CONFERENZA STAMPA IN OCCASIONE DELLA RIAPERTURA DELLA BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA AL TERMINE DEI LAVORI DI RESTAURO ● INTERVENTO DELL’EM.MO CARD. RAFFAELE FARINA, S.D.B.
● INTERVENTO DI MONS. CESARE PASINI
● INTERVENTO DELL’ING. PIER CARLO CUSCIANNA
● INTERVENTO DEL DOTT. GIOVANNI GIAVAZZI
Alle ore 11.30 di questa mattina, nel Salone Sistino della Biblioteca Apostolica Vaticana, ha luogo la Conferenza Stampa in occasione della riapertura della Biblioteca Apostolica Vaticana, al termine dei lavori di restauro.
Intervengono: l’Em.mo Card. Raffaele Farina, S.D.B., Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa; Mons. Cesare Pasini, Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana; l’Ing. Pier Carlo Cuscianna, Direttore dei Servizi Tecnici del Governatorato (Stato della Città del Vaticano); il Dott. Giovanni Giavazzi, Presidente della Fondazione Italcementi e l’Ing. Gennaro Guala (Ditta Italcementi).
Pubblichiamo di seguito gli interventi dell’Em.mo Card. Raffaele Farina, di Mons. Cesare Pasini, dell’Ing. Pier Carlo Cuscianna e del Dott.Giovanni Giavazzi:
● INTERVENTO DELL’EM.MO CARD. RAFFAELE FARINA, S.D.B.
Cari Amici,
Il mio compito è introduttivo. E consiste nel collocare i lavori di tre anni di ristrutturazione della Biblioteca Vaticana in un progetto che ha preso forma circa dieci anni fa e che si è realizzato in alcuni capitoli, diciamo così, a biblioteca aperta, e si è concluso, ma non del tutto, in questo inizio di settembre 2010, come previsto e annunciato tre anni fa nel mese di aprile del 2007.
Le realizzazioni degli ultimi dieci anni
Negli ultimi dieci anni, dal 1997 in avanti, sono stati realizzati dei progetti che in qualche maniera preludono a quelli attuali e fanno parte di un progetto più generale di razionalizzazione degli spazi, rivolto alla realizzazione di un modello di Biblioteca storico-umanistica che intende conservare e tramandare, scegliendo e affinando tecniche moderne compatibili, il modello dei Fondatori della Biblioteca Vaticana, accogliendo il meglio delle integrazioni avvenute nei cinque e più secoli di storia.
Nel 1999 è stato costituito, nei locali sottostanti gli Uffici della Prefettura debitamente ristrutturati e adeguati, l’Ufficio del Protocollo e l’Archivio della Prefettura, che custodisce i documenti riguardanti la storia della Biblioteca e dei fondi da essa acquisiti nel corso dei secoli, nonché la documentazione relativa all’amministrazione e al personale, dal 1451 ad oggi.
Nel 2001 si sono conclusi i lavori di circa due anni per la messa a norma dell’impianto elettrico nell’edificio del Nuovo Catalogo e nel Deposito degli Stampati (nell’ala orientale del Cortile del Belvedere). Quest’ultimo soprattutto ha richiesto un impegno rilevante, anche dal punto di vista economico. Nel medesimo anno l’Amministrazione Vaticana ha approntato un magazzino di deposito, in via della Conciliazione n. 34 (Palazzo Bramante), dove è stato trasferito il magazzino della Collana "Studi e Testi" della nostra Casa Editrice, liberando così spazio prezioso per la collocazione del nuovo Economato e per il Centro Elaborazione Dati (C.E.D.).
Nel 2002 si sono conclusi i lavori della Nuova Sala delle Riviste. I lavori, sospesi nel 1995 per mancanza di fondi, furono ripresi nel 1998 e condotti a termine con il contributo della Segreteria di Stato. I periodici consultabili direttamente dagli studiosi sono circa un migliaio. Il nuovo grande ambiente sottostante la Sala di consultazione degli Stampati e di pari superficie è dotato di tavoli di lavoro con possibilità d’impiego delle attrezzature elettroniche.
Accanto alla Sala delle Riviste è stata inaugurata la Sala Barberini, ricostruzione il più possibile fedele della "Libraria grande" del cardinale Francesco Barberini, la cui scaffalatura lignea fu opera del falegname-architetto Giovanni Battista Soria. Tale scaffalatura, giunta in Biblioteca Vaticana nel 1902 per opera del padre Franz Ehrle, fu utilizzata per contenere i libri in quella che è oggi la seconda Sala di consultazione dei Manoscritti e vi rimase fino a quando non fu sostituita, negli anni Ottanta, con scaffali metallici e quindi riposta in magazzino. Recuperata e restaurata, è stata rimontata esattamente come si trovava nel Palazzo Barberini di via delle Quattro Fontane e costituisce un gioiello accanto alla Nuova Sala delle Riviste.
