CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLA LETTERA DEL SANTO PADRE PER IL VII INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE ● INTERVENTO DELL’EM.MO CARD. ENNIO ANTONELLI
● INTERVENTO DI S.E. MONS. ERMINIO DE SCALZI
● SPIEGAZIONE DEL LOGO DEL VII INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE
Alle ore 11.30 di questa mattina, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, ha luogo la Conferenza stampa di presentazione della Lettera del Papa per il VII Incontro Mondiale delle Famiglie che si svolgerà a Milano dal 30 maggio al 3 giugno 2012, sul tema: "La famiglia: il lavoro e la festa".
Intervengono: l’Em.mo Card. Ennio Antonelli, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia; S.E. Mons. Jean Laffitte, Segretario del medesimo Pontificio Consiglio; Mons. Carlos Simón Vázquez, Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio; P. Gianfranco Grieco, O.F.M. Conv., Capo ufficio del medesimo Pontificio Consiglio; S.E. Mons. Erminio De Scalzi, Vescovo tit. di Arbano, Ausiliare dell’Arcidiocesi di Milano, Delegato del Cardinale Arcivescovo Dionigi Tettamanzi per l’organizzazione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie; Don Davide Milani, responsabile delle comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Milano.
Pubblichiamo di seguito gli interventi dell’Em.mo Card. Ennio Antonelli e di S.E. Mons. Erminio De Scalzi:
● INTERVENTO DELL’EM.MO CARD. ENNIO ANTONELLI
Il VII Incontro Mondiale delle Famiglie si terrà a Milano dal 30 maggio al 3 giugno 2012. La lettera del Santo Padre del 23 agosto 2010 viene resa pubblica oggi. Essa dà anche indicazioni generali e concrete, per la preparazione e per lo svolgimento dell’importante evento milanese. Suggerisce che nell’anno 2011, XXX anniversario della Familiaris Consortio, si attui "un valido itinerario con iniziative a livello parrocchiale, diocesano e nazionale, mirate a mettere in luce esperienze di lavoro e di festa nei loro aspetti più veri e positivi, con particolare riguardo all’incidenza sul vissuto concreto delle famiglie". Si tratta di fare discernimento sulle situazioni di fatto esistenti e di dare risonanza alle testimonianze e alle esperienze più valide e significative, allo scopo di stimolare la crescita del bene e sensibilizzare l’opinione pubblica a vantaggio della famiglia. Le lettera sottolinea che l’Incontro di Milano sarà "fruttuoso", solo se sarà preceduto da un percorso di riflessione, preghiera e impegno pratico nelle Chiese locali. Quanto poi al programma dei cinque giorni a Milano, il Papa raccomanda che sia curato "in modo da armonizzare compiutamente le varie dimensioni: preghiera comunitaria, riflessione teologica e pastorale, momenti di fraternità e di scambio fra le famiglie ospiti e quelle del territorio, risonanza mediatica". Una adeguata attenzione a questo suggerimento, ferme restando le due celebrazioni conclusive, la Festa delle testimonianze e la Messa solenne, che saranno presiedute personalmente dal Santo Padre, sembra richiedere che nei primi tre giorni si aggiungano al Congresso Teologico Pastorale altre iniziative per coinvolgere maggiormente la gente comune e speciali categorie di persone.
La lettera di Benedetto XVI illustra brevemente anche il tema del VII Incontro Mondiale che egli stesso precedentemente aveva scelto: "La famiglia: il lavoro e la festa". Gli elementi, che ci offre, sono preziosi per orientare la riflessione sia nelle Chiese locali durante il percorso preparatorio sia a Milano nello svolgimento dell’evento ecclesiale. Il lavoro e la festa sono da considerare non come problematiche a se stanti e in tutta la loro ampiezza, ma solo in relazione alla famiglia, in quanto influiscono fortemente sulla vita di essa. La lettera con un rapido accenno all’antropologia biblica dei primi capitoli del Genesi presenta la famiglia, il lavoro e la festa come benedizioni e doni di Dio, intimamente collegati tra loro e necessari allo sviluppo umano integrale. Come commento si può aggiungere che l’uomo, per vivere e svilupparsi, ha bisogno sia dei beni strumentali, che sono voluti in vista di qualcos’altro, sia dei beni gratuiti, che sono voluti per se stessi. Appartengono alla prima categoria il lavoro, la tecnica, il mercato, il denaro; appartengono alla seconda categoria la famiglia, l’amicizia, la solidarietà, la poesia, la musica, l’arte, la spiritualità, la festa. La compresenza dell’utile e del gratuito, come felicemente ha sottolineato la recente enciclica Caritas in Veritate, è indispensabile per le persone, per la società e per la stessa efficienza economica. Purtroppo la logica del massimo profitto tende a gonfiare la produzione e i consumi a danno delle relazioni umane e dei valori spirituali. Il giorno festivo risulta compromesso dal lavoro no-stop oppure diventa il fine settimana dedicato all’evasione mediante i cosiddetti riti di massa in discoteca, allo stadio, al mare, o dedicato ai consumi mediante l’affollata frequentazione dei supermercati, le nuove cattedrali delle città-mercato.
