L’UDIENZA GENERALE ● CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA
● SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE
● SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE
L’Udienza Generale di questa mattina si svolge alle ore 10.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre incontra gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il ciclo di catechesi sui Salmi e i Cantici proposti nella preghiera mattutina delle Lodi, commenta il Cantico Is 33, 13-16 - Dio giudicherà con giustizia - Lodi del mercoledì della 3a settimana.
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, Giovanni Paolo II rivolge particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si conclude con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.
● CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA
1. Tra i Cantici biblici, che s’intrecciano coi Salmi nella Liturgia delle Lodi, incontriamo il breve testo oggi proclamato. Esso è desunto da un capitolo del Libro del profeta Isaia, il trentatreesimo della sua ampia e mirabile raccolta di oracoli divini.
Il Cantico si apre nei versetti precedenti a quelli riportati (cfr vv. 10-12), con l’annunzio di un ingresso potente e glorioso di Dio sulla ribalta della storia umana: «Ora mi alzerò, dice il Signore, ora mi innalzerò, ora mi esalterò» (v. 10). Le parole di Dio sono rivolte ai «lontani» e ai «vicini», cioè a tutte le nazioni della terra, anche alle più remote, e a Israele, il popolo «vicino» al Signore a motivo dell’alleanza (cfr v. 13).
In un altro passo del Libro di Isaia si afferma: «Io pongo sulle labbra: Pace, pace ai lontani e ai vicini, dice il Signore, io li guarirò» (Is 57,19). Ora, invece, le parole del Signore diventano aspre, assumono il tono del giudizio sul male dei «lontani» e dei «vicini».
2. Infatti, subito dopo, ecco diffondersi la paura tra gli abitanti di Sion in cui si annidano peccato ed empietà (cfr Is 33,14). Essi sono consapevoli di vivere accanto al Signore che risiede nel tempio, ha scelto di camminare con loro nella storia e si è trasformato in «Emmanuele», «Dio-con-noi» (cfr Is 7,14). Ebbene, il Signore giusto e santo non può tollerare l’empietà, la corruzione e l’ingiustizia. Come «fuoco divorante» e «fiamma perenne» (cfr Is 33,14), Egli si scatena contro il male per annientarlo.
Già nel capitolo 10 Isaia ammoniva: «La luce di Israele diventerà un fuoco, il suo santuario una fiamma: essa divorerà e consumerà» (v. 17). Anche il Salmista cantava: «Come fonde la cera di fronte al fuoco, così periscano gli empi davanti a Dio» (Sal 67,3). Si vuole dire, nell’ambito dell’economia veterotestamentaria, che Dio non è indifferente di fronte al bene e al male, ma si mostra sdegnato e in collera nei confronti della malvagità.
3. Il nostro Cantico non si spegne su questa scena fosca di giudizio. Anzi, riserva la parte più ampia e intensa alla santità accolta e vissuta come segno dell’avvenuta conversione e riconciliazione con Dio. Sulla scia di alcuni Salmi, come il 14 e il 23, che mettono in luce le condizioni richieste dal Signore per vivere in comunione gioiosa con Lui nella liturgia del tempio, Isaia elenca sei impegni morali per il vero credente, fedele e giusto (cfr Is 33,15), il quale può abitare, senza subirne danni, presso il fuoco divino, sorgente per lui di benefici.
Il primo impegno consiste nel «camminare nella giustizia», cioè nel considerare la legge divina come lampada che illumina il sentiero della vita. Il secondo coincide con il parlare leale e sincero, segno di relazioni sociali corrette e autentiche. Come terzo impegno Isaia propone di «rigettare un guadagno frutto di angherie», combattendo in tal modo l’oppressione dei poveri e la ricchezza ingiusta. Il credente, poi, s’impegna a condannare la corruzione politica e giudiziaria «scuotendo le mani per non accettare regali», immagine suggestiva che indica il rifiuto di donativi fatti per deviare l’applicazione delle leggi e il corso della giustizia.
4. Il quinto impegno è espresso con il gesto significativo di «turarsi gli orecchi» quando ti si fanno proposte sanguinarie, atti di violenza da perpetrare. Il sesto ed ultimo impegno è espresso con un’immagine che, a tutta prima, ci sconcerta perché non corrisponde al nostro modo di dire. Quando parliamo di «chiudere un occhio», vogliamo dire: «far finta di non vedere per non dover intervenire»; invece il profeta dice che l’uomo onesto «chiude gli occhi per non vedere il male» nel segno di un rifiuto completo di qualsiasi contatto con il male.
