłosierdzia Boga, który zawsze przebacza, przebacza wszystko.
Wzięci za rękę przez Dziewicę-Matkę i przed Jej obliczem możemy radośnie wyśpiewywać miłosierdzie Pana. Możemy powiedzieć: moja dusza śpiewa dla Ciebie, Panie! Miłosierdzie, jakie okazałeś wszystkim swoim świętym i całemu wiernemu ludowi ogarnęło także i mnie. Ze względu na pychę serca, żyłem goniąc za moimi ambicjami i korzyściami, ale nie udało mi się zająć żadnego tronu, o Panie! Jedyna możliwość wywyższenia, to ta: że Twoja Matka weźmie mnie w ramiona, okryje swoim płaszczem i umieści obok Twojego serca. Niech się tak stanie.
[00696-PL.01] [Testo originale: Portoghese]
Traduzione in lingua araba
أيها الحجّاج الأعزّاء، حجّاج مريم وحجّاج مع مريم،
شكرًا على قبولكم لي في وسطكم وعلى اتّحادكم بي في هذا الحجّ المعاش بالرجاء والسلام. أودّ منذ الآن أن أؤكّد لجميع المتّحدين معي هنا، أو في أيّ مكان آخر، إنّي أحملكم جميعًا في قلبي. أشعر بأن يسوع قد عهد بكم إليّ (را. يو 21، 15- 17)، وإنّي أعانق جميعَكم وأعهد بجميعِكم إلى يسوع، "ولاسيما مَن هم الأكثر حاجة إليه" –كما علّمتنا السيّدة العذراء أن نصلي (ظهور يوليو/تموز 1917 ). هي، الأمّ الحلوة التي ترعى جميع المحتاجين، فلتَنَلْ لهم بركات الربّ! ولتحلّ على كلّ معوزٍ وبائس يُسرَق منه الحاضر، وعلى كلّ مستبعد ومتروك يُحرَم من المستقبل، وعلى كلّ يتيمٍ وضحيّة ظلم لا يحقّ له بِماضيه، لتحلّ بركة الله المتجسّدة بالمسيح يسوع: "يُبارِكُكَ الرَّبَّ ويَحفَظُكَ، ويُضيءُ الرَّب بِوَجهِه عَلَيكَ ويَرحَمُكَ، وَيرفَعُ الرَّبّ وَجهَه نَحوَكَ. ويَمنَحُكَ السَّلام!" (عدد 6، 24- 26).
لقد تحقّقت هذه البركة بصورة كاملة في العذراء مريم، لأنّه ما من خليقة أُخرى قد رأت وجه الله يضيء عليها مثلها، هي التي أعطت وجهًا بشريًّا لابن الآب الأزلي؛ ونحن الآن باستطاعتنا أن نتأمّله في لحظات حياته المفرحة والمنيرة والمؤلمة والمجيدة، التي نتوقّف عندها إذ نتلو صلاة المسبحة الورديّة. مع المسيح ومريم، نبقى في الله. في الواقع، "إذا أردنا أن نكون مسيحيّين، علينا أن نكون مريميّين، أي علينا أن نعترف بالعلاقة الأساسيّة، والحيويّة النابعة من العناية الإلهيّة التي تجمع بين السيّدة العذراء ويسوع، والتي تفتح لنا الطريق الذي يقودنا إليه" (بولس السادس، كلمة قداسة البابا خلال الزيارة الرسولية إلى معبد السيدة العذراء في بوناريا، كاليغاري، 24 أبريل/نيسان 1970). كلّ مرّة نتلو فيها صلاة المسبحة الورديّة، في هذا المكان المبارك أو في أيّ مكان آخر، يستأنف الإنجيلُ هكذا دربَه في حياة الأشخاص، والأُسَر، والشعوب، والعالم.