Sempre nel 2002 è stato realizzato il Laboratorio digitale e il Laboratorio per la lettura multispettrale dei palinsesti.
Nel 2003 è stata inaugurata la nuova sede della Scuola Vaticana di Biblioteconomia, sita nel Palazzo San Paolo, in via della Conciliazione n. 1, con uffici più comodi, due aule per seminari e una bibliotechina con un’aula informatica dotata di quarantanove postazioni di computer: un vero gioiello tecnologico che permette di svolgere le lezioni in modo agile ed efficace, con la disponibilità di servizi in rete, accessi a fonti di dati on-line e interattività tra docenti e studenti.
Nel 2005 si sono conclusi i lavori, durati tre anni, del restauro degli affreschi della volta della Sala degli Scrittori (vestibolo del Salone Sistino) e dei banchi intarsiati della Prima Biblioteca di Niccolò V e Sisto IV; la Sala è stata dotata di illuminazione e climatizzazione adeguate.
Nel medesimo anno sono stati inaugurati i nuovi locali dell’Economato e del C.E.D., con entrata dal Cortile del Belvedere, accanto all’entrata principale.
Nel 2006-2007 è stato ampliato lo spazio nell’edificio del Nuovo Catalogo, così che, recuperando i locali lasciati liberi dal C.E.D. e aggiungendovene dei nuovi, è stato possibile assegnare otto nuovi Uffici agli Scriptores e Assistenti del Dipartimento Manoscritti che ne erano sprovvisti.
Gli obiettivi che hanno guidato tutti questi lavori possono essere sintetizzati nei seguenti punti:
- recupero di spazi e razionalizzazione di quelli esistenti;
- adeguamento delle strutture e preparazione del personale alle nuove tecnologie (con rinnovo completo del cablaggio nella Biblioteca e collegamento via cavo con via della Conciliazione); proporzionare il numero e la qualità dei servizi al numero degli utenti; semplificare e facilitare le comunicazioni tra i vari dipartimenti, uffici e servizi; sviluppare alcuni uffici e servizi (per esempio l’Ufficio Mostre e la Casa Editrice);
- eliminazione di strutture fatiscenti o fuori legge per risanare gli ambienti e renderli vivibili, soprattutto per il personale che vi deve lavorare (il motto era: a ogni ambiente almeno una finestra);
- consolidamento di fondamenta di edifici e di strutture portanti nei magazzini dei libri e dei laboratori;
- messe a norma dell’elettricità, climatizzazione e controllo dell’umidità, sistemi antincendi e – speriamo prossimamente – anche di controllo delle acque, nonché controllo elettronico del movimento del materiale librario e delle persone in tutta la Biblioteca e videosorveglianza; e infine controllo elettronico di tutte le macchine e dei sistemi, la cui disfunzione possa mettere a rischio la preservazione e conservazione del patrimonio culturale custodito in questa nostra struttura.
Ho voluto darvi questo quadro generale del progetto, che sarà completato dal Prefetto con la descrizione dei lavori realizzati nei tre anni, e che si concluderanno, a Dio piacendo, fra un paio d’anni con l’apertura del Salone Sistino come seconda Sala di consultazione degli Stampati. L’architetto Paolo Portoghesi si è offerto generosamente di prepararci il progetto dell’arredamento e dei lavori strutturali necessari al ritorno del Salone al suo uso primitivo.
E ho voluto dirvi in particolare di questi lavori realizzati a Biblioteca aperta per farvi capire uno dei motivi principali per la chiusura triennale della Biblioteca. Questi lavori fatti negli anni precedenti ci hanno creato un grandissimo disagio e spesso – diciamolo pure – hanno compromesso proprio quell’atmosfera di operosa serenità, tipica della nostra Biblioteca, quella premura e talvolta rapidità di esecuzione, felpata e direi invisibile, dei nostri operatori ai Banchi e ai servizi tecnici. Insomma, per la quantità e la voluminosità, per la rumorosità e invadenza delle opere edili e tecniche da realizzare (come potrete constatare di persona), abbiamo ritenuto imprescindibile e inevitabile la chiusura della Biblioteca.