L’individuo (single) è considerato più funzionale della famiglia alle esigenze dell’economia, in quanto è più disponibile alla mobilità, più disposto a dare tempo ed energie, più propenso ai consumi. La famiglia a sua volta è privatizzata e ridotta a luogo di affetti e di gratificazione individuale; non riceve adeguato sostegno culturale, giuridico, economico, politico; subisce il pesante condizionamento di complesse dinamiche disgregatrici, tra le quali hanno un’incidenza, tutt’altro che trascurabile, l’organizzazione del lavoro e lo scadimento della festa a "tempo libero". Il tema dunque dell’Incontro Mondiale di Milano, se approfondito seriamente a livello personale e sociale, culturale e pastorale, può diventare un importante contributo alla difesa e promozione dell’umano autentico nel mondo di oggi, a cominciare da nuovi stili di vita familiare.
A riguardo, la lettera del Papa esorta a "promuovere una riflessione e un impegno rivolto a conciliare le esigenze e i tempi del lavoro con quelli della famiglia e a ricuperare il senso vero della festa, specialmente della domenica, pasqua settimanale, giorno del Signore e giorno dell’uomo, giorno della famiglia, della comunità e della solidarietà". In ambito economico, secondo la linea suggerita dall’enciclica Caritas in Veritate, occorre rendersi conto sempre più che è possibile fare impresa perseguendo fini di utilità sociale, mirando non al massimo profitto a qualsiasi costo, ma al giusto profitto, compatibile con le esigenze dei lavoratori, delle famiglie, della società, della protezione dell’ambiente, offrendo nei rapporti di lavoro una flessibilità a misura di famiglia, cosa per altro assai diversa dalla precarietà. In ambito familiare occorre incoraggiare la ridistribuzione dei compiti domestici e la scelta del lavoro extra domestico di comune accordo da parte dei coniugi, l’assunzione di uno stile di vita ispirato alla sobrietà, alla cura delle relazioni personali, all’apertura verso la comunità ecclesiale e le necessità del prossimo. Occorre infine che il giorno festivo sia celebrato in modo da illuminare il senso della vita e del lavoro stesso, rafforzando la coesione della famiglia e il suo inserimento nella comunità più grande, ravvivando il rapporto con la persona di Cristo, Signore e Salvatore, che ci accompagna nel nostro cammino quotidiano. L’autentica esperienza festiva può accrescere la bellezza e il gusto della vita familiare secondo il detto sapienziale: "Un dolore condiviso è dimezzato; una gioia condivisa è raddoppiata".
[01271-01.01] [Testo originale: Italiano]
● INTERVENTO DI S.E. MONS. ERMINIO DE SCALZI
Desidero esprimere la gioia del cardinale Dionigi Tettamanzi e dell’intera Diocesi ambrosiana per la scelta di Milano quale sede ospitante l’incontro mondiale delle famiglie del 2012, dal titolo "La Famiglia: il lavoro e la festa". Siamo assai grati al Santo Padre Benedetto XVI per aver affidato questo compito alla Chiesa che è in Milano. Rappresenta per noi un grande onore e un forte stimolo ad impegnarci sempre più nel segno dell’attenzione pastorale alle famiglie, con uno sguardo aperto alla mondialità.
La speranza, come ha detto il cardinale Tettamanzi, è che questo incontro arricchisca tutte le Chiese locali, così che sempre più la famiglia possa essere "formatrice ai valori umani e cristiani".
Il tema scelto da Sua Santità per l’evento di Milano 2012 è particolarmente carico di significato. Sulla scia dei precedenti Incontri mondiali, e quasi come loro sviluppo, la VII edizione sarà caratterizzata da temi che, mantenendo un forte carattere ecclesiale, hanno una rilevante valenza sociale e civile.
Le due questioni poste al centro dell’attenzione (il lavoro e la festa) interessano particolarmente la nostra società: il problema del lavoro è di scottante attualità, ma anche quello della festa merita non minore attenzione. Stiamo parlando infatti di dimensioni entrambe necessarie e strettamente connesse al punto che si danno significato l’una con l’altra.
Milano si sente particolarmente interpellata dal tema dell’Incontro, anche perché la tradizionale laboriosità ambrosiana può correre il rischio di porre il lavoro e la professione al centro della vita sacrificando la festa, anziché considerarle entrambe, come scrive il Santo Padre, "doni e benedizioni di Dio per aiutarci a vivere un’esistenza pienamente umana".
Cercheremo in ogni modo di essere all’altezza della responsabilità ricevuta, proponendo un ulteriore livello di riflessione in merito alle problematiche economiche e agli stili di vita – spesso insostenibili – cui la società del consumo ci spinge. Al riguardo credo che sarebbe significativo se riuscissimo ad accogliere a Milano soprattutto le famiglie povere del Sud del mondo. Penso a chi vive in Paesi dove è difficile far sentire la propria voce. È importante che i rappresentanti di queste famiglie possano portare la loro testimonianza di vita e raccontarci come intendono il lavoro e la festa in relazione al nucleo familiare.
[01273-01.01] [Testo originale: Italiano]
● SPIEGAZIONE DEL LOGO DEL VII INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE
Il logo pone al centro l’immagine stilizzata del Duomo. Questa scelta da un lato identifica il luogo ove avverrà il VII Incontro Mondiale delle Famiglie, dall’altro sta a rappresentare l’abbraccio di Maria Nascente alle famiglie che da tutto il mondo raggiungeranno Milano.
La famiglia si staglia davanti alla cattedrale ed è la cattedrale stessa a racchiudere e definire le figure delle persone.
Ciò sta a rappresentare come la fede sia la guida affinché la famiglia possa sviluppare al suo interno tutti i valori cristiani e umani.
L’atteggiamento gioioso dei componenti della famiglia descrive un’occasione di festa e i colori che compongono la cattedrale disegnano un evento il cui orizzonte è il mondo intero.
[01283-01.01]
[B0573-XX.02]