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L’UDIENZA GENERALE, 16.06.2010


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE  

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre ha incontrato gruppi di pellegrini e di fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa si è soffermato ancora sulla figura di San Tommaso d’Aquino.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA  

Cari fratelli e sorelle,

oggi vorrei continuare la presentazione di san Tommaso d’Aquino, un teologo di tale valore che lo studio del suo pensiero è stato esplicitamente raccomandato dal Concilio Vaticano II in due documenti, il decreto Optatam totius, sulla formazione al sacerdozio, e la dichiarazione Gravissimum educationis, che tratta dell’educazione cristiana. Del resto, già nel 1880 il Papa Leone XIII, suo grande estimatore e promotore di studi tomistici, volle dichiarare san Tommaso Patrono delle Scuole e delle Università Cattoliche.

Il motivo principale di questo apprezzamento risiede non solo nel contenuto del suo insegnamento, ma anche nel metodo da lui adottato, soprattutto la sua nuova sintesi e distinzione tra filosofia e teologia. I Padri della Chiesa si trovavano confrontati con diverse filosofie di tipo platonico, nelle quali si presentava una visione completa del mondo e della vita, includendo la questione di Dio e della religione. Nel confronto con queste filosofie, loro stessi avevano elaborato una visione completa della realtà, partendo dalla fede e usando elementi del platonismo, per rispondere alle questioni essenziali degli uomini. Questa visione, basata sulla rivelazione biblica ed elaborata con un platonismo corretto alla luce della fede, essi la chiamavano la "filosofia nostra". La parola "filosofia" non era quindi espressione di un sistema puramente razionale e, come tale, distinto dalla fede, ma indicava una visione complessiva della realtà, costruita nella luce della fede, ma fatta propria e pensata dalla ragione; una visione che, certo, andava oltre le capacità proprie della ragione, ma che, come tale, era anche soddisfacente per essa. Per san Tommaso l'incontro con la filosofia pre-cristiana di Aristotele (morto circa nel 322 a.C.) apriva una prospettiva nuova. La filosofia aristotelica era, ovviamente, una filosofia elaborata senza conoscenza dell’Antico e del Nuovo Testamento, una spiegazione del mondo senza rivelazione, per la sola ragione. E questa razionalità conseguente era convincente. Così la vecchia forma della "filosofia nostra" dei Padri non funzionava più. La relazione tra filosofia e teologia, tra fede e ragione, era da ripensare. Esisteva una "filosofia" completa e convincente in se stessa, una razionalità precedente la fede, e poi la "teologia", un pensare con la fede e nella fede. La questione pressante era questa: il mondo della razionalità, la filosofia pensata senza Cristo, e il mondo della fede sono compatibili? Oppure si escludono? Non mancavano elementi che affermavano l'incompatibilità tra i due mondi, ma san Tommaso era fermamente convinto della loro compatibilità - anzi che la filosofia elaborata senza conoscenza di Cristo quasi aspettava la luce di Gesù per essere completa. Questa è stata la grande "sorpresa" di san Tommaso, che ha determinato il suo cammino di pensatore. Mostrare questa indipendenza di filosofia e teologia e, nello stesso tempo, la loro reciproca relazionalità è stata la missione storica del grande maestro. E così si capisce che, nel XIX secolo, quando si dichiarava fortemente l'incompatibilità tra ragione moderna e fede, Papa Leone XIII indicò san Tommaso come guida nel dialogo tra l'una e l'altra. Nel suo lavoro teologico, san Tommaso suppone e concretizza questa relazionalità. La fede consolida, integra e illumina il patrimonio di verità che la ragione umana acquisisce. La fiducia che san Tommaso accorda a questi due strumenti della conoscenza – la fede e la ragione – può essere ricondotta alla convinzione che entrambe provengono dall’unica sorgente di ogni verità, il Logos divino, che opera sia nell’ambito della creazione, sia in quello della redenzione.

