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L’Udienza Generale, 20.05.2015


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Saluti particolari nelle diverse lingue

Appelli del Santo Padre

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.00 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il ciclo di catechesi sulla famiglia, si è soffermato sul tema dell’educazione dei figli.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

Quindi ha invitato alla preghiera per i cattolici in Cina in occasione della festa della beata Vergine Maria Aiuto dei Cristiani, che ricorre il 24 maggio, venerata nel Santuario di Sheshan a Shangai, e ha rivolto un appello alla preghiera per i cristiani perseguitati, in occasione della Veglia di Pentecoste promossa dalla CEI.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Oggi, cari fratelli e sorelle, voglio darvi il benvenuto perché ho visto fra di voi tante famiglie, buongiorno a tutte le famiglie! Continuiamo a riflettere sulla famiglia. Oggi ci soffermeremo a riflettere su una caratteristica essenziale della famiglia, ossia la sua naturale vocazione a educare i figli perché crescano nella responsabilità di sé e degli altri. Quello che abbiamo sentito dall’apostolo Paolo, all’inizio, è tanto bello: «Voi figli, obbedite ai genitori in tutto; ciò è gradito al Signore. Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino” (Col 3, 20-21) . Questa è una regola sapiente: il figlio che è educato ad ascoltare i genitori e a obbedire ai genitori i quali non devono comandare in una maniera brutta, per non scoraggiare i figli. I figli, infatti, devono crescere senza scoraggiarsi, passo a passo. Se voi genitori dite ai figli: “Saliamo su quella scaletta” e prendete loro la mano e passo dopo passo li fate salire, le cose andranno bene. Ma se voi dite: “Vai su!” – “Ma non posso” – “Vai!”, questo si chiama esasperare i figli, chiedere ai figli le cose che non sono capaci di fare. Per questo, il rapporto tra genitori e figli deve essere di una saggezza, di un equilibrio tanto grande. Figli, obbedite ai genitori, ciò piace a Dio. E voi genitori, non esasperate i figli, chiedendogli cose che non possono fare. E questo bisogna fare perché i figli crescano nella responsabilità di sé e degli altri.

Sembrerebbe una constatazione ovvia, eppure anche ai nostri tempi non mancano le difficoltà. E’ difficile educare per i genitori che vedono i figli solo la sera, quando ritornano a casa stanchi dal lavoro. Quelli che hanno la fortuna di avere lavoro! E’ ancora più difficile per i genitori separati, che sono appesantiti da questa loro condizione: poverini, hanno avuto difficoltà, si sono separati e tante volte il figlio è preso come ostaggio e il papà gli parla male della mamma e la mamma gli parla male del papà, e si fa tanto male. Ma io dico ai genitori separati: mai, mai, mai prendere il figlio come ostaggio! Vi siete separati per tante difficoltà e motivi, la vita vi ha dato questa prova, ma i figli non siano quelli che portano il peso di questa separazione, non siano usati come ostaggi contro l’altro coniuge, crescano sentendo che la mamma parla bene del papà, benché non siano insieme, e che il papà parla bene della mamma. Per i genitori separati questo è molto importante e molto difficile, ma possono farlo.

Ma, soprattutto, la domanda: come educare? Quale tradizione abbiamo oggi da trasmettere ai nostri figli?

Intellettuali “critici” di ogni genere hanno zittito i genitori in mille modi, per difendere le giovani generazioni dai danni – veri o presunti – dell’educazione familiare. La famiglia è stata accusata, tra l’altro, di autoritarismo, di favoritismo, di conformismo, di repressione affettiva che genera conflitti.

