Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


L’UDIENZA GENERALE, 12.09.2007


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre - proveniente in elicottero dalla residenza estiva di Castel Gandolfo - ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa si è soffermato sul Suo recente viaggio apostolico in Austria in occasione dell’850° anniversario della fondazione del Santuario di Mariazell.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

Al termine il Santo Padre rientra a Castel Gandolfo.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle,

intendo oggi soffermarmi a riflettere sulla visita pastorale che ho avuto la gioia di compiere nei giorni scorsi in Austria, Paese che mi è particolarmente familiare, sia perché confinante con la mia terra natale sia per i numerosi contatti che con esso ho sempre avuto. Motivo specifico di questa visita era l’850.mo anniversario del Santuario di Mariazell, il più importante dell’Austria, prediletto anche dai fedeli ungheresi e molto frequentato da pellegrini di altre Nazioni limitrofe. Si è trattato dunque prima di tutto di un pellegrinaggio, che ha avuto come motto "Guardare a Cristo": andare incontro a Maria che ci mostra Gesù. Ringrazio di cuore il Cardinale Schönborn, Arcivescovo di Vienna, e l’intero Episcopato del Paese per il grande impegno con cui hanno preparato e seguito la mia visita. Ringrazio il Governo austriaco e tutte le Autorità civili e militari che hanno prestato la loro valida collaborazione; in particolare, ringrazio il Signor Presidente Federale per la cordialità con cui mi ha accolto ed accompagnato nei vari momenti della visita. La prima tappa è stata presso la Mariensäule, storica colonna su cui è collocata la statua della Vergine Immacolata: lì ho incontrato migliaia di giovani e ho iniziato il mio pellegrinaggio. Non ho mancato poi di recarmi nella Judenplatz per rendere omaggio al monumento che ricorda la Shoah.

Tenendo conto della storia dell’Austria e dei suoi stretti rapporti con la Santa Sede, come pure dell’importanza di Vienna nella politica internazionale, il programma di questo mio viaggio pastorale ha previsto gli incontri con il Presidente della Repubblica e con il Corpo Diplomatico. Si tratta di occasioni preziose, in cui il Successore di Pietro ha la possibilità di esortare i Responsabili delle nazioni a favorire sempre la causa della pace e dell’autentico sviluppo economico e sociale. Guardando specialmente all’Europa, ho rinnovato il mio incoraggiamento a portare avanti l’attuale processo di unificazione sulla base di valori ispirati al comune patrimonio cristiano. Mariazell, del resto, è uno dei simboli dell’incontro dei popoli europei intorno alla fede cristiana. Come dimenticare che l’Europa è portatrice di una tradizione di pensiero che tiene legate fede, ragione e sentimento? Illustri filosofi, anche indipendentemente dalla fede, hanno riconosciuto il ruolo centrale svolto dal cristianesimo per preservare la coscienza moderna da derive nichilistiche o fondamentalistiche. L’incontro con le Autorità politiche e diplomatiche a Vienna è stato dunque quanto mai propizio per inserire il mio viaggio apostolico nel contesto attuale del continente europeo.

