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Fabbrica di San Pietro, al via la terza edizione della Scuola delle Arti e dei Mestieri

Lunedì 4 novembre l’inizio ufficiale per i venti allievi, giovani aspiranti scalpellini, marmisti, muratori, stuccatori, decoratori, mosaicisti e falegnami, con un percorso di studi artistici, provenienti da diverse regioni d'Italia, ma anche da Malta e dagli Stati Uniti

VATICANO, 31 OTT. - Restituire vitalità e dignità alla tradizione artigiana, che ha lasciato in eredità un prezioso patrimonio artistico del passato da preservare e consegnare intatto alle future generazioni.

La Scuola delle Arti e dei Mestieri della Fabbrica di San Pietro in Vaticano con la Fondazione Fratelli tutti prosegue così la sua mission e inaugura la terza edizione.

Lunedì 4 novembre l’inizio ufficiale per i venti allievi, giovani aspiranti scalpellini, marmisti, muratori, stuccatori, decoratori, mosaicisti e falegnami, con un percorso di studi artistici, che hanno superato le selezioni dei mesi scorsi.

Tredici ragazze e sette ragazzi tra i 18 e i 25 anni, provenienti da diverse regioni d'Italia, ma anche da Malta e dagli Stati Uniti, saranno accolti, insieme ai docenti, nella Sala capitolare della Sagrestia Vaticana. Ai saluti del cardinale Mauro Gambetti, presidente della Fabbrica di San Pietro e del Direttore della Scuola, padre Francesco Occhetta, segretario generale della Fondazione Fratelli tutti, seguiranno gli interventi della dottoressa Emilia Rio, direttore operativo della Fabbrica di San Pietro e della dottoressa Assunta Di Sante, responsabile scientifica della Scuola.

Dopo la conoscenza dei luoghi e delle aule, i ragazzi saranno guidati alla scoperta della Basilica di San Pietro dal dottor Pietro Zander, responsabile della Sezione Necropoli e Beni Artistici della Fabbrica.

L’offerta formativa per il nuovo semestre, che terminerà l’ultima settimana di aprile 2025, prevede cicli di lezioni frontali, seminari, visite guidate, sopralluoghi di studio e, soprattutto, attività laboratoriali nelle officine della Fabbrica di San Pietro.

Quattro i corsi, per scalpellini e marmisti; mosaicisti; muratori, stuccatori e decoratori; falegnami.

I percorsi formativi hanno come obiettivi la crescita professionale e umana dei giovani artigiani e lo sviluppo delle abilità manuali, con l’apprendimento storico-artistico, la conoscenza dei materiali impiegati e l’acquisizione di competenze tecniche e tecnologiche.

La Scuola unisce all’aspetto pratico anche una componente umana e spirituale, con un approccio integrale che abbraccia tutte le dimensioni della persona. I ragazzi, infatti, condivideranno anche gli alloggi messi a disposizione gratuitamente per l’intera durata dei corsi, proprio nell’ottica di favorire anche la dimensione comunitaria e relazionale.

La Scuola è gratuita e il sapere viene trasmesso ai giovani aspiranti artigiani dalle migliori maestranze della Basilica. Per questo i corsi attivati sono essenzialmente quelli relativi alle mansioni storicamente più rilevanti presenti nella Fabbrica e che corrispondono in larga parte anche alle attività artigianali ancora richieste dall’edilizia contemporanea.

PER LA PRIMA VOLTA IN 500 ANNI DUE DONNE SANPIETRINE

Attraverso la Scuola, la Fabbrica sceglie di investire sulla formazione di nuove generazioni di artigiani, mettendo a disposizione il proprio bagaglio di esperienze e la propria tradizione artigianale.

Per la prima volta, dopo oltre 500 anni di attività, la Fabbrica sceglie anche di assumere due donne nell’organico del corpo dei sanpietrini manutentori della Basilica Vaticana.

Sono Lisa (26 anni della provincia di Padova) e Mariana (21 anni di Reggio Calabria), entrambe con un percorso di studi artistici, che hanno frequentato la Scuola delle Arti e dei Mestieri. Insieme a loro, la scorsa estate, è entrato a far parte del corpo dei sanpietrini manutentori Stefano, un altro ex allievo della Scuola.

La presenza delle donne non è nuova nella lunga e antica esperienza di lavoro e di arte della Fabbrica, ma in nessun caso finora maestranze femminili erano entrate in pianta stabile nel corpo dei sanpietrini, mentre da anni è consolidata la presenza di mosaiciste nello Studio del Mosaico Vaticano annesso alla Fabbrica.

In passato, a partire dal 1500, venivano impiegate come lavoratrici vedove e orfane, soltanto a cottimo o per collaborazioni sporadiche. La Fabbrica garantiva loro le stesse condizioni economiche e di trattamento lavorativo assicurate agli uomini. Fino ad oggi, però, nessuna era riuscita ad entrare tra i sanpietrini.