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L’UDIENZA GENERALE, 07.04.2010


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina, mercoledì dell’Ottava di Pasqua, si è svolta alle ore 10.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre - proveniente in elicottero dalla residenza pontificia di Castel Gandolfo - ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana il Papa ha incentrato la sua meditazione sul significato della risurrezione di Cristo.
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.
Al termine, il Santo Padre è rientrato a Castel Gandolfo.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle!

La consueta Udienza Generale del mercoledì è oggi inondata dalla gioia luminosa della Pasqua. In questi giorni, infatti, la Chiesa celebra il mistero della Risurrezione e sperimenta la grande gioia che le deriva dalla buona notizia del trionfo di Cristo sul male e sulla morte. Una gioia che si prolunga non soltanto nell’Ottava di Pasqua, ma si estende per cinquanta giorni fino alla Pentecoste. Dopo il pianto e lo sgomento del Venerdì Santo, e dopo il silenzio carico di attesa del Sabato Santo, ecco l’annuncio stupendo: "Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!" (Lc 24,34). Questa, in tutta la storia del mondo, è la "buona notizia" per eccellenza, è il "Vangelo" annunciato e tramandato nei secoli, di generazione in generazione.

La Pasqua di Cristo è l’atto supremo e insuperabile della potenza di Dio. È un evento assolutamente straordinario, il frutto più bello e maturo del "mistero di Dio". È così straordinario, da risultare inenarrabile in quelle sue dimensioni che sfuggono alla nostra umana capacità di conoscenza e di indagine. E, tuttavia, esso è anche un fatto "storico", reale, testimoniato e documentato. È l’avvenimento che fonda tutta la nostra fede. È il contenuto centrale nel quale crediamo e il motivo principale per cui crediamo.

Il Nuovo Testamento non descrive la Risurrezione di Gesù nel suo attuarsi. Riferisce soltanto le testimonianze di coloro che Gesù in persona ha incontrato dopo essere risuscitato. I tre Vangeli sinottici ci raccontano che quell’annuncio – "È risorto!" – viene proclamato inizialmente da alcuni angeli. È, pertanto, un annuncio che ha origine in Dio; ma Dio lo affida subito ai suoi "messaggeri", perché lo trasmettano a tutti. E così sono questi stessi angeli che invitano le donne, recatesi di buon mattino al sepolcro, ad andare con prontezza a dire ai discepoli: "È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete" (Mt 28,7). In questo modo, mediante le donne del Vangelo, quel mandato divino raggiunge tutti e ciascuno perché, a loro volta, trasmettano ad altri, con fedeltà e con coraggio, questa stessa notizia: una notizia bella, lieta e portatrice di gioia.

Sì, cari amici, tutta la nostra fede si fonda sulla trasmissione costante e fedele di questa "buona notizia". E noi, oggi, vogliamo dire a Dio la nostra profonda gratitudine per le innumerevoli schiere di credenti in Cristo che ci hanno preceduto nei secoli, perché non sono mai venute meno al loro fondamentale mandato di annunciare il Vangelo che avevano ricevuto. La buona notizia della Pasqua, dunque, richiede l’opera di testimoni entusiasti e coraggiosi. Ogni discepolo di Cristo, anche ciascuno di noi, è chiamato ad essere testimone. È questo il preciso, impegnativo ed esaltante mandato del Signore risorto. La "notizia" della vita nuova in Cristo deve risplendere nella vita del cristiano, deve essere viva e operante -in chi la reca, realmente capace di cambiare il cuore, l’intera esistenza. Essa è viva innanzitutto perché Cristo stesso ne è l’anima vivente e vivificante. Ce lo ricorda san Marco alla fine del suo Vangelo, dove scrive che gli Apostoli "partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano" (Mc 16,20).

