L’UDIENZA GENERALE ● CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA
● SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE
● SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE
● APPELLO DEL SANTO PADRE
L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre - proveniente in elicottero dalla residenza estiva di Castel Gandolfo - ha incontrato gruppi di pellegrini e di fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana, il Papa si è soffermato sulla figura di Santa Chiara d’Assisi.
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti. Infine ha pronunciato un appello per il rispetto della libertà religiosa e a favore della riconciliazione e della pace in India, in Pakistan e in Afghanistan.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.
Al termine, il Santo Padre è rientrato a Castel Gandolfo.
● CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA
Cari fratelli e sorelle,
una delle Sante più amate è senz’altro santa Chiara d’Assisi, vissuta nel XIII secolo, contemporanea di san Francesco. La sua testimonianza ci mostra quanto la Chiesa tutta sia debitrice a donne coraggiose e ricche di fede come lei, capaci di dare un decisivo impulso per il rinnovamento della Chiesa.
Chi era dunque Chiara d’Assisi? Per rispondere a questa domanda possediamo fonti sicure: non solo le antiche biografie, come quella di Tommaso da Celano, ma anche gli Atti del processo di canonizzazione promosso dal Papa solo pochi mesi dopo la morte di Chiara e che contiene le testimonianze di coloro che vissero accanto a lei per molto tempo.
Nata nel 1193, Chiara apparteneva ad una famiglia aristocratica e ricca. Rinunciò a nobiltà e a ricchezza per vivere umile e povera, adottando la forma di vita che Francesco d’Assisi proponeva. Anche se i suoi parenti, come accadeva allora, stavano progettando un matrimonio con qualche personaggio di rilievo, Chiara, a 18 anni, con un gesto audace ispirato dal profondo desiderio di seguire Cristo e dall’ammirazione per Francesco, lasciò la casa paterna e, in compagnia di una sua amica, Bona di Guelfuccio, raggiunse segretamente i frati minori presso la piccola chiesa della Porziuncola. Era la sera della Domenica delle Palme del 1211. Nella commozione generale, fu compiuto un gesto altamente simbolico: mentre i suoi compagni tenevano in mano torce accese, Francesco le tagliò i capelli e Chiara indossò un rozzo abito penitenziale. Da quel momento era diventata la vergine sposa di Cristo, umile e povero, e a Lui totalmente si consacrava. Come Chiara e le sue compagne, innumerevoli donne nel corso della storia sono state affascinate dall’amore per Cristo che, nella bellezza della sua Divina Persona, riempie il loro cuore. E la Chiesa tutta, per mezzo della mistica vocazione nuziale delle vergini consacrate, appare ciò che sarà per sempre: la Sposa bella e pura di Cristo.
In una delle quattro lettere che Chiara inviò a sant’Agnese di Praga, la figlia del re di Boemia, che volle seguirne le orme, parla di Cristo, suo diletto Sposo, con espressioni nunziali, che possono stupire, ma che commuovono: "Amandolo, siete casta, toccandolo, sarete più pura, lasciandovi possedere da lui siete vergine. La sua potenza è più forte, la sua generosità più elevata, il suo aspetto più bello, l’amore più soave e ogni grazia più fine. Ormai siete stretta nell’abbraccio di lui, che ha ornato il vostro petto di pietre preziose… e vi ha incoronata con una corona d’oro incisa con il segno della santità" (Lettera prima: FF, 2862).
Soprattutto al principio della sua esperienza religiosa, Chiara ebbe in Francesco d’Assisi non solo un maestro di cui seguire gli insegnamenti, ma anche un amico fraterno. L’amicizia tra questi due santi costituisce un aspetto molto bello e importante. Infatti, quando due anime pure ed infiammate dallo stesso amore per Dio si incontrano, esse traggono dalla reciproca amicizia uno stimolo fortissimo per percorrere la via della perfezione. L’amicizia è uno dei sentimenti umani più nobili ed elevati che la Grazia divina purifica e trasfigura. Come san Francesco e santa Chiara, anche altri santi hanno vissuto una profonda amicizia nel cammino verso la perfezione cristiana, come san Francesco di Sales e santa Giovanna Francesca di Chantal. Ed è proprio san Francesco di Sales che scrive: "È bello poter amare sulla terra come si ama in cielo, e imparare a volersi bene in questo mondo come faremo eternamente nell'altro. Non parlo qui del semplice amore di carità, perché quello dobbiamo averlo per tutti gli uomini; parlo dell'amicizia spirituale, nell'ambito della quale, due, tre o più persone si scambiano la devozione, gli affetti spirituali e diventano realmente un solo spirito" (Introduzione alla vita devota III, 19).
