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L’Udienza Generale, 01.04.2015


 

La Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Saluto in lingua italiana

 

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.00 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa ha incentrato la sua meditazione sul Triduo Pasquale. Dopo a ver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

La Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Domani è il Giovedì Santo. Nel pomeriggio, con la Santa Messa “nella Cena del Signore”, avrà inizio il Triduo Pasquale della passione, morte e risurrezione di Cristo, che è il culmine di tutto l’anno liturgico e anche il culmine della nostra vita cristiana.

Il Triduo si apre con la commemorazione dell’Ultima Cena. Gesù, la vigilia della sua passione, offrì al Padre il suo corpo e il suo sangue sotto le specie del pane e del vino e, donandoli in nutrimento agli Apostoli, comandò loro di perpetuarne l’offerta in sua memoria. Il Vangelo di questa celebrazione, ricordando la lavanda dei piedi, esprime il medesimo significato dell’Eucaristia sotto un’altra prospettiva. Gesù – come un servo – lava i piedi di Simon Pietro e degli altri undici discepoli (cfr Gv 13,4-5). Con questo gesto profetico, Egli esprime il senso della sua vita e della sua passione, quale servizio a Dio e ai fratelli: «Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire» (Mc 10,45).

Questo è avvenuto anche nel nostro Battesimo, quando la grazia di Dio ci ha lavato dal peccato e ci siamo rivestiti di Cristo (cfr Col 3,10). Questo avviene ogni volta che facciamo il memoriale del Signore nell’Eucaristia: facciamo comunione con Cristo Servo per obbedire al suo comandamento, quello di amarci come Lui ci ha amato (cfr Gv 13,34; 15,12). Se ci accostiamo alla santa Comunione senza essere sinceramente disposti a lavarci i piedi gli uni agli altri, noi non riconosciamo il Corpo del Signore. E’ il servizio di Gesù che dona sé stesso, totalmente.

Poi, dopodomani, nella liturgia del Venerdì Santo meditiamo il mistero della morte di Cristo e adoriamo la Croce. Negli ultimi istanti di vita, prima di consegnare lo spirito al Padre, Gesù disse: «E’ compiuto!» (Gv 19,30). Che cosa significa questa parola?, che Gesù dica: “E’ compiuto”? Significa che l’opera della salvezza è compiuta, che tutte le Scritture trovano il loro pieno compimento nell’amore del Cristo, Agnello immolato. Gesù, col suo Sacrificio, ha trasformato la più grande iniquità nel più grande amore.

Nel corso dei secoli ci sono uomini e donne che con la testimonianza della loro esistenza riflettono un raggio di questo amore perfetto, pieno, incontaminato. Mi piace ricordare un eroico testimone dei nostri giorni, Don Andrea Santoro, sacerdote della diocesi di Roma e missionario in Turchia. Qualche giorno prima di essere assassinato a Trebisonda, scriveva: «Sono qui per abitare in mezzo a questa gente e permettere a Gesù di farlo prestandogli la mia carne … Si diventa capaci di salvezza solo offrendo la propria carne. Il male del mondo va portato e il dolore va condiviso, assorbendolo nella propria carne fino in fondo, come ha fatto Gesù» (A. Polselli, Don Andrea Santoro, le eredità, Città Nuova, Roma 2008, p. 31). Questo esempio di un uomo dei nostri tempi, e tanti altri, ci sostengano nell’offrire la nostra vita come dono d’amore ai fratelli, ad imitazione di Gesù. E anche oggi ci sono tanti uomini e donne, veri martiri che offrono la loro vita con Gesù per confessare la fede, soltanto per questo motivo. E’ un servizio, servizio della testimonianza cristiana fino al sangue, servizio che ci ha fatto Cristo: ci ha redento fino alla fine. E questo è il significato di quella parola “E’ compiuto”. Che bello sarà che tutti noi, alla fine della nostra vita, con i nostri sbagli, i nostri peccati, anche con le nostre buone opere, con il nostro amore al prossimo, possiamo dire al Padre come Gesù: “E’ compiuto”; non con la perfezione con cui lo ha detto Lui, ma dire: “Signore, ho fatto tutto quello che ho potuto fare. E’ compiuto”. Adorando la Croce, guardando Gesù, pensiamo all’amore, al servizio, alla nostra vita, ai martiri cristiani, e anche ci farà bene pensare alla fine della nostra vita. Nessuno di noi sa quando avverrà questo, ma possiamo chiedere la grazia di poter dire: “Padre, ho fatto quello che ho potuto. E’ compiuto”.