Di fatto, si è aperta una frattura tra famiglia e società, tra famiglia e scuola, il patto educativo oggi si è rotto; e così, l’alleanza educativa della società con la famiglia è entrata in crisi perché è stata minata la fiducia reciproca. I sintomi sono molti. Per esempio, nella scuola si sono intaccati i rapporti tra i genitori e gli insegnanti. A volte ci sono tensioni e sfiducia reciproca; e le conseguenze naturalmente ricadono sui figli. D’altro canto, si sono moltiplicati i cosiddetti “esperti”, che hanno occupato il ruolo dei genitori anche negli aspetti più intimi dell’educazione. Sulla vita affettiva, sulla personalità e lo sviluppo, sui diritti e sui doveri, gli “esperti” sanno tutto: obiettivi, motivazioni, tecniche. E i genitori devono solo ascoltare, imparare e adeguarsi. Privati del loro ruolo, essi diventano spesso eccessivamente apprensivi e possessivi nei confronti dei loro figli, fino a non correggerli mai: “Tu non puoi correggere il figlio”. Tendono ad affidarli sempre più agli “esperti”, anche per gli aspetti più delicati e personali della loro vita, mettendosi nell’angolo da soli; e così i genitori oggi corrono il rischio di autoescludersi dalla vita dei loro figli. E questo è gravissimo! Oggi ci sono casi di questo tipo. Non dico che accada sempre, ma ci sono. La maestra a scuola rimprovera il bambino e fa una nota ai genitori. Io ricordo un aneddoto personale. Una volta, quando ero in quarta elementare ho detto una brutta parola alla maestra e la maestra, una brava donna, ha fatto chiamare mia mamma. Lei è venuta il giorno dopo, hanno parlato fra loro e poi sono stato chiamato. E mia mamma davanti alla maestra mi ha spiegato che quello che io ho fatto era una cosa brutta, che non si doveva fare; ma la mamma lo ha fatto con tanta dolcezza e mi ha chiesto di chiedere perdono davanti a lei alla maestra. Io l’ho fatto e poi sono rimasto contento perché ho detto: è finita bene la storia. Ma quello era il primo capitolo! Quando sono tornato a casa, incominciò il secondo capitolo… Immaginatevi voi, oggi, se la maestra fa una cosa del genere, il giorno dopo si trova i due genitori o uno dei due a rimproverarla, perché gli “esperti” dicono che i bambini non si devono rimproverare così. Sono cambiate le cose! Pertanto i genitori non devono autoescludersi dall’educazione dei figli.

E’ evidente che questa impostazione non è buona: non è armonica, non è dialogica, e invece di favorire la collaborazione tra la famiglia e le altre agenzie educative, le scuole, le palestre… le contrappone.

Come siamo arrivati a questo punto? Non c’è dubbio che i genitori, o meglio, certi modelli educativi del passato avevano alcuni limiti, non c’è dubbio. Ma è anche vero che ci sono sbagli che solo i genitori sono autorizzati a fare, perché possono compensarli in un modo che è impossibile a chiunque altro. D’altra parte, lo sappiamo bene, la vita è diventata avara di tempo per parlare, riflettere, confrontarsi. Molti genitori sono “sequestrati” dal lavoro - papà e mamma devono lavorare - e da altre preoccupazioni, imbarazzati dalle nuove esigenze dei figli e dalla complessità della vita attuale, - che è così, dobbiamo accettarla com’è - e si trovano come paralizzati dal timore di sbagliare. Il problema, però, non è solo parlare. Anzi, un “dialoghismo” superficiale non porta a un vero incontro della mente e del cuore. Chiediamoci piuttosto: cerchiamo di capire “dove” i figli veramente sono nel loro cammino? Dov’è realmente la loro anima, lo sappiamo? E soprattutto: lo vogliamo sapere? Siamo convinti che essi, in realtà, non aspettano altro?

Le comunità cristiane sono chiamate ad offrire sostegno alla missione educativa delle famiglie, e lo fanno anzitutto con la luce della Parola di Dio. L’apostolo Paolo ricorda la reciprocità dei doveri tra genitori e figli: «Voi, figli, obbedite ai genitori in tutto; ciò è gradito al Signore. Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino» (Col 3,20-21). Alla base di tutto c’è l’amore, quello che Dio ci dona, che «non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, … tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta» (1 Cor 13,5-6). Anche nelle migliori famiglie bisogna sopportarsi, e ci vuole tanta pazienza per sopportarsi! Ma è così la vita. La vita non si fa in laboratorio, si fa nella realtà. Lo stesso Gesù è passato attraverso l’educazione familiare. Anche in questo caso, la grazia dell’amore di Cristo porta a compimento ciò che è inscritto nella natura umana. Quanti esempi stupendi abbiamo di genitori cristiani pieni di saggezza umana! Essi mostrano che la buona educazione familiare è la colonna vertebrale dell’umanesimo. La sua irradiazione sociale è la risorsa che consente di compensare le lacune, le ferite, i vuoti di paternità e maternità che toccano i figli meno fortunati. Questa irradiazione può fare autentici miracoli. E nella Chiesa succedono ogni giorno questi miracoli!