La vicenda degli Apostoli è anche la nostra e quella di ogni credente, di ogni discepolo che si fa "annunciatore". Anche noi, infatti, siamo certi che il Signore, oggi come ieri, opera insieme ai suoi testimoni. È questo un fatto che possiamo riconoscere ogni qualvolta vediamo spuntare i germi di una pace vera e duratura, là dove l’impegno e l’esempio di cristiani e di uomini di buona volontà è animato da rispetto per la giustizia, da dialogo paziente, da convinta stima verso gli altri, da disinteresse, da sacrificio personale e comunitario. Vediamo purtroppo nel mondo anche tanta sofferenza, tanta violenza, tante incomprensioni. La celebrazione del Mistero pasquale, la contemplazione gioiosa della Risurrezione di Cristo, che vince il peccato e la morte con la forza dell’Amore di Dio è occasione propizia per riscoprire e professare con più convinzione la nostra fiducia nel Signore risorto, il quale accompagna i testimoni della sua parola operando prodigi insieme con loro. Saremo davvero e fino in fondo testimoni di Gesù risorto quando lasceremo trasparire in noi il prodigio del suo amore; quando nelle nostre parole e, più ancora, nei nostri gesti, in piena coerenza con il Vangelo, si potrà riconoscere la voce e la mano di Gesù stesso.

Dappertutto, dunque, il Signore ci manda come suoi testimoni. Ma possiamo essere tali solo a partire e in riferimento continuo all’esperienza pasquale, quella che Maria di Magdala esprime annunciando agli altri discepoli: "Ho visto il Signore" (Gv 20,18). In questo incontro personale con il Risorto stanno il fondamento incrollabile e il contenuto centrale della nostra fede, la sorgente fresca e inesauribile della nostra speranza, il dinamismo ardente della nostra carità. Così la nostra stessa vita cristiana coinciderà appieno con l’annuncio: "Cristo Signore è veramente risorto". Lasciamoci, perciò, conquistare dal fascino della Risurrezione di Cristo. La Vergine Maria ci sostenga con la sua protezione e ci aiuti a gustare pienamente la gioia pasquale, perché sappiamo portarla a nostra volta a tutti i nostri fratelli.

Ancora una volta, Buona Pasqua a tutti!

[00464-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Sintesi della catechesi in lingua francese

Chers Frères et Sœurs,

En ces jours, l'Église est inondée par la joie et la lumière de Pâques. Dans toute l’histoire du monde, l’annonce surprenante : « C’est vrai, le Seigneur est ressuscité : il est apparu à Simon -Pierre! » (Lc 24,34) est la Bonne nouvelle par excellence, le triomphe du Christ sur le mal et sur la mort ! La Pâque du Christ est un événement absolument extraordinaire, le fruit le plus beau parvenu à maturité du «Mystère de Dieu » et c’est toutefois un fait ‘historique’, réel, l’événement qui fonde toute notre foi. Dieu en confie l’annonce à ses messagers pour qu’ils la transmettent à tous. Nous voulons remercier Dieu pour les innombrables croyants en Christ qui nous ont précédés, parce qu’ils n’ont pas manqué à la mission d’annoncer l’Évangile qu’ils avaient reçue. Aujourd’hui comme hier, le Seigneur travaille avec ses témoins, semant des germes d’une paix vraie et durable et accomplissant avec eux des œuvres merveilleuses. Nous serons ses témoins si nous sommes en référence constante avec l’expérience pascale, celle de Marie-Madeleine annonçant aux disciples  : « J’ai vu le Seigneur » (Jn 20,18). Puisse cette rencontre personnelle avec le Ressuscité être le fondement de notre foi et laisser transparaître en nous le prodige de son amour !

Je suis heureux de saluer les pèlerins venus de Belgique, de France et de Suisse, en particulier des diocèses d’Evreux, Fréjus-Toulon, de Paris et d’Orléans. Je salue également particulièrement les jeunes du collège de l’Abbaye Saint-Maurice, en Suisse. Saintes Fêtes de Pâques et bon pèlerinage à tous !

