Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


INCONTRO DEL SANTO PADRE CON I PARROCI E IL CLERO DELLA DIOCESI DI ROMA (CONTINUAZIONE), 02.03.2001


INCONTRO DEL SANTO PADRE CON I PARROCI E IL CLERO DELLA DIOCESI DI ROMA (CONTINUAZIONE)

Nel corso dell’incontro con i Parroci e il Clero della Diocesi di Roma (cfr. Boll. N. 134 del 01/03/2001), prima del discorso, in risposta ad una domanda rivolta da un parroco, il Santo Padre ha pronunciato le parole che seguono:

A proposito dell’ultima domanda, come fare questa comunione tra i presbiteri, penso che i metodi sono abbastanza conosciuti: vivere insieme, pregare insieme, decidere insieme e poi operare insieme. Più o meno questo è il metodo della comunione che si realizza nella Curia Romana e nella Diocesi di Roma, con il Cardinale Vicario e i Vescovi suoi collaboratori e con i sacerdoti. Pensi che l’incontro di oggi è esattamente questo, l’impostazione di una comunione più larga, non solo con la Curia, con la parrocchia, con il decanato, ma con tutto il clero di Roma. Questa mi sembra la risposta all’ultima domanda. Poi ho preparato un discorso più largo, più programmatico.

Al termine del discorso il Papa ha aggiunto:

Nel concludere voglio dirvi che per me, come per tutti noi, questo Anno Santo rimane un grande incoraggiamento. Abbiamo visto queste folle che si accalcavano davanti alla Basilica di San Pietro per poi attraversare la Porta Santa. Abbiamo visto le innumerevoli confessioni che si facevano. Abbiamo visto che i giovani si sono confessati, in massa. Ovviamente in massa vuol dire in gran numero, ma essi si confessavano individualmente. Abbiamo visto tutto ciò. Allora vediamo che la messe è grande, gli operai forse non sono del tutto sufficienti. Ma ringraziamo Dio per quelli che ci sono. Grazie a Dio e a voi tutti, sacerdoti di Roma, grazie per le vocazioni che abbiamo nel Seminario Romano, dove mi sono recato sabato scorso. Così vorrei concludere invitando all’ottimismo. Ottimismo che dobbiamo alla grande esperienza dell’Anno giubilare. Sembra che ciò che ci ha portato l’Anno giubilare lo vedano quelli che non sono forse nostri amici. Anche la stampa laica lo dice chiaramente: non può non riconoscere ciò che sono i fatti, l’esperienza vissuta. Grazie a Dio! Un grande grazie a Dio. Vi auguro anche il coraggio cristiano per il periodo quaresimale e per una Buona Pasqua.

Conclusa la preghiera dell’Angelus , Giovanni Paolo II ha detto:

Riguardo alla domanda sulla comunione tra i presbiteri, desidero aggiungere che è importante per i sacerdoti vivere insieme, mangiare insieme, cenare insieme. In questa prospettiva vi auguro adesso buon appetito!

[00360-01.01] [Testo originale: Italiano]