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Manifesto dei Giovani

partecipanti al IV Convegno Internazionale sulla Cura del Creato

organizzato alla vigilia della GMG 2023

 

Testo in lingua italiana

Testo in lingua inglese

Testo in lingua spagnola

Testo in lingua francese

Testo in lingua portoghese

Testo in lingua italiana

Manifesto dei Giovani
partecipanti al IV Convegno Internazionale sulla Cura del Creato
organizzato alla vigilia della GMG 2023

INTRODUZIONE

Siamo i giovani cattolici radunati a Lisbona per il Convegno internazionale sulla Cura del Creato intitolato “L’impegno dei giovani per l’ecologia integrale. Stili di vita per una nuova umanità”, tenutosi alla vigilia della 37a Giornata Mondiale della Gioventù̀. Siamo grati a Papa Francesco, per aver posto il tema dell’ecologia integrale, e alla Fondazione Giovanni Paolo II per la Gioventù che, insieme a numerosi altri Enti ed Istituzioni, ha organizzato questo incontro che ci ha dato l’opportunità di riflettere su un tema tanto urgente quanto vicino al nostro cuore.

Il Santo Padre ci esorta ad ascoltare i «battiti del cuore: il nostro, quello delle nostre madri e delle nostre nonne, il battito del cuore del creato e del cuore di Dio»; ma i cuori dell’umanità non battono insieme per la giustizia e la pace, né al ritmo di quello del creato. Infatti, numerosi conflitti armati di varia intensità sono attualmente in corso in più Paesi. Mietono vite, generano rancori e distruzioni, e lasciano dietro di sé persone e comunità da ricostruire. Nonostante i grandi proclami internazionali, ancora oggi, milioni di persone non hanno accesso alle condizioni minime per una vita dignitosa. Mancano cibo, acqua, alloggi, istruzione, cure. Tante altre persone continuano ad essere schiavizzate, sfruttate e sottopagate per un lavoro informale e precario che le toglie ogni dignità e le mantiene sotto il giogo della povertà. Allo stesso modo, molti giovani non si sentono rappresentati dai loro leader politici, anche se vorrebbero partecipare.

Per la dilagante disoccupazione, molti giovani si trovano a rimandare e perfino a rinunciare al progetto di crearsi una famiglia. Abbiamo negli occhi le strazianti immagini di migliaia di uomini, donne, bambini e persino neonati, che, pur di scappare dalla miseria, dalla guerra o dall’oppressione, si affidano ad imbarcazioni di fortuna, taglieggiati da scafisti senza scrupoli. Il funesto epilogo di alcuni di questi cosiddetti viaggi della speranza, sta lentamente trasformando mari e deserti in cimiteri a cielo aperto in ragione delle tante vittime senza sepoltura. Nelle sue varie forme, l’inquinamento minaccia l’aria, i suoli, l’acqua, la fauna, la flora, e persino le persone, con gravissime conseguenze per gli ecosistemi. I cambiamenti climatici causano devastanti ondate di calore, alluvioni, tempeste, incendi, perdita della biodiversità, costringendo molte popolazioni ad abbandonare la propria terra. Pure tra le nazioni vi sono ingiustizie e rapporti commerciali iniqui. Alcune non si fanno scrupoli a smaltire i loro rifiuti inquinanti in altri Paesi, o a sfruttare il loro suolo e le ricchezze del loro sottosuolo a proprio beneficio, senza curarsi delle ricadute sulle popolazioni locali. Anche lo sviluppo del mondo digitale e della tecnologia, nonostante le grandi conquiste che ci ha portato, sta anch’esso inquinando pian piano la nostra umanità: si fa sempre più fatica a creare e a coltivare relazioni sane e durature; aumentano solitudine, dipendenze e altri problemi di salute mentale. Siamo anche seriamente preoccupati rispetto al fatto che le grandi aziende usino il loro superpotere per controllare i nostri dati e influenzarci secondo i loro interessi. Non di rado, l’etica dei progressi tecnologici e della ricerca scientifica, sembra mirare a tutto fuorché a migliorare le condizioni di vita delle persone e la salute della nostra casa comune.

1. TEMA DEL CONVEGNO

Per far fronte a questa multiforme crisi, Papa Francesco ci indica il paradigma dell’ecologia integrale quale chiave di analisi e di azione fondato sul fatto che tutto è connesso. L’enciclica Laudato si’ propone San Francesco d’Assisi come modello, lui che «viveva con semplicità e in una meravigliosa armonia con Dio, con gli altri, con la natura e con sé stesso» (LS 10). Sono queste le relazioni da tutelare e da curare. L’ecologia integrale è un concetto sfidante non ancora pienamente recepito fuori e dentro la Chiesa. Va oltre l’ambientalismo in senso stretto e propone uno sguardo ampio sulle complesse questioni del nostro tempo. Lega insieme l’ecologia ambientale, l’ecologia sociale, l’ecologia economica, l’ecologia culturale, la buona salute delle istituzioni, la qualità della vita, l’ecologia della vita quotidiana con i suoi gesti e le sue relazioni, e infine l’ecologia umana che insiste tra l’altro sulla comprensione del significato del corpo umano. L’ecologia integrale vuole contribuire ad una vita ricca di senso per creare le condizioni per lo sviluppo umano integrale di ciascuno e per il cammino verso la santità. A tal fine, diventa cruciale convertire i nostri stili di vita, in quanto ci consentono di intervenire non solo sui sintomi ma anche sulla radice del problema. Sintonizzare le nostre abitudini, le nostre scelte e i nostri comportamenti sui battiti del cuore del creato e dei fratelli, significa sintonizzarci sul battito del cuore stesso di Dio. E questa conversione ci apre ad una nuova umanità: una famiglia umana unita che condivide una comune origine, un comune destino e una casa comune. Vagliando i nostri stili di vita, vogliamo vivere in armonia con tutto il Creato e contribuire all’avvento di questa nuova umanità in cui ci sentiamo davvero tutti fratelli.

2. GRUPPI DI LAVORO

I nostri gruppi di lavoro hanno preso in esame 5 ambiti rispetto ai quali, in un clima di ascolto vicendevole, abbiamo cercato di rileggere i nostri stili di vita: istruzione e vita familiare, risorse naturali, politica, economia e tecnologia. Ci siamo concentrati sia su azioni pratiche, sia su principi generali, determinati ad affrontare la realtà e la complessità liberandoci dalle ideologie.

Abbiamo così riflettuto sull’importante ruolo dell’educazione e della famiglia nel plasmare gli stili di vita. Ci siamo resi conto che ciò che le persone imparano a casa e a scuola ha un effetto profondo sulla società nel suo complesso. Non vediamo l'ora di stringere relazioni forti per costruire legami e comunità tra persone di diversa provenienza e cultura. Le Giornate Mondiali della Gioventù sono un'eccellente opportunità per praticare questa amicizia universale.

Abbiamo visto come gli stili di vita possano fare la differenza quando sono contaminati da equità, giustizia, logica del dono e della gratuità, solidarietà, amicizia, empatia, sobrietà e sostenibilità nell'uso delle risorse naturali disponibili. Un primo passo fondamentale è quello di conoscere ciò di cui ci prendiamo cura. Pertanto, sottolineiamo la necessità della contemplazione e della meditazione spirituale per sentirci più vicini all'intera creazione che il Dio Amore ci ha affidato. Ammiriamo le comunità che hanno un forte legame con l'intera creazione. Non siamo scollegati dall'intero creato: ne facciamo parte e i beni della terra e gli ecosistemi sono preziosi. Dobbiamo gestirli in modo sostenibile e utilizzare solo ciò che ci serve davvero.

Abbiamo riflettuto sull’urgenza di rimettere al centro della buona politica alcuni solidi principi per un “vivere bene insieme”: il bene comune, l’attenzione ai più vulnerabili, garantire un lavoro per tutti, un pensiero politico a lungo termine che permetta a tutte le persone di esprimere le proprie idee e i propri bisogni. Troppo spesso sono state attuate e insegnate politiche e soluzioni omogenee, che però si sono rivelate inefficaci perché non tenevano conto delle realtà locali.

Abbiamo osservato come si influenzano reciprocamente lo stile di vita e la produzione e il consumo, abbiamo discusso circa le tendenze attuali e il tipo di impatto che possiamo avere come attori dell'economia facendo scelte diverse e più impegnative. Viviamo in un mondo molto diseguale e polarizzato: alcuni modelli di consumo inquinanti sono fortemente legati alla povertà; pertanto, le due questioni devono essere affrontate insieme. Abbiamo anche concordato sulla sostenibilità dell'avere figli, poiché le cause principali dell'insostenibilità riguardano gli stili di vita egoistici e insostenibili di pochi.

Infine, abbiamo parlato di come la tecnologia, usata con prudenza e speranza, possa essere a servizio dell’ecologia integrale, dell’incontro, dell’inclusione e della cura della nostra casa comune.  Pertanto, a nessuno che voglia beneficiare di tali innovazioni dovrebbe essere negato l'accesso. Una delle nostre maggiori preoccupazioni è, però, la sicurezza di tutti, soprattutto dei bambini. Abbiamo infatti anche sottolineato l'importanza di un buon equilibrio tra il mondo digitale e quello reale.

3. IMPEGNI

Dinanzi alle urgenti sfide, noi, giovani partecipanti a questo Convegno, ci impegniamo a:

Rinnovare la nostra conversione ecologica personale e a fare spazio allo Spirito Santo affinché illumini la nostra riflessione e ispiri i passi da compiere.

Siamo certi di essere amati e che questa vita e questo mondo siano un dono di cui prendersi cura. Attraverso la preghiera possiamo mantenere un legame significativo e vivo con Dio per purificare il nostro stile di vita.

Agire con urgenza come Maria. Vogliamo alzarci anche noi con determinazione, avviare nuovi processi senza procrastinare, ma evitando comportamenti superficiali e frettolosi.