Dopo aver trascorso un periodo di qualche mese presso altre comunità monastiche, resistendo alle pressioni dei suoi familiari che inizialmente non approvarono la sua scelta, Chiara si stabilì con le prime compagne nella chiesa di san Damiano dove i frati minori avevano sistemato un piccolo convento per loro. In quel monastero visse per oltre quarant’anni fino alla morte, avvenuta nel 1253. Ci è pervenuta una descrizione di prima mano di come vivevano queste donne in quegli anni, agli inizi del movimento francescano. Si tratta della relazione ammirata di un vescovo fiammingo in visita in Italia, Giacomo di Vitry, il quale afferma di aver trovato un grande numero di uomini e donne, di qualunque ceto sociale che "lasciata ogni cosa per Cristo, fuggivano il mondo. Si chiamavano frati minori e sorelle minori e sono tenuti in grande considerazione dal signor papa e dai cardinali… Le donne … dimorano insieme in diversi ospizi non lontani dalle città. Nulla ricevono, ma vivono del lavoro delle proprie mani. E sono grandemente addolorate e turbate, perché vengono onorate più che non vorrebbero, da chierici e laici" (Lettera dell’ottobre 1216: FF, 2205.2207).
Giacomo di Vitry aveva colto con perspicacia un tratto caratteristico della spiritualità francescana cui Chiara fu molto sensibile: la radicalità della povertà associata alla fiducia totale nella Provvidenza divina. Per questo motivo, ella agì con grande determinazione, ottenendo dal Papa Gregorio IX o, probabilmente, già dal papa Innocenzo III, il cosiddetto Privilegium Paupertatis (cfr FF, 3279). In base ad esso, Chiara e le sue compagne di san Damiano non potevano possedere nessuna proprietà materiale. Si trattava di un’eccezione veramente straordinaria rispetto al diritto canonico vigente e le autorità ecclesiastiche di quel tempo lo concessero apprezzando i frutti di santità evangelica che riconoscevano nel modo di vivere di Chiara e delle sue sorelle. Ciò mostra come anche nei secoli del Medioevo, il ruolo delle donne non era secondario, ma considerevole. A questo proposito, giova ricordare che Chiara è stata la prima donna nella storia della Chiesa che abbia composto una Regola scritta, sottoposta all’approvazione del Papa, perché il carisma di Francesco d’Assisi fosse conservato in tutte le comunità femminili che si andavano stabilendo numerose già ai suoi tempi e che desideravano ispirarsi all’esempio di Francesco e di Chiara.
Nel convento di san Damiano Chiara praticò in modo eroico le virtù che dovrebbero contraddistinguere ogni cristiano: l’umiltà, lo spirito di pietà e di penitenza, la carità. Pur essendo la superiora, ella voleva servire in prima persona le suore malate, assoggettandosi anche a compiti umilissimi: la carità, infatti, supera ogni resistenza e chi ama compie ogni sacrificio con letizia. La sua fede nella presenza reale dell’Eucaristia era talmente grande che, per due volte, si verificò un fatto prodigioso. Solo con l’ostensione del Santissimo Sacramento, allontanò i soldati mercenari saraceni, che erano sul punto di aggredire il convento di san Damiano e di devastare la città di Assisi.
Anche questi episodi, come altri miracoli, di cui si conservava la memoria, spinsero il Papa Alessandro IV a canonizzarla solo due anni dopo la morte, nel 1255, tracciandone un elogio nella Bolla di canonizzazione in cui leggiamo: "Quanto è vivida la potenza di questa luce e quanto forte è il chiarore di questa fonte luminosa. Invero, questa luce si teneva chiusa nel nascondimento della vita claustrale e fuori irradiava bagliori luminosi; si raccoglieva in un angusto monastero, e fuori si spandeva quanto è vasto il mondo. Si custodiva dentro e si diffondeva fuori. Chiara infatti si nascondeva; ma la sua vita era rivelata a tutti. Chiara taceva, ma la sua fama gridava" (FF, 3284). Ed è proprio così, cari amici: sono i santi coloro che cambiano il mondo in meglio, lo trasformano in modo duraturo, immettendo le energie che solo l’amore ispirato dal Vangelo può suscitare. I santi sono i grandi benefattori dell’umanità!
