L’UDIENZA GENERALE ● CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA
● SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE
● SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE
L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato gruppi di pellegrini e di fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana, il Papa, avvicinandosi la conclusione dell’Anno Sacerdotale, ha incentrato la sua meditazione sulla vita e sulle opere di due santi sacerdoti torinesi, San Leonardo Murialdo e San Giuseppe Cottolengo.
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.
● CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA
Cari fratelli e sorelle,
ci stiamo avviando verso la conclusione dell’Anno Sacerdotale e, in questo ultimo mercoledì di aprile, vorrei parlare di due santi Sacerdoti esemplari nella loro donazione a Dio e nella testimonianza di carità, vissuta nella Chiesa e per la Chiesa, verso i fratelli più bisognosi: san Leonardo Murialdo e san Giuseppe Benedetto Cottolengo. Del primo ricordiamo i 110 anni dalla morte e i 40 anni dalla canonizzazione; del secondo sono iniziate le celebrazioni per il 2° centenario di Ordinazione sacerdotale.
Il Murialdo nacque a Torino il 26 ottobre 1828: è la Torino di san Giovanni Bosco, dello stesso san Giuseppe Cottolengo, terra fecondata da tanti esempi di santità di fedeli laici e di sacerdoti. Leonardo è l’ottavo figlio di una famiglia semplice. Da bambino, insieme con il fratello, entrò nel collegio dei Padri Scolopi di Savona per il corso elementare, le scuole medie e il corso superiore; vi trovò educatori preparati, in un clima di religiosità fondato su una seria catechesi, con pratiche di pietà regolari. Durante l’adolescenza visse, però, una profonda crisi esistenziale e spirituale che lo portò ad anticipare il ritorno in famiglia e a concludere gli studi a Torino, iscrivendosi al biennio di filosofia. Il "ritorno alla luce" avvenne - come egli racconta - dopo qualche mese, con la grazia di una confessione generale, nella quale riscoprì l’immensa misericordia di Dio; maturò, allora, a 17 anni, la decisione di farsi sacerdote, come riposta d’amore a Dio che lo aveva afferrato con il suo amore. Venne ordinato il 20 settembre 1851. Proprio in quel periodo, come catechista dell’Oratorio dell’Angelo Custode, fu conosciuto ed apprezzato da Don Bosco, il quale lo convinse ad accettare la direzione del nuovo Oratorio di San Luigi a Porta Nuova che tenne fino al 1865. Lì venne in contatto anche con i gravi problemi dei ceti più poveri, ne visitò le case, maturando una profonda sensibilità sociale, educativa ed apostolica che lo portò poi a dedicarsi autonomamente a molteplici iniziative in favore della gioventù. Catechesi, scuola, attività ricreative furono i fondamenti del suo metodo educativo in Oratorio. Sempre Don Bosco lo volle con sé in occasione dell’Udienza concessagli dal beato Pio IX nel 1858.
Nel 1873 fondò la Congregazione di San Giuseppe, il cui fine apostolico fu, fin dall’inizio, la formazione della gioventù, specialmente quella più povera e abbandonata. L’ambiente torinese del tempo fu segnato dall’intenso fiorire di opere e di attività caritative promosse dal Murialdo fino alla sua morte, avvenuta il 30 marzo del 1900.