Ringraziamenti
Non voglio chiudere le mie parole senza esprimere, anche a nome del Prefetto e di tutta la Biblioteca, i più vivi ringraziamenti:
- a quanti hanno compiuto i lavori: ai Servizi Tecnici del Governatorato, alle imprese, alle loro maestranze e a tutti gli operai;
- a chi ci ha sostenuti con generosi aiuti, in particolare alla Fondazione Italcementi, e alle ditte Mapei, Pessina e Picalarga;
- a tutti gli amici, studiosi e tanti altri, che hanno capito il motivo della chiusura del tutto straordinaria e hanno infine guardato con simpatia a quanto andavamo compiendo.
In un foglio allegato sono elencate persone e istituzioni, che desideriamo vivamente ringraziare per il generoso sostegno ricevuto in questa impresa e in molte altre attività.
Avrei dovuto ringraziare per primo il Santo Padre Benedetto XVI, che ha seguito da vicino i lavori, interessandosi assiduamente al loro procedere: non ricordo di averlo mai avvicinato e salutato in questi tre anni senza ricevere la domanda: «Come va la Biblioteca, a che punto sono i lavori, ma veramente finirete alla data stabilita?». Il 25 giugno 2007, visitando la Biblioteca nell’imminenza della chiusura, si era ripromesso di farci visita a conclusione dei lavori. Lo attendiamo per ricevere la Sua benedizione.
L’ultimo dei ringraziamenti lo devo ai miei, se così posso esprimermi. Quando abbiamo rinnovato il sito della Biblioteca anni fa, abbiamo scelto come motto un detto di Erasmo: Nunc adeamus bibliothecam, non illam quidem multis instructam libris, sed exquisitis (Erasmo, Colloquia familiaria 16: Convivium religiosum)1. Non l’abbiamo più utilizzato nel sito rinnovato. Un altro motto, quello di Cicerone: Si hortum in bybliotheca habes, deerit nihil (Cicerone, Epistulae ad Familiares, IX, 4: Cicero Varroni)2, ci è stato di grandissima utilità, sia per conservare il giardino e non trasformarlo in un brutto edificio, sia perché ora che i lavori si sono conclusi siamo felici di avere, con esso, una bella Biblioteca. Il motto di Cicerone ci sta proprio bene: abbiamo un giardino e abbiamo una bella Biblioteca, non ci manca niente. Parlando al plurale, mi riferisco a me stesso, al Prefetto e a tutto lo staff della Biblioteca. A tutti loro devo il riconoscimento di un appoggio, direi di una fedeltà e di una dedizione, senza le quali non avrei mai pensato si potesse né progettare, né realizzare quanto è stato fatto.
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1
Visitiamo ora la Biblioteca, fornita di non molti libri, ma certamente ben scelti. 2
Se nella tua Biblioteca hai anche un giardino allora non ti manca più niente. [01144-01.01] [Testo originale: Italiano]
● INTERVENTO DI MONS. CESARE PASINI
Prendo avvio facendo miei i ringraziamenti del cardinale Farina. E desidero ringraziare, in aggiunta, anche coloro che vengono in aiuto alle attività della Biblioteca con donazioni attraverso il sito della Biblioteca stessa (http://www.vaticanlibrary.va/home.php? pag=donazioni). Alcuni amici cominciano a usare anche questa modalità: invitiamo molti altri a seguire il buon esempio...
La riapertura della Biblioteca suggerisce di guardare ai lavori compiuti nei tre anni appena trascorsi (il passato), alle novità connesse con la riapertura (il presente) e ad alcuni significativi progetti in corso (il futuro).
Il passato
I lavori sono stati inizialmente programmati in quattro ambiti specifici. A questi sono stati poi aggiunti un quinto e un sesto ambito, i quali tuttavia, non facendo parte del progetto originario, saranno completati in tempi successivi.
1. Il primo lotto ha riguardato i quattro piani in cui sono rispettivamente ubicati il laboratorio di restauro, il laboratorio fotografico e, su due livelli, l’archivio fotografico: si tratta della zona che sta sopra la sala di consultazione dei manoscritti e sopra l’ufficio del prefetto. L’intervento indifferibile di consolidamento richiesto in quest’area ha causato la celere decisione di inizio lavori circa tre anni fa e ha offerto altresì l’opportunità di un’adeguata ristrutturazione. In questi locali, totalmente rinnovati, è stata anche introdotta un’appropriata climatizzazione: nell’archivio fotografico, in particolare, è stata creata una sala con speciale bassa temperatura per la conservazione dei microfilm.