Mi auguro che il Signore doni alle famiglie cristiane la fede, la libertà e il coraggio necessari per la loro missione. Se l’educazione familiare ritrova la fierezza del suo protagonismo, molte cose cambieranno in meglio, per i genitori incerti e per i figli delusi. E’ ora che i padri e le madri ritornino dal loro esilio - perché si sono autoesiliati dall’educazione dei figli -, e riassumano pienamente il loro ruolo educativo. Speriamo che il Signore dia ai genitori questa grazia: di non autoesiliarsi nell’educazione dei figli. E questo soltanto lo può fare l’amore, la tenerezza e la pazienza.

[00829-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Frères et sœurs, les familles ont vocation naturelle à éduquer leurs enfants. Mais souvent elles sont accusées par des intellectuels «critiques» d’autoritarisme, de favoritisme, de répression affective… L’alliance éducative entre société et famille est entrée en crise, car la méfiance s’est introduite entre elles. Beaucoup de soi-disant «experts» prétendent prendre la place des parents, y compris dans les aspects les plus intimes de l’éducation. Ces derniers se sentent alors souvent exclus de la vie et de la croissance de leurs enfants. Il ne doit pas en être ainsi, car les parents jouent un rôle indispensable. Ils sont les plus à même d’entrer dans un dialogue profond et authentique avec eux, cherchant où ils en sont vraiment dans leur cheminement, quelles sont leurs attentes. La communauté chrétienne offre un soutien incomparable aux parents dans leur tâche éducative. La grâce de l’amour du Christ porte à son accomplissement ce qui est inscrit dans la nature, et sait remplir les parents de sagesse humaine.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare i gruppi venuti dalla Costa d’Avorio e dalla Francia. Lo Spirito Santo dimori in voi e nelle vostre famiglie, e doni in particolare ai genitori la fede, il coraggio e la libertà per svolgere la loro missione educativa con i loro bambini. Che Dio vi benedica!

Speaker:

Je salue cordialement les pèlerins de langue française, en particulier les groupes venus de Côte d’Ivoire et de France. Que le Saint-Esprit demeure sur vous et dans vos familles, et qu’il donne en particulier aux parents la foi, le courage et la liberté pour assumer leur mission éducative auprès de leurs enfants. Que Dieu vous bénisse!

[00830-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear Brothers and Sisters: In our catechesis on the family, today we consider the vocation of families to educate their children, to raise them in the profound human values which are the backbone of a healthy society. This educational mission, essential as it is, nowadays encounters a variety of difficulties. Parents spend less time with their children and schools are often more influential than families in shaping the thinking and values of the young. Yet the relationship between family and school ought to be harmonious. Our children need sure guidance in the process of growing in responsibility for themselves and others. Christian communities are called to support the educational mission of families. They do this above all by living in fidelity to God’s world, cultivating faith, love and patience. Jesus himself was raised in a family; when he tells us that all who hear the word of God and obey are his brothers and sisters, he reminds us that for all their failings, our families can count on his inspiration and grace in the difficult but rewarding vocation of educating their children.

Santo Padre:

            Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Gran Bretagna, Finlandia, Norvegia, Sud Africa, Cina, India, Corea, Canada e Stati Uniti d’America. In modo speciale saluto queste brave ragazze musiciste, avete suonato bene! Su tutti voi, e sulle vostre famiglie, invoco la gioia e la pace nel Signore.  Dio vi benedica!

 

Speaker:

            I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, including those from Great Britain, Finland, Norway, South Africa, China, India, Korea, Canada and the United States of America. In a special way, I greet these young musicians, you played well! Upon all of you, and your families, I invoke an abundance of joy and peace in the Lord Jesus.  God bless you all!