Insieme con l'accordo tra ragione e fede, si deve riconoscere, d'altra parte, che esse si avvalgono di procedimenti conoscitivi differenti. La ragione accoglie una verità in forza della sua evidenza intrinseca, mediata o immediata; la fede, invece, accetta una verità in base all’autorità della Parola di Dio che si rivela. Scrive san Tommaso al principio della sua Summa Theologiae: "Duplice è l’ordine delle scienze; alcune procedono da principi conosciuti mediante il lume naturale della ragione, come la matematica, la geometria e simili; altre procedono da principi conosciuti mediante una scienza superiore: come la prospettiva procede da principi conosciuti mediante la geometria e la musica da principi conosciuti mediante la matematica. E in questo modo la sacra dottrina (cioè la teologia) è scienza perché procede dai principi conosciuti attraverso il lume di una scienza superiore, cioè la scienza di Dio e dei santi" (I, q. 1, a. 2).

Questa distinzione assicura l’autonomia tanto delle scienze umane, quanto delle scienze teologiche. Essa però non equivale a separazione, ma implica piuttosto una reciproca e vantaggiosa collaborazione. La fede, infatti, protegge la ragione da ogni tentazione di sfiducia nelle proprie capacità, la stimola ad aprirsi a orizzonti sempre più vasti, tiene viva in essa la ricerca dei fondamenti e, quando la ragione stessa si applica alla sfera soprannaturale del rapporto tra Dio e uomo, arricchisce il suo lavoro. Secondo san Tommaso, per esempio, la ragione umana può senz’altro giungere all’affermazione dell’esistenza di un unico Dio, ma solo la fede, che accoglie la Rivelazione divina, è in grado di attingere al mistero dell’Amore di Dio Uno e Trino.

D’altra parte, non è soltanto la fede che aiuta la ragione. Anche la ragione, con i suoi mezzi, può fare qualcosa di importante per la fede, rendendole un triplice servizio che san Tommaso riassume nel proemio del suo commento al De Trinitate di Boezio: "Dimostrare i fondamenti della fede; spiegare mediante similitudini le verità della fede; respingere le obiezioni che si sollevano contro la fede" (q. 2, a. 2). Tutta la storia della teologia è, in fondo, l’esercizio di questo impegno dell’intelligenza, che mostra l’intelligibilità della fede, la sua articolazione e armonia interna, la sua ragionevolezza e la sua capacità di promuovere il bene dell’uomo. La correttezza dei ragionamenti teologici e il loro reale significato conoscitivo si basano sul valore del linguaggio teologico, che è, secondo san Tommaso, principalmente un linguaggio analogico. La distanza tra Dio, il Creatore, e l'essere delle sue creature è infinita; la dissimilitudine è sempre più grande che la similitudine (cfr DS 806). Ciononostante, in tutta la differenza tra Creatore e creatura, esiste un'analogia tra l'essere creato e l'essere del Creatore, che ci permette di parlare con parole umane su Dio.

San Tommaso ha fondato la dottrina dell’analogia, oltre che su argomentazioni squisitamente filosofiche, anche sul fatto che con la Rivelazione Dio stesso ci ha parlato e ci ha, dunque, autorizzato a parlare di Lui. Ritengo importante richiamare questa dottrina. Essa, infatti, ci aiuta a superare alcune obiezioni dell’ateismo contemporaneo, il quale nega che il linguaggio religioso sia fornito di un significato oggettivo, e sostiene invece che abbia solo un valore soggettivo o semplicemente emotivo. Questa obiezione risulta dal fatto che il pensiero positivistico è convinto che l'uomo non conosce l'essere, ma solo le funzioni sperimentabili della realtà. Con san Tommaso e con la grande tradizione filosofica noi siamo convinti, che, in realtà, l'uomo non conosce solo le funzioni, oggetto delle scienze naturali, ma conosce qualcosa dell'essere stesso - per esempio conosce la persona, il Tu dell'altro, e non solo l'aspetto fisico e biologico del suo essere.

Alla luce di questo insegnamento di san Tommaso, la teologia afferma che, per quanto limitato, il linguaggio religioso è dotato di senso - perché tocchiamo l’essere -, come una freccia che si dirige verso la realtà che significa. Questo accordo fondamentale tra ragione umana e fede cristiana è ravvisato in un altro principio basilare del pensiero dell’Aquinate: la Grazia divina non annulla, ma suppone e perfeziona la natura umana. Quest’ultima, infatti, anche dopo il peccato, non è completamente corrotta, ma ferita e indebolita. La Grazia, elargita da Dio e comunicata attraverso il Mistero del Verbo incarnato, è un dono assolutamente gratuito con cui la natura viene guarita, potenziata e aiutata a perseguire il desiderio innato nel cuore di ogni uomo e di ogni donna: la felicità. Tutte le facoltà dell’essere umano vengono purificate, trasformate ed elevate dalla Grazia divina.