Consumare responsabilmente. Vogliamo essere sobri nei nostri consumi, pensando a ciò che è veramente necessario, al benessere degli altri e alla sostenibilità della casa comune, favorendo la condivisione e il riuso dei beni. Preferiamo infatti condividere e riutilizzare i beni. Questo include i nostri trasporti, i nostri acquisti, le nostre attività di svago e il modo in cui eventualmente investiremo il nostro denaro.

Annunciare a tutti la buona notizia della tutela del creato. Vogliamo essere una Chiesa in uscita missionaria e diventare gli araldi di questa buona notizia della tutela del creato e diffondere le buone pratiche al riguardo. Le vogliamo rendere virali affinché raggiungano ciascun giovane. 

Collaborare e creare ampie sinergie con tutte le persone di buona volontà che condividono la nostra stessa preoccupazione, per prenderci cura insieme della nostra casa comune. Questo comprende le varie forme di impegno politico. Vogliamo essere certi che la voce di tutti sia ascoltata e che via sia una collaborazione più efficace fra livello globale e livello locale.

Informarci e formarci. Vogliamo rimanere vigili, con curiosità ed empatia per conoscere i dolori, le minacce, le gioie, le opportunità e le speranze che riguardano la nostra casa comune. Vogliamo acquisire quelle conoscenze che possano contribuire ad arginare la crisi ecologica. Vogliamo superare i pregiudizi nei confronti delle altre culture o delle persone che vivono in altri continenti, e imparare da loro.

Scegliere con cura le tecnologie buone da adottare. Vogliamo adoperare e promuovere il più possibile quelle tecnologie che sono davvero al servizio della persona umana e contribuiscono a migliorare la salute della nostra Madre Terra. E vogliamo farlo in modo umano ed etico, per vivere e abitare in modo cristiano il continente digitale.

4. APPELLI

Le dimensioni planetarie della crisi ecologica sono tali da richiedere il concorso di tutti nella ricerca di soluzioni efficaci e durature. Perciò, ci appelliamo:

A tutti i giovani del mondo. Uniamo le nostre forze per invertire la rotta. Lavoriamo insieme per il bene comune con l’entusiasmo che ci caratterizza: “Se saremo quello che dobbiamo essere, metteremo il fuoco in tutto il mondo” (cfr. Caterina da Siena, Lett. 368).

Alla Chiesa cattolica, affinché ascolti e accolga quanto lo Spirito Santo le sta dicendo sulla salvaguardia del creato. Tanti sono i pastori e i fedeli che non conoscono la LS né mai hanno sentito parlare degli sforzi che si fanno in giro per il mondo per la tutela del creato. Ai pastori e a tutte le persone che occupano posizioni di responsabilità nella nostra Chiesa, chiediamo di dare il buon esempio di conversione ecologica e di accompagnare le iniziative dei giovani in questo campo. L'insegnamento della dottrina sociale della chiesa deve essere costantemente adottato come strumento per promuovere il necessario cambiamento di paradigma, affinché si vada verso l'ecologia integrale.

Alle Chiese cristiane e a tutte le altre confessioni religiose. Chiediamo di promuovere la fraternità universale, la cultura dell’incontro, la benevolenza e gli stili di vita sostenibili ed inclusivi.

Alle famiglie del mondo. Siate ecosistemi di amore, di dono, di pazienza, di responsabilità e di trasmissione di valori evangelici e del vivere insieme. Create spazi di condivisione e discernimento per la cura della nostra casa comune. Familiarizzate con gli spazi verdi e con gli animali.

Al mondo dell’economia, della produzione, dell’imprenditoria. Chiediamo maggiore trasparenza sulla finanza e sul commercio e chiediamo di mettere al bando strategie commerciali che generano sprechi ed ogni sorta di dipendenze nocive. Il vostro marketing promuova stili di vita sostenibili e il profitto non sia la vostra unica bussola. Lo studio dell’impatto ambientale e sociale delle vostre attività economiche rientri tra i parametri di misurazione dell’eccellenza di ogni impresa economica. Ogni posto di lavoro che create miri a nobilitare l’uomo e sia compatibile con la vita familiare. 

Ai governanti e alla politica. Chiediamo politiche lungimiranti per la tutela della casa comune che mettano al centro la persona umana e diano a ciascuno pari opportunità di crescere e contribuire allo sviluppo della propria comunità, combattendo al contempo la povertà, la discriminazione e offrendo a tutti la possibilità di avere una casa. Chiediamo che le principali sfide che minacciano la vita e le famiglie di milioni di persone siano affrontate seriamente e senza ulteriori ritardi. Ad esempio: Vi imploriamo di deporre le armi e porre fine a tutte le guerre e di affrontare le prevedibili conseguenze del dirompente innalzamento del livello del mare. Sono necessari meccanismi efficaci e vincolanti per la cura della biodiversità, con il coinvolgimento delle comunità locali. Anche la sana gestione dei rifiuti e l'eliminazione graduale dei combustibili fossili e delle sostanze chimiche pericolose devono essere priorità ovunque.

Al mondo educativo. Chiediamo che tutte le istituzioni educative abbiano a cuore la crescita “verso più senso” e verso una “vita buona”. Chiediamo in particolare che le università cattoliche inseriscano in tutti i percorsi formativi nozioni di dottrina sociale della chiesa ed in particolare contenuti relativi all’ecologia integrale. L'"eco-ansia" deve essere evitata, piuttosto si deve incoraggiare la conoscenza e l'amore per il creato.

Al mondo della comunicazione. Chiediamo di tenere alta l’attenzione sulla questione ecologica e sui problemi di ingiustizia sociale. Chiediamo che venga data attenzione anche a ciò che è bello, incoraggiante e costruttivo. Per favore, non siate istigatori dell'odio e del consumismo sfrenato. Contribuite a mettere in luce la dimensione spirituale della crisi.

Al mondo della ricerca scientifica e della tecnologia. Chiediamo di investire in innovazioni in grado di limitare al massimo l’impatto ambientale delle azioni umane, e in quelle capaci di ripristinare ecosistemi e biodiversità nei luoghi dove sono stati particolarmente danneggiati. Chiediamo l’adozione di migliori indicatori per misurare le prestazioni e il "bene" che vengono conseguiti dalla politica o da un'azienda; abbiamo anche bisogno di indicatori più accurati per misurare la povertà e lo sviluppo umano integrale. Chiediamo che lo sviluppo tecnologico sia orientato ad un solido approccio etico.

La vostra scienza sia al servizio della persona umana. 

PREGHIERA FINALE

Signore, 

Tu che tutto crei e sostieni, 

Accresci la nostra capacità di meravigliarci davanti all’opera delle tue mani. 

Fa di noi i messaggeri e i testimoni della buona notizia della cura del creato.

La tua grazia sostenga il nostro impegno a convertirci ad uno stile di vita nuovo

E la tua mano ci sorregga quando vacilla la nostra perseveranza.

Insegnaci la sobrietà, la semplicità, l’armonia e il rispetto per ogni creatura.

Aguzza le nostre orecchie e sentiremo il grido dei poveri e il grido della terra.

Apri i nostri occhi e sapremo riconoscere il tuo volto in quello di ogni fratello. 

Apri le nostre labbra e canteremo la tua gloria, o Dio della Creazione! 

Dacci un cuore nuovo per amarTi e per amare ogni tua creatura.

Sostieni col tuo Spirito le famiglie affinché siano riserve di umanità e di vita buona. 

Illumina gli educatori, i politici, gli imprenditori, gli uomini e le donne di scienza affinché concorrano tutti e con gioia all’avvento di una nuova umanità in cui ci sentiamo tutti fratelli. 

E laddove strutture di peccato arrecano ferite all’umanità e alla casa comune,

Suscita, Oddio, strutture di grazia e di fraternità per risanare e rappacificare. 

Sei tu Signore, la nostra speranza e seguendoTi, non cadremo nell’ansia e nella rassegnazione.

Laudato si’!

Testo in lingua inglese

Manifesto by the Young People participating in the 4th International Conference on Care for Creation
held on the eve of WYD 2023

INTRODUCTION

We young Catholics came together in Lisbon for the International Conference on Care for Creation. The topic for discussion was Young people’s commitment to Integral Ecology. Lifestyles for a New Humanity. It took place on the eve of the 37th World Youth Day. We are grateful to Pope Francis for putting integral ecology high on the agenda, and we thank the conference organizers, John Paul II Youth Foundation and its partners, for this opportunity to discuss such a pressing issue that is very close to our hearts.

Pope Francis asks us to listen to “those heartbeats: our own and those of our mothers and grandmothers, the heartbeat of creation and the heartbeat of God”. Today they do not beat in harmony for justice and peace, nor do they follow the rhythm of creation. There are so many armed conflicts of varying intensity happening in a number of countries. They claim lives, cause resentment and destruction, and leave behind people and communities that have to be rebuilt. Despite grand international proclamations, millions of people do not yet have access to the minimum conditions for a dignified life. They lack food, water, shelter, education and healthcare. So many more people continue to be enslaved, exploited and underpaid for informal and precarious work that robs them of all dignity and keeps them under the yoke of poverty. Likewise, many young people do not feel represented by their political leaders, even if they would like to participate. With unemployment so rife, they find themselves postponing and even giving up their plans to start a family. We have before our eyes the harrowing images of thousands of men, women, children and even babies, who try to escape from misery, war and oppression, and who have to rely on makeshift boats where they are harassed by unscrupulous boatmen. The grim end of some of these so-called voyages of hope is slowly turning seas and deserts into open graveyards for the many people who have died and are left unburied. Pollution of all kinds threatens air, soil, water, fauna, flora, and people too, with very serious consequences for the ecosystem. Climate change causes devastating heatwaves, floods, storms, fires and loss of biodiversity, forcing many populations to abandon their homes. Some have no qualms about dumping their polluting waste in other countries, or exploiting the soil there and the riches of the subsoil for their own benefit, regardless of the impact on local populations. Likewise, despite the great achievements of the digital world and technology, our humanity is slowly polluted: it is becoming increasingly difficult to create and cultivate healthy and lasting relationships; loneliness, addictions and other mental health issues are on the rise. We are also seriously worried about big companies using their superpower to control our data and to influence us according to their interests. All too often, the ethos of technological advances and scientific research seems to be aimed at anything except improving people's living conditions and the health of our common home.