[00831-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, im Rahmen unserer Katechesenreihe befassen wir uns heute mit einem wichtigen Aspekt der Familie: der von Natur aus den Eltern zukommenden Aufgabe, ihre Kinder zu erziehen. Dabei geht es vor allem um die Frage: Wie soll diese Erziehung aussehen? In unserer Zeit nimmt man einen gewissen Bruch zwischen Familie und Gesellschaft wahr, der das gegenseitige Vertrauen untergräbt. Experten drängen sich in die Rolle der Eltern, sogar in den intimsten Bereichen der Erziehung. Das hat zur Folge, dass sich Eltern zurückziehen oder aus Angst, die Kinder zu verlieren, alles zulassen. Das christliche Familienbild bietet hier eine realistische Alternative. Der Apostel Paulus hebt in seinen Briefen im Licht der Offenbarung Gottes die gegenseitigen Pflichten von Eltern und Kindern hervor. Grundlage des familiären Miteinanders ist die Liebe, die Gott uns schenkt. Ihr fehlt es nie an Respekt und Geduld; sie „sucht nicht ihren Vorteil, lässt sich nicht zum Zorn reizen, trägt das Böse nicht nach. Sie erträgt alles, glaubt alles, hofft alles, hält allem stand“ (1 Kor 13,5.7). Wie viele hervorragende Beispiele zeigen, ist eine gute familiäre Erziehung das Rückgrat der Gesellschaft. Christliche Familien geben mit ihrer Fürsorge schwächeren und wenig bevorteilten Menschen einen Halt. Die christlichen Gemeinden sind aufgerufen, die Familien bei ihrer erzieherischen Aufgabe zu unterstützen. Zugleich bitten wir den Herrn, den christlichen Familien den Glauben, die Freiheit und den Mut zu geben, die zu dieser Sendung nötig sind.

Santo Padre:

Saluto di cuore i fratelli e le sorelle di lingua tedesca presenti a quest’Udienza, in particolare i fedeli della Parrocchia San Francesco di Schwenningen, venuti a piedi in pellegrinaggio a Roma. In questo mese di maggio, affidiamo alla protezione della Vergine Maria tutti gli sposi e tutte le famiglie. La Madre di Dio ci aiuti a favorire e promuovere la famiglia nella società e nelle sfide del nostro tempo. Lo Spirito Santo vi accompagni nel vostro cammino.

Speaker:

Herzlich grüße ich die Brüder und Schwestern deutscher Sprache, die zur heutigen Audienz gekommen sind, besonders die Gläubigen der Pfarrei Sankt Franziskus in Schwenningen, die zu Fuß nach Rom gepilgert sind. In diesem Monat Mai vertrauen wir dem Schutz der Jungfrau Maria alle Eheleute und Familien an. Die Muttergottes helfe uns, die Familie in der Gesellschaft und in den Herausforderungen unserer Zeit zu fördern und zu unterstützen. Der Heilige Geist geleite euch auf euren Wegen.

[00832-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Hoy deseo reflexionar sobre la educación de los hijos como vocación natural de la familia.

La alianza educativa está en crisis en nuestros días. Está rota. Los síntomas son muchos: por una parte hay tensiones y desconfianza entre padres y educadores; por otra parte, cada vez son más los “expertos” que pretenden ocupar el papel de los padres, los cuales que quedan relegados a un segundo lugar. Es necesario favorecer la armonía, el diálogo y la colaboración entre los diversos agentes de la educación. El papel de los padres es insustituible, solo ellos pueden compensar algunos errores. Sin embargo, a veces se encuentran paralizados por miedo a equivocarse, ante la complejidad de la vida actual y las nuevas exigencias de sus hijos.

La Iglesia está llamada a acompañar la misión educativa de los padres, sobre todo con la luz de la Palabra de Dios, que funda la familia sobre el amor. El mismo Jesús recibió una educación familiar, que le ayudó a crecer en edad, sabiduría y gracia. Si la educación familiar recobra su protagonismo, muchas cosas cambiarán para bien. Es hora de que los padres y las madres regresen de su exilio – se han exiliado de la educación de los hijos - y se impliquen plenamente en la educación de sus hijos.

Saludo a los peregrinos de lengua española. En primer lugar, quiero saludar al nuevo Presidente del CELAM, el Cardenal de Bogotá, recientemente electo en la Asamblea. ¡Buen trabajo! También saludo a los fieles de la Archidiócesis de Toledo, acompañados por su Pastor, Mons. Braulio Rodríguez Plaza – saben hacer rumor ustedes, ¿eh? -, así como a los grupos venidos de España, México, Argentina, Panamá, Chile y otros países latinoamericanos. Pidamos al Señor que dé a los padres la confianza, la libertad y el valor necesarios para cumplir fielmente su misión educativa. Que Dios los bendiga. Muchas gracias.