Il vero e proprio pellegrinaggio l’ho compiuto nella giornata di sabato 8 settembre, festa della Natività di Maria, a cui è intitolato il Santuario di Mariazell. Esso ebbe origine nel 1157, quando un monaco benedettino della vicina Abbazia di San Lambrecht, inviato a predicare in quel luogo, sperimentò il prodigioso soccorso di Maria, di cui portava con sé una piccola statua in legno. La cella (Zell) dove il monaco ripose la statuetta divenne in seguito meta di pellegrinaggi e, nel volgere di due secoli, fu edificato un importante santuario, dove ancor oggi si venera la Madonna delle Grazie, detta Magna Mater Austriae. E’ stata per me una grande gioia ritornare come Successore di Pietro in quel luogo santo e tanto caro alle genti dell’Europa centro-orientale. Lì ho ammirato l’esemplare coraggio di migliaia e migliaia di pellegrini che, nonostante la pioggia e il freddo, hanno voluto essere presenti a questa ricorrenza celebrativa, con grande gioia e fede, e dove ho illustrato loro il tema centrale della mia visita: "Guardare a Cristo", tema che i Vescovi dell’Austria avevano sapientemente approfondito nell’itinerario di preparazione durato nove mesi. Ma solo giungendo nel Santuario abbiamo pienamente compreso il senso di quel motto: guardare a Gesù. Di fronte a noi stavano la statua della Madonna che con una mano indica Gesù Bambino, e in alto, sopra l’altare della Basilica, il Crocifisso. Là il nostro pellegrinaggio ha raggiunto la sua meta: abbiamo contemplato il volto di Dio in quel Bimbo in braccio alla Madre e in quell’Uomo con le braccia spalancate. Guardare Gesù con gli occhi di Maria significa incontrare Dio Amore, che per noi si è fatto uomo ed è morto in croce.

Al termine della Messa a Mariazell, ho conferito il "mandato" ai componenti dei Consigli pastorali parrocchiali, che sono stati da poco rinnovati in tutta l’Austria. Un eloquente gesto ecclesiale, col quale ho posto sotto la protezione di Maria la grande "rete" delle parrocchie al servizio della comunione e della missione. Al Santuario ho vissuto poi momenti di gioiosa fraternità con i Vescovi del Paese e la Comunità benedettina. Ho incontrato i sacerdoti, i religiosi, i diaconi e i seminaristi e con loro ho celebrato i Vespri. Spiritualmente uniti a Maria, abbiamo magnificato il Signore per l’umile dedizione di tanti uomini e donne che si affidano alla sua misericordia e si consacrano al servizio di Dio. Queste persone, pur con i loro limiti umani, anzi, proprio nella semplicità e nell’umiltà della loro umanità, si sforzano di offrire a tutti un riflesso della bontà e della bellezza di Dio, seguendo Gesù nella via della povertà, della castità e dell’obbedienza, tre voti che vanno ben compresi nel loro autentico significato cristologico, non individualistico ma relazionale ed ecclesiale.

La mattina di domenica ho poi celebrato la solenne Eucaristia nella Cattedrale di Santo Stefano a Vienna. Nell’omelia, ho voluto approfondire in modo particolare il significato e il valore della Domenica, a sostegno del movimento "Alleanza in difesa della domenica libera". A questo movimento aderiscono anche persone e gruppi non cristiani. Come credenti, naturalmente, abbiamo motivazioni profonde per vivere il Giorno del Signore, così come la Chiesa ci ha insegnato. "Sine dominico non possumus!": senza il Signore e senza il suo Giorno non possiamo vivere, dichiararono i martiri di Abitene (attuale Tunisia) nell’anno 304. Anche noi, cristiani del Duemila, non possiamo vivere senza la Domenica: un giorno che dà senso al lavoro e al riposo, attualizza il significato della creazione e della redenzione, esprime il valore della libertà e del servizio al prossimo… tutto questo è la domenica: ben più di un precetto! Se le popolazioni di antica civiltà cristiana abbandonano questo significato e lasciano che la domenica si riduca a week-end o ad occasione per interessi mondani e commerciali, vuol dire che hanno deciso di rinunciare alla propria cultura.

Non lontano da Vienna si trova l’Abbazia di Heiligenkreuz, della Santa Croce, ed è stata per me una gioia visitare quella fiorente comunità di monaci cistercensi, che esiste senza interruzione da 874 anni! Annessa all’Abbazia vi è la Scuola Superiore di Filosofia e Teologia, che da poco ha acquisito il titolo di "Pontificia". Rivolgendomi in particolare ai monaci, ho richiamato il grande insegnamento di San Benedetto circa l’Officio divino, sottolineando il valore della preghiera come servizio di lode e di adorazione dovuto a Dio per la sua infinita bellezza e bontà. A questo servizio sacro nulla va anteposto – dice la Regola benedettina (43,3) – così che tutta la vita, con i tempi del lavoro e del riposo, sia ricapitolata nella liturgia e orientata a Dio. Anche lo studio teologico non può essere separato dalla vita spirituale e dalla preghiera, come sostenne con forza proprio San Bernardo di Chiaravalle, padre dell’Ordine cistercense. La presenza dell’Accademia di Teologia accanto all’Abbazia attesta questo connubio tra fede e ragione, tra cuore e mente.