1.   THEME OF THE CONFERENCE

In order to address this very complex crisis, Pope Francis suggests that integral ecology should be our blueprint for study and action because everything is connected. The encyclical Laudato Si' says that St Francis of Assisi could be our model as he “lived in simplicity and in wonderful harmony with God, with others, with nature and with himself” (LS 10). These relationships are to be protected and nurtured. Integral ecology is a challenging concept not yet fully grasped outside and inside the Church. It goes beyond environmentalism in the narrow sense and advocates taking a wide-angle view of the complex issues of our times. It ties together environmental ecology, social ecology, economic ecology, cultural ecology, sound institutions, quality of life, the ecology of everyday life with its practices and relationships, and finally human ecology which, among other things, gives importance to our understanding the significance of the human body. Integral ecology is about helping people to live lives full of meaning and creating the conditions for each person's integral human development and journey towards holiness. To this end, we must convert our lifestyles so that we can have an impact on both the symptoms and the roots of the problem. We must attune our practices, choices and behavior to the heartbeat of creation and to that of all brothers and sisters; in this way we are tuning ourselves to the very heartbeat of God. Conversion like this opens us up to a new humanity: a united human family that share a common origin, a common destiny and a common home. As we examine our lifestyles, we aim to live in harmony with all of Creation and to contribute to bringing about a new humanity in which we truly feel we are all brothers and sisters.

2.   WORKING GROUPS

Our working groups examined five areas. We listened to each other and we tried to re-examine our lifestyles in those areas which were: education and family life, natural resources, politics, economics and technology. We focused on both practical actions and general principles, being determined to face reality and complexity while getting rid of ideologies.

We considered the important role of the family and education in shaping lifestyles. We realized that what people learn at home and school has a profound effect on society as a whole. We look forward to forging strong relationships in order to build bonds and communities between people from different backgrounds and cultures. World Youth Days are an excellent opportunity to practice this universal friendship.

We saw how lifestyles can make a difference when they are informed by fairness, justice, logic of gift and gratuity, solidarity, friendship, empathy, sobriety and sustainability in the use of available natural resources. A fundamental first step is to know what we care for. Therefore, we underscore the need for contemplation and spiritual meditation to feel closer to the entire creation which the Loving God entrusted to us. We admire the communities that have a strong connection to the whole of creation. We are not disconnected from the whole of creation: we are part of it and earthly goods and ecosystems are valuable. We need to manage them sustainably and use only what we really need.

We reflected on how important it is for good political action to be based on solid principles so that all can live in harmony: the common good, caring for the most vulnerable, ensuring work for all, long-term political thinking enabling all the people to express their ideas and needs. Too often, homogenized policies and solutions have been implemented and taught, but they prove ineffective because they did not consider the local realities.

We looked at how lifestyles, production and consumption affect each other. We discussed current trends, and the kind of impact we can have as players in the economy by making different and more demanding choices. We live in a very unequal and polarized world: some polluting consumption patterns are strongly connected to poverty; therefore, the two issues have to be addressed together. We also agreed on the sustainability of having kids since the main causes of unsustainability relate to selfish and unsustainable lifestyles of a few ones.

Finally, we talked about how technology, if used with prudence and hope, can be at the service of integral ecology, of encounter and inclusion including people with disabilities, and of caring for our common home. Therefore, nobody willing to benefit from such innovations should be denied access. One of our biggest concerns though is the safety of everyone, especially children. We also stressed the importance of a good balance between the digital and the real world.

3.   COMMITMENTS

In view of these pressing challenges, we, the young participants at this conference, commit ourselves to the following:

To renew our personal ecological conversion and make room for the Holy Spirit to enlighten our reflection, discern, and inspire the steps to be taken. We are certain that we are loved and that this life and world are a gift to be taken care of. Through prayer we can maintain a meaningful and life-giving connection to God in order to purify our lifestyles.

To act with a sense of urgency like Mary. We also want to stand up with determination, to start new processes without procrastinating, and to avoid superficial and hasty behavior.

To be responsible in our consumption. We want to be moderate in the way we consume while being mindful about what we really need, the well-being of others and the sustainability of our common home: we prefer sharing and reusing goods. This includes our transport, our purchases, our leisure activities, and the way we eventually invest our money.

To proclaim the good news to everyone about the care of creation. We want to be a missionary and joyful outgoing Church and to be heralds of good news about our care for creation. We want to popularize best practices and make them viral so that they reach every young person.

To collaborate and establish far-reaching synergy with all people of goodwill who share our concern to take care of our common home together. This encompasses the various forms of political engagement. We want to make sure that the voice of everyone is heard and the global level collaborates more efficiently with the local one.

To inform and educate ourselves. We want to remain vigilant and to have curiosity and empathy to learn about the suffering, threats, joys, opportunities and hopes that affect our common home. We want to acquire knowledge that can help stem the ecological crisis. We want to overcome biases against other cultures or against people living in other continents, and instead learn from them.

To choose carefully which technologies should be adopted. We want to use and promote as much as possible those technologies that truly serve human beings and help to improve the health of our Mother Earth. And we want to do it in a human and ethical way in order to live in a christian way while we are in the digital continent.

4.   APPEALS

The planetary dimensions of the ecological crisis are such that they require the contribution of everyone in the search for effective and lasting solutions. Therefore, we appeal:

To all the young people of the world. Let us join forces to reverse the trend; let us work together for the common good with the enthusiasm that characterizes us: “If we are what we should be, we will set fire to the whole world” (cf. Catherine of Siena, Lett. 368).

To the Catholic Church to listen and accept what the Holy Spirit is telling us about safeguarding creation. There are many pastors and faithful who are not aware of Laudato Si’ and who have not even heard of the efforts being made around the world to protect creation. We ask pastors and all who may be in positions of responsibility in our Church to set a good example of ecological conversion and to accompany young people’s initiatives in this field. Catholic Social Teaching must constantly be shared as an important way to promote the necessary change of paradigm towards integral ecology.

To all Christian Churches and all religious denominations. We ask you to promote universal fellowship and a culture of encounter, benevolence and sustainable and inclusive lifestyles.

To the families of the world. Be ecosystems of love, giving, patience, responsibility and transmission of Gospel values and of how to live together. Create spaces of sharing and discernment for the care of our common home. Get familiar with green spaces and animals.

To the world of economics, production and business. We call for more transparency on finance and trading, and for a ban on commercial strategies that generate waste and all sorts of harmful addictions. Let your marketing promote sustainable lifestyles and let profit not be your only compass. Let the study of the environmental and social impact of your economic activities be one of the yardsticks for measuring the excellence of every economic enterprise. Let every workplace you create aim to ennoble human beings and be compatible with family life.

To rulers and politicians. We call for forward-looking policies for the protection of our common home that put the human person at the centre and give everyone an equal opportunity to grow and contribute to the development of their community, while fighting poverty, homelessness, and discrimination. We ask that major challenges threatening the life and households of millions of people are without further delay seriously taken care of, for example: We implore you to put down your weapons and end all war, and to address the foreseeable consequences of the disruptive sea-level rise. Effective and binding mechanisms to care for biodiversity, with the involvement of local communities, are necessary. The sound management of waste and the phasing out of fossil fuels and dangerous chemicals have also to be priorities everywhere.

To the world of education. We ask all educational institutions to be concerned about growth ‘towards more meaning’ and towards ‘living in a good way’. We ask Catholic universities in particular to include concepts from the Church's social doctrine and specifically integral ecology in all their curricula. ‘Eco-anxiety’ should be avoided, rather, the knowledge and love for creation should be encouraged.

To the world of communication. We ask that attention be drawn to the ecological issue and problems of social injustice. We ask that attention also be given to whatever is beautiful, encouraging and constructive. Please do not be instigators of hatred and unbridled consumerism. Contribute to highlight the spiritual dimension of the crisis.

To the world of scientific research and technology. We ask you to invest in innovations that can minimise the environmental impact of human activity, and in those that can restore ecosystems and biodiversity where they have been particularly damaged. We ask for better indicators to measure performance and the ‘good’ that is achieved by a policy or a company; we also need more accurate indicators to measure poverty and integral human development. We ask that tech development be rooted on a sound ethical approach. Let your science be at the service of humanity.

FINAL PRAYER

Dear God,

You who create and sustain all things,

Increase our capacity to marvel at the work of your hands;

Enable us to be messengers and witnesses of the good news about caring for creation;

May your grace sustain our commitment to convert to a new way of life;

May your hand sustain us when our perseverance falters;

Teach us sobriety, simplicity, harmony and respect for every creature;

Sharpen our ears and we shall hear the cry of the poor and the cry of the earth;

Open our eyes and we will know how to recognise your face in that of every brother and sister;

Open our lips and we will sing your glory, O God of Creation.

Give us a new heart to love you and to love every one of your creatures;

Support families with your Spirit so that they may be sources of humanity and goodness;

Enlighten educators, politicians, business people and men and women of science so that they may all contribute with joy to the advent of a new humanity in which we all consider ourselves to be brothers and sisters.

Where structures of sin cause injury to humanity and our common home,

Awaken, O God, structures of grace and fellowship to heal and restore peace.

You are our hope, O God, and by following You, we shall not sink into anxiety and resignation.

Laudato si’!

 

Testo in lingua spagnola

Manifiesto de los jóvenes participantes de la IV Congreso Internacional sobre el Cuidado de la Creación
realizado en vísperas de la JMJ 2023

INTRODUCCIÓN

Somos jóvenes católicos reunidos en Lisboa para el Congreso Internacional sobre el Cuidado de la Creación con el tema El compromiso de los jóvenes con la ecología integral: Estilos de vida para una nueva humanidad, y celebrada en vísperas de la 37ª Jornada Mundial de la Juventud. Damos gracias al Papa Francisco por haber puesto a la ecología integral en la agenda, y agradecemos a los organizadores del Congreso, la Fundación Juan Pablo II para la Juventud y a sus socios, por habernos dado la oportunidad de reflexionar sobre un tema tan urgente y cercano a nuestro corazón.