[00833-ES.01] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Uma das caraterísticas essenciais da família é a educação dos filhos. Hoje, esta função, que é como que a coluna vertebral do humanismo, enfrenta dificuldades. Observa-se uma crise na aliança educativa da sociedade com a família. Basta pensar no protagonismo de certos especialistas na educação que acabam por substituir o papel dos pais na educação dos filhos. Estes, inseguros, correm o risco de se auto-excluir da vida dos filhos. Por outro lado, muitos pais se veem “sequestrados” pelo trabalho e nunca têm tempo para os filhos. Diante deste quadro, é preciso reafirmar o papel insubstituível dos pais na educação dos filhos. Não se trata de contentar-se com um diálogo superficial, mas de acompanhar os filhos, compreendendo-os e corrigindo-os quando necessário. Por outro lado, as comunidades cristãs estão chamadas a auxiliar os pais na sua missão educativa, em primeiro lugar, a luz da Palavra de Deus, que nos recorda que o próprio Jesus foi educado em uma família. Que o Senhor conceda às famílias cristãs a fé, a liberdade e a coragem necessárias para a sua missão!

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale saluto a tutti i pellegrini di lingua portoghese, specialmente ai gruppi venuti dal Brasile, Capo Verde e Portogallo. Supplichiamo la venuta dello Spirito Santo su tutti gli educatori, in particolare i genitori, affinché aiutino, con il loro esempio, i più giovani a crescere in sapienza, età e grazia. Dio vi benedica!

Speaker:

Saúdo cordialmente todos os peregrinos de língua portuguesa, especialmente os grupos vindos do Brasil, Cabo Verde e Portugal. Supliquemos a vinda do Espírito santo sobre todos os educadores, em particular os pais, para que, com o seu exemplo, ajudem os mais jovens a crescer em sabedoria, estatura e graça. Que Deus vos abençoe.

[00834-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua polacca

Speaker:

Drodzy bracia i siostry,

Dziś zastanowimy się nad istotną cechą rodziny, to znaczy jej naturalnym powołaniem do wychowywania dzieci, aby dojrzewały w odpowiedzialności za siebie i za innych. Trzeba się przede wszystkim zastanowić: jak wychowywać? Jaką tradycją dziś dysponujemy, by przekazywać ją naszym dzieciom?

Wszelkiego rodzaju „krytyczni” intelektualiści oskarżają rodzinę między innymi oskarżona o autorytaryzm, deprawację, konformizm, represję uczuciową, która generuje konflikty. Powstał otwarty rozłam między rodziną a społeczeństwem, podważając wzajemne zaufanie. Z drugiej strony, namnożyło się sporo tzw. „ekspertów”, którzy zajęli miejsce rodziców, nawet w najbardziej intymnych aspektach edukacji. Ci zaś, pozbawieni swojej roli, często stają się zbytnio zaniepokojeni o swoje dzieci, aż do tego stopnia, że boją się je korygować. Takie podejście nie jest dobre: nie jest harmonijne, nie jest dialogiczne.

Są takie błędy, które mogą popełniać tylko rodzice, ponieważ oni mogą je zrekompensować w taki sposób, jaki nie jest niemożliwy dla kogokolwiek innego. Z drugiej strony, doszło do tego, że w życiu mało jest czasu na rozmowy, refleksję i dyskusję. Problem jednakże polega nie tylko na mówieniu. Trzeba zadać sobie natomiast pytanie: „gdzie” dzieci są naprawdę na swej drodze? Czy wiemy, gdzie tak naprawdę są ich dusze? Czy jesteśmy przekonani, że nie oczekują one w istocie niczego innego?