Un’importante applicazione di questa relazione tra la natura e la Grazia si ravvisa nella teologia morale di san Tommaso d’Aquino, che risulta di grande attualità. Al centro del suo insegnamento in questo campo, egli pone la legge nuova, che è la legge dello Spirito Santo. Con uno sguardo profondamente evangelico, insiste sul fatto che questa legge è la Grazia dello Spirito Santo data a tutti coloro che credono in Cristo. A tale Grazia si unisce l’insegnamento scritto e orale delle verità dottrinali e morali, trasmesso dalla Chiesa. San Tommaso, sottolineando il ruolo fondamentale, nella vita morale, dell’azione dello Spirito Santo, della Grazia, da cui scaturiscono le virtù teologali e morali, fa comprendere che ogni cristiano può raggiungere le alte prospettive del "Sermone della Montagna" se vive un rapporto autentico di fede in Cristo, se si apre all’azione del suo Santo Spirito. Però – aggiunge l’Aquinate – "anche se la grazia è più efficace della natura, tuttavia la natura è più essenziale per l’uomo" (Summa Theologiae, I-II, q. 94, a. 6, ad 2), per cui, nella prospettiva morale cristiana, c’è un posto per la ragione, la quale è capace di discernere la legge morale naturale. La ragione può riconoscerla considerando ciò che è bene fare e ciò che è bene evitare per il conseguimento di quella felicità che sta a cuore a ciascuno, e che impone anche una responsabilità verso gli altri, e, dunque, la ricerca del bene comune. In altre parole, le virtù dell’uomo, teologali e morali, sono radicate nella natura umana. La Grazia divina accompagna, sostiene e spinge l’impegno etico ma, di per sé, secondo san Tommaso, tutti gli uomini, credenti e non credenti, sono chiamati a riconoscere le esigenze della natura umana espresse nella legge naturale e ad ispirarsi ad essa nella formulazione delle leggi positive, quelle cioè emanate dalle autorità civili e politiche per regolare la convivenza umana.

Quando la legge naturale e la responsabilità che essa implica sono negate, si apre drammaticamente la via al relativismo etico sul piano individuale e al totalitarismo dello Stato sul piano politico. La difesa dei diritti universali dell’uomo e l’affermazione del valore assoluto della dignità della persona postulano un fondamento. Non è proprio la legge naturale questo fondamento, con i valori non negoziabili che essa indica? Il Venerabile Giovanni Paolo II scriveva nella sua Enciclica Evangelium vitae parole che rimangono di grande attualità: "Urge dunque, per l'avvenire della società e lo sviluppo di una sana democrazia, riscoprire l'esistenza di valori umani e morali essenziali e nativi, che scaturiscono dalla verità stessa dell'essere umano, ed esprimono e tutelano la dignità della persona: valori, pertanto, che nessun individuo, nessuna maggioranza e nessuno Stato potranno mai creare, modificare o distruggere, ma dovranno solo riconoscere, rispettare e promuovere" (n. 71).

In conclusione, Tommaso ci propone un concetto della ragione umana largo e fiducioso: largo perché non è limitato agli spazi della cosiddetta ragione empirico-scientifica, ma aperto a tutto l’essere e quindi anche alle questioni fondamentali e irrinunciabili del vivere umano; e fiducioso perché la ragione umana, soprattutto se accoglie le ispirazioni della fede cristiana, è promotrice di una civiltà che riconosce la dignità della persona, l'intangibilità dei suoi diritti e la cogenza dei suoi doveri. Non sorprende che la dottrina circa la dignità della persona, fondamentale per il riconoscimento dell’inviolabilità dei diritti dell’uomo, sia maturata in ambienti di pensiero che hanno raccolto l’eredità di san Tommaso d’Aquino, il quale aveva un concetto altissimo della creatura umana. La definì, con il suo linguaggio rigorosamente filosofico, come "ciò che di più perfetto si trova in tutta la natura, cioè un soggetto sussistente in una natura razionale" (Summa Theologiae, Ia, q. 29, a. 3).

La profondità del pensiero di san Tommaso d’Aquino sgorga – non dimentichiamolo mai – dalla sua fede viva e dalla sua pietà fervorosa, che esprimeva in preghiere ispirate, come questa in cui chiede a Dio: "Concedimi, ti prego, una volontà che ti cerchi, una sapienza che ti trovi, una vita che ti piaccia, una perseveranza che ti attenda con fiducia e una fiducia che alla fine giunga a possederti".