El Santo Padre nos exhorta a escuchar "los latidos del corazón: el nuestro, el de nuestras madres y abuelas, el latido del corazón de la creación y del corazón de Dios", pero los corazones de la humanidad no siempre laten juntos por la justicia ni la paz, y ni al ritmo del de la creación. De hecho, hay tantos conflictos armados de diversa intensidad que ocurren en varios países. Se cobran vidas, causan resentimiento y destrucción, y dejan a un lado a personas y comunidades que necesitan reconstruirse. A pesar de las grandes declaraciones internacionales, millones de personas aún no tienen acceso a las condiciones mínimas para una vida digna. Carecen de alimentos, agua, vivienda, educación y atención médica. Incluso, muchas personas continúan esclavizadas, explotadas y mal pagadas por trabajos informales y precarios que les roban toda su dignidad y las mantienen bajo el yugo de la pobreza. Asimismo, muchos jóvenes no se sienten representados por sus líderes políticos, aunque desearían participar. Debido a tanto desempleo, muchos jóvenes están postergando e incluso renunciando a sus planes de formar una familia. Tenemos ante nuestros ojos las desgarradoras imágenes de miles de hombres, mujeres, niños y hasta bebés, que intentan escapar de la miseria, la guerra y la opresión, y dependen de barcos improvisados, extorsionados por contrabandistas sin escrúpulos. El sombrío final de algunos de estos llamados viajes de esperanza está convirtiendo lentamente mares y desiertos en cementerios abiertos para las personas que han muerto y se quedan sin enterrar. La contaminación de todo tipo amenaza el aire, el suelo, el agua, la fauna, la flora y también a las personas, con graves consecuencias para el ecosistema. El cambio climático provoca devastadoras olas de calor, inundaciones, tormentas, incendios y pérdida de la biodiversidad, obligando a muchas poblaciones a abandonar sus hogares. Incluso entre las naciones hay injusticias y relaciones comerciales desiguales. Algunos no tienen reparos en verter sus desechos contaminantes en otros países, o en explotar su suelo y las riquezas de su subsuelo en beneficio propio, sin importar las repercusiones en las poblaciones locales. Asimismo, a pesar de los grandes logros del mundo digital y la tecnología, poco a poco se va contaminando nuestra humanidad: cada vez es más difícil crear y cultivar relaciones sanas y duraderas; la soledad, las adicciones y otros problemas de salud mental van en aumento. También nos preocupa seriamente que las grandes empresas utilicen su gran poder para controlar nuestros datos e influir en nosotros según sus intereses. Con demasiada frecuencia, el espíritu de los avances tecnológicos y la investigación científica parece estar dirigido a cualquier cosa menos a mejorar las condiciones de vida de las personas y la salud de nuestra casa común.

1.   TEMA DEL CONGRESO

Para enfrentar esta crisis tan compleja, el Papa Francisco nos muestra el paradigma de la ecología integral como clave de análisis y acción basada en que todo está conectado. La encíclica Laudato Si' propone como modelo a San Francisco de Asís, aquel que "vivía con simplicidad y en una maravillosa armonía con Dios, con los otros, con la naturaleza y consigo mismo" (LS 10). Estas son las relaciones que hay que proteger y cuidar. La ecología integral es un concepto desafiante que aún no se comprende completamente dentro y fuera de la Iglesia, que va más allá del ambientalismo en sentido estricto y ofrece una mirada amplia a los graves problemas de nuestro tiempo. Vincula la ecología ambiental, la ecología social, la ecología económica, la ecología cultural, la buena salud de las instituciones, la calidad de vida, la ecología de la vida cotidiana con sus gestos y relaciones, y finalmente la ecología humana que insiste entre otras cosas en comprender el significado del cuerpo humano. La ecología integral quiere contribuir a una vida llena de sentido y crear las condiciones para el desarrollo humano integral de cada uno y para el camino hacia la santidad. Para ello, debemos convertir nuestros estilos de vida para que podamos tener un impacto tanto en los síntomas como en las raíces del problema. Debemos armonizar nuestros hábitos, nuestras decisiones y nuestro comportamiento con los latidos del corazón de la creación y de nuestros hermanos y hermanas, esto significa sintonizarnos con el latido mismo del corazón de Dios, y esta conversión nos abre a una nueva humanidad: una familia humana unida que comparte un origen común, un destino común y una casa común. Al examinar nuestros estilos de vida, buscamos vivir en armonía con toda la Creación y contribuir al advenimiento de esta nueva humanidad en la que todos nos sentimos verdaderamente hermanos.

2.   GRUPOS DE TRABAJO

Nuestros grupos de trabajo examinaron cinco áreas, nos escuchamos unos a otros y tratamos de reexaminar nuestros estilos de vida en aquellas áreas, las cuales fueron: educación y vida familiar, recursos naturales, política, economía y tecnología. Nos enfocamos tanto en acciones prácticas como en principios generales, con la determinación de afrontar la realidad y la complejidad al mismo tiempo que nos despojamos de las ideologías.

Considerando el importante papel de la familia y la educación en la configuración de los estilos de vida. Nos hemos dado cuenta de que lo que la gente aprende en casa y en la escuela tiene un profundo efecto en la sociedad en su conjunto. Esperamos forjar relaciones sólidas para crear lazos y comunidades entre personas de distintos orígenes y culturas. Las Jornadas Mundiales de la Juventud son una excelente oportunidad para vivir esta amistad universal.

Vimos cómo los estilos de vida pueden marcar la diferencia cuando se basan en la equidad, la justicia, la lógica del don y la gratuidad, la solidaridad, la amistad, la empatía, la sobriedad y la sostenibilidad en el uso de los recursos naturales disponibles. Un primer paso fundamental es conocer lo que cuidamos, por esta razón, subrayamos la necesidad de la contemplación y de la meditación espiritual para sentirnos más cerca de toda la creación que el Dios Amoroso nos confió. Admiramos a las comunidades que tienen una fuerte conexión con toda la creación, ya que no estamos desconectados del conjunto de la creación: formamos parte de ella, y los bienes terrestres y los ecosistemas son valiosos. Debemos gestionarlos de forma sostenible y utilizar sólo lo que realmente sea necesario.

Reflexionamos sobre la importancia de que una buena acción política se base en principios sólidos para que todos podamos vivir en armonía: el bien común, el cuidado de los más vulnerables, garantizando el trabajo para todos, un pensamiento político a largo plazo que permita a toda la población expresar sus ideas y necesidades. Con demasiada frecuencia se han implementado y enseñado políticas y soluciones homogeneizadas, pero han resultado ineficaces porque no consideraban las realidades locales.

Observamos cómo los estilos de vida, la producción y el consumo se afectan mutuamente. Dialogamos sobre las tendencias actuales y el tipo de impacto que podemos tener como actores de la economía tomando decisiones diferentes y más responsables. Vivimos en un mundo muy desigual y polarizado: algunos modelos de consumo contaminante están estrechamente relacionados con la pobreza; por tanto, hay que abordar los dos problemas a la vez. También estuvimos de acuerdo sobre la necesidad de tener hijos, ya que las principales causas de insostenibilidad están relacionadas con los estilos de vida egoístas e acaparadores de unos pocos.

Finalmente, hablamos de cómo la tecnología, utilizada con prudencia y esperanza, puede estar al servicio de la ecología integral, del encuentro, la inclusión de las personas con discapacidad y del cuidado de nuestra casa común. Por tanto, no debe negarse el acceso a nadie que quiera beneficiarse de estas innovaciones. Sin embargo, una de nuestras mayores preocupaciones es la seguridad de todos, especialmente de los niños, por lo que subrayamos la importancia de un buen equilibrio entre el mundo digital y el real.

3.   COMPROMISOS

Ante los desafíos urgentes, los jóvenes participantes en este Congreso nos comprometemos a:

Renovar nuestra conversión ecológica personal y abrir espacio al Espíritu Santo para iluminar nuestra reflexión e inspirar los pasos a seguir. Tenemos la certeza de que somos amados y de que esta vida y este mundo son un don que hay que cuidar. A través de la oración podemos mantener una conexión significativa y vivificante con Dios para purificar nuestro estilo de vida.

Actuar sin demora como María. También queremos levantarnos con determinación, iniciar nuevos procesos sin postergarlos, pero evitando comportamientos superficiales y precipitados.

Consumir responsablemente. Queremos moderar nuestro consumo, pensando en lo realmente necesario para nosotros, el bienestar de los demás y la sostenibilidad de la casa común: preferimos compartir y reutilizar los bienes. Esto incluye nuestro transporte, nuestras compras, nuestras actividades de ocio y la forma en que acabamos invirtiendo nuestro dinero.

Anunciar la buena noticia del cuidado de la creación a todos. Queremos ser una Iglesia misionera y convertirnos en heraldos de esta buena noticia del cuidado de la creación y difundir las buenas prácticas en este sentido. Queremos viralizarla para que llegue a todos los jóvenes.

Colaborar y crear amplias sinergias con todas las personas de buena voluntad que compartimos nuestra misma preocupación por cuidar juntos nuestra casa común. Esto abarca las diversas formas de compromiso político, queremos asegurarnos de que se escuche la voz de todos y de que lo global colabore eficazmente con lo local.

Informarnos y formarnos. Queremos permanecer vigilantes, con curiosidad y empatía para conocer los clamores, amenazas, alegrías, oportunidades y esperanzas que afectan nuestra casa común. Queremos adquirir conocimientos que puedan ayudar a frenar la crisis ecológica, queremos superar los prejuicios contra otras culturas o contra las personas que viven en otros continentes y, en su lugar, aprender de ellas.