Ultimo incontro del mio viaggio è stato quello con il mondo del volontariato. Ho voluto così manifestare il mio apprezzamento alle tante persone, di diverse età, che si impegnano gratuitamente al servizio del prossimo, sia nella comunità ecclesiale che in quella civile. Il volontariato non è soltanto un "fare": è prima di tutto un modo di essere, che parte dal cuore, da un atteggiamento di gratitudine verso la vita, e spinge a "restituire" e condividere con il prossimo i doni ricevuti. In questa prospettiva, ho voluto incoraggiare nuovamente la cultura del volontariato. L’azione del volontario non va vista come un intervento "tappabuchi" nei confronti dello Stato e delle pubbliche istituzioni, ma piuttosto come una presenza complementare e sempre necessaria per tenere viva l’attenzione agli ultimi e promuovere uno stile personalizzato negli interventi. Non c’è, pertanto, nessuno che non possa essere un volontario: anche la persona più indigente e svantaggiata, ha sicuramente molto da condividere con gli altri offrendo il proprio contributo per costruire la civiltà dell’amore.

In conclusione, rinnovo il mio rendimento di grazie al Signore per questa visita-pellegrinaggio in Austria. Meta centrale è stato ancora una volta un Santuario mariano, attorno al quale si è potuto vivere una forte esperienza ecclesiale, come una settimana prima era accaduto a Loreto con i giovani italiani. Inoltre a Vienna e a Mariazell è apparsa in particolare la realtà viva, fedele e variegata della Chiesa cattolica presente così numerosa negli appuntamenti previsti. Si è trattato di una presenza gioiosa e coinvolgente, di una Chiesa che, come Maria, è chiamata sempre a "guardare a Cristo" per poterlo mostrare ed offrire a tutti; una Chiesa maestra e testimone di un "sì" generoso alla vita in ogni sua dimensione; una Chiesa che attualizza la sua bimillenaria tradizione al servizio di un futuro di pace e di vero progresso sociale per l’intera famiglia umana.

[01254-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola  

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

Mon voyage apostolique en Autriche a comporté d’importantes rencontres avec le Président de la République et le Corps diplomatique où j’ai parlé de l’Europe et de son patrimoine chrétien, mais il a d’abord été un pèlerinage, à l’occasion du 850e anniversaire du Sanctuaire de Mariazell. On y vénère la Vierge Marie, depuis qu’un moine bénédictin a déposé sa statue en bois dans une cellule (Zell), devenue ensuite lieu de pèlerinage. J’ai invité tous les fidèles présents à « regarder vers le Christ », en contemplant la statue de la Vierge qui montre l’Enfant Jésus et, au dessus de l’autel, le Crucifix. Regarder Jésus avec les yeux de Marie, c’est rencontrer Dieu Amour qui, pour nous, s’est fait homme et est mort sur la croix. J’ai vécu là aussi des moments fraternels, avec les Évêques, la Communauté bénédictine, les prêtres, les religieux, les diacres et les séminaristes, avec qui j’ai célébré les Vêpres.

Au cours de la Messe à la Cathédrale Saint-Étienne de Vienne, j’ai voulu approfondir la valeur du dimanche, qui exprime le sens de la création et de la rédemption. Non loin de là, je suis allé à l’Abbaye de Heiligenkreuz, de la Sainte Croix, communauté de moines cisterciens, qui accueille également une Académie pontificale de philosophie et de théologie. Enfin, j’ai souhaité rencontrer le monde du volontariat, et encourager ainsi toutes les personnes qui s’engagent gratuitement au service du prochain, dans l’Église ou dans la société civile.