[00892-01.02] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE  

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese  

Sintesi della catechesi in lingua tedesca  

Sintesi della catechesi in lingua spagnola  

Sintesi della catechesi in lingua portoghese  

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

Pour l’éminent théologien Thomas d’Aquin, la vérité est accessible à la raison humaine. Comme la foi, la raison dérive de l’unique source de toute vérité : le Logos divin. Mais la raison accueille une vérité en vertu de son évidence intrinsèque, alors que la foi accepte une vérité sur la base de l’autorité de la Parole de Dieu. La raison peut rendre un triple service à la foi : démontrer ses fondements, expliquer ses vérités, et repousser les objections contre elle. Thomas affirme que le langage religieux a un sens comme une flèche qui se dirige vers la réalité signifiée. D’autre part, la grâce divine n’annule pas mais suppose et perfectionne la nature humaine, montrant ainsi l’harmonie entre raison et foi. Basée sur la loi de l’Esprit Saint, la théologie morale de Thomas est d’actualité ! Tous les hommes sont appelés à reconnaître les exigences de la nature humaine inscrites dans la loi naturelle, et à s’en inspirer pour formuler des lois positives qui régissent la vie en société. La profondeur la pensée de Thomas provient de sa foi vivante. Puissions-nous prier comme lui : « Donne-moi, Seigneur mon Dieu, une volonté qui te cherche, une sagesse qui te trouve, une vie qui te plaise, une persévérance qui t’attende avec confiance, et une confiance qui finalement parvient à te posséder ».

Je suis heureux de vous accueillir, chers pèlerins de langue française, venus particulièrement de France et de Belgique. Que votre pèlerinage à Rome soit pour vous l’occasion de découvrir toujours plus profondément le visage du Seigneur. Que Dieu vous bénisse !

[00893-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese  

Dear Brothers and Sisters,

Continuing our catechesis on the Christian culture of the Middle Ages, we turn to the teaching of Saint Thomas Aquinas, which the Church has consistently upheld as a model of sound theological method. Thomas’ insistence on the harmony of faith and reason respected the autonomy and complementarity of these two ways of knowing the truth which has its ultimate origin in God’s Word. Faith sheds fuller light on the truths which reason is naturally capable of knowing, while drawing from Revelation a supernatural knowledge of the divine mysteries and the Triune God himself. Reason for its part serves to demonstrate faith’s credibility, to defend its teaching, and to show its inner consistency and intelligibility. The complementary relationship between faith and reason reflects the truth that God’s grace builds on, elevates and perfects human nature, which is thus enabled to pursue the felicity which is its deepest desire. Thomas’s conviction that we are naturally able to acknowledge the principles of the natural moral law remains timely, since that law, grounded in the truth of man’s nature, is the basis of respect for human dignity and universal human rights. Saint Thomas is the patron of Catholic schools and universities; let us ask him to obtain for all of us the wisdom and understanding born of a deep and living Christian faith!

I am pleased to greet the English-speaking visitors present at today’s audience, especially the many parish and student groups. I offer a warm welcome to all who have come from Hong Kong, Pakistan, the United Kingdom and the United States of America. Upon all of you I invoke God’s blessings of joy and peace!

[00894-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca  

Liebe Brüder und Schwestern!

In der Katechese am vergangenen Mittwoch habe ich bereits über das Leben des heiligen Thomas von Aquin gesprochen. Heute möchte ich einige Eckpunkte der Lehre des größten mittelalterlichen Theologen vorstellen. Thomas von Aquin sieht einen tiefen Einklang zwischen Glaube und Vernunft, die beide der einen Quelle der Wahrheit entstammen. Ihr Zusammenspiel kann fruchtbar werden, wenn die Vernunft nicht bloß auf die empirische Sphäre eingeschränkt und der objektive Wahrheitsgehalt der Glaubenssätze anerkannt wird. Da Gott selbst auf für Menschen verständliche Weise zu uns gesprochen hat, können auch wir auf analoge Weise wahre Aussagen über ihn machen. Religion beschränkt sich nicht auf den Bereich des Subjektiven und Emotionalen, wie manche behaupten. Ähnliches gilt für den Bereich der Morallehre, bei der für Thomas von Aquin das Neue Gesetz, die Gnade des Heiligen Geistes, im Mittelpunkt steht, aus der die göttlichen und die sittlichen Tugenden erwachsen, die die Menschen als Individuen und als Gemeinschaft zum wahren Glück führen. Doch dieser Weg ist bereits im Wesen des Menschen grundgelegt und die Vernunft kann die wesentlichen Inhalte des natürlichen Sittengesetzes erkennen. Wenn diese universalen Rechte und Pflichten geleugnet werden, führt dies zum moralischen Relativismus des Einzelnen und zu Totalitarismus auf staatlicher Ebene. Diesbezüglich ist Thomas von Aquin ein wichtiger Vordenker der Menschenrechte.