U podstaw wychowania jest miłość, którą daje nam Bóg, a która: „nie dopuszcza się bezwstydu, nie szuka swego, nie unosi się gniewem, nie pamięta złego... Wszystko znosi, wszystkiemu wierzy, we wszystkim pokłada nadzieję, wszystko przetrzyma”(1 Kor 13,5-7). Jeśli wychowanie rodzinne odnajdzie uznanie, zmniejszy się niepewność rodziców i rozczarowanie dzieci, a życie wszystkich zmieni się na lepsze. Nadszedł czas, aby ojcowie i matki powrócili ze swego wygnania i w pełni podjęli swoją rolę edukacyjną.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Oggi in modo particolare preghiamo la Madre di Gesù, Sua attenta educatrice, affinché tutti i bambini trovino nei loro genitori dei maestri guide piene di amore, e possano “crescere in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini” (cf. Lc 2, 51). Il Signore benedica voi e le vostre famiglie! Sia lodato Gesù Cristo!

Speaker:

Serdecznie pozdrawiam polskich pielgrzymów. Dziś w sposób szczególny prosimy Matkę Jezusa i Jego uważną wychowawczynię, aby wszystkie dzieci znalazły w swoich rodzicach pełnych miłości mistrzów i przewodników, i by mogły „wzrastać w mądrości, w latach i w łasce u Boga i u ludzi”. Niech Pan błogosławi wam i waszym rodzinom! Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus!

[00835-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua araba


Speaker:

أيّها الإخوة والأخوات الأعزّاء، نتوقّف اليوم للتأمّل حول ميزة جوهريّة للعائلة وهي دعوتها الطبيعيّة لتربية الأبناء لكي ينموا في تحمُّل المسؤوليّة عن أنفسهم وعن الآخرين. قد تبدو هذه الملاحظة أمرًا واضحًا ولكنّ الصعوبات موجودة في زمننا أيضًا. فالعائلة قد اتُهمت بالتسلُّط والتميّيز والتجانس والكبت العاطفيّ الذي يولّد النزاعات. في الواقع، لقد فُتحت فجوة بين العائلة والمجتمع، تقضي على الثقة المتبادلة؛ وهكذا دخل العهد التربويّ بين المجتمع والعائلة في أزمة، ومن جهة أخرى، تزايد عدد ما يُسمّى بالـ "خبراء" والذين أخذوا دور الوالدين حتى في جوانب التربية الأكثر حميميّة. فهؤلاء الخبراء يعرفون كلّ شيء حول الحياة العاطفيّة، حول الشخصيّة والنموّ، حول الحقوق والواجبات؛ وعلى الوالدين أن يصغوا إليهم فقط ويتعلّموا ويتأقلموا. كيف وصلنا إلى هنا؟ ممّا لا شك فيه أنّ الوالدين، أو بالأحرى بعض النماذج التربويّة من الماضي كانت محدودة. من جهة أخرى، نعلم جيدًا أنّ الحياة باتت تبخل علينا بالوقت اللازم للكلام والتفكير والحوار. العديد من الوالدين هم "رهائن" العمل وانشغالات أخرى، بيد أنّ المشكلة لا تتعلّق فقط بالكلام. بل إنّ التحاور السطحيّ لا يؤدي إلى تلاقٍ حقيقيّ للعقل والقلب. فلنسأل أنفسنا بالحريّ: هل نسعى إلى فهم أين يوجد فعلاً الأبناء في مسيرتهم؟ وقبل كل شيء: هل نريد أن نعرف؟ أيّها الإخوة والأخوات الأعزّاء، كم لدينا من أمثلة رائعة عن والدين مسيحيّين مفعمين بالحكمة البشريّة! وهذا الإشعاع قادر على صنع معجزات حقيقيّة.

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Medio Oriente e in modo speciale quelli provenienti dalla Palestina e dalla Terra Santa: il Santo Padre porta per voi un amore speciale, vi sta vicino con la preghiera affinché la pace regni nella vostra terra. Cari fratelli e sorelle, la buona educazione familiare è la colonna vertebrale dell’umanesimo! Il Signore doni alle famiglie cristiane la fede, la libertà e il coraggio necessari per la loro missione. Il Signore vi benedica!

Speaker:

أُرحّبُ بالحجّاجِ الناطقينَ باللغةِ العربية، وخاصةً بالقادمينَ من الشرق الأوسط ولاسيما بالحجاج القادمين من فلسطين والأرض المقدّسة: إن الأب الأقدس يحمل لكم محبة خاصة وهو قريب منكم بالصلاة لكي يحلّ السلام في أرضكم. أيّها الإخوةُ والأخواتُ الأعزّاء، التربية العائليّة الصالحة هي العامود الفقري للـ "إنسانويّة". فليهب الرب العائلات المسيحيّة ما يلزم من إيمان وحريّة وشجاعة من أجل القيام برسالتها. ليبارككم الرب!

