RELAZIONI DIPLOMATICHE TRA LA SANTA SEDE E LA REPUBBLICA DI GIBUTI La Santa Sede e la Repubblica di Gibuti, desiderando promuovere legami di amicizia, hanno deciso di comune accordo di stabilire tra loro relazioni diplomatiche al livello di Nunziatura Apostolica da parte della Santa Sede, e di Ambasciata da parte della Repubblica di Gibuti.
Gibuti, Paese africano indipendente dal 1977, si trova in una posizione geografica strategica, grazie al porto che permette di accedere al Mar Rosso e al Golfo Persico. Tuttavia, oggi l’attività portuale subisce dei forti rallentamenti a causa del conflitto tra Etiopia ed Eritrea.
Il Paese conta 623.000 abitanti. La popolazione è costituita da due gruppi etnici principali, uno maggioritario, gli Issa (somali), residenti nella parte meridionale ed orientale del territorio, ed uno minoritario, gli Afar, che conta 155.000 appartenenti.
L’attuale Presidente Ismael Omar Guelleh è stato eletto il 9 aprile 1999. Attualmente egli presiede anche l’Autorità Intergovernativa per lo Sviluppo (IGAD), la cui sede è proprio Gibuti. All’IGAD appartengono Eritrea, Etiopia, Kenia, Uganda, Sudan e Somalia.
Per quanto riguarda la situazione religiosa, il Paese è, al 96%, musulmano-sunnita. I cattolici sono il 2%. Altrettanti, se considerati insieme, sono i cristiani protestanti e ortodossi.
La Diocesi di Gibuti, già Prefettura Apostolica, è stata eretta il 14 settembre 1955. Il Vescovo è S.E. Mons. George Perron, O.F.M. Cap., coadiuvato da quattro sacerdoti, che operano in cinque parrocchie. Della comunità cattolica fanno parte i numerosi militari francesi di stanza sul territorio. Tra le attività della Chiesa cattolica si segnalano ben undici scuole cattoliche. Si attende ora l’arrivo delle religiose "Missionarie della Carità" (Suore di Madre Teresa).
[01152-01.01] [Testo originale:italiano]