MESSAGGIO DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER IL DIALOGO INTER-RELIGIOSO AGLI HINDU IN OCCASIONE DELLA FESTA DI DIWALI 2002 ● MESSAGGIO IN LINGUA ORIGINALE
● TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA
La festa di Diwali è celebrata da tutti gli hindu ed è conosciuta anche come Deepavali ossia "fila di lampade ad olio". Simbolicamente fondata su un’antica mitologia, essa rappresenta la vittoria della verità sulla menzogna, della luce sulle tenebre, della vita sulla morte, del bene sul male. La celebrazione vera e propria dura tre giorni, segnando l’inizio di un nuovo anno, la riconciliazione familiare, specialmente tra fratelli e sorelle, e l’adorazione di Dio.
Quest’anno la festa sarà celebrata da molti hindu il 4 novembre. Per l’occasione, il Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso ha inviato agli hindu il messaggio che riportiamo di seguito nella versione originale inglese e nella traduzione italiana:
● MESSAGGIO IN LINGUA ORIGINALE
Dear Hindu Friends,
1. Once again it is time for you to light tiny lamps, hang colourful lanterns on your homes, offer prayers to God, visit friends and neighbours and celebrate around the family table the joy which the festival of Diwali brings. I wish to extend my heartfelt greetings to all Hindus on this happy occasion. May the external joy which will be manifest throughout the Hindu world be an expression of a genuine religious sense, the fruit of genuine religious beliefs and convictions.
2. It has become customary for me to invite friends of different religious traditions, on the occasion of their respective feasts, to joint reflection on various aspects of our life, in society and in the world at large. This year, on the occasion of Diwali I should like to ask whether religious festivals, in the first place, are not also expressions of the desire of human beings to conquer over darkness by light, evil by good, untruth by truth and death by life? The mystery of life, from the moment of conception onwards through the stages after the birth of a child, is attended by prayers and ritual actions in the Hindu tradition. We Christians attribute particular value to human life because the Bible teaches us that the human person is created in the image and likeness of God. This gift of God is sealed by Christ’s blood which he shed out of his love for every human being. Thus every individual is precious in the eyes of God.
3. Technology has made great progress in our days. Life has perhaps become safer, easier and longer. But what answers can we give to the following questions: Has technology helped better the quality of human life? Does technology help us to value human life? With the progress of technology life paradoxically seems to be more threatened than ever. Pope John Paul II observes that "In addition to the ancient scourges of poverty, hunger, endemic diseases, violence and war, new threats are emerging on an alarmingly vast scale" (Evangelium Vitae, On the Value and Inviolability of Human Life, 3). The Pope continues: "with new prospects opened up by scientific and technological progress there arise new forms of attacks on the dignity of the human being" (Evangelium Vitae, On the Value and Inviolability of Human Life, 4). Modern genetic science has become a tool in the hands of man. He can use it or abuse it. Tempted at times to become a manipulator of life, or even an agent of death, man needs to rediscover his fundamental place in creation, namely, that he is created by God and that God is the sole Creator of all that exists.
4. Representatives of different religions gathered in Assisi last January to pray for world peace. The Hindu participant, in her testimony, described the meeting as a sign of the unity of the human family under the Fatherhood of God (Vasudhaiva Kutumbakam). Although the participants belonged to different religious traditions, they made a common commitment in favour of promoting each single life and the whole of life. We would do well to focus our attention on the second commitment, which declared: "We commit ourselves to educating peoples to mutual respect and esteem, in order to help bring about a peaceful and fraternal coexistence between individuals and among peoples…". Through our respective communities and institutions we could devise our own approach to educating people to promote respect for life. Here I would like to make special mention of young people, whose hearts are scandalized by and suffer from the tragic events they see with their own eyes. Education particularly of youth in respect for life should be one of our urgent priorities, so that strong ethical convictions and a culture of life may prevail among them. Only to the degree that ethical and religious considerations will prevail in the whole of society can we hope that the principle of respect for life will be enshrined in society’s attitudes and laws.
5. Dear Hindu friends, I would like to conclude by sharing with you the strong impression which the image of lighted lamps made on me during the Day of Prayer for Peace in Assisi last January. The representatives of different religions held lighted lamps in their hands and after their common commitment they placed the lamps on a common stand, symbolizing the convergence of hopes and efforts for peace. The Pope blessed them, saying: "Go forward into the future holding high the lamp of peace. The world has need of light!" Happy Diwali.