Mi piace sottolineare che il nucleo centrale della spiritualità del Murialdo è la convinzione dell’amore misericordioso di Dio: un Padre sempre buono, paziente e generoso, che rivela la grandezza e l’immensità della sua misericordia con il perdono. Questa realtà san Leonardo la sperimentò a livello non intellettuale, ma esistenziale, mediante l’incontro vivo con il Signore. Egli si considerò sempre un uomo graziato da Dio misericordioso: per questo visse il senso gioioso della gratitudine al Signore, la serena consapevolezza del proprio limite, il desiderio ardente di penitenza, l’impegno costante e generoso di conversione. Egli vedeva tutta la sua esistenza non solo illuminata, guidata, sorretta da questo amore, ma continuamente immersa nell’infinita misericordia di Dio. Scrisse nel suo Testamento spirituale: "La tua misericordia mi circonda, o Signore… Come Dio è sempre ed ovunque, così è sempre ed ovunque amore, è sempre ed ovunque misericordia". Ricordando il momento di crisi avuto in giovinezza, annotava: "Ecco che il buon Dio voleva far risplendere ancora la sua bontà e generosità in modo del tutto singolare. Non soltanto egli mi ammise di nuovo alla sua amicizia, ma mi chiamò ad una scelta di predilezione: mi chiamò al sacerdozio, e questo solo pochi mesi dopo il mio ritorno a lui". San Leonardo visse perciò la vocazione sacerdotale come dono gratuito della misericordia di Dio con senso di riconoscenza, gioia e amore. Scrisse ancora: "Dio ha scelto me! Egli mi ha chiamato, mi ha perfino forzato all’onore, alla gloria, alla felicità ineffabile di essere suo ministro, di essere «un altro Cristo» … E dove stavo io quando mi hai cercato, mio Dio? Nel fondo dell’abisso! Io ero là, e là Dio venne a cercarmi; là egli mi fece intendere la sua voce…".
Sottolineando la grandezza della missione del sacerdote che deve "continuare l’opera della redenzione, la grande opera di Gesù Cristo, l’opera del Salvatore del mondo", cioè quella di "salvare le anime", san Leonardo ricordava sempre a se stesso e ai confratelli la responsabilità di una vita coerente con il sacramento ricevuto. Amore di Dio e amore a Dio: fu questa la forza del suo cammino di santità, la legge del suo sacerdozio, il significato più profondo del suo apostolato tra i giovani poveri e la fonte della sua preghiera. San Leonardo Murialdo si è abbandonato con fiducia alla Provvidenza, compiendo generosamente la volontà divina, nel contatto con Dio e dedicandosi ai giovani poveri. In questo modo egli ha unito il silenzio contemplativo con l’ardore instancabile dell’azione, la fedeltà ai doveri di ogni giorno con la genialità delle iniziative, la forza nelle difficoltà con la serenità dello spirito. Questa è la sua strada di santità per vivere il comandamento dell’amore, verso Dio e verso il prossimo.
Con lo stesso spirito di carità è vissuto, quarant’anni prima del Murialdo, san Giuseppe Benedetto Cottolengo, fondatore dell’opera da lui stesso denominata "Piccola Casa della Divina Provvidenza" e chiamata oggi anche "Cottolengo". Domenica prossima, nella mia Visita pastorale a Torino, avrò modo di venerare le spoglie di questo Santo e di incontrare gli ospiti della "Piccola Casa".
Giuseppe Benedetto Cottolengo nacque a Bra, cittadina della provincia di Cuneo, il 3 maggio 1786. Primogenito di 12 figli, di cui 6 morirono in tenera età, mostrò fin da fanciullo grande sensibilità verso i poveri. Abbracciò la via del sacerdozio, imitato anche da due fratelli. Gli anni della sua giovinezza furono quelli dell’avventura napoleonica e dei conseguenti disagi in campo religioso e sociale. Il Cottolengo divenne un buon sacerdote, ricercato da molti penitenti e, nella Torino di quel tempo, predicatore di esercizi spirituali e conferenze presso gli studenti universitari, dove riscuoteva sempre un notevole successo. All’età di 32 anni, venne nominato canonico della Santissima Trinità, una congregazione di sacerdoti che aveva il compito di officiare nella Chiesa del Corpus Domini e di dare decoro alle cerimonie religiose della città, ma in quella sistemazione egli si sentiva inquieto. Dio lo stava preparando ad una missione particolare, e, proprio con un incontro inaspettato e decisivo, gli fece capire quale sarebbe stato il suo futuro destino nell’esercizio del ministero.