[00465-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

Our General Audience today is marked by the spiritual joy of Easter, as the Church continues her celebration of Christ’s glorious resurrection from the dead. The resurrection is the greatest of God’s mighty acts in history; mysterious beyond all imagining, it is also a real event attested by trustworthy witnesses who in turn became messengers of this Good News before the world. In every generation, the Gospel of Christ, crucified and risen, must constantly be proclaimed anew. Each of us, as a disciple of Christ, is called to testify to the reality and power of the new life bestowed by the Risen Lord upon those who believe. Saint Mark, at the end of his Gospel, tells us that the Lord "worked with" the Apostles, and "confirmed the message by the signs which accompanied it" (Mk 16:20). Today too, the Risen Christ wishes to work with us, so that we may reflect his words in our words and reveal the power of his love by our actions. During this Easter season, may our personal encounter with the Lord deepen our faith, hope and love, and inspire us to proclaim, with our lips and in our lives, the Good News that "Christ is truly risen!".

I offer a warm welcome to the newly-ordained deacons from the Pontifical Irish College, together with their families and friends. Dear young deacons: may the grace of your ordination conform you ever more fully to the Lord in humble obedience and faithful service to the building up of the Church in your beloved homeland. Upon all the English-speaking visitors present at today’s Audience, especially those from England, Scotland, Ireland, Sweden, Malta, Croatia, Australia, Japan and the United States, I invoke the joy and peace of the Risen Christ!

[00466-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Die Freude über die Auferstehung Jesu prägt diese Woche der Osteroktav und darüber hinaus die fünfzig Tage bis zum Pfingstfest. So steht die heutige Audienz ganz im Licht von Ostern, dem wunderbaren Heilswirken Gottes, das den zentralen Inhalt und den Hauptgrund unseres Glaubens darstellt. Auch wenn sich der Vorgang der Auferstehung selbst der Beschreibung durch Worte entzieht, so handelt es sich doch um ein historisches Ereignis, das im Evangelium durch glaubwürdige Zeugen belegt ist. Gott selbst hat seine Engel als Boten ausgeschickt, und diese beauftragen wiederum die Frauen am leeren Grab, den Aposteln die frohe Botschaft zu bringen. Wenn wir heute an Christus glauben können, so verdanken wir dies all den Scharen von Gläubigen, die durch die Jahrhunderte hindurch diese Frohbotschaft treu und mutig verkündet und weitergegeben haben, und zwar nicht nur mit Worten, sondern auch mit ihrem Leben. Dabei handelten sie nicht nur aus eigener Kraft, denn, so sagt der Evangelist Markus, „der Herr stand ihnen bei und bekräftigte die Verkündigung durch die Zeichen, die er geschehen ließ" (Mk 16,20).

In österlicher Freude heiße ich alle Pilger und Besucher aus den Ländern deutscher Sprache willkommen und grüße besonders die vielen Jugendlichen, die Ministranten, Firmlinge und Schüler. Gerade angesichts der Not und der Gewalt, die wir in vielen Teilen der Welt sehen, dürfen wir in dieser Osterzeit fest auf den Beistand des auferstandenen Christus vertrauen. Er hat den Tod und die Sünde besiegt und lädt uns ein, in seinen Sieg einzutreten, sein Leben mit anzunehmen. Dieses neue Leben wollen wir in unseren Worten und Werken sichtbar machen, Boten dafür sein und so der Umgestaltung der Welt auf die Auferstehung hin dienen. Wir leben aus der Gewißheit: Der Herr ist wahrhaft auferstanden und ist mitten unter uns. Euch allen wünsche ich eine gesegnete Osterzeit.

[00467-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

En estos días, la Iglesia celebra el misterio de la resurrección y siente la alegría del triunfo de Cristo sobre el mal y la muerte, que inunda no sólo la Octava de Pascua, sino que se prolonga hasta el Domingo de Pentecostés. Tras el llanto del Viernes santo, después del silencio del Sábado santo, viene un anuncio espléndido: «Era verdad, ha resucitado el Señor y se ha aparecido a Simón» (Lc 24,34). Ésta es la mejor noticia de toda la historia. En efecto, la Pascua de Cristo es un hecho absolutamente extraordinario, el fruto más bello y maduro del misterio de Dios. Es el acontecimiento fundamental de nuestra fe, su contenido central y el motivo principal por el que creemos.