حجّاج مع مريم... أيّة مريم؟ معلّمة الحياة الروحيّة، الأولى التي تبعت المسيح طيلة "درب الصليب الضيّقة" وأعطتنا المثال، أم سيّدةٌ "من الصعب البلوغ إليها" وبالتالي لا يمكن التمثّل بها؟ "المباركة لأنّها آمنت" بالكلمة الإلهيّة على الدوام وفي أيّ ظرف كان (را. لو 1، 42. 45)، أم "قدّيسة صغيرة" نلتجئ إليها لطلب الخدمات بسعر زهيد؟ مريم العذراء الماثلة في الإنجيل، التي تكرّمها الكنيسة المصلّية، أم مريمٌ ما صوّرتها مشاعر ذاتية تراها توقف يدَ عدالة الله المستعدّ للمعاقبة: مريمٌ ما أفضل من المسيح، الذي ننظر إليه على أنّه قاضٍ لا يرحم؛ مريمٌ أرحمُ من الحملِ الذي ذُبح من أجلنا؟
إنّنا نرتكب ظلمًا كبيرًا ضدّ الله ونعمته، عندما نؤكّد أولّا أنه يعاقب الخطايا، بدل أن نعطي الأولويّة –كما يظهره الإنجيل- لكونه يغفر الخطايا برحمته! علينا أن نعطي الأولويّة للرحمة قبل الإدانة، وسوف تتمّ دينونة الله، في جميع الأحوال، على ضوء رحمته. ومن الواضح أنّ رحمة الله لا تنفي عدله، لأن يسوع قد أخذ على عاتقه عواقب خطيئتنا والعقوبة المستحقّة. فهو لم ينكر الخطيئة، بل دفع الثمن عنّا فوق الصليب. وهكذا فقد حُرِّرنا من خطايانا بفضل إيماننا الذي يوحّدنا بصليب المسيح؛ لنضع إذًا جانبًا كلّ أشكال الخوف والرهبة، لأنّه لا يتناسب مع مَن هو محبوب (را. 1 يو 4، 18). "كلّ مرة نتطلّع إلى مريم، نريد أن نؤمن بقوّة الحنان والعطف الثوريّة. فيها، نرى أن التواضع والحنان ليسا فضيلتي الضعفاء، بل الأقوياء الذين لا يحتاجون إلى أن يعامِلوا الآخرين بالسوء كي يشعروا بأهمّيتهم [...] ديناميكيّة العدالة هذه والحنان والتأمّل والسير نحو الآخرين هي التي تجعل منها مثالًا كنسيًّا للتبشير بالإنجيل" (الإرشاد الرسولي فرح الإنجيل، عدد 288). لنصبح جميعنا مع مريم، علامة وسرّ رحمة الله الذي يغفر على الدوام، ويصفح عن كلّ شيء.
إذ تأخذنا مريم بيدها وتحت نظرها، يمكننا أن نرنّم بفرحٍ بمراحم الربّ. يمكننا أن نقول: ترنّم نفسي لك يا ربّ! فرحمتك التي أظهرتها لجميع قدّيسيك وللشعب المؤمن بأسره، قد بلغتني أنا أيضًا. بسبب كبرياء قلبي، قد عشت مشتّتا وراء طموحاتي ومصالحي، دون التوصّل إلى الجلوس على أيّ عرش يا ربّ! التمجيد الوحيد الممكن لي إنما هو: أن تأخذني أمّك بين ذراعيها، وتكسوني بعباءتها وتسكنني قرب قلبك. آمين.
[00696-AR.00] [Testo originale: Portoghese]
Traduzione in lingua araba
أيها الحجّاج الأعزّاء، حجّاج مريم وحجّاج مع مريم،
شكرًا على قبولكم لي في وسطكم وعلى اتّحادكم بي في هذا الحجّ المعاش بالرجاء والسلام. أودّ منذ الآن أن أؤكّد لجميع المتّحدين معي هنا، أو في أيّ مكان آخر، إنّي أحملكم جميعًا في قلبي. أشعر بأن يسوع قد عهد بكم إليّ (را. يو 21، 15- 17)، وإنّي أعانق جميعَكم وأعهد بجميعِكم إلى يسوع، "ولاسيما مَن هم الأكثر حاجة إليه" –كما علّمتنا السيّدة العذراء أن نصلي (ظهور يوليو/تموز 1917 ). هي، الأمّ الحلوة التي ترعى جميع المحتاجين، فلتَنَلْ لهم بركات الربّ! ولتحلّ على كلّ معوزٍ وبائس يُسرَق منه الحاضر، وعلى كلّ مستبعد ومتروك يُحرَم من المستقبل، وعلى كلّ يتيمٍ وضحيّة ظلم لا يحقّ له بِماضيه، لتحلّ بركة الله المتجسّدة بالمسيح يسوع: "يُبارِكُكَ الرَّبَّ ويَحفَظُكَ، ويُضيءُ الرَّب بِوَجهِه عَلَيكَ ويَرحَمُكَ، وَيرفَعُ الرَّبّ وَجهَه نَحوَكَ. ويَمنَحُكَ السَّلام!" (عدد 6، 24- 26).