Ganz herzlich begrüße ich die deutschsprachigen Pilger und Besucher. Bei aller Bewunderung für die denkerische Leistung von Thomas von Aquin dürfen wir nicht vergessen, daß er zuerst ein gläubiger und betender Ordensmann war. So bringt es eines seiner Gebete zum Ausdruck: „Schenk mir, o Gott, Verstand, der dich erkennt, Eifer, der dich sucht, Weisheit, die dich findet, einen Wandel, der dir gefällt, Beharrlichkeit, die gläubig dich erwartet, Vertrauen, das am Ende dich umfängt." Dazu erbitte ich euch und euren Familien Gottes reichen Segen.

[00895-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola  

Queridos hermanos y hermanas:

Hoy quisiera continuar con la presentación de santo Tomás de Aquino, un teólogo de tanta valía, que el estudio de sus escritos fue recomendado especialmente por el Concilio Vaticano II. Ya antes, el Papa León Trece, gran promotor del tomismo, lo declaró patrón de las escuelas y universidades católicas. Su doctrina destaca no sólo por el contenido, sino también por la metodología que emplea. Se trata del esfuerzo por discernir la inteligibilidad y coherencia de las verdades de la fe cristiana con el auxilio de la razón humana, iluminada siempre por la fe. La profundidad del pensamiento de Tomás de Aquino brota de su fe viva y de su piedad ferviente, que expresó en plegarias elocuentes, como aquella en la que pide a Dios: "Concédeme, te ruego, una voluntad que te busque, una sabiduría que te encuentre, una vida que te agrade, una perseverancia que te aguarde con confianza y una confianza que al final logre poseerte".

Saludo con afecto a los grupos de lengua española, en particular a los peregrinos de la Arquidiócesis de Bogotá, así como a los venidos de España, Nicaragua, Costa Rica, México y otros países latinoamericanos. Os invito a pedir a Dios por los que cultivan las ciencias sagradas para que, tras las huellas de Santo Tomás de Aquino, las estudien con constancia y las enseñen con fidelidad, imitando también el ejemplo de su vida santa. Muchas gracias.

[00896-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese  

Queridos irmãos e irmãs,

A confiança que São Tomás de Aquino deposita nos dois instrumentos do nossoconhecimento – a fé e a razão –, assenta na convicção de que ambas provêm da mesma e única fonte da verdade, o Verbo divino, que age tanto no âmbito da criação como no da redenção. Este acordo fundamental entre razão humana e fé cristã transparece ainda noutro princípio basilar do seu pensamento: a Graça divina não anula, mas supõe e aperfeiçoa a natureza humana. Esta, com o pecado, não ficou totalmente corrompida, mas apenas ferida e debilitada. Com a Graça, a natureza é curada, fortalecida e ajudada a alcançar a felicidade, que é o anseio natural de toda a pessoa humana. São Tomás propõe-nos um conceito amplo da razão humana, porque não se limita aos espaços da chamada razão empírico-científica, mas abre-se a todo o ser e às questões fundamentais e irrenunciáveis do viver humano.

Saúdo cordialmente todos os peregrinos lusófonos, em particular os brasileiros da paróquia São Vicente Mártir de Porto Alegre e os irmãos da Misericórdia de Maringá, como também os professores e alunos portugueses do Centro Cultural Sénior de Braga, para todos implorando uma vontade que procure a Deus, uma sabedoria que O encontre, uma vida que Lhe agrade, uma perseverança que por Ele espere e a confiança de chegar a possuí-Lo. São os meus votos e também a minha Bênção!