San Girolamo nel suo commento a Isaia così sviluppa il concetto tenendo conto dell’insieme del brano: «Ogni iniquità, oppressione e ingiustizia, è decisione di sangue: e anche se non uccide con la spada, tuttavia uccide con l’intenzione. "E chiude gli occhi per non vedere il male": felice coscienza che non ascolta e non contempla il male! Chi dunque è tale, dimorerà "negli eccelsi", cioè nel regno dei cieli o nell’altissima spelonca della fortissima Pietra, nel Cristo Gesù» (In Isaiam prophetam, 10, 33: PL 24,367).
Girolamo ci introduce, così, alla giusta comprensione di quel «chiudere gli occhi» evocato dal profeta: si tratta di un invito a rifiutare assolutamente ogni complicità con il male. Come è facile notare, sono chiamati in causa i principali sensi del corpo: infatti mani, piedi, occhi, orecchi, lingua sono coinvolti nell’agire morale umano.
5. Ebbene, chi sceglie di seguire questa condotta onesta e giusta potrà accedere al tempio del Signore, dove riceverà la sicurezza di quel benessere esteriore e interiore che Dio dona a chi è in comunione con Lui. Il profeta usa due immagini per descrivere questo esito gioioso (cfr v. 16): la sicurezza in fortezze inespugnabili e l’abbondanza del pane e dell’acqua, simbolo di vita prospera e felice.
La tradizione ha interpretato spontaneamente il segno dell’acqua come immagine del battesimo (cfr ad es. la Lettera di Barnaba 11,5), mentre il pane si è trasfigurato per i cristiani in segno dell’Eucaristia. È quanto si legge, ad esempio, nel commento di san Giustino martire, il quale vede nelle parole di Isaia una profezia del «pane» eucaristico, «memoria» della morte redentrice di Cristo (cfr Dialogo con Trifone, Paoline 1988, p. 242).
[01678-01.02] [Testo originale: Italiano]
● SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE
○ Sintesi della catechesi in lingua francese
○ Sintesi della catechesi in lingua inglese
○ Sintesi della catechesi in lingua tedesca
○ Sintesi della catechesi in lingua spagnola
○ Sintesi della catechesi in lingua portoghese
○ Sintesi della catechesi in lingua francese
Chers Frères et Sœurs,
Le cantique d’Isaïe, que nous venons d’entendre, rappelle que le Seigneur est le juste juge, qui ne peut tolérer l’impiété, la corruption et l’injustice.
Ne s’arrêtant pas sur cette image sombre de jugement, le cantique invite à la sainteté, signe de la conversion et de la réconciliation avec Dieu. Marcher selon la justice, parler avec droiture, combattre l’injustice et rejeter la corruption, tels sont les devoirs du croyant que le Seigneur appelle à vivre en communion avec Lui. Alors, le pain et les eaux lui seront fidèles. Signes d’une vie prospère et heureuse, ils annoncent aussi les eaux du Baptême et le pain de l’Eucharistie, qui sont notre force.
Je salue cordialement les pèlerins de langue française et, parmi eux, tous les jeunes : en particulier, ceux de l’Aumônerie de Dax, du Collège Saint-Vincent du Mans et du Lycée Saint- Michel d’Annecy. Ouvrez vos cœurs à l’appel du Christ, à l’occasion de votre pèlerinage et n’ayez pas peur d’être ses témoins chaque jour !
[01679-03.01] [Texte original: Français]
○ Sintesi della catechesi in lingua inglese
Dear Brothers and Sisters,
The Canticle found in the thirty-third chapter of the Book of Isaiah announces God’s condemnation of human injustice and his summons to a life of holiness in fidelity to the Covenant. According to the Prophet, only those who walk in the way of justice and integrity, rejecting all complicity with evil, will enter the Lord’s holy Temple and dwell in his peace. God’s peace is described as an abundance of bread and water. In this rich imagery the Church sees a foreshadowing of the life-giving sacraments of Baptism and the Eucharist.
I extend a warm welcome to the priests of the Institute for Continuing Theological Education at the Pontifical North American College. I also greet the delegation from the Port Authority Police Department of New York and New Jersey, who honour their fellow officers who gave their lives in last year’s terrorist attack on New York City. Upon all the English-speaking visitors, especially those from England, Ireland, Canada and the United States, I invoke joy and peace in our Lord Jesus Christ.
[01680-02.01] [Original text: English]
○ Sintesi della catechesi in lingua tedesca
Liebe Brüder und Schwestern!
Gottes Gericht heißt Gerechtigkeit. Er ist die Quelle des Rechts. Darum darf sich der Mensch, der rechtschaffen lebt, der Nähe des Herrn erfreuen.
Das Canticum in Kapitel 33 des Propheten Jesaja macht deutlich: Das Böse wie das Gute, das Menschen tun, ruft Gott auf den Plan. Er ist niemals gleichgültig. Der „Immanuel", der „Gott-mit-uns" (vgl. Jes. 7, 14), bleibt stets an unserer Seite: Seine Gerechtigkeit erreicht alle Völker: „Ihr in der Ferne, hört, was ich tue! Ihr in der Nähe, erkennt meine Kraft!" (Jes. 33, 13). Wer diesen Ruf vernimmt, redet und handelt nach Gottes Geboten. Ihm steht ein Leben „in der Höhe" in Aussicht: in Gottes Nähe, der selbst die Quelle unversiegbaren Lebens ist (vgl. Jes. 33, 16).
