La Santa Sede vicina alle sofferenze del Libano
L’Arcivescovo Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati,
incontra i Membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede
per condividere l’esperienza del recente viaggio nel Paese dei Cedri
“È stata un’esperienza molto significativa, sia per il ritmo del programma sia per l’intensità degli incontri: mi ha permesso di toccare la realtà del Libano”. Con queste parole il Segretario per i Rapporti con gli Stati, S.E. Mons. Paul RicardRichard Gallagher, ha messo a fuoco il suo recente viaggio in Libano, tra il 31 gennaio e il 4 febbraio scorsi. L’occasione è stata un incontro, presso l’Aula vecchia del Sinodo, in Vaticano, con i Membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede.
L’appuntamento si è dipanato in tre momenti differenti: il racconto puntale della visita nel Paese dei Cedri; alcune riflessioni del presule sugli aspetti più significativi; e un dialogo aperto con domande e risposte.
Al variopinto mosaico libanese, composto da 18 diverse confessionireligioni, equamente rappresentate nell’assetto costituzionale, l’Arcivescovo Paul Richard Gallagher ha portato la vicinanza e la preghiera del Santo Padre. A tutte le persone incontrate, inoltre, il Segretario per i Rapporti con gli Stati ha assicurato che un possibile Viaggio Apostolico nel Paese del Cedri, desiderio espresso più volte dallo stesso Papa Francesco, è allo studio e avverrà non appena le “condizioni lo permetteranno”, forse anche entro l’anno.
Nell’odierna memoria liturgica di San Marone, Patrono della Chiesa Maronita, Mons. Marco Formica, Officiale della Sezione per i Rapporti con gli Stati, ha ricordato, inoltre, che iIl viaggio in Libano dell’Arcivescovo Paul Richard Gallagher ha avuto luogo in coincidenza del 75° anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e il Libano; del 25° anniversario del Viaggio Apostolico di San Giovanni Paolo II nel Paese asiatico, accompagnato dalla firma dell’Esortazione Apostolica Post-Sinodale “Una speranza nuova per il Libano”; e del 10° anniversario del Viaggio Apostolico di Benedetto XVI, culminato con la firma e la pubblicazione dell'Esortazione Apostolica Post-Sinodale dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi.
Al Libano, afflitto da un doloroso stallo politico e da una crisi economica che sta impoverendo giorno dopo giorno la popolazione, il Segretario per i Rapporti con gli Stati ha portato un solido segno di vicinanza, e la pluralità degli incontri avuti è espressione della volontà di raggiungere tutti. Nell’agenda del viaggio hanno trovato posto le più alte cariche dello Stato, dal Presidente della Repubblica libanese, Generale Michel Aoun, al Presidente del Parlamento, Nabih Berry, dal Primo Ministro, Najīb Mīqātī, al Ministro per gli Affari Esteri, Abdallah Bou Habib, passando per il Grand Muftì della Repubblica libanese, Sheikh Abdel Latif DeryanAbdul Latif Derian, il Vice-Presidente del Consiglio Superiore Shiita, Sheikh Ali El Khatib Sheikh Alì Al Khalil, e lo Sheikhat Akl dei Drusi, Sheikh Dott. Sami Abi El MounaSheikh Sami Abi Al Mouna; così come pure i Patriarchi e i Vescovi cattolici e ortodossi, tra cui il Cardinale Béchara Boutros Raï, O.M.M., Patriarca di Antiochia dei Maroniti. L’Arcivescovo Paul Richard Gallagher, tra le altre cose, ha toccato con mano anche il dolore dei familiari delle vittime del porto di Beirut, e il loro grido di giustizia e di verità, con un momento di preghiera nel luogo dove la terribile esplosione del 4 agosto 2020 ha spazzato via centinaia di vite e distrutto ampi quartieri della capitale.
In Libano, ha detto il Segretario per i Rapporti con gli Stati, rivolgendosi agli ambasciatori presenti, ognuno ha una sua personale prospettiva, manca, tuttavia, “un consenso sulle soluzioni dei problemi” che affliggono il Paese. È evidente per tutti la necessità che a maggio si svolgano le elezioni per la Camera dei rappresentanti (il Parlamento), un “passo indispensabile” per restituire al Paese una stabilità capace anche di arginare l’emorragia di giovani che lasciano tutto in cerca di un futuro migliore. Ai giovani l’Arcivescovo Paul RicardRichard Gallagher ha dedicato un pensiero speciale, dopo aver sentito le loro testimonianze cariche di angoscia e aver potuto anche constatare quanto siano, comunque, testimoni di speranza.
Il simposio “Papa Giovanni Paolo II e il Messaggio-Libano”, nella Holy Spirit University di Kaslik, dell’Ordine Libanese Maronita, l’incontro all’Université Saint Joseph, dei Gesuiti, e la visita al Centro di accoglienza migranti della Caritas nella Shelter School e quella al Centro per la gioventù Carlo Acutis dei lazzaristi Lazzaristi hanno permesso al presule Presule di verificare constatare come i giovani libanesi siano un vero pregio del Paese, ma anche una preoccupazione per l’incertezza esistenziale in a cui sono costretti.
Per favorire il superamento delle controversie, il Segretario per i Rapporti con gli Stati ha, infine, ribadito che la Santa Sede è pronta a partecipare favorire a un eventuale dialogo nazionale, a condizione però che se tutte tutte le parti in causa ne faranno facciano richiesta.
Tra i temi toccati nella parte finale dell’incontro all’Aula vecchia del Sinodo, la situazione dei migranti e dei rifugiati, la il concetto di neutralità del Libano, il dialogo interreligioso e la pericolosa disparità tra ricchi e poveri.
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