El Nuevo Testamento no describe concretamente la resurrección de Jesús. Narra solamente los testimonios de aquellos que lo encontraron personalmente una vez resucitado. Los ángeles dieron esta noticia, invitando a las mujeres a que la transmitieran a los discípulos. Este anuncio ha pasado de unos a otros con fidelidad y valentía, llegando así hasta nosotros. Hoy se necesitan también testigos de Cristo resucitado y sólo lo podremos ser, si tenemos un encuentro personal con él.

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española, en particular a los numerosos grupos de colegios y parroquias venidos de España, así como a los procedentes de México y otros países latinoamericanos. Con la ayuda de la Virgen María, anunciad que Cristo ha resucitado. Reitero a todos mi felicitación pascual, con el ruego de que la hagáis llegar a vuestros familiares y amigos. Muchas gracias.

[00468-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Queridos irmãos e irmãs,

"Verdadeiramente o Senhor ressuscitou e apareceu a Simão". Com estas palavras, a Igreja expressa a grande alegria que a inunda pelo triunfo de Cristo sobre a morte, celebrado durante os cinqüenta dias do tempo pascal. A ressurreição de Cristo é um evento tão extraordinário que muitas das suas dimensões escapam à nossa capacidade humana, mas ao mesmo tempo é um fato histórico, real, testemunhado, documentado. É a "boa nova" que a Igreja transmite desde o seu início e da qual cada um de nós é chamado a ser testemunha entusiasta e corajosa. De fato, a notícia da vida nova em Cristo deve resplandecer na vida do cristão, com o auxílio do Senhor ressuscitado que o acompanha. Seremos verdadeiras testemunhas de Cristo quando deixarmos transparecer em nós o prodígio do seu amor; quando, nas nossas palavras e gestos em plena conformidade com o Evangelho, for possível reconhecer a presença do próprio Jesus.

Queridos peregrinos vindos de Lisboa e demais localidades de língua portuguesa, a minha saudação amiga para todos vós, com votos duma boa continuação de santa Páscoa! Que o Ressuscitado seja sempre o centro da vossa fé, a fonte da vossa esperança e o dinamismo ardente da vossa caridade. Sobre vós e vossas famílias, desça a minha Bênção Apostólica.

[00469-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua russa

Saluto in lingua ungherese

Saluto in lingua croata

Saluto in lingua slovena

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua polacca 

Z serdecznym pozdrowieniem zwracam się do obecnych tu Polaków. Pozostajemy wciąż w atmosferze radości, jaka rodzi się ze świadomości, że Pan prawdziwie zmartwychwstał. Bolesne przeżycie Jego śmierci towarzyszy nam, gdy dotyka nas grzech. Jednak nie poddajemy się zwątpieniu i rozpaczy, bo wiemy, że On zwyciężył grzech i śmierć. Dlatego zawierzenie miłosierdziu Bożemu budzi w nas radość. Niech ta radość w nas trwa. Niech Bóg wam błogosławi.

[Con un cordiale saluto mi rivolgo ai polacchi qui presenti. Rimaniamo ancora nell’atmosfera della gioia che nasce dalla consapevolezza che Cristo è veramente risorto. La dolorosa vicenda della Sua morte ci tocca, quando sperimentiamo il peccato. Tuttavia non ci rassegniamo alla diffidenza e alla disperazione, perché sappiamo che egli ha vinto il peccato e la morte. Ecco perché l’affidamento alla misericordia di Dio fa nascere in noi la gioia. Questa gioia perseveri in voi. Dio vi benedica.]