Il Signore pone sempre dei segni sul nostro cammino per guidarci secondo la sua volontà al nostro vero bene. Per il Cottolengo questo avvenne, in modo drammatico, la domenica mattina del 2 settembre 1827. Proveniente da Milano giunse a Torino la diligenza, affollata come non mai, dove si trovava stipata un’intera famiglia francese in cui la moglie, con cinque bambini, era in stato di gravidanza avanzata e con la febbre alta. Dopo aver vagato per vari ospedali, quella famiglia trovò alloggio in un dormitorio pubblico, ma la situazione per la donna andò aggravandosi e alcuni si misero alla ricerca di un prete. Per un misterioso disegno incrociarono il Cottolengo, e fu proprio lui, con il cuore pesante e oppresso, ad accompagnare alla morte questa giovane madre, fra lo strazio dell’intera famiglia. Dopo aver assolto questo doloroso compito, con la sofferenza nel cuore, si recò davanti al Santissimo Sacramento e pregò: "Mio Dio, perchè? Perchè mi hai voluto testimone? Cosa vuoi da me? Bisogna fare qualcosa!". Rialzatosi, fece suonare tutte le campane, accendere le candele, e accogliendo i curiosi in chiesa disse: "La grazia è fatta! La grazia è fatta!". Da quel momento il Cottolengo fu trasformato: tutte le sue capacità, specialmente la sua abilità economica e organizzativa, furono utilizzate per dare vita ad iniziative a sostegno dei più bisognosi.
Egli seppe coinvolgere nella sua impresa decine e decine di collaboratori e volontari. Spostandosi verso la periferia di Torino per espandere la sua opera, creò una sorta di villaggio, nel quale ad ogni edificio che riuscì a costruire assegnò un nome significativo: "casa della fede", "casa della speranza", "casa della carità". Mise in atto lo stile delle "famiglie", costituendo delle vere e proprie comunità di persone, volontari e volontarie, uomini e donne, religiosi e laici, uniti per affrontare e superare insieme le difficoltà che si presentavano. Ognuno in quella Piccola Casa della Divina Provvidenza aveva un compito preciso: chi lavorava, chi pregava, chi serviva, chi istruiva, chi amministrava. Sani e ammalati condividevano tutti lo stesso peso del quotidiano. Anche la vita religiosa si specificò nel tempo, secondo i bisogni e le esigenze particolari. Pensò anche ad un proprio seminario, per una formazione specifica dei sacerdoti dell’Opera. Fu sempre pronto a seguire e a servire la Divina Provvidenza, mai ad interrogarla. Diceva: "Io sono un buono a nulla e non so neppure cosa mi faccio. La Divina Provvidenza però sa certamente ciò che vuole. A me tocca solo assecondarla. Avanti in Domino". Per i suoi poveri e i più bisognosi, si definirà sempre "il manovale della Divina Provvidenza".
Accanto alle piccole cittadelle volle fondare anche cinque monasteri di suore contemplative e uno di eremiti, e li considerò tra le realizzazioni più importanti: una sorta di "cuore" che doveva battere per tutta l’Opera. Morì il 30 aprile 1842, pronunciando queste parole: "Misericordia, Domine; Misericordia, Domine. Buona e Santa Provvidenza… Vergine Santa, ora tocca a Voi". La sua vita, come scrisse un giornale del tempo, era stata tutta "un’intensa giornata d’amore".
Cari amici, questi due santi Sacerdoti, dei quali ho presentato qualche tratto, hanno vissuto il loro ministero nel dono totale della vita ai più poveri, ai più bisognosi, agli ultimi, trovando sempre la radice profonda, la fonte inesauribile della loro azione nel rapporto con Dio, attingendo dal suo amore, nella profonda convinzione che non è possibile esercitare la carità senza vivere in Cristo e nella Chiesa. La loro intercessione e il loro esempio continuino ad illuminare il ministero di tanti sacerdoti che si spendono con generosità per Dio e per il gregge loro affidato, e aiutino ciascuno a donarsi con gioia e generosità a Dio e al prossimo.