Il Sabato Santo è il giorno in cui la Chiesa contempla il “riposo” di Cristo nella tomba dopo il vittorioso combattimento della croce. Nel Sabato Santo la Chiesa, ancora una volta, si identifica con Maria: tutta la sua fede è raccolta in Lei, la prima e perfetta discepola, la prima e perfetta credente. Nell’oscurità che avvolge il creato, Ella rimane sola a tenere accesa la fiamma della fede, sperando contro ogni speranza (cfr Rm 4,18) nella Risurrezione di Gesù.

E nella grande Veglia Pasquale, in cui risuona nuovamente l’Alleluia, celebriamo Cristo Risorto centro e fine del cosmo e della storia; vegliamo pieni di speranza in attesa del suo ritorno, quando la Pasqua avrà la sua piena manifestazione.

A volte il buio della notte sembra penetrare nell’anima; a volte pensiamo: “ormai non c’è più nulla da fare”, e il cuore non trova più la forza di amare… Ma proprio in quel buio Cristo accende il fuoco dell’amore di Dio: un bagliore rompe l’oscurità e annuncia un nuovo inizio, qualcosa incomincia nel buio più profondo. Noi sappiamo che la notte è “più notte”, è più buia poco prima che incominci il giorno. Ma proprio in quel buio è Cristo che vince e che accende il fuoco dell’amore. La pietra del dolore è ribaltata lasciando spazio alla speranza. Ecco il grande mistero della Pasqua! In questa santa notte la Chiesa ci consegna la luce del Risorto, perché in noi non ci sia il rimpianto di chi dice “ormai…”, ma la speranza di chi si apre a un presente pieno di futuro: Cristo ha vinto la morte, e noi con Lui. La nostra vita non finisce davanti alla pietra di un sepolcro, la nostra vita va oltre con la speranza in Cristo che è risorto proprio da quel sepolcro. Come cristiani siamo chiamati ad essere sentinelle del mattino, che sanno scorgere i segni del Risorto, come hanno fatto le donne e i discepoli accorsi al sepolcro all’alba del primo giorno della settimana.

Cari fratelli e sorelle, in questi giorni del Triduo Santo non limitiamoci a commemorare la passione del Signore, ma entriamo nel mistero, facciamo nostri i suoi sentimenti, i suoi atteggiamenti, come ci invita a fare l’apostolo Paolo: «Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù” (Fil 2,5). Allora la nostra sarà una “buona Pasqua”.

[00514-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Frères et Sœurs, demain commenceront les célébrations du Triduum Pascal de la passion, de la mort et de la résurrection du Seigneur, qui est le sommet de toute l’année liturgique. Lors de la dernière Cène, Jésus a offert son Corps et son Sang en nourriture à ses Apôtres. La célébration du Jeudi Saint fait mémoire du Lavement des pieds, qui a la même significationque l’Eucharistie : Jésus est venu pour se faire serviteur et offrir sa vie. Dans la liturgie du Vendredi Saint nous méditons le mystère de la mort du Christ et nous adorons la Croix, sur laquelle l’œuvre du salut est accomplie. Suite à ce combat victorieux, l’Église contemple le Christ au tombeau, dans le «repos» du Samedi Saint. Elle est comme Marie, parfaite croyante qui conserva la foi, et qui espéra contre toute espérance en la résurrection de Jésus. Après la longue veille dans l’obscurité de la Vigile pascale, l’Alleluia de la résurrection retentit de nouveau. Le feu de l’amour de Dieu illumine la nuit: le Christ a vaincu la mort, et nous avec lui.

Santo Padre:

Do il benvenuto ai pellegrini di lingua francese. Vi invito ad entrare con tutto il vostro cuore nella celebrazione dei misteri che la liturgia della Chiesa ci offre nei prossimi giorni. Condividete i sentimenti e le azioni che Gesù ha conosciuto nei giorni della sua passione, in questo modo farete una «Buona Pasqua». Che Dio vi benedica!