Herzlich begrüße ich die Pilger und Besucher aus den Ländern deutscher Sprache. Besonders heiße ich Journalisten aus dem Bistum Rottenburg-Stuttgart sowie eine Gruppe von Religionspädagogen aus der Erzdiözese Wien willkommen. Werdet zu überzeugten Mitarbeitern an Gottes Gerechtigkeit unter den Menschen nah und fern! Der Herr segne euch alle!
[01681-05.02] [Originalsprache: Deutsch]
○ Sintesi della catechesi in lingua spagnola
Queridos hermanos y hermanas:
El profeta Isaías nos presenta a Dios que se dirige a los «lejanos» y a los «cercanos», es decir, a todas las naciones de la tierra, a las cuales desea la paz. Pero el Señor, justo y santo, no puede tolerar la impiedad, la corrupción y la injusticia, o sea, no es indiferente ante el bien y el mal, sino que muestra su indignación contra la maldad.
El Cántico escuchado nos invita a buscar la santidad como signo de la conversión y reconciliación con Dios. Para ello hay que «caminar en la justicia», combatir la opresión de los pobres y las riquezas injustas y, por tanto, condenar la corrupción política y judicial, rechazando regalos hechos para desviar la aplicación de las leyes. Así se evitará cualquier complicidad con el mal.
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a las Hermanas Misioneras Siervas del Espíritu Santo y al grupo mexicano del Instituto Montini. Saludo también a los demás peregrinos venidos de España, México y El Salvador. Invito a todos a tener una conducta honesta y justa en la propia vida.
Muchas gracias.
[01682-04.01] [Texto original: Español]
○ Sintesi della catechesi in lingua portoghese
Queridos irmãos e irmãs,
Hoje dou início a uma nova série de catequeses sobre os salmos e cânticos que compõem a oração matutina de Laudes. O meu objectivo é encorajar todo o Povo de Deus a rezar com as mesmas palavras que Jesus usou, e ajudar a descobrir como no Saltério se fala de Cristo, já que Ele mesmo afirmou: «Era necessário que se cumprisse tudo quanto a meu respeito está escrito em Moisés, nos Profetas e nos Salmos» (Lc 24, 44). Por isso, dizem os Santos Padres que, quando se rezam os Salmos, fala-se a Cristo ou é o próprio Cristo que fala. Eles pensavam não apenas na pessoa individual de Jesus, mas no Cristo total, formado por Cristo-Cabeça e pelos seus membros. Compreende-se assim por que foi assumido o Saltério como oração da Igreja, desde os primeiros tempos.
Amados peregrinos de língua portuguesa, a minha saudação amiga para todos vós, com votos de um frutuoso empenho na caminhada quaresmal que estais fazendo. Que nada vos impeça de viver e crescer na amizade de Deus, e testemunhar a todos a sua bondade e misericórdia! Sobre vós e vossas famílias, desça a minha Bênção Apostólica.
[01683-06.01] [Texto original: Português]
● SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE
○ Saluto in lingua croata
○ Saluto in lingua ceca
○ Saluto in lingua slovacca
○ Saluto in lingua polacca
○ Saluto in lingua italiana
○ Saluto in lingua croata
Pozdravljam ovdje nazočne časnike Hrvatske vojske, koji su došli sa svojim kapelanom. Dobro došli!
Predragi, želeći vam od srca da uvijek znadete biti branitelji istinskoga mira i pravde i promicatelji nade, povjeravam vas zagovoru Presvete Bogorodice, vaše posebne nebeske zaštitnice, te vam udjeljujem apostolski blagoslov.
Hvaljen Isus i Marija!
[Saluto gli Ufficiali dell'Esercito croato qui presenti, venuti insieme al loro Cappellano. Benvenuti!
Carissimi, nell'auspicare vivamente che sappiate essere sempre difensori di un'autentica pace e di giustizia e promotori della speranza, vi affido all'intercessione della Madre di Dio, vostra particolare Patrona celeste, e vi imparto la Benedizione Apostolica.
Siano lodati Gesù e Maria!]
[01684-AA.02] [Testo originale: Croato]
○ Saluto in lingua ceca
Srdečně zdravím poutníky z Čech a Moravy!
Pozítří, o svátku Všech svatých, se budeme radovat společně s těmi našimi drahými, kteří nás předešli na věčnost, a kteří již nažívají plnosti blaženosti u Boha. Nechť jejich přímluva nás provází na naší pouti do nebeské slávy!