[00581-01.01]
● SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE
○ Sintesi della catechesi in lingua francese
○ Sintesi della catechesi in lingua inglese
○ Sintesi della catechesi in lingua tedesca
○ Sintesi della catechesi in lingua spagnola
○ Sintesi della catechesi in lingua portoghese
○ Sintesi della catechesi in lingua francese
Chers frères et sœurs, né en 1828 à Turin, Léonard Murialdo devint prêtre en réponse à la miséricorde divine expérimentée dans la confession après une crise spirituelle et existentielle. Le sacerdoce est, disait-il, « un don gratuit de la miséricorde de Dieu ». Il rappelait à ses confrères la nécessité d’une vie cohérente avec le sacrement reçu. Il fonda la Congrégation de Saint Joseph pour l’éducation de la jeunesse pauvre et marginalisée. « L’amour de Dieu et l’amour pour Dieu » a été la loi de sa vie unissant la contemplation à l’ardeur de l’action.
Saint Joseph Benoît Cottolengo vécut ce même esprit. Né en 1786 à Bra (Cuneo), il fonda l’Œuvre Petite maison de la divine Providence ou Cottolengo. Prêtre recherché par les pénitents et grand prédicateur auprès des étudiants, il fut bouleversé par la mort prématurée d’une jeune mère. Il se consacra alors totalement au service des nécessiteux, créant une sorte de village dans lequel tous, les bien-portants comme les malades, partageaient le même poids du quotidien dans la joie. Sa devise était « En avant, dans le Seigneur ». Il se disait le manœuvre de la Providence divine. Toute sa vie a été ‘une intense journée d’amour’. Puisse l’exemple de ces deux saints encourager beaucoup de prêtres dans leur consécration à Dieu et dans le service du prochain.
Je salue les pèlerins francophones, en particulier, les jeunes, les étudiants et les servants d’autel présents, ainsi que l’Evêque de Pontoise qui accompagne un groupe paroissial. Je salue cordialement les séminaristes venus du Liban ! Je n’oublie pas les Assomptionistes qui fêtent le 200ème anniversaire de la naissance de leur fondateur ! Que Dieu vous bénisse et bon pèlerinage à tous !
[00582-03.01] [Texte original: Français]
○ Sintesi della catechesi in lingua inglese
Dear Brothers and Sisters,
As the Year for Priests draws to its close, I would like to devote today’s catechesis to the example of two remarkable priests of the nineteenth century associated with the Italian city of Turin. Saint Leonard Murialdo, the founder of the Congregation of Saint Joseph, devoted his life to the education and pastoral care of disadvantaged young people. He saw his priestly vocation as a gracious gift of God’s love, to be received with gratitude, joy and love. Imbued with a powerful sense of the Lord’s mercy, he encouraged his confreres to unite contemplation and apostolic zeal, and to confirm their preaching by the example of their lives. Saint Joseph Cottolengo, who lived a generation before Saint Leonard, was another outstanding apostle of charity. Early in his priesthood, after a dramatic encounter with human suffering, he founded the "Little Home of Divine Providence", involving scores of people – priests, religious and laity alike – in a great charitable outreach which continues today. May the example of these two great priests, outstanding for their love of God and their devotion to Christ and the Church, continue to inspire and sustain the many priests today who generously devote their lives to God and to the service of our brothers and sisters in need.
I offer a most cordial welcome to the ecumenical delegations from the Lutheran Church of Norway and from the Church of England. My warm greeting also goes to the group of Jewish leaders visiting the Vatican with the Pave the Way Foundation. Upon all the English-speaking visitors and pilgrims present at today’s Audience, especially those from England, Scotland, Norway, Indonesia and the United States of America I invoke Almighty God’s blessings of joy and peace!
[00583-02.01] [Original text: English]
○ Sintesi della catechesi in lingua tedesca
Liebe Brüder und Schwestern!