A livello del laboratorio di restauro è stata inoltre ricavata una nuova entrata verso la Galea, che sarà adibita al passaggio delle merci.
In connessione con questo lotto di lavori è stato infine costruito un nuovo ascensore nel Cortile della Biblioteca, verso la scalinata del Bramante, per il collegamento dei laboratori e dell’archivio fotografico con la sala di consultazione dei manoscritti e con il sottostante deposito dei manoscritti. Esso permette, fra l’altro, il trasferimento dei manoscritti in modo più lineare e protetto dal deposito agli altri ambienti.
2. Il secondo lotto dei lavori ha interessato il gabinetto numismatico e il contiguo deposito dei cosiddetti Indirizzi dei Papi, comprendente doni di vario genere, soprattutto album e oggettistica diversa presentati ai Papi. Nell’intervenire in quell’area, situata nello spazio sovrastante la Galleria Lapidaria, si sono razionalizzati gli spazi, sono state aggiunte scaffalature per la conservazione di monete e medaglie, e si è provveduto a climatizzare l’intero ambiente; si è anche creato uno spazio-laboratorio, piccolo ma ben attrezzato, per la manutenzione e il restauro delle antiche monete e medaglie.
3. Il terzo lotto dei lavori ha riguardato il deposito dei manoscritti, realizzato nel Cortile della Biblioteca negli anni 1982-1983 con impianti di aerazione, illuminazione e sicurezza i più avanzati per quel tempo nella tecnica della conservazione. Ora si è trattato, infatti, di soli interventi di complemento, e tuttavia di evidente importanza, che hanno peraltro richiesto il trasferimento in altra sede dei manoscritti, ospitati per circa un anno nei depositi sotterranei dell’Archivio Segreto Vaticano, dal quale sono rientrati nell’estate del 2009. In concreto è stata costruita l’uscita di emergenza; sono stati rinnovati la pavimentazione, le pareti e il soffitto con materiale e vernici speciali antincendio, che garantiscono altresì dal rilascio di polveri; è stato sostituito l’impianto di climatizzazione, è stato messo a norma l’impianto elettrico e sono stati attivati i sistemi di sicurezza; infine è stato realizzato un locale per i papiri, climatizzato con temperatura e umidità specifiche per questo materiale.
4. L’ultimo lotto (originario) dei lavori ha interessato il deposito dei periodici, situato nell’ala occidentale del Cortile del Belvedere. Realizzato negli anni dal 1963 al 1978, esso comportava quattro piani di scaffali, dei quali i primi tre poggiavano esclusivamente su putrelle e il quarto su un pavimento. Tutta quest’area necessitava non solo di una messa a norma degli impianti elettrici ma ancor più di una complessiva ristrutturazione per garantire la sicurezza dei quattro piani: se ne è colta quindi l’occasione per demolirne l’interno e ricostruirlo ponendo scaffali compatti in un’ampia sezione di esso. Anche in questo caso non solo si è ottenuta una migliore collocazione dei volumi, ma si è pure provveduto a climatizzare l’intero edificio.
5. Il quinto lotto di lavori riguarda il Salone Sistino, sede precipua della Biblioteca per tre secoli dalla fine del Cinquecento alla fine dell’Ottocento: dal 1° gennaio 2009 esso è tornato sotto la direzione della Biblioteca Apostolica Vaticana e, con una scelta che riteniamo particolarmente gradita ai nostri frequentatori, sarà adibito a ulteriore sala di consultazione. Per poterlo utilizzare, è stato ampliato e totalmente rinnovato il piccolo ascensore abitualmente usato dagli studiosi per accedere alle sale di consultazione della Biblioteca, così che risulti più funzionale e permetta anche di accedere al Salone Sistino. Inoltre, sempre allo scopo di una migliore funzionalità e per una maggiore comodità ai frequentatori della Biblioteca, è stato ricavato un percorso diretto dall’ingresso principale sino all’ascensore, sotto lo scalone solenne che di conseguenza è stato in parte rimodulato. In aggiunta è stato creato un nuovo ingresso per il personale, a destra dell’ingresso principale, che rimarrà a esclusivo uso degli studiosi o degli ospiti. Bisogna certo rilevare che i lavori edili qui descritti hanno interessato il cuore delle fondamenta della Biblioteca, impegnando a delicati e prolungati interventi di paletizzazione a sostegno dell’intero edificio.