Je tiens à remercier le Cardinal Schönborn, Archevêque de Vienne, et tous les Évêques, ainsi que le Gouvernement autrichien et toutes les Autorités civiles, pour le bon déroulement de ce voyage. Je rends grâce surtout au Seigneur qui a permis ce pèlerinage marial, à la rencontre de l’Église qui vit aujourd’hui en Europe : comme Marie, elle est toujours appelée à regarder vers le Christ, pour le montrer et l’offrir à tous.

Je salue cordialement les pèlerins de langue française, en particulier les Sœurs de Saint Paul de Chartres venues fortifier leur espérance en célébrant leur 46e chapitre général, ainsi que les séminaristes du diocèse de Moulins, accompagnés par leur Évêque, Monseigneur Pascal Roland. Que la Vierge Marie vous conduise tous à son Fils et qu’elle vous apprenne toujours à témoigner de lui !

[01255-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

My recent Pastoral Visit to Austria was above all a pilgrimage to the Shrine of Mariazell on its 850th anniversary. The venerable statue of Our Lady pointing to her infant Son inspired the theme of the visit – To Look to Christ. Austria is a land of ancient Christian culture, and its capital, Vienna, is today a centre of international institutions. In my meeting with the President and the Diplomatic Corps I expressed the Church’s support for global efforts to foster peace and authentic development, and I encouraged the process of Europe’s unification on the basis of values inspired by its shared Christian heritage. At Mass in Saint Stephen’s Cathedral, I stressed the importance of respecting the rich religious and cultural meaning of our tradition of Sunday rest. While visiting Heiligenkreuz Abbey I spoke of the value of monasticism and liturgical prayer, and the inseparable link between theology and the spiritual life. At the end of my journey, I met with representatives of Austria’s impressive network of volunteer organizations and expressed appreciation for their generosity to others. Throughout my visit, I saw the vitality of the Church, which, in today’s Europe, is called "to look to Christ" ever anew, as she carries out her mission in service of the Gospel and the true progress of the human family.

I am pleased to welcome the English-speaking visitors present at today’s Audience, especially those from England, Wales, Scotland, Denmark, Sweden, Malta and the United States. Upon all of you I cordially invoke joy and peace in our Lord Jesus Christ.

[01256-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Heute darf ich in froher Erinnerung an meinen Besuch in Österreich einige wichtige Momente dieser Pilgerriese hervorheben. Mein Dank gilt einmal mehr den österreichischen Bischöfen und den staatlichen Instanzen sowie allen, die zum Gelingen dieser drei intensiven und gut gestalteten Tage beigetragen haben. Stationen meiner Reise waren das Heiligtum Mariazell, dessen 850-Jahr-Jubiläum ich unter großer Anteilnahme des Volkes Gottes feiern konnte, die Bundeshauptstadt Wien und das Zisterzienserstift Heiligenkreuz. Mit allen, denen ich an diesen Orten begegnet bin, durfte ich auf vielfältige Weise das Motto der Reise – „Auf Christus schauen" – verwirklichen: An erster Stelle mit den zahlreichen Pilgern, denen die Gnadenstatue der Muttergottes von Mariazell ihren Sohn zeigt; dann mit den Bischöfen, Priestern, Seminaristen und gottgeweihten Männern und Frauen, die im Gebet, im Studium und in ihrem kirchlichen Dienst stets Christus vor Augen haben. Schließlich wollte ich das Motto meines Besuchs mit all jenen teilen, für die der Blick auf Christus Orientierung und Ansporn bei der Erfüllung ihrer Aufgaben in Politik und Gesellschaft, in der Familie und im freiwilligen Engagement ist. Die heilige Messe im Wiener Stephansdom sollte in diesem Kontext auch die Bedeutung des Sonntags und der sonntäglichen Eucharistiefeier unterstreichen.