Speaker:

Je souhaite la bienvenue aux pèlerins de langue française. Je vous invite à entrer de tout votre cœur dans la célébration des mystères que la liturgie de l’Église nous offre ces prochains jours. Partagez les sentiments et les attitudes que Jésus a connus aux jours de sa passion, c’est ainsi que vous ferez de «Bonnes Pâques».

Que Dieu vous bénisse!

[00515-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear Brothers and Sisters: Tomorrow we will begin our celebration of the Sacred Triduum, as we commemorate Jesus’ passion, death and resurrection. We begin the Triduum by celebrating the Mass of the Lord’s Supper, as we recall Christ’s offering of his body and blood to the Father, which he gave to the Apostles as food for their nourishment, with the command that they perpetually celebrate these mysteries in his memory. We recall also the Lord washing the Apostles’ feet, through which he showed that the purpose of his life and passion is to serve God and neighbour, a service which we are called to imitate by loving one another as he loved us. On Good Friday, we will meditate on the mystery of Christ’s death and we will adore the Cross. By his sacrifice, sin has been overcome through love, an immense love which we are called to live and transmit. On Holy Saturday, we will contemplate Jesus’ lying in the tomb, and with Mary, the Church will keep alive the flame of faith, hoping against every hope in Christ’s resurrection. Then, at the Easter Vigil, when the Alleluia resounds again, we will celebrate the Risen Christ, the centre and fulfilment of the universe and history. In these days, may we not only observe the Lord’s Passion, but truly enter into its mystery, making our own the sentiments of Christ. In this way, our Easter will indeed be blessed.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua inglese presenti a questa Udienza, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Danimarca, Indonesia, Giappone, Hong Kong e Stati Uniti. Il Signore Risorto vi confermi nella fede e vi faccia testimoni del suo amore e della sua risurrezione. Dio vi benedica!

Speaker:

I offer an affectionate greeting to all the English-speaking pilgrims and visitors present at today’s Audience, including those from England, Denmark, Indonesia, Japan, Hong Kong and the United States. May the Risen Lord confirm you in faith and make you witnesses of his love and resurrection. May God bless you!

[00516-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, mit dem morgigen Gründonnerstag beginnen wir die Feier des Ostertriduums. In der Messe vom Letzten Abendmahl gedenken wir Jesus, der dem Vater seinen Leib und sein Blut unter den Gestalten von Brot und Wein darbringt. Mit dem Auftrag, dieses Opfer immer wieder zu vollziehen, nährt der Herr die Apostel mit der heiligen Speise. Am Gründonnerstag erinnern wir uns auch daran, dass Jesus seinen Jüngern die Füße gewaschen und ihnen ein Beispiel gegeben hat, wie sie einander dienen sollen. Auch uns hat er in der Taufe reingewaschen und ruft uns auf, alle Menschen so zu lieben wie er selbst. In der Liturgie des Karfreitags feiern wir das Leiden und Sterben Christi. Als eines seiner letzten Worte spricht Jesus zu uns: „Es ist vollbracht!“ (Joh 19,30). Er vollendet das Werk unserer Erlösung, als makelloses Lamm opfert er sich für unsere Sünden. So verwandelt er die größte Sünde in die größte Liebe. Am Karsamstag betrachtet die Kirche die Grabesruhe des Herrn. Zugleich verbindet sie sich mit Maria, deren Glaube und Auferstehungshoffnung trotz aller Dunkelheit, die die ganze Schöpfung umhüllt, lebendig bleiben. In der Osternacht erklingt erneut das Halleluja. Das Licht des Auferstandenen erleuchtet die Finsternis und die Kirche jubelt, dass der Stein vom Grab weggewälzt ist und der Weg der Hoffnung offensteht: Christus lebt, er hat den Tod und alle Dunkelheit besiegt.

Santo Padre:

Sono lieto di accogliere i fedeli di lingua tedesca. In particolare saluto i giovani del Regnum Christi e dell’ECyD. Cari amici, entriamo veramente in questi giorni nel mistero di Cristo, facendo nostri i suoi sentimenti, come ci invita l’apostolo Paolo: “Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù” (Fil 2,5). Allora la nostra Pasqua sarà una “buona Pasqua”. Dio vi benedica.

