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VISITA DEL CARDINALE SEGRETARIO DI STATO TARCISIO BERTONE ALL’ORFANOTROFIO DELLE SUORE ARMENE DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE A GYUMRI (ARMENIA) - 5 MARZO 2008, 06.03.2008


VISITA DEL CARDINALE SEGRETARIO DI STATO TARCISIO BERTONE ALL’ORFANOTROFIO DELLE SUORE ARMENE DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE A GYUMRI (ARMENIA) - 5 MARZO 2008

Pubblichiamo di seguito il saluto che il Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone ha rivolto ieri agli ospiti dell’Orfanotrofio delle Suore armene dell’Immacolata Concezione a Gyumri in Armenia:

● SALUTO DEL CARDINALE TARCISIO BERTONE

Eccellenza carissima,

reverendi Padri,

care Suore Armene dell'Immacolata Concezione,

rivolgo un fraterno saluto all’Ecc.mo Vescovo Michele, Pastore della Chiesa Armena Apostolica in questa Diocesi di Shirak. Sono particolarmente lieto che i suoi studi a Roma, nel Pontificio Istituto Orientale, gli abbiano permesso di conoscere la Chiesa Cattolica e che questa abbia potuto offrirgli qualche strumento utile per la sua vita di cristiano e di pastore. Auguri alla sua comunità, Eccellenza! Cerchiamo di mostrare sempre la nostra stima e il nostro amore reciproci.

Cari ragazzi e ragazze, avevo tanto sentito parlare di voi e delle cose meravigliose che fate in questa casa ed ho deciso di venirvi a trovare. Dopo quello che ho visto, capisco perché tutti abbiano tanta stima della vostra istituzione. Certo, cari amici, ci sono stati momenti tristi nella vita. Ma il Signore, che è sempre un buon papà, dà ai suoi figli più di quello che è stato loro tolto. Voi avete incontrato le Suore Armene, che vi hanno aiutato a ritrovare il sorriso, a sentire la gioia di vivere. Qui vi preparate a guardare al vostro futuro pieni di speranza. Avete ricevuto una formazione che spesso nemmeno i ricchi e i fortunati possono avere. Per questo ringraziate il Signore dei doni che ciascuno di voi ha ricevuto. Anch'io ho lavorato tanto con giovani che avevano situazioni difficili. Ho dedicato la mia vita ad aiutarli a crescere, seguendo un santo sacerdote italiano che ha fatto cose straordinarie per loro: si chiamava Padre Giovanni Bosco. Oltre che ai vostri santi armeni, vi affido anche a lui, perchè siate sempre coraggiosi e forti.

Care Sorelle, non bastano le parole per esprimervi la gratitudine della Chiesa per quanto fate. Io credo che restituire la dignità a un bimbo abbia da Dio una benedizione speciale. Iddio ricompensi ampiamente ciascuna di voi e la vostra Congregazione. Un saluto alla cara Madre Generale, che prima di essere inviata a Roma nel suo presente incarico, ha trascorso anni in queste terre e in tempi ancor più difficili dei presenti. So che non dimenticherà di sostenervi in modo tutto particolare grazie a Suor Arousiag, che so instancabile fin dagli inizi della vostra presenza in Armenia. Lei non ha risparmiato le sue forze e con santa fantasia non ha cessato di elaborare progetti di bene per voi. Dio La benedica, cara sorella.

Vi ringrazio ancora di questo bel momento comune, e su tutti voi ora invoco la Benedizione che il Santo Padre, il Papa Benedetto XVI, mi ha chiesto di impartirvi con affetto.

[00368-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0158-XX.01]