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COMUNICATO STAMPA
Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminile Cattolica 

AL VIA, IN PIAZZA SAN PIETRO, IN VATICANO,
LA MOSTRA FOTOGRAFICA Women’s Cry

Il prossimo 2 maggio e per tutto il mese, il colonnato di sinistra di Piazza San Pietro, in Vaticano, si trasformerà in un’area espositiva, per accogliere la mostra fotografica “Women’s Cry”

Roma, 2 maggio 2023: Il  prossimo 2 maggio, l’Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche (UMOFC) attraverso il suo Osservatorio Mondiale delle Donne, con il Dicastero per la Comunicazione del Vaticano e l’idea e direzione artistica di Lia e Marianna Beltrami, inaugureranno la mostra fotografica “Women’s Cry”.  Il sostegno dell’agenzia Handshake ha reso possibile questa esposizione.

Il percorso espositivo è composto da 26 scatti, realizzati da un team di 8  fotografi internazionali, che hanno raccolto la sfida di dare voce attraverso un fotogramma al grido di dolore, spesso nascosto, delle donne nel mondo.

Neșe Ari, Sebastiano Rossitto, Asaf Ud Daula, Luca Catalano Gonzaga, Vassilis Ikoutas, Ferran Paredes Rubio, Giuseppe Caridi, Caterina Borgato, Silvia Tenenti, con le loro foto ci portano in un viaggio intenso che incrocia gli sguardi di donne, ragazze, bambine, anziane.

Si va dal cuore dell'Amazzonia alla favela nel nord-est del Brasile, dalle isole greche attraverso i confini ucraini, dagli altopiani dell'Anatolia per entrare poi in India e nelle campagne del Bangladesh, nel sud-est asiatico.

 Un viaggio a tutto tondo che, nella diversità dei luoghi e delle situazioni ritratte, è accomunato da storie ricche di umanità, dolore, ma anche di forza e resilienza.

Le immagini della mostra sono accompagnate da alcune frasi dell'Enciclica Fratelli Tutti, di Papa Francesco, un'aspirazione mondiale alla fraternità e all'amicizia sociale al di là di ogni confine.

“Le foto a volte riescono a guardarci dentro, ad aprire a noi stessi gli occhi del nostro cuore, a trasformarci svelandoci il segreto del vedere oltre l’apparenza”, è questa la forza della mostra secondo Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per le Comunicazioni. “Il loro è un grido silenzioso - continua il Prefetto - che squarcia l’indifferenza. (…) Reclamano un cambiamento, innanzitutto in chi le guarda”.

Ed è proprio il cambiamento legato all’ascolto la parola chiave di questa mostra. Un cambiamento che gli 8 milioni di donne cattoliche rappresentate dall’UMOFC e l'Osservatorio Mondiale delle Donne dell'UMOFC vogliono suscitare per dare visibilità alle donne spesso "invisibili" e trasformare le loro vite.

“Contemplando queste foto artistiche possiamo essere sedotti dal loro messaggio”, ha detto Maria Lia Zervino, presidente UMOFC. “La loro bellezza può catturare la nostra sensibilità estetica raggiungendo il centro della nostra persona, dove mente e cuore si incontrano, per conquistare il sacrario della nostra coscienza. L'interrelazione tra le foto e le frasi promuove un cammino aperto verso la fratellanza universale, meta della nostra umanità”.

Lia Beltrami, ideatrice della mostra, sottolinea come Women’s Cry mostri “la forza dello sguardo femminile, sguardo di connessione e relazionalità, e suggerisca che una società sana è possibile solo quando non ci sarà discriminazione di sguardi, una missione che deve essere sentita da tutti per il bene di tutti.”

Women’s Cry è parte della campagna sociale internazionale "Emotions to Generate Change", il luogo-non-luogo dove l’arte tocca le emozioni più profonde e spinge ad un cambiamento personale e sociale.

Le prossime tappe della mostra toccheranno le città di Cannes, Venezia e New York. L’esposizione è prevista anche in Ruanda.

Grazie al contributo del Servizio Valorizzazione Ambientale della Provincia Autonoma di Trento, le opere saranno esposte su supporti in legno recuperato dalla disastrosa tempesta Vaia, avvenuta nel 2018 in Triveneto e che vide la caduta di milioni di alberi.

Il taglio del nastro della mostra si terrà in Piazza San Pietro martedì 2 maggio alle ore 12.30.

