COMUNICATO: SETTIMA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SPECIALE PER L’EUROPA DELLA SEGRETERIA GENERALE DEL SINODO DEI VESCOVI Il Consiglio Speciale per l’Europa della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi si è riunito per la settima volta il giorno 23 aprile 2007 nella sede della medesima Segreteria Generale.
Nell’introdurre i lavori, l’Ecc.mo Mons. Nikola Eterović, Segretario Generale, ha ricordato le sfide e i segni di speranza della Chiesa nel continente, facendo riferimento all’Esortazione Apostolica postsinodale Ecclesia in Europa. La Chiesa in Europa è chiamata ad affrontare le seguenti sfide: offuscamento della speranza; smarrimento della memoria e dell'eredità cristiane; paura nell'affrontare il futuro; frammentazione dell'esistenza; crescente affievolirsi della solidarietà (cf. NN. 7-8). Dietro lo smarrimento della speranza sta il tentativo di far prevalere un'antropologia senza Dio e senza Cristo. Pertanto, "la cultura europea dà l'impressione di una 'apostasia silenziosa' da parte dell'uomo sazio, che vive come se Dio non esistesse" (N. 9).
Vi sono, però, vari segni di speranza che provengono dalla fede cristiana o ne sono fortemente influenzati tra cui: il ricupero della libertà della Chiesa nell'Est europeo e l’integrazione di tali Paesi nel processo unitario europeo secondo i metodi democratici e in spirito di libertà; il concentrarsi della Chiesa sulla sua missione spirituale e il suo impegno a vivere il primato dell'evangelizzazione anche nei rapporti con la realtà sociale e politica, promovendo la riconciliazione tra nazioni e tra gruppi sociali; l'accresciuta presa di coscienza della missione propria di tutti i battezzati, nella varietà e complementarità dei doni e dei compiti; l'aumentata presenza della donna nelle strutture e negli ambiti della comunità cristiana (cf. N. 11).
Ai Membri del Consiglio si sono uniti questa volta anche i Membri della Presidenza del Consiglio delle Conferenze dei Vescovi d’Europa (C.C.E.E.), gli Eminentissimi: Card. Péter Erdő, Arcivescovo di Esztergom-Budapest, Primate d'Ungheria, Presidente del C.C.E.E.; Card. Josip Bozanić, Arcivescovo di Zagreb, Vice Presidente del C.C.E.E., che è anche Membro del Consiglio stesso; Card. Jean-Pierre Ricard, Arcivescovo Metropolita di Bordeaux, Vice Presidente del C.C.E.E., i quali hanno partecipato alla riunione, favoriti dalla circostanza della loro presenza a Roma per l’incontro con il Santo Padre Benedetto XVI e con i diversi organismi della Curia Romana. Con la loro esperienza maturata all’interno del C.C.E.E., hanno permesso di allargare la discussione sulla pastorale odierna in Europa, apportando non solo informazioni, ma anche un incentivo alla condivisione dei disagi e delle aspirazioni delle varie Chiese particolari.
In Europa si assiste a fenomeni di particolare rilievo quando si affrontano le diverse situazioni di disagio sociale o civile, poiché le stesse proposte di soluzione dei problemi, come quelli del rispetto della libertà religiosa, dell’applicazione equa delle norme comunitarie, della natalità, della relativizzazione del matrimonio e della differenza dei sessi, sembrano rivelare una certa deriva morale. A tutto ciò si aggiunge, su un piano più propriamente ecclesiale, il grave compito della ricerca di un corretto dialogo ecumenico ed interreligioso, ormai ampiamente diffuso sul suolo d’Europa.
Il tempo pasquale invita a riflettere sul trionfo di Gesù Cristo che è riuscito a trasformare, con la forza dell’amore, le tenebre della morte e della sconfitta nella vittoria di Dio che diventa per la fede anche la vittoria dell’uomo redento. Pertanto, le sfide del momento presente dovrebbero spingere tutte le forze vive della Chiesa a rinnovare lo slancio dell’evangelizzazione nel vecchio continente, che dà segni di una certa stanchezza, ma anche di una ripresa. Fedeli al Vangelo, Buona Notizia anche per gli abitanti dell'Europa attuale, i cristiani sono chiamati a riproporre la persona di Gesù Cristo vivente nella Chiesa, sorgente di speranza per l'Europa. Solo il Signore Gesù può soddisfare la sete di felicità nei cuori degli uomini. Per proporre in modo adeguato tale Messaggio di salvezza agli uomini contemporanei, si richiede una maggiore concentrazione e collaborazione tra le Chiese particolari in Europa, in unione affettiva ed effettiva con il Santo Padre, Vescovo di Roma e Pastore Universale della Chiesa.
Il Ministero Petrino, di fronte alle sfide odierne provenienti alla Chiesa da tutto il territorio europeo, in questo particolare momento storico, trova nella collegialità episcopale, a servizio della quale il Sinodo dei Vescovi ha particolari contributi istituzionali da offrire, come dimostrano le due assemblee speciali per l’Europa, il luogo proprio della comunione dei Pastori tra loro e con il Santo Padre, in vista di una rinnovata azione evangelizzatrice. Questa comunione, che gode della garanzia dell’unità e assicura di fatto la concreta unità a livello di Chiesa universale e nella Chiesa che è in Europa, rafforza i Pastori nel costante annuncio del Vangelo nelle diverse situazioni, in cui è necessario riaffermare il primato di Dio, affinché sia ribadita anche la dignità dell’uomo, creato a sua immagine e somiglianza (cf. Gen 1, 26s), nella dimensione personale e comunitaria.
Affidando alla materna protezione di Maria la Chiesa che è in Europa, questa settima riunione si è conclusa con il canto del Regina Cœli e con l’espressione della più viva gratitudine verso la Presidenza del C.C.E.E. per la significativa partecipazione.
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