La spiritualità di santa Chiara, la sintesi della sua proposta di santità è raccolta nella quarta lettera a Sant’Agnese da Praga. Santa Chiara adopera un’immagine molto diffusa nel Medioevo, di ascendenze patristiche, lo specchio. Ed invita la sua amica di Praga a riflettersi in quello specchio di perfezione di ogni virtù che è il Signore stesso. Ella scrive: "Felice certamente colei a cui è dato godere di questo sacro connubio, per aderire con il profondo del cuore [a Cristo], a colui la cui bellezza ammirano incessantemente tutte le beate schiere dei cieli, il cui affetto appassiona, la cui contemplazione ristora, la cui benignità sazia, la cui soavità ricolma, il cui ricordo risplende soavemente, al cui profumo i morti torneranno in vita e la cui visione gloriosa renderà beati tutti i cittadini della celeste Gerusalemme. E poiché egli è splendore della gloria, candore della luce eterna e specchio senza macchia, guarda ogni giorno questo specchio, o regina sposa di Gesù Cristo, e in esso scruta continuamente il tuo volto, perché tu possa così adornarti tutta all’interno e all’esterno… In questo specchio rifulgono la beata povertà, la santa umiltà e l’ineffabile carità" (Lettera quarta: FF, 2901-2903).
Grati a Dio che ci dona i Santi che parlano al nostro cuore e ci offrono un esempio di vita cristiana da imitare, vorrei concludere con le stesse parole di benedizione che santa Chiara compose per le sue consorelle e che ancora oggi le Clarisse, che svolgono un prezioso ruolo nella Chiesa con la loro preghiera e con la loro opera, custodiscono con grande devozione. Sono espressioni in cui emerge tutta la tenerezza della sua maternità spirituale: "Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni con le quali il Padre delle misericordie benedisse e benedirà in cielo e in terra i figli e le figlie, e con le quali un padre e una madre spirituale benedisse e benedirà i suoi figli e le sue figlie spirituali. Amen" (FF, 2856).
[01197-01.01] [Testo originale: Italiano]
● SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE
○ Sintesi della catechesi in lingua francese
○ Sintesi della catechesi in lingua inglese
○ Sintesi della catechesi in lingua tedesca
○ Sintesi della catechesi in lingua spagnola
○ Sintesi della catechesi in lingua portoghese
○ Sintesi della catechesi in lingua francese
Abandonnant tout, la noble Claire d’Assise, à 18 ans, rejoignit saint François. Il fut pour elle un maître qui l’enseigna et un ami. Leur amitié fut un puissant stimulant pour parcourir le chemin vers la sainteté. François et Claire se sont complétés dans leur recherche de Dieu, capable d’unir dans un même esprit ceux qui la partagent. Les deux saints ont fondé leur vie sur la même radicalité de l’Evangile. Pendant 40 ans, Claire vécut avec ses compagnes dans l’humilité, la joie et dans une pauvreté totale, se confiant totalement en la Providence divine. Du couvent de Saint-Damien, la lumière qui semblait cachée par la vie cloîtrée se répandit peu à peu au dehors jusqu’aux confins du monde. Première femme à rédiger une Règle écrite qui reçut l’approbation pontificale, Claire eut ainsi un rôle considérable dans l’Eglise, lui donnant une impulsion décisive pour son renouvellement. Les innombrables fruits que continue de produire son charisme, en témoignent. A travers la vocation nuptiale de la Vie consacrée, l’Eglise apparaît ce qu’elle est et sera pour toujours : l’Epouse du Christ. Chers amis, les saints et les saintes sont les grands bienfaiteurs de l’humanité. Ils renouvellent le monde en répandant l’amour inspiré par l’Evangile. Puissions-nous, comme eux, nous laisser instruire par « la bienheureuse pauvreté, la sainte humilité et l’inexprimable charité » du Christ !
Je salue les francophones présents et plus particulièrement les participants au pèlerinage promu par la Conférence épiscopale de Guinée, et conduits par l’Evêque de N’Zérékoré, Mgr Guilavogui, et ceux du Diocèse de Nancy, en France, guidés par Mgr Papin. Je n’oublie pas les pèlerins de la Martinique, de Dijon et d’ailleurs. Puisse Dieu vous bénir ! Bon séjour à Rome !
