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COMUNICATO DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA PROMOZIONE DELL’UNITÀ DEI CRISTIANI, 01.02.2003


COMUNICATO DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA PROMOZIONE DELL’UNITÀ DEI CRISTIANI

Dal 3 all’8 febbraio 2003 avrà luogo la visita alla Santa Sede di una delegazione del Santo Sinodo del Patriarcato Ortodosso di Serbia. La delegazione è così composta:

Sua Eminenza Amfilohije, Metropolita di Crna Gora e Primorje

Sua Eccellenza Irinej, Vescovo di Backa

Sua Eccellenza Lavrentije, Vescovo di Sabac-Valjevo

Il Rev. Sac. Dr. Vladan Perisic, Decano della Facoltà di Teologia

Il Rev. Archimandrita Andrej Cilerdzic, Segretario del Santo Sinodo del Patriarcato ortodosso di Belgrado.

I rappresentanti saranno ricevuti in udienza privata da Papa Giovanni Paolo II il giovedì 6 febbraio.

Il programma che la Delegazione svolgerà a Roma comprende in primo luogo vari contatti a livello dei Dicasteri della Santa Sede. S.E. Amfilohije, Metropolita del Montenegro ed i membri della delegazione avranno delle conversazioni con il Segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, con il Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, con la Congregazione per l’Educazione Cattolica, con i Pontifici Consigli della Famiglia, della Giustizia e della Pace, e per il Dialogo Interreligioso. Durante dei pranzi di lavoro, presso la Domus Sanctae Marthae, dove i rappresentanti saranno ricevuti come ospiti della Santa Sede, essi potranno intrattenersi anche con i responsabili dei Pontifici Consigli per i Migranti e gli Itineranti e per gli Operatori Sanitari (pastorale della salute), con il Vice Presidente della Pontificia Accademia della Vita, con i Rettori della Pontificia Università Gregoriana e del Pontificio Ateneo Salesiano, con il Direttore dei Programmi della Radio Vaticana, e con altri officiali e responsabili della Santa Sede.

Questi contatti potranno anche prolungarsi ed ampliarsi nel corso di una cena di benvenuto che S.E. il Cardinale Kasper offrirà per gli ospiti nella Domus Sanctae Marthae, il 4 febbraio, cena alla quale saranno, tra altri presenti, oltre al Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, S.E. Mons. Leonardo Sandri, il Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, e vari altri Cardinali ed esponenti della Santa Sede.

All’indomani dell’arrivo a Roma, la delegazione avrà delle estese conversazioni presso il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.

La visita si inaugurerà con una preghiera nella Patriarcale Basilica Vaticana, dove la delegazione sarà accolta dall’Arciprete, S.E. Mons. Marchisano, e da alcuni membri del Capito di San Pietro.

Il Bibliotecario di S.R.C., S.E. il Cardinale Mejía, riceverà la Delegazione il venerdì 7 febbraio.

Parallelamente a tali contatti, la delegazione sarà condotta a visitare le Basiliche di San Giovanni, Santa Maria Maggiore e San Clemente, l’Aventino ed il Colosseo.

Essa sarà ricevuta presso il Pontificio Istituto Orientale, che accoglie anche i candidati del Patriarcato Ortodosso di Serbia presentati al Comitato Cattolico per la Collaborazione Culturale presso il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, e titolari delle sue borse di studio di specializzazione.

La delegazione sarà poi condotta all’Abbazia delle Tre Fontane, dove sarà ricevuta dal Priore, il Rev.mo P. Jacques Briève e potrà anche incontrare la comunità ortodossa romena, che celebra la liturgia nell’attigua chiesa della Scala Coeli, concessa in uso a tale comunità.

Il Metropolita Amfilohije ed i membri della Delegazione assisteranno ai Vespri nella Basilica di Santa Maria in Trastevere animati dalla Comunità di Sant’Egidio.

Per permettere una esperienza spirituale della vita della Chiesa cattolica, la Delegazione sarà associata, il venerdì 7 febbraio, alla celebrazione liturgica presieduta da S.E. il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, in occasione dei 35° anniversario di fondazione della Comunità di Sant’Egidio.

La delegazione sarà accompagnata nei suoi contatti e nelle sue visite, oltre che dal Segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, e dall’officiale della Sezione Orientale del Dicastero, incaricato per le relazioni con le Chiese ortodosse slave, il Rev.P. Jozef M. Maj, sj, anche da S.E. Mons. Eugenio Sbarbaro, Nunzio Apostolico a Belgrado, il quale giungerà a Roma il 2 febbraio per unirsi alla delegazione, che arriverà l’indomani.

La visita dei rappresentanti del Patriarcato ortodosso di Serbia si situa nell’insieme dei dialoghi bilaterali condotti a livello di ciascuna Chiesa ortodossa. Si ricorderà un analogo evento, nel marzo dello scorso anno, quando fu accolta come ospite della Santa Sede, una delegazione inviata a Roma dall’Arcivescovo Christodoulos e dal Santo Sinodo della Chiesa ortodossa di Grecia.

Per la delegazione serba, si deve anche ricordare che la sua presenza a Roma fa seguito alla visita compiuta in Serbia, dal 10 al 15 maggio dello scorso anno, dal Cardinale Walter Kasper. Il Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, invitato dalla Conferenza Episcopale del Paese, aveva avuto modo di intrattenersi con il Patriarca Serbo, Sua Beatitudine Pavle, e di svolgere un programma a carattere ecumenico, spirituale e di contatto con il Patriarcato ortodosso serbo. Nelle conversazioni era stata sottolineata l’importanza fondamentale di contatti diretti e reciproci, i soli in grado di approfondire la conoscenza degli uni e degli altri, e di eliminare incomprensioni, malintesi, e false interpretazioni. Il Cardinale aveva illustrato in alcuni interventi pubblici la visione della Chiesa cattolica sull’ecumenismo e la responsabilità dei cristiani per la loro unità.

In questa prospettiva, il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani aveva accolto a Roma, lo scorso giugno, un gruppo di rappresentanti delle comunicazioni sociali di Serbia, per una serie di contatti a livello della Santa Sede.

La delegazione che giungerà a Roma il 3 febbraio è una ulteriore risposta concreta alla responsabilità dei cristiani per la loro unità. Essa intende promuovere una diretta conoscenza della Santa Sede, i contatti e le conversazioni nell’intento di dare più solide e regolari basi alle relazioni bilaterali tra la Santa Sede ed il Patriarcato di Serbia.

[00158-01.01]