● VISITA A BETHANY BEYOND THE JORDAN
Alle ore 16.30 di questo pomeriggio, il Santo Padre Benedetto XVI lascia la Nunziatura Apostolica di Amman e si trasferisce in auto a Bethany beyond the Jordan, regione che fu il centro dell’attività di Giovanni Battista e scenario della vita pubblica di Gesù.
Al Suo arrivo, il Papa è accolto dal Direttore del Centro "al-Maghtas". Quindi visita l’itinerario archeologico del Sito del Battesimo, compiendo due brevi soste in prossimità del fiume Giordano.
[00739-01.01]
● BENEDIZIONE DELLE PRIME PIETRE DELLE CHIESE DEI LATINI E DEI GRECO-MELKITI A BETHANY BEYOND THE JORDAN
DISCORSO DEL SANTO PADRE
TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA
Alle ore 18, al termine del percorso archeologico del Sito del Battesimo a Bethany beyond the Jordan, il Santo Padre giunge in corrispondenza del cantiere di costruzione della Chiesa dei Latini. Qui, presenti anche i Reali di Giordania, benedice le prime Pietre delle Chiese dei Latini e dei Greco-Melkiti.
Dopo il saluto del Vicario Patriarcale di Gerusalemme dei Latini, S.E. Mons. Salim Sayegh, il Papa pronuncia il discorso che pubblichiamo di seguito:
DISCORSO DEL SANTO PADRE
Your Royal Highness,
Dear Brother Bishops,
Dear Friends,
It is with great spiritual joy that I come to bless the foundation stones of two Catholic Churches to be built beside the river Jordan, a place marked by many memorable events in biblical history. The prophet Elijah the Tishbite, was from this area, not far north of Galaad. Near here, facing Jericho, the waters of the Jordan opened before Elijah who was taken up by the Lord in a chariot of fire (cf. 2 Kg 2:9-12). Here the Spirit of the Lord called John the son of Zechariah to preach a conversion of hearts. John the Evangelist also places in this area the meeting between the Baptist and Jesus, who at his baptism was "anointed" by the Spirit of God descending as a dove, and proclaimed the beloved Son of the Father (cf. Jn 1:28; Mk 1:9-11).
I was honored to be received at this important site by Their Majesties King Abdullah II and Queen Rania. I again wish to express my sincere gratitude for the warm hospitality they have shown me during my visit to the Hashemite Kingdom of Jordan. I greet with joy His Beatitude Gregorios III Laham, Patriarch of Antioch for the Greek Melkite Church. I also greet with affection His Beatitude Fouad Twal, Latin Patriarch of Jerusalem. I extend my warm best wishes to His Beatitude Michel Sabbah, to the Auxiliary Bishops present, particularly to Archbishop Yasser Ayyach and the Most Reverend Salim Sayegh, whom I thank for his kind words of welcome. I am pleased to greet all the Bishops, priests, religious and faithful who accompany us today. Let us rejoice in the knowledge that the two buildings, one Latin, the other Greek Melkite, will serve to build up, each according to the traditions of its own community, the one family of God.
The foundation stone of a church is a symbol of Christ. The Church rests on Christ, is sustained by him and cannot be separated from him. He is the one foundation of every Christian community, the living stone, rejected by the builders but chosen and precious in God’s sight as the cornerstone (cf. 1 Pet 2:4-5, 7). With him, we too are living stones built into a spiritual house, a dwelling place for God (cf. Eph 2:20-22; 1 Pet 2:5). Saint Augustine loved to refer to the mystery of the Church as the Christus totus, the whole Christ, the full or complete Body of Christ, Head and members. This is the reality of the Church; it is Christ and us, Christ with us. He is with us as the vine is with its own branches (cf. Jn 15:1-8). The Church is in Christ a community of new life, a dynamic reality of grace that flows from him. Through the Church Christ purifies our hearts, enlightens our minds, unites us with the Father and, in the one Spirit, moves us to a daily exercise of Christian love. We confess this joyful reality as the One, Holy, Catholic and Apostolic Church.