[01198-03.01] [Texte original: Français]
○ Sintesi della catechesi in lingua inglese
Dear Brothers and Sisters,
Our catechesis today deals with Saint Clare of Assisi, the great mystic, friend of Saint Francis and foundress of the Poor Clare Nuns. Born to a family of means, Clare chose to embrace a life of radical poverty, chastity and trust in God’s providence; received by Francis, she consecrated herself completely to Christ and, together with her companions, embraced the common life in the Church of San Damiano in Assisi. The spiritual friendship between Clare and Francis reminds us of how the great saints have found in such friendships a powerful impetus to greater love of Christ and renewed strength in the pursuit of the way of perfection. Clare’s Rule, the first written by a woman, sought to preserve and foster the Franciscan charism in the growing number of women’s communities which followed the example of Francis and her own. Her spirituality, nourished by the Eucharist, was based on the loving contemplation of Christ as the source and perfection of every virtue. Saint Clare shows us the value of consecrated virginity as an image of the Church’s love for her divine Spouse, and the decisive role played by courageous and faith-filled women to the Church’s renewal in every age.
I welcome the pilgrimage group from Iran, in the company of Archbishop Thomas Meram. My cordial greeting also goes to the participants in the international symposium of Benedictine Nuns and Sisters. I also greet those taking part in the biennial meeting of KPMG International. Upon all the English-speaking visitors present at today’s Audience, especially the pilgrim groups from England, Scotland, Sweden, the United Arab Emirates, Australia and the United States of America, I invoke God’s abundant blessings.
[01199-02.01] [Original text: English]
○ Sintesi della catechesi in lingua tedesca
Liebe Brüder und Schwestern!
In der Reihe der Katechesen über große Frauengestalten der Kirche im Mittelalter möchte ich heute die hl. Klara vorstellen. Sie war Zeitgenossin des hl. Franz von Assisi und gründete im 13. Jahrhundert den weiblichen Zweig der franziskanischen Ordensfamilie. Angespornt vom Vorbild des hl. Franz, hat auch Klara mit 18 Jahren dem Reichtum dieser Welt und ihres adeligen Elternhauses in Assisi auf radikale Weise entsagt. Statt einer geplanten standesgemäßen Heirat wollte sie jungfräuliche Braut Christi sein, »denn«, so schreibt sie an die hl. Agnes von Prag, »wahrhaft glücklich, wem es gegeben wird, […] mit allen Fasern des Herzens [Christus] anzuhangen, […] dessen Liebe reich beschenkt, dessen Betrachtung erquickt, dessen Güte erfüllt […] und dessen glorreicher Anblick selig machen wird«. In dem von ihr gegründeten Kloster bei der Kirche von San Damiano lebte sie über vierzig Jahre in großer Demut, ohne jeden Besitz und ganz im Vertrauen auf die göttliche Vorsehung. Aber obwohl sie verborgen, von der Welt sozusagen abgeschlossen war, strahlte das Licht ihres Lebens über die Klostermauern hinaus, und bis heute folgen die Klarissen-Schwestern der ersten von einer Frau verfaßten Ordensregel. Durch die Heiligsprechung schon zwei Jahre nach ihrem Tod wurde das von ihr verkörperte Ideal ein leuchtendes Beispiel für die ganze Kirche.
Ganz herzlich begrüße ich die deutschsprachigen Pilger und Besucher; und aus den Niederlanden die Verantwortlichen und Seminaristen des Theologischen Instituts Sint Willibrord des Bistums Haarlem-Amsterdam in Begleitung von Bischof Joseph Maria Punt. Allein die Heiligen können die Welt dauerhaft zum Besseren verändern, denn durch sie werden die Kräfte wirksam, die der Welt wirklich helfen und die nur aus der Liebe zu Christus kommen können. Gehen wir also in ihre Schule und lassen wir uns von ihnen zum Herrn führen. Euch allen wünsche ich eine gesegnete Zeit in Rom.
[01200-05.01] [Originalsprache: Deutsch]
○ Sintesi della catechesi in lingua spagnola
Queridos hermanos y hermanas:
Siguiendo con este ciclo de catequesis dedicadas a grandes mujeres, relevantes en la historia de la Iglesia, quisiera hablar hoy de una de las santas más amadas, Clara de Asís.