[00836-AR.01] [Testo originale: Arabo]

Saluti particolari nelle diverse lingue

 

In lingua slovacca

Santo Padre:

Saluto con affetto i pellegrini slovacchi, particolarmente i gruppi parrocchiali e gli studenti di Michalovce. Fratelli e sorelle, domenica prossima celebreremo la Solennità della Pentecoste. Preghiamo Dio che mandi i doni del suo Spirito perché possiamo divenire testimoni coraggiosi di Cristo e del suo Vangelo. Di cuore vi benedico tutti.

Speaker:

Sláskou pozdravujem slovenských pútnikov, osobitne zJacoviec aTopoľčian, Nitry aokolia, ako aj žiakov Základnej školy z Michaloviec. Bratia a sestry, budúcu nedeľu budeme sláviť sviatok Zoslania Ducha Svätého. Prosme Boha o zoslanie darov jeho Ducha, aby sme odvážne svedčili oKristovi ajeho Evanjeliu. Všetkých vás zo srdca žehnám.

[00838-AA.01] [Testo originale: Slovacco]

In lingua italiana

Cari pellegrini di lingua italiana: benvenuti! Sono lieto di accogliere quanti partecipano al corso di formazione missionaria della Famiglia Pallottina, al corso promosso dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium e all’Incontro di pace e cultura Matera-Altamura-Bari. Saluto gli ufficiali e militari dell’Esercito Italiano; le Associazioni e gli studenti, in particolare quelli delle scuole bulgare di diverse nazioni. Saluto i gruppi parrocchiali, specialmente i fedeli di Sparanise, che portano l’effige della Vergine Addolorata di Torello. La visita alle Tombe degli Apostoli accresca in voi la gioia pasquale della Resurrezione e vi predisponga a celebrare con fede la Solennità della Pentecoste.

Un particolare pensiero rivolgo ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Oggi celebriamo la memoria liturgica di San Bernardino da Siena. Il suo amore per l’Eucarestia indichi a voi, cari giovani, la centralità di Dio nella vostra vita; incoraggi voi ammalati ad affrontare con serenità i momenti di sofferenza e stimoli voi, cari sposi novelli, a fondare la vostra famiglia sull’amore di Dio.

[00837-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Appelli del Santo Padre

Il 24 maggio, i cattolici in Cina pregheranno con devozione la beata Vergine Maria Aiuto dei Cristiani, venerata nel santuario di Sheshan a Shanghai. Nella statua, che sovrasta il Santuario, Maria sorregge in alto il suo Figlio, presentandolo al mondo con le braccia spalancate in gesto di amore e di misericordia. Anche noi chiederemo a Maria di aiutare i cattolici in Cina ad essere sempre testimoni credibili di questo amore misericordioso in mezzo al loro Popolo e a vivere spiritualmente uniti alla roccia di Pietro su cui è costruita la Chiesa.

[On the 24 May, the Catholics in China will implore with devotion Our Lady Help of Christians, venerated in the Shrine of Sheshan in Shanghai. In the statue, which towers above the Shrine, we see Mary who holds her Son high, presenting him to the world with arms opened wide in a gesture of love and mercy. We too will ask Mary to help Catholics in China to be always credible witnesses of this merciful love among their fellow citizens and to live spiritually united to the rock of Peter upon whom the Church is built.]

* * *

La Conferenza Episcopale Italiana ha proposto che nelle Diocesi, in occasione della Veglia di Pentecoste, si ricordino tanti fratelli e sorelle esiliati o uccisi per il solo fatto di essere cristiani. Sono martiri. Auspico che tale momento di preghiera accresca la consapevolezza che la libertà religiosa è un diritto umano inalienabile, aumenti la sensibilizzazione sul dramma dei cristiani perseguitati nel nostro tempo e che si ponga fine a questo inaccettabile crimine.

[00839-IT.02] [Testo originale: Italiano]

[B0384-XX.01]