We enter the Church through baptism. The memory of Christ’s own baptism is brought vividly before us in this place. Jesus stood in line with sinners and accepted John’s baptism of penance as a prophetic sign of his own passion, death and resurrection for the forgiveness of sins. Down through the centuries, many pilgrims have come to the Jordan to seek purification, renew their faith and draw closer to the Lord. Such was the pilgrim Egeria, who left a written account of her visit during the late fourth century. The Sacrament of Baptism, drawing its power from Christ’s death and resurrection, will be cherished especially by the Christian communities that gather in the new church buildings. May the Jordan always remind you that you have been washed in the waters of baptism and have become members of the family of Jesus. Your lives, in obedience to his word, are being transformed into his image and likeness. As you strive to be faithful to your baptismal commitment of conversion, witness and mission, know that you are being strengthened by the gift of the Holy Spirit.
Dear brothers and sisters, may the prayerful contemplation of these mysteries enrich you with spiritual joy and moral courage. With the Apostle Paul, I encourage you to grow in the whole range of noble attitudes covered by the blessed name of agape, Christian love (cf. 1 Cor 13:1-13). Promote dialogue and understanding in civil society, especially when claiming your legitimate rights. In the Middle East, marked by tragic suffering, by years of violence and unresolved tensions, Christians are called to offer their contribution, inspired by the example of Jesus, of reconciliation and peace through forgiveness and generosity. Continue being grateful to those who lead you and serve you faithfully as ministers of Christ. You do well to accept their guidance in faith knowing that, by receiving the apostolic teaching they transmit, you welcome Christ and you welcome the One who sent him (cf. Mt 10:40).
My dear brothers and sisters, we now proceed to bless these two stones, the beginning of two new sacred buildings. May the Lord sustain, strengthen and increase the communities that will worship in them. And may he bless you all with his gift of peace. Amen!
[00716-02.02] [Original text: English]
TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA
Altezza Reale,
Cari Fratelli Vescovi,
Cari Amici,
è con grande gioia spirituale che vengo a benedire le prime pietre delle due Chiese Cattoliche che saranno costruite al di là del fiume Giordano, un posto segnato da molti avvenimenti memorabili nella storia biblica. Il profeta Elia, il Tisbita, proveniva da questa area non lontano dal nord di Galaad. Qui vicino, di fronte a Gerico, le acque del Giordano si aprirono davanti ad Elia che fu portato via dal Signore in un carro di fuoco (cfr 2 Re 2,9-12). Qui lo Spirito del Signore chiamò Giovanni, figlio di Zaccaria, a predicare la conversione dei cuori. Giovanni l’Evangelista pose in questa area anche l’incontro tra il Battista e Gesù, che in occasione del battesimo venne "unto" dallo Spirito di Dio disceso come colomba, e fu proclamato amato Figlio del Padre (cfr Gv 1,28; Mc 1,9-11).
Ho avuto l’onore di essere ricevuto in questo importante luogo dalle Loro Maestà il Re Abdullah II e la Regina Rania. Desidero nuovamente esprimere la mia sincera gratitudine per la calda ospitalità che essi mi hanno riservato durante la mia visita al Regno Ascemita. Saluto con gioia Sua Beatitudine Gregorio III Laham, Patriarca di Antiochia per la Chiesa Greco-Melchita. Saluto con affetto anche Sua Beatitudine Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme. Estendo con calore i miei migliori saluti a Sua Beatitudine Michel Sabbah, ai Vescovi Ausiliari presenti, particolarmente all’Arcivescovo Yasser Ayyach e al Molto Reverendo Salim Sayegh, che ringrazio per le sue gentili parole di benvenuto. Sono lieto di salutare tutti i Vescovi, sacerdoti, religiosi e fedeli laici che ci accompagnano oggi. Rallegriamoci nel riconoscere che i due edifici, uno Latino, l’altro Greco-Melchita, serviranno ad edificare, ognuno secondo le tradizioni della propria comunità, l’unica famiglia di Dio.