Nació en mil ciento noventa y tres, en el seno de una familia rica y aristocrática. Siendo todavía muy joven, sus parientes proyectaban casarla con un personaje de relieve, pero a los dieciocho años, en compañía de una amiga, e inspirada por un profundo deseo de seguir a Cristo, dejó la casa paterna. Se incorporó al grupo de los hermanos menores, en la Iglesia de la Porziuncula. Fue el mismo San Francisco el que la acogió y, en una sencilla ceremonia, le cortó su cabello y le impuso un hábito penitencial. Desde ese momento, Clara se convertía en esposa de Cristo, humilde y pobre, y a Él se consagró totalmente. Se estableció, con las primeras hermanas, en la Iglesia de San Damián, y en aquel monasterio vivió más de cuarenta años, hasta su muerte en mil doscientos cincuenta y tres.
Esta santa fue la primera mujer de la historia que escribió una Regla. Ésta se ha mantenido y todavía se mantiene en muchos monasterios. Está basada en la humildad, en el espíritu de piedad y penitencia, y en la caridad. Dos años después de su muerte, el Papa Alejandro cuarto la canonizó.
Saludo a los peregrinos de lengua española, en particular a los profesores y alumnos de la Arquidiócesis de Salta, y a los sacerdotes de la diócesis de Autlán, acompañados por su Pastor, Monseñor Gonzalo Galván Castillo. Os invito a agradecer a Dios el precioso papel que, con sus obras y oraciones, desempeñan las Clarisas, como tantas otras religiosas de clausura, para bien de toda la Iglesia.
Muchas gracias.
[01201-04.01] [Texto original: Español]
○ Sintesi della catechesi in lingua portoghese
Queridos irmãos e irmãs,
Clara de Assis foi um verdadeiro clarão luminoso que brilhou na Idade Média, sendo uma das santas mais amadas pelo povo cristão. Seu profundo desejo de seguir Cristo e sua amizade fraterna e grande admiração por São Francisco de Assis a inspirou a deixar a vida aristocrática e rica da sua casa paterna para consagrar-se inteiramente a Cristo, pobre e humilde. Temos aqui um exemplo de como a amizade é um dos sentimentos humanos mais nobres e elevados, que a graça divina purifica e transfigura. Decidida a viver uma pobreza radical associada com uma confiança total na providência divina, conseguiu obter um privilégio papal para que, no seu convento de São Damião, ninguém possuísse qualquer propriedade material. Brilhou pela prática heróica da virtude da humildade, servindo a todas as irmãs com alegria, e pela sua grande fé na Eucaristia. Pela sua grande fama de santidade, foi canonizada somente dois anos após a sua morte.
A minha saudação a todos peregrinos de língua portuguesa, nomeadamente para os grupos vindos do Brasil e para os fiéis da Torreira e da diocese da Guarda, em Portugal. Que a graça de Deus, pela intercessão de Santa Clara, fortaleça a vossa vida para mostrardes a todos a felicidade que é amar Jesus Cristo. De coração, dou-vos a minha Bênção, extensiva às vossas famílias e comunidades.
[01202-06.01] [Texto original: Português]
● SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE
○ Saluto in lingua polacca
○ Saluto in lingua lituana
○ Saluto in lingua slovacca
○ Saluto in lingua croata
○ Saluto in lingua italiana
○ Saluto in lingua polacca
Drodzy polscy pielgrzymi. Dziś przypada wspomnienie Matki Bożej Bolesnej. Powracają na pamięć słowa ukrzyżowanego Pana: „Niewiasto, oto syn Twój", „Oto Matka twoja". Chrystus sam zawierza swojej Matce Jana, a wraz z nim wszystkie pokolenia uczniów. Zaprośmy Ją do domu naszej codzienności, aby Jej opieka i wstawiennictwo były dla nas wsparciem w czasie pomyślnym i w dniach cierpienia. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.
[Cari pellegrini polacchi. Oggi commemoriamo la Beata Maria Vergine Addolorata. Ritornano alla memoria le parole del Signore crocifisso: "Donna, ecco il tuo figlio", "Ecco la tua Madre". Cristo stesso affida alla Madre Giovanni e con lui tutte le generazioni dei discepoli. InvitiamoLa nella casa del nostro quotidiano, perché la sua protezione e la sua intercessione siano per noi un sostegno nel tempo della serenità e nei giorni di sofferenza. Sia lodato Gesù Cristo!]
