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FIRMA DELL'ACCORDO FRA LA SANTA SEDE,
ANCHE A NOME E PER CONTO DELLO STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO,
E GLI STATI UNITI D'AMERICA,
PER FAVORIRE L'OSSERVANZA A LIVELLO INTERNAZIONALE DEGLI OBBLIGHI FISCALI
E ATTUARE LA FOREIGN ACCOUNT TAX COMPLIANCE ACT (FATCA)

INDIRIZZO DI SALUTO DI SUA ECCELLENZA REVERENDISSIMA MONSIGNOR PAUL RICHARD GALLAGHER,
SEGRETARIO PER I RAPPORTI CON GLI STATI DELLA SANTA SEDE,
ALLA CERIMONIA DELLA FIRMA DELL'ACCORDO INTERGOVERNATIVO CON GLI STATI UNITI D'AMERICA

10 giugno 2015

 

Signor Ambasciatore,

Per cominciare, mi permetta di dare il benvenuto in Segreteria di Stato a Lei e alla Sua Delegazione in occasione della firma dell’Accordo tra la Santa Sede, che agisce anche in nome e per conto dello Stato Città del Vaticano, e gli Stati Uniti d’America per migliorare gli adempimenti fiscali internazionali e attuare il “Foreign Account Tax Compliance Act” statunitense (“FATCA”).

La firma di questo accordo è indubbiamente un evento storico. Di fatto, è la prima volta che la Santa Sede e gli Stati Uniti d’America hanno concluso un accordo intergovernativo formale, portando a un livello più alto l’estesa cooperazione e l’amicizia già esistenti tra la Sede Apostolica e il Governo degli Stati Uniti. Inoltre, l’oggetto di questo accordo – volto a contrastare l’evasione fiscale attraverso lo scambio di informazioni pertinenti – è di fondamentale importanza sia per la Santa Sede sia per gli Stati Uniti. Come Papa Francesco ci ricorda di frequente, evadere tasse giuste significa rubare sia allo Stato sia ai poveri (cfr. Omelia nella Domus Sanctae Marthae, 11 novembre 2013). Ogni persona ha, infatti, il dovere di contribuire, in carità e giustizia, al bene comune, secondo le proprie capacità e i bisogni degli altri, promovendo e assistendo le istituzioni pubbliche dedicate al miglioramento delle condizioni della vita umana (cfr. Gaudium et spes, n. 30). Non dobbiamo poi dimenticare il monito dell’Apostolo: “Rendete a ciascuno ciò che gli è dovuto: a chi si devono le tasse, date le tasse; a chi l’imposta, l’imposta; a chi il timore, il timore; a chi il rispetto, il rispetto” (Rm 13, 7).

Come sapete, negli ultimi cinque anni la Santa Sede e lo Stato Città del Vaticano hanno adottato gli standard internazionali più elevati per assicurare trasparenza e legalità nel settore finanziario, ricordando sempre che “[l]'uomo infatti è l'autore, il centro e il fine di tutta la vita economico-sociale” (Gaudium et spes, n. 63). La firma del presente accordo è, dunque, un ulteriore passo nella strategia a lungo termine della Santa Sede per assicurare e promuovere la legalità, la trasparenza e un comportamento etico nel campo economico e finanziario.

Infine, desidero ringraziare Lei personalmente, come anche tutti coloro che hanno partecipato ai negoziati, per lo spirito costruttivo e l’intenso impegno, che ci hanno permesso di raggiungere un accordo soddisfacente per entrambe le Parti.

Grazie.