Testo in lingua spagnola
Testo in lingua italiana
Pubblichiamo di seguito il Messaggio che il Santo Padre Francesco ha inviato in occasione del "Coloquio México Santa Sede sobre movilidad humana y desarrollo", in corso dal 12 al 15 luglio a Città del Messico, organizzato dal Ministero degli Affari Esteri del Messico e dall’Ambasciata del Messico presso la Santa Sede:
Testo in lingua spagnola
«Deseo dirigir mi saludo a los organizadores, a los relatores y a los participantes en el "Coloquio México Santa Sede sobre movilidad humana y desarrollo".
La globalización es un fenómeno que nos interpela, especialmente en una de sus principales manifestaciones como lo es la emigración. Se trata de uno de los "signos" de este tiempos que vivimos y que nos recuerda las palabras de Jesús "¿Por qué no juzgan ustedes mismos lo que es justo?" (Lc. 12,57). No obstante el gran flujo de migrantes presentes en todos los continentes y en casi todos los países, la migración es vista aún como emergencia, o como un hecho circunstancial y esporádico, mientras se ha convertido ya en un elemento característico y en un desafío de nuestras sociedades.
Es un fenómeno que trae consigo grandes promesas junto a múltiples desafíos. Muchas personas obligadas a emigrar sufren y a menudo, mueren trágicamente; muchos de sus derechos son violados, son obligados a separarse de sus familias y lamentablemente continúan siendo objeto de actitudes racistas y xenófobas.
Frente a tal situación, repito aquello que he tenido oportunidad de afirmar en el Mensaje para la Jornada mundial del Migrante y del Refugiado de este año: 'Es necesario un cambio de actitud hacia los migrantes y refugiados por parte de todos. Pasar de una actitud de defensa y de miedo, de desinterés o de marginación que, al final, corresponde precisamente a la cultura del descarte, a una actitud que tenga a la base la cultura del encuentro, la única capaz de construir un mundo más justo y fraterno, un mundo mejor'.
Me urge, además, llamar la atención sobre decenas de miles de niños que emigran solos, no acompañados, para escapar a la pobreza y a las violencias: esta es una categoría de migrantes que, desde Centro America y desde México, atraviesa la frontera con los Estados Unidos de América en condiciones extremas, en busca de una esperanza que la mayoría de las veces resulta vana. Ellos aumentan día a día.
Tal emergencia humanitaria reclama en primer lugar intervención urgente, que estos menores sean acogidos y protegidos. Tales medidas, sin embargo no serán suficientes, sino son acompañadas por políticas de información sobre los peligros de un tal viaje y sobre todo, de promoción del desarrollo en sus países de origen.
Finalmente es necesario frente a este desafío, llamar la atención de toda la comunidad internacional para que puedan ser adoptadas nuevas formas de migración legal y segura. Deseo un gran éxito a la admirable iniciativa del Ministerio de Asuntos Exteriores del gobierno mexicano de organizar un coloquio de estudio y reflexión sobre el gran desafío de la emigración e imparto de corazón a cada uno de los presentes mi Bendición Apostólica.
en el Vaticano, 11 de julio de 2014
FRANCISCUS PP.
[01161-04.01] [Texto original: Español]
Testo in lingua italiana
Desidero porgere il mio saluto agli organizzatori, ai relatori e ai partecipanti al "Coloquio México Santa Sede sobre movilidad humana y desarrollo".
La globalizzazione è un fenomeno che ci interpella, specialmente in una delle sue principali manifestazioni qual è l’emigrazione. Si tratta di uno dei "segni" di questo tempo che viviamo e che ci riporta alle parole di Gesù "E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?" (Lc. 12,57). Nonostante il grande flusso di migranti presente in tutti i Continenti e in quasi tutti i Paesi, la migrazione viene ancora vista come emergenza, o come un fatto circostanziato e sporadico, mentre è ormai divenuto un elemento caratteristico e una sfida delle nostre società.
È un fenomeno che porta con sé grandi promesse insieme a molteplici sfide. Molte persone costrette all’emigrazione soffrono e, spesso, muoiono tragicamente; molti dei loro diritti sono violati, sono obbligati a separarsi dalle loro famiglie e purtroppo continuano a essere oggetto di atteggiamenti razzisti e xenofobi.
Di fronte a tale situazione, ripeto quanto ha avuto modo di affermare nel Messaggio per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato dell’anno in corso: "È necessario un cambio di atteggiamento verso i migranti e rifugiati da parte di tutti; il passaggio da un atteggiamento di difesa e di paura, di disinteresse o di emarginazione – che, alla fine, corrisponde proprio alla "cultura dello scarto" – ad un atteggiamento che abbia alla base la "cultura dell’incontro", l’unica capace di costruire un mondo più giusto e fraterno, un mondo migliore".
Mi preme, inoltre, richiamare l’attenzione sulle decine di migliaia di bambini che emigrano soli, non accompagnati, per sfuggire alla povertà e alla violenza: è questa una categoria di migranti che, dal Centroamerica e dal Messico attraversa la frontiera con gli Stati Uniti d’America in condizioni estreme, in cerca di una speranza che la maggior parte delle volte risulta vana. Essi aumentano di giorno in giorno. Tale emergenza umanitaria richiede, come primo, urgente intervento, che questi minori siano accolti e protetti. Tali misure, tuttavia, non saranno sufficienti, ove non siano accompagnate da politiche di informazione circa i pericoli di un tale viaggio e, soprattutto, di promozione dello sviluppo nei loro Paesi di origine. È, infine, necessario, di fronte a questa sfida richiamare l’attenzione di tutta la Comunità Internazionale affinché possano essere adottate nuove forme di migrazione legale e sicura.
Auguro pieno successo alla lodevole iniziativa del Ministero degli Affari Esteri del Governo messicano di organizzare un colloquio di studio e di riflessione sulla grande sfida dell’emigrazione e imparto di cuore ad ognuno dei presenti la mia Benedizione Apostolica.
dal Vaticano, 11 luglio 2014
FRANCISCUS PP.
[01161-01.01] [Testo originale: Italiano]
[B0519-XX.01]