UFFICIO
DEL REVISORE GENERALE
Nota stampa circa la procedura in materia di segnalazioni all'Ufficio del Revisore Generale
È stata pubblicata oggi la procedura in materia di segnalazioni all'Ufficio del Revisore Generale. La procedura faciliterà la diffusione della conoscenza e l'utilizzazione dell'istituto del "whistleblowing", vigente nella normativa della Santa Sede e dello Stato Città del Vaticano. Tale istituto è uno degli strumenti più efficaci per combattere la corruzione, ed è-tra l'altro- previsto dalla Convezione ONU contro la Corruzione, cui la Santa Sede ha aderito nel 2016.
Lo Statuto dell'Ufficio del Revisore Generale e la Costituzione Apostolica "Praedicate Evangelium" prevedono infatti che il Revisore Generale sia destinatario di segnalazioni su situazioni particolari connesse ad anomalie nell'impiego o nell'attribuzione di risorse finanziarie o materiali; irregolarità nella concessione di appalti o nello svolgimento di transazioni o alienazioni; atti di corruzione o frode.
La procedura prevede che le segnalazioni possano essere presentate in forma scritta, avvalendosi di una casella di posta dedicata segnalazionianomalie@urg.va o tramite lettera riservata indirizzata al Revisore Generale.
Le segnalazioni orali sono possibili, su richiesta della persona segnalante, mediante un incontro diretto o mediante videoconferenza con il Revisore Generale.
Il Revisore Generale custodisce la confidenzialità, l'integrità e la sicurezza delle segnalazioni e garantisce che l'identità della persona che presenta una segnalazione (c.d. whistleblower) possa essere rivelata soltanto all’Autorità giudiziaria quando quest'ultima ne affermi la necessità a fini di indagine o di attività giudiziaria.
La procedura chiarisce come il divieto di rilevare l'identità del segnalante è da riferirsi non solo al nominativo del segnalante, ma anche a tutti gli elementi della segnalazione nella misura in cui il loro disvelamento, anche indirettamente, possa consentire l'identificazione del segnalante.
Inoltre la segnalazione di attività anomale fatte in buona fede al Revisore Generale non produce alcuna responsabilità per la violazione del segreto di ufficio o di eventuali altri vincoli alla divulgazione che siano dettati da disposizioni di legge, amministrative o contrattuali.
La procedura chiarisce poi come le segnalazioni possano riguardare comportamenti impropri che rappresentino una minaccia o un danno al bene comune. Tra questi comportamenti possono rientrare, a titolo esemplificativo: irregolarità contabili, false dichiarazioni; come pure comportamenti volti a ostacolare la presentazione di segnalazioni, a violare i relativi obblighi del segreto d'ufficio o a discriminare il segnalante. Le segnalazioni non dovranno invece riguardare doglianze di carattere personale del segnalante o rivendicazioni che rientrano nella disciplina del rapporto di lavoro o rapporti con il superiore gerarchico o colleghi per le quali occorre fare riferimento alla disciplina e alle procedure vigenti.
Viene poi ribadito che alle segnalazioni anonime non viene dato alcun seguito.
Con l'emanazione della procedura "whistleblowing" le riforme economiche volute da Papa Francesco sin dall'inizio del Suo pontificato, tese a garantire trasparenza e miranti a combattere la corruzione, fanno un ulteriore passo in avanti. L'emanazione della procedura darà ancora maggiore impulso alle segnalazioni, già pervenute all'Ufficio del Revisore Generale negli anni scorsi, rendendo più facile, specie con il canale elettronico, l'invio delle stesse. La procedura chiarisce inoltre l'ambito delle segnalazioni ammissibili e quelle escluse, nonché il fatto che tra i soggetti legittimati siano ricompresi anche coloro che legittimamente intrattengono rapporti economici con la Santa Sede e con lo Stato Città del Vaticano. Appare così sempre più chiara l'organicità delle riforme economiche, a partire dalle Norme sui Contratti Pubblici recentemente emendata e che già attribuisce all'Ufficio del Revisore Generale un ruolo di controllo, insieme ad altri organismi della Santa Sede e dello Stato, proprio in virtù del suo ruolo di Autorità Anticorruzione.
Largo del Colonnato, 3 - 00120 Città del Vaticano - Tel. 06 698.47500 - E-mail: revisoregenerale@urg.va