[01203-09.01] [Testo originale: Polacco]
○ Saluto in lingua lituana
Nuoširdžiai sveikinu maldininkus iš Lietuvos. Brangūs bičiuliai, linkiu, kad kelionė į Romą sustiprintų jumyse įsitikinimą, jog esate Kristaus Bažnyčios nariai. Laiminu jus kiekvieną.
[Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini provenienti dalla Lituania, Cari amici, auspico che la vostra visita a Roma rafforzi la consapevolezza della vostra appartenenza alla Chiesa di Cristo. A ciascuno la mia Benedizione.]
[01204-AA.01] [Testo originale: Lituano]
○ Saluto in lingua slovacca
S láskou vítam slovenských pútnikov, osobitne z Nitry, Smoleníc, Suchej nad Parnou, Vranova - Čemerného ako aj Chrámový zbor Fraňa Madvu z Nitrianskeho Rudna.
Bratia a sestry, dnes Slovensko slávi slávnosť svojej hlavnej patrónky, Sedembolestnej Panny Márie. Ježiš ju dal za Matku každému z nás. Ona nech vás matersky sprevádza na ceste k Nemu. Rád žehnám vás i vašich drahých. Pochválený buď Ježiš Kristus!
[Con affetto do il benvenuto ai pellegrini slovacchi, particolarmente a quelli provenienti da Nitra, Smolenice, Suchá nad Parnou, Vranov - Čemerné, come pure al Coro Fraňo Madva da Nitrianske Rudno.
Fratelli e sorelle, oggi la Slovacchia celebra la solennità della sua Patrona principale, la Vergine Addolorata. Gesù l’ha donata come madre ad ognuno di noi. Ella vi accompagni maternamente sulla via verso di lui. Volentieri benedico voi ed i vostri cari. Sia lodato Gesù Cristo!]
[01205-AA.01] [Testo originale: Slovacco]
○ Saluto in lingua croata
S radošću pozdravljam sve hrvatske hodočasnike, a na poseban način policajce i djelatnike Policijske uprave iz Splita. Dragi prijatelji, neka Božji blagoslov bude uvijek nad vama i nad vašim obiteljima te vas trajno čuva u radosti i miru. Hvaljen Isus i Marija!
[Con gioia saluto tutti i pellegrini Croati, e in modo particolare i poliziotti e gli ufficiali della Questura di Split. Cari amici, la benedizione di Dio sia sempre su di voi e sulle vostre famiglie e vi custodisca nella gioia e nella pace. Siano lodati Gesù e Maria!]
[01206-AA.01] [Testo originale: Croato]
○ Saluto in lingua italiana
Rivolgo un cordiale benvenuto a tutti i pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i rappresentanti dell’Associazione Mondo Libero; i fedeli della diocesi di Chiavari, accompagnati dal loro Vescovo Mons. Alberto Tanasini; gli esponenti dell’Associazione Nazionale Bersaglieri. A tutti assicuro la mia preghiera perché il Signore accompagni sempre con la sua grazia le vostre aspirazioni e i vostri propositi.
Desidero ora salutare con particolare affetto i giovani, gli ammalati e gli sposi novelli. Facciamo oggi memoria della Beata Vergine Maria Addolorata, che con fede sostò presso la croce del suo Figlio. Cari giovani, non abbiate paura di restare anche voi come Maria presso la Croce. Il Signore vi infonderà il coraggio di superare ogni ostacolo nella vostra quotidiana esistenza. E voi, cari ammalati, possiate trovare in Maria conforto e sostegno per apprendere dal Signore Crocifisso il valore salvifico della sofferenza. Voi, cari sposi novelli, rivolgetevi con fiducia nei momenti di difficoltà alla Vergine Addolorata, che vi aiuterà ad affrontarli con la sua materna intercessione.
[01207-01.01] [Testo originale: Italiano]
● APPELLO DEL SANTO PADRE
Seguo con preoccupazione gli avvenimenti verificatisi in questi giorni in varie regioni dell’Asia meridionale, specialmente in India, in Pakistan ed in Afghanistan. Prego per le vittime e chiedo che il rispetto della libertà religiosa e la logica della riconciliazione e della pace prevalgano sull’odio e sulla violenza.
[01212-01.01] [Testo originale: Italiano]
[B0540-XX.01]