Elegir cuidadosamente qué tecnologías se deben adoptar: Queremos utilizar y promover en la medida de lo posible aquellas tecnologías que verdaderamente están al servicio de la persona humana y contribuyen a mejorar la salud de nuestra Madre Tierra, buscamos hacerlo de forma humana y ética para vivir de manera cristiana mientras estemos en el continente digital.

4.   LLAMADOS

Las dimensiones globales de la crisis ecológica son tales que requieren la contribución de todos en la búsqueda de soluciones efectivas y duraderas. Por lo tanto, hacemos un llamado:

A todos los jóvenes del mundo. Unamos nuestras fuerzas para revertir el rumbo, trabajemos juntos por el bien común con la ilusión que nos caracteriza: “Si somos lo que debemos ser, prenderemos fuego al mundo entero” (cfr. Catalina de Siena, Lett. 368).

A la Iglesia Católica, para que escuche y acepte lo que el Espíritu Santo le dice sobre la salvaguardia de la creación. Hay muchos pastores y fieles que no conocen Laudato Si’, ni han oído hablar de los esfuerzos que se realizan en todo el mundo para la protección de la creación. Pedimos a los pastores y a todas las personas que ocupan puestos de responsabilidad en nuestra Iglesia que den el buen ejemplo de conversión ecológica y que acompañen las iniciativas de los jóvenes en este campo. La Doctrina Social de la Iglesia debe compartirse constantemente como un medio para promover el tan necesario cambio de paradigma hacia la ecología integral.

A las iglesias cristianas y a todas las demás denominaciones religiosas. Les pedimos promover la fraternidad universal, la cultura del encuentro, la benevolencia y estilos de vida sostenibles e inclusivos.

A las familias del mundo, que sean ecosistemas de amor, de entrega, de paciencia, de responsabilidad y de transmisión de valores evangélicos y de convivencia. Crear espacios de compartir y discernimiento para el cuidado de nuestra casa común y familiarizarse con los espacios verdes y los animales.

Al mundo de la economía, la producción y el emprendimiento. Exigimos más transparencia en las finanzas y el comercio, prohibir las estrategias comerciales que generan desperdicios y todo tipo de adicciones nocivas y en su lugar un marketing que promueva estilos de vida sostenibles y que las ganancias no sean su único objetivo. Que el estudio del impacto ambiental y social de las actividades económicas sea uno de los parámetros para medir la excelencia de cualquier emprendimiento económico. Que cada lugar de trabajo que se crea, tenga como objetivo ennoblecer al hombre y que sea compatible con la vida familiar

A los gobernantes y a la política. Pedimos políticas duraderas para la protección de la casa común, que pongan en el centro al ser humano y brinden a todos las mismas oportunidades para crecer y contribuir al desarrollo de su comunidad, mientras se lucha contra la pobreza, la falta de vivienda y la discriminación. Les pedimos que se ocupen seriamente y sin más demora de los grandes retos que amenazan la vida y los hogares de millones de personas, por ejemplo: Les imploramos que depongan las armas y pongan fin a todas las guerras, y que aborden las consecuencias previsibles de la perturbadora subida del nivel del mar. Son necesarios mecanismos eficaces y vinculantes para cuidar la biodiversidad, con la participación de las comunidades locales. La buena gestión de los residuos y la eliminación progresiva de los combustibles fósiles y los productos químicos peligrosos también deben ser prioridades en todas partes.

Al mundo educativo. Pedimos que todas las instituciones educativas tengan un crecimiento “con más significado” y hacia una “vida buena” de corazón. Pedimos en particular que las universidades católicas incluyan conceptos de doctrina social de la Iglesia y en particular de ecología integral en todas las carreras. Se debe evitar la "eco-ansiedad" y más bien fomentar el conocimiento y el amor por la creación.

Al mundo de la comunicación. Pedimos que se preste atención a la cuestión ecológica y a los problemas de injusticia social. También pedimos que se muestre lo que es bello, alentador y constructivo. Por favor, no sean instigadores del odio y del consumismo desenfrenado, en su lugar, contribuyan a resaltar la dimensión espiritual de la crisis.

Al mundo de la investigación científica y la tecnología. Instamos a invertir en innovaciones capaces de minimizar el impacto ambiental de las acciones humanas, y en aquellas capaces de restaurar los ecosistemas y la biodiversidad en lugares donde han sido particularmente dañados. Pedimos mejores indicadores para medir el rendimiento y el "bien" que consigue una política o una empresa; también necesitamos indicadores más precisos para medir la pobreza y el desarrollo humano integral. Pedimos que el desarrollo tecnológico se base en un enfoque ético sólido, y que la ciencia esté al servicio de la persona humana.

ORACIÓN FINAL

Señor,

Tú que creas y sostienes todas las cosas,

Aumenta nuestra capacidad de maravillarnos ante la obra de tus manos;

Ayúdanos a ser mensajeros y testigos de la buena noticia sobre el cuidado de la creación;

Que tu gracia sostenga nuestro compromiso de convertirnos a una nueva forma de vida;

Que tu mano nos sostenga cuando decaiga nuestra perseverancia;

Enséñanos la sobriedad, la sencillez, la armonía y el respeto por cada criatura;

Agudiza nuestros oídos para escuchar el clamor de los pobres y el clamor de la tierra;

Abre nuestros ojos para saber reconocer tu rostro en el de cada hermano y hermana;

Abre nuestros labios para cantar tu gloria, oh Dios de la Creación.

Danos un corazón nuevo para amarte y amar a cada una de tus criaturas;

Sostén a las familias con tu Espíritu para que sean fuentes de humanidad y bondad;

Ilumina a los educadores, a los políticos, a los empresarios, y a los hombres y mujeres de ciencia para que todos contribuyan con alegría al advenimiento de una nueva humanidad en la que todos nos consideremos hermanos y hermanas.

Donde las estructuras del pecado causen daño a la humanidad y a nuestra casa común,

Despierta, oh Dios, estructuras de gracia y comunión para sanar y restaurar la paz.

Tú eres nuestra esperanza, oh Dios, y siguiéndote, no nos hundiremos en la ansiedad y la resignación.

Laudato Si’!

Testo in lingua francese

Manifeste des jeunes participants de la 4èm Congrès Internationale sur la Protection de la Création,
qui s’est tenue la veille des Journées Mondiales de la Jeunesse 2023

INTRODUCTION

Nous, jeunes catholiques, nous sommes rassemblés à Lisbonne pour le Congrès International sur la Protection de la Création. Le thème de ce congrès était L’engagement des jeunes pour l’écologie intégrale. Styles de vie pour une Nouvelle Humanité. Elle a eu lieu la veille des 37èmes Journées Mondiales de la Jeunesse. Nous sommes reconnaissants au Pape François d’avoir fait du sujet de l’écologie intégrale une priorité et nous remercions les organisateurs de ce congrès, la Fondation Jean-Paul II pour la Jeunesse et ses partenaires, pour cette opportunité de réfléchir à un thème si urgent et si important pour nous.

Le Pape François nous demande d’écouter “ces battements de cœur : les nôtres, ceux de nos mères et de nos grands-mères, les battements de cœur de la création et du cœur de Dieu.” Aujourd’hui, les cœurs de l’humanité ne battent pas en harmonie avec la justice et la paix, ni selon le rythme de celui de la création. Tant de conflits armés d’intensité variées sont en cours dans de nombreux pays. Ils prennent des vies, génèrent des rancœurs et de la destruction, et laissent derrière eux des personnes et des communautés qui doivent être reconstruites. Malgré les grandes déclarations internationales, aujourd’hui encore des millions de personnes n’ont pas accès aux conditions minimum d’une vie digne. Il leur manque la nourriture, l’eau, un logement, l'éducation et les soins de santé. Tant de personnes continuent à être réduites en esclavage, exploitées et insuffisamment payées pour un travail non déclaré et précaire qui les prive de toute dignité et les maintient sous le seuil de pauvreté. Par ailleurs, beaucoup de jeunes ne se sentent pas représentés par les responsables politiques, même lorsqu’ils souhaitent s’impliquer. Avec un taux de chômage si élevé, beaucoup de jeunes se trouvent contraints de repousser leur projet de fonder une famille, et même à y renoncer. Nous avons sous les yeux les images déchirantes de milliers d’hommes, de femmes, d’enfants et même de bébés, qui tentent d’échapper à la misère, la guerre et l’oppression, et qui doivent compter sur des embarcations de fortune où ils sont maltraités par des marins sans scrupules. La fin sinistre de certains de ces prétendus voyages de l’espoir est en train de lentement transformer les mers et les déserts en cimetières à ciel ouvert pour les nombreuses personnes qui ont péri et ont été laissées sans sépulture. Des pollutions de toutes sortes menacent l’air, le sol, l’eau, la faune et la flore, ainsi que les êtres humains, avec des conséquences très graves sur les écosystèmes. Le changement climatique provoque des vagues de chaleur dévastatrices, des inondations, des tempêtes, des incendies et la perte de la biodiversité, forçant les populations à abandonner leurs foyers. Certaines personnes n’ont aucun scrupule à déverser leurs déchets polluants dans d’autres pays, ou à y exploiter les sols et les richesses du sous-sol pour leur propre bénéfice, ignorant l’impact sur les populations locales. De même, le développement du monde numérique et de la technologie, malgré les grands progrès qu’ils ont apportés, pollue lentement notre humanité : il devient de plus en plus difficile de créer et cultiver des relations saines et durables ; la solitude, les addictions et d’autres problèmes mentaux augmentent. Nous sommes également très préoccupés par le fait que de grandes entreprises utilisent leur pouvoir démesuré pour contrôler nos données et nous influencer en fonction de leurs intérêts. Bien trop souvent, l’éthique des progrès technologiques et de la recherche scientifique semblent avoir pour but tout sauf l’amélioration de la condition de vie des personnes et la santé de notre maison commune.

