VIDEOMESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
PER IL 14° INCONTRO NAZIONALE "MANOS ABIERTAS"
[SANTA FE, 7-9 OTTOBRE 2016]
Cari amici e amiche di “Manos Abiertas”,
siete riuniti in questo Incontro Nazionale che ha come tema: “Misericordia, un viaggio dal cuore alle mani”. Prendiamo due testi del Vangelo: quando il buon samaritano incontrò quell’uomo lungo il cammino, dice il Vangelo che provò compassione nel cuore, poi scese dal cavallo, lo toccò, lo curò; la compassione del cuore lo portò a fare un lavoro con le sue mani. Un’altra scena del Vangelo ci parla di Gesù, alle porte della città di Nain, che vide uscire il corteo funebre del giovane figlio di una madre vedova, e la madre dietro; e provò compassione per quella madre sola, si avvicinò e le disse: “Non piangere”; e iniziarono ad agire le sue mani, poi toccò la bara, e disse: “giovinetto, alzati!”. Un viaggio dal cuore alle mani. Così è Gesù, così ci insegna il Vangelo; a fare, ma partendo dal cuore.
Il cuore, sia quello del buon samaritano sia quello di Gesù, è stato toccato dalla miseria: la miseria che ha visto lì; la miseria di quella madre vedova che Gesù ha visto, quella miseria del dolore, e la miseria di quell’uomo percosso che il samaritano ha visto. Il cuore si unisce alla miseria dell’altro e questo è misericordia. Quando la miseria dell’altro entra nel mio cuore provo misericordia, che non è la stessa cosa di aver pietà, la pietà è un altro sentimento. Io posso aver pietà di fronte a un animale ferito o a una situazione, ma la misericordia è un altro sentimento, è quando la miseria dell’altro, o una situazione di dolore, o di miseria, è entrata nel mio cuore e ho permesso che quella situazione toccasse il mio cuore. Direi: è il viaggio di andata, il viaggio dalla miseria al cuore. E questo è il cammino: non c’è misericordia se non parte dal cuore, un cuore ferito dalla miseria dell’altro, da una situazione dolorosa dell’altro, un cuore che si lascia ferire.
È diverso avere buoni sentimenti, questo non è misericordia, sono buoni sentimenti. È diverso fare filantropia con le mani, questo non è misericordia, è bene, è bene, non è male far filantropia, ma non è misericordia, è un’altra cosa. Misericordia è quel viaggio di andata dalla miseria al mio cuore, assunta dal mio cuore, che tocca il mio cuore e che, a volte, lo tocca in modo tale da farlo diventare come una bussola al Polo Nord, non sa dove si trova per quello che sta provando.
Chiaro, qualcuno di voi mi può chiedere: Padre, come si può avere misericordia e non pietà? Ebbene, prima bisogna chiedere la grazia di avere misericordia, è una grazia, e dovete chiederla al Signore. Ma l’unico cammino per avere la misericordia è attraverso il proprio peccato riconosciuto da chi lo compie e perdonato dal Signore, attraverso il peccato riconosciuto e perdonato. Si può essere misericordiosi solo se ci si sente realmente misericordiati dal Signore, altrimenti non si può essere misericordiosi. Se senti che il tuo peccato è assunto, perdonato, dimenticato da Dio, sei misericordiato, e dopo essere stato misericordiato, potrai essere misericordioso. Se la misericordia non parte così dal tuo cuore, non è misericordia.
E qui inizia il viaggio di ritorno. Se il viaggio di andata è stato lasciarmi ferire il cuore dalla miseria degli altri, il viaggio costante nel mio cuore è riconoscere il mio peccato, la mia miseria, la mia bassezza e sentirmi perdonato e misericordiato dal Signore; ora inizia il viaggio di ritorno, dal cuore alle mani. E così il cammino va dalla mia miseria misericordiata alla miseria dell’altro; dalla mia miseria amata da Dio all’amore della miseria dell’altro; dalla mia miseria amata nel mio cuore all’espressione con le mie mani, e questo è misericordia. Misericordia è un viaggio dal cuore alle mani. Che cosa faccio, apro le mani o il mio cuore? Tutte e due le cose. Lasciati ferire il cuore dalla miseria, da quella degli altri e dalla tua; lasciati misericordiare e inizia il viaggio di ritorno, e con le tue mani misericordia gli altri prodigando misericordia e amore. Che Dio vi benedica e vi faccia vivere un incontro fecondo, fruttuoso per tutta la comunità di “Manos Abiertas”. E, per favore, non vi dimenticate di pregare per me.
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