لقد تحقّقت هذه البركة بصورة كاملة في العذراء مريم، لأنّه ما من خليقة أُخرى قد رأت وجه الله يضيء عليها مثلها، هي التي أعطت وجهًا بشريًّا لابن الآب الأزلي؛ ونحن الآن باستطاعتنا أن نتأمّله في لحظات حياته المفرحة والمنيرة والمؤلمة والمجيدة، التي نتوقّف عندها إذ نتلو صلاة المسبحة الورديّة. مع المسيح ومريم، نبقى في الله. في الواقع، "إذا أردنا أن نكون مسيحيّين، علينا أن نكون مريميّين، أي علينا أن نعترف بالعلاقة الأساسيّة، والحيويّة النابعة من العناية الإلهيّة التي تجمع بين السيّدة العذراء ويسوع، والتي تفتح لنا الطريق الذي يقودنا إليه" (بولس السادس، كلمة قداسة البابا خلال الزيارة الرسولية إلى معبد السيدة العذراء في بوناريا، كاليغاري، 24 أبريل/نيسان 1970). كلّ مرّة نتلو فيها صلاة المسبحة الورديّة، في هذا المكان المبارك أو في أيّ مكان آخر، يستأنف الإنجيلُ هكذا دربَه في حياة الأشخاص، والأُسَر، والشعوب، والعالم.
حجّاج مع مريم... أيّة مريم؟ معلّمة الحياة الروحيّة، الأولى التي تبعت المسيح طيلة "درب الصليب الضيّقة" وأعطتنا المثال، أم سيّدةٌ "من الصعب البلوغ إليها" وبالتالي لا يمكن التمثّل بها؟ "المباركة لأنّها آمنت" بالكلمة الإلهيّة على الدوام وفي أيّ ظرف كان (را. لو 1، 42. 45)، أم "قدّيسة صغيرة" نلتجئ إليها لطلب الخدمات بسعر زهيد؟ مريم العذراء الماثلة في الإنجيل، التي تكرّمها الكنيسة المصلّية، أم مريمٌ ما صوّرتها مشاعر ذاتية تراها توقف يدَ عدالة الله المستعدّ للمعاقبة: مريمٌ ما أفضل من المسيح، الذي ننظر إليه على أنّه قاضٍ لا يرحم؛ مريمٌ أرحمُ من الحملِ الذي ذُبح من أجلنا؟
إنّنا نرتكب ظلمًا كبيرًا ضدّ الله ونعمته، عندما نؤكّد أولّا أنه يعاقب الخطايا، بدل أن نعطي الأولويّة –كما يظهره الإنجيل- لكونه يغفر الخطايا برحمته! علينا أن نعطي الأولويّة للرحمة قبل الإدانة، وسوف تتمّ دينونة الله، في جميع الأحوال، على ضوء رحمته. ومن الواضح أنّ رحمة الله لا تنفي عدله، لأن يسوع قد أخذ على عاتقه عواقب خطيئتنا والعقوبة المستحقّة. فهو لم ينكر الخطيئة، بل دفع الثمن عنّا فوق الصليب. وهكذا فقد حُرِّرنا من خطايانا بفضل إيماننا الذي يوحّدنا بصليب المسيح؛ لنضع إذًا جانبًا كلّ أشكال الخوف والرهبة، لأنّه لا يتناسب مع مَن هو محبوب (را. 1 يو 4، 18). "كلّ مرة نتطلّع إلى مريم، نريد أن نؤمن بقوّة الحنان والعطف الثوريّة. فيها، نرى أن التواضع والحنان ليسا فضيلتي الضعفاء، بل الأقوياء الذين لا يحتاجون إلى أن يعامِلوا الآخرين بالسوء كي يشعروا بأهمّيتهم [...] ديناميكيّة العدالة هذه والحنان والتأمّل والسير نحو الآخرين هي التي تجعل منها مثالًا كنسيًّا للتبشير بالإنجيل" (الإرشاد الرسولي فرح الإنجيل، عدد 288). لنصبح جميعنا مع مريم، علامة وسرّ رحمة الله الذي يغفر على الدوام، ويصفح عن كلّ شيء.
إذ تأخذنا مريم بيدها وتحت نظرها، يمكننا أن نرنّم بفرحٍ بمراحم الربّ. يمكننا أن نقول: ترنّم نفسي لك يا ربّ! فرحمتك التي أظهرتها لجميع قدّيسيك وللشعب المؤمن بأسره، قد بلغتني أنا أيضًا. بسبب كبرياء قلبي، قد عشت مشتّتا وراء طموحاتي ومصالحي، دون التوصّل إلى الجلوس على أيّ عرش يا ربّ! التمجيد الوحيد الممكن لي إنما هو: أن تأخذني أمّك بين ذراعيها، وتكسوني بعباءتها وتسكنني قرب قلبك. آمين.
[00696-AR.00] [Testo originale: Portoghese]
[B0320-XX.02]