[00897-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE  

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua slovacca

Saluto in lingua croata

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua polacca  

Drodzy pielgrzymi polscy. Jutro przypada wspomnienie świętego Alberta Chmielowskiego. Pamiętając o jego poświęceniu na rzecz biednych, bezdomnych, nieuleczalnie chorych, jak on, otwórzmy serca na potrzeby naszych braci najbardziej potrzebujących pomocy. Uczmy się od niego, że „trzeba być dobrym jak chleb". Naśladujmy go w dążeniu do świętości. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.

[Cari pellegrini polacchi. Domani si venera la memoria di San Alberto Chmielowski. Ricordando la sua dedizione ai poveri, ai senza tetto, ai malati incurabili, apriamo come lui i nostri cuori alle necessità dei nostri fratelli più bisognosi. Impariamo da lui "ad essere buoni come il pane". Imitiamolo nel tendere alla santità. Sia lodato Gesù Cristo.]

[00899-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua slovacca  

Zo srdca pozdravujem slovenských pútnikov, osobitne z farnosti Veľký Lapáš a z Piaristickej školy Františka Hanáka z Prievidze. Bratia a sestry, v tomto období sú na Slovensku kňazské vysviacky. Ďakujme Pánovi za dar novokňazov a modlime sa za nich, aby boli služobníkmi podľa Srdca Ježišovho. S láskou žehnám vás i všetkých novokňazov. Pochválený buď Ježiš Kristus!

[Saluto di cuore i pellegrini slovacchi, particolarmente quelli provenienti dalla parrocchia di Veľký Lapáš e dalla Scuola František Hanák dei Padri Scolopi di Prievidza. Fratelli e sorelle, in questo periodo si svolgono in Slovacchia le ordinazioni sacerdotali. Ringraziamo il Signore per questo dono di sacerdoti novelli, e preghiamo per loro perché siano ministri secondo il Cuore di Gesù. Con affetto benedico voi e tutti i sacerdoti novelli. Sia lodato Gesù Cristo!]

[00900-AA.01] [Testo originale: Slovacco]

Saluto in lingua croata  

Od srca pozdravljam sve hrvatske hodočasnike, a osobito vjernike iz župe Svetoga Mihovila iz Drinovaca u Bosni i Hercegovini. Nahranjeni otajstvima vjere na grobovima apostola, tražite ono što dolazi od Duha Božjega kako biste svoje vrijeme, bilo u radu ili odmoru, proživjeli Bogu na slavu. Hvaljen Isus i Marija!

[Di cuore saluto tutti i pellegrini Croati, particolarmente i fedeli provenienti dalla parrocchia di San Michele di Drinovci in Bosnia ed Erzegovina. Nutriti dai misteri della fede vicino alle tombe degli apostoli, cercate quello che viene dallo Spirito di Dio perché il vostro tempo, nella fatica e nel riposo, sia tutto orientato alla gloria di Dio. Siano lodati Gesù e Maria!]

[00901-AA.01] [Testo originale: Croato]

Saluto in lingua italiana  

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i sacerdoti novelli della diocesi di Brescia assicurando la mia preghiera affinché il loro ministero sia fecondo di preziosi frutti. Saluto il gruppo dei Frati Minori Conventuali provenienti dall’Africa per partecipare al Corso di Formazione Permanente: auspico che l’esempio del Poverello di Assisi conduca ciascuno di loro a conformarsi sempre di più a Cristo Signore. Saluto anche gli Ufficiali ed i militari della Scuola delle Trasmissioni e Informatica dell’Esercito Italiano ed i militari del IX Stormo "Francesco Baracca" di Grazzanise: auguro a tutti loro un proficuo impegno alla luce dei valori umani e cristiani. Rivolgo il mio pensiero ai partecipanti al Torneo Internazionale di Calcio "Memorial Vincenzo Romano" ed auguro di diffondere ovunque il perenne messaggio della solidarietà e della fraterna convivenza.

Saluto, infine, i giovani, i malati e gli sposi novelli. Cari giovani attingete sempre da Cristo presente nell’Eucaristia l’alimento spirituale per avanzare nel cammino della santità; per voi, cari ammalati, Cristo sia il sostegno ed il conforto nella prova e nella sofferenza; e per voi, cari sposi novelli, il sacramento che vi ha radicati in Cristo sia la fonte che alimenta il vostro amore quotidiano.

[00902-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0397-XX.02]