Zurück in Rom begrüße ich gerne die Pilger und Besucher aus den Ländern deutscher Sprache hier auf dem Petersplatz, besonders die Priesteramtskandidaten aus dem Erzbistum Köln und die zahlreichen Schüler- und Jugendgruppen. Laßt euch von Maria zu Christus führen! Der Herr segne und behüte euch auf euren Wegen.

[01257-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Mi reciente visita pastoral a Austria ha sido para conmemorar el 850 (ochocientos cincuenta) aniversario del Santuario de Mariazell, símbolo del encuentro entre los pueblos europeos y la fe cristiana. Allí hice un nuevo llamamiento a continuar el proceso de unificación europea sobre la base del patrimonio común de los valores cristianos. Siguiendo el tema central de la visita, exhorté a los fieles a mirar a Cristo con los ojos de María, para descubrir en Él a Dios Amor, que por nosotros se hizo hombre y murió en la cruz. Durante la Misa en la Catedral hablé sobre la importancia del domingo como el día que da sentido al trabajo y al descanso. En la Abadía Benedictina de la Santa Cruz subrayé el valor de la oración como alabanza y adoración a Dios. Por último, manifesté mi aprecio hacia las personas del voluntariado, que se entregan al servicio del prójimo, contribuyendo así a la construcción de la civilización del amor. En Viena y en Mariazell se hizo presente la realidad viva de la Iglesia en la Europa actual: una Iglesia que defiende la vida en todas sus dimensiones y etapas, y que continúa trabajando por la paz y por el verdadero progreso de la humanidad.

Saludo cordialmente a los visitantes de lengua española. En particular, a las Servidoras del Señor y de la Virgen de Matará, a los peregrinos de la diócesis de Cádiz y de Querétaro, así como a los distintos grupos venidos de España, Argentina, Ecuador y de otros países latinoamericanos. Que vuestra visita a las tumbas de los Apóstoles Pedro y Pablo renueve vuestra fe en Dios y acreciente vuestro amor hacia la Iglesia fundada por Cristo. Muchas gracias.

[01258-04.01] [Texto original: Español]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua portoghese

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua ungherese

Saluto in lingua ceca

Saluto in lingua croata

Saluto in lingua slovena

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua portoghese  

A minha saudação a todos os peregrinos de língua portuguesa, com uma bênção particular para os alunos e formadores do Seminário Maior do Patriarcado de Lisboa, que celebram com esta romagem os setenta e cinco anos da sua abertura. Pedro disse um dia: «Vou pescar!» e aqueles que estavam com ele responderam: «Nós também vamos contigo!». Queridos amigos, subi para a barca, saiamos para a pesca! Às ordens de Cristo-Rei… Este tempo do Seminário gera uma maturação particularmente significativa na vossa consciência: deixais de olhar para a Igreja «de fora», para vos sentirdes dentro dela como se fosse vossa casa. Ganhais assim aquele «sentire cum Ecclesia» que fará de vós humildes e fiéis servidores da Verdade, pastores segundo o Coração de Deus.

[01259-06.01] [Texto original: Português]

Saluto in lingua polacca

Pozdrawiam pielgrzymów polskich. Wspominając moją podróż apostolską do Austrii dziękuję wszystkim za duchowe wsparcie i modlitwy. Maryi, której Imię czcimy dzisiaj w liturgii zawierzam owoce mego pielgrzymowania, dziękując szczególnie za 850 lat Jej obecności w Mariazell. Jej opiece polecam was tu obecnych i waszych bliskich. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.

[Saluto i pellegrini polacchi. Ricordando il mio Viaggio apostolico in Austria, ringrazio tutti voi per il sostegno spirituale e le vostre preghiere. A Maria Santissima della quale, nella liturgia di oggi onoriamo il nome, affido i frutti del mio pellegrinaggio ringraziandoLa per l’850° anniversario della Sua presenza a Mariazell. Alla Sua protezione affido voi tutti qui presenti e i vostri cari. Sia lodato Gesù Cristo.]