MODALITÀ DI ACCREDITAMENTO PER LA STAMPA

I giornalisti e gli operatori media che intendono partecipare all'inaugurazione della mostra, martedì 2 maggio 2023 alle ore 12:30, devono inviare richiesta, entro 24 ore dall’evento, attraverso il Sistema di accreditamento online della Sala Stampa della Santa Sede, all’indirizzo: press.vatican.va/accreditamenti

Eventi collegati alla mostra fotografica

 

L’11 maggio, presso l’Accademia della Scienze si terrà il convegno “Arte, media e società” per promuovere la missione della mostra attraverso l’incontro di leader internazionali e di creativi del settore privato, della società civile, del governo e delle comunità religiose, per discutere del nostro futuro, attraverso il lavoro di ciascuno.

Il 13 maggio 2.000 donne di UMOFC visiteranno la mostra Women’s Cry, portando i colori del mondo, nell’ambito dell’assemblea generale della World Union of Catholic Women.

Il 24 maggio il gruppo di danza brasiliano Laudato Si’ Amazonia - O Espaço da Vida na Terra parteciperà all’udienza generale e per poi danzare intorno alle foto della mostra. In una delle foto esposte sono ritratte le ragazze del gruppo mentre danzano nel cuore della favela. In un’altra foto, in Amazzonia, viene ritratto il copricapo sacro realizzato dalle donne indigene. Questo oggetto, verrà donato a Papa Francesco.

L'UMOFC è un'organizzazione internazionale fondata nel 1910, presente in circa 60 paesi a cui aderiscono un centinaio di istituzioni femminili cattoliche, per un totale di circa otto milioni di donne rappresentate. Dal 2006, L’UMOFC è stata riconosciuta dalla Santa Sede come “Associazione Pubblica Internazionale di Fedeli”.

L'organizzazione si impegna a promuovere la presenza, la partecipazione e la corresponsabilità delle donne cattoliche nella società e nella Chiesa, affinché possano svolgere la loro missione evangelizzatrice e lavorare per lo sviluppo umano.

Osservatorio Mondiale delle Donne

L’Osservatorio Mondiale delle Donne è una iniziativa promossa dall’UMOFC, nata per dare voce alle donne “invisibili” di tutto il mondo.

L'obiettivo è quello di ispirare e generare strategie pastorali, ma anche di incoraggiare il rinnovamento delle politiche pubbliche a sostegno dello sviluppo umano integrale delle donne, delle loro famiglie, comunità e popolazioni.

Maria Lia Zervino

María Lía Zervino è membro dell'Associazione Servidoras, istituzione dell'Ordo Virginum il cui carisma le ha permesso di dedicarsi all'evangelizzazione attraverso le donne e l'arte. Argentina, è assistente sociale e dottore in sociologia, specializzata in comunicazione sociale e pastorale. Ha lavorato in aree marginali e rurali e fu professoressa universitaria di sociologia. È stata redattrice di diverse riviste, come Women’s Voice. Attualmente è presidente dell'Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche (WUCWO) e dirige l'Osservatorio Mondiale delle Donne. È anche consulente del Dicastero per il Dialogo Interreligioso e recentemente è stata nominata da Papa Francesco membro del Dicastero per i Vescovi.

Lia e Marianna Beltrami

Lia Beltrami, regista, produttrice e art director, ha diretto 50 documentari, vincendo più di cento premi per i suoi lavori. Nel 2017 ha ricevuto il Leone d’Oro per la Pace. È ambasciatrice di Religions for Peace. Ha ideato e curato la mostra Emotions to Generate Change, piazza San Pietro novembre 2021, le esibizioni del Padiglione della Santa Sede a EXPO Milano 2015 e la direzione artistica della mostra fotografica a EXPO Astana 2017. Nel 1997 ha fondato Religion Today Film Festival, il primo festival dedicato al dialogo interreligioso. Ha fondato il gruppo Donne di Fede per la Pace a Gerusalemme. È autrice di sei libri. È presidente della casa di produzione Aurora Vision.

Marianna Beltrami, autrice, ricercatrice e regista, è laureata politica e filosofia ambientale ad Oxford, con cui collabora per ricerca sull’ecologia integrale. Con la casa di produzione Aurora Vision, dal 2014 assiste l’ideazione, la produzione e la distribuzione di documentari, concentrandosi sui diritti delle donne, il dialogo interreligioso e le tematiche socio-ambientali.

 

 

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