[00470-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua russa

С большой радостью, через агентство ИТАР-ТАСС, передаю сердечные поздравления и самые добрые пожелания всем русским, живущим как в России, так и за её пределами. Пусть праздник Пасхи Христовой, которую католики и православные отмечают в этом году в один день, станет поводом для возобновления братских отношений и более тесного сотрудничества в истине и любви.

[Sono lieto di inviare, per il cortese tramite dell’Agenzia ITAR-TASS, un cordiale saluto e un beneaugurante pensiero a tutti i russi sia a quanti vivono in patria sia a quelli che si trovano in varie parti del mondo. La Solennità della Santa Pasqua, che quest’anno abbiamo avuto la gioia di celebrare insieme tra cattolici e ortodossi, sia occasione di una rinnovata fraternità e di una sempre più intensa collaborazione nella verità e nella carità]

[00471-AA.01] [Testo originale: Russo]

Saluto in lingua ungherese

Szívélyesen köszöntöm a magyar híveket. Római utatok a húsvét hetében legyen a hit, a lelki megújulás alkalma. A Feltámadott legyen veletek minden utatokon. Erre adom apostoli áldásomat. Dicsértessék a Jézus Krisztus!

[Un saluto cordiale rivolgo ai fedeli di lingua ungherese. Carissimi, la vostra visita a Roma nella settimana di Pasqua sia per ognuno di voi occasione di un autentico rinnovamento della fede. Il Signore Risorto vi accompagni nelle vostre vie. Volentieri vi benedico. Sia lodato Gesù Cristo!]

[00472-AA.01] [Testo originale: Ungherese]

Saluto in lingua croata

S velikom uskrsnom radošću pozdravljam i blagoslivljam sve hrvatske hodočasnike! Dragi prijatelji, svojim uskrsnućem Krist je pobijedio grijeh i smrt. Neka njegova živa prisutnost na putovima vaših života uvijek bude vaša najveća radost i utjeha. Hvaljen Isus i Marija!

[Con grande gioia pasquale saluto tutti i pellegrini Croati! Cari amici, con la sua risurrezione Cristo ha vinto il peccato e la morte. La Sua viva presenza nei cammini della vostra vita sia per sempre la vostra grandissima gioia e consolazione. Siano lodati Gesù e Maria!]

[00473-AA.01] [Testo originale: Croato]

Saluto in lingua slovena

Lepo pozdravljam romarje iz Slovenije, predvem duhovnike Duhovne družine Delo. Dragi prijatelji, povsod razširjajte Kristusovo luč in bodite radostni pričevalci njegovega vstajenja.

[Saluto cordialmente i pellegrini provenienti dalla Slovenia, in particolare i sacerdoti della Famiglia spirituale "L’Opera". Cari amici, diffondete ovunque la luce di Cristo e siate gioiosi testimoni della sua Risurrezione]

[00474-AA.01] [Testo originale: Sloveno]

 Saluto in in lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare ai diaconi e ai seminaristi dell’Arcidiocesi di Catania, come pure ai diaconi della Compagnia di Gesù qui convenuti con i loro Superiori e familiari. Insieme a loro saluto i giovani presenti, specialmente gli adolescenti della diocesi di Cremona, i numerosi gruppi di ragazzi e di ragazze che fanno quest’anno la loro "Professione di fede". Essi provengono da diversi Decanati, Parrocchie e Oratori dell’Arcidiocesi di Milano. Cari amici, siate sempre fedeli al vostro Battesimo: vivete appieno la vostra consacrazione battesimale e siate testimoni di Cristo morto e risorto per noi.

Rivolgo un pensiero affettuoso anche a voi, cari ammalati: la luce della Pasqua vi illumini e vi sostenga nella vostra sofferenza. E voi, cari sposi novelli, attingete al mistero pasquale il coraggio per essere protagonisti nella Chiesa e nella società, contribuendo con il vostro amore fedele e fecondo alla costruzione della civiltà dell'amore.

[00475-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0202-XX.02]