6. Un ultimo lotto di lavori permette di estendere il condizionamento ad alcune ampie aree della Biblioteca, le ultime non ancora raggiunte da questo necessario sviluppo. Si tratta della Sezione degli Archivi, del Gabinetto delle Stampe e del grande deposito degli stampati, collocati nell’ala orientale del Cortile del Belvedere: nel deposito degli stampati era già funzionante un impianto di aria a circolazione forzata, che tuttavia non poteva offrire le caratteristiche conservative di uno specifico impianto di condizionamento. Questi lavori sono stati predisposti, e per alcune infrastrutture già eseguiti, ma il loro compimento è previsto in tempi successivi alla riapertura.
Il presente
Passando dai lavori finalmente conclusi al presente della riapertura, non c’è bisogno di dire che siamo tutti lieti di riaprire secondo i tempi prefissati e di riprendere nella normalità la nostra missione. Vorrei ricordare, come a fare un promemoria per noi e quanti desiderano conoscerci, che questa missione si precisa come spirito di servizio, spirito umanistico e spirito di universalità:
- Lo spirito di servizio dice che la Biblioteca è disponibile e aperta, con i suoi libri e con tutto il servizio richiesto, a chiunque desideri approfondire, studiare e ricercare.
- Lo spirito umanistico – che nel termine stesso si riallaccia all’epoca in cui ebbe origine la Vaticana – esprime il convinto sostegno alla ricerca compiuta in modo serio e documentato, con pazienza, con pacatezza, con capacità di confronto e con umiltà nell’esprimere le proprie conquiste, proprio come l’umanesimo ha insegnato; e insieme rammenta il punto di riferimento imprescindibile di ogni ricerca, che è l’uomo, la sua razionalità, la sua realtà spirituale, la sua dignità.
- Lo spirito di universalità, tipico di ogni autentico sapere, è quello che fa della Biblioteca Vaticana – come si espresse papa Benedetto XVI nella visita del 25 giugno 2007 – «un’accogliente casa di scienza, di cultura e di umanità, che apre le porte a studiosi provenienti da ogni parte del mondo, senza distinzione di provenienza, religione e cultura» e insieme un luogo di collaborazioni e di intese culturali con persone e istituzioni di ogni angolo del mondo.
Il presente si caratterizza, all’interno di questa missione, con alcune novità che gli studiosi troveranno al loro rientro in Biblioteca. Sono state spiegate dettagliatamente in un foglio allegato. Qui ne do qualche cenno sintetico:
1. La novità più evidente è l’informatizzazione delle procedure di accesso e delle altre procedure che abitualmente si compiono in Biblioteca, grazie a una tessera munita di microchip RFID che lo studioso riceverà all’atto dell’iscrizione.
2. Nelle sale di consultazione, inoltre, sarà offerta la possibilità di collegarsi alla rete della Biblioteca in modalità Wi-Fi attraverso il proprio personal computer dal posto in sala.
3. In tutta la Biblioteca sarà attivo un sistema di controllo e di sicurezza, che permette, grazie ai badge applicati sui volumi e alle strumentazioni di controllo (barriere, varchi, telecamere), di seguire l’eventuale trasferimento dei volumi da una zona all’altra e, nel caso, di inibire la sottrazione dei volumi da parte di persone non autorizzate.
4. Si aggiunga tutta la serie di servizi forniti in linea sulle pagine web del sito della Biblioteca (www.vaticanlibrary.va), che comprendono, fra l’altro, la possibilità di effettuare direttamente in rete le richieste di riproduzioni fotografiche e l’invio periodico di una newsletter informativa con cui teniamo i contatti con gli studiosi e gli amici della Biblioteca. Si cercherà di utilizzare il sito anche per dare tempestiva comunicazione agli studiosi sull’eventuale non disponibilità di alcuni fondi o di manoscritti non consultabili.
Il futuro
Il futuro, oltre a quanto già segnalato (riapertura del Salone Sistino e completamento della climatizzazione nel Deposito Stampati) e oltre ai mai conclusi aggiornamenti del sito, prevede alcune iniziative, collocabili nell’ambito della comunicazione e in quello della conservazione. Nei fogli allegati se ne troverà una descrizione specifica.