[01260-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua ungherese

Szeretettel köszöntöm a magyar zarándokokat, akik Győrből és Székelyudvarhelyről érkeztek!

Szűz Mária nevenapján kérjük az Ő mennyei pártfogását.

Szívesen adom Rátok apostoli áldásomat.

Dicsértessék a Jézus Krisztus!

[Un cordiale saluto ai pellegrini ungheresi, i quali sono venuti da Győr e Székelyudvarhely. Nel giorno della festa del nome di Maria, chiediamo a Lei la celeste intercessione. Di cuore imparto a tutti voi la Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo!]

[01261-AA.01] [Testo originale: Ungherese]

Saluto in lingua ceca

Srdečně vítám a upřímně zdravím české poutníky z farnosti Vilémov, Heřmanův Městec a Nový Rychnov.

Rád žehnám vám i vašim nejdražším! Chvála Kristu!

[Un cordiale benvenuto e un caloroso saluto ai pellegrini cechi delle Parrocchie di Vilémov, Heřmanův Městec e Nový Rychnov.

Benedico volentieri voi e tutti i vostri cari. Sia lodato Gesù Cristo!]

[01262-AA.01] [Testo originale: Ceco]

Saluto in lingua croata

Pozdravljam sve hrvatske hodočasnike, a posebno profesore i studente Visoke teološko-katehetske škole u Zadru, vjernike župe Jesenice iz Bosne i Hercegovine te Hrvate iz biskupije Győr u Mađarskoj. Neka na vas i vaše obitelji siđe Božji blagoslov i ostane vazda s vama. Hvaljen Isus i Marija!

[Saluto i pellegrini croati, particolarmente i professori e gli studenti dell’Istituto superiore teologico-catechetico di Zadar, i fedeli della parrocchia di Jesenice dalla Bosnia ed Erzegovina ed i croati provenienti dalla diocesi di Győr in Ungheria. La benedizione di Dio scenda su di voi e sulle vostre famiglie e vi rimanga sempre. Siano lodati Gesù e Maria!]

[01263-AA.01] [Testo originale: Croato]

Saluto in lingua slovena

Lepo pozdravljam vse, ki ste prišli v Rim na simpozij o škofu Ivanu Jožefu Tomažiču. Naj vas pri vašem študiju vodi ista predanost Bogu in Cerkvi, ki je v težkih časih vodila tega modrega pastirja. Iz srca vam podeljujem svoj blagoslov!

[Rivolgo un cordiale saluto ai partecipanti al Simposio sul Vescovo Ivan Jožef Tomažič. Nel vostro studio vi siano d’ispirazione lo zelo e la dedizione con cui nei tempi difficili quel saggio pastore svolse il suo servizio al Signore ed alla sua Chiesa.

Di cuore vi imparto la mia benedizione!]

[01264-AA.01] [Testo originale: Sloveno]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo ora un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto le Suore di S. Paolo di Chartres, che sono venute, in occasione della loro Assemblea capitolare, a rinnovare al Successore di Pietro sentimenti di affetto e di profonda comunione ecclesiale. Saluto, poi, il gruppo della Facoltà teologica di Lugano, esortando ciascuno a crescere sempre più nella fedele e generosa adesione a Cristo e alla Chiesa.

Saluto infine i giovani, gli ammalati e gli sposi novelli.

Carissimi, sabato scorso abbiamo celebrato la festa della Natività della Vergine e oggi commemoriamo il suo Santo Nome. La celeste Madre di Dio, che ci accompagna lungo tutto l’anno liturgico, guidi voi, cari giovani, sul cammino d’una sempre più perfetta adesione al Vangelo; incoraggi voi, cari ammalati, ad accogliere con serenità la volontà di Dio; sostenga voi, cari sposi novelli, nel costruire giorno dopo giorno una convivenza familiare, che si ispiri allo stile della casa di Nazaret.

[01265-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0470-XX.01]