In der heutigen Audienz möchte ich zwei Priestergestalten vorstellen, die im Turin des 19. Jahrhunderts ihr Leben ganz in den Dienst der Armen gestellt haben. Der heilige Leonardo Murialdo stammte aus einer kinderreichen Familie und wurde in katholischen Ordensschulen erzogen. Er erlebte aber dann als junger Mann mit 17 Jahren eine tiefe Glaubenskrise. Seine Rückkehr zu Gott und seine Berufung zum Priestertum sah er deshalb immer als ein unverdientes Geschenk der göttlichen Vaterliebe: auf einmal hat er erfahren, wie gut Gott ist, und damit hat er sein Leben neu begonnen. Nach über zwanzig Jahren der geistlichen, leiblichen und schulischen Fürsorge für bedürftige Jugendliche gründete er die Kongregation des heiligen Josef, in der er viele andere zu einem eifrigen und konsequenten Priesterleben führte und sich besonders um die Randexistenzen, um die Ausgestoßenen und die Armen kümmerte. Der heilige Giuseppe Benedetto Cottolengo, an dessen Grab ich am kommenden Sonntag in Turin beten werde, wirkte zu Beginn des 19. Jahrhunderts zunächst als vielgesuchter Beichtvater und geschätzter Prediger. Doch eines Nachts stellte ihn die göttliche Vorsehung an die Seite einer Mutter, die bei der Geburt ihres sechsten Kindes im Kreis ihrer mittellosen Familie verstarb. Dieses Ereignis hat ihn zutiefst erschüttert, so daß er sich vor dem Allerheiligsten niederkniete und Gott gleichsam anschrie: »Warum? Was willst Du? Was ist das?« Und dann kam ihm die Berufung zu, sich um solche Menschen zu kümmern, für solche Menschen in solchen Situationen des Leidens und der Not dazusein. So ist aus dieser erschütternden Erfahrung eine neue Berufung gewachsen, die zur Gründung des »Kleinen Hauses der göttlichen Vorsehung führte«, zunächst eine Art Dorf am Rande der Stadt, in dem jedes Haus seine besondere Bestimmung hatte, in dem alle zusammen Leid und Not trugen und einander so zu Gott hinführten. Dann hat es sich ausgebreitet und ist heute neben Turin in vielen anderen Städten gegenwärtig, auch hier in Rom, als ein Ort der Hilfe, des Erbarmens für Menschen am Rand der Gesellschaft, für Leidende, Arme und Alte, an dem sie die Erbarmung Gottes und seine Güte erfahren können.
Ein herzliches Grüß Gott sage ich allen Pilgern und Besuchern aus den Ländern der deutschen Sprache. Ich heiße hier besonders die Mitglieder des Bundes katholischer Unternehmer sowie die Priester aus der Diözese Feldkirch mit ihrem Bischof Dr. Elmar Fischer willkommen. Das leuchtende Beispiel der heiligen Leonardo Murialdo und Giuseppe Benedetto Cottolengo zeigt uns, daß wir nur dann wirklich Werkzeuge der barmherzigen Liebe Gottes sein können, wenn wir es in Gemeinschaft mit Christus in seiner Kirche tun. Der Heilige Geist erfülle eure Herzen mit seiner Gnade und mit seiner Freude!
[00584-05.01] [Originalsprache: Deutsch]
○ Sintesi della catechesi in lingua spagnola
Queridos hermanos y hermanas:
Deseo hoy hablar de dos sacerdotes que vivieron su ministerio entregados totalmente a los más pobres y que supieron encontrar en su relación con Dios la fuente de su acción, con la convicción además de que no se puede ejercer la caridad sin vivir en Cristo y en la Iglesia. San Leonardo Murialdo, tras superar una profunda crisis espiritual, se hizo sacerdote y fundó la Congregación de San José, cuyo fin era la educación de la juventud pobre. El amor misericordioso de Dios es el núcleo central de la espiritualidad de san Leonardo. Ante la grandeza de la misión del sacerdote, como continuador de la obra de la redención de Cristo, recordaba a los presbíteros la responsabilidad de una vida coherente con el sacramento recibido. San Juan Benito Cottolengo, por su parte, mostró desde joven una gran sensibilidad hacia los pobres. Después de unos años de ministerio sacerdotal fructuoso, el encuentro con una joven madre de cinco niños enferma, y a la que tuvo que asistir en su muerte, cambió su vida. Fundó la obra denominada "Pequeña Casa de la Divina Providencia", para atender a los más necesitados.
Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española, de modo particular a los miembros de la Congregación fundada por el Beato José Tous y Soler, acompañados por el Cardenal Antonio Cañizares y Monseñor Marcelo Arturo González, Obispo de Santa Clara, así como a los fieles venidos de España, México y otros países latinoamericanos. Inspirados por el ejemplo de los santos pastores, os invito a todos a seguir rezando por los sacerdotes, para que continúen entregándose con alegría y fidelidad en el cumplimiento de la misión que se les ha confiado. Muchas gracias.
[00585-04.01] [Texto original: Español]
○ Sintesi della catechesi in lingua portoghese
Queridos irmãos e irmãs,
Houve dois santos sacerdotes no século dezenove que viveram o seu ministério na dedicação total aos mais pobres. A raiz profunda e a fonte inexaurível da sua atividade estavam na sua relação com Deus, conscientes de que não existe caridade sem viver em Cristo e na Igreja. O primeiro, São Leonardo Murialdo, experimentou a Misericórdia de Deus após uma crise existencial e espiritual na adolescência, e sentiu-se chamado ao sacerdócio, dedicando-se à juventude mais abandonada. Sabendo que a missão do sacerdote é "continuar a obra da redenção, a grande obra de Jesus", não cessava de recordar a si mesmo e aos seus confrades a coerência com o sacramento recebido. O segundo, São José Cottolengo, foi chamado para dar os últimos sacramentos a uma jovem mulher grávida que morria por falta de cuidados adequados. Foi um sinal de Deus no seu caminho que o transformou: doravante será "o ajudante da divina Providência" ao serviço dos mais necessitados. Nascia, assim, a Pequena Casa da Divina Providência, cujo coração pulsante eram os mosteiros de religiosas contemplativas que ele fundara.
Uma saudação cordial aos peregrinos vindos do Brasil e demais países de língua portuguesa, contando com as vossas orações por todos os sacerdotes para que se dediquem sempre com mais generosidade a Deus e ao rebanho a eles confiado. E que Deus vos abençoe a vós e as vossas famílias. Ide em paz!
[00586-06.01] [Texto original: Português]
● SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE
○ Saluto in lingua polacca
○ Saluto in lingua slovacca
○ Saluto in lingua slovena
○ Saluto in lingua croata
○ Saluto in lingua italiana
○ Saluto in lingua polacca
Pozdrawiam przybyłych na audiencję Polaków. W sobotę przypada wspomnienie św. Józefa Rzemieślnika, opiekuna świętej Rodziny, patrona ludzi, którzy własną pracą zdobywają środki do życia. Niech ten dzień będzie okazją do pogłębienia refleksji nad sensem pracy, nad jej właściwym miejscem w życiu rodzin. Was tu obecnych i wszystkich ludzi pracy polecam opiece świętego Józefa. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.
[Saluto i polacchi giunti per quest’udienza. Sabato ricorre la memoria di San Giuseppe lavoratore, custode della Santa Famiglia e patrono degli uomini che con il proprio lavoro conquistano i mezzi per vivere. Che questa giornata sia un’occasione per approfondire la riflessione sul senso del lavoro e sul posto adeguato di esso nella vita delle famiglie. Affido voi qui presenti e tutti lavoratori alla protezione di San Giuseppe. Sia lodato Gesù Cristo.]
[00587-09.01] [Testo originale: Polacco]
○ Saluto in lingua slovacca
S láskou pozdravujem pútnikov zo Slovenska, osobitne z farností Rožňava a Trebišov.
Bratia a sestry, minulú nedeľu sme slávili Deň modlitby za duchovné povolania. Proste Krista - Dobrého Pastiera, aby stále posielal nových pracovníkov do svojej služby.
Zo srdca vás žehnám.
Pochválený buď Ježiš Kristus!