Speaker:

Mit Freude heiße ich die Gläubigen deutscher Sprache willkommen. Besonders grüße ich die Jugendlichen des Regnum Christi und des ECyD. Liebe Freunde, treten wir in diesen Tagen wirklich in das Geheimnis Christi ein und machen wir uns seine Gesinnung zur unsrigen, wie der Apostel Paulus sagt: Seid „so gesinnt, wie es dem Leben in Christus Jesus entspricht (Phil 2,5). Dann werden unsere Ostern „frohe Ostern“. Gott segne euch.

[00517-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Mañana comienza el Triduo Pascual que se abre con la celebración de la Última Cena, en la que Jesús ofreció, con el Pan y el Vino, su Cuerpo y su Sangre al Padre, y nos mandó perpetuar esta ofrenda en conmemoración suya. El gesto de lavar los pies es expresión de esa misma entrega como servicio a Dios y a los hermanos. En el Bautismo, la gracia de Dios nos ha lavado del pecado, y cada Eucaristía nos interpela a seguir el mandamiento de su amor. El Viernes Santo recordaremos las palabras de Jesús en la Cruz: «Está cumplido». El sacrificio del Cordero inmolado, que transforma la mayor iniquidad en un acto supremo de amor, lleva a término el plan contenido en las Escrituras. Nuestra vida refleja este amor perfecto, cuando ofreciéndola por los demás, como Jesús nos enseñó, lo hacemos presente en medio de su pueblo. El Sábado Santo, contemplaremos el descanso de Jesús en el sepulcro. Junto a María, mantendremos encendida la llama de la fe y de la esperanza. Y en la tarde, en la Vigilia Pascual, celebraremos el Resucitado, centro y fin de la creación y de la historia, en la alegre esperanza de su retorno. La piedra del dolor será removida por el resplandor de la resurrección, que ilumina nuestro presente y nuestro futuro.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a los muchos jóvenes, así como a los grupos provenientes de España, México, Ecuador, Argentina y otros. Que el Señor nos conceda a todos participar plenamente en el misterio de su muerte y resurrección haciendo nuestros sus propios sentimientos. Muchas gracias.

[00518-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Nos próximos dias do Tríduo Pascal, não nos limitemos a comemorar a paixão, morte e ressurreição de Cristo, mas façamos nossos os sentimentos e atitudes d’Ele, como nos diz o apóstolo São Paulo: «Tende os mesmos sentimentos que estão em Cristo Jesus». São sentimentos de entrega e serviço, como vemos quando lavou os pés aos seus discípulos e Se deu todo a eles sob as espécies eucarísticas do pão e do vinho na Última Ceia. Na Eucaristia, entramos em comunhão com Cristo Servo para podermos amar-nos uns aos outros como Ele nos amou. E Ele amou-nos até ao dom total da sua vida, realizado em Sexta-feira Santa na Cruz, transformando então o suplício mais celerado no mais perfeito, pleno e puro acto de amor. Assim temos de fazer nós também, porque só nos tornamos capazes de salvação, oferecendo a nossa própria carne: devemos carregar aos ombros o mal do mundo e compartilhar o seu sofrimento, absorvendo-o profundamente na nossa carne, como fez Jesus, como fizeram os mártires. É verdade que às vezes a escuridão parece envolver a alma: «Já não há nada a fazer!» E o coração sente-se sem forças para amar. São as trevas que envolvem a terra. Jesus conheceu-as: «Meu Deus, meu Deus, porque me abandonastes?». Tinha ainda o Pai e, nas suas mãos, entregou o espírito. Quando caiu o silêncio da morte, quando a criação mergulhou na escuridão, permanece Maria, sua Mãe, mantendo acesa a chama da fé esperando, contra toda a esperança, na ressurreição de Jesus. E tinha razão! Na Vigília, ressoa de novo o Aleluia pascal. É-nos dada a luz do Ressuscitado para que, em nós, já não viva o lamento «não há nada a fazer» mas a esperança de quem se abre a um presente cheio de futuro: Cristo venceu a morte, e nós vencemo-la com Ele.

Santo Padre:

Carissimi pellegrini di lingua portoghese, benvenuti! Di cuore vi saluto tutti, augurandovi un Triduo Pasquale davvero santo che vi aiuti a vivere la Pasqua, pieni di gioia, consolazione e speranza, come si addice a quanti sono risorti con Cristo. Buona Pasqua!