Per quanto riguarda la comunicazione, il 10 novembre si aprirà una mostra (Conoscere la Biblioteca Vaticana: una storia aperta al futuro) nel Braccio di Carlo Magno, per far conoscere la Biblioteca (la sua vita, le sue attività, la sua missione) a un largo pubblico; e nei tre giorni successivi, 11-13 novembre, si terrà un convegno (La Biblioteca Apostolica Vaticana come luogo di ricerca e come istituzione al servizio degli studiosi), per verificare attraverso la storia degli ultimi decenni gli studi compiuti grazie alla Biblioteca Vaticana e le attività dei vari uffici. A breve uscirà il primo volume (Le origini della Biblioteca Vaticana tra Umanesimo e Rinascimento) di una storia in sette volumi della Biblioteca: un’impresa che vuole raccogliere, sintetizzare e approfondire le conoscenze che abbiamo di questa storia di cinque secoli e mezzo, per farla conoscere a un pubblico interessato, non necessariamente limitato agli addetti ai lavori.
Per quanto riguarda la conservazione, come è stato segnalato da tempo, è stato ampiamente studiato e verificato il progetto per la digitalizzazione dei manoscritti della Biblioteca, e si stanno cercando i fondi per la sua effettiva attuazione: è un progetto immenso che richiederà tempi ed energie non indifferenti. Ma anch’esso fa parte del nostro futuro.
Desidero concludere con le espressioni che ho usato ultimamente in un articolo sull’Osservatore Romano: «Nel rimirare in questi giorni la Biblioteca Apostolica Vaticana, ritornata silenziosa e splendente nei suoi marmi – sono ormai un ricordo i colpi dei vari attrezzi di lavoro e le polveri che si infiltravano dovunque e coprivano ogni cosa! –, comprendo che ormai manca solo la presenza amica dei nostri studiosi: sappiano di essere vivamente attesi; e anche quanti non hanno l’opportunità di venire a compiere studi in Biblioteca siano sicuri che stiamo programmando per loro e per tutti, nel convegno che si terrà a novembre e nella mostra che si aprirà in quegli stessi giorni, un’occasione eccezionale per far conoscere anche a loro la Biblioteca rinnovata». Spero che riusciamo a farla conoscere bene anche a voi, con la passione che ci anima, così che possiate trasmetterne la conoscenza anche ad altri!
[01145-01.01] [Testo originale: Italiano]
● INTERVENTO DELL’ING. PIER CARLO CUSCIANNA
Nei primi mesi dell’anno 2007 la Biblioteca Apostolica Vaticana indicò alla Direzione dei Servizi Tecnici del Governatorato i principi informatori di un ambizioso progetto di ristrutturazione interna su aree occupate da attività lavorative, come i laboratori, unitamente a zone con caratteristiche di deposito.
L’intervento, che per la sua complessità avrebbe richiesto una "storica" chiusura della Biblioteca per tre anni, era mirato, nelle sue linee principali, al recupero del volume dell’ex-deposito manoscritti, da destinare alle attività del laboratorio fotografico e alla razionalizzazione, nonché all’adeguamento funzionale del laboratorio restauro.
Per quanto attiene ai depositi sarebbero stati interessati dai lavori quello dei manoscritti, sottostante il giardino pensile del cortile della Biblioteca, quello dei periodici situato all’interno del braccio ovest del Cortile del Belvedere e quello del medagliere e indirizzi papali sotto la copertura del Braccio est dello stesso Cortile.
Recependo le problematiche in essere la Direzione dei Servizi Tecnici, tramite i suoi competenti uffici, si è fatta quindi carico della progettazione e della direzione dei lavori, quest’ultima affidata all’ing. Marco Bargellini.
Durante il triennio lavorativo 2007-2010, per rispondere a nuove richieste in termini di miglioramento di distribuzione interna e per risolvere problematiche straordinarie, di carattere statico, l’intervento si è notevolmente ampliato, in corso d’opera, interessando gran parte dell’intera superficie della Biblioteca Apostolica Vaticana. Ciò ha comportato l’estensione dei lavori su ulteriori direttrici tra cui le più importanti sono rappresentate dal rinnovato atrio di ingresso, dal nuovo collegamento verticale tra il Cortile del Belvedere ed il Salone Sistino e dalla ricostruzione del deposito periodici.
I lavori iniziati nel mese di ottobre 2007, previo il necessario e propedeutico spostamento e ricollocazione sia del materiale librario che delle attività lavorative, hanno inizialmente interessato, nel rispetto del progetto base, la zona dei depositi del Medagliere e degli Indirizzi Papali nonché degli Uffici del Dipartimento del Gabinetto Numismatico.
Su circa 900 metri quadrati di superficie sono state sostituite e rinnovate le finiture edili comprendendo l’adeguamento ed il potenziamento degli impianti tecnologici con la costruzione di una dedicata centrale di trattamento aria.