Cardinal Francis Arinze
President
[01674-02.01] [Original text: English]
● TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA
Cari amici indù,
1. E’ di nuovo giunto per voi il tempo di accendere piccole lampade, di appendere lanterne colorate alle vostre case, di offrire preghiere a Dio, di rendere visita ad amici e vicini e di celebrare attorno alla tavola familiare la gioia che porta la festa di Diwali. In questa felice occasione vorrei estendere i miei più cordiali saluti a tutti gli indù. Possa la gioia esteriore, che si manifesterà attraverso tutto il mondo indù essere un’espressione di genuino senso religioso, il frutto di genuine credenze e convinzioni religiose.
2. E’ divenuta per me una consuetudine invitare amici di diverse tradizioni religiose, in occasione delle loro feste, a riflettere insieme su vari aspetti della nostra vita, nella società e nel mondo in generale. Quest’anno, in occasione del Diwali, vorrei chiedere: le feste religiose, in primo luogo, non sono anche espressione del desiderio degli esseri umani di vincere le tenebre con la luce, il male con il bene, la menzogna con la verità e la morte con la vita? Il mistero della vita, dal momento del concepimento attraverso tutti gli stadi dopo la nascita del bambino, è accompagnato nella tradizione indù da preghiere e azioni rituali. Noi cristiani attribuiamo un valore particolare alla vita umana, perché la Bibbia ci insegna che la persona umana è creata ad immagine e somiglianza di Dio. Questo dono di Dio è sigillato dal sangue che Cristo ha versato a causa del suo amore per ogni essere umano. Perciò ogni individuo è prezioso agli occhi di Dio.
3. La tecnologia ai nostri giorni ha compiuto grandi progressi. La vita è forse divenuta più sicura, semplice e lunga. Ma quali risposte possiamo dare alle seguenti domande: la tecnologia ha aiutato a migliorare la qualità della vita umana? La tecnologia ci ha aiutati a dare valore alla vita umana? Con il progresso della tecnologia la vita sembra essere, paradossalmente, più minacciata di prima. Il Papa Giovanni Paolo II osserva che "Alle antiche dolorose piaghe della miseria, della fame, delle malattie endemiche, della violenza e delle guerre, se ne aggiungono altre, dalle modalità inedite e dalle dimensioni inquietanti" (Evangelium Vitae, 3). Continua il Papa: "Con le nuove prospettive aperte dal progresso scientifico e tecnologico nascono nuove forme di attentati alla dignità dell’essere umano" (Evangelium Vitae, 4). La moderna scienza genetica è divenuta uno strumento nelle mani dell’uomo. Egli può usarla oppure abusarne. L’uomo, tentato a volte di diventare un manipolatore di vita o perfino un agente di morte, ha necessità di riscoprire il suo ruolo fondamentale nella creazione, e cioè che è stato creato da Dio e che Dio è l’unico Creatore di tutto ciò che esiste.
4. Rappresentanti di diverse religioni si sono riuniti ad Assisi lo scorso gennaio per pregare per la pace nel mondo. La partecipante indù, nella sua testimonianza, ha descritto l’incontro come un segno dell’unità della famiglia umana sotto la paternità di Dio (Vasudhaiva Kutumbakam). Sebbene i partecipanti appartenessero a differenti tradizioni religiose, essi hanno formulato un impegno comune a favore della promozione di ogni singola vita e della vita intera. Vorremmo focalizzare meglio la nostra attenzione sul secondo impegno che dichiara: "Noi ci impegniamo ad educare le persone a rispettarsi ed a stimarsi reciprocamente, per favorire la realizzazione di una convivenza pacifica e solidale tra gli individui e tra i popoli…". Attraverso le nostre rispettive comunità ed istituzioni noi potremmo progettare il nostro approccio all’educazione delle persone al fine di promuovere il rispetto per la vita. Vorrei qui ricordare in particolar modo i giovani, i cui cuori sono scandalizzati e soffrono a causa dei tragici eventi che hanno visto con i propri occhi. In particolare l’educazione dei giovani a rispettare la vita deve essere una delle nostre urgenti priorità così che le convinzioni etiche più forti e la cultura della vita possano prevalere fra loro. Solo nella misura in cui quelle considerazione etiche e religiose prevarranno nell’intera società, possiamo sperare che il principio del rispetto della vita si conserverà negli atteggiamenti e nelle leggi della società.
5. Cari amici indù, vorrei concludere condividendo con voi la forte impressione che mi ha fatto il simbolo delle lampade accese durante la Giornata di Preghiera per la Pace ad Assisi lo scorso gennaio. I rappresentanti delle diverse religioni tenevano le lampade accese nelle loro mani e dopo il loro comune impegno le hanno poste su un candelabro comune a voler simboleggiare la convergenza delle speranze e degli sforzi di pace. Il Papa li ha benedetti, dicendo: "Andiamo verso il futuro tenendo alta la lampada della pace. Il mondo ha bisogno di luce!" Felice Diwali.
Francis Card. Arinze
Presidente
[01674-01.01] [Testo originale: Inglese]