La prima pietra di una chiesa è simbolo di Cristo. La Chiesa poggia su Cristo, è sostenuta da Lui e non può essere da Lui separata. Egli è l’unico fondamento di ogni comunità cristiana, la pietra viva, rigettata dai costruttori ma preziosa agli occhi di Dio e da Lui scelta come pietra angolare (cfr 1 Pt 2,4-5.7). Con Lui anche noi siamo pietre vive costruite come edificio spirituale, luogo di dimora per Dio (cfr Ef 2,20-22; 1 Pt 2,5). Sant’Agostino amava riferirsi al mistero della Chiesa come al Christus totus, il Cristo intero, il pieno e completo Corpo di Cristo, Capo e membra. Questa è la realtà della Chiesa; essa è Cristo e noi, Cristo con noi. Egli è con noi come la vite è con i suoi tralci (cfr Gv 15,1-8). La Chiesa è in Cristo una comunità di vita nuova, una dinamica realtà di grazia che promana da Lui. Attraverso la Chiesa Cristo purifica i nostri cuori, illumina le nostre menti, ci unisce con il Padre e, nell’unico Spirito, ci conduce ad un quotidiano esercizio di amore cristiano. Confessiamo questa gioiosa realtà come l’Una, Santa, Cattolica e Apostolica Chiesa.
Entriamo nella Chiesa mediante il Battesimo. La memoria del battesimo stesso di Cristo è vivamente presente davanti a noi in questo luogo. Gesù si mise in fila con i peccatori ed accettò il battesimo di penitenza di Giovanni come un segno profetico della sua stessa passione, morte e resurrezione per il perdono dei peccati. Nel corso dei secoli, molti pellegrini sono venuti al Giordano per cercare la purificazione, rinnovare la loro fede e stare più vicini al Signore. Così fece la pellegrina Egeria che ha lasciato uno scritto sulla sua visita alla fine del quarto secolo. Il Sacramento del Battesimo, che trae il suo potere dalla morte e resurrezione di Cristo, sarà particolarmente tenuto in considerazione dalle comunità cristiane che si raccoglieranno nelle nuove chiese. Possa il Giordano ricordarvi sempre che siete stati lavati nelle acque del Battesimo e siete divenuti membri della famiglia di Gesù. Le vostre vite, in obbedienza alla sua parola, sono trasformate nella sua immagine e somiglianza. Sforzandovi di essere fedeli al vostro impegno battesimale di conversione, testimonianza e missione, sappiate che siete fortificati dal dono dello Spirito Santo.
Cari Fratelli e Sorelle, possa la contemplazione di questi misteri arricchirvi di gioia spirituale e coraggio morale. Con l’Apostolo Paolo, vi esorto a crescere nella intera serie di nobili atteggiamenti che vanno sotto il nome benedetto di agape, amore Cristiano ( cfr 1 Cor 13,1-13). Promuovete il dialogo e la comprensione nella società civile, specialmente quando rivendicate i vostri legittimi diritti. In Medio Oriente, segnato da tragica sofferenza, da anni di violenza e di questioni irrisolte, i Cristiani sono chiamati a offrire il loro contributo, ispirato dall’esempio di Gesù, di riconciliazione e pace con il perdono e la generosità. Continuate ad essere grati a coloro che vi guidano e vi servono fedelmente come ministri di Cristo. Fate bene ad accettare la loro guida nella fede sapendo che nel ricevere l’insegnamento apostolico che essi trasmettono, accogliete Cristo e accogliete l’Unico che l’ha inviato ( cfr Mt 10,40).
Miei cari Fratelli e Sorelle, procediamo ora a benedire queste due pietre, l’inizio di due nuovi edifici sacri. Voglia il Signore sostenere, rafforzare ed incrementare le comunità che in essi eserciteranno il loro culto. E benedica tutti voi con il suo dono di pace. Amen!
[00716-01.02] [Testo originale: Inglese]
Al termine, il Papa rientra alla Nunziatura Apostolica di Amman dove cena in privato.
[B0317-XX.02]