1.   THÈME DU CONGRÈS

Pour faire face à cette crise multiforme, le Pape François nous indique le paradigme de l’écologie intégrale comme clé pour l’analyse et l’action basée sur le fait que tout est connecté. L’encyclique Laudato Si’ nous dit que Saint François d’Assise pourrait être notre modèle parce qu’il “vivait avec simplicité et dans une merveilleuse harmonie avec Dieu, avec les autres, avec la nature et avec lui-même” (LS 10). Ces relations doivent être protégées et nourries. L’écologie intégrale est un concept ambitieux qui n’a pas encore été pleinement reçu à l’intérieur et à l’extérieur de l’Église. Il va plus loin que l’environnementalisme au sens strict et plaide pour une vision plus large sur les questions complexes de notre temps. Il lie ensemble l’écologie environnementale, l’écologie sociale, l’écologie économique, l’écologie culturelle, des institutions saines, la qualité de vie, l’écologie de la vie quotidienne à travers ses pratiques et ses relations, et pour finir l’écologie humaine qui insiste entre autres sur la compréhension de signification du corps humain. L’écologie intégrale veut contribuer à une vie riche de sens et créer les conditions d’un développement humain intégral de chacun et d’un chemin vers la sainteté. Dans ce but, nous devons convertir nos styles de vie afin d’avoir un impact à la fois sur les symptômes et sur les causes profondes du problème. Nous devons ajuster nos pratiques, nos choix et nos comportements au battement du cœur de la création et à celui de tous nos frères et sœurs ; de cette manière, nous nous mettons au rythme du battement du cœur de Dieu lui-même. Une telle conversion nous ouvre à une nouvelle humanité : une famille humaine unie qui partage une même origine, une même destinée et une même maison commune. En examinant nos styles de vie, nous voulons vivre en harmonie avec toute la Création et contribuer à faire naître une nouvelle humanité dans laquelle nous sentons profondément que nous sommes tous frères et sœurs.

2.   GROUPES DE TRAVAIL

Nos groupes de travail ont étudié cinq domaines. Nous nous sommes écoutés les uns les autres et nous avons essayé de ré-examiner nos styles de vie dans ces domaines qui étaient : l’éducation et la vie de famille, les ressources naturelles, la politique, l’économie et la technologie. Nous nous sommes concentrés à la fois sur les actions pratiques et les principes généraux, avec la détermination de faire face à la réalité et la complexité en sortant des idéologies.

Nous avons ainsi réfléchi à l’importance du rôle de l’éducation et de la famille pour façonner des styles de vie. Nous nous sommes rendus compte que ce que les personnes apprennent au sein de leur foyer ou à l’école a un impact important sur la société toute entière. Nous souhaitons forger des relations solides pour construire des liens et des communautés entre personnes de différents contextes et cultures. Les Journées Mondiales de la Jeunesse sont une excellente opportunité pour mettre en pratique cette fraternité universelle.

Nous avons vu combien les styles de vie peuvent faire la différence lorsqu’ils sont empreints d’équité, de justice, d’une logique du don et de la gratuité, de solidarité, d’amitié, d’empathie, de sobriété et de soutenabilité dans l’utilisation des ressources naturelles. Une première étape fondamentale est de savoir à quoi nous tenons. Ainsi, nous soulignons la nécessité de la contemplation et la méditation spirituelle pour se sentir plus proche de l’ensemble de la création que le Dieu d’amour nous a confiée. Nous admirons les communautés qui ont une relation forte avec la création toute entière. Nous ne sommes pas séparés de la création : nous faisons partie d’elle et les ressources de la Terre et les écosystèmes ont de la valeur. Nous devons les gérer de manière durable et n’utiliser que ce dont nous avons besoin.

Nous avons réfléchi à l’urgence de mettre au centre d’une bonne action politique des principes solides pour un “bien vivre ensemble” : le bien commun, l’attention aux plus vulnérables, assurer un travail pour tous, une réflexion politique à long terme qui permet aux gens d’exprimer leurs idées et leurs besoins. Trop souvent, des politiques et des solutions uniformes sont été mises en œuvre et enseignées, mais elles ont montré leur inefficacité parce qu’elles ne prenaient pas en compte les réalités locales.

Nous avons observé combien le style de vie, la production et la consommation s’influencent réciproquement. Nous avons discuté des tendances actuelles et du type d’impact que nous, en tant qu’acteurs économiques, pouvons avoir en faisant des choix différents et plus exigeants. Nous vivons dans un monde très inégalitaire et polarisé : certains schémas de consommation polluants sont fortement liés à la pauvreté ; c’est pourquoi ces deux problèmes doivent être traités ensemble. Nous sommes aussi tombés d’accord sur le fait qu’avoir des enfants est conforme à la soutenabilité, puisque les causes principales de non-soutenabilité sont liées à l'égoïsme et aux styles de vie non durables de quelques-uns.

Enfin, nous avons parlé de la manière dont la technologie, utilisée avec prudence et espérance, peut être mise au service de l’écologie intégrale, de la rencontre et de l’inclusion, et du soin de notre maison commune. C’est pourquoi aucune des personnes qui souhaite bénéficier de ces innovations ne devrait en être privée. L’une de nos principales préoccupations, cependant, est la sécurité de chacun, en particulier les enfants. Nous avons aussi insisté sur l’importance d’un bon équilibre entre monde digital et monde réel.

3.   DÉCLARATIONS

Devant ces défis urgents, nous, les jeunes participants de ce congrès, nous engageons à :

Renouveler notre conversion écologique personnelle et faire de la place à l’Esprit Saint pour éclairer notre réflexion et inspirer les étapes à accomplir. Nous avons la certitude que nous sommes aimés et que cette vie et ce monde sont un don dont nous devons prendre soin. À travers la prière, nous pouvons maintenir une relation avec Dieu pleine de sens et porteuse de vie, afin de purifier nos styles de vie.

Agir avec le même sentiment d’urgence que Marie. Nous voulons nous aussi nous lever avec détermination, et commencer de nouveaux processus sans procrastination, et en évitant tout comportement superficiel ou précipité.

Être responsable dans notre manière de consommer. Nous voulons être sobres dans la manière de consommer, en réfléchissant à ce qui est vraiment nécessaire, au bien-être des autres et à la soutenabilité de la maison commune: nous favorisons le partage et la réutilisation des biens. Cela comprend les transports, nos achats, nos loisirs et la manière dont nous pouvons investir notre argent.

Proclamer à chacun la bonne nouvelle du soin de la création. Nous voulons être une Église en sortie missionnaire et être les porte-paroles de cette bonne nouvelle du soin de la création. Nous voulons diffuser les bonnes pratiques pour les rendre virales afin qu’elles touchent chaque jeune.

Collaborer et établir des synergies amples avec toutes les personnes de bonne volonté qui partagent notre préoccupation à prendre soin de notre maison commune. Cela recouvre les différentes formes d’engagement politique. Nous voulons nous assurer que la voix de chacun est entendue et que le niveau global collabore de plus efficace avec le niveau local.

Informer et nous former. Nous voulons rester vigilants, plein de curiosité et d’empathie pour connaître les douleurs, les menaces, les joies, les opportunités et les espoirs qui concernent notre maison commune. Nous voulons acquérir les connaissances qui peuvent aider à endiguer la crise écologique. Nous voulons dépasser les biais qui existent au dépens des autres cultures ou des personnes vivant dans d’autres continents, et au contraire apprendre d’eux.

Choisir avec soin les technologies qui doivent être adoptées. Nous voulons utiliser et promouvoir autant que possible les technologies qui sont vraiment au service de la personne humaine et contribuent à améliorer la santé de notre Mère la Terre. Et nous voulons le faire de manière humaine et éthique afin de vivre d’une manière chrétienne lorsque nous sommes dans le continent digital.

4.   APPELS

Les dimensions planétaires de la crise écologique sont telles qu’elles nécessitent le concours de tous dans la recherche de solutions efficaces et durables. C’est la raison pour laquelle, nous adressons un appel à :

Tous les jeunes du monde entier. Unissons nos forces pour inverser la tendance. Travaillons ensemble pour le bien commun avec l’enthousiasme qui nous caractérise : “si nous sommes ceux que nous devons être, nous mettrons le feu au monde entier” (cf Catherine de Sienne, Lett. 368).

L’Église Catholique, pour qu’elle écoute et accueille ce que l’Esprit Saint nous dit sur la sauvegarde de la création. Il y a beaucoup de pasteurs et de fidèles qui ne connaissent pas Laudato Si’ et qui n’ont même pas entendu parler des efforts faits partout dans le monde pour protéger la création. Nous demandons aux pasteurs et à tous ceux qui sont en position de responsabilité dans notre Église, de donner un bel exemple de conversion écologique et d’accompagner les initiatives des jeunes sur ce sujet. La doctrine sociale de l’Église doit sans cesse être partagée en tant que moyen important de promouvoir le changement de paradigme qui est nécessaire vers l’écologie intégrale.

Toutes les Églises chrétiennes et toutes les dénominations religieuses. Nous vous demandons de promouvoir la fraternité universelle, la culture de la rencontre, la bienveillance et les styles de vie soutenables et inclusifs.

Les familles du monde. Soyez des écosystèmes d’amour, de don, de patience, de responsabilité et de transmission des valeurs de l’Évangile et du vivre ensemble. Créez des espaces de partage et de discernement pour le soin de notre maison commune. Apprenez à connaître les espaces naturels et les animaux.

Le monde économique, de la production et des affaires. Nous appelons à plus de transparence sur la finance et le commerce et à bannir les stratégies commerciales qui génèrent des déchets et toutes sortes d’addictions néfastes. Que votre marketing promeuve des styles de vie soutenables et que le profit ne soit pas votre seule boussole. Que l’étude de l'impact social et environnemental de votre activité économique soit l’un des paramètres d’évaluation de chaque entreprise économique. Que chaque poste de travail que vous créez ait pour but de renforcer la dignité de l’être humain et soit compatible avec la vie de famille.