Speaker:

Queridos peregrinos de língua portuguesa, sede bem-vindos! De coração vos saúdo a todos, desejando-vos um Tríduo Pascal verdadeiramente santo que vos ajude a viver a Páscoa, cheios de alegria, consolação e esperança, como convém a quantos ressuscitaram com Cristo. Boa Páscoa!

[00519-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua polacca

Speaker:

Drodzy bracia i siostry,

Przed nami Triduum Paschalne męki, śmierci i zmartwychwstania Chrystusa – kulminacja całego roku liturgicznego. Rozpocznie się ono jutro, Mszą św. Wieczerzy Pańskiej. Jezus, w przeddzień swojej męki ofiarował Ojcu swoje ciało i krew pod postaciami chleba i wina, a dając je apostołom za pokarm, nakazał im, by zawsze sprawowali tę ofiarę na Jego pamiątkę. Przypominając obmycie stóp liturgia wyraża sens życia Jezusa i Jego męki: „Syn Człowieczy nie przyszedł, aby Mu służono, lecz żeby służyć” (Mk 10,45).

W liturgii Wielkiego Piątku rozważamy tajemnicę śmierci Chrystusa i adorujemy krzyż. W ostatnich chwilach życia, zanim oddał Ojcu ducha, Jezus powiedział: „Wykonało się!” (por. J 19,30). To słowo oznacza, że dokonało się dzieło zbawienia, że wszystkie Pisma znajdują swoje całkowite wypełnienie w miłości Chrystusa, Baranka złożonego w ofierze. Jezus poprzez swoją ofiarę przemienił największą niesprawiedliwość w największą miłość.

Wielka Sobota to dzień, w którym Kościół rozważa „spoczynek” Chrystusa w grobie po zwycięskiej walce na krzyżu. Kościół po raz kolejny utożsamia się z Maryją: w ciemności otaczającej stworzenie pozostaje Ona sama, podtrzymując z nadzieją płomień wiary w zmartwychwstanie Jezusa.

We wspaniałej Wigilii Paschalnej, w której na nowo rozbrzmiewa Alleluja, celebrujemy zmartwychwstałego Chrystusa, centrum i cel wszechświata i historii; pełni nadziei czuwamy, oczekując Jego powtórnego przyjścia, kiedy Pascha ukaże się w pełni.

Santo Padre:

Un cordiale saluto rivolgo ai polacchi. Cari fratelli e sorelle, in questi giorni del Triduum Sacrum, rivivendo la passione del nostro Signore, entriamo nel mistero e seguiamo l’invito dell’apostolo Paolo: «Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù” (Fil 2,5). Allora la nostra sarà una “buona Pasqua”.

Domani cade il decimo anniversario della morte di San Giovanni Paolo II. Lo ricordiamo come grande Testimone di Cristo sofferente, morto e risorto, e gli chiediamo di intercedere per noi, per le famiglie, per la Chiesa, affinché la luce della risurrezione risplenda su tutte le ombre della nostra vita e ci riempia di gioia e di pace. Sia lodato Gesù Cristo!

Speaker:

Serdeczne pozdrowienie kieruję do Polaków. Drodzy bracia i siostry, w tych dniach Triduum Sacrum, przeżywając na nowo mękę naszego Pana, wejdźmy w tajemnicę i podejmijmy zachętę apostoła Pawła: „Niech was ożywiają uczucia znamienne dla Jezusa Chrystusa” (Flp 2,5). Wtedy nasze Święta będą dla nas „dobrą Paschą”.

Jutro przypada dziesiąta rocznica śmierci św. Jana Pawła II. Wspominamy go jako wielkiego świadka Chrystusa cierpiącego, umarłego i zmartwychwstałego, i prosimy go, aby wstawiał się za nami, za rodzinami i za Kościołem, by światło zmartwychwstania rozjaśniało wszelkie mroki naszego życia, i napełniało na radością i pokojem. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus!