Ze srdce vám žehnám!
Chvála Kristu!
[Un cordiale saluto ai pellegrini provenienti dalla Boemia e dalla Moravia!
Dopodomani, nella solennità di Tutti i Santi, esulteremo insieme a quanti - tra i nostri cari - ci hanno preceduto nell'Eternità. Essi già godono della piena Beatitudine presso Dio. La loro intercessione ci accompagni nel nostro pellegrinaggio verso la gloria del Cielo.
Vi benedico di cuore!
Sia lodato Gesù Cristo!]
[01685-AA.01] [Testo originale: Ceco]
○ Saluto in lingua slovacca
S láskou vítam slovenských pútnikov.
Drahí bratia a sestry, želám vám aby vaša puť do večného mesta bola pre každého z vás obnovou a posilou vo viere.
Rád žehnám vás i vašich príbuzných doma.
Pochválený buď Ježiš Kristus!
[Do il mio cordiale benvenuto ai pellegrini slovacchi.
Cari fratelli e sorelle, vi auguro che il vostro pellegrinaggio alla Città Eterna rappresenti per ciascuno di voi il rinnovamento e rafforzamento nella fede cristiana.
Volentieri benedico voi e le vostre famiglie in Patria.
Sia lodato Gesù Cristo!]
[01686-AA.02] [Testo originale: Slovacco]
○ Saluto in lingua polacca
Witam i pozdrawiam pielgrzymów jźzyka polskiego.
W tych dniach będziemy przeæywali uroczystość Wszystkich Świętych i liturgiczne wspomnienie Wiernych Zmarłych.
Kiedy nawiedzamy groby bliskich i przyjaciół, w szczególny sposób przeæywamy katechizmową prawdę o „rzeczach ostatecznych człowieka": śmierć - sąd Boźy - niebo, albo piekło. Dzisiejsza katecheza poświęcona była Kantykowi z Księgi Izajasza, który właśnie zapowiada Boźy sąd. Prorok twierdzi, źe ten, kto postępuje sprawiedliwie i kto mówi uczciwie, kto odrzuca zyski bezprawne i nie jest skorumpowany, bez obawy moźe powierzyć siebie Boźej sprawiedliwości. Niech ta świadomość towarzyszy wszystkim moim rodakom i będzie źródłem eschatologicznej nadziei.
Niech Wam Bóg błogosławi!
[Saluto i pellegrini di lingua polacca.
Nei prossimi giorni vivremo la solennità di Tutti i Santi e la liturgica commemorazione dei Fedeli Defunti.
Quando visitiamo le tombe dei parenti e degli amici, in modo speciale viviamo la verità "sulle cose ultime dell’uomo": morte - giudizio di Dio - cielo o inferno. La catechesi di oggi e stata dedicata al Cantico tratto dal Libro di Isaia, che appunto preannuncia il giudizio di Dio. Il Profeta afferma che colui che cammina nella giustizia ed è leale nel parlare, che rigetta un guadagno frutto di angherie e non si lascia cadere nella corruzione, può senza timore affidarsi alla giustizia di Dio. Questa consapevolezza accompagni tutti i miei connazionali e sia fonte di escatologica speranza.
Dio vi benedica!]
[01687-AA.02] [Testo originale: Polacco]
○ Saluto in lingua italiana
Saluto cordialmente i pellegrini di lingua italiana, in particolare i diaconi della diocesi di Milano. Carissimi, vi esorto a fondare la vostra vita sulla Parola di Dio, per esserne coraggiosi annunciatori agli uomini del nostro tempo.
Saluto poi i volontari medici-dentisti, che collaborano con i Missionari Comboniani in favore degli emigranti e profughi, come pure i rappresentanti del Centro diocesano Socio-Politico di San Miniato, accompagnati dal Vescovo Mons. Edoardo Ricci. Carissimi, vi incoraggio a proseguire con rinnovato entusiasmo nelle rispettive attività apostoliche, ed auspico che la vostra testimonianza possa conquistare quanti sono lontani dai valori dello spirito.
Rivolgo, infine, il mio saluto ai giovani, agli ammalati ed agli sposi novelli.
Le imminenti celebrazioni della Solennità di Tutti i Santi e della Commemorazione dei fedeli defunti, sollecitano i credenti a considerare le realtà ultime e definitive che ci attendono.
Cari giovani, perseguite come obiettivo primario la santità della vita, per preparare un futuro ricolmo di bene.
Cari ammalati, l’esempio di virtù dei Santi e la loro intercessione vi aiutino ad affrontare con coraggio le prove della vita.
Cari sposi novelli, il pensiero della Patria celeste, alla quale tutti siamo chiamati, orienti la vostra famiglia alla fedeltà a Cristo ed alla piena e reciproca comunione d’amore.
[01688-01.01] [Testo originale: Italiano]