Les gouvernants et les politiciens. Nous demandons des politiques à long terme pour la protection de notre maison commune qui mettent la personne humaine au centre et donnent à chacun la même opportunité de grandir et contribuer au développement de la communauté, tout en combattant la pauvreté, le problème des sans abris et la discrimination. Nous demandons que les difficultés immenses qui menacent la vie et les foyers de millions de personnes soient prises en compte sérieusement et sans délai, et notamment: nous vous implorons de baisser les armes et de cesser toute guerre et de faire face aux conséquences prévisibles d’une élévation sans précédent du niveau de la mer. Des mécanismes efficaces et contraignants de protection de la biodiversité, qui impliquent les populations locales, sont nécessaires. Une gestion saine des déchets et la sortie des énergies fossiles et de l'utilisation de produits chimiques dangereux sont des priorités partout.

Le monde de l’éducation. Nous demandons à toutes les institutions éducatives d’avoir le souci d’une croissance “vers plus de sens” et vers une “vie bonne”. Nous demandons aux universités catholiques en particulier d’inclure les concepts de la doctrine sociale de l’Église et en particulier l’écologie intégrale dans leurs formations. L’écoanxiété doit être évitée et, au contraire, la connaissance et l’amour de la création doivent être encouragés.

Le monde de la communication. Nous demandons d’attirer l’attention sur la question écologique et les problèmes d’injustice sociale. Nous demandons d’accorder aussi cette attention à tout ce qui est beau, encourageant et constructif. S’il vous plaît, ne soyez pas les instigateurs de la haine et d’un consumérisme sans limite. Contribuez à mettre en avant la dimension spirituelle de la crise.

Le monde de la recherche scientifique et de la technologie. Nous vous demandons d’investir dans les innovations qui limitent le plus possible l’impact environnemental des action humaines, et dans celles qui permettent de restaurer les écosystèmes et la biodiversité là où ils ont été particulièrement endommagés. Nous demandons de meilleurs indicateurs pour mesurer la performance et le “bien” qui a été réalisé par une politique ou une entreprise ; nous avons également besoin d’indicateurs pour mesurer la pauvreté et le développement humain intégral. Nous demandons que le développement technologique s’appuie sur une approche éthique saine. Que votre science soit au service de l’humanité.

 

PRIÈRE FINALE

Seigneur,

Toi qui crées et soutient toute chose,

Fais grandir notre capacité à nous émerveiller devant l’œuvre de tes mains.

Fais de nous les messagers et les témoins de la bonne nouvelle du soin de la création.

Que ta grâce soutienne notre engagement à nous convertir à un nouveau style de vie.

Et que ta main nous soutienne quand notre persévérance vacille.

Apprends-nous la sobriété, la simplicité, l’harmonie et le respect de toutes les créatures.

Ouvre nos oreilles et nous entendrons la clameur de la terre et la clameur des pauvres.

Ouvre nos yeux et nous saurons reconnaître ton visage dans celui de nos frères et sœurs

Ouvre nos lèvres et nous chanterons ta gloire, Ô Dieu de la Création !

Donne-nous un cœur nouveau pour T’aimer et aimer chacune de tes créatures.

Soutiens par ton Esprit les familles afin qu’elles soient des sources d’humanité et de vie bonne.

Éclaire les éducateurs, les politiciens, les entrepreneurs, les hommes et les femmes de science afin qu’ils contribuent dans la joie à la naissance d’une nouvelle humanité dans laquelle nous nous sentons tous frères.

Là où les structures du péché blessent l’humanité et notre maison commune,

Fais naître, Seigneur, des structures de grâce et de fraternité qui guérissent et restaurent la paix.

Tu es notre espérance, Seigneur, et en Te suivant, nous ne sombrerons pas dans l’anxiété et la résignation.

Laudato si’!

Testo in lingua portoghese

 

Manifesto dos Jovens
participantes no IV Congresso Internacional sobre o Cuidado da Criação,
organizado nas vésperas da JMJ 2023

INTRODUÇÃO

Somos os jovens católicos reunidos em Lisboa para o Congresso Internacional sobre o Cuidado da Criação, com o tema O compromisso dos jovens com a ecologia integral. Estilos de vida para uma nova humanidade, realizado nas vésperas da 37ª Jornada Mundial da Juventude. Estamos gratos ao Papa Francisco por ter colocado a ecologia integral no centro da reflexão, e à Fundação João Paulo II para a Juventude que, juntamente com muitas outras organizações e instituições, organizou este encontro, que nos deu a oportunidade de refletir sobre um assunto tão urgente quanto próximo dos nossos corações.

O Santo Padre pede-nos para escutarmos os «batimentos do coração: o nosso, o das nossas mães e das nossas avós, o batimento do coração da criação e do coração de Deus», mas os corações da humanidade não batem juntos pela justiça e pela paz, nem ao ritmo do coração da criação. De facto, inúmeros conflitos armados de intensidade diferente estão em curso em vários países. Ceifam vidas, geram ódios e destruições, e deixam atrás de si pessoas e comunidades por reconstruir. Apesar das grandes proclamações internacionais, ainda hoje milhões de pessoas não têm acesso a condições mínimas para uma vida digna. Faltam alimentos, água, habitação, educação, cuidados de saúde. Muitas outras continuam a ser escravizadas, exploradas e mal remuneradas por trabalho informal e precário que retira toda a dignidade e as mantém sob o jugo da pobreza. Do mesmo modo, muitos jovens não se sentem representados pelos seus líderes políticos, mesmo que gostassem de participar. Por causa do desemprego crescente, muitos jovens vêem-se forçados a adiar ou mesmo a renunciar ao projeto de criar uma família. Temos gravadas na memória as dilacerantes imagens de milhares de homens, mulheres, crianças e até recém-nascidos que, para escaparem da miséria, da guerra ou da opressão, se entregam a barcos improvisados, assediados por traficantes sem escrúpulos. O epílogo fatal de algumas destas viagens ditas da esperança está a transformar, lentamente, mares e desertos em cemitérios a céu aberto para tantos mortos sem sepultura. Nas suas variadas formas, a poluição ameaça o ar, os solos, a água, a fauna, a flora e as pessoas, com gravíssimas consequências para os ecossistemas. As alterações climáticas causam ondas de calor devastantes, inundações, tempestades, incêndios, perda de biodiversidade, forçando muitas populações a abandonar a própria terra. Também entre as nações existem injustiças e relações comerciais desleais. Algumas nações não têm escrúpulos em escoar os seus resíduos poluentes noutros países, ou a explorar o seu solo e as riquezas do seu subsolo em seu benefício, sem cuidar dos efeitos sobre as populações locais. Também o desenvolvimento do mundo digital e da tecnologia, não obstante as grandes conquistas que nos trouxe, está, também ele, a poluir aos poucos a nossa humanidade: torna-se cada vez mais difícil criar e cultivar relações sãs e duradouras; aumentam a solidão, as dependências e outros problemas de saúde mental. Tememos o superpoder das empresas que utilizam os nossos dados, que podem controlar o que fazemos e que tentam influenciar-nos de acordo com os seus interesses. Não raramente, a ética dos progressos tecnológicos e da investigação científica parece ter como objetivo tudo menos a melhoria das condições de vida das pessoas e a saúde da nossa casa comum.

1.   TEMA DO CONGRESSO

Para fazer face a esta crise multiforme, o Papa Francisco indica-nos o paradigma da ecologia integral como chave para a análise e para a ação, fundado no facto de que tudo está interligado. A encíclica Laudato si’ propõe São Francisco de Assis como modelo, ele que «vivia com simplicidade e em maravilhosa harmonia com Deus, com os outros, com a natureza e consigo próprio» (LS 10). São estas as relações a proteger e a cuidar. A ecologia integral é um conceito desafiante, que ainda não foi completamente recebido fora e dentro da Igreja. Este conceito vai além do ambientalismo em sentido estrito e propõe um olhar amplo sobre as questões complexas do nosso tempo. Une ecologia ambiental, ecologia social, ecologia económica, ecologia cultural, a boa saúde das instituições, a qualidade de vida, a ecologia da vida quotidiana com os seus gestos e as suas relações e, por fim, a ecologia humana, que insiste nomeadamente na compreensão do sentido do corpo humano. A ecologia integral quer contribuir para uma vida rica de sentido e criar as condições para o desenvolvimento humano integral de cada um e para o caminho até a santidade. Para isso, é decisivo converter os nossos estilos de vida, na medida em que estes tornam possível intervir não apenas sobre os sintomas, mas também sobre as raízes do problema. Sintonizar os nossos hábitos, as nossas escolhas e os nossos comportamentos com os batimentos do coração da criação e dos irmãos significa sintonizarmo-nos com o batimento do próprio coração de Deus. E esta conversão abre-nos para uma nova humanidade: uma família humana unida, que partilha uma origem comum, um destino comum e uma casa comum. Ao examinarmos os nossos estilos de vida, queremos viver em harmonia com a criação e contribuir para o advento desta nova humanidade na qual nos sentimos, de verdade, todos irmãos.

2.   GRUPOS DE TRABALHO

Os nossos grupos de trabalho examinaram cinco áreas. Ouvimo-nos uns aos outros e tentámos reexaminar os nossos estilos de vida nas seguintes áreas: educação e vida familiar, recursos naturais, política, economia e tecnologia. Concentrámo-nos tanto em ações práticas como em princípios gerais, determinados a enfrentar a realidade e a complexidade, ao mesmo tempo que procurámos libertar-nos das ideologias.

Considerámos o importante papel da família e da educação na formação dos estilos de vida. Apercebemo-nos de que o que as pessoas aprendem em casa e na escola tem um efeito profundo na sociedade como um todo. Esperamos forjar relações fortes que permitam construir laços e comunidades entre pessoas de diferentes origens e culturas. As Jornadas Mundiais da Juventude são uma excelente oportunidade para praticar esta amizade universal.

Vimos como os estilos de vida podem fazer a diferença quando são informados pela equidade, justiça, lógica da dádiva e da gratuidade, solidariedade, amizade, empatia, sobriedade e sustentabilidade na utilização dos recursos naturais disponíveis. Um primeiro passo fundamental é saber do que cuidamos. Por isso, sublinhamos a necessidade da contemplação e da meditação espiritual para nos sentirmos mais próximos de toda a criação que o Deus Amoroso nos confiou. Admiramos as comunidades que têm uma forte ligação com toda a criação. Não estamos desligados de toda a criação: fazemos parte dela e os bens da terra e os ecossistemas são valiosos. Temos de os gerir de forma sustentável e utilizar apenas o que realmente precisamos.