[Saluto con affetto i pellegrini provenienti dalla Slovacchia, particolarmente quelli dalle parrocchie di Rožňava e Trebišov.
Fratelli e sorelle, domenica scorsa abbiamo celebrato la Giornata di preghiera per le Vocazioni. Domandate a Cristo – Buon Pastore di mandare sempre nuovi operai al suo servizio.
Di cuore vi benedico.
Sia lodato Gesù Cristo!]
[00588-AA.01] [Testo originale: Slovacco]
○ Saluto in lingua slovena
Lepo pozdravljam številne romarje iz Slovenije! Ko je vstali Zveličar odhajal k Očetu, nam je obljubil Svetega Duha kot pomočnika in vodnika. Naj vam On nakloni obilo svojih darov, vi pa radi sledite Njegovim navdihom, da boste v veri in krščanskem upanju prinašali obilne sadove ljubezni. Naj bo z vami moj blagoslov!
[Rivolgo un cordiale saluto ai numerosi pellegrini provenienti dalla Slovenia! Quando il Cristo Risorto stava per tornare al Padre, ci ha promesso l’aiuto e la guida dello Spirito Santo. Sia Lui a colmarvi dei Suoi doni, e voi seguite volentieri le Sue ispirazioni affinché nella fede e nella speranza cristiana, possiate portare frutti abbondanti del vostro amore. Vi accompagni la mia benedizione!]
[00589-AA.01] [Testo originale: Sloveno]
○ Saluto in lingua croata
S velikom uskrsnom radošću pozdravljam sve hrvatske hodočasnike, a na poseban način vjernike iz Splita! Isus Krist - Dobri Pastir, nas poziva da ga slijedimo. Dok ovim hodočašćem potvrđujete svoju vjernost Njemu i Crkvi, potičem vas da molite za vaše svećenike kao i za nova duhovna zvanja u vašem narodu. Hvaljen Isus i Marija!
[Nel clima della gioia pasquale saluto tutti i pellegrini Croati, in modo particolare quelli provenienti da Split. Gesù Cristo, il Buon Pastore, ci ha chiamato a seguirLo. Mentre con questo pellegrinaggio confermate la vostra fedeltà a Lui ed alla Chiesa, vi incoraggio a pregare per i vostri sacerdoti come pure per le nuove vocazioni al sacerdozio ed alla vita consacrata tra il vostro popolo. Siano lodati Gesù e Maria!]
[00590-AA.01] [Testo originale: Croato]
Saluto in lingua italiana
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i partecipanti al pellegrinaggio promosso nel 110° anniversario della morte di san Leonardo Murialdo, e formulo cordiali voti affinché questa ricorrenza susciti un rinnovato impegno a testimoniare il carisma donato dallo Spirito a questo grande maestro della carità. Saluto i seminaristi di Bologna e di Macerata, come pure quelli dell’Istituto Missionari Oblati di Maria Immacolata; cari amici, preparatevi con serietà e impegno per essere apostoli di Cristo al servizio del Vangelo. Saluto i fedeli della parrocchia Cuore Immacolato di Maria, in Vigevano ed auspico che la loro comunità parrocchiale sia sempre più un luogo privilegiato di profonda formazione spirituale. Saluto i partecipanti al convegno sul tema della comunicazione, promosso dalla Pontificia Università della Santa Croce, e i rappresentanti della scuola Santa Dorotea, di Forlì. Tutti incoraggio a continuare con generoso sforzo il cammino di essere testimoni della Risurrezione ed evangelizzatori della speranza cristiana.
Con grande cordialità mi rivolgo, infine, ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Il Signore risorto riempia del suo amore il cuore di ciascuno di voi, cari giovani, perché siate pronti a seguirlo con l'entusiasmo e la freschezza della vostra età; sostenga voi, cari malati, nell'accettare con serenità il peso quotidiano della sofferenza e della croce; e guidi voi, cari sposi novelli, a fondare nella fedele donazione reciproca famiglie impregnate del profumo della santità evangelica.
[00591-01.01[Testo originale: Italiano]
[B0253-XX.01]