Contemporaneamente si è proceduto alla cantierizzazione dell’area dei laboratori nella zona compresa tra il Parcheggio della Galea, il Braccio Nuovo e il Cortile della Biblioteca. I lavori estesi su un’area di intervento di circa 1000 metri quadrati hanno consentito l’ampliamento ed il potenziamento tecnologico del laboratorio restauro mediante impianti speciali di trattamento acqua e aria, la nuova collocazione del laboratorio fotografico con annessi servizi e depositi per il mantenimento dei microfilm in speciali camere climatiche, a controllo puntuale dei parametri termo igrometrici. Le suddette aree lavorative, distribuite su tre livelli, sono state quindi collegate tramite un nuovo corpo edilizio in cemento armato, costruito nel Cortile Biblioteca, contenente il gruppo scale e ascensore necessario alla comunicazione verticale tra i laboratori e il deposito interrato dei manoscritti.
A completamento dell’intervento, in quest’area, è da sottolineare il rinnovo di tutte le componenti di finitura edili e degli impianti della sala di consultazione manoscritti e la realizzazione di due nuovi archivi ad alta capacità portante, costruiti in carpenteria metallica, per complessivi 200 metri quadrati, corredati da dedicati impianti di trattamento aria.
Il potenziamento dei percorsi interni è stato, inoltre, qui perfezionato con la realizzazione di un ampio varco verso il piazzale della Galea tale da migliorare l’introduzione dei materiali e delle merci.
In questa zona, come intervento di particolare rilevanza è stata realizzata, previa esecuzione di importanti opere di sottofondazione per circa 1000 metri cubi di scavo, la nuova centrale termofrigorifera di 1500 KiloWatt di potenza, a servizio di tutte le unità di trattamento aria della Biblioteca, esistenti e di nuova realizzazione, con il conseguente ampliamento ed estensione di tutte le reti di distribuzione idriche e d’aria, anche in previsione della futura implementazione tecnologica del Deposito stampati, del Gabinetto delle stampe "Cicognara" e del deposito Sezione archivi "Patetta".
Nel volume interarto, sotto il Cortile della Biblioteca, si è intervenuto nella ristrutturazione del deposito dei manoscritti, di superficie pari a 800 metri quadrati.
Qui è stata realizzata la nuova pavimentazione in resina e il trattamento con speciali vernici delle superfici interne a faccia vista di cemento, il rinnovo dell’intero impianto elettrico e di trattamento aria e la costruzione una nuova zona di conservazione, a speciale climatizzazione e controllo termo igrometrico, per il Deposito dei Papiri. A servizio dell’intero deposito è stata costruita un’uscita di emergenza con l’esecuzione di impegnative opere strutturali, nella fattispecie di paratie di micropali, a protezione della prospiciente Scala del Bramante.
Ancora in ambito di depositi, al Magazzino dei Periodici è stata verificata, in corso d’opera, l’ insufficienza statica dell’esistente struttura in conglomerato cementizio.
Per questo è stata riprogettata, nel rispetto anche delle più recenti normative antisismiche, l’intero organismo portante capace di accogliere quattro nuovi piani di archivio ad alta capacità portante.
Previa la demolizione controllata delle strutture esistenti mediante speciali mezzi d’opera, si è proceduto alla costruzione di un nuovo edificio in cemento armato, su fondazioni profonde di micropali, con la realizzazione di impegnative e risolutive opere di regimentazione idraulica di acque sotterranee, presenti subito sotto il livello del piano terra.
Il nuovo deposito, di circa 1300 metri quadrati di superficie, è stato completato dal rinnovo integrale degli impianti elettrici e di rilevazione incendi nonché dotato di un nuovo impianto di trattamento d’aria.
Per una migliore ricettività e distribuzione interna dei dipendenti e degli studiosi, verso le sale di consultazione, si è provveduto, mediante lo sviluppo di un progetto dedicato, alla realizzazione del nuovo atrio d’ingresso con annesso gruppo scale ascensore per il collegamento con il Cortile della Biblioteca, la Sala Leonina e il Salone Sistino.
L’intervento si è sviluppato su una superficie di oltre 1900 metri quadrati, distribuiti su cinque livelli.
Nella zona di ingresso, previo lo smontaggio di tutte le opere monumentali lapidee, sono state eseguite importanti e difficoltose opere di strutturali e geotecniche, stante la particolare stratigrafia del terreno di sedime che presentava numerosi livelli e intercalazioni di materiale lavico.