Refletimos sobre a importância de uma boa ação política baseada em princípios sólidos para que todos possam viver em harmonia: o bem comum, a preocupação com os mais vulneráveis, a garantia de trabalho para todos, um pensamento político a longo prazo que permita a todas as pessoas exprimir as suas ideias e necessidades. Demasiadas vezes, foram implementadas e ensinadas políticas e soluções homogeneizadas, mas que se revelaram ineficazes por não terem em conta as realidades locais.

Analisámos a forma como os estilos de vida, a produção e o consumo se afetam mutuamente. Discutimos as tendências actuais e o tipo de impacto que podemos ter enquanto actores na economia, fazendo escolhas diferentes e mais exigentes. Vivemos num mundo muito desigual e polarizado: alguns padrões de consumo poluentes estão fortemente ligados à pobreza; e por isso, as duas questões têm de ser abordadas em conjunto. Também concordámos que ter filhos não ameaça a sustentabilidade, uma vez que as principais causas de insustentabilidade estão relacionadas com estilos de vida egoístas e insustentáveis de alguns.

Por último, falámos sobre como a tecnologia, se utilizada com prudência e esperança, pode estar ao serviço da ecologia integral, do encontro e da inclusão, incluindo as pessoas com deficiência, e do cuidado da nossa casa comum. Nesse sentido, não deve ser negado o acesso a quem esteja disposto a beneficiar de tais inovações. No entanto, uma das nossas maiores preocupações é a segurança de todos, especialmente das crianças. Salientámos também a importância de um bom equilíbrio entre o mundo digital e o mundo real.

3.   COMPROMISSOS

Perante os desafios urgentes, nós, jovens participantes neste Congresso, comprometemo-nos a:

Renovar a nossa conversão ecológica pessoal e a dar espaço ao Espírito Santo, para que ilumine a nossa reflexão e inspire os nossos passos. Temos a certeza de que somos amados e que esta vida e este mundo são uma dádiva que deve ser cuidada. Através da oração, podemos manter uma ligação significativa e geradora de vida com Deus, a fim de purificar os nossos estilos de vida.

Agir com urgência como Maria. Também nós nos queremos levantar com determinação, iniciar novos processos sem os adiar, mas evitando comportamentos superficiais e apressados.

Consumir responsavelmente. Queremos ser sóbrios nos nossos consumos, pensando naquilo que nos é verdadeiramente necessário, no bem-estar dos outros e na sustentabilidade da casa comum, favorecendo a partilha e a reutilização de bens: preferimos a partilha e a reutilização de bens. Isto inclui os nossos transportes, as nossas compras, as nossas actividades de lazer e a forma como investimos o nosso dinheiro.

Anunciar a todos a boa-nova da proteção da criação. Queremos ser uma Igreja em saída missionária e ser os arautos desta boa-nova da proteção da criação e difundir as boas práticas que lhe correspondem. Queremos torná-las virais, para que alcancem todos os jovens.

Colaborar e criar sinergias amplas com todas as pessoas de boa vontade que partilham a nossa mesma preocupação de cuidarmos juntos da nossa casa comum. Isto engloba as várias formas de envolvimento político e o trabalho para que a voz de todos seja ouvida e para que o nível global colabore mais eficazmente com o nível local.

Informarmo-nos e formarmo-nos. Queremos permanecer vigilantes, com curiosidade e empatia para conhecer as dores, as ameaças, alegrias, oportunidades e esperanças relativas à nossa casa comum. Queremos adquirir os conhecimentos que possam ajudar a travar a crise ecológica. Queremos ultrapassar preconceitos contra outras culturas ou contra pessoas que vivem noutros continentes e, em vez disso, aprender com elas.

Escolher com cuidado as boas tecnologias a adotar. Queremos adotar e promover o mais possível as tecnologias que estão, de facto, ao serviço da pessoa humana e que contribuem para melhorar a saúde da nossa Mãe Terra. E queremos fazê-lo de uma forma humana e ética para vivermos de forma cristã enquanto estamos no continente digital.

4.   APELOS

As dimensões planetárias da crise ecológica são tais que requerem a colaboração de todos na busca de soluções eficazes e duradouras. Por isso, apelamos:

A todos os jovens do mundo. Unamos as nossas forças para inverter o rumo. Trabalhemos juntos pelo bem comum com o entusiasmo que nos caracteriza: «Se formos aquilo que devemos ser, incendiaremos o mundo inteiro» (cf. Catarina de Sena, Carta 368).

À Igreja católica, para que escute e acolha aquilo que o Espírito Santo está a dizer acerca da salvaguarda da criação. Tantos são os pastores e os fiéis que não conhecem a Laudato si’ nem ouviram falar dos esforços que se fazem em todo o mundo para a proteção da criação. Aos pastores e a todas as pessoas que ocupam posições de responsabilidade na nossa Igreja pedimos que deem bom exemplo de conversão ecológica e que acompanhem as iniciativas dos jovens neste campo. A Doutrina Social da Igreja deve ser constantemente partilhada como uma forma importante de promover a necessária mudança de paradigma para uma ecologia integral.

Às Igrejas cristãs e a todas as outras confissões religiosas. Pedimo-vos que promovam a fraternidade universal, a cultura do encontro, a benevolência e os estilos de vida sustentáveis e inclusivos.

Às famílias do mundo. Sejam ecossistemas de amor, de dom, de paciência, de responsabilidade e de transmissão dos valores evangélicos e da vida em comum. Criem espaços de partilha e de discernimento para o cuidado da nossa casa comum. Estejam em contacto com os espaços verdes e os animais.

Ao mundo da economia, da produção, das empresas. Apelamos a uma maior transparência nas finanças e no comércio, e pedimos o fim de estratégias comerciais que geram desperdícios e todo o tipo de dependências nocivas. Que o vosso marketing promova estilos de vida sustentáveis e o lucro não seja a vossa única bússola. Que o estudo do impacto ambiental e social das vossas atividades económicas seja incluído nos parâmetros de aferição da excelência de toda a iniciativa económica. Que cada posto de trabalho criado tenha presente dignificar o ser humano e seja compatível com a vida familiar.

Aos governantes e à política. Pedimos políticas com visão de longo prazo para a proteção da casa comum, que coloquem no centro a pessoa humana e deem a cada um oportunidades iguais para crescer e contribuir para o desenvolvimento da sua comunidade e, ao mesmo tempo, lutar contra a pobreza, os sem-abrigo e a discriminação. Pedimos que os grandes desafios que ameaçam a vida e os lares de milhões de pessoas sejam, sem mais demoras, seriamente resolvidos, por exemplo: Imploramos-vos que baixem as armas e acabem com todas as guerras, e que abordem as consequências previsíveis da perturbadora subida do nível do mar. São necessários mecanismos eficazes e vinculativos para cuidar da biodiversidade, com a participação das comunidades locais. A boa gestão dos resíduos e a eliminação progressiva dos combustíveis fósseis e dos produtos químicos perigosos também têm de ser prioridades em todo o lado.

Ao mundo da educação. Pedimos que todas as instituições educativas tragam no seu coração o crescimento «para mais sentido» e para uma «vida boa». Pedimos, em particular, que as universidades católicas insiram em todos os seus estudos noções de Doutrina Social da Igreja e, em particular, de ecologia integral. A eco-ansiedade deve ser evitada, e em vez disso, o conhecimento e o amor pela criação devem ser encorajados.

Ao mundo da comunicação. Pedimos que deem atenção à questão ecológica e aos problemas da injustiça social. Pedimos que seja dada atenção, também, àquilo que é belo, encorajante e construtivo. Por favor, não sejam instigadores do ódio e do consumismo desenfreado. Contribuam para realçar a dimensão espiritual da crise.

Ao mundo da investigação científica e da tecnologia. Pedimos que invistam em inovações que possam minimizar o impacto ambiental da atividade humana e que possam restaurar os ecossistemas e a biodiversidade onde estes tenham sido particularmente danificados. Pedimos melhores indicadores para medir o desempenho e o "bem" alcançado por uma política ou uma empresa; precisamos também de indicadores mais exactos para medir a pobreza e o desenvolvimento humano integral. Pedimos que o desenvolvimento tecnológico se baseie numa abordagem ética sólida. Que a vossa ciência esteja ao serviço da humanidade.

ORAÇÃO FINAL

Senhor,

Tu que tudo crias e sustentas,

aumenta a nossa capacidade de nos maravilharmos com a obra das tuas mãos

Faz de nós mensageiros e testemunhas da boa-nova do cuidado da criação

Que a tua graça sustente o nosso compromisso em convertermo-nos a um novo estilo de vida

E que a tua mão nos sustente quando a nossa perseverança vacilar

Ensina-nos a sobriedade, a simplicidade, a harmonia e o respeito por todas as criaturas

Aguça os nossos ouvidos e escutaremos o grito dos pobres e o grito da terra

Abre os nossos olhos e saberemos reconhecer o teu rosto no rosto de cada irmão

Abre os nossos lábios e cantaremos a tua glória, ó Deus da Criação

Dá-nos um coração novo para te amarmos e para amar cada uma das tuas criaturas

Sustenta as famílias com o teu Espírito, para que sejam reservatórios de humanidade e de vida boa

Ilumina os educadores, os políticos, os empresários, os homens e as mulheres da ciência, para que todos contribuam com alegria para o surgimento de uma nova humanidade, em que todos nos sintamos irmãos.

E onde as estruturas de pecado geram feridas na humanidade e na casa comum, desperta, ó Deus, estruturas de graça e de fraternidade para curar e fazer a paz.

Tu és, Senhor, a nossa esperança e seguindo-te não cairemos na angústia e na resignação.

Laudato si’!

 

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