[00520-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua araba

Speaker:

[أيها الإخوة والأخوات الأعزاء، غدًا هو خميس الأسرار. فبعد الظهر وبقداس "عشاء الرب" تبدأ الثلاثية الفصحيّة لآلام، وموت وقيامة المسيح، ذروة السنة الليتورجية بأسرها. تُفتتح الثلاثيّة بتذكار العشاء الأخير. إن يسوع، عشيّة آلامه، قدّم للآب جسده ودمه تحت شكلي الخبز والخمر وأعطاهما غذاء للرسل وأمرهم بالاستمرار بصنع هذه التقدمة لذكره. يظهر لنا إنجيل هذا الاحتفال، يسوع – كخادم – يغسل أرجل سمعان بطرس والتلاميذ الأحد عشر الآخرين. وبهذا التصرّف النبوي، يعبّر عن معنى حياته وآلامه، كخدمة لله والإخوة: "لأَنَّ ابنَ الإِنسانِ لم يَأتِ لِيُخدَم، بل لِيَخدُمَ ويَفدِيَ بِنَفْسِه جَماعةَ النَّاس". في ليتورجيّة الجمعة العظيمة نتأمّل سرّ موت المسيح ونعبد الصليب. في آخر لحظات حياته، قبل أن يسلم الروح للآب قال يسوع: "لقد تمّ!". ما معنى هذه الكلمات؟ تعني بأنَّ عمل الخلاص قد تمّ وبأن جميع الكتابات قد وجدت اكتمالها في محبّة المسيح، الحمل المذبوح. فيسوع قد حوّل بتضحيته أكبر شرّ إلى أعظم حبٍّ. أما سبت النور فهو اليوم الذي تتأمّل فيه الكنيسة "رقاد" المسيح في القبر بعد جهاد الصليب الظافر. في سبت النور تتشبّه الكنيسة، مرة أُخرى، بمريم: ويجتمع إيمانها بها هي المؤمنة الأولى والكاملة. ففي الظلمة التي تغمر الخليقة، هي وحدها التي تُبقي شعلة الإيمان متّقدةً، تترجى على غير رجاء قيامة يسوع. في عشيّة الفصح العظيمة، التي يتردّد فيها مجدّدًا صدى الـ "هللويا" نحتفل بالمسيح القائم من الموت، محور وهدف الكون والتاريخ؛ نسهر ممتلئين بالرجاء بانتظار عودته، عندما يظهر عيد الفصح بملئه. أيها الإخوة والأخوات الأعزاء، هذا هو سرّ الفصح العظيم! في هذه الليلة المقدّسة تسلمنا الكنيسة نور القائم من الموت، لكي لا يكون فينا ندم القائل: "فات الأوان..." بل الرجاء الذي ينفتح على حاضر مليء بالمستقبل: المسيح قد غلب الموت ونحن معه.]

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Medio Oriente! Cari fratelli e sorelle, entriamo nel mistero della passione del Signore e facciamo nostri gli “stessi sentimenti di Cristo Gesù”. Vi auguro una Buona Pasqua e il Signore vi benedica!

Speaker:

أُرحّبُ بالحجّاجِ الناطقينَ باللغةِ العربية، وخاصةً بالقادمينَ من الشرق الأوسط. أيها الإخوةُ والأخواتُ الأعزاء، لندخل في سرّ آلام الرب ولتكن فينا المشاعر التي هي "أَيضاً في المَسيحِ يَسوع". أتمنى لكم فصحًا مجيدًا وليبارككُم الرب!

[00521-AR.01] [Testo originale: Arabo]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua italiana. Sono lieto di accogliere gli universitari riuniti a Roma per l’incontro Internazionale UNIV e gli studenti dell’Istituto San Vincenzo de’ Paoli di Reggio Emilia, che ricordano i 150 anni di attività: vi esorto a crescere nell’amicizia con il Signore, perché “quello che serve non è una vita comoda ma un cuore innamorato”. Saluto i partecipanti alla Marcia Internazionale Montefortiana di Verona; i membri dell’Unione Camere Penali Italiane e i gruppi parrocchiali, in particolare la delegazione di Pescia. A tutti auguro che il Triduo Pasquale, centro della fede e della vita della Chiesa, sia occasione per entrare pienamente nel mistero della morte e risurrezione di Gesù.

Un pensiero speciale rivolgo ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Domani ricorre il decimo anniversario della morte di San Giovanni Paolo II: il suo esempio e la sua testimonianza sono sempre vivi tra noi. Cari giovani, imparate ad affrontare la vita con il suo ardore e il suo entusiasmo; cari ammalati, portate con gioia la croce della sofferenza come egli ci ha insegnato; e voi, cari sposi novelli, mettete sempre Dio al centro, perché la vostra storia coniugale abbia più amore e più felicità.

[00522-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0233-XX.01]