Mediante l’impiego di micropali, utilizzati per la sottofondazione delle strutture murarie esistenti e la costruzione di un tunnel, è stato realizzato un diretto e comodo passaggio per gli studiosi verso il nuovo ascensore, assai ampliato nelle dimensioni e nella capacità portante.
L’allargamento del vano ascensore è stato possibile anche grazie alla demolizione controllata delle scale esistenti e della successiva loro ricostruzione all’interno dell’avancorpo murario del Cortile del Belvedere, che è stato altresì sopraelevato per permettere il collegamento con il Salone Sistino e le coperture. In questa zona, a completamento dell’intervento, sono state costruite al piano terra e ai livelli intermedi, nuove aree, per circa 200 metri quadrati, per i servizi ad uso dei visitatori mentre al primo livello rialzato è stato realizzato il nuovo studio di S.Em.za il Cardinale Bibliotecario comprensivo di uffici di segreteria e servizi di pertinenza.
A completamento e a salvaguardia dei lavori eseguiti si è provveduto al rifacimento delle coperture a terrazza in adiacenza e sovrastanti il laboratorio fotografico, per circa 350 metri quadrati, e il rifacimento dell’intera copertura a falde del Salone Sistino, dove, su una superficie di intervento di oltre 1300 metri quadrati, è stata eseguita la realizzazione dello strato coibente e impermeabilizzante, non presente, e la riorganizzazione del manto di copertura fittile.
Infine, sempre per quanto attiene le zone esterne, nel Cortile della Biblioteca sono state restaurate tutte le pavimentazioni in cubetti di selce, di laterizio ed in travertino con il rinnovo delle essenze arboree e delle parti a prato del giardino pensile.
In conclusione si riportano alcune cifre significative dell’impegno lavorativo che ha comportato l’esecuzione delle opere suddette. In tre anni di attività i lavori hanno interessato circa 8000 metri quadrati di superficie. Nei vari cantieri sono state impegnate maestranze vaticane del Servizio dell’Edilizia e del Servizio Laboratorio Impianti e di ditte appaltatrici esterne per oltre 180.000 ore lavorative, con una presenza media di circa 30 operai al giorno con punte massime giornaliere di oltre 60 unità.
[01193-01.01] [Testo originale: Italiano]
● INTERVENTO DEL DOTT. GIOVANNI GIAVAZZI
Credo mio dovere come Presidente della Fondazione Italcementi sottolineare, con un cenno di particolare apprezzamento l’evidenza con la quale si è voluta esprimere, in particolar modo da S.Em.za il Card. Farina, gratitudine per il sostegno che la Fondazione ha dato alle opere oggi inaugurate.
Le parole con le quali il Prefetto Mons. Pasini ne ha definito or ora felicemente la missione della Biblioteca Apostolica Vaticana -spirito di servizio, spirito umanistico, spirito di universalità- credo siano il miglior commento allo spirito che ha animato anche la Fondazione.
A tali fini, plasmati da secoli di storia e dalla alta qualità culturale e spirituale del patrimonio custodito, ben si adeguano gli scopi che la Fondazione persegue specie ove essi, anche statutariamente sono indirizzati in particolar modo alla "crescita etica, sociale e culturale delle comunità in cui opera".
Ma tali fini aderiscono anche e soprattutto alla tradizione dei soggetti fondatori -Italcementi e Italmobiliare- non nuovi nella loro storia ultra centenaria (rispetto a quella breve della Fondazione) a mettere a disposizione la loro professionalità e la loro disponibilità al perseguimento di tali indirizzi.
Anche in questa occasione, il Gruppo Italcementi è stato lieto di offrire la sua esperienza per portare a soluzione problemi particolarmente inerenti alle sue competenze.
Mi è caro ricordare in questa sede quelli ben maggiori a collaborazione e sostegno dell’allora avveniristico progetto Nervi alla costruzione della sala Paolo VI e più di recente al progetto di Meier per la costruzione della chiesa di Roma "Dives in Misericordia" in occasione del Giubileo del 2000.
Ed è perciò, che nel solco di questa tradizione, con la convinzione di contribuire anche in questo modo -pur nei limiti delle nostre funzioni- alla diffusione della cultura e della spiritualità, che hanno sempre in sé il seme del loro perenne rinnovamento, riteniamo un onore e un privilegio la collaborazione data alle esigenze di questa prestigiosa Istituzione che della cultura, della spiritualità, dell’apertura internazionale è impareggiabile espressione.
[01192-01.01] [Testo originale